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Vecchio e 21(uovo 38 ALFREDO ORIANI
" IL ROMANZIERE "
L'arte di Alfredo Oriani è ascensione.
Serré, fourmillant, comme un million d'heminthetes
Dans nos cerveaux ribote un peuple de démons.
Non sfugge, a chi legga con un certo
criterio cronologico la sua vasta produzione
— che va dal romanzo alla novella, dal volume di versi a quelli del teatro, dall'opera
storica a quella filosofica, — non sfugge l'im-
Così I' Oriani aveva sentito agitarsi nel
petto profondo un tumulto di passioni — voluttà, ateismo, bestemmia, — e guardando orgogliosamente dall'alto della sua solitudine la
pressione come di salita erta, faticosa, tor-
folla volgare, che vedeva nereggiare in basso,
mentatissima, ma che apre allo sguardo, —
luminosa ricompensa — panorami sempre più
le lancia uno, due, tre, quattro romanzi, ove
la difficile via della sua arte e del suo triste
fissa, cristallizzata per sempre, la lava fiammeggiante che gli bolliva in cuore.
Tutte le più impure passioni ha esaltato,
tutti i più peccaminosi desideri ha soddisfatto,
destino, Alfredo Oriani, simile in ciò all'eroico
fra un'imperiale lussuosità di immagini, con
pellegrino dantesco, abbia abbandonato ad
una forza lirica vertiginosa, con una possente
abilità descrittiva, che non riescono, peraltro,
vasti e cieli sempre più puri.
Si può dire che continuando senza riposo
ogni tappa tutto che poteva costituire impedimento per l'ascesa, e sia giunto alla sua
cima in uno stato di perfetta purezza.
Nè la nostra ammirazione pel solitario ,del
a nascondere l'impreciso piano della costruzione artistica e l'artificiosa, inumana irrealtà
delle sue creature.
Cardello ci deve far dimenticare una parte
Ecco I' " Al di là " , scritto a 23 anni,
importante per vastità, se non per valore,
sotto l'evidente influsso dei romantici francesi,
della sua produzione, in cui invano si cercherebbero quelle manifestazioni spirituali potentemente italiane che gli valsero -- dopo —
la definizione mussoliniana di " anticipatore ".
dell'Hugo, del Baudelaire, ove passa la vi-
Credo, anzi, che si farebbe un torto alla
fondità infernali; così " Sullo scoglio " ove
successiva opera di romanziere, di storico, di
affronta un argomento che avrebbe fatto tre-
pensatore, se, trasportati da un desiderio di
ipervalutazione, dimenticassimo le manchevolezze, gravi manchevolezze dell'artista gio-
mare le vene e i polsi ai nostri più moder-
sione satanica e peccaminosa di un amore
contro natura, a cui nemmeno la fantasia dantesca aveva saputo serbare una delle pro -
vanissimo, che, in un triste periodo di ge-
ni e più spregiudicati autori, che non hanno
trovato nulla di più obbrobrioso da opporre al figlio che sente di amare la propria
nerale depressione, aveva il coraggio di ri-
madre e muore di questa passione insodi-
versare nei libri tutte le sue più torbide, de-
sfatta ; così il " No " in cui l'adulterio, que-
liranti, mostruose fantasie.
Già il Baudelaire in due versi di grande
sta degenerazione così comune dell'amore, è
potenza aveva saputo scolpire questo pericoloso disorientamento spirituale dei giovani,
rappresentato in una forma incisiva, prepotente, che non lascia adito a nessun dubbio,
nè posto per alcun velo.
nella superba confessione dei "Fiori del male ":
E sembra che l'Oriani non abbia, nem-
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Vecchio e Muovo meno lontanamente, la preoccupazione del
così detto ritegno morale; sforzandosi, anzi,
di abbellire con volate liriche, con immagini
esaltate, con citazioni classiche, il panorama
su cui muovono i suoi personaggi, che egli
preferirebbe chiamare burattini.
Sarà solo più tardi, quando lo scrittore
nuovo comincerà a maturarsi, a sbocciare — direi — da questi informi viluppi, che gli sorge
il dubbio di aver forse potuto esagerare, per
quanto l'orgogliG della sua personalità, non
se ne voglia render conto completamente.
" Poichè ogni pompa d'arte m'era con
-"tesadlmir'ngo,ebl" goglio della nudità del mio pensiero: dissi
" tutto, forse dissi male, però dissi ".
Ma prima egli non ha nemmeno questo
dubbio, sia pure allo stato latente, sia pure
come timido rimprovero della coscienza, sì
che la mano può fermamente tracciare delle
linee, che non si può fare a meno, ancor
oggi, a distanza di decenni — di rileggere
senza un fremito di raccapriccio e d'orrore :
" La società è una lotta di tutti contro tutti,
nella quale ognuno predica il sacrificio per
farne suo prò; la moralità è una barriera
mobile, alzata da interessi timidi che vogliono agire nascostamente, saltata dai forti,
rispettata dai deboli; tutti gli uomini si ingannano a vicenda, le donne gli uomini; la
virtù consiste nella forza, la grandezza nell'abbassamento dei vicini. La felicità di uno
nasce dal dolore dell'altro; quindi odio di
tutti verso tutti, necessariamente unito ad
una simpatia di tutti per tutti, a cagione
della nostra vita socievole e dell' interesse
che rattiene l'individuo all'individuo. Al di
là del mondo umano nè speranze, nè timori ; e nel mondo la necessità, in ognuno,
di impadronirsi dí quanto gli giova. L'amicizia è un'alleanza, l'amore un'aderenza
di forze: guai ai fiacchi! ".
Come si vede una sintesi di sentenze d'un
pessimismo materialista, che pur sono uscite
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da quella stessa bocca, che più tardi doveva
con tutta la sua voce affermare che l'ideale
solo era vero.
Ma non si ferma a questo credo paradossale la sua concezione della vita : traggo
sempre da " Al di là ". " Adulterio ! Scrivo quest'armoniosa parola, che mi accarezza
l'orecchio, come una musica altre volte intensamente gustata. Se ti dicessi, Anselmo,
che questa è per me la forma sublime dell'amore ?
E se, scossi dalle sue parole, gli domandate :
Ma la patria, ma la religione ?
egli vi sorriderà beffardamente e farà così
rispondere a Giorgio da Vinci :
Mato in Italia, non sono italiano nè di
mente, nè di cuore: cristiano, non appartengo a nessuna religione, e potrei assistere
impassibile alla caduta della Monarchia Savoiarda, tanto contrastata per tanti secoli,
come all'incendio di tutti gli altari di Cristo ''.
E sarà lui, Alfredo Oriani, che più tardi
vorrà morire fra le infinite braccia della misericordia di Dio, ad avventare contro il
Cielo la tremenda bestemmia della lettera a
Giuda da Herioth, dove, trasformando contro la storia e la religione la figura del traditore, di esso fa l'espressione consapevole
dell'infinito esercito dei vinti, che Cristo, promettendo di redimere, aveva vigliaccamente
ingannato per l'eternità.
Guai per la gloria dell'Oriani se la sua
penna si fosse fermata a questo punto : la
sua produzione non sarebbe oggi considerata
che l'inevitabile portato di un periodo di
crisi nella letteratura, di uno smarrimento
pauroso nella coscienza nazionale.
Ma inconsapevolmente l'Oriani sentiva già
d'allora il richiamo del suo destino, più triste,
ma più alto ; ed è perciò che da quest'arte
fangosa, per quanto illuminata, talvolta intensamente, da lampi di genio, a poco a poco
42 Vecchio e
ma che tradisce, e la donna, che la legge divina e l'umana gli impediscono di far sua.
Ma in n Vortice " l'arte dello scrittore
GIAN PIETRO GIORDANO. -
uovo Rondini al Liceo. —
Racconto. Pagg, 185, in-16°. A. F. Formiggini, Editore in Roma. L. 7,50.
raggiunge il massimo di concisione ; perchè
nel volgere di poche ore si ha la rara possibilità di scendere grado a grado, di girone
in girone, fino al centro del tormento segreto di un'anima, che dimentica dei più
dolci affetti, medita freddamente il suicidio
come la salvazione.
E accanto a " Vortice n 1'" Olocausto ",
l'opera più originale, dato il temperamento
dell'Oriani, certo la più ricca di sentimento
e di poesia, ove la nuda miseria di una famiglia, serve di sfondo alla triste storia di
una fanciulla, cui si propone, perfino dalla
madre, la disonestà e la vergogna, e finisce
col piegar per sempre la pallida testa di malata, che, forse, ha visto balenare, a traverso la parola semplice del sacerdote, la
luce del perdono celeste.
Così, in grandi linee, tralasciando il " Sì ",
di cui ci occuperemo a parte, e qualche
raccolta di novelle, lo sviluppo graduale dell'arte romantica di Alfredo Oriani.
Per chi ha saputo sorprendere, a traverso
una così complessa produzione, la statura
gigantesca di questo scrittore, riuscirà senz'altro vana l'osservazione di coloro che notano come l'Oriani non abbia saputo creare
pei suoi romanzi e per le sue novelle nessun
carattere veramente vitale.
A parte il protagonista de " La Disfatta ",
che ha tutti gli elementi di umanità necessari
per farne un " tipo " , si potrebbe sempre
vittoriosamente rispondere ai detrattori che
immancabilmente tutti i romanzi dell'Oriani
hanno un protagonista, nello stesso tempo
romanziere, poeta, storico, filosofo : Alfredo
Oriani.
GUIDO GHEZZI
I ragazzi del Liceo non sono ancora uomini,
ma all'età in cui, di solito, lo frequentano, i giuochi cessano di essere la loro unica attrazione, e
le opere, i sentimenti, qualche volta anche le
passioni degli uomini cominciano ad interessarli
vivamente. E' a questo punto che di solito appare sul loro orizzonte la donna. Tutto intorno
a loro, il cinematografo, il teatro, lo stesso progressivo formarsi della loro coltura, li ferma ignari
ed esitanti di fronte a quella cosa misteriosa di
cui i grandi parlano tanto, di cui le compagne
spesso già sanno per maturirà fisica ed intuizione
più pronta : l'amore.
Si è tentato molto spesso di rappresentare
nella letteratura questa evoluzione della vita del
giovane, questo suo mettersi a poco a poco in
contatto con la vita nei suoi aspetti più varii e
al dolore nelle sue forme più dure, ma è la prima volta — crediamo — che l'esame è fatto con
chiarezza e profondità da un ragazzo, eccezionalmente capace di guardare in sè stesso e di
osservare e di rendere con evidenza quello che
si svolge intorno a lui.
L'A. di questo racconto sul liceo edito a Roma
in bella veste da Formiggini, Gian Pietro Giordana, era appena diciassettenne quando lo scrisse.
Lo aveva già cominciato a scuola e lo ha finito
durante le vacanze appena ottenuta la licenza.
II suo piccolo mondo è rappresentato di conseguenza con una rara freschezza ed originalità di
visione, da chi lo sente ancora tumultuare intorno, vivace e già preoccupato della vita. Mondo
di alunni e di signorine, di professori e di parenti ; gare di piccoli amori che nascono incapaci di compiere un ciclo vitale e che muoiono
col Liceo ; sensazione chiara di quello che sarà,
a distanza brevissima — e per alcuni di giorni
soltanto -- la lotta per l'esistenza.
Data la giovinezza dello sciatore, ci si potrebbe attendere ingenuità od immaturità di stile ;
questo ragazzo scrive invece già meglio di molti
grandi, Con una forma personalissima e una ricchezza di immagini che danno in pareccbi punti
al racconto un' intonazione quasi lirica.
Il romanzo, che è destinato sopratutto agli ambienti della scuola, sarà anche letto con particolare curiosità dai parenti, introdotti così, da
uno che è competente davvero, a conoscere la
psicologia dei loro figliuoli di fronte alle compagne di classe, ma sopratutto ai problemi dell' insegnamento ed all' incognita degli esami. Libro che può andare in tutte le mani, per gli
adolescenti e per le mamme, che commuoverà
migliaia di cuori e che avrà senza dubbio la
fortuna che merita.