INFEZIONI URINARIE La cistite è una fastidiosa infiammazione

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INFEZIONI URINARIE La cistite è una fastidiosa infiammazione
INFEZIONI URINARIE
La cistite è una fastidiosa infiammazione (flogosi) della mucosa
vescicale. Colpisce prevalentemente il sesso femminile, è per
importanza la terza malattia infettiva tipicamente femminile tanto che
ne sono colpite tre donne su dieci all'anno.
La cistite insorge talvolta senza sintomi o cause evidenti, altre volte è
secondaria a pratiche anticoncezionali o a rapporti sessuali. L'infezione
è causata da batteri che popolano l'ultimo tratto dell'intestino, fra cui in
prima linea il colibacillo. Tali germi possono raggiungere la vescica
dall'esterno, passando attraverso l'uretra, o dall'interno, per
propagazioni da organi vicini, o ancora per via ematica. Si calcola che
una percentuale di donne compresa tra il 10 ed il 20% soffrirà, almeno
una volta nel corso della sua vita, di un'infezione del tratto urinario.
L'incidenza della cistite aumenta notevolmente con l'avanzare dell'età, si stima infatti che circa il
20-50% delle donne over 60 soffra di tale disturbo. La causa va ricercata in alcuni problemi legati
alla menopausa, come la carenza estrogenica e le dislocazioni degli organi pelvici.
Chiunque ne abbia sofferto almeno una volta, farebbe di tutto per evitare un altro attacco e spesso
non sa che la prevenzione è l’arma più efficace contro questo tormento.
Le buone regole della prevenzione sono:
1.
2.
3.
4.
bere almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno
consumare con moderazione le bibite gassate
evitare gli indumenti attillati e la biancheria in fibra sintetica
curare l’igiene intima: specialmente durante il ciclo (il sangue favorisce la proliferazione dei
batteri) e dopo i rapporti sessuali
5. combattere la stitichezza (la stitichezza può causare una migrazione deri germi
dell’intestino verso la vescica)
Un ottimo rimedio naturale per prevenire ulteriori infezioni e combattere le
infezioni in atto è il Mirtillo rosso, protegge le vie urinarie aiutando a
ostacolare l’attacco dei germi. Ha anche una buona azione diuretica e
disinfettante.
In associazione con Frutto - oligosaccaridi e olio essenziale di Timo, è ottimo per il benessere
delle vie urinarie.
I Frutto - oligosaccaridi sono carboidrati presenti in diverse
specie di vegetali e costituiscono gran parte della cosiddetta
fibra alimentare. Non vengono assorbiti dalla mucosa
intestinale, per cui arrivano inalterati nel colon dove regolano la
microflora intestinale, ostacolano la crescita di microrganismi
patogeni e aumentano la capacità di assorbimento di alcuni
minerali importanti (in particolare calcio e magnesio).
L’olio essenziale di Timo ha un’azione disinfettante e
antidolorifica.
Particolarmente importante l’efficacia dell’estratto dei semi di
pompelmo, un vero portento per la salute.
Il GSE è la denominazione commerciale di un estratto standardizzato, composto dal 60% di
semi di pompelmo con aggiunta della membrana cellulare del pompelmo e dal 40% di
soluzione acquosa di glicerina vegetale (derivata dal cocco).
Laboratori, Università ed Istituti di tutto il mondo hanno dimostrato, con studi e
pubblicazioni, che l'estratto di semi di pompelmo possiede un ampio spettro
germicida: antivirale, antibatterico, compresi Gram+ e Gram-, antimicotico ed
antiparassitario.
La forza di questo "antimicrobico naturale", rispetto ad altri farmaci ed antimicrobici chimici deriva
dalla sua notevole efficacia associata ad un'assoluta mancanza di tossicità; a questo
proposito uno studio pubblicato sul "Journal of Orthomolecular Medicine" n.5 del 1990 dimostra
che il GSE è efficace contro centinaia di batteri patogeni, mentre pressoché innocuo sui batteri
fisiologici, cioè quelli utili al nostro organismo.
Questa selettività è straordinaria ed unica nel suo genere,
basti pensare ai tradizionali antibiotici che non fanno
distinzioni flagellando anche la flora batterica fisiologica.
Azione antibatterica:il GSE si è dimostrato essere attivo
contro circa 800 ceppi di batteri: Salmonella, E. coli,
Vibrio cholerae, Staph, Strep, Lysteria, Shigella
dysenteriae, Clamydia, etc. L'interesse per l'azione
antibatterica dell'agrume risulta essere, inoltre, alimentato
dal problema della resistenza al trattamento con
antibiotici da parte di un numero sempre più in crescita di
ceppi batterici.
Tutto ciò suggerisce che il GSE potrebbe, dato il suo
vasto spettro di azione, rappresentare un'efficace
alternativa agli antibiotici convenzionali.
E' di questo parere Allan Sachs (Certified Clinical Nutritionist) che considera il GSE un valido
rimedio alternativo al trattamento antibiotico per la sua efficacia contro funghi e batteri associata ad
una non tossicità; molti antibiotici, infatti, afferma il Dottore, sono tossici, sopprimono le normali
funzioni del sistema immunitario e distruggono batteri definibili "benefici".
Azione antivirale: la potenzialità del GSE contro infezioni virali è ancor oggi oggetto di studio, ma
ci sono tests effettuati che evidenziano una certa efficacia dell'estratto nell'agire contro ceppi virali.
Studi scientifici effettuati dal Dr. Shannon presso la Divisione di Microbiologia-Virologia, Southern
Research Institute, dimostrano che il GSE è in grado di inattivare l'HSV-1 (herpes simplex virus
type 1), dopo un'esposizione di 10 minuti ad una diluizione pari a 1:256. Tale concentrazione è
risultata ugualmente efficace contro influenze indotte da virus quali A2/Aichi/2/68. L'efficacia del
GSE contro alcuni tipi di virus animali (Foot and Mouth Disease, African Swine Fever, Swine
Vesicular Disease, Avian Influenza) è stata invece evidenziata dal Dipartimento dell'Agricoltura
degli Stati Uniti. Sono comunque note testimonianze di pazienti che attribuiscono al GSE la
capacità di curare i sintomi delle affezioni da virus influenzali.
Azione disinfettante: in test effettuati dal Dr. John Mainarich nei Laboratori di Bio-Ricerca di
Redmond, Washington, il GSE è risultato incredibilmente più efficace dell'Argento Colloidale, del
Tea Tree Oil e della Candeggina a base di Cloro, nell'azione disinfettante contro cinque comuni
microrganismi: Candida albicans, Staphylococcus aureus, Salmonella typhi, Streptococcus
faecium, Escherichia coli. Anche all'Università della Georgia ad Atene sono stati condotti tests
sulle proprietà disinfettanti dell'estratto contro E. coli, Salmonella sps e Staphylococcus aureus: il
Dr. Roger Wyatt, Ph. D., Dipartimento di Microbiologia, ne ha evidenziato non solo l'eccellente
potenzialità, ma anche, da studi tossicologici, il basso rischio di tossicità.
Dioscorea e Calendula contro le vaginiti
Un altro problema cui può andare
incontro
l'apparato
genitale
femminile è quello delle vaginiti e
infiammazioni
pelviche
recidivanti; questo problema può
riguardare tutte le donne, ma
interessa più frequentemente quelle
che
assumono
la
pillola
contraccettiva.
In questi casi, la somministrazione
di
progesterone
naturale
associato agli estrogeni naturali
può aiutare a risolvere il problema.
La pianta indicata in questo caso è
l'igname
selvatico
(Dioscorea
villosa
o
Wild
Yam,
Fam.
Dioscoreaceae),
una
pianta
messicana I cui componenti
possono
essere
considerati
precursori di più ormoni.
La dioscorea è una pianta erbacea
perenne lianiforme, originaria del
Canada e del Sud degli Stati Uniti. Il rizoma e la radice, contenenti saponine steroidiche (dioscina
e il suo aglicone diosgenina), fitosteroli (beta sitosterolo), alcaloidi (dioscorina) e tannini vengono
tradizionalmente impiegati in Messico sin dai tempi degli Aztechi come antinfiammatori e come
analgesici.
Più recentemente, si è riscontrato l'utilizzo della pianta nel trattamento dell'amenorrea e della
dismenorrea, oltre che per i disturbi legati alla menopausa (vedi sezione). Pur ritenendo molti
che, nel nostro organismo, la diosgenina possa essere convertita in ormoni steroidei, in particolare
progesterone, attraverso l'intermedio deidroepiandrosterone, tale conversione non è ancora
supportata da evidenze scientifiche e anche l'effetto progestino-simile deve ancora essere
scientificamente provato.
La dioscorea è comunque una pianta sicura e ben tollerata ma è bene tener conto che la
diosgenina potrebbe interferire con l'effetto antinfiammatorio dell'indometacina, diminuendone
l'efficacia per aumentata escrezione.
Essa può inoltre esaltare gli effetti estrogenaci dei farmaci di sintesi e non va usata in gravidanza e
allattamento. Gli estratti standardizzati sono titolati al 16- 20% nel marker biologico diosgenina e
sono adatti alla preparazione di forme solide orali.
Tradizionalmente utilizzata come pianta emmenagoga e antidismenorroica è poi la calendula
(Calendula officinalis L., Fam. Asteraceae). Tuttavia, malgrado la lunga tradizione d'uso e
l'abbondanza di studi relativi alla chimica di questa pianta, mancano studi clinici nell'uomo che ne
giustifichino l'utilizzo per i disordini del ciclo mestruale.
La pianta risulta utile soprattutto per uso esterno in cosmetica come lenitiva della pelle e delle
mucose, oltre che come cicatrizzante e antinfiammatorio.