Gran Torino - Cinema Verdi
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Gran Torino - Cinema Verdi
Cineforum G. Verdi - Breganze 35°anno www.cineverdi.it Gran Torino CAST TECNICO ARTISTICO Regia: Clint Eastwood Sceneggiatura: Nick Schenk Fotografia: Tom Stern Scenografia: James J.Murakami Costumi: Deborah Hopper Musica: Kyle Eastwood, Michael Stevens Montaggio: Joel Cox, Gary D.Roach Prodotto da: Clint Eastwood, Bill Gerber, Robert Lorenz (Usa, 2009) Durata: 116' Distribuzione cinematografica: Warner Bros Italia PERSONAGGI E INTERPRETI Walt Kowalski: Clint Eastwood Christopher Carley: Padre Janovich Henry: Kevin J.O’Connor Fletcher: Chiaran Hinds «Quanti topi di fogna possono entrare nella stessa stanza?» si chiede il vecchio Walt Kowalski guardando la festa che i suoi vicini orientali danno mentre si celebra il funerale di sua moglie. Ma si renderà presto conto di avere in comune più cose con loro che con la sua famiglia… Alcuni registi impiegano vent’anni per realizzare un film, perché vogliono curarlo nei minimi dettagli ed essere sicuri di farlo al meglio, altri sfornano un film ogni paio d’anni, di qualità altalenante, altri ancora lavorano a ciclo continuo, senza curarsi più di tanto della sua qualità. E poi c’è Clint Eastwood, un “mostro” che ormai da tempo può girare ciò che vuole quando vuole, affrontando i temi e i generi più diversi e realizzando sempre grande cinema. Senza mai sbagliare il colpo. Il film parla da sé, ci accompagna passo passo attraverso una sceneggiatura solidissima e non ha bisogni di grandi commenti. Siamo in presenza di una perla del cinema classico: l’ispettore Callaghan getta la 44 magnum e diventa immortale con il semplice gesto di alzare il pollice come fosse il cane della pistola. Un film “estetico” prima di tutto, Eastwood ha studiato con Sergio Leone, e si vede. Mereghetti ci chiede che cosa si dovrebbe dire di un film che apre e chiude con un funerale. Iettatorio? No, 1° film al contrario: testamentario, perché il 78enne Clint Eastwood ci lascia in eredità il suo messaggio finale, il suo pensiero sulla vita e sulla morte. Anzi, su come comportarsi in vita e su come affrontare la morte. Si parla, ancora una volta, del bene e del male, ma c’è anche la famiglia come in Mistyc River, il rapporto genitori/figli/nipoti e il disprezzo dei primi sugli altri; c’è il “diverso” che poi tanto diverso non è; c’è la religiosità falsa, petulante e presuntuosa, il senso di colpa; c’è la mitica Gran Torino 72, sottoposta a continua manutenzione, una sorta di alter ego dei Walt e simbolo di un mondo scomparso e poi, ancora, c’è la bandiera a stelle e strisce che Eastwood ama profondamente ma che oggi è un pò sbiadita come quella del soldato Ryan di Spielberg. In effetti il “vecchio” Clint non smette mai di stupirci. Dopo averci narrato di Iwo Jima vista dai due fronti e di un'altra orrenda intrusione dello Stato nella vita degli individui (Changeling) ci immerge ora nel privato di un uomo che ha fatto dell'astio nei confronti dei diversi da sé (siano essi asiatici, neri o più semplicemente giovani) la sua ragione di vita. Si è murato vivo nella sua casa e la prima pietra dell'edificio è stata collocata a metà del secolo scorso quando ha conosciuto la violenza e la morte in Corea. Il suo personaggio si chiama (e lo ribadisce al fine di evitare appellativi troppo confidenziali) Kowalski. Eastwood ha una cultura cinematografica così vasta da non poter aver scelto a caso questo cognome. Stanley Kowalski era il brutale protagonista di Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams interpretato da un indimenticabile Marlon Brando. Anche Walt è brutale, in maniera così rozza che nessuno fa quasi più caso alle sue offese di stampo razzista. È come se, ormai anziano, il mondo attorno a lui gli facesse percepire la sua inutilità anche da quel punto di vista. Il suo andare sopra le righe ad ogni minima occasione lo apparenta con l'altrettanto anziana vicina di casa asiatica che sa solo inveire e lamentarsi sul portico di casa. Saranno però i giovani 'diversi' (Thao e sua sorella Sue) ad aprire una breccia nelle sue difese e a far compiere, come in ogni grande scrittura, l’arco di trasformazione del personaggio. Thao e Sue hanno l'età 30 sett. 1 - 2 – 3 Ottobre 2009 dei detestati nipoti ma, a differenza di loro, hanno saputo conservare dei valori che l'Occidente non si è limitato a dimenticare ma ha scientificamente annientato. Kowalski è schifato dallo stato di decadenza in cui versano i suoi Stati Uniti, ma non ne dà la colpa esclusiva agli immigrati, quanto piuttosto agli statunitensi come suo figlio che preferiscono guidare (e vendere) macchine giapponesi invece che quelle prodotte negli States. Non è lui ad essere fuori posto ma è il Paese ad aver perso il proprio posto. E con questo paese Kowalski non vuole avere nulla a che fare. Il sacrificio finale si compie in quello che, a mio avviso, è un leggero eccesso di didascalia, (quantomeno per un pubblico come quello europeo). Certo è che dopo aver visto questo capolavoro, ognuno di noi faticherà a dimenticare Walt Kowalski. A cura di G.Stefano Messuri Il film della prossima settimana Il curioso caso di Benjamin Button Di David Fincher Durata 163’ New Orleans, fine della prima guerra mondiale. Benjamin Button (Brad Pitt) è un uomo che nasce ottantenne e la sua età scorre al contrario. Tratto dall'omonimo racconto di Francis Scott Fitzgerald del 1922, Il curioso caso di Benjamin Button racconta la “vita al contrario” di un uomo sempre alla ricerca del suo primo ed unico amore.Un racconto che attraversa il Novecento americano collocando la lente di ingrandimento su New Orleans, partendo dalla prima guerra mondiale fino ad arrivare ai momenti appena precedenti all'uragano Catrina. Dopo Zodiac un altro bel lavoro per il regista David Fincher con un Brad Pitt nel pieno della forma, accompagnato da una sempre non-ordinaria prestazione di Cate Blanchett Cineforum G. Verdi - Breganze 1° film 35°anno www.cineverdi.it IL REGISTA Scheda film Gran Torino La locandina 30 sett. 1 - 2 – 3 Ottobre 2009 L’ATT0RE CENNI E CURIOSITA’ SUL FILM: * Il nome Gran Torino dell’autovettura deriva dal fatto che gli americani consideravano questa città la Detroit dell’Italia, in quanto sede della Fiat. * Clint Eastwood incoraggiò gli attori Hmong a parlare in lingua Hmong. Leggendo il copione, Eastwood ha deciso che, nonostante la sua intenzione di centellinare le sue apparizioni sul grande schermo (non interpreta ruoli dai tempi di Million Dollar Baby), non poteva lasciare ad altri il ruolo di protagonista di questo film. Un personaggio che lui stesso ha definito come "apparentemente fatto su misura per me." * Uscito in America lo scorso gennaio, “Gran Torino” ha incassato in patria ben 137 milioni di dollari (ne è costato ‘solo’ 35): si tratta del più grande incasso di tutta la carriera di Clint Eastwood. Anche il Los Angeles Times lo ha acclamato. Kenneth Turan ha infatti scritto: “A 78 anni Eastwood può pronunciare la battuta: 'levati dal mio prato' con lo stesso tono minaccioso di 'Coraggio, dai, fatti ammazzare'… e quando esclama 'bucherò la tua faccia' e poi andrò a dormire come un bambino'… è proprio come se intendesse farlo”. Ma nonostante i paragoni con Callaghan, è stato lo stesso Eastwood a precisare che: “Adesso non è più il momento di farsi giustizia da sé”. NOME: Clint Eastwood ALL'ANAGRAFE: Clinton Eastwood Jr. DATA DI NASCITA: 31/05/1930 LUOGO DI NASCITA: San Francisco, California, Stati Uniti (2008) (2008) (2006) (2006) (2004) (2003) (2002) (2000) (1999) (1997) male (1997) (1995) (1993) (1992) (1990) (1990) (1990) (1986) (1985) (1983) (1982) (1982) (1982) (1977) (1976) (1975) (1975) (1972) (1971) Gran Torino Changeling Lettere da Iwo Jima Flags of our fathers Million dollar baby Mystic River Debito di sangue Space Cowboys Fino a prova contraria Mezzanotte nel giardino del bene e del Potere assoluto I ponti di Madison County Un mondo perfetto Gli spietati La recluta Cacciatore bianco, cuore nero Bird Gunny Il cavaliere pallido Coraggio... fatti ammazzare Honkytonk Man Firefox volpe di fuoco Bronco Billy L'uomo nel mirino Il texano dagli occhi di ghiaccio Assassinio sull'Eiger Breezy Lo straniero senza nome Brivido nella notte I PROSSIMI FILM IN PROGRAMMA 7 – 8 – 9 – 10 Ottobre Il curioso caso di Benjamin Button 14 – 15 – 16 - 17 Ottobre Angeli e demoni 21 – 22 –23 - 24 Ottobre Due partite NOME: Christopher Carley DATA DI NASCITA: 31/05/1978 LUOGO DI NASCITA: Suffern- New York, USA (2008) Gran Torino (2007) Leoni per agnelli (2005) La mia vita Garden State La colonna sonora Il mix di culture presente nel film si riflette anche nelle musiche: la colonna sonora è opera di Kyle Eastwood, (figlio di Clint) e di Michael Stevens. La presenza della musica nel film è ad ogni modo piuttosto discreta ed essenziale, e la linea melodica predominante in quasi tutti i brani è proprio il tema sviluppato nella canzone; un tema senza morbidezze, secco ma anche dolce, che non si pone l’obiettivo di dar voce ad un particolare personaggio o sentimento ma vuole invece rappresentare lo scheletro emozionale e semantico del racconto. Si tratta di una melodia interiore e intima, quasi minimale, ma anche molto bella, gratificante, ricca di quella qualità musicale ruvida e pastosa tipica di un certo rock americano pulito e vibrante (un nome per tutti: Bruce Springsteen).