Scheda della Scuola Superiore dell`Economia e delle Finanze

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Scheda della Scuola Superiore dell`Economia e delle Finanze
SCHEDE
ALLEGATO III
2. SCUOLA SUPERIORE DELL’ECONOMIA
E DELLE FINANZE
La Legge 29 aprile 1957, n. 310 ha istituito la Scuola Centrale Tributaria, struttura dedicata esclusivamente alla formazione del personale dell’Amministrazione finanziaria.
La disciplina della formazione è stata dettata dal successivo regolamento di esecuzione
(DPR 3 luglio 1963, n. 2039) che ha stabilito le modalità, i destinatari e i contenuti.
Nel 1991, dopo quasi trent’anni, la Scuola è stata interessata da un primo intervento di
riordino, nell’ambito della più generale riforma dell’Amministrazione finanziaria.
Dal DPR del 9 giugno 1992, n. 336, in attuazione degli articoli 5 e 12 della Legge 29 ottobre 1991, n. 358, è scaturito un regolamento di organizzazione estremamente innovativo che ha messo la Scuola in grado di adeguarsi alle nuove e diverse esigenze di professionalizzazione dell’Amministrazione.
In particolare, la direzione didattica è nettamente separata da quella amministrativa, affidando alle competenze di un Rettore l’indirizzo ed il coordinamento formativo, funzionalmente alle linee di indirizzo generale dettate dal Ministro.
Nascono i dipartimenti didattici e la figura del docente stabile al quale è affidato il compito di assicurare la continuità e la stabilità della formazione. Il coordinamento fra l’attività della Scuola e le esigenze formative che provengono dai vertici dell’Amministrazione finanziaria è realizzato dal comitato consultivo che definisce le linee generali della programmazione didattica. La gestione amministrativo-contabile è rimessa alla responsabilità di un direttore amministrativo. La Scuola è inoltre dotata di un proprio organico: ciò contribuisce ad attribuire specifica rilevanza alla formazione e all’istituzione
ad essa preposta.
Il DPR 31 luglio 1996, n. 526 perfeziona il progetto della Scuola quale struttura preposta
all’alta formazione. L’asse decisionale dell’attività si sposta più decisamente sulla figura
del Rettore che, oltre all’orientamento scientifico e didattico della Scuola, ne garantisce
la coerenza interna. Accanto al Rettore, con funzioni vicarie, è presente un Prorettore
ed i dipartimenti didattici sono potenziati con un numero più consistente di professori
stabili.
Questo nuovo assetto è funzionale ai numerosi ed articolati compiti assegnati alla Scuola: • formazione, specializzazione, addestramento e aggiornamento del personale dell’Amministrazione civile e militare; • attività di studio e di ricerca; • studi di settore;
• formazione per altre Amministrazioni dello Stato, enti pubblici italiani ed esteri, associazioni professionali e di categoria; • convenzioni, associazioni e consorzi con università, enti di ricerca e istituti italiani ed esteri, pubblici e privati.
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Nel 2000, a quarant’anni circa dalla sua istituzione, la Scuola affronta un radicale processo di riorganizzazione, in coerenza e nell’ambito della generale riforma delle Amministrazioni pubbliche delineata con il DLGS 300/1999 e sulla base dei principi indicati
dal DLGS 30 luglio 1999, n. 287 concernente il riordino della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione e della Scuola Centrale Tributaria. La concreta riorganizzazione,
che si innesta nel quadro della riforma dell’Amministrazione finanziaria con l’istituzione delle Agenzie fiscali, è avvenuta attraverso i Decreti del Ministro delle Finanze 28 settembre 2000, n. 301 e 22 novembre 2000, n. 359. La Scuola è configurata come Istituzione di alta cultura e formazione alle dirette dipendenze del Ministro dell’Economia e
delle Finanze.
Questa connotazione mette la struttura in grado di far fronte ad una nuova e differenziata domanda di formazione della Pubblica amministrazione in generale e dell’utenza
istituzionale in particolare, offrendo, in concorrenza con altre istituzioni pubbliche e
private, un servizio finalizzato a migliorare la professionalità di tutti gli addetti al settore della fiscalità e, più in generale, ai soggetti interessati alla formazione e all’aggiornamento del personale quale strumento per sostenere i processi di riorganizzazione e
cambiamento interni. In quest’ottica anche il settore della ricerca riceve un forte potenziamento.
Nel 2001 con il DPR 26 marzo 2001, n. 107 concernente la riorganizzazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, coerentemente alla nuova collocazione e con riferimento all’ambito istituzionale di attività, la denominazione Scuola Centrale Tributaria è
sostituita da Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze.
Nel 2002 con il DM 29 marzo 2002, n. 80, recante modifiche al sopracitato DM 301/2001
e successive modificazioni, ed il Regolamento didattico e di ricerca approvato con Decreto del Rettore del 20 giugno 2002, sono state ulteriormente e più organicamente precisate le missioni istituzionali ed i compiti che la Scuola è chiamata ad assolvere per sostenere i processi di riforma dell’Amministrazione dell’Economia e delle Finanze e, più
in generale, delle Amministrazioni pubbliche.
Recependo gli indirizzi contenuti nella Direttiva del Ministro per la Funzione Pubblica
del 13 dicembre 2001, la Scuola ha sostenuto il ruolo della pianificazione formativa quale strumento di supporto alla riorganizzazione delle Pubbliche amministrazioni, alla
riforma dei ministeri, al decentramento e rafforzamento dei livelli locali di governo e all’attuazione del principio di sussidiarietà.
In tale direzione, la Scuola realizza annualmente un piano di formazione al quale segue
il programma delle attività calato funzionalmente sulle esigenze e gli obiettivi istituzionali e strategici dell’Amministrazione economica e finanziaria oltre che sulle richieste
avanzate dalle Amministrazioni pubbliche, enti ed operatori privati.
Le diversificate forme di azione della Scuola possono sinteticamente riassumersi in:
• formazione, specializzazione ed aggiornamento del personale dell’Amministrazione
dell’economia e delle finanze, delle agenzie fiscali e degli altri enti che operano nel settore della fiscalità e dell’economia, di livello internazionale, comunitario, statale, regionale e locale; • redazione di studi e ricerche; • attività formative, divulgative e di ricer-
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ca anche per soggetti italiani ed esteri, sia Pubbliche amministrazioni che privati; • formazione e preparazione di neolaureati ed aspiranti all’accesso al pubblico impiego.
L’ORGANIZZAZIONE INTERNA
La struttura didattico-scientifica
Nel corso del 2002 la Scuola è stata direttamente interessata, coerentemente con le disposizioni normative riguardanti i suoi settori di attività, da alcuni interventi normativi
volti soprattutto a definirne il nuovo assetto didattico-scientifico con i corrispondenti
ambiti di competenza.
In particolare, con Decreto Rettorale del 20 giugno 2002 è stato approvato il regolamento didattico e di ricerca che, nel disciplinare in maniera unitaria le strutture didattiche e gli insegnamenti della Scuola, ha contestualmente abrogato le corrispondenti
disposizioni del regolamento recante la disciplina di funzionamento ed organizzazione, di cui al Decreto Rettorale 22 dicembre 2000, pervenendo così anche a delineare
una più razionale e trasparente disciplina dell’organizzazione amministrativa e gestionale interna.
La nuova normativa delinea la struttura organizzativa e didattico-scientifica della Scuola. Gli organi sono: • il Rettore; • il Direttore amministrativo; • il Consiglio direttivo;
• il Collegio dei revisori.
Il Rettore è il vertice e il rappresentante della Scuola, indirizza le attività istituzionali
e ne ha la responsabilità sotto il profilo didattico e scientifico. È nominato con Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze ed è coadiuvato dal Prorettore, che
lo sostituisce in caso di assenza o impedimento e svolge le funzioni delegate. Rettore
e Prorettore sono coadiuvati dai Capi dipartimento, scelti tra i professori ordinari della Scuola.
Il Consiglio direttivo, composto dal Rettore, che lo presiede, dal Prorettore, dal Direttore amministrativo, dai Capi dipartimento, valuta, su impulso del Rettore, le iniziative di
maggior rilevanza e coordina le attività didattiche in funzione della programmazione e
dell’utilizzo delle risorse.
Collocato nella struttura didattico-scientifica è il Rettorato che, come ufficio di livello dirigenziale, supporta il Rettore per l’esercizio delle sue funzioni e competenze, anche ai
fini dell’indirizzo e controllo delle attività istituzionali e didattico-scientifiche. Nell’ambito dell’ufficio opera uno specifico servizio per la qualità e l’ottimizzazione delle risorse, che svolge anche attività di supporto per il controllo strategico nonché un servizio
per le relazioni esterne che assolve altresì alle funzioni previste dalla Legge 7 giugno
2001, n. 150, e svolge attività redazionali anche attraverso i supporti telematici autonomi della Scuola.
Inoltre, a sostegno dell’attività di studio e ricerca, nell’ambito del Rettorato è stato istituito dal 1° gennaio 2003 il Centro Ricerche e Documentazione Economica e Finanziaria (CERDEF), ove confluirà la banca dati informatica del servizio di documentazione tributaria dell’ex Ministero delle Finanze. Il CERDEF costituirà un polo di documentazione
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su tematiche economiche e finanziarie d’interesse per tutte le Amministrazioni pubbliche e per le altre Istituzioni operanti nel campo della formazione e ricerca.
Gli obiettivi didattici e scientifici della Scuola sono perseguiti mediante aree omogenee
e settori scientifico-disciplinari, di cui al Decreto del Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica del 4 ottobre 2000 e relative declaratorie, raggruppate in
due Dipartimenti dotati di autonomia didattica: il Dipartimento delle scienze economiche e tributarie, il Dipartimento delle scienze giuridiche.
Il Dipartimento delle scienze economiche e tributarie si articola e svolge attività, anche
di ricerca, con riferimento alle seguenti aree tematiche: • scienze delle finanze e diritto
tributario; • economia e organizzazione aziendale; • economia comunitaria; • macroeconomia; • informatica; • statistica.
Il Dipartimento delle scienze giuridiche svolge le attività con riferimento alle seguenti
aree tematiche: • scienze internazionali; • scienze giuspubblicistiche internazionali;
• scienza della contabilità pubblica; • scienze giusfinanziarie pubbliche; • scienze e
servizi giuridici; • scienze e tecniche dell’Amministrazione pubblica.
La struttura amministrativa
Il Direttore amministrativo, nominato dal Ministro, ha la responsabilità gestionale e amministrativa della Scuola e coordina l’attività degli uffici di livello dirigenziale di seguito elencati: • ufficio risorse che cura l’acquisizione delle risorse umane, finanziarie e
strumentali, svolge funzioni generali connesse all’amministrazione del personale, alle
relazioni sindacali, alla formazione e sviluppo del personale della Scuola, all’organizzazione del lavoro, al governo dei sistemi informatici ed alla gestione della biblioteca;
• ufficio di contabilità e bilancio che esercita le funzioni inerenti alla gestione della contabilità, alla predisposizione del bilancio e dei rendiconti nel rispetto delle norme del
regolamento di organizzazione e funzionamento della Scuola; • ufficio di supporto tecnico-amministrativo che svolge funzioni di supporto generale ai Dipartimenti della
Scuola.
L’ufficio del Direttore amministrativo esercita, sui predetti uffici, il controllo di gestione
anche mediante valutazioni comparative dei costi e dei rendimenti, il conseguimento degli obiettivi operativi, l’efficienza e l’economicità della gestione delle risorse assegnate.
La Scuola può, inoltre, conferire, ai sensi dell’articolo 19, comma 10, del Decreto legislativo 165/2001, incarichi a dirigenti per lo svolgimento di attività di studio, ricerca o di
controllo anche presso le proprie sedi esterne, nel limite massimo di 10 unità.
Considerata l’articolazione interna della Scuola, suddivisa come detto in una struttura
didattico-scientifica e in una amministrativa, e tenuto conto della differenziata tipologia
dei progetti formativi, la scelta circa la possibile tipologia di organizzazione è effettuata di volta in volta in relazione al particolare ciclo di vita del progetto. In linea generale, si può tuttavia affermare che per la progettazione, pianificazione e realizzazione dei
progetti di formazione la Scuola ha adottato una specifica forma di organizzazione per
matrice mista, caratterizzata da settori funzionali all’interno dei quali operano gruppi di
progetto coordinati da un unico responsabile. Al settore coinvolto nel progetto sono poi
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assegnati, a tempo parziale, i relativi membri del progetto. Ogni membro del progetto
viene ad avere essenzialmente due tipi di dipendenze:
❍ una di tipo gerarchico, verso il titolare dell’ufficio di appartenenza che ha la responsabilità di garantire la continuità dei compiti e dei servizi istituzionali;
❍ una di tipo funzionale, verso il responsabile di progetto che ha il compito di guidare il processo innovativo.
Al termine del progetto gli specialisti funzionali assegnati a quel dato progetto ritornano nei servizi di loro provenienza per essere assegnati a nuovi progetti o per continuare a svolgere le mansioni proprie della loro funzione di appartenenza.
Tale organizzazione è una struttura multidimensionale che cerca di combinare i vantaggi dell’organizzazione per funzioni e di quella per progetti, che possono essere così
sintetizzati: • elevata capacità di risposta grazie al coordinamento delle funzioni e l’evidenza degli obiettivi di progetto; • miglioramento della qualificazione professionale all’interno di ciascun servizio grazie alla rotazione degli esperti sui diversi tipi di progetto; • elaborazione e circolazione di informazioni; • forte vincolo sulle risorse.
Eventuali possibili criticità legate soprattutto alla doppia catena di dipendenza possono
essere risolte definendo con chiarezza i ruoli, le responsabilità e l’autorità di ciascun
progetto.
In questo senso, l’individuazione della prospettata soluzione organizzativa ha consentito alla Scuola di far fronte, ad invarianza di organico, all’elevato trend di crescita del
volume di attività, assicurando la necessaria flessibilità nell’utilizzo delle risorse interne
che ha allargato il know-how e valorizzato le professionalità esistenti riuscendo così a
soddisfare una domanda di formazione con caratteristiche di assoluta novità e differenziazione.
L’ATTIVITÀ DELLE SINGOLE SEDI
La Scuola organizza la propria attività didattica, scientifica e di ricerca oltre che a Roma
presso la struttura centrale, anche presso le proprie sedi esterne di: • Torino; • Milano;
• Bologna; • Bari; • Palermo.
La Scuola, inoltre, svolge normalmente la propria attività su tutto il territorio nazionale
avvalendosi delle strutture didattiche di numerosi soggetti pubblici e privati con i quali
mantiene rapporti di collaborazione.
Il 2002 è stato un anno importante per le sedi esterne della Scuola, in considerazione della capillare ed intensa ramificazione dell’attività formativa della Scuola su tutto il territorio nazionale e dell’estensione dei rapporti di partnership con università ed Enti locali.
Le sedi esterne hanno fornito un contributo diretto sia nella fase di pianificazione delle
attività e ripartizione territoriale degli ambiti di competenze, sia in quella di realizzazione degli interventi operando, nell’ambito della programmazione didattica e con gli indirizzi e il coordinamento della sede centrale, con ampi margini di autonomia organizzativa e gestionale.
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La sede di Roma, chiamata dalla propria naturale missione a svolgere un ruolo strategico di supporto alla riforma della Pubblica amministrazione, in ragione del disegno unitario della formazione e della necessità di massimizzare le sinergie a disposizione, ha
coinvolto le sedi esterne nella definizione delle linee di sviluppo della Scuola, affidando loro importanti responsabilità anche sotto il profilo delle relazioni esterne sul territorio di competenza al fine di radicare il marchio della Scuola.
Per una migliore organizzazione sia sul piano didattico-scientifico che gestionale si è
delineato l’ambito territoriale di competenza di ogni singola sede aggregando le regioni per area geografica e affidando alle stesse il conseguente bacino d’utenza. Ciò in coerenza con la strategia della Scuola tesa da una parte a raggiungere l’utente finale in ogni
regione e dall’altra a creare a livello locale dei poli operativi con la funzione di immediato coordinamento.
SINTESI DEI RISULTATI
La Scuola ha interpretato il suo ruolo di Istituzione di alta formazione prestando grande attenzione ai processi di miglioramento interno e, in particolare, quelli relativi alla
pianificazione e monitoraggio attraverso l’utilizzo di differenti metodi di controllo delle
prestazioni delle attività svolte e dei servizi erogati, dedicando specifiche professionalità per le attività inerenti alla qualità e all’ottimizzazione delle risorse.
Per garantire la continuità dell’azione intrapresa nel 2001 e rispondere in maniera adeguata ad una domanda di formazione crescente in costante evoluzione, la Scuola ha essenzialmente fondato la strategia formativa su due obiettivi: la qualità e la flessibilità dei
progetti, sempre garantendo adeguati volumi di attività e innovazione.
La Scuola, dopo un primo anno di sperimentazione, ha migliorato e consolidato il sistema di auditing adottato secondo gli standard internazionali, perfezionando i questionari e ampliando la platea degli attori coinvolti nella rilevazione.
Miglioramento del grado di
sistematicità delle conoscenze
e/o abilità d'uso già
precedentemente acquisito
Grado di soddisfazione generale
rispetto alle aspettative
91%
9%
95%
5%
85%
Grado di qualità del
materiale didattico
Grado di organizzazione
complessiva
Grado di qualità del servizio di
assistenza e tutoring
Grafico 1
2002: I RISULTATI
DELL’AUDITING DELLA
FORMAZIONE
426
Positivo
Negativo
15%
97%
3%
98%
2%
Percentuale questionari
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La valutazione sulla qualità ha riguardato tutte le iniziative direttamente organizzate dalla Scuola, ad eccezione di quelle comprese nell’attività convegnistica. La rilevazione, effettuata su 16.660 questionari, ha fatto emergere un elevato livello di gradimento sugli
aspetti didattici ed organizzativi dei corsi, con una percentuale di risposte positive superiore al 90% (Grafico 1).
Punte di eccellenza, con una percentuale di risposte positive intorno al 98%, hanno riguardato, in particolare, l’organizzazione complessiva ed il servizio di assistenza e tutoring, segno di una forte attenzione all’utenza da parte della struttura.
Sul versante della flessibilità ed innovatività, la Scuola, in considerazione dell’esigenza
di fronteggiare un mercato sempre più competitivo, ha condotto e sperimentato iniziative progettuali di significativo rilievo. Tra queste, particolare importanza riveste il progetto Carta di credito formativa quale sistema innovativo di certificazione delle competenze, orientato ad una logica di promozione e sostegno dell’apprendimento attraverso il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze sviluppate nella formazione.
Inoltre, è da segnalare, sempre in tale ambito, la sperimentazione del modello metodologico ed operativo del sistema di e-learning, quale modalità di formazione basata sull’apprendimento a distanza e la trasmissione della conoscenza mediante una rete telematica, che ha avuto una prima applicazione attraverso la costruzione e la realizzazione di un corso on line sugli studi di settore per i funzionari dell’Agenzia delle entrate.
L’attività progettuale non ha rallentato lo svolgimento delle iniziative formative e seminariali della Scuola, in conformità agli obiettivi assegnati dalla Direttiva generale del Ministro e secondo quanto specificato nel documento di pianificazione per l’anno 2002.
Infatti, l’attività di erogazione dei corsi si è tradotta, sul piano dei risultati, nella realizzazione di 1.020 azioni formative, pari a 22.862 ore di docenza, con uno svolgimento in
media di 5 interventi a giornata. I partecipanti coinvolti sono stati 26.316 (Tabella 1).
Ciascun partecipante ha fruito in media di 22 ore di lezione, con un incremento del
44,7% rispetto allo stesso dato del 2001 pari a 15,2 ore.
Il consuntivo del 2002, nella sua visione complessiva, rappresenta un risultato altamente positivo soprattutto se si considera che l’attività, tranne rare eccezioni, è stata svolta
da parte della struttura senza ricorso ad esternalizzazioni, nonostante i vincoli derivanti da limitate risorse umane e finanziarie.
Il superamento del traguardo delle 1.000 azioni formative nell’anno solare, di per sé poco significativo dal punto di vista del valore aggiunto fornito dalla formazione, può di
converso essere rappresentativo dello sforzo progettuale ed organizzativo.
Tabella 1 - OFFERTA INTERNA ED ESTERNA
Totale
AZIONI
FORMATIVE
ORE DI DOCENZA
EROGATE
GIORNATE
PARTECIPANTI
ORE-FORMAZIONE
(ORE-LEZIONE COMPLESSIVE)
ORE-FORMAZIONE
PER PARTECIPANTE
1.020
22.862
3.399
26.316
580.097
22
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Sulla base del documento di pianificazione, gli uffici della Scuola, in continuo raccordo con le strutture formative degli enti committenti, hanno provveduto a tradurre sul
piano programmatico-operativo le strategie di formazione da realizzare nel corso del
2002. Si è così potuti giungere alla definizione della programmazione delle attività con
la previsione della tipologia, durata, modalità, sedi e tempi degli interventi formativi
(Tabella 2).
Tale attività si è concretizzata in una programmazione di 941 azioni formative, di cui 795
rivolte a soddisfare le esigenze del bacino d’utenza istituzionale (Ministero dell’Economia e delle Finanze e Agenzie fiscali) nelle sue varie componenti e 146 riferite all’offerta nei confronti dei soggetti esterni con i quali la Scuola, ad inizio anno, aveva definito
o avviato rapporti di partenariato.
L’attività realizzata è risultata tendenzialmente in linea con quella prevista in sede di
programmazione, dato che denota l’attenzione della Scuola alle fasi di pianificazione
e monitoraggio con particolare riguardo: • all’analisi dei fabbisogni; • alla verifica dello stato di avanzamento dei progetti; • alla concreta capacità realizzativa da parte della struttura.
Appare interessante rilevare che l’incremento del 22,6% dell’attività ad offerta esterna rappresenta la naturale evoluzione della Scuola verso il mercato e la conferma dell’accreditamento della sua immagine nel panorama delle Istituzioni di alta formazione.
Tabella 2 - RAPPORTO TRA PROGRAMMATO E REALIZZATO
TIPOLOGIA DELLE ATTIVITÀ
PROGRAMMATE
NUMERO DELLE AZIONI FORMATIVE
REALIZZATE
VARIAZIONE ASSOLUTA
VARIAZIONE %
Offerta interna
795
841
46
5,8
Offerta esterna
146
179
33
22,6
Totale
941
1.020
79
8,4
Il processo di crescita della Scuola è stato realizzato nel tempo in concomitanza con una
domanda di formazione proveniente dall’Amministrazione finanziaria e da altre Amministrazioni pubbliche in continuo aumento e con caratteristiche di novità rispetto al passato.
A partire dalla metà degli anni 80, infatti, l’attività di formazione erogata dalla Scuola conosce un notevole impulso: si passa da una media di circa 10-20 corsi l’anno a circa 200.
Dal 1992 il numero dei corsi aumenta considerevolmente, superando stabilmente il numero di 200 per arrivare agli oltre 300 del 1996 (Grafico 1).
Corrispondentemente si è registrata una crescita del numero degli allievi (Grafico 2): dai
2mila circa che hanno frequentato ogni anno i corsi fino agli anni 90, si passa ai 26.316
allievi del 2002.
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Va precisato che per l’anno 1998 l’apparente discrepanza tra il numero degli allievi e il
numero dei corsi scaturisce da un elevato utilizzo della formazione a distanza attraverso lo strumento della videoconferenza che ha consentito un allargamento della platea
degli utenti. In relazione poi ai dati dell’anno 2000, occorre osservare che la Scuola ha
inoltre curato la progettazione didattica di 695 corsi organizzati su tutto il territorio nazionale nell’ambito del maxi-progetto di riqualificazione del personale dell’Amministrazione finanziaria, diretto ad oltre 13mila unità di personale.
Come si evince dai grafici riportati, l’anno 2002 segna il consolidamento della tendenza
in aumento della formazione della Scuola, sia sul piano del numero di azioni formative
erogate, sia sul versante dell’utenza coinvolta.
Con riferimento, poi, alle ore di lezione effettuate (Grafico 3), si nota un incremento rispetto al 2001 (pari al 90,2%) di gran lunga superiore all’incremento riscontrato nel numero dei corsi e dei partecipanti. Tale indicatore, oggettivamente più significativo nella valutazione complessiva dell’attività svolta, sta a dimostrare l’effettiva intensità del volume di formazione erogata e della corrispondente fruizione da parte dell’utenza.
La Tabella 3 riporta i dati a consuntivo dell’attività svolta dalla Scuola negli ultimi quattro anni. È stata, al riguardo, effettuata una comparazione dei risultati del 2002 con riferimento alla media del triennio precedente e con il consuntivo del 2001. Ciò allo scopo
di disporre di utili elementi di valutazione sia per quanto riguarda l’andamento tendenziale riferito ad un periodo precedente alla riforma della Scuola, sia per una verifica della bontà delle strategie adottate a partire dal 2001, primo anno di attività della nuova
Scuola.
In entrambe le ipotesi si registra un considerevole aumento del volume di attività formativa. In particolare, si rileva un incremento del 136% del numero delle azioni formative erogate rispetto allo stesso dato riferito alla media del triennio precedente e del
49,8% rispetto a quello del 2001.
1.020
681
411
350
259
248
207
168
0
20
1957
1980
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
Corsi
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Grafico 1
ANDAMENTO DEL NUMERO
DEI CORSI (1957-2002)
429
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SCHEDE
26.313
22.445
17.771
17.714
10.957
5.435
5.190
3.304
2.000
Grafico 2
ANDAMENTO DEL NUMERO
DEI PARTECIPANTI
(1957-2002)
0
1957
1980
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
Allievi
22.862
12.022
11.312
9.706
Grafico 3
ANDAMENTO DEL NUMERO
DELLE ORE DI DOCENZA
(1998-2002)
1998
9.086
1999
2000
Ore di docenza
2001
2002
I valori positivi dell’attività svolta confermano l’efficacia delle strategie adottate e delle
modalità di attuazione sorrette da un denominatore comune e costante rappresentato
dalla condivisione dei progetti tra la struttura interna e gli enti committenti, con un’attenzione ai bisogni individuali di crescita e valorizzazione delle professionalità.
Sul versante istituzionale la Scuola ha contribuito a sostenere i processi di riforma e di
cambiamento organizzativo e dei ruoli in atto attraverso la realizzazione di percorsi formativi mirati, progettati sulla base dei fabbisogni espressi dai Dipartimenti del Ministero dell’Economia e delle Finanze e dalle Agenzie fiscali. Tale azione sinergica si è tradotta nel completamento di 841 interventi formativi, pari al 67% dell’offerta globale, che
hanno consentito a 21.041 dipendenti dell’Amministrazione economica e finanziaria di
fruire mediamente di 16,5 ore formazione per persona.
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ALLEGATO III
Tabella 3 - CONFRONTO DEI RISULTATI 2002 RISPETTO AL TRIENNIO PRECEDENTE
ANNI
1999
2000
Azioni formative
411
207
Partecipanti
17.714
Ore di docenza
Docenti
2001
2002
VARIAZIONE 2002
RISPETTO ALLA MEDIA
ANNI 1999/2001
VARIAZIONE 2002
RISPETTO AL 2001
681
1.020
+ 136%
+ 49,8%
5.435
17.771
26.316
+ 93%
+ 48,1%
11.312
9.086
12.022
22.862
+ 112%
+ 90,2%
1.252
1.640
1.712
2.763
+ 80%
+ 61,4%
Nell’ambito dell’offerta interna, un peso rilevante hanno avuto i 568 seminari specialistici rivolti alle Agenzie fiscali realizzati nell’ambito del progetto Interpello, che hanno
visto la partecipazione complessiva di 17.366 unità.
Anche in relazione alle attività in convenzione, svolte, operando sul mercato in regime
di concorrenza, a favore di soggetti esterni all’Amministrazione economica e finanziaria, il 2002 segna una sostanziale crescita determinata anche da una serie di iniziative
speciali di carattere convegnistico e di alta formazione realizzate in collaborazione con
università ed altri organismi pubblici e privati, italiani ed esteri.
Tra i processi di formazione e riqualificazione sviluppati dalla Scuola su richiesta di altre Amministrazioni meritano di essere segnalati, tra gli altri, quelli per la Presidenza del
Consiglio dei Ministri, per il Ministero per le Politiche Agricole, per l’INPS e per il Comune di Bari. Su tale versante, che ha rappresentato in termini di ore di lezione il 33%
dell’intera offerta, la Scuola ha confermato il ruolo di polo aggregante per la realizzazione di eventi di particolare rilevanza rivolti ad una platea differenziata di utenza, che
hanno costituito concrete occasioni di studio ed approfondimento su temi di maggiore
interesse ed attualità.
Nell’ambito dell’attività convegnistica, fra tutti meritano di essere menzionati il progetto Percorsi fiscali, realizzato in collaborazione con l’ufficio comunicazione istituzionale del Dipartimento per le politiche fiscali, ed i convegni internazionali su La comparazione nel diritto tributario: metodi, applicazioni e orientamenti in ambito internazionale, svolto in sinergia con l’Università degli studi di Roma La Sapienza, la Seconda
Università degli studi di Napoli, l’Università Bocconi di Milano, l’Università degli studi
di Torino, la Scuola tributaria europea e la Rivista di diritto tributario internazionale, e
sul tema La disciplina dei servizi pubblici locali in Europa tra autorità e mercato, organizzato dalla Scuola nel quadro dell’accordo di collaborazione con l’Association Europa-Entrétiens Universitaires Réguliers sur l’Administration Publique e delle relazioni
istituzionali con la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. Quest’ultimo ha
contribuito a stimolare e ad approfondire il dibattito sulla gestione dei servizi pubblici,
collocando in una prospettiva internazionale tematiche di grande attualità.
Nel contesto delle iniziative di alta formazione la Scuola, unitamente a istituzioni universitarie ed altri enti di ricerca sia pubblici che privati, ha attivato dottorati di ricerca e
master di specializzazione post-universitaria, riservando sempre una quota di posti per
la partecipazione a titolo gratuito del personale dell’Amministrazione economica e fi-
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ALLEGATO III
SCHEDE
nanziaria con curriculum di particolare rilievo. Tra queste sono da citare il master in Comunicazione e organizzazione istituzionale con tecnologie informatiche, il master in Diritto tributario e il corso di alta formazione specialistica in Diritto dell’Unione Europea
(Action Robert Schuman).
L’attività del 2002 è stata resa più agevole anche grazie alle modifiche apportate al DM
301 del 2000 dal DM 29 marzo 2002, n. 80 e al conseguente regolamento didattico e di
ricerca approvato con Decreto del Rettore del 20 giugno 2002, che hanno delineato in
maniera organica l’assetto didattico-scientifico della Scuola con una contestuale rivisitazione del regolamento di funzionamento ed organizzazione interno.
Il nuovo quadro normativo di riferimento della Scuola, oltre a rafforzarne la connotazione nel campo dell’alta formazione, ha parallelamente comportato un significativo
sviluppo della ricerca.
In tale settore, oltre allo svolgimento di attività di studio e ricerca su tematiche specifiche connesse ai campi di attività dell’Amministrazione economica e finanziaria, è da segnalare il progetto di ricerca sul Controllo dei flussi migratori nel Mediterraneo condotto dalla Scuola in collaborazione con il Centro studi di Geopolitica economica.
È proseguito poi l’approfondimento culturale e professionale attraverso la pubblicazione di testi specialistici e scientifici nell’ambito delle due collane editoriali della Scuola,
di cui una in collaborazione con l’Università Carlo Cattaneo-LUIC di Castellanza e la ETI
De Agostini Professionale.
Appare, infine, doveroso segnalare che i risultati del 2002 sono stati conseguiti grazie
anche al considerevole apporto delle sedi esterne della Scuola che hanno visto la loro
definitiva stabilizzazione giuridica quale giusto riconoscimento dell’intensa attività realizzata nell’anno precedente.
Per l’anno 2003 la Scuola proseguirà la propria azione nei campi della formazione e
della ricerca, in attuazione della Direttiva del Ministro e coerentemente con le linee di
sviluppo avviate nel biennio 2001/2002 con l’obiettivo ultimo di promuovere una formazione continua quale dimensione costante nella vita professionale dei soggetti
coinvolti.
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