Chiesa di Santa Veneranda - Confindustria Pesaro Urbino
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Chiesa di Santa Veneranda - Confindustria Pesaro Urbino
“Madonna col Bambino, Santa Veneranda e San Sebastiano” (datazione presumibile sec. XV-XVI) Chiesa di Santa Veneranda – Loc. Santa Veneranda Scheda di presentazione dell’opera a cura di Rino Altero Angelini (Restauratore) Affresco sito nella Chiesa di S. Veneranda – Pesaro Dimensione m. 1.60x2.10 – autore ignoto Il dipinto è situato sopra l'altare maggiore della chiesa intitolata a S. Veneranda. Nell'icona la Santa è stata raffigura a destra della Madonna, ha le mani giunte in atto di preghiera dalle quali scende una coroncina. Tutta la figura emerge da un calderone (ora di colore ramato) situato sopra un vivace fuoco, simbolo del martirio. Prima della pulitura il calderone si presentava a forma di braciere in ferro, con i piedi molto più lunghi e lavorati, di spessore più basso e non proporzionato alla figura della Santa. Dalla pulitura è emersa l'aureola al posto della quale era stata inserita una coroncina in latta ed i capelli, prima neri, appaiono ora rossicci ed in parte coperti da un velo violaceo. La veste, che era una scamiciata rossa con una bordatura nera sullo scollo e le maniche bianche con polsini smerlati, appare ora di color marrone (purtroppo molto abrasa) con il bordo non più nero ma giallo con delicate decorazioni e le maniche di colore non definito perché abrase. Tutta la figura della Santa risalta su un arazzo posto dietro di lei, giallo damascato con disegni rossi e bordura verde, anch'essa damascata che rende l'immagine tridimensionale. Lo sfondo, prima della pulitura, era completamente scuro. La Madonna, con in braccio Gesù, è raffigurata al centro ed in secondo piano rispetto alle due figure laterali ma più in alto, per conferiLe l'importanza che Le si deve, e sta su un sedile che sembrerebbe più un basamento di legno che un trono. Prima della pulitura sedeva invece su un vero e proprio trono con un alto schienale rifinito con pomelli, posto su una pedana in finto marmo. La Madonna ha una veste rossa con una bordatura sullo scollo di color ocra con decorazioni, ed un merletto appena percettibile che sbuca dallo stesso. Il manto che l'avvolge si presenta ora molto abraso, del colore del "morellone" (preparazione all'azzurrite, di cui però non si ha alcuna traccia, perso, molto probabilmente in seguito ad un precedente intervento) con una bordatura verde che incornicia il capo e dal quale si intravedono i biondi capelli, con due nastri che si annodano a fiocco sul petto. Gesù, in braccio alla Madre, appare ora completamente nudo mentre prima, le parti intime erano coperte da un panno bianco. Ha un'aureola rossa con spicchi color ocra, una collanina in corallo che gli guarnisce il collo e tiene in mano un lembo del mantello della Madonna. Lo sfondo è arricchito da un arazzo damascato con disegni floreali in rosso ed una greca gialla come bordura. Prima della pulitura la Madonna si presentava avvolta da un mantello tutto bleu con sotto una veste rossa con un bordino nero sullo scollo. Anche la Madonna si presentava con una corona di latta sulla testa e capelli scuri. A sinistra è raffigurato S. Sebastiano ignudo, coperto soltanto da un perizoma di color rosso, nel momento del suo martirio. E' legato ad una colonna e trafitto da molteplici frecce che penetrano le sue carni dalle quali sgorgano rivoli di sangue; una freccia lo colpisce alla gola. La colonna è completata da un capitello di color rosso. La figura è risaltata da un arazzo di color verde con bordura gialla damascata che fa da sfondo e crea, come per le altre figure, l'effetto tridimensionale. Prima della pulitura il santo era sì ignudo ma con un perizoma di color bianco a righe bleu e rosse; le frecce erano rifinite con piume; i capelli erano neri mentre ora sono di un bel colore rosso ramato e la colonna non era presente. La pulitura ha riportato alla luce una graziosa alzatina piena di frutta di stagione situata ai piedi dell'immagine sacra, forse rappresentata come atto votivo. L'ultimo particolare, situato in alto, sopra l'immagine della Madonna, è chiaramente di epoca più recente rispetto all'affresco ed ha la stessa mano che ha eseguito tutta la ridipintura. Infatti, l'iconografia originaria finiva a triangolo come testimonianza dell'incisione del chiodo. Per questo motivo lo si è voluto mantenere come testimonianza storica di un rimaneggiamento successivo al dipinto originario; raffigura due angioletti nell'atto di incoronare la Madonna con una ghirlanda di rose, il tutto sullo sfondo di un tendaggio verde con frange gialle.