moneglia - sestri

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Dalla stazione di Moneglia, si percorre il viale alberato che parte dal
piazzale antistante l'ingresso e dopo una cinquantina di metri si svolta
a destra su via G. Canepa. Percorsi pochi metri, sulla sinistra, si
imbocca via Venino/La Secca, una creusa scalinata che, raggiunto
uno degli accessi all'Hotel Villa Edera, piega a destra rasentando le
mura del castello. Poco oltre (segnavia "linea punto"), raggiunto il
tornante di una stradina asfaltata la si segue in salita sino al suo termine presso una casa rosa. Un breve tratto di sentiero, scavato fra
due pareti rocciose, conduce ad una selletta, la sella di case Venino
( m 152; 0.30 ), dove un cartello indicatore segnala la deviazione per
Casarza Ligure.
Noi svoltiamo a sinistra risalendo la dorsale in un bosco prima a predominio di pini, poi di lecci. Ad un bivio
proseguiamo diritto, ignorando la deviazione a destra contrassegnata XX per il Monte di Moneglia, con la vista
che si apre sull'insenatura della cittadina che abbiamo da poco lasciato. Ad un quadrivio posto sulla Costa della
Punta di Moneglia ( a metri 230; 0.20/0.50 ) il nostro itinerario prosegue quasi in piano lungo il sentiero che
piega leggermente ad ovest. Alla nostra destra, in salita, si può raggiungere la cima del Monte di Moneglia e a
sinistra, in discesa si può scendere ad un'insenatura presso lo sbocco del rio Valletta
Ora procedendo nella macchia ove predominano i cespugli di corbezzolo, si supera l'inizio del sentiero che
porta al tratto attrezzato per il traverso d'arrampicata ( bollo blù ). Da qui si incrociano in rigoroso ordine cronologico un punto di
sosta panoramico ove emergono cordoni arenacei, il rio Valletta, la deviazione a destra per il Monte Comunaglia, il cippo forestale 18,
il rio di valle Grande ( m 350 ). Finalmente si perviene a scorgere Punta Manara e il
golfo del Tigullio chiuso a ponente dal promontorio di Portofino. Dopo circa 2.10 ore
dalla partenza, si giunge ad una spaziosa area di sosta dove è collocata una plancia con
la carta dei sentieri che attraversano il Sito d'Importanza Comunitaria "Punta Baffe".
Verso l'entroterra si distinguono le sagome del Tregin, del Roccagrande e dello Zatta.
Tralasciato il sentiero che scende direttamente a Riva Trigoso, si seguono le indicazioni
per il Centro ambientale "Nûa Natûa". Dopo aver percorsa la larga dorsale, lunga circa
900 metri, ad un successivo bivio si procede per raggiungere la Torre di Punta Baffe
( m 270; 0.20/ 2.30 ). Poco prima di giungere alla torre, alla nostra destra, si stacca una
traccia non segnalata che riporta al sentiero principale (oo ) che si deve seguire in discesa. Lo sconnesso viottolo, eroso dall'acqua, porta ad una larga sella dove inizia una agevole carrareccia sabbiosa. Quando questa si affaccia sul mare domina il bacino della
Fincantieri, l'abitato di Riva Trigoso, la linea delle abitazioni del nucleo di Ginestra
poste sul percorso per raggiungere il precipite roccione di Punta Manara. La sterrata piega poi verso una valletta interna e con alcuni
tornanti scende a lambire il cimitero prima di sbucare sulla provinciale Riva Trigoso - Moneglia davanti alla Bocciofila Rivana, a 6,7
Km ( 0.50/3.20 ). Ora si prosegue svoltando a sinistra lungo via Antonio Gramsci e poi a destra lungo il muro di recinzione del cantiere navale. Con via Erasmo Piaggio si giunge in Piazza Brigate Partigiane, si supera il torrente Petronio e si imbocca via Giacomo
Balbi che si segue sino a Piazza Croce, centro di Riva di Ponente. Da qui, si piega a destra su via Monsignor Salvatore Vattuone che si
percorre verso l'entroterra. Superato l'inizio di via del Soccorso, si imbocca la scalinata via delle Ginestre che si risale sino a superare il
nucleo di abitazioni. Al termine della stradina si svolta di nuovo non prima di aver abbracciato con lo sguardo la successione di cime
che si stagliano all'orizzonte: il Monte Capenardo, il Monte Zatta, il Monte Bianco, e i monti Roccagrande, Tregin, Zenone, Alpe di
Maissana e Pu. Il sentiero, contrassegnato da due bolli rossi, con lievi saliscendi, porta ad una selletta ( m 170; 1.00/4.20 ) dove, imboccando una ripida scaletta dopo una casermetta si può arrivare al piazzaletto roccioso, molto panoramico, di Punta Manara. Siamo a
2,5 chilometri da Sestri. Ritornati alla sella, si prosegue lungo il sentiero "verde-azzurro" ( segnavia due quadrati rossi ), si oltrepassa
la diramazione che ( q. m 157 ) sale a Monte Castello dalla parte occidentale e dopo un tratto in forte discesa, con gradini intagliati
nella roccia, si perviene alla loc. case Mandrella ( m 105; 0.25/ 4.45 ). Davanti a noi si estende la penisola di Sestri e tutto il Tigullio
sino al Monte di Portofino. In discesa si percorre il viottolo "salita Mandrella" sino a Vico del Bottone dove una freccia in ceramica
indica la direzione per Punta Manara a quanti percorrono il nostro itinerario in senso contrario. A destra, attraverso il vòlto, ci si immette in via 25 aprile, pittoresca strada pedonale ( 0.15/5.00 ). Prima di svoltare a destra per ritrovare il pullman, è consigliabile scendere verso il mare per una fugace visita alla suggestiva Baia del Silenzio.
SCHEDA TECNICA
Dislivello complessivo in salita: m 550.
Tempo: Ore 5.00 escluse le soste
Partenza alle ore 6,30 da Viale Villetta. Il ritorno è previsto per le ore 20 circa.
Pranzo al sacco, scarpe con suola vibram , mantellina, acqua.
quota di partecipazione € 20 che comprende il viaggio in pullman

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