Condizioni di lavoro per i giovani appena entrati nel

Transcript

Condizioni di lavoro per i giovani appena entrati nel
Condizioni di lavoro per i giovani appena
entrati nel mercato del lavoro
Sintesi
Introduzione
Risultati principali
I giovani lavoratori europei e i nuovi arrivati nel mercato
del lavoro incontrano enormi difficoltà a trovare e a
conservare un posto di lavoro, come dimostrano i più
elevati tassi di disoccupazione e le peggiori condizioni di
lavoro che caratterizzano questo gruppo di persone
rispetto ad altri gruppi di età con maggiore esperienza
lavorativa. La presente relazione analizza l’andamento
delle condizioni di lavoro di questo gruppo, specialmente
alla luce della recente crisi economica, e illustra le varie
risposte date a queste sfide dalle istituzioni europee, dai
governi nazionali e dalle parti sociali. La relazione si
concentra principalmente sul gruppo specifico dei giovani
appena entrati nel mercato del lavoro, ossia coloro che
hanno lavorato per un periodo inferiore a uno-due anni.
Tuttavia, date le scarse informazioni disponibili su questo
gruppo, la relazione allarga la propria visuale a includere
tutti i giovani lavoratori. I risultati si fondano sui contributi
dei 28 corrispondenti nazionali dell’Osservatorio europeo
delle relazioni industriali (EIRO), che riguardano i 27 Stati
membri dell’UE e la Norvegia.
Trovare lavoro è difficile
I giovani lavoratori europei (di età compresa tra 15 e
29 anni), in particolare i nuovi arrivati nel mercato del
lavoro, si trovano ad affrontare una situazione
occupazionale difficile, come dimostrano i più bassi
tassi di occupazione e i tassi di disoccupazione
superiori alla media rispetto a tutti gli altri gruppi di
età. Nel 2012, 9,2 milioni di giovani di età compresa
tra 15 e 29 anni erano disoccupati e i tassi di
disoccupazione giovanile erano superiori alla media
generale (22,8% e 13,8% rispettivamente per i gruppi
di età 15–24 e 25–29 anni, rispetto al 10,6% nell’UE a
27). Questo quadro generale non riflette le
significative differenze che esistono tra gli Stati
membri, con una netta separazione tra la situazione
problematica di alcuni paesi dell’Europa meridionale e
orientale e quella più favorevole negli Stati membri
dell’Europa settentrionale e centrale.
Contesto delle politiche
Su richiesta delle istituzioni dell’UE, le autorità nazionali
stanno elaborando una serie di misure politiche ambiziose
volte a migliorare l’occupazione e le condizioni di lavoro
dei giovani appena entrati nel mercato del lavoro.
Nell’ambito del pacchetto per l’occupazione giovanile
presentato nel dicembre 2012, la Commissione europea
ha invitato gli Stati membri ad attuare programmi nazionali
nel contesto della Garanzia per i giovani, al fine di
assicurare che tutti i giovani ricevano un’offerta
qualitativamente buona di lavoro, apprendimento
permanente, apprendistato o tirocinio entro quattro mesi
dal completamento di un percorso formale di istruzione o
da quando sono diventati disoccupati. I governi nazionali
stanno predisponendo – spesso con la collaborazione
delle parti sociali – una serie di misure volte a favorire
l’accesso dei giovani al mercato del lavoro e garantire loro
buone condizioni una volta iniziata l’attività lavorativa.
Elementi negativi e positivi
Tra i giovani lavoratori e soprattutto i giovani appena
entrati nel mercato del lavoro sono più diffuse forme
di lavoro “atipiche” – quali lavoro a tempo
determinato, lavoro a tempo parziale (non volontario),
lavoro a tempo determinato interinale, lavoro senza
contratto -, che questi lavoratori di solito accettano
perché rappresentano l’unica possibilità di trovare una
prima occupazione. Inoltre, sono maggiormente
soggetti a orari di lavoro irregolari, retribuzioni
inferiori, minore accesso alle opportunità di
formazione offerte dai loro datori di lavoro, maggiori
rischi di incidenti sul lavoro e un minore grado di
autonomia sul posto di lavoro. La maggiore presenza
di
contratti
di
lavoro
a
tempo
determinato/temporaneo,
il
tipo
di
occupazione/settore economico nei quali i giovani
lavorano di solito, la mancanza di potere contrattuale
per negoziare le condizioni di lavoro nonché di una
concreta esperienza lavorativa e di informazioni sono
alcune delle cause di questi elementi negativi.
Tuttavia, secondo i giovani lavoratori le loro condizioni
di lavoro presentano anche una serie di elementi
positivi. Ad esempio, sono molto soddisfatti dei risvolti
sociali del loro lavoro, in particolare del rapporto con i
colleghi e del loro sostegno. Sono anche meno
preoccupati dei problemi correlati alla conciliazione
tra il lavoro e altri interessi e responsabilità, data
l’assenza di impegni familiari (soprattutto tra i
lavoratori più giovani).
Differenze tra gruppi di giovani lavoratori
I giovani lavoratori di sesso femminile, “più giovani”,
meno qualificati e non autoctoni che lavorano in
piccole imprese hanno condizioni occupazionali e
lavorative meno favorevoli dei loro omologhi di sesso
maschile, “più vecchi”, più qualificati e autoctoni che
lavorano in grandi imprese. Tale situazione comporta
maggiori difficoltà di accesso al mercato del lavoro
oppure condizioni peggiori per chi lavora – come
contratti di lavoro atipici, orari di lavoro irregolari o
livelli retributivi inferiori. In particolare, i giovani
lavoratori più qualificati hanno il problema di un
“eccesso di qualifica”, essendo costretti ad accettare
occupazioni di livello inferiore alla loro qualifica
effettiva.
Impatto negativo della crisi economica
In molti paesi dell’Unione europea la crisi economica
ha un impatto negativo sulle condizioni lavorative e
occupazionali dei giovani lavoratori e dei giovani
appena entrati nel mercato del lavoro. Le
conseguenze sono un minore accesso al mercato del
lavoro – calo dei tassi di occupazione e aumento dei
tassi di disoccupazione -, maggiori difficoltà a trovare
un posto di lavoro di buona qualità, crescita del lavoro
a orari irregolari, minore accesso a opportunità di
formazione e progressione di carriera nonché
maggiori tensioni psicologiche sul posto di lavoro a
causa della scarsa sicurezza del lavoro e di altri
fattori.
Risposte politiche
L’Unione europea, le autorità pubbliche nazionali e le
parti sociali sono impegnate a elaborare iniziative, di
solito in collaborazione reciproca, per migliorare
l’occupazione e le condizioni di lavoro dei giovani
lavoratori. Ma la maggior parte di queste iniziative
sono destinate a promuovere la creazione di posti di
lavoro e migliorare l’accesso al mercato del lavoro,
riservando minore attenzione alla qualità delle
condizioni lavorative dei posti creati per i giovani.
Spunti per le politiche
Uno dei principali problemi dei giovani nell’UE è
l’accesso limitato a opportunità di occupazione,
soprattutto negli Stati membri in cui l’impatto della
crisi è più grave. È necessario elaborare misure
per la crescita a livello macroeconomico che
contribuiscano a stimolare l’attività economica e,
di conseguenza, incoraggino le imprese ad
assumere nuovo personale, in particolare giovani.
È essenziale continuare a sviluppare e attuare
politiche attive per il mercato del lavoro e
programmi, come incentivi fiscali e compensazioni
salariali, in grado di stimolare e aiutare i datori di
lavoro ad assumere giovani. Le politiche
pubbliche dovrebbero altresì mirare ad
armonizzare il fabbisogno di competenze delle
imprese con quanto viene insegnato nei sistemi di
istruzione generale e formazione professionale,
facilitando notevolmente i processi di integrazione
dei giovani e aumentando la domanda di
personale da parte delle imprese. C’è bisogno di
iniziative politiche per l’istituzione di sistemi
formativi correlati al posto di lavoro e per la
creazione/il potenziamento dei sistemi di
apprendistato e tirocinio, soprattutto nei paesi in
cui essi sono meno sviluppati.
In aggiunta ai provvedimenti volti specificamente
alla creazione di opportunità di lavoro, è
importante definire misure politiche tese a
migliorare la qualità dei posti di lavoro creati, ad
esempio sotto il profilo dei contratti, dei livelli
salariali, degli orari di lavoro, della formazione e
della prevenzione dei rischi. La realizzazione di
proficui partenariati tra governi, datori di lavoro e
organizzazioni rappresentative dei lavoratori può
contribuire allo sviluppo di queste misure di
supporto alla qualità.
Sono necessarie misure politiche specifiche e ad
hoc per i gruppi di giovani che incontrano
particolari difficoltà non solo a trovare un posto di
lavoro ma anche a trovarne uno che sia
“decoroso”, com’è il caso dei giovani lavoratori
non autoctoni, meno qualificati, disoccupati o
scoraggiati.
Ulteriori informazioni
La relazione Working conditions of young entrants to the labour market
(Condizioni di lavoro dei giovani appena entrati nel mercato del lavoro) è
disponibile al seguente indirizzo:
http://www.eurofound.europa.eu/ewco/studies/tn1306013s/index.htm
Per ulteriori informazioni rivolgersi a Manuel Ortigao, Research Manager,
all’indirizzo: [email protected]
EF/13/87/IT 1