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7 Lezione
V. Franceschelli – Diritto delle comunicazioni –
Prof. Vincenzo Franceschelli
Prof. Vincenzo Franceschelli
DIRITTO
delle
COMUNICAZIONI
-Communication Law & Policy-
Settima Lezione
Prof. Vincenzo Franceschelli
comunicazioni
• Strade
• Posta
• Telegrafo
• Telefono
-Radio – Radiodiffusione –
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VII
• Stampa
• Radio
• Televisione
• Internet
• Convergenza
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VIII. Diritto
delle
comunicazioni
La radio
Radiodiffusione
I. Diritto delle
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comunicazioni
LA
RADIO
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RADIO
LA RADIO
La radio stacca l’uomo dai
fili. Telefono e telegrafo
sono incatenati ad una
rete capillare di cavi e fili.
La radio viene, al suo
nascere, battezzata il
“telegrafo senza fili”.
Schemi ad uso degli studenti del corso di diritto delle comunicazioni –
Vietata la riproduzione
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RADIO
I segnali
radiotelegrafici
consistono in scoppi di
onde
elettromagnetiche che
possono essere
emesse in tutte le
direzioni facendo
passare correnti ad
alta frequenza lungo le
antenne di
trasmissione.
RADIO
• La radio Nasce
come mezzo di
comunicazione.
Diventerà presto un
mezzo di
intrattenimento di
massa.
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il telegrafo senza fili
• La radio stacca l’uomo dai fili. Telefono
e telegrafo sono incatenati ad una rete
capillare di cavi e fili. La radio – non
dimentichiamocelo – viene, al suo
nascere, battezzata il “telegrafo senza
fili”
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il telegrafo senza fili
• La Radio nasce come mezzo di
comunicazione.
• Diventerà presto un mezzo di
intrattenimento di massa
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I segnali radiotelegrafici
• I segnali radiotelegrafici consistono in
scoppi di onde elettromagnetiche che
possono essere emesse in tutte le
direzioni facendo passare correnti ad
alta frequenza lungo le antenne di
trasmissione. Il segreto del successo
sta nel modo in cui si diffondono.
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I segnali radiotelegrafici
• Le onde radio hanno la
peculiarità di essere
riflesse dalla ionosfera, e
quindi di poter essere così
captate (quasi) ovunque
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I segnali radiotelegrafici
• Secondo una nota definizione, la radio è
l'invenzione che consente la emissione
e la ricezione a distanza di segnali per il
tramite di onde elettromagnetiche a
frequenze non visibili propagantesi
senza l'ausilio di apposite strutture
guidanti.
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la radio
la radio
Curiosamente, questa straordinaria
caratteristica fu, agli inizi degli studi
applicativi della radio, considerata un
grave ed irrimediabile difetto. La
facilità con la quale le
radiotrasmissioni potevano essere
ricevute da tutti coloro che
disponessero di un apparecchio
adatto entro il raggio di azione di una
stazione trasmittente, ne pregiudicava
– si diceva - l’utilizzazione a scopi
militari
• Ma se la radio non
poteva essere utilizzata
sul campo di battaglia,
si rivelò come l’unico
modo per comunicare
con le navi, visto che
le navi in mare non
potevano portare seco
cavi e fili
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la radio
• E fu proprio sul
mare che
Guglielmo Marconi
(1874 – 1937)
concentrò i suoi
sforzi, e ottenne i
suoi successi
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la radio
la radio
• Marconi, notoriamente
molto attento a queste
cose, conseguì il primo
brevetto nel 1896, e
realizzò il primo impiego
della radiotelegrafia su
nave mercantile il 20 luglio
1898, a bordo del
piroscafo Flying Huntress
[
• Ecco la riproduzione
di uno dei molti
Brevetti depositati
da Guglielmo
Marconi.
• Questo è un
brevetto inglese del
1916
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Gli apparecchi «Marconi» sono coperti da
brevetto (inglese).
Inghilterra e Italia difendono questo
sistema.
Le stazioni sparse usano il sistema
Marconi.
Ma in Germania si sviluppa un nuovo
«apparecchio» in «concorrenza» con
quello di Marconi ….
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la radio
• L’evento che impose la radiotelegrafia
all’attenzione mondiale fu il salvataggio, il 23
gennaio 1909, grazie alla radio, di tutti i
passeggeri del grande piroscafo Republic
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1910
Radio Act 1910
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Negli Stati Uniti, nel 1910, il Congresso
approvò una legge che richiedeva le navi
sopra una certa stazza di recare a bordo
un apparecchio radio.
Ma due anni dopo ….
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Steamship State of
California
1912
Navigava a poche
miglia dal Titanic con
le luci spente e a
energia ridotta (e
quindi con la radio
spenta)
Titanic
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Dopo questi eventi, il Congresso
americano approvò il Radio Act 1912, che
impose a tutte le navi di tenere sempre in
funzione il sistema radio
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In Francia – come in Italia – la radio (come
già le poste e i telegrafi) è monopolio
statale.
-Décret 7 février 1903
-Décret 5 mars 1907
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1918
Dopoguerra
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Cosa succede in
Italia
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la radio
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1923
R.D. 8 febbraio
1923, n. 1067
• Dopo la grande guerra, la radio, nel suo
inarrestabile sviluppo, prese due strade:
radiocomunicazione e radiodiffusione
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la radio
• Il R.D. 8 febbraio 1923, n. 1067
stabilisce che l'impianto e l'esercizio di
telecomunicazioni per mezzo di onde
elettromagnetiche senza l'uso di fili
sono riservati allo Stato, con facoltà
del Governo di accordarli in
concessione.
I. Diritto delle
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comunicazioni
ONDE
ELETTROMAGNETI
CHE
E FREQUENZE
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Una sezione dello spettro elettromagnetico
viene riservato alla radiodiffusione
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Qualche nozione di
fisica e qualche
immagine sulle
frequenze
elettromagnetiche ….
e sulle onde radio ….
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la radio
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Trasmissione di informazioni.
Per trasmettere informazione, l’onda portante deve essere
sottoposta al processo di modulazione che consiste nel far
variare alcuni parametri dell'onda portante (ampiezza,
frequenza, fase) in accordo alle variazioni del segnale
originale.
Alcune forme di modulazione:
AM : Amplitude Modulation, modulazione di ampiezza,
FM : Frequency Modulation, modulazione di frequenza,
PM : Phase Modulation, modulazione di fase,
PCM : Pulse-Code Modulation, modulazione codificata di
impulsi.
Le informazioni trasportate da un’onda modulata vengono
riconvertite nella loro forma originale tramite un processo
inverso, detto di
demodulazione o rivelazione.
A. M. ROSSI Università di Bologna
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Bande di frequenza delle onde radio
La banda delle onde radio (incluse le
microonde) si estende da 3 Hz a 300 GHz
(in lunghezza d’onda da migliaia di km al
mm).
Al di sotto di 300 GHz (1 mm) seguono le
bande dell’infrarosso, visibile, ultravioletto,
raggi X e gamma.
A. M. ROSSI Università di Bologna
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I. Diritto delle
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• Origini e sviluppo
RADIODIFFUSI
ONE
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comunicazioni
•Radiodiffusione
comunicazioni
RADIO
La radio nata come
mezzo di
comunicazione diventa
un mezzo di
intrattenimento di
massa.
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1924
prima trasmissione
radiofonica
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radiodiffusione
• La prima trasmissione
radiofonica effettuata in
Italia è del 6 ottobre del
1924. La voce è quella di
Maria Luisa Boncompagni.
E' un programma
composto da musica
operistica, da camera e da
concerto, di un bollettino
meteorologico e notizie di
borsa.
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radiodiffusione
• La prima società concessionaria della
radiodiffusione in Italia, è l'Uri, Unione
Radiofonica Italiana, fondata il 27
Agosto 1924 come accordo tra le
maggiori compagnie del settore:
Radiofono, controllata dalla compagnia
Marconi, e SIRAC (Società Italiana
Radio Audizioni Circolari)
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radiodiffusione
• 9 aprile 1926 E’ costituita con sede in
Milano la Società Italiana Pubblicità
Radiofonica Anonima (SIPRA), con
capitale ripartito fra URI e SIRAC.
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1928
EIAR
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radiodiffusione
• Nel gennaio 1928 l'URI diventa EIAR,
Ente Italiano per le Audizioni
Radiofoniche
• EIAR fu la prima società di gestione del
servizio radiofonico nazionale
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radiodiffusione
• Alla fine del 1924 gli
abbonati alla
radiofonia erano
circa 15.000,
• Nel 1929 gli
abbonati alla
radiofonia erano
circa 26.000
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radiodiffusione
Per ascoltare la radio si doveva
sottoscrivere un abbonamento (sistema
che è rimasto invariato fino ad oggi)
Nel 1939 gli abbonati erano
circa un milione e duecentomila
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radiodiffusione
• Nel 1933 andò in onda la prima
radiocronaca calcistica
• Nicolò Carosio dal Littoriale di Bologna
raccontò dal vivo agli italiani l’incontro
Italia-Germania (finito 3-1)
• Dal 27 maggio al 10 giugno 1934 fu
trasmesso il campionato del Mondo di
calcio
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radiodiffusione
• Alla fine degli anni trenta l’EIAR
raggiungeva l’intero territorio nazionale.
Con le onde corte le trasmissioni radio
raggiungevano i paesi del bacino del
Mediterraneo, e le colonie, fino
all’Etiopia
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Norme per la radiodiffusione
• Il r.d. n. 1067/1923, e relativo
regolamento di esecuzione n.
1226/1924, staccano la radio dagli altri
mezzi di comunicazione e ne
sanciscono l’autonomia
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Norme per la radiodiffusione
La nuova disciplina determina:
• a) l’avocazione allo Stato del servizio di
trasmissione radiofonica;
• b) la natura di pubblico servizio di tale
attività;
• c) la possibilità di concederne a privati
lo svolgimento, sulla base di una
convenzione
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Norme per la radiodiffusione
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1944
• Tale opzione trova conferma nel “codice
postale” del 1936 (approvato con r.d. n.
645)
• Nel frattempo la radio assume la nuova
e “anomala” funzione di strumento di
entertainment di massa
RAI
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radiodiffusione
Con D.L.L. 26 ottobre 1944, n. 457 la
denominazione della Società EIAR viene
mutata in Radio Audizioni Italia (R.A.I.).
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