Gruppo 1 - Indicazioni Nazionali
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Gruppo 1 - Indicazioni Nazionali
GRUPPO n. 1 Quadro di riferimento: prendersi cura delle Indicazioni Tutor: Italo Fiorin, Rosetta Zan Redazione di Agostina Melucci Accompagnare Positiva e necessaria –a parere del gruppo- è la proposta di accompagnare le scuole con percorsi di studio, formazione, ricerca, sviluppo professionale attraverso percorsi tesi a tradurre le Indicazioni in progetto pedagogico e didattico da attuarsi in classe o in altro ambiente di apprendimento. La proposta non può essere sviluppata in termini di struttura chiusa, ma come gamma di occasioni di formazione e di prospettive sull’ identità ventura della scuola di base. La scelta del termine “accompagnare” designa un’intenzionalità volta all’ascolto e all’interazione, tesa a delineare una proposta che sarà “curvata” e resa operativa nei vari territori a partire da alcuni criteri comuni. E’ importante che i tempi del percorso di approfondimento non siano affrettati; ben vengano tempi congrui e distesi, a respiro pluriennale. Coinvolgere La questione principale riguarda forse il modo in cui coinvolgere le scuole, motivandole possibilmente tutte, soprattutto quelle solitamente più restie a formarsi. Potrebbe essere utile in questa prospettiva muovere dall’esperienza didattica favorendo un confronto tra la pratica e quanto proposto dal testo nazionale. Conoscere per innovare autenticamente La conoscenza del documento ministeriale non va data per scontata; è importante appurare se insegnanti l’abbiano letto solo per dovere o perchè ne avvertivano la lettura come ampliamento del campo educativo. Tale azione potrebbe poi essere anche sostenuta dall’offerta di strumenti per la lettura del testo, orientata da buone domande, e dalla riflessione sulle pratiche, individuando criteri per valutare la qualità della didattica (es. a quali condizioni una classe diventa davvero ambiente di apprendimento?). Tali strumenti, a disposizione di chi intende fruirne, possono favorire anche l’autoformazione e rappresentare modalità utili a mettersi in moto. Dal confronto tra il testo e la didattica posta in essere sarà poi opportuno pervenire ad introdurre elementi di innovazione, di cambiamento nell’operatività didattica, magari anche circoscritti e valutabili. Intendere l’Intero, nell’Intero Sussistono problemi aperti che sarebbe utile affrontare; uno di questi, di grande rilevanza culturale e formativa, riguarda il significato teorico ed operativo delle connessioni tra la prospettiva sull’Intero e la specificità disciplinare, da promuovere con una circolarità costante. Il processo di analisi culturale e scientifica e di lavoro didattico è assai complesso; talvolta ci si limita a “centri di interesse” o a sovrapposizioni di discipline. Per la qualità I percorsi di accompagnamento al testo del 2012 avvengono in un momento in cui le strutture intermedie a supporto dell’autonomia culturale, didattica e organizzativa delle scuole, ovvero – insieme al corpo ispettivo - i fattori strutturali di qualità, si sono fortemente indebolite (il riferimento è alla soppressione degli IRRE, alla drastica riduzione del personale comandato presso gli Uffici dell’amministrazione scolastica). E’ inoltre considerevole in alcune aree della Nazione, il numero delle Istituzioni scolastiche e amministrative a reggenza. In questo scenario, lo studio, la formazione in servizio e la ricerca centrata su reti di scuole promosse e coordinate da USR e UST risultano ancora più preziose poichè consentono l’allargamento del campo professionale e una proficua interazione con i soggetti significativi, presenti nel territorio: Università, Associazioni disciplinari, professionali, supervisori per il tirocinio. Le possibilità della rete La rete permette di ottimizzare l’investimento nella formazione dei docenti; deve essere promossa in modo che sia partecipata, sentita non come mero contenitore formale, ma quale condizione che consente di amplificare le possibilità. Il modello della rete è struttura che di per sé potrebbe consentire di sedimentare uno stile di lavoro tra colleghi di tipo cooperativo e collaborativo. Il numero delle scuole aderenti non potrà essere né esiguo, né eccessivamente ampio e dovrà raccordare nel lavoro culturale e didattico i tre ordini di scuola per favorire la conoscenza reciproca e agevolare eventualmente la costruzione del curricolo verticale partendo da una disamina dei modelli progettuali attualmente utilizzati dalle scuole. Va curato l’Accordo tra i componenti la rete definendo gli impegni comuni e riservando quote di autonomia al procedere delle singole scuole. Ruolo della dirigenza scolastica E’ importante che il dirigente scolastico e il referente per la formazione si adoperino per rendere partecipi e diffondere l’attività condotta in rete tra i docenti che non hanno preso parte direttamente alle azioni formative Va curato un livello interno alla scuola e uno esterno. Il primo è costituito dalla decisiva funzione promozionale del dirigente scolastico e del referente di scuola per la formazione. Il secondo riguarda l’impianto organizzativo (a livello di USR e di UST) a supporto della formazione, ove condurre una scelta delle tematiche (che ha sempre, di per sé, una valenza orientativa) e disegnare la metodologia dell‘azione formativa. Poiché quella del dirigente scolastico costituisce una figura rilevante, va ricordato che l’immissione in ruolo di un numero considerevole di dirigenti provenienti dal secondo grado di istruzione, richiede l’attivazione di circuiti formativi studiati per loro e dedicati all’approfondimento delle Indicazioni. Indicazioni come occasione di autentica autonomia L’operazione “accompagnamento” dovrebbe tendere all’approfondimento culturale, pedagogico e didattico, incrementare per queste vie una effettiva autonomia, intellettuale e pedagogico-didattica. Costituire l’attuarsi di una scuola che, non in solitudine ma in sintonia con le altre istituzioni culturali del territorio, organizza il proprio autonomo percorso curricolare pur entro un quadro nazionale ed europeo di riferimento. L’autonomia si incrementa se la scuola non si limita ai meri adempimenti o a registrare passivamente ciò che accade; se si sente parte di un sistema al cui cambiamento ha l’impressione di poter contribuire. E’ importante la disposizione di fondo, il porsi della scuola quale soggetto vivo, attivo, protagonista costante della propria vicenda etico-politica, intellettuale e pedagogica. Vanno dunque create occasioni per condividere le direzioni di fondo verso cui tendere; per questo non servono tanto stimoli quanto la creazione di campi di attrazione che rendano desiderabile la frequentazione dei percorsi sopra indicati. Riconoscere Avvertita è l’esigenza circa il riconoscimento e la valorizzazione dell’impegno destinato dai docenti alle azioni di formazione e ricerca; possibili modalità sono rappresentate dalla pubblicazioni di materiali in siti dedicati e in cartaceo, dalla partecipazione attiva a seminari, da scambi di esperienze tra scuole.