F PTOF – Protocollo d`accoglienza d`Istituto

Transcript

F PTOF – Protocollo d`accoglienza d`Istituto
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO
ISTITUTO COMPRENSIVO “A. SCRIATTOLI” DI VETRALLA (VT)
ALLEGATO E
P.T.O.F.
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA E INCLUSIONE
Il nostro istituto persegue la sua “politica dell’inclusione” impegnandosi a favorire il “il successo scolastico”
degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali (B.E.S.), anche attraverso il presente Protocollo di
Accoglienza e Inclusione, parte integrante del P.O.F. , che garantisce prassi condivise di carattere:
Amministrative e burocratiche
- acquisizione della documentazione necessaria e verifica della completezza del fascicolo personale
Comunicative e relazionali
- prima conoscenza dell’alunno e sua accoglienza all’interno della scuola
- definire pratiche condivise tra tutto il personale dell’Istituto
Educative – didattiche
- individuare strategie e metodologie di intervento correlate alle esigenze educative speciali, nella
prospettiva di una scuola sempre più inclusiva ed accogliente
- favorire l’accoglienza e l’inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali attraverso percorsi
comuni, individualizzati o personalizzati che fanno coesistere socializzazione ed apprendimento
- elaborare tre aspetti determinanti del processo di formazione: accoglienza, inclusione, orientamento
- garantire il diritto all’istruzione anche attraverso l'elaborazione, quando previsto e a seconda dei casi, del
P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato) o del P.D.P. (Piano Didattico Personalizzato)
- favorire il successo scolastico e monitorare l'efficacia degli interventi
- favorire la diagnosi precoce e i percorsi didattici riabilitativi
- ridurre i disagi formativi ed emozionali e prevenire blocchi nell’apprendimento
- adottare forme di corretta formazione degli insegnanti
Sociali
- incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari, durante il
percorso di istruzione e di formazione.
In modo commisurato alle necessità individuali ed a livello di complessità del bisogno educativo speciale potrà
essere previsto, con delibera all’unanimità del Consiglio di Classe o del Team docenti, l’utilizzo di strumenti
compensativi e l’applicazione di misure dispensative, ovvero quegli adattamenti delle prestazioni che
permetteranno all’alunno una positiva partecipazione alla vita scolastica.
Il “Protocollo di accoglienza e inclusione” costituisce uno strumento di lavoro e pertanto viene integrato e
rivisto periodicamente, sulla base delle esperienze realizzate.
TIPOLOGIE
D E I B I S O G N I E D U C A T I VI
SPECIALI E
D O C U M E N T A Z IO N E
a. DISABILITA’
Certificazione (1) minorati vista, minorati udito, minorati psicofisici (L. 104/1992)
1. Il Verbale di Accertamento della situazione di disabilità rilasciato dal Servizio di Neuropsichiatria
Infantile della A.U.S.L. L’accertamento è effettuato dal un Collegio composto da: 1 neuropsichiatra, 1
psicologo, 1 assistente sociale.
2. La Diagnosi Funzionale, è redatta dalla A.U.S.L. o medico specialista convenzionato con opportuna
vidimazione A.U.S.L. Definisce la patologia specifica di cui il diversamente abile è riconosciuto. Il suo
aggiornamento è strettamente legato all’evoluzione della patologia. E’ compito della scuola, all’inizio di
ogni anno, accertarsi che non si siano verificati cambiamenti. Deve contenere:
- i dati anamnestici, clinico-medici, familiari e sociali;
- il livello di funzionalità e di sviluppo dell’alunno in diverse aree di base;
- i livelli di competenza raggiunti rispetto agli obiettivi e ai percorsi didattici della classe;
- gli aspetti psicologici, affettivo-emotivo, comportamentali che devono determinare la qualità del
rapporto educativo con l’alunno.
3. Il Profilo Dinamico Funzionale (P.D.F.), è un documento conseguente alla “Diagnosi Funzionale” e
preliminare alla formulazione del P.E.I. Con esso viene definita la situazione di partenza e le tappe di
sviluppo conseguite o da conseguire. Mette in evidenza difficoltà e potenzialità dell'alunno. Viene
redatto con cadenza biennale (legge 24.02.1994 art. 4), è aggiornato, come disposto dall'art. 12 della
legge n. 104 del 1992, a conclusione della scuola materna, della scuola primaria, della scuola media e
durante il corso di istruzione secondaria superiore. Viene redatto da operatori socio-sanitari, docenti
curricolari, docente di sostegno, genitori dell’alunno (art. 12 commi 5 e 6 della L. 104/92).
4. Il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.), Atto successivo al P.D.F, è redatto all'inizio (entro
novembre) di ogni anno scolastico dal GLH operativo (team/consiglio di classe, A.U.S.L., genitori) ed è
sottoposto a verifiche ed aggiornamenti periodici. Il P.E.I. non coincide con il solo progetto didattico, ma
consiste in un vero e proprio “Progetto di vita” in cui vengono definiti gli interventi finalizzati alla piena
realizzazione del diritto all'inclusione scolastica.
(1) Certificazione: documento con valore legale che attesta il diritto ad avvalersi di precise disposizioni di legge(104/1992)
b. DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
Certificazione (1) D.S.A. (Disturbi Specifici dell’Apprendimento - L. 170/2010)
Diagnosi (2) N.A.S., A.D.H.D., D.O.P., Borderline cognitivo, D.L., Deficit delle abilità
non verbali, Deficit della coordinazione motoria (disprassia), Disturbo della condotta
in adolescenza
1. Relazione clinica che includa la codifica diagnostica. La diagnosi può essere effettuata da strutture
pubbliche e private accreditate ed è necessaria la presenza di un’equipe con competenze specifiche che
includa il neuropsichiatra infantile, lo psicologo e operatore sanitario della riabilitazione.
2. Per i D.S.A affinché la certificazione possa essere considerata per i benefici di legge, deve evidenziare
chiaramente, la diagnosi, il profilo degli apprendimenti e le indicazioni delle misure dispensative e
compensative consigliate, come da norme di legge.
3. Facendo seguito alla nota prot. 1551 del 27 giugno 2013, la nota 2563 del 22/11/2013 intende fornire
ulteriori indicazioni e chiarimenti sull’applicazione della Direttiva del 27/12/2012 (Strumenti di
intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali). La nota pone l'attenzione sulla distinzione tra
ordinarie difficoltà di apprendimento, gravi difficoltà e disturbi di apprendimento. Quando si ha a che
fare con difficoltà di apprendimento, soltanto qualora nell'ambito del Consiglio di Classe (nella scuole
secondaria) o del team docenti (nella scuola primaria) si concordi di valutare l'efficacia di strumenti
specifici questo potrà comportare l'adozione e quindi la compilazione di un Piano Didattico
Personalizzato (P.D.P.), con eventuali strumenti compensativi e/o misure dispensative. La nota ribadisce
che non è compito della scuola certificare gli alunni, ma individuare quelli per i quali è opportuna e
necessaria l'adozione di particolari strategie didattiche.
4. La nota esplicita inoltre che, anche in presenza di richieste dei genitori accompagnate da diagnosi che
però non danno diritto alla certificazione di DISABILITA’ (L. 104/1992) o D.S.A. (Disturbi Specifici
dell’Apprendimento, L. 170/2010), il Consiglio di Classe o team docenti è autonomo nel decidere se
formulare o meno un P.D.P.
5. Alunni certificazione D.S.A. , Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.)
6. Altre diagnosi, eventuale Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.) , redatto all’unanimità dal team
docenti / consiglio di classe.
(1) Certificazione: documento con valore legale che attesta il diritto ad avvalersi di precise disposizioni di legge (170/2010)
(2) Diagnosi: giudizio clinico attestante la presenza di una patologia o di un disturbo.
c. SITUAZIONI DI SVANTAGGIO
Socio-economico, linguistico culturale, disagio comportamentale/relazionale
Svantaggio socio-economico : alunni seguiti dai servizi sociali, situazioni segnalate dalla famiglia,
rilevazioni del team docenti /consiglio di classe attraverso osservazione diretta. Le situazioni di
svantaggio socio-economico vengono considerate nella misura in cui costituiscono un ostacolo per lo
sviluppo cognitivo, affettivo, relazionale, sociale dell’alunno e generano scarso funzionamento adattivo,
con conseguente peggioramento della sua immagine sociale.
1. Eventuale segnalazione dei servizi sociali
2. Considerazioni psicopedagogiche e didattiche del Team docenti / Consiglio di Classe con
decisione presa all’unanimità.
3.
Eventuale Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.) , redatto all’unanimità dal team docenti / consiglio di
classe e condiviso dalla famiglia. La mancata adesione della famiglia alla stesura del P.D.P. , non solleva gli
insegnanti dall’attuazione del diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, in quanto, la Direttiva
Ministeriale, richiama espressamente i principi di personalizzazione dei percorsi di studio enunciati nella
legge 53/2003.
•
Svantaggio linguistico e culturale: alunni stranieri neo-arrivati in Italia o che non hanno ancora
acquisito le adeguate competenze linguistiche. Le situazioni di svantaggio linguistico e culturale
vengono considerate nella misura in cui costituiscono un ostacolo per lo sviluppo cognitivo, affettivo,
relazionale, sociale dell’alunno e generano scarso funzionamento adattivo, con conseguente
peggioramento della sua immagine sociale.
1. Considerazioni psicopedagogiche e didattiche del Team docenti / Consiglio di Classe con
decisione presa all’unanimità.
2. Eventuale Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.) , redatto all’unanimità dal team docenti / consiglio
di classe e condiviso dalla famiglia. In generale vengono privilegiati interventi didattici relativi
•
all’apprendimento della lingua e solo in via eccezionale formalizzazioni tramite un PDP. La nota
ministeriale ne suggerisce l’utilizzo nel caso di alunni neo arrivati in Italia, ultratredicenni, provenienti
da Paesi di lingua non neolatina, ma lascia anche un margine di discrezionalità in quanto fa anche
genericamente riferimento a ulteriori problematiche. La mancata adesione della famiglia alla stesura del
P.D.P. non solleva gli insegnanti dall’attuazione del diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, in
quanto, la Direttiva Ministeriale, richiama espressamente i principi di personalizzazione dei percorsi di
studio enunciati nella legge 53/2003.
Disagio comportamentale / relazionale: alunni con funzionamento problematico, definito in base al
danno vissuto effettivamente dall’alunno, prodotto su altri e sull’ambiente (senza certificazione
sanitaria).
1. Considerazioni psicopedagogiche e didattiche del Team docenti / Consiglio di Classe con
decisione presa all’unanimità
2. Eventuale Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.) , redatto all’unanimità dal team docenti / consiglio
di classe e condiviso dalla famiglia. La mancata adesione della famiglia alla stesura del P.D.P. non
solleva gli insegnanti dall’attuazione del diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, in quanto, la
Direttiva Ministeriale, richiama espressamente i principi di personalizzazione dei percorsi di studio
enunciati nella legge 53/2003.
•
PROTOCOLLO
AZIONE
CONVOCAZIONE
G.L.I.*
ACCOGLIENZA
OPERATIVO
DESCRIZIONE
FIGURE
PROFESSIONALI
COINVOLTE
• Valuta la corrispondenza
tra richiesta effettuata di
figure professionali e
l’organico di fatto
• Organizza il lavoro
consegnando il quadro
generale di Istituto rispetto
all’assegnazione delle ore
di docenza alle classi e alle
ore di assistenza agli alunni
• Dirigente Scolastico
• Collaboratori del Dirigente
Scolastico
• Referenti di Plesso
• Insegnanti di Sostegno
• Struttura sanitaria - AUSL
• Servizi sociali dei Comuni
interessati
• F.S. coinvolte
• Assistenti sociali
• Gestisce il tempo scuola
dei primi giorni favorendo
l’incontro, la conoscenza e
la socializzazione
CONSIGLIO DI CLASSE
• Esamina le informazioni
INFORMATIVO
raccolte, presenta la classe
• F.S. area 3 - Servizi per gli
studenti – Orientamento e
continuità
• Referente d’Istituto per il
sostegno
• F.S. area 2 – Servizi per i
docenti e B.E.S.
• Docenti curriculari
• Team docenti (primaria)
• Coordinatore del C.d.C.
TEMPI
• Prima dell’inizio
delle lezioni
• Primi giorni di
scuola per gli
alunni in
ingresso
• Entro settembre
e valuta i singoli studenti
nelle diverse situazioni
TEST DI
RILEVAMENTO DEI
PREREQUISITI
• Valuta le conoscenze,
competenze e abilità in
ingresso
• Valuta le competenze
linguistiche per gli alunni
stranieri
Somministrazione test MT e
ACMT
TEST MT e ACMT
(Secondaria 1° grado)
• F.S. area 3 - Servizi per gli
studenti
• F.S. area 2 – Servizi per i
docenti e B.E.S.
• Docenti curriculari
•
•
F.S. area 2 – Servizi per i
docenti e B.E.S.
Docenti curriculari
Analisi dei risultati
•
INDIVIDUAZIONE
SITUAZIONI DI
SVANTAGGIO
• Socio-economico
• Linguistico-culturale
• Comportam.-relazionale
• Team docenti (primaria)
• Docenti della classe
(Secondaria 1° grado)
INDIVIDUAZIONE
SITUAZIONI DI
RICHIESTA DI
ATTENZIONE
• Sospetta disabilità o
sospetti disturbi evolutivi
specifici
COLLOQUIO
CONOSCITIVO CON LE
FAMIGLIE
•
•
F.S. area 2 – Servizi per i
docenti e B.E.S.
• Ottobre novembre
Team docenti (primaria)
Docenti della classe
(Secondaria 1° grado)
• E’ finalizzato alla
conoscenza del contesto
familiare, della situazione
socio-culturale, ecc.
•
CONVOCAZIONE
G.L.H.O. *
• E’ finalizzata allo scambio
di informazioni fra le
componenti
• Formula le linee guida per
la stesura del P.E.I.
ADATTAMENTO DEL
PIANO ANNUALE PER
• Si adatta il P.A.I. alle
L’INCLUSIVITA’ (P.A.I.)
esigenze del nuovo anno
• Consiglio di classe / team
docenti o almeno
l’insegnante di Sostegno e il
Coordinatore della classe
• Specialista - ASL
• Eventuale terapista
• Eventuale assistente
• Dirigente Scolastico
• Collaboratori del Dirigente
Scolastico
Ottobre novembre
scolastico anche sulla base • Referenti di Plesso
delle linee guida del
• Insegnanti di Sostegno
G.L.H.O.
• F.S. coinvolte
•
CONSIGLIO DI
CLASSE,
PROGRAMMAZIONI
PIANO EDUCATIVO
INDIVIDUALIZZATO
(P.E.I.)
PIANO DIDATTICO
PERSONALIZZATO
(P.D.P.)
CORSI DI ITALIANO L2
ORIENTAMENTO
SCOLASTICO IN
INGRESSO
ISCRIZIONI
Presenta ogni singolo
studente, redige la
programmazione della
classe e l’eventuale
predisposizione dei
percorsi didattici ed
educativi personalizzati
•
•
Team docenti (Primaria)
Consiglio di classe
(Secondaria 1° grado)
• Docente Sostegno
• Redazione e presentazione • Team docenti (Primaria)
P.E.I. ai genitori
• Coordinatore e docenti del
C.d.C. (Secondaria 1°
grado)
• Redazione e presentazione
P.D.P. ai genitori e allo
specialista di riferimento
• Realizzazione di Corsi di
Italiano L2 in orario
curriculare
• La scuola si impegna a far
conoscere l’offerta
formativa in tutte le sue
articolazioni e possibilità
agli alunni che entreranno
a scuola dal Settembre
successivo
• Si riceve la
documentazione standard,
la documentazione
specifica degli alunni
• Team docenti (Primaria)
• Coordinatore e docenti del
C.d.C. (Secondaria 1°
grado)
• Associazione Volontariato
Docenti in Congedo
(AUSER)
• Associazione culturale
(JUPPITER)
• F.S. area 3 – Servizi agli
studenti – Orientamento e
continuità
• Commissione orientamento
e continuità
• Segreteria
• Ufficio didattica – Area
•
Entro due mesi
dall’inizio delle
lezioni
(novembre)
•
Entro
novembre
•
Entro due mesi
dall’inizio delle
lezioni
se la certificazione
è già acquisita,
entro un mese se
in corso d’anno
•
Da novembre a
maggio
•
Gennaio e
febbraio
•
Febbraio
diversamente abili, con
disturbi specifici e
situazioni di svantaggio
che entreranno a scuola
dal Settembre successivo
• Valuta i progressi
MONITORAGGIO
alunni
• Team docenti (Primaria)
Coordinatore del C.D.C.
(Secondaria 1° grado)
•
•
CONSULENZA
• Incontri di consulenza con
operatori esterni sociosanitari
• Verifica del lavoro svolto
CONVOCAZIONE
G.L.H.O.
CONVOCAZIONE G.L.I.
• Analizza le criticità e i
punti di forza degli
interventi di inclusione
scolastica operati
nell’anno scolastico
• Verifica e valuta il lavoro
svolto
• Avvia i lavori per il nuovo
anno: rilevamento BES,
richiesta personale
docente e non con deroghe
per i casi certificati, di
particolare gravità (L.
104/92, art. 3, comma 3 –
Sentenza del TAR)
TRASMISSIONE
FASCICOLI ALUNNI
• Vengono inviati i fascicoli
degli alunni BES che
passano ad altri Istituti
• Si dà la disponibilità per
eventuali incontri di
Tutto l’anno
scolastico
• Docenti
• Genitori
• Operatori socio-sanitari
• Consiglio di
classe/interclasse o almeno
l’insegnante di Sostegno e il •
Coordinatore della classe
(Primaria e Secondaria)
• Specialista AUSL
• Eventuale terapista
• Eventuale assistente
• Dirigente Scolastico
• Collaboratori del Dirigente
Scolastico
• Referenti di Plesso
• Insegnanti di Sostegno
• Struttura sanitaria - ASL
• Servizi sociali dei Comuni
interessati
• F.S. coinvolte
• Assistenti sociali
• Referente insegnanti di
Sostegno
• F.S. area 3 – Servizi per gli
Entro maggio
•
Al termine
delle lezioni,
entro giugno
•
Entro giugno
consulenza tra i docenti
studenti
delle classi-ponte delle due • F.S. area 2 – Servizi per i
scuola di passaggio
docenti e B.E.S.
• Si acquisiscono i fascicoli
degli alunni in ingresso
FORMAZIONE DELLE
CLASSI
• La formazione delle classi
terrà conto dei fattori di
equieterogeneità e di
quanto appreso per la
formazione di gruppi
classe equilibrati.
• Dirigente Scolastico
• F.S. area 3 – Servizi per gli
studenti – Orientamento e
continuità
• Referenti di plesso
• Collaboratori del Dirigente
Scolastico
•
Entro luglio
* Sia il G.L.I. che il G.L.H.O. possono essere convocati nel corso dell’anno su richiesta dei rispettivi
componenti.