Auto-percezione del ruolo professionale in medicina generale nel
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Auto-percezione del ruolo professionale in medicina generale nel
Osservatorio Vol. 96, N. 5, Maggio 2005 Pagg. 231-233 Auto-percezione del ruolo professionale in medicina generale nel confronto con il medico specialista Maria Monica Daghio1,3, Giuseppe Gaglianò2, Massimo Bevini2, Tiziano Cadioli2, Carlo Delvecchio2, Patrizia Guidetti3, Manuela Lorenzetti3, Giuseppe Fattori1,3, Anna Vittoria Ciardullo3 Riassunto. Scopo della presente indagine trasversale su 76 medici di medicina generale (MMG) del distretto di Carpi (90.000 abitanti), era analizzare il modo in cui il MMG valuta il proprio ruolo professionale rispetto ai colleghi operanti in specialistica ambulatoriale, ospedale, università e organizzazione sanitaria. Il MMG ha una buona immagine di sé solo rispetto al medico di organizzazione sanitaria, mentre si sottovaluta rispetto a tutti gli altri. Inoltre, il MMG crede che il paziente giudichi il suo ruolo “subordinato” a quello degli altri colleghi, tranne a quello degli specialisti in organizzazione sanitaria. Parole chiave. Auto-percezione, medicina generale, medicina specialistica. Summary. GPs’ self-perception of their own role compared with hospital, ambulatory, academic, and health organisation physicians. Aim of the present study was to explore how the 76 general practitioners (GPs) - serving Carpi district (90,000 residents) - value their own role compared with the hospital, ambulatory, academic, and health organisation physicians’. GPs had a positive self-image only in comparison with health organisation doctors (7 vs 7 grades). GPs disappointed with themselves when comparing their role with ambulatory (-1.6 grades), academic (-1.9 grades) and hospital doctors (-2.2 grades). Secondarily, GPs perceived patients’ valuing their professional role mostly ‘subordinate’ to the other physicians’, except health organisation colleagues’. Key words. Family practice, general practitioner, self-perception. Introduzione Materiali e metodi La consapevolezza della centralità del ruolo del medico di medicina generale (MMG) è sempre maggiore1. Nei paesi in cui i MMG hanno anche un ruolo e funzioni di controllo (gatekeepers) la spesa sanitaria è minore1,2. Ciononostante, poca enfasi è posta sui contenuti interiori dell’atto medico. Esistono pochissimi studi3 sull’auto-percezione del MMG del proprio ruolo professionale nel sistema sanitario. Abbiamo condotto un’indagine trasversale in un giorno indice su tutti i 76 MMG del distretto di Carpi (Mo) (90.000 abitanti) che hanno aderito volontariamente. Tutti i MMG hanno accettato di compilare un questionario anonimo immediatamente prima di un incontro d’aggiornamento e lo hanno consegnato in un’urna chiusa. Il questionario era composto di 4 domande quantitative appaiate, atte ad esplorare l’auto-percezione del ruolo, e 4 domande qualitative per esaminare la percezione del MMG sulla valutazione dei diversi ruoli professionali da parte del paziente. Le domande (tabella 1 a pagina seguente) sono emerse durante la progettazione dello studio da parte di un’équipe multidisciplinare composta da MMG, esperti in comunicazione, epidemiologi, direttori di distretto e cure primarie. Per l’analisi quantitativa della soddisfazione è stato utilizzato un punteggio da 1 (minimo) a 10 (massimo) da interpretare come il voto scolastico italiano4. Abbiamo validato il questionario su 20 volontari attraverso i coefficienti di alfa di Cronbach per la inter-raters reliability, e il coefficiente di correlazione intraclasse (CCI). Per questo motivo abbiamo realizzato il presente studio allo scopo di analizzare il modo in cui il MMG valuta il proprio ruolo professionale rispetto ai colleghi operanti in specialistica ambulatoriale, in ospedale, università e organizzazione sanitaria. Secondariamente, abbiamo esaminato la percezione del MMG sulla valutazione dei diversi ruoli professionali da parte del paziente. 1 Laboratorio Cittadino Competente, Sistema Comunicazione e Marketing, Azienda USL, Modena; 2 Rappresentanti dei Medici di Medicina Generale del Distretto di Carpi; 3Azienda Unità Sanitaria Locale, Modena. Pervenuto il 21 febbraio 2005. 232 Recenti Progressi in Medicina, 96, 5, 2005 Tabella 1. - Punteggio* attribuito ai ruoli professionali da parte dei MMG (n. 76) 1.a. Auto-percezione quantitativa dei ruoli professionali Item 1.a. Secondo te, come valuta il tuo ruolo professionale un medico ospedaliero? Media±DS Mediana Range 4,8±1,5 5 1-7 Differenza tra il punteggio .a-meno-.b** Delta (IC 95%) -2,2 (-2,6; -1,8) 1.b. E tu come valuti il ruolo professionale di un medico ospedaliero? 6,9±0,9 7 4-8 2.a. Secondo te, come valuta il tuo ruolo professionale uno specialista ambulatoriale? 5,2±1,5 6 1-7 2.b. E tu come valuti il ruolo professionale di uno specialista ambulatoriale? 6,8±1,2 7 4-10 3.a. Secondo te, come valuta il tuo ruolo professionale un medico universitario? 4,0±1,9 4,5 1-7 3.b. E tu come valuti il ruolo professionale di un medico universitario? 5,9±1,9 6 1-9 4.a. Secondo te, come valuta il tuo ruolo professionale un medico di organizzazione sanitaria? 6,6±1,6 7 2-10 -1,6 (-2,0; -1,2) -1,9 (-2,5; -1,3) 0,1 (-0,5; +0,7) 4.b. E tu come valuti il ruolo professionale di un medico di organizzazione sanitaria? 6,5±1,9 7 1-10 1.b. Auto-percezione qualitativa di come il paziente valuta i diversi ruoli professionali Item Risposta N. % Equivalente 30 39,5 Superiore 10 13,2 Subordinato 36 47,3 Equivalente 30 39,5 Superiore 2 2,6 Subordinato 44 57,9 Equivalente 17 22,2 Superiore 17 22,2 Subordinato 42 55,6 Equivalente 31 40,8 Superiore 36 47,4 Subordinato 9 11,8 5. Secondo te, come valuta un paziente il tuo ruolo professionale vs il medico ospedaliero?*** 6. Secondo te, c,come valuta un paziente il tuo ruolo professionale vs lo specialista ambulatoriale?*** 7. Secondo te, come valuta un paziente il tuo ruolo professionale vs un medico universitario?*** 8. Secondo te, come valuta un paziente il tuo ruolo professionale vs un medico di organizzazione?*** * La scala usata è il voto scolastico (1=min; 10=max; 6=sufficienza); ** al test T di Student (due code); *** P = 0.0001 al test chi2 (g.l. 6) M.M. Daghio, et al.: Autopercezione del ruolo professionale in medicina generale vs il medico specialista I due coefficienti variavano, rispettivamente, tra 0,813-0,945 e 0,924-0,984. Per valutare la significatività statistica delle differenze tra i due lati della stessa domanda, etichettati “a” e “b”, abbiamo usato il test T di Student per dati appaiati (due-code). Il test del chi-quadrato è stato usato per gli item qualitativi. Risultati La distribuzione per classi d’età dei 76 partecipanti era: 10,5%: 30-39 anni, 71,1%: 40-49 anni, 15,8%:50-59 anni e 2,6%: 60+ anni. Il 60% era di genere maschile. Gli anni di distanza dalla laurea erano 18,7±3,2 (media±DS). Il numero di assistiti per MMG era: 15,8%: <500; 7,9%: 500-999; 63,2%: 1000-1499 e 13,2% ≥1500. Le risposte al questionario sono riportate in tabella 1. 233 Conclusioni 1. I nostri dati sembrano individuare un bisogno di rivalutazione del proprio ruolo professionale nel sistema sanitario che non può eludere l’acquisizione di una migliore capacità di gestione dei propri sentimenti/reazioni. 2. D’altra parte il problema riguarda anche il livello delle politiche sanitarie. È forse legittimo chiedersi se nel disegnare i tratti salienti dell’identità del MMG si tenga conto del valore che ha la motivazione e se siano previsti strumenti per mantenerla elevata. Discussione Il modello secondo cui il MMG è il coordinatore della gestione assistenziale del paziente è supportato sia dai MMG stessi che dai pazienti3,5. Ma il MMG è spesso lasciato solo nel fronteggiare la moltitudine di situazioni dell’attività quotidiana. Egli sperimenta insicurezza, e frequentemente insoddisfazione, nel tentativo di equilibrare l’atto medico con l’elemento gestionale. I nostri risultati mostrano che il MMG preserva un’immagine di sé positiva solo in confronto con il medico di organizzazione sanitaria, mentre si sottovaluta rispetto allo specialista ambulatoriale (-1,6 voti), all’universitario (-1,9 voti) e all’ospedaliero (-2,2 voti). In particolare, attribuisce al medico universitario e ospedaliero una scarsa considerazione nei suoi confronti (tabella 1). Lo stesso MMG, del resto, crede che il paziente giudichi il suo ruolo “subordinato” a quello degli altri colleghi con l’eccezione dei medici di organizzazione che verosimilmente ritiene non confrontabili con i clinici nell’immaginario del cittadino. La difficoltà che il MMG incontra nell’interpretare l’atteggiamento che il paziente ha nei suoi confronti conferma quell’alea d’incertezza già emersa in una precedente ricerca sulla relazione medico-paziente realizzata con un sottogruppo di questi stessi medici6. È probabilmente necessaria da parte dei MMG una ridefinizione del “sé” per elaborare le proiezioni negative che rimandano questi vissuti. Ringraziamenti Siamo grati a tutti i medici di medicina generale del distretto di Carpi che hanno partecipato. L’azienda USL ha supportato il presente lavoro. Nessun conflitto di interesse da dichiarare. Indirizzo per la corrispondenza: Dott. Maria Monica Daghio Laboratorio Cittadino Competente Sistema Comunicazione e Marketing Azienda USL Via S. Giovanni del Cantone, 23 41100 Modena E-mail: [email protected] 3. Le indicazioni emerse dal nostro studio richiedono altri studi ed approfondimenti. Ciononostante, se è vero che la dimensione emozionale è la via che facilita il cambiamento – perché chiama in gioco fattori quali l’autostima, la relazione interpersonale ecc. –, allora non può essere ignorata negli interventi tesi a migliorare le cure primarie. Bibliografia 1. The Royal College of General Practice. The nature of general practice: report of a working party. Report from general practice. Exeter (UK): The Royal College of General Practice 1996:No.27. 2. Boerma WGW, Fleming DM. The role of general practice in primary health care Norwich: WHO 1998:82116. 3. Tabenkin H, Gross R, Greenberg SB, Steinmetz D, Elhayany A. Primary care physicians in Israel: selfperception of their role in the healthcare system and policy makers and patients’ perception of them as gatekeepers. IMAJ 2001; 3: 893-7. 4. OCSE-CERI. Gli indicatori internazionali dell’istruzione. [International indicators of education] Rome: Armando 1994. 5. Dixon J, Holland P, Mays N. Developing primary care, gatekeeping, commissioning and managed care. Br Med J 1998; 317: 125-8. 6. Daghio MM, Ciardullo AV, Cadioli T, Delvecchio C, Menna A, Voci C, et al. GPs’ satisfaction with the doctor-patient encounter: findings from a community-based survey. Fam Pract 2003; 20: 283-8.