Scoperto arsenale della mala

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Scoperto arsenale della mala
FOGGIA 12 Sabato 12 Ottobre 2002
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UNA FASE DEGLI SCAVI IN VIA FORTORE, dove la polizia ha ritrovato armi e munizioni seppellite dalla malavita; nelle immagini
a lato parte del materiale ritrovato dagli investigatori in quattro mesi di attività con l’auslio di rilevatori elettronici e ruspe
SAN SEVERO
Bombe a mano e detonatori fabbricati nell’Est Europa e conservati in un’area di via Fortore a ridosso
di case e fino a poco tempo fa utilizzata da luna park e circhi.Nascosta forse in attesa di essere rivenduta
Scoperto arsenale della mala
Armi,munizioni ed esplosivi in pieno centro.Quattro mesi di scavi
SAN SEVERO - Per anni luna
park e circhi avevano fatto di
quello spazio il plateatico ideale per le loro soste in città.
Per anni migliaia di bambini
e genitori ignari hanno calpestato quel terreno per spostarsi da un’attrazione all’altra del parco divertimento,
per anni palazzi e case limitrofe hanno convissuto col
pericolo.
Perché nessuno sapeva, tutti ignoravano che sotto quel
vasto appezzamento di terreno - spesso luogo di sosta per
tribù di rom - gli uomini della
mala avevano seppellito il loro arsenale con 43 bombe a
mano, due chili di esploisvo,
297 detonatori, 300 cartucce,
una pistola calibro 22 e circa
5 metri di miccia a lento combustione. Materiale nascosto
perché qualcuno si sentiva
braccato o forse in attesa di
rivenderlo. Ecco perché non è
escluso che armi e munizioni
sia state occultato su commissione forse di esponenti
malavitosi di San Marco in
Lamis o Sannicandro Garganico
Sull’argomento gli inquirenti mantengono il massimo riserbo ma è ormai certo
che il punto esatto di quella
vasta distesa tra via Fortore e
viale 2 Giugno sia stato indicato da un confidente, qualcuno che ha passato la «dritta» ai poliziotti e che forse ha
collaborato all’interramento,
se è vero che gli agenti sono
andati a colpo sicuro. Per
quattro mesi, con l’ausilio di
rilevatori e ruspe, la squadra
di polizia giudiziaria e gli artificieri della hanno setacciato un’area di circa 5.500 metro quadri scavando a una
profondità di 80 centimetri
mentre in città si diffondevano voci - poi rivelatesi infodnate - di preusnti ritrovamenti di cadaveri. I dettagli dell’operazione, denominata "San
Barbara", è stata illustrata ieri mattina nel corso di una
conferenza stampa dal vicequestore Giuseppe Solimne,
dirigente del locale commissariato di polizia.
I ritrovamenti sono stati registrati a più riprese. «Più di
4 mesi di lavoro ininterrotto ha detto Solimene - effettuato
con discrezione e senza alimentare inutili ma comprensibili allarmismi nella popolazione. hanno premiato la
pazienza dei miei collaboratori e in particolare del nucleo artificieri antisabotatori
chiamati dal questore. Anche
il lavoro meccanico delle ruspe è stato supportato e guidato costantemente dalla
squadra di polizia giudiziaria ancora una volta in prima
linea in una realtà dove la
criminalità vuole sempre dimostrare di essere attiva e
presente».
La conferenza stampa svoltasi in commissariato
Dai carabinieri
Spaccio
in casa
arrestate
2 persone
SAN SEVERO - Due presunti spacciatori sono
stati arrestati dal nucleo
radiomobile della compagnia carabinieri di
San Severo. Si tratta di
Leonardo Marinelli, 47
anni, ed Ernesto Ficca,
28 anni, entrambi del
centro dell’Alto Tavoliere. I militari hanno notato un giovane uscire dall’abitazione di Marinelli
in via Fortore e fuggire
dopo essersi disfatto di
un involucro contenente
circa un grammo di eroina. Un altro presunto acquirente è stato fermato
e identificato: addosso aveva un altro grammo di
erina. A quel punto i militari hanno fatto irruzione nella casa dove si
trovavano Marinelli e
Ficca; sequestrata anche
una somma di denaro ritenuta provente dello
spaccio. I due sono stati
trasferiti nel carcere di
Foggia.
Le bombe a mano, del tipo
"ananas", sono venute alla luce il 4 luglio insieme ai primi
Gli artificieri della polizia
Forse un collegamento con il
bazooka ritrovato nel cimitero il
31 luglio scorso. Non è escluso un
traffico internazionale di armi
Il luogo dove era nascosto l’arsenale
100 detonatori, mentre il 19
luglio veniva scoperto un primo quantitativo di polvere
sparo. Sei giorni dopo, il 25,
veniva ritrovata la miccia e
altri 55 detonatori. Il 7 agosto,
a poca distanza dalla prima
buca, spuntavano 73 cartucce, due giorni dopo altri 52
proiettili per armi di vario
calibro. Dopo la pausa estiva,
il 5 settembre venivano ritrovate altre 100 capsule, il 26 il
rimanente esplosivo. Totto il
materiale
accuratamente
conservato in cassette metalliche di quelle utilizzate dalle
forze armate o in più strati di
plastica in modo da scongiurare l’azione dell’umidità e
dell’acqua.
Gli inquirenti non escludono che possa esserci un collegamento con il bazooka ritrovato il 31 luglio dalla polizia
nel cimitero di San Severo;
vince da che portò all’arresto
di un operaio, il 33enne Antonio Fatone, nella cui auto
venne anche ritrovata una pistola. Il lanciarazzi di recente
fabbricazione (anche quersdt’arma proveniva dall’Es
Europa) e funzionante, secondo gli inquirenti era stato
nascosto nel camposanto in
attesa di essere venduto. Tesi
avvalorata dalla vicinanza
tra il cimitero e il casello au-
tostradale.
San Severo crocevia di un
traffico internazionale di armi? Gli investigatori non escludono. Per il momento
continuano le indagini coordinate dal pubblico ministero Giuseppe Dentamaro. La
caccia continua: si cerca chi
ha nascosto l’arsenale della
mala. Le piste non mancano,
gli inquirenti le stanno già
setacciando.