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08 novembre 2016
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INDICE
ANICA - ANICA CITAZIONI
07/11/2016 www.ilfattoquotidiano.it_economia 10:20
Cinema, abolizione della censura "Tanti buoni propositi ma non si elimina affatto il
concetto"
6
ANICA - ANICA SCENARIO
08/11/2016 Corriere della Sera - Nazionale
Bellocchio e i tormenti dell'anima tra silenzi, menzogne e solitudini
10
08/11/2016 Corriere della Sera - Nazionale
Alle origini di Harry Potter Redmayne nuovo maghetto
12
08/11/2016 Il Sole 24 Ore
Creare sviluppo attraverso l'industria cinematografica La Puglia nelle agende dei
produttori di tutto il mondo
14
08/11/2016 Il Sole 24 Ore
Sono 3 i fondi di finanziamento con i quali Afc gestisce la filiera
16
08/11/2016 La Repubblica - Nazionale
La Grande Vergogna in un film verità i morti dimenticati del Nordest in crisi
17
08/11/2016 La Stampa - Nazionale
Mastandrea: non voglio fare imitazioni Per questo non ho letto "Fai bei sogni"
19
08/11/2016 La Stampa - Nazionale
Una famiglia e la tragedia della finanza Torna Lehman Trilogy, l'ultimo Ronconi
21
08/11/2016 Il Messaggero - Nazionale
Marco Bellocchio e i bei sogni «Racconto il dolore dell'assenza»
23
08/11/2016 Il Messaggero - Nazionale
Progetti d'arte con il Giappone è festa da star
24
08/11/2016 Il Messaggero - Umbria
PRESENTATO DUEL OF WINE «UN FILM CHE PARTE E FINISCE NELLA NOSTRA
REGIONE»
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08/11/2016 Il Tempo - Nazionale
Con «Fai bei sogni» Bellocchio porta al cinema Gramellini
26
08/11/2016 La Gazzetta dello Sport - Nazionale
Giallini l'anti Montalbano «È anarchico come me»
27
08/11/2016 La Gazzetta dello Sport - Nazionale
«La ragazza del treno» non ha rivali
28
ANICA WEB - ANICA WEB
07/11/2016 www.corriere.it 16:20
David, Montaldo presidente ad interim
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08/11/2016 Leggo - Milano
DOMANI È IL DAY Al cinema con 2 euro anche di mattina
31
07/11/2016 www.corrieredellosport.it 16:20
David, Montaldo presidente ad interim
32
08/11/2016 Eco di Bergamo
«David», subentra Montaldo
33
08/11/2016 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Brindisi
Il grande schermo firmato «2day»
34
07/11/2016 www.lagazzettadelmezzogiorno.it 16:21
Cinema: David di Donatello, Montaldo presidente ad interim
35
08/11/2016 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Nazionale
Scoprire i nuovi film a soli due euro
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07/11/2016 www.blitzquotidiano.it 11:34
Cinema2day, mercoledì 9 novembre torna il cinema a 2 euro
37
08/11/2016 Il Tirreno - Nazionale
Domani al cinema (anche di mattina) con 2 euro
38
07/11/2016 www.ecodibergamo.it 16:24
David, Montaldo presidente ad interim
39
08/11/2016 La Sicilia - Nazionale - Catania
Domani in sala a 2 euro sette film anticipano l ' uscita
40
07/11/2016 www.tuttosport.com 16:20
David, Montaldo presidente ad interim
41
07/11/2016 www.ravennawebtv.it 07:59
Cinema, mercoledì prossimo torna cinema2day, in sala a soli 2 euro
42
07/11/2016 Lettera43 04:21
David, Montaldo presidente ad interim
43
07/11/2016 libreriamo.it 09:29
Cinema 2Day, il mercoledì i biglietti del cinema a 2 euro
44
07/11/2016 Panorama.it
I 10 film più visti della settimana
45
08/11/2016 Il Fatto Quotidiano
Spie, contrabbando e canzonette
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ANICA - ANICA CITAZIONI
1 articolo
07/11/2016 10:20
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Cinema, abolizione della censura "Tanti buoni propositi ma non si
elimina affatto il concetto"
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"Ma quale abolizione della censura? In questa nuova legge sul cinema ci sono tanti buoni propositi ma non
si elimina affatto il concetto più ampio di censura". Parola di Roberto Curti, autore di Visioni Proibite volume
1 e 2 (Lindau) e Sex and Violence (Lindau) sul cinema "estremo" ad ogni latitudine del globo, uno dei
massimi esperti di tagli e divieti esercitati sulle opere cinematografiche in Italia dalle famigerate
commissioni ministeriali istituite nel lontano 1962. "L'abolizione delle commissioni prevista nel ddl sul
cinema dall'art. 33 comma 2 lettera b) è sacrosanta, ma non è tutto oro quello che luccica", spiega Curti al
FQMagazine. "La legge delega la disciplina futura a decreti legislativi da adottare entro dodici mesi
dall'entrata in vigore della legge, e occorrerà istituire un "organismo di controllo" i cui compiti e modalità di
funzionamento sono ancora tutti da stabilire, come pure il sistema sanzionatorio".
Si parla di "principio di responsabilizzazione" di produttori e distributori che andrebbe ad eliminare la
censura...
"Questo principio introdotto dalla legge è di fatto un meccanismo di autocensura, che si affianca a quella,
silenziosa, che già esiste, nel momento in cui i produttori o distributori presentano alle commissioni pellicole
già "ammorbidite" per evitare divieti, o eliminano il problema alla radice evitando di esporsi
economicamente per progetti dalle caratteristiche "a rischio", che potrebbero comprometterne le vendite
televisive. Insomma, tanti buoni propositi che, nonostante i proclami non eliminano affatto il concetto più
ampio di censura, ma si limitano a togliere di torno la sua forma più polverosa e ingombrante".
Il problema sembra essere quindi a monte, in quello che produttori/distributori pensano possa aggradare i
futuri "organi di controllo" con il rischio che nessuno più "osi" fare un film malvoluto...
"Esatto. Va poi aggiunto un altro ragionamento. In mancanza di regole antitrust serie, i milioni stanziati in
questa legge per nuove sale rischiano di allargare ulteriormente quella dittatura da multisala che fa della
massificazione - e quindi dell'eliminazione di ogni fastidio, spigolo, voce contraria - un pilastro fondante.
Non basta dire "stop alla censura" per far sì che tutto vada bene, e che il cinema torni magicamente a
essere libero (libero "di": provocare, scandalizzare, mettere in discussione i dogmi, eccetera). Oltre
vent'anni fa Marco Bellocchio scriveva che la censura non è più nell'"istituto della censura" ma "in questa
terribile omologazione, nella pax televisiva, in questo progressivo imbarbarimento e impoverimento della
qualità delle immagini", e il problema non è cambiato di molto. Anzi, diciamo pure che l'omologazione,
l'imbarbarimento e l'impoverimento sono il tratto dominante della società odierna".
Come nacque la contestata e longeva legge del 1962?
"Intanto quella legge rinnovava una disciplina che arrivava dal fascismo con un regio decreto del 1923 a dir
poco obsoleto: tra le fattispecie che impedivano il rilascio del nulla osta c'era, per dire, la presenza di
"fenomeni ipnotici e medianici" e "scene, fatti e soggetti che possono essere di scuola e incentivo al delitto".
Quando Andreotti riforma la disciplina cinematografica, si guarda bene dal toccare il decreto del '23. E che
nel dopoguerra quella disciplina sia rimasta invariata per oltre quindici anni prima di una nuova legge dice
molto sull'Italia di quel tempo. Era l'epoca della censura preventiva sui copioni, introdotta durante il
fascismo: vittime spesso quei registi sgraditi al governo, da Lizzani a Visconti, e la censura è
manifestamente di tipo politico. Sono numerosi i casi di documentari vietati dalla censura perché incentrati
su argomenti quali scioperi, funerali di lavoratori uccisi dalla polizia, eccetera. Per non parlare delle pellicole
provenienti dai paesi dell'Est: un titolo su tutti, "Aleksandr Nevskij" di Eisenstein, che da noi esce solo nel
1960, dopo numerose bocciature".
ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 08/11/2016 - 08/11/2016
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07/11/2016 10:20
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Come funzionava questa legge?
"In primo luogo rinnovava le Commissioni di revisione, prevedeva il divieto ai minori di 14 e 18 anni (prima
c'era un v.m.16) con una casistica di elementi che giustifichino i divieti (volgarità, violenza, ecc.) e una serie
di termini perché si provveda alla revisione (in precedenza potevano passare mesi e mesi prima di un
responso). Inoltre dispone che il regista e il produttore "possono e devono essere uditi", auspicando un
dialogo tra le parti, che poi di fatto diventava un mercanteggiare sui metri di pellicola da tagliare. Il criterio
dirimente divenne l'offesa al buon costume, con riferimento all'art. 21 della Costituzione. E come si può
immaginare, la definizione di cosa sia da considerarsi "buon costume" è come una saponetta che sfugge
dalle mani, tanto più che l'art. 33 della Costituzione garantisce l'espressione artistica".
Poi con gli anni settanta fanno capolino scene di nudo e soprattutto il porno...
"Con l'allentarsi delle maglie di censura e l'avvento in massa del nudo sugli schermi, il proscenio tocca ai
pretori che iniziano a sequestrare a man bassa, e il divieto ai minori diventa anzi un marchio di qualità da
sfoggiare per attirare la gente al cinema. Per non parlare dei magheggi che diventano la norma con il
dilagare del porno, con le commissioni che si vedono proiettare pellicole ampiamente alleggerite, con scene
di campi in fiore e aerei che decollano al posto delle sequenze hard, che vengono puntualmente reintegrate
nelle copie distribuite in sala: l'importante è ottenere il visto censura. I censori lo sanno benissimo, ma
pilatescamente se ne lavano le mani".
Unica modifica nel 1995 con il ministro Veltroni?
"Sì, dal '62 in avanti ci sono stati pochissimi cambiamenti. Solo nel 1995, dopo l'abrogazione del ministero
del Turismo e dello Spettacolo, la composizione delle commissioni viene ridisegnata, con l'introduzione di
docenti di pedagogia e rappresentanti dei genitori (il decreto di esecuzione però è emanato solo nel 1998).
Con il caso di Totò che visse due volte, il film di Ciprì e Maresco, bocciato in primo grado nel 1998,
spuntano proposte di legge per la riforma della censura, e l'allora ministro dei beni culturali Veltroni ne
annuncia l'abolizione: molti ci credettero, ma con la fine della legislatura il progetto rimase lettera morta".
Oltre a Salò di Pasolini e Ultimo Tango a Parigi di Bertolucci le vengono in mente altri titoli massacrati dalla
censura di stato?
"Una premessa: Salò e Ultimo tango non sono vittime della censura amministrativa, ma della magistratura,
con sequestri e procedimenti penali che nel caso di Bertolucci sono culminati con un rogo degno delle
inquisizioni medievali. "Salò" fu bocciato in prima istanza ma poi gli venne concesso un nulla osta con
divieto ai minori di 18 anni, Ultimo tango si prese un v.m.18 con minimi tagli. Comunque i casi sono
numerosi negli anni '40 e '50 ("Totò e Carolina" o "Le avventure di Giacomo Casanova"). Ma anche con
l'avvento della nuova disciplina si sono viste cose che noi umani... Mi vengono in mente i casi di "L'ape
regina" (1963) di Marco Ferreri, che osa satireggiare la morale cattolica e finisce addirittura sotto processo
per oscenità, o "A mosca cieca" (1966) di Romano Scavolini, un film sperimentale (molto amato da Godard)
bocciato per una breve scena in cui si vedono due amanti a letto e balena un seno nudo. L'iter di "A mosca
cieca" sembra una pièce dell'assurdo alla Ionesco: il regista ricorre addirittura al Consiglio di Stato, e
denuncia la totale mancanza di dialogo con i revisori. Del resto, in quel periodo, tra i film bocciati c'è perfino
una riduzione dell'"Ulisse" di Joyce, per via del monologo finale di Molly Bloom!"
Nei suoi libri ricorda come la censura non significasse semplicemente tagliare qualche metro di pellicola ma
addirittura rifare i film di sana pianta...
"Ad esempio si riscrivevano i dialoghi, sia per quel che riguarda i film stranieri (per dirne uno, "I cugini" di
Chabrol: e qui ecco un caso di autocensura clamoroso, con il distributore Dino De Laurentiis che fa
riscrivere i dialoghi stravolgendo il senso del film, prima di presentarlo in censura); o "Flesh for
Frankenstein", un horror grottesco prodotto da Carlo Ponti e diretto dall'americano Paul Morrissey, della
Factory di Andy Warhol, che dopo la bocciatura viene ampiamente manipolato, con dialoghi (attribuiti a
Tonino Guerra) stravolti a base di freddure, e rititolato "Il mostro è in tavola, barone... Frankenstein".
ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 08/11/2016 - 08/11/2016
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07/11/2016 10:20
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Casi recenti oltre a Ciprì e Maresco?
Solo pochi anni fa, nel 2011 c'è stato il caso di un piccolo horror indipendente italiano, "Morituris" di
Raffaele Picchio, bocciato in quanto considerato "un saggio di perversività [sic] e sadismo gratuiti". Eppure
un qualsiasi episodio della serie "Saw" è molto più tosto del film di Picchio. Il che mi fa pensare che è più
facile prendersela con i pesci piccoli. In queste ore molti addetti ai lavori parlano di copiare un modello
come l'MPAA statunitense per "superare" il concetto di censura, con l'Anica (Francesco Rutelli ne è appena
divenuto presidente ndr) a gestirlo... "L'MPAA è chiaramente l'esempio più immediato. Negli Usa ci sono
però voluti decenni perché si assestasse, e non dimentichiamo che in molti casi un ruolo decisivo è stato
giocato dalle grandi catene di sale, che rifiutavano pellicole marchiate con la X e poi con la NC-17
costringendo i registi a tagliare i film, pena il rischio di un flop economico (vedi "Showgirls" di Verhoeven). E
anche Kubrick ha dovuto fare i conti con la censura, oscurando i nudi nella scena dell'orgia di Eyes Wide
Shut per il pubblico americano. L'autoregolamentazione è cosa buona e giusta, e in un mondo ideale
sarebbe una prassi inattaccabile. Ma il discorso è molto più ampio, e gira attorno agli interessi economici, al
profitto, alle strategie di mercato... Per cui, ben venga l'autoregolamentazione, ci mancherebbe. Ma non
illudiamoci che da un giorno all'altro il cinema italiano torni libero e bello come quello che fu".
Quando parla di "regole antitrust serie" per il finanziamento a nuove sale a cosa si riferisce?
"Nuove sale, ok: ma con quali film, e con quale pubblico riempirle? Il rischio è che questi stanziamenti
finiscano preda dei grandi gruppi stranieri, di modo che si avranno sì più sale, ma con gli stessi film
dappertutto, o quasi. E poi, oltre alla crisi economica e al passaggio al digitale (altra mazzata per i piccoli
esercenti), c'è da fare i conti col mancato ricambio del pubblico, con la disaffezione alle sale, con la
mancata alfabetizzazione cinematografica delle nuove generazioni, all'idea di "film d'essai" come qualcosa
di sgradevole come gli sciroppi per la tosse. E si potrebbe continuare... Censura o non censura, oggi come
oggi è difficile che la sala cinematografica ritrovi la centralità nell'esperienza dello spettatore. E difatti la
legge non parla solo di cinema, ma di "audiovisivo": ossia di fiction tv".
ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 08/11/2016 - 08/11/2016
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ANICA - ANICA SCENARIO
13 articoli
08/11/2016
Pag. 51
diffusione:254805
tiratura:382356
Bellocchio e i tormenti dell'anima tra silenzi, menzogne e solitudini
Mastandrea protagonista della storia tratta dal romanzo di Gramellini Emerge la sfida tra ambizioni della
ragione e trappole dei sentimenti che spesso attraversa l'opera del regista piacentino
Paolo Mereghetti
Più di altri autori italiani, Marco Bellocchio ha spesso cercato nella letteratura spunti per i suoi film. Lo ha
fatto con Cechov ( Il gabbiano ), Pirandello (Enrico IV ), Radiguet ( Diavolo in corpo , anche se con molta
libertà), Kleist ( Il principe di Homburg . Ma anche il protagonista di Il sogno della farfalla recitava a teatro l'
autore tedesco). Lo fa adesso con il romanzo di Massimo Gramellini Fai bei sogni .
Il regista piacentino - come aveva sempre fatto in passato - ne ha esaltato i temi a lui più vicini, restando
(più o meno) fedele nella lettera ma impossessandosi dello spirito. Ed è per questo motivo che emerge con
forza quella sfida tra ambizioni della ragione e trappole dei sentimenti che spesso ha attraversato l'opera
del regista, divisa tra sogno e desiderio da una parte e dall'altra il bisogno di governare con la propria
intelligenza quelle pulsioni. Con tutte le grandi e piccole nevrosi che quel conflitto si porta dietro.
Nel film, dove il sapiente montaggio di Francesca Calvelli mescola le varie età della vita - l'infanzia
dell'amore e della solitudine, l'adolescenza del doloroso incontro col mondo, la maturità della pacificazione
interiore - il protagonista (Nicolò Cabras quando è bambino, Dario Del Pero quando è adolescente, Valerio
Mastandrea quando è adulto) viene continuamente sollecitato a confrontarsi con un mondo che passa
repentinamente dall'accoglienza all'allontanamento, dal fascino alla paura.
Quando l'amatissima madre (Barbara Ronchi) sparisce dalla sua vita - per un attacco cardiaco
«fulminante» gli viene spiegato, con una bugia cui crederà per molti anni - il piccolo Massimo si trova a fare
i conti con un mondo che improvvisamente risponde ad altre logiche: non più il calore dell'affetto o le
complicità «proibite» (Belfagor in televisione, con la seduzione della paura esorcizzata dall'abbraccio
materno) ma l'irrazionalità delle giustificazioni religiose, i silenzi, le bugie, la solitudine.
Sono le scene dove Bellocchio racconta il vuoto inquietante del quotidiano, intrecciando canzoni e
preghiere, ricordi televisivi e giochi infantili, mentre il mondo intorno prende le forme di una serie di ritualità dai pranzi ai preti ai parenti agli amici - che diventano gabbie dello spirito prima che del corpo. A volte
affidandosi a sapienti silenzi (l'inquadratura prospettica del corridoio di casa, che sa di vuoto e desolazione
e non di calore o rifugio), a volte puntando sulle figure di due preti interpretati da Roberto Di Francesco e
Roberto Herlitzka, campioni del pietismo più peloso o dell'ambiguità più insinuante, a volte raccontando il
vuoto affettivo di un padre (Guido Caprino) imprigionato nel proprio ruolo.
E sempre scavando nelle solitudini di un'infanzia schiacciata da una bugia che peserà per la vita sul
protagonista.
In altri momenti, perché costretto dallo svolgimento autobiografico del romanzo, il film (sceneggiato dal
regista con Valia Santella ed Edoardo Albinati) perde quella tensione che si insinuava nelle pieghe del
quotidiano, i fatti diventano fin troppo didascalici (l'episodio di Sarajevo, pur accorciato rispetto alla versione
presentata a Cannes, l'attacco cardiaco, che lo fa incontrare con la dottoressa interpretata da Bérénice
Bejo, certe scene di vita giornalistica), ritrovando infine forza in alcuni squarci che Bellocchio carica di
un'energia inquietante, come l'incontro con il simil-Gardini interpretato da Fabrizio Gifuni.
Così alla fine l'effetto è quello di un film sussultorio, che segue le ondivaghe e inconfessate richieste
d'affetto del protagonista, attenua l'effetto svelamento sulla morte della madre, elimina gli snodi più
melodrammatici ma ne sottolinea l'importanza con silenzi e immagini evocative. Proprio come l'orrore
represso del Bacio della pantera di Tourneur di cui il protagonista vede una brevissima scena acquatica in
televisione.
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 08/11/2016 - 08/11/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Il film del Mereghetti fai bei sogni
08/11/2016
Pag. 51
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tiratura:382356
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 08/11/2016 - 08/11/2016
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L'autore
Marco Bellocchio è nato a Bobbio (Piacenza) il 9 novembre 1939. Il debutto con
«I pugni in tasca» (1965)
Le stelle
Un uomo di successo nella vita non ha mai superato il trauma della morte della madre
Foto: da evitare interessante da non perdere capolavoro
Foto: Scatenato Valerio Mastandrea in una scena di «Fai bei sogni», basato sul romanzo autobiografico
omonimo di Massimo Gramellini. È il racconto del percorso interiore per superare il dolore e il senso di
abbandono dovuto alla morte della madre quando aveva appena nove anni
08/11/2016
Pag. 53
diffusione:254805
tiratura:382356
Alle origini di Harry Potter Redmayne nuovo maghetto
«Animali fantastici e dove trovarli», una sorta di spin-off della saga
Giovanna Grassi
NEW YORK La saga di Harry Potter, che ha cresciuto con le sue avventure fantasy diverse generazioni,
entra in una nuova era con il film Animali fantastici e dove trovarli (il primo di una prossima serie di cinque
pellicole) e sposta l'azione dalla Gran Bretagna alle architetture della New York del 1926 sulla base di un
piccolo libro scritto e pubblicato nel 2001 da J. K. Rowling. L'autrice inglese, però, si nasconde in questo
caso dietro lo pseudonimo dello zoologo (nonché un protagonista dei suoi libri) Newt Scamander: è un
personaggio che agisce a New York 70 anni prima dell'inizio delle avventure del celeberrimo e occhialuto
Harry Potter.
Spiega il regista David Yates, che ha diretto ben quattro delle pellicole sul maghetto, regine mondiali al
boxoffice: «Non considero questo film, che ha tuttavia un'organica connessione con la saga, uno spin-off,
ma un viaggio a sé stante di tanti personaggi a due e a quattro gambe del debutto come scrittrice di J. K.
Rowling». Infatti, il libretto-saggio, quasi uno spartito musicale, era un testo fondamentale usato da Harry
alla formativa Hogwarts School per streghe e maghi.
Ecco dunque nel film - distribuito da Warner Bros, nelle sale dal 17 novembre - nuovi personaggi maschili e
femminili, capitanati da Eddie Redmayne nel ruolo del «magizoologo» Scamander, che arriva a New York
semidistrutta in tanti quartieri da misteriose creature, ippogrifi, astuti sorcetti ladri di monete d'oro,
lucertoloni con occhi fiammeggianti, rinoceronti, squamosi draghi volanti... L'uomo ha con sé una misteriosa
valigetta e, stretta amicizia con altri personaggi, deve riportare la pace a New York e vedersela con
l'enigmatico Percival Graves, un sorprendente Colin Farrell al suo debutto nel fantasy e che, con eleganti
panciotti, piglio severo nonché una smodata brama di potere che via via si palesa, dirige gli uffici del
Magical Security, posto di comando e strategico del Magical Congress for the United States of America.
Eddie Redmayne, premiato dall'Oscar per il suo Stephen Hawking in La teoria del tutto e grande
trasformista nei suoi film, si dichiara orgoglioso e sorpreso per quello che definisce «il mio arruolamento
nella saga, che inizia un nuovo percorso con temi trasversalmente politici e sociali». «Infatti - spiega - il mio
Scamander lotta contro ogni discriminazione e forma di razzismo al tempo della Grande Depressione,
osteggiando la caccia a streghe e maghi».
Incalza il regista: «Il film è uno spettacolo per tutte le età, ma sottolinea anche il fatto che gli eroi creati dalla
Rowling sono campioni di un sano populismo e della democrazia». Rowling ha di recente paragonato i
personaggi di Voldemort e di Gellert Grindelwald, uno dei maghi più dark e razzisti del nuovo film, a Donald
Trump e ad altri pericolosi leader che portano avanti istanze dai contenuti - esplicitamente o implicitamente
- razzisti.
Redmayne riflette: «Il film, come il libro, crea tessuti connettivi tra comunità ed etnie diverse della New York
del passato. La solidarietà smussa la paura che li affligge: dalle catastrofi dell'ambiente fino alla ribellione
degli animali o degli umani vessati. È un'amicizia tra persone che, superati censo e razza, condividono
cause e obiettivi comuni». Racconta ancora: «Ho studiato l'andatura un po' stralunata e la difficoltà a vivere
nel reale del mio magizoologo. Sono stato attento non solo a privilegiare l'immaginazione, con le azioni
fantasmagoriche e i voli pindarici del copione, ma anche la sostanza. Questa nuova serie di film, e non a
caso la Rowling ha anche voluto essere co-produttrice della pellicola, abbina un senso della magia più pura
a un divertimento ben ancorato a temi sociali, politici e profondamente umanitari: tolleranza, lotta a ogni
repressione, unione tra gli umani e le "bestie" magiche».
Su che cosa sia magico nel mondo di oggi, Redmayne - padre da pochi mesi - non ha dubbi: «La nascita di
mia figlia mi ha fatto sentire padrone di ogni possibile magia per il suo futuro».
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 08/11/2016 - 08/11/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
L'intervista
08/11/2016
Pag. 53
diffusione:254805
tiratura:382356
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 08/11/2016 - 08/11/2016
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Il mio Scamander dà l'avvio ad nuovo corso e lotta contro ogni forma di razzismo osteggiando la
caccia alle streghe
Il film crea tessuti connettivi tra comunità ed etnie diverse nella New York della Grande depressione
Dal libro
Ispirato all'omonimo libro di J. K. Rowling, «Animali fantastici e dove trovarli» è il primo capitolo di cinque,
prequel della saga di Harry Potter e incentrata sul magizoologo Newt Scamander (nella foto Carmen Ejogo
e Colin Farrell)
Foto: Con la valigia Eddie Redmayne (34 anni) è il «magizoologo» del film
08/11/2016
Pag. 31
PUGLIA RAPPORTI 24 / TERRITORI
diffusione:103971
tiratura:161285
Creare sviluppo attraverso l'industria cinematografica La Puglia nelle
agende dei produttori di tutto il mondo
Dal 2007 ha già ospitato quasi 300 produzioni, 16 già finanziate nel 2016. Una product guide con 1.475
professionisti, 15 Pmi specializzate, oltre 500 occupati nell'indotto
Apulia F ilm Commission (Afc), la Fondazione che in Puglia ha la forza della Regione quale socio di
maggioranza e di altre 35 amministrazioni locali, sta per tagliare il traguardo dei dieci anni d'attività - è nata
nel 2007 - avendo ospitato oltre 270 produzioni fino al 2015, di cui 100 solo negli ultimi tre anni. Quest'anno
ne ha già finanziate 16. E questi sono solo una par te dei numeri che le appar tengono. Vi sono, infatti,
anche le 15 Pmi che vivono di cinema e una molteplicità di professionisti la product guide ha 1.475 iscritti
con i profili più diversi - che si sono specializzati in questi anni, con un indotto occupazionale di oltre 500
addetti. Un successo che proietta Apulia F ilm Commission verso un futuro con direttrici ben precise,
indicate dall'Unione europea e dalla Regione Puglia, che in questo str umento continua a crederci avendo
già anticipato di voler finanziare il fondo principale con altri 2 milioni. "La seconda fase della nostra vita
spiega il presidente e direttore della Fondazione Maurizio Sciarra - punta senz'altro al consolidamento delle
aziende sul territorio che si sono costituite e sono cresciute in questi anni grazie alla costanza delle
produzioni cinematografiche attratte in Puglia. Si sono creati profili professionali e specializzazioni che ora
dobbiamo rendere aziendalmente più for ti, dimensionalmente più grandi e capaci di affrontare anche il
processo di internazionalizzazione". Inoltre, ci sono degli ulteriori spazi per l'impresa, che "riguardano teatri
di posa, ser vizi di post produzione, realtà dedicate alla realizzazione di effetti speciali digitali e alla
comunicazione museale e turistica". La Fondazione, insieme agli obiettivi, ha ben presenti anche gli str
umenti da mettere in campo per raggiunger li: "Utilizzeremo i fondi Ue sullo sviluppo industriale - afferma il
presidente Sciarra - e anche quelli per il rilancio dei territori in sofferenza. Questi ultimi, per esempio,
potrebbero rappresentare un'oppor tunità per Taranto che nell'industria cinematografica potrebbe trovare
una via d'uscita alla crisi dell'Ilva". L'altro fronte sul quale Afc concentrerà ulteriori energie e creatività sarà
"nello sviluppo di ciò che oggi per noi è consolidato. Abbiamo dimostrato di saper fare il nostro mestiere e
con un cer to successo - ammette il presidente -, ma dobbiamo cogliere i segnali delle nuove esigenze che
emergono e che possono richiedere un'innovazione nella gestione dei fondi". Sin qui la Fondazione ha
operato con contributi a fondo perduto per le major che girano le pellicole in Puglia. "Ora, però, le aziende
dell'audiovisivo hanno bisogno di più - considera Sciarra raccogliendo l'esperienza di questi anni -. Occorre
aiutar le all'inizio, quando mancano i finanziamenti per par tire". Quali le soluzioni possibili? "Sono al vaglio
proprio in questo periodo", risponde il presidente. Afc sembra dunque assumere i contorni di uno str
umento di sviluppo economico, con un r uolo a più ampio spettro rispetto a quello che si penserebbe di
attribuire a una F ilm commission. "In realtà stiamo proprio facendo ciò che ci appar tiene e che è previsto
nella legge sul cinema che ci regolamenta", osser va però Sciarra. Tuttavia, Apulia F ilm Commission
connotati di unicità li ha. Non solo per essere al top tra le omologhe regionali per quota attività e qualità
della stessa, ma anche perché "siamo gli unici ad avere un fondo per la promozione dei film realizzati in
Puglia e siamo studiati per il sostegno che stiamo dando a 30 sale sul territorio. È un contributo per
sostenere una progettualità ben fondata per lo sviluppo dell'audience". Per esempio, Afc si incarica di
selezionare pellicole di qualità dai circuiti europei che in alcun modo, altrimenti, arriverebbero in queste sale
. Il modello pugliese funziona così bene - in quasi dieci anni 12 milioni di finanziamenti erogati, 46 milioni di
impatto economico, 100 milioni di box office totale - che ormai attrae anche quando non ci sono fondi o
sono contingentati. "Lo si è visto chiaramente l'anno scorso - esemplifica Sciarra -, quando si sono vissute
le conseguenze del periodo di passaggio della programmazione europea dalla 20072013 alla 2014-2020.
Ebbene, in quell'annata abbiamo realizzato 57 produzioni, mai così tante in un anno. Ciò significa che in
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PUGLIA RAPPORTI 24 / TERRITORI
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Puglia ormai si viene anche se non ci sono i fondi". Qui negli anni sono arrivati Bollywood; le grandi
produzioni americane, i cinesi e l'altro giorno il presidente ha accolto la troupe di "The story of Magdalene",
prodotta dalla See-Saw F ilm in collaborazione con l'italiana Panorama. La Puglia, in sostanza, è ormai
stabilmente nelle agende dei produttori mondiali. Ma Sciarra con pari orgoglio ricorda che "i giovani talenti
pugliesi crescono", come ha dimostrato l'ultimo bando, ove sono "approdati quattro film primi di giovani che
in precedenza si erano misurati con cor tometraggi". A dover andare all'essenza, ciò che ha consentito il
successo di Apulia F ilm Commission, considera il presidente Sciarra, "è stato lo sguardo lungimirante delle
amministrazioni regionali che hanno immaginato fosse possibile uno sviluppo economico diverso per
questa regione". Un'intuizione maturata con la guida di Nichi Vendola e proseguita con quella di Michele
Emiliano. "I film intesi cioè - sottolinea il presidente - come leva di sviluppo. Che è uno sviluppo green, con
un'industria leggera, non impattante e dai ritorni velocissimi. L'idea fondamentale è che il cinema è
un'industria e che la promozione del territorio è una delle sue ricadute". Suggella la tenuta programmatica,
il fatto che la Fondazione Apulia F ilm Commission ha puntato su tutto il territorio pugliese. La sua, pur in
diversi modi, è una presenza e un'azione diffusa, stimolata dalla par tecipazione all'ente dei 35 enti locali.
"Si sta consolidando la consapevolezza di cos'è una F ilm commission e delle sue ricadute sul territorio",
conclude Sciarra.
I TITOLI DEI FILM GIRATI IN PUGLIA Sono 9 le ultime produzioni ospitate in Puglia. Si tratta di "Sembra
mio figlio", di Costanza Quatriglio; "Dei", di Cosimo Terlizzi; "Europe Raiders", diretto dal regista Jingle Ma;
"Smetto quando voglio", di Sydney Sibilia, tra la zona industriale di Brindisi e l'autorità por tuale; "Il giorno
più bello", opera prima del regista pugliese doc Vito Palmieri; "Non c'è più religione", di Luca Miniero; "La
vita in comune", di Edoardo Winspeare; "Mar tino, dove,sei?", opera prima di Alessandro Pondi e "La cena
di Natale" del regista Marco Ponti.
- WWW.APULIAFILMCOMMISSION.IT
AFC
IL CINEMA È GREEN I F ilm come leva di sviluppo: una scelta vincente per la sostenibilità e il
territorio
L'INDUSTRIA DELL'AUDIOVISIVO Molte aziende nate con le prime produzioni ora verranno
stimolate a migliorare e ingrandirsi
LA FONDAZIONE HA LA REGIONE PUGLIA COME SOCIO DI MAGGIORANZA E LA PARTECIPAZIONE
DI ALTRE 35 AMMINISTRAZIONI LOCALI
Foto: Il Racconto dei Racconti di Matteo Gar rone
Foto: Bollywood approda in Puglia: Housefull di Sajid Khan
Foto: Third Per son di Paul Haggis con Adrien Brody
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Sono 3 i fondi di finanziamento con i quali Afc gestisce la filiera
Alle produzioni di fiction fino a 250 mila euro. Un fondo pr emia i progetti di r egisti nati o r esidenti in Puglia,
uno è dedicato alle Pmi dell'audiovisivo
Apulia F ilm commission oggi gestisce l'intera filiera cinematografica e audiovisiva con quattro fondi di
finanziamento: Apulia national e international film fund, che è il fondo principale; Apulia regional film fund;
Apulia promotion film fund. Si è poi concluso nei giorni scorsi il For um di coproduzione, altro str umento
strategico per por tare film in Puglia. @Apulia film fund quest'anno aveva come dotazione iniziale 3 milioni.
Esso si rivolge a imprese con codice primario Ateco 59.11, che siano produttori unici e coproduttori
dell'opera audiovisiva presentata o che abbiano un contratto di produzione esecutiva con la società di
produzione dell'opera audiovisiva. I progetti che possono richiedere il sostegno di questo fondo per quanto
riguarda la fiction sono lungometraggio di finzione o animazione a principale sfr uttamento cinematografico;
film tv di finzione o animazione; serie tv/web di finzione. Previsti sei giorni lavorativi. Per quanto riguarda i
documentari, devono essere a principale sfr uttamento cinematografico; documentario tv; serie di
documentari tv/web con 6 giorni lavorativi. Vanno sotto la definizione di "shor t" i cor tometraggi di fiction o
animazione; cor tometraggi musicali (videoclip o music-video) con 2 giorni di lavorazione. Ammessi anche i
format per reality; talent show; factual enter tainment; fictionality/costr ucted reality; action game; adventure
game, tutti con 6 giorni lavorativi. Per ogni tipologia, l'Apulia film fund prevede una coper tura finanziaria del
60% per fiction, 40% per Doc, 20% per Short e 60% per format. In termini assoluti, si va da un massimo di
250 mila euro per la fiction ai 100 mila per i format, passando per i 50 mila del documentario per finire con i
20 mila per gli shor t. Previsti anche cash rebate in misure che vanno dal 25 al 70% a favore di fornitori
residenti in Puglia. @Apulia regional film fund quest'anno dotata di un budget di 150 mila euro, è il fondo
che si rivolge alle Pmi operative di produzione audiovisiva con codice primario Ateco 59.11 che realizzano
investimenti per la produzione di un'opera audiovisiva, con regista nato o residente in Puglia. Sono
ammessi lungometraggi, di finzione, film tv, serie tv e web, documentari e cor tometraggi. La coper tura
finanziaria è pari al 25% del costo della copia campione e non può comunque superare i 50 mila euro. Il
cash rebate prevede il 50% delle spese sostenute sul territorio pugliese, relative alle fasi di preparazione,
lavorazione e postproduzione. Due le modalità di erogazione: un'unica soluzione a rendicontazione
consegnata; due soluzioni con anticipo del 35% del contributo concesso previa presentazione di
fideiussione. @Apulia promotion film fund è il terzo str umento operativo della Fondazione con un avviso
pubblico a spor tello che per il 2016 aveva una dotazione di 200 mila euro. Esso si rivolge a Pmi operative
di produzione audiovisiva con codice primario Ateco 59.11 che abbiano prodotto un'opera audiovisiva
dichiaratamente ambientata e realizzata in tutto o in par te in Puglia, per la quale intendano realizzare
investimenti per la promozione. Sono ammesse a finanziamento lungometraggi di finzione, film tv, serie tv/
web, documentari e cor tometraggi. Il sostegno può essere al massimo di 25 mila euro con un cash rebate
del 70% delle spese sostenute per str umenti promozionali digitali o tradizionali legati all'opera audiovisiva.
L'erogazione del contributo avviene in una unica soluzione a rendicontazione assegnata.
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 08/11/2016 - 08/11/2016
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08/11/2016
Pag. 21
diffusione:248077
tiratura:374273
La Grande Vergogna in un film verità i morti dimenticati del Nordest in
crisi
Antonio e lo Stato che non ha più pagato i conti Mario, suicida per aiutare i suoi con una polizza Il regista :
"Il welfare è diventato familiare: così chi perde tutto è privato anche della dignità"
GIAMPAOLO VISETTI
VICENZA. Antonio aveva 56 anni e produceva tubi. Due anni fa l'ultimo brindisi con i tre operai: una
commessa pubblica, la banca avrebbe aspettato, i soldi per le more chieste da Equitalia li avrebbe trovati.
Poi lo Stato non ha pagato ed è finito tutto.
Ha provato a fare il meccanico ad Arsiero: 500 euro al mese in nero. Gli è arrivato lo sfratto. La moglie, con
i due figli, si è trasferita dalla madre. Lui, in cambio del letto, ha fatto il badante della zia. La sera la famiglia
si riuniva ai giardini pubblici di Vicenza: un triangolo di pizza, due parole sui ragazzi e sui libri da pagare per
l'università. Alla fine Antonio ha ceduto e si è tolto la vita. Non è stata la disperazione, ma la vergogna. La
famiglia e gli amici avevano saputo: anche lui era colpevole di povertà.
Nell'Italia della grande crisi, come nel Nordest dei reduci degli "schei", i fallimenti non si perdonano. O ce la
fai, o ti togli di mezzo. La selezione della specie, nell'impero del consumo, è spietata. Seicentoventotto
piccoli imprenditori suicidi in tre anni, tra il 2012 e il 2015, altri 193 fra gennaio e ottobre. In testa alla
classifica, il Veneto. Non sono il fisco, lo Stato e la burocrazia, ad essere sotto accusa, non i grandi e i
piccoli evasori che si appellano all'impresentabilità collettiva per giustificare la disonestà individuale.
Questa sera nel cinema Roma di Vicenza si parla di vulnerabilità personale e di indifferenza istituzionale,
della mediocrità che ha conquistato i poteri, di un'esistenza precaria diventata cronica e generale. È una
testimonianza, ma pure un omaggio ai caduti anonimi del Paese che non ce la fa. Gente umile e onesta,
semplice e normale, spesso anziana, i protagonisti dell'esaurito modello Nordest affondato nei debiti.
Inaccettabile, specie nella terra in cui il lavoro e il conto in banca sono il cuore di ogni persona.
Ci sono anche i figli di Mario, falegname di Valdagno. Lui è stato ucciso dalla fine dell'amore con la moglie.
C'erano l'assegno di mantenimento, un nuovo affitto, altre bollette, le rate per i macchinari, i contributi dei
dipendenti. «Ci ha chiesto scusa - dicono - aveva un'assicurazione sulla vita, l'ha fatto per noi». La sala è
gremita per l'anteprima di Cronaca di una passione, l'ultimo film di Fabrizio Cattani, con Vittorio Viviani e
Valeria Ciangottini. Presenti gli "Angeli della Finanza" e l'ex magistrato Piero Calabrò, presidente
dell'Istituto Sdl. Dopo Maternity blues, dedicato alle mamme in carcere per infanticidio, l'opera è già un
caso. La prima ragione è l'argomento: l'organizzazione collettiva che pretende la vita di chi non sta al passo
con le regole della finanza pubblica. La seconda è la formula: un film autoprodotto da 70mila euro, negato
alle grandi sale e affidato a quelle piccole, purché accompagnino la proiezione con dibattiti animati da
associazioni e volontari, pronti ad aiutare concretamente le famiglie dei caduti causa crisi. La tournée, dopo
Vicenza e Verona, lascerà il fronte Veneto per toccare tutti i campi di battaglia della nazione, a partire dalla
Campania. «Il welfare - dice Fabrizio Cattani - da statale si è ridotto a famigliare. Ma in questo modo chi per
necessità cade nelle mani delle sanzioni, viene privato anche della dignità, la pena è l'umiliazione inflitta
dalle persone care. A un uomo sul lastrico un funzionario pubblico ha suggerito di fingersi pazzo per
ottenere un posto riservato ai disabili». Non c'è indignazione, nel multisala. Piuttosto commozione e
rimpianto. Ci sono artigiani e piccoli commercianti, industriali e professionisti, i famigliari di chi si è arreso.
Conoscono la storia. Anna e Marco, una trattoria, una fabbrica che chiude e i coperti che non sono più
quelli di prima. Il debito verso Equitalia schizza a 30mila euro, poi a 50. La loro passione, ma si potrebbe
dire il calvario, o la condanna, è questa: il quartiere pignorato, il locale chiuso, l'affidamento a una comunità
che dopo quarant'anni divide anche il loro letto matrimoniale.
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La storia Commuove e fa discutere il lavoro di Cattani ispirato alle cronache di questi anni. Dal 2012 più di
800 piccoli imprenditori si sono uccisi dopo il fallimento dell'azienda
08/11/2016
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ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 08/11/2016 - 08/11/2016
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«Ed è sempre quando non servi più - dice Cattani - che la solidarietà salta. Non giudico, ma prendo atto
che affetti, buone intenzioni, sostegno e generosità, come il buon senso e il supporto delle istituzioni,
scoprono improvvisamente di essere solo parole, o propaganda. Se una comunità scompare nell'attimo
cruciale, la sua esistenza è inutile. Non parlo degli evasori, ma degli onesti: nemmeno lo Stato può
pignorare la vita». I protagonisti finiscono con i mobili ammassati in un garage preso in affitto. Dormono su
un materasso steso davanti ai fornelli, prima di essere cacciati "per esigenze igieniche". Passano la fine
dell'anno in albergo. Anna prende le pillole e resta a letto. Marco raggiunge la spiaggia e punta verso le
onde.
«Non ci spaventano i sacrifici - dice Tiziana - a ucciderci sono i giudizi e il confronto. Dopo 35 anni di
fatiche ti svegli e ti convincono che non vali più niente, che hai rubato ciò che non hai mai avuto». Aveva un
lavasecco sotto Asiago, adesso è ospite della Caritas. È notte. Finisce di parlare e in sala nessuno fiata.
Parte un applauso e basta. Forse proprio il Nordest vuol dire al resto d'Italia che si è vivi anche senza i
soldi.
I NUMERI 628 LE VITTIME Sono i suicidi legati alla crisi economica tra il 2012 e il 2015 18,6%
L'INCIDENZA MASSIMA Si ha in Veneto. Seguono Campania (12,6%) e Lombardia (9,4%) 46,1% GLI
IMPRENDITORI Sono la categoria più a rischio, seguita dai disoccupati (34,9%) 193 NEL 2016 I suicidi
legati alla crisi registrati da gennaio a ottobre di quest'anno www.cronacadiunapassione.it linklab.unilink.it/
PER SAPERNE DI PIÙ
Foto: LA PELLICOLA Il film di Fabrizio Cattani si ispira a fatti realmente accaduti
Foto: FOTO: ©CRONACA DI UNA PASSIONE
Foto: LE PROIEZIONI "Cronaca di una passione" con Vittorio Viviani e Valeria Ciangottini parte dal Veneto
per una distribuzione affidata ai cineforum e al di fuori dei circuiti tradizionali
08/11/2016
Pag. 34
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tiratura:244697
Mastandrea: non voglio fare imitazioni Per questo non ho letto "Fai bei
sogni"
Un film serve a emozionare come pure un libro,ma questo te lo immagini un film lo vedi Non avrei mai
potuto essere Massimo, siamo diversi, ci unisce solo la fede calcistica vissuta con dolore Parla il
protagonista del film di Bellocchio ispirato al best seller di Gramellini
FULVIA CAPRARA ROMA
Per interpretare il protagonista di Fai bei sogni, Valerio Mastandrea non ha utilizzato tecniche di
immedesimazione, non ha fatto nulla per trasformare il suo aspetto, non si è documentato per mesi come
magari avrebbero fatto tanti suoi colleghi d'oltreoceano: «Quando ho incontrato per la prima volta Massimo
Gramellini gli ho detto: "Nel film non ti cercare, almeno non fisicamente, non come se fossi davanti a uno
specchio"». Gli scambi, da quel momento, sono stati rari: «Valerio - scherza Gramellini - non mi ha più
rivolto la parola. Sostiene che, nel momento in cui sono entrato nella sua stanza per conoscerlo, la Roma
abbia sbagliato un rigore». Ma la verità, quella seria, è un'altra: «Non sarebbe stato giusto che il film
riprendesse piattamente il personaggio del libro, e infatti io mi vedo molto diverso dal protagonista sullo
schermo. Più leggero, più ironico. Differente in tutto, anche nel rapporto con le donne. A me potrebbe
capitare che chiedano di starmene un po' zitto. Valerio, nel film, è tutto il contrario». La sceneggiatura di Fai
bei sogni (edito da Longanesi) è firmata dal regista, da Valia Santella, da Edoardo Albinati, non dall'autore
del romanzo: «Ho chiesto a Bellocchio di cambiare tutto, ma gli ho anche detto che mi sarebbe piaciuto
ritrovare l'umore del libro. Chi vedrà il film ne ritroverà lo spirito». Per Mastandrea la prova con Bellocchio
era un appuntamento importante, atteso da tempo: «Io e Marco ci conoscevamo da molto, la sua chiamata
è arrivata improvvisa, ho capito subito che era l'occasione giusta per lavorare insieme». Il primo passo non
è stato leggere il romanzo: «L'ho fatto volutamente, proprio per non incappare in facili tentazioni imitatorie,
che avrei comunque disatteso, e soprattutto perché volevo cercare il personaggio di Massimo sul copione,
non tra le pagine del racconto. Un film e un libro hanno due differenti caratteri espressivi. È sempre bene
tenerlo a mente». Ma il punto non è solo questo: «Ho un mio problema di deficit tecnico, non mi affido mai a
questo aspetto della recitazione, non l'ho fatto nemmeno quando ho interpretato Ru gantino anche se tutti
mi raccomandavano di guardare le versioni precedenti. E poi non avrei mai potuto essere un ve ro G
ramellini, per p rovenienza territoriale e fede calcistica. Anzi, forse in quel campo siamo accomunati dal
vivere il tifo con dolore». Sul set di Fai bei sogni (da giovedì in 250 sale e a Natale nei cinema francesi,
dopo essere stato venduto in 30 Paesi del mondo) Mastandrea ha recitato al fianco di Miriam Leone,
legame passeggero di «un Massimo che non ha ancora imparato ad amare», e soprattutto di Bérénice
Bejo, la diva francese di The Artist che qui interpreta Elisa, la donna della rinascita: «Quando si fa un film
che parla di un dolore tanto profondo - dice l'attore - si tende a escludere l'idea che ci si possa divertire. E
invece quello del cinema è un mestiere incredibile. Noi durante le riprese ci siamo divertiti tantissimo». Un
clima di complicità che traspare anche adesso, durante la presentazione romana dell'opera, con Bejò e
Mastandrea che non smettono di ridere e scherzare: «Mi sono trovata sul set - rivela l'attrice - con un
signore come Bellocchio che mi ha incantato e che mostrava più energia di tutti noi insieme. Vorrei arrivare
alla sua età con un entusiasmo così intatto». Adesso il giudizio sulla trasposizione d'autore di un best seller
che ha venduto un milione 350 mila copie, spetta al pubblico: «Un film - avverte Mastandrea - serve a
emozionare. Come i libri. Ma un libro te lo immagini, un film lo vedi». Marco Bellocchio lo ha girato partendo
dall'amore immenso «non patologico, non nevrotico» che, nella storia, lega la madre al suo bambino: «Un
amore che non ho conosciuto, ma in cui, da autore, mi sono immedesimato». c
Foto: Il regista Marco Bellocchio: «Il mio film parte dall'amore immenso che lega la madre al suo bambino»
Foto: In sala da giovedì Sopra, Valerio Mastandrea in una scena di «Fai bei sogni» ambientata nella
redazione de La Stampa Il film, dopo Cannes, arriva in sala da giovedì in oltre 250 copie con 01 Distribution
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Colloquio
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Foto: La diva L'attrice francese Bérénice Bejo in «Fai bei sogni» è la donna che segna la rinascita del
protagonista
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Una famiglia e la tragedia della finanza Torna Lehman Trilogy, l'ultimo
Ronconi
Da domani a Torino la saga lunga cinque ore a cui il regista lavorò poco prima di morire Gifuni: "Non
immaginavamo la sua fine, ma questo spettacolo è sempre stato speciale"
ALESSANDRA COMAZZI TORINO
Luca Ronconi morì il 21 febbraio 2015, mentre era in scena l'ultima delle sue regie, quella Lehman Trilogy»
di Stefano Massini, realizzata per il Piccolo Teatro di Milano, del quale lo stesso Massini è ora consulente
artistico. È la saga lunga 160 anni di una delle famiglie più potenti d'America: dall'Alabama schiavista alla
New York post 11 settembre. Il capitalismo, i giochi di potere, le banche, il denaro, i mutamenti sociali,
economici, familiari, in un secolo e mezzo di storia sono al centro del racconto: dalla Guerra di Secessione
al definitivo fallimento del 15 settembre 2008, passando per la crisi del '29, tra continue ascese e
improvvise cadute. Lehman Trilogy è al Carignano di Torino per la stagione dello Stabile da domani al 20
novembre, scene di Marco Rossi, costumi di Gianluca Sbicca, interpreti Massimo De Francovich, Fabrizio
Gifuni, Massimo Popolizio, Paolo Pierobon, e ancora Fabrizio Falco, Fausto Cabra, Francesca Ciocchetti,
Laila Maria Fernandez. Lo spettacolo dura quasi 5 ore, Ronconi suddivise i tre capitoli della Trilogia in due
parti. Si può seguire tutto insieme il sabato e la domenica, o una parte per sera. Esperienze ronconiane
«Passati i tempi di Strano interludio di O'Neal - ricorda Massimo De Francovich - il mio primo Ronconi a
Torino, 1990. Lo spett acolo du rava quasi sei ore, e noi recitavamo tutto il tempo con le maschere in
faccia. Che esperienza. Anche per questo è una grande emozione portare qui il suo ultimo spettacolo.
Quando morì, eravamo nel pieno delle recite. Fu doppiamente traumatizzante». De Francovich è Henry, il
primo L ehman che arrivò in America dalla Germania. «Era soprannominato la Testa. Emanuel il Braccio e
Mayer la Patata. Testa inizia a vendere stoffe, panni, pezze. E con gli altri fonda Lehman Brothers, società
di compravendita di cotone». Poi arriva Mayer, Massimo Popolizio, attore ronconiano per eccellenza.
«Ricordo quando, nei mitici Ultimi giorni dell'umanità di Kraus, al Lingotto, recitavo appeso a 20 metri
d'altezza, una volta anche a testa in giù». Popolizio interpreta spesso ruoli da cattivo, «soprattutto in tv, a
teatro meno. Qui sono una Patata dolce, un po' furbetto». Lei che ha lavorato tanto con lui: ma la famosa
recitazione ronconiana, quella delle frasi spezzate, esiste o è leggenda? «È soprattutto un equivoco. È la
semplificazione di un tema interpretativo complesso. Perché, se c'è talvolta un eccesso di spezzettamento,
c'è pure l'eccesso opposto, quello di continuare le frasi senza interromperle mai. Ronconi aveva
autorevolezza: ogni sua richiesta, giustificata. Va pure detto che poi le cose erano cambiate anche per lui,
nella consapevolezza che la soglia dell'attenzione si andava inesorabilmente abbassando». Infatti la
Trilogy, che dura 5 ore, nasce programmaticamente divisa in due. Fabrizio Gifuni è il terzo fratello Lehman,
Emanuel: per lui, il Basaglia televisivo, il protagonista della Meglio gioventù, questo è il primo Ronconi.
«Naturalmente non sapevamo che sarebbe diventato l'ultimo spettacolo di Luca, ma c'era nell'aria qualcosa
di molto speciale. Le prove, le sue famose prove, meravigliose. Erano dure. Noi cercavamo di
materializzare le sue intuizioni, e lui non era mai soddisfatto. "No" era la parola più ricorrente. Ma poi lo
spettacolo prendeva corpo. Anche grazie a questo cast: abbiamo fatto un vero gioco di squadra. Il fatto che
tra noi non ci fosse nessuna gara, ma un reale spirito di collaborazione, lo commuoveva». Ma l'albero
genealogico dei fratelli Lehman si ingemma e prolifica. Ecco il figlio di Gifuni, in realtà i due attori sono
quasi coetanei: Paolo Pierobon, pure lui tanto Ronconi alle spalle, è stato protagonista quest'anno, per lo
Stabile torinese, della Morte di Danton di Büchner, regista Martone, dove faceva un grande, premiatissimo
Robespierre. «Lavorare con Ronconi: aveva una tale cultura, una tale carica di esperienza, che alla fine te
lo rendeva persino facile, il lavoro. Con lui, nello studio di un personaggio, c'era tutto, dalle soluzioni
pragmatiche alle motivazioni psicoanalitiche. Nella Trilogy io arrivo dopo i tre fratelli, nasco a New York,
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Anteprima
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rappresento il segno della rottura con il loro modo, vecchio, di concepire il mercato. Prima c'erano cotone, e
soldi. Dopo, il cotone non è più fondamentale. Nasce la finanza. Nasce la Lehman Corporation». Nascono,
anche, le basi del fallimento. c
Generazioni e interpreti Massimo De Francovich interpreta Henry, detto la Testa, il primo Lehman che
arrivò in America dalla Germania Massimo Popolizio è Mayer, l'altro fratello Lehman fondatore,
soprannominato la Patata, «non cattivo, un po' furbetto»
Giovedì il ricordo del grande uomo di teatro n Il legame di Luca Ronconi con Torino era forte e speciale:
per lo Stabile realizzò una trentina di regie, cominciando nel 1969 con «Riccardo III»; diresse il Teatro dal
1989 al 1994, realizzando produzioni memorabili; nel 2006, per le Olimpiadi, allestì i cinque spettacoli di
«Progetto domani». Pure per il Regio fu regista di numerose opere liriche: una fra tutte, uno stupendo
«Affare Makropulos» con Raina Kabaivanska, che aveva messo in scena contemporaneamente anche a
teatro, protagonista Mariangela Melato. Per ricordare tutto questo, e molto altro, è in programma giovedì
10, ore 15.30, al Gobetti, uno «Speciale Ronconi a Torino - Immagini, ricordi e testimonianze». L'incontro
sarà condotto da Gianfranco Capitta, co-autore di «Teatro della conoscenza» (Laterza 2012), una lunga
conversazione con Ronconi che descrive le sue originali scelte artistiche. Tra i partecipanti, Roberto
Alonge, Sergio Ariotti, Mauro Avogadro, Ariella Beddini, Claudia Boasso, Guido Davico Bonino, Massimo
De Francovich, Fabrizio Falco, Susanna Franchi, Fabrizio Gifuni, Annamaria Guarnieri, Alessandro
Lussiana, Valter Malosti, Italo Moscati, Franca Nuti, Franca Penone, Paolo Pierobon, Massimo Popolizio,
Gilda Postiglione, Franco Prono. Materiali video a cura di Ariotti, Prono e Simone Solinas.
Foto: Luca Ronconi, nato nel 1933, è morto il 21 febbraio 2015
Foto: A destra, Fabrizio Gifuni e Massimo Popolizio in «Lehman Trilogy»: lo spettacolo è diviso in due parti
e si può vedere in giorni successivi Il sabato e la domenica viene invece proposto interamente
Foto: FOTO MARASCO
Foto: Fabrizio Gifuni è Emanuel, il terzo dei fratelli Lehman che fondarono la banca, nato in Germania, morì
nel 1907 a New York
Foto: Paolo Pierobon interpreta Philip, figlio di Emanuel, nato a New York: con lui la Lehman diventa
Corporation e si quota in Borsa
08/11/2016
Pag. 1
diffusione:129764
tiratura:185029
Marco Bellocchio e i bei sogni «Racconto il dolore dell'assenza»
Gloria Satta
a pag. 24 l forte legame tra una madre e un figlio, il dolore e la rabbia di un'assenza, la forza di ricominciare
grazie all'amore. Un best seller da un milione e 350mila copie e un maestro dietro la cinepresa: arriva in
sala dopodomani con 01 Fai bei sogni, il film di Marco Bellocchio ispirato all'omonimo e autobiografico
romanzo di Massimo Gramellini (Longanesi). Con Valerio Mastandrea, Bérénice Bejo, Barbara Ronchi e
Guido Caprino, il regista porta sullo schermo la vicenda di un giornalista famoso che vive nel ricordo
doloroso della morte della mamma, avvenuta quand'era un bambino: un mistero che l'uomo, una volta
adulto, decide di scoprire, per ricominciare a vivere. «Il punto di partenza di Fai bei sogni», spiega
Bellocchio che presto girerà un film sul pentito di mafia Tommaso Buscetta, «è l'amore tra una madre e suo
figlio, un sentimento che io non ho mai conosciuto, e perciò mi sono riempito di rabbia. Ma mi sono
immedesimato nella storia di Gramellini». E' per questo che ha deciso di ricavare un film dal suo romanzo?
«La proposta è venuta dal produttore Beppe Caschetto. Immediatamente sono rimasto colpito dal dolore
del protagonista del libro: a nove anni perde la mamma adorata, esprime la sua ribellione e poi finisce per
adattarsi a quella perdita incomprensibile. Ho visto in questo dramma qualcosa che mi appartiene». Che
cosa? «La tragedia dell'indifferenza, l'anaffettività che serve al protagonista per difendersi da un dolore
insopportabile. E mi pareva interessante il ruolo che nella storia ha la televisione, all'epoca unicamente Rai:
racconta l'Italia degli anni Sessanta». Portare sullo schermo una vicenda intima e reale è un'impresa non
facile: si è confrontato con Gramellini? «Certo, ed è stato utilissimo. Mi ha fornito chiarimenti su alcuni
passaggi del romanzo, aiutandomi a renderli cinematografici. Ma anche se il film è fedele al libro, mi sono
concesso qualche tradimento. A un regista è permesso». Come mai ha scelto Mastandrea? «Ha superato
brillantemente il provino. Al di là della sua romanità, mi è sembrato l'attore più giusto per il ruolo. Mi hanno
convinto la sua discrezione e il suo sguardo velato di tristezza, come se nascondesse una ferita». Ancora,
in un suo film, è centrale la figura della madre: si può dire che Fai bei sogni è speculare alla sua opera
prima I pugni in tasca? «Penso di sì, i due film descrivono due estremi: il protagonista di I pugni in tasca
odia la mamma al punto di gettarla in un burrone, mentre il personaggio centrale di Fai bei sogni la adora e
soffre tanto per la sua assenza». E' difficile dirigere un dramma che parla di sentimenti forti, assoluti,
nell'Italia delle mille commedie? «Non ho intenzione di sfidare i film leggeri, mi auguro soltanto che la gente
vada a vedere il mio. Mi dicono i distributori che le commedie stanno segnando il passo, io non sono un
esperto di marketing ma so per certo che esiste un pubblico affamato di buone storie». Pensa che la nuova
legge possa aiutare il cinema italiano a diversificarsi? «Il nostro settore è ottimista e ha bene accolto la
riforma. Io forse avverto il rischio che il suo automatismo finisca per favorire i gruppi più potenti. Ma siamo
in Italia e sono sicuro che si troverà un compromesso perché anche i più piccoli abbiano spazio». Quando
comincerà il film su Buscetta? «Appena avrò finito la promozione di Fai bei sogni. Il mio nuovo film
s'intitolerà Il traditore. Tradire non sempre è un'infamia, a volte può essere una scelta eroica». Rispetto a
30 anni fa, è cambiato il suo modo di fare cinema? «Non credo proprio. Si sono trasformate le tecniche ma
mi piace ancora fare il mio mestiere, continuo a essere molto coinvolto nei progetti». Cosa insegna agli
studenti che frequentano i suoi corsi di cinema a Bobbio? «Non salgo in cattedra. Cerco semmai di
scoraggiarli. Alcuni non hanno idea di cosa significhi fare il regista. E' un lavoro serio, profondo, durissimo.
Non per tutti. Ed è bene saperlo per tempo». Gloria Satta
Foto: Valerio Mastandrea e Bérénice Bejo Sotto, Marco Bellocchio «SUBITO DOPO GIRERÒ IL FILM SUL
PENTITO DI MAFIA BUSCETTA OLTRE CHE UN'INFAMIA TRADIRE PUÒ ESSERE UNA SCELTA
EROICA» «STORIA SPECULARE AI "PUGNI IN TASCA" LÌ IL PROTAGONISTA UCCIDE LA MAMMA
QUI LA ADORA E SOFFRE PER LA SUA ASSENZA»
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 08/11/2016 - 08/11/2016
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Il film
08/11/2016
Pag. 42
diffusione:129764
tiratura:185029
Progetti d'arte con il Giappone è festa da star
Roberta Petronio
Il Sol Levante splende in via Guido Reni. Per il Maxxi la quarta edizione dell'evento di raccolta fondi
pensato con l'obiettivo di incrementare la sua collezione pubblica, guarda al Giappone e alle sue
suggestioni artistiche e culturali coinvolgendo cinquecento ospiti tra istituzioni, cinema, imprenditoria,
addetti ai lavori, mecenati, collezionisti. L'Acquisition Gala Dinner andato in scena ieri sera sullo sfondo di
una scenografia minimal-jap, è dedicato anche al restauro del patrimonio culturale delle zone colpite dal
terremoto, con il dieci per cento del ricavato netto della serata devoluto alla causa. L'anteprima molto
speciale della mostra "The Japanese House", che raccoglie disegni, fotografie d'autore, modelli, manga,
poesia, video, coprodotta dal Maxxi con Japan Foundation, Barbican Centre e Museum of Modern Art
Tokyo, e curata da Pippo Ciorra, Kenjiro Hosaka, Florence Ostende e Yoshiharu Tsukamoto, ha inizio con
una passerella di eleganza che fa incontrare Oriente e Occidente, kimono preziosi e abiti da gran sera,
eleganza e sobrietà. Il rito dei flash e dei saluti si celebra nella sala Gian Ferrari dove c'è un primo indizio
della performance di Thomas De Falco , che ha fatto spuntare nel museo nazionale un bosco di aceri
giapponesi dalle radici avvolgenti, creato da sculture viventi. ll parterre è accolto da Giovanna Melandri , dal
direttore artistico Hou Hanru , e dai direttori del Maxxi Architettura e del Maxxi Arte, Margherita Guccione e
Bartolomeo Pietromarchi . Tappeto rosso delle grandi occasioni percorso dal ministro Dario Franceschini ,
dall'ambasciatore degli Stati Uniti in Italia John R. Phillips e da Kazuyoshi Umemoto , ambasciatore del
Giappone in Italia, dal rettore della Luiss Paola Severino . Arrivano il presidente Enel Patrizia Grieco , il
presidente Shiseido Italia Alberto Noè , Massimo Giletti e Cristina Parodi , fotografatissimi come le
bellissime del grande schermo e dintorni: Margherita Buy , Catrinel Marlon , Yvonne Sciò , Eliana Miglio ,
Ilaria Spada , Violante Placido , Valeria Solarino , Vittoria Belvedere , Lucrezia Lante della Rovere .
Alessandro Preziosi è con Greta Carandini. Flash anche per un elegante Giulio Berruti . Lo spazio
espositivo si riempie velocemente: ecco Nicola e Beatrice Bulgari , Luca e Federica Cerasi , Sabrina Florio ,
Mirella Haggiag , Barbara Maccaferri , Silvia Venturini Fendi con Ilaria Venturini Fendi e Leonetta Fendi ,
Aurelio De Laurentiis . A tavola un altro trionfo di stile e raffinatezza nipponici. Lo chef stellato Moreno
Cedroni ha confezionato una cena che traduce in piatti deliziosi la sua interpretazione del sushi in stile
mediterraneo. E si brinda con il sake prodotto dall'ex calciatore Hidetoshi Nakata
Foto: Sopra, Violante Placido all'inaugurazione della mostra "The japanese house. Architettura e vita dal
1945 a oggi" A destra, Cristina Parodi con Massimo Giletti. In alto, a sinistra Alessandro Preziosi
Foto: In alto al centro, Giovanna Melandri accoglie Paola Severino nella sala Gian Ferrari Sopra,
l'ambasciatore Kazuyoshi Umemoto con la consorte. A destra, Vittoria Belvedere
Foto: (foto LEONARDO PUCCINI)
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Gala al Maxxi, l'evento di fundraising anche per le opere distrutte dal sisma L'EVENTO
08/11/2016
Pag. 38 Ed. Umbria
diffusione:129764
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PRESENTATO DUEL OF WINE «UN FILM CHE PARTE E FINISCE NELLA
NOSTRA REGIONE»
L'EVENTO
Umbria protagonista al Merano WineFestival, celebre manifestazione dedicata a vini e cibi di qualità
sopraffina giunta alla 25esima edizione, che si concluderà oggi nella città Sudtirolese. Sei le cantine
premiate: Antonelli San Marco, La Madeleine, Lungarotti, Scacciadiavoli, Lamborghini e Arnaldo Caprai.
Quest'ultima cantina è stata protagonista non solo nel bicchiere (il Montefalco Sagrantino DOCG 2011 ha
ottenuto il massimo riconoscimento, ovvero il bollino Platinum) ma anche al cinema nella serata di
domenica all'interno della prima rassegna cinematografica del Merano WineFestival, tenutasi domenica. È
stato infatti presentato il film The Duel of Wine (già selezionato a Venezia 2016) alla presenza del viticoltore
umbro Marco Caprai e del protagonista della pellicola, il noto sommelier sudamericano Charlie Arturaola:
«Marco è stato molto importante in questo film - ha spiegato Arturaola - dato che di questo progetto
abbiamo parlato tante volte a Montefalco e Bevagna, davanti a un piatto di pasta al tartufo. Il messaggio è il
vino è anche una forma di vivere o meglio il vino unisce e questa cosa pare arrivare anche al pubblico.
Attualmente siamo in trattativa con il Festival di Toronto che vuole organizzare una serata dedicata
all'Umbria alla Casa d'Italia, per promuovere questo fantastico territorio. Del resto anche il film parte
dall'Umbria e finisce in Umbria».
Una commedia densa d'ironia, che mette in scena la sfida del secolo tra i più affermati sommelier del
mondo, nata per mostrare anche ai non addetti ai lavori cosa si nasconde dietro l'affascinante mondo del
vino. Un film realizzato con uno sforzo importante: 19 location tra Italia, Francia, Spagna e Stati Uniti, circa
7 settimane di riprese con uno staff 12 persone per oltre 500 ore di girato. Nessun attore professionista ma
alcuni addetti ai lavori come lo stesso Marco Caprai: «Abbiamo cercato di evidenziare anche alcune
peculiarità di questo ambiente oltre a quelle dei diversi territori - ha sottolineato - come il fatto di stare
insieme a tavola, una tipica abitudine italiana. Del resto la promozione turistica del territorio passa anche da
progetti come questo, anche se in Italia le risorse destinate a ciò sono ben diverse da quanto avviene ad
esempio in posti come gli USA. Credo molto nel raccontare l'Italia attraverso la cinematografia, dato che un
film non scade mai; basta pensare a Il segreto di Santa Vittoria, esempio di product placement che a
distanza di 40 anni porta ancora valore a quel territorio che decise d'investire in quel progetto».
Durante la serata di domenica Caprai è stato anche insignito di una medaglia per la sua attività di
promozione del territorio da parte della Casa Reale di Montenegro.
Tra i momenti più divertenti del film The duel of wine quelli dove recita il noto chef umbro Gianfranco
Vissani, che «si è arrabbiato come una iena quando non abbiamo finito di mangiare quel che aveva
cucinato per girare la scena» ha ricordato divertito Caprai.
Michele Bellucci
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 08/11/2016 - 08/11/2016
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Antonelli, La Madaleine, Lungarotti, Scacciadiavoli e Lamborghini protagonisti , Caprai mattatore: bollino
Platinum e applausi per il film
08/11/2016
Pag. 22
diffusione:12188
tiratura:25650
Con «Fai bei sogni» Bellocchio porta al cinema Gramellini
Giulia Bianconi
«Ogni libro ha due autori: chi lo scrive e chi lo legge. E quando lo legge un regista, deve dargli una propria
interpretazione. Per questo non sono voluto entrare nel film. L'unica cosa che ho chiesto a Marco
Bellocchio è stato rispettare lo spirito e l'umore del libro, il racconto di come si può affrontare un dolore,
tentando per tutta la vita di rimuoverlo, per poi riuscire ad attraversarlo nel momento in cui lo accetti».
Massimo Gramellini parla del suo «Fai bei sogni», romanzo autobiografico di cui il regista di Bobbio,
insieme agli sceneggiatori Valia Santella e Edoardo Albinati, ha realizzato la trasposizione cinematografica
. Il film con protagonista Valerio Mastandrea, presentato al Festival di Cannes alla Quinzaine des
Réalisateurs e prodotto da Beppe Caschetto con Rai Cinema, arriverà il 10 novembre nelle sale italiane
con 01 Distribution. Per raccontare la drammatica storia di un uomo che a distanza di molti anni dalla morte
della madre deve ancora elaborarne il lutto, Bellocchio è partito da un'immagine: «Quella del bambino in
fondo al corridoio di casa, quando entra la bara della madre - spiega il regista Un'immagine che avevo
dipinto in alcuni quadri quando ero giovane e mi collegava a qualcosa che avevo conosciuto. La mia
infanzia è passata attraverso vari funerali. Però la storia di «Fai bei sogni» parte da un amore non
patologico o nevrotico, ma intenso tra una madre e un figlio. Questo amore io non l'ho mai conosciuto.
Come un attore, ho cercato di immedesimarmi nella storia di questo bambino che si ribella e nega
realisticamente la morte della madre». Valerio Mastandrea ha cercato di trovare una personale chiave di
lettura per il ruolo di Massimo: «Sapevo che non avrei potuto essere Gramellini - spiega l'attore romano Ho cercato, a modo mio, di interpretare un personaggio reale. Da subito ho capito che sarebbe stato un film
che mi avrebbe permesso di elaborare qualcosa di me. Per quindici anni mi sono detto che il lavoro è una
cosa e la vita è un altra. Poi ho capito che non è vero. Questo lavoro ti porta a contatto con quello che sei e
sei stato, e forse sarai». Tra gli interpreti del film ci sono anche Barbara Ronchi e Guido Caprino, madre e
padre del protagonista, mentre l'attrice francese Bérénice Bejo ha il ruolo di Elisa, donna che aiuterà
Massimo a scoprire la verità sul suo passato. Dal suo primo film «I pugni in tasca» del 1965 a «Fai bei
sogni«, Bellocchio ha spesso affrontato il tema della famiglia nel suo cinema. «Nei miei lavori ci sono madri
che ritornano, omicidi e suicidi. Le morti dei figli e delle madri sono qualcosa che rappresenta il nucleo
principale della nostra vita».
Foto: Impegnato Il regista Marco Bellocchio
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 08/11/2016 - 08/11/2016
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Il film Nelle sale dal 10 novembre il regista de «I pugni in tasca» racconta il dolore di un uomo che ha perso
da piccolo la madre
08/11/2016
Pag. 35
diffusione:232548
tiratura:350235
Giallini l'anti Montalbano «È anarchico come me»
Da domani su Rai 2 l' attore sarà «Rocco Schiavone», il poliziotto scorretto e dal passato oscuro
protagonista dei gialli di Manzini
EMANUELE BIGI
ROMA
Da domani sera su Rai 2 (e poi per cinque venerdì) i telespettatori conosceranno un nuovo poliziotto. Non
assomiglia a Montalbano, a Coliandro o a Manara: come Rocco Schiavone non ce n'è. È sboccato, cinico e
manesco, la giustizia e l'illegalità per lui corrono sullo stesso binario, non sopporta le regole e adora le
canne, ma ha un intuito investigativo formidabile. Ci troviamo di fronte a un personaggio complesso che
nasce dalla penna di Antonio Manzini (allievo di Camilleri), autore dei bestseller editi da Sellerio. «Rocco
ruba e fuma marjuana, è sporco dentro, è poliziotto e giudice contemporaneamente, ovvero fa qualcosa di
antidemocratico. Non credevo che potesse approdare in Rai»: così lo descrive il suo creatore, Manzini . E
invece Rai 2 cerca di avvicinarsi ai giovani innovando la serialità made in Italy.
niente SCHEMI A vestire i panni del poliziotto fuori dagli schemi, dal passato oscuro e con parecchi
scheletri nell'armadio, è Marco Giallini (Tutta colpa di Freud ), perfetto nella parte. «Assomiglio molto a
Rocco - confessa l'attore -. C'è molto di me in lui o di lui in me, mettetela come volete. Schiavone è un po'
anarchico, ma soprattutto è uno che ha capito che non esiste la vita eterna, che su questo mondo si
muore». Se Montalbano quando apre la finestra di casa si trova di fronte al mare di Sicilia, qui il
vicequestore romano ammira la bellezza delle montagne innevate della Val d'Aosta, che però odia. Da
Roma è stato trasferito al Nord per una questione di cazzotti. Le sue indagini si svolgono a meno 20 gradi e
tra i 1500 e i 2500 metri di altitudine. «Spesso giravamo di notte. Che freddo! - racconta Giallini -: ma
nonostante dormissi poco è stata un'avventura stimolante. Adoro i noir, da ragazzo li vedevo in tv con mio
padre, peccato che in Italia se ne facciano pochi. Ricordo i film con Jean Paul Belmondo, Gian Maria
Volonté, Michelle Piccoli e Alain Delon in Frank Costello faccia d'angelo e in I senza nome di Jean-Pierre
Melville. Sono un appassionato del genere».
OLTRE IL POLIZIESCO «È stata una gioia quando mi hanno detto che Marco avrebbe interpretato il mio
vicequestore - interviene Manzini - i due hanno parecchi tratti in comune. D'ora in avanti quando scriverò
una storia avrò impresso il suo volto. Marco è anche riuscito a farmi commuovere». Perché Rocco
Schiavone «va oltre il poliziesco», aggiunge il regista Michele Soavi. Per Giallini sarà la consacrazione
popolare? È la prima volta che interpreta il ruolo da protagonista in una serie tv. «Non ho paura di rimanere
ingabbiato nel personaggio - commenta il diretto interessato -. Magari essere invischiato nelle indagini di
Schiavone!».
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la curiosità
L'ultimo romanzo meglio di Camilleri
«7-7-2007» successo dell'estate
Il commissario Schiavone esordisce per Sellerio nel 2012 col racconto «L'accattone» all'in- terno di
un'antologia di autori vari. Il primo libro è «Pista nera» del 2013. Seguono altri tre titoli e una raccolta di
storie brevi. L'ultimo giallo di Schiavone «7-7-2007» è dell'estate scorsa, ed è rimasto in testa alle
classifiche
a lungo precedendo Montalbano.
Foto:
L'attore Marco Giallini, 53 anni, romano: vestirà i panni del vicequestore Rocco Schiavone nella serie di Rai
2 diretta da Michele Soavi
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 08/11/2016 - 08/11/2016
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AltriMondi
08/11/2016
Pag. 35
diffusione:232548
tiratura:350235
«La ragazza del treno» non ha rivali
In un weekend con il box office in crescita del 16% sulla scorsa settimana (oltre 10 milioni gli incassi totali)
è buono il debutto de «La ragazza del treno». Il film tratto dal bestseller di Paula Hawkins e interpretato
sullo schermo da Emily Blunt domina la classifica Cinetel con 1 milione 636 mila e una media di 4.423 euro
su 370 sale. Slitta di una posizione al secondo posto il film della Marvel «Doctor Strange» con Benedict
Cumberbatch, Tilda Swinton e Rachel McAdams che guadagna 1 milione 551 mila euro (5 milioni 394 mila
in totale). Stabile al terzo posto Pif con il suo «In guerra per amore» con Miriam Leone che mette in cascina
altri 898 mila euro raggiungendo i 2 milioni 583 mila euro in 2 settimane. Quarto posto dedicato ai più
piccoli con «Trolls», ultima fatica dei creatori di Shrek, che incassa 896 mila euro
(2 milioni 205 mila totali in 2 settimane).
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 08/11/2016 - 08/11/2016
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il film 1° al box office
ANICA WEB - ANICA WEB
17 articoli
07/11/2016 16:20
Sito Web
www.corriere.it
diffusione:8
pagerank: 8
16:20 (ANSA) - ROMA - Il regista Giuliano Montaldo ricopre attualmente il ruolo di presidente ad interim
dell'Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello. Come da Statuto, infatti, dopo la scomparsa
di Gian Luigi Rondi, tutte le funzioni del presidente sono state trasferite al vicepresidente in carica da più
tempo. Montaldo - una delle voci più autorevoli del cinema italiano, David di Donatello alla carriera nel 2007
- ricoprirà questo ruolo in attesa che Agis, Anica e Mibact si riuniscano per nominare congiuntamente il
nuovo presidente.
ANICA WEB - ANICA WEB - Rassegna Stampa 08/11/2016 - 08/11/2016
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David, Montaldo presidente ad interim
08/11/2016
Pag. 8 Ed. Milano
Al cinema con due euro, anche di mattina. Torna domani Cinema2Day, l'iniziativa promossa dal ministro
della cultura Franceschini con Anica, Anem e Anec, con i film a 2 euro, e si amplia l'offerta, col ritorno delle
matinée.
ANICA WEB - ANICA WEB - Rassegna Stampa 08/11/2016 - 08/11/2016
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DOMANI È IL DAY Al cinema con 2 euro anche di mattina
07/11/2016 16:20
Sito Web
www.corrieredellosport.it
pagerank: 6
In attesa che Agis, Anica e Mibact nominino nuovo presidente
Twitta
lunedì 7 novembre 2016 16:20
(ANSA) - ROMA, 7 NOV - Il regista Giuliano Montaldo ricopre attualmente il ruolo di presidente ad interim
dell'Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello. Come da Statuto, infatti, dopo la scomparsa
di Gian Luigi Rondi, tutte le funzioni del presidente sono state trasferite al vicepresidente in carica da più
tempo. Montaldo - una delle voci più autorevoli del cinema italiano, David di Donatello alla carriera nel 2007
- ricoprirà questo ruolo in attesa che Agis, Anica e Mibact si riuniscano per nominare congiuntamente il
nuovo presidente.
ANICA WEB - ANICA WEB - Rassegna Stampa 08/11/2016 - 08/11/2016
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David, Montaldo presidente ad interim
08/11/2016
Pag. 61
diffusione:38083
tiratura:47650
Il regista Giuliano Montaldo è presidente ad interim dell'Accademia del Cinema Italiano - Premi David di
Donatello. Dopo la scomparsa di Gian Luigi Rondi, le funzioni del presidente sono state trasferite al
vicepresidente in carica da più tempo. Ora Agis, Anica e Mibact si riuniranno per nominare il nuovo
presidente.
ANICA WEB - ANICA WEB - Rassegna Stampa 08/11/2016 - 08/11/2016
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«David», subentra Montaldo
08/11/2016
Pag. 48 Ed. Brindisi
diffusione:22911
tiratura:34282
Il grande schermo firmato «2day»
Domani anche in Terra d'O t ra n t o
l Domani è il secondo mercoledì del mese, ergo torna «Cinema2day», progetto promosso dal Ministero dei
Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, in collaborazione con Anem, Anec e Anica. U n'iniziativa di
grande successo grazie alla quale il biglietto costa solo due euro, a qualsiasi orario, in tutta Italia.
«Cinema2day. Al cinema è un'altra storia» si ripropone con un nuovo video e, dopo Pannofino e Giannini, è
Riccardo Scamarcio a prestare la voce allo spot promozionale realizzato dal Centro Sperimentale di
Cinematog rafia, per il mese di novemb re. Archivia ti gli entusiasmanti dati di settembre, con 600mila
spettatori, e di ottobre, quest'ultimo con oltre un milione di spettatori (in pratica due italiani su 100 sono
andati nelle sale a vedere un film), «Cinema2day» ancora una volta incita a scoprire il fascino di vedere il
cinema al cinema. A n ch e nel Salento il successo è stato straripante (The Space di Surbo la volta scorsa
ha s t a c c at o 6.362 biglietti, secondo in Puglia dopo «la Città del Cinema» di Foggia), l'elenco di tutte le
strutture che aderiscono al progetto è su www.cinema2day.it, dove si puo vedere anche il simpatico spot. I
prossimi appuntamenti sono il 14 dicembre, l'11 gennaio e 8 febbraio 2017.
Foto: LO SPOT Un fotogramma
Foto: LA VOCE Riccardo Scamarcio
ANICA WEB - ANICA WEB - Rassegna Stampa 08/11/2016 - 08/11/2016
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PROGETTO DEL MIBACT
07/11/2016 16:21
Sito Web
www.lagazzettadelmezzogiorno.it
pagerank: 6
ROMA, 7 NOV - Il regista Giuliano Montaldo ricopre attualmente il ruolo di presidente ad interim
dell'Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello. Come da Statuto, infatti, dopo la scomparsa
di Gian Luigi Rondi, tutte le funzioni del presidente sono state trasferite al vicepresidente in carica da più
tempo. Montaldo - una delle voci più autorevoli del cinema italiano, David di Donatello alla carriera nel 2007
- ricoprirà questo ruolo in attesa che Agis, Anica e Mibact si riuniscano per nominare congiuntamente il
nuovo presidente.
ANICA WEB - ANICA WEB - Rassegna Stampa 08/11/2016 - 08/11/2016
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Cinema: David di Donatello, Montaldo presidente ad interim
08/11/2016
Pag. 47
diffusione:22911
tiratura:34282
Scoprire i nuovi film a soli due euro
n Dopo lo straordinario successo dell'edizione di ottobre, che ha superato il milione di spettatori in una sola
giornata, torna domani il terzo appuntamento con Cinema2day, l'iniziativa lanciata dal ministro dei Beni e
delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, in collaborazione con Anem, Anec e Anica, che
prevede l'ingresso a 2 euro ogni secondo mercoledì del mese. Grazie alla promozione, in vigore ancora
nelle giornate del 9 novembre, 14 dicembre 2016, 11 gennaio e 8 febbraio 2017, si potrà acquistare al
costo di 2 euro il biglietto per tutti i film in programmazione, in ognuno degli orari previsti, con l'esclusione
delle iniziative speciali e delle visioni in 3D, che godranno comunque di una tariffa agevolata, comunicata
direttamente alla cassa. Obiettivo di Cinema2day è quello di riavvicinare la gente al grande schermo. A
Taranto, aderiscono all'iniziativa: cinema Orfeo (via Pitagora 80, tel. 099/4533590), Lumiere (via La Spezia
3, tel. 099/7362051), Savoia (via Leonida 25, tel. 334/9423552). Nei comuni della provincia: a Martina
Franca, cinema Verdi (piazza 20 Settembre 5, tel. 080/4805080 ) e Teatro Nuovo (via Fanelli, 25); a
Massafra, cinema Spadaro (piazza Dei Martiri 10, te. 099/8801200); a Castellaneta, Valentino (via San
Giovanni Bosco 5, tel. 099/8435005); a Ginosa, Metropolitan (via Seroscuro 1, tel. 338.2091023); a
Grottaglie, Vittoria (piazza IV Novembre 34, ); a Sava Vittoria (via XI Febbraio 46, tel. 099/9726070). [d.
picc.]
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RITORNA DOMANI «CINEMA2DAY»
07/11/2016 11:34
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Guarda la versione ingrandita di Cinema2day, mercoledì 9 novembre torna il cinema a 2 euro
ROMA - Il cinema a 2 euro lanciato dall'iniziativa Cinema2Day ritorna mercoledì 9 novembre. L'iniziativa del
ministero dei Beni Culturali lanciata il 14 settembre che propone il prezzo di 2 euro per l'ingresso al cinema
il primo mercoledì del mese si è rivelata un successo lo scorso 12 ottobre e ora i cinema italiani aderenti
all'iniziativa rilanciano la loro proposta. I biglietti a 2 euro saranno acquistabili per tutti i film in
programmazione e per tutti gli orari, ad eccezione delle Iniziative Speciali e dei film in visione 3D.
In una nota il Mibact ha fatto sapere che dopo il successo del primo mercoledì di ottobre l'iniziativa torna
nelle sale cinematografiche italiane anche mercoledì 9 novembre, raggiungendo così il terzo
appuntamento:
"Dopo lo straordinario successo dell'edizione di ottobre, che ha superato il milione di spettatori in una sola
giornata, torna mercoledì 9 novembre il terzo appuntamento con Cinema2day, l'iniziativa lanciata dal
ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, guidato da Dario Franceschini, in collaborazione
con Anem, Anec e Anica, che prevede l'ingresso a due euro ogni secondo mercoledì del mese. Sul sito
www.cinema2day.it l'elenco delle 3mila sale aderenti in tutta Italia".
Per poter usufruire del cinema a 2 euro basterà recarsi nelle sale aderenti all'iniziativa il primo mercoledì di
ogni mese fino a febbraio 2017. Ecco le altre date disponibili: 9 novembre, 14 dicembre, 11 gennaio 2017 e
8 febbraio 2017. Una iniziativa che, come aveva sottolineato il ministro Franceschini, punta a riavvicinare il
pubblico a cinema.
Per info e orari di Cinema2days clicca qui.
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Cinema2day, mercoledì 9 novembre torna il cinema a 2 euro
08/11/2016
Pag. 37
diffusione:46542
tiratura:61376
Domani al cinema (anche di mattina) con 2 euro
ROMA Al cinema con due euro, anche di mattina. Torna domani (9 novembre) Cinema2Day, l'iniziativa
promossa dal ministro della cultura Dario Franceschini insieme ad Anica, Anem e Anec con i film a due
euro ogni secondo mercoledì del mese, e per l'occasione si amplia l'offerta, con il ritorno delle matinée.
«Visto il successo delle prime due edizioni di Cinema2Day, che hanno fatto registrare affluenze da record,
diversi cinema hanno deciso di aumentare il numero degli spettacoli giornalieri anticipando l'apertura e
aggiungendo uno o due spettacoli per avere più disponibilità di posti», spiega Carlo Bernaschi, presidente
dell'Anem, l'associazione che raccoglie gli esercenti di Multiplex. Più proiezioni e anche più scelta, con
sette film - "A spasso con Bob", "Masterminds - I geni della truffa", "Morgan", "Knight of Cups", "Sing
Street", "Che vuoi che sia" e "Genius" - che per l'occasione hanno deciso di anticipare di un giorno l'uscita
nelle sale. «I numeri delle scorse edizioni sono molto importanti per il settore e fanno ben sperare anche
per il prossimo mercoledì - commenta il presidente dei produttori Anica Francesca Cima - Forse è ancora
troppo presto per capire se siamo riusciti a conquistare nuovi spettatori, ma è sotto gli occhi di tutti che
questa promozione è diventata rapidamente una grande festa, soprattutto per i ragazzi che stanno
riscoprendo la bellezza di andare al cinema». Lanciata a settembre, l'iniziativa ha raccolto quasi
seicentomila spettatori al suo debutto, il 14 settembre, e oltre un milione nell'edizione di ottobre; 200.000 in
più anche rispetto a Natale. Il record da superare ora è quello di un mercoledì festivo di gennaio (era
l'Epifania) con le sale italiane affollate da circa 1.300.000 spettatori. L'elenco completo delle oltre tremila
sale che hanno aderito all'iniziativa su www.cinema2day.it.
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Domani al cinema (anche di mattina) con 2 euro
07/11/2016 16:24
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David, Montaldo presidente ad interim
(ANSA) - ROMA, 7 NOV - Il regista Giuliano Montaldo ricopre attualmente il ruolo di presidente ad interim
dell'Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello. Come da Statuto, infatti, dopo la scomparsa
di Gian Luigi Rondi, tutte le funzioni del presidente sono state trasferite al vicepresidente in carica da più
tempo. Montaldo - una delle voci più autorevoli del cinema italiano, David di Donatello alla carriera nel 2007
- ricoprirà questo ruolo in attesa che Agis, Anica e Mibact si riuniscano per nominare congiuntamente il
nuovo presidente.
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David, Montaldo presidente ad interim
08/11/2016
Pag. 14
diffusione:20803
tiratura:33216
Domani in sala a 2 euro sette film anticipano l ' uscita
R OMA . Al cinema con due euro, anche di mattina. Torna domani Cinema2Day, l ' iniziativa promossa dal
ministro della cultura Dario Franceschini insieme ad Anica, Anem e Anec con i film a due euro ogni
secondo mercoledì del mese, e per l ' occasione si amplia l ' offerta, con il ritorno delle matinée. «Visto il
successo delle prime due edizioni di cinema2day, che hanno fatto registrare affluenze da record, diversi
cinema hanno deciso di aumentare il numero degli spettacoli giornalieri anticipando l ' apertura e
aggiungendo uno o due spettacoli per avere più disponibilità di posti», spiega Carlo Bernaschi, Presidente
dell ' Anem, l ' associazione che raccoglie gli esercenti di Multiplex. Più proiezioni e anche più scelta, con
sette film " A spasso con Bob " (foto), " Masterminds - I geni della truffa " , " Morgan " , " Knight of Cups " , "
Sing Street " , " Che vuoi che sia " e " Genius " ) che hanno deciso di anticipare di un giorno l ' uscita nelle
sale. «I numeri delle scorse edizioni sono molto importanti per il settore e fanno ben sperare - commenta il
presidente dei produttori Anica Francesca Cima - questa promozione è diventata una grande festa,
soprattutto per i ragazzi». L'elenco delle oltre 3 mila sale su www.cinema2day.it.
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Torna Cinema2Day
07/11/2016 16:20
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In attesa che Agis, Anica e Mibact nominino nuovo presidentetwitta
(ANSA) - ROMA, 7 NOV - Il regista Giuliano Montaldo ricopre attualmente il ruolo di presidente ad interim
dell'Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello. Come da Statuto, infatti, dopo la scomparsa
di Gian Luigi Rondi, tutte le funzioni del presidente sono state trasferite al vicepresidente in carica da più
tempo. Montaldo - una delle voci più autorevoli del cinema italiano, David di Donatello alla carriera nel 2007
- ricoprirà questo ruolo in attesa che Agis, Anica e Mibact si riuniscano per nominare congiuntamente il
nuovo presidente.
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David, Montaldo presidente ad interim
07/11/2016 07:59
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cinema
07/11/2016 - Dopo lo straordinario successo dell'edizione di ottobre, che ha superato il milione di spettatori
in una sola giornata, torna mercoledì 9 novembre il terzo appuntamento con Cinema2day, l'iniziativa
lanciata dal Ministro dei Beni e delle Attivita' Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, in collaborazione
con Anem, Anec e Anica, che prevede l'ingresso a due euro ogni secondo mercoledì del mese. Sul sito
www.cinema2day.it l'elenco delle sale che aderiscono in Emilia Romagna".
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Cinema, mercoledì prossimo torna cinema2day, in sala a soli 2 euro
07/11/2016 04:21
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Lettera43
David, Montaldo presidente ad interim
(ANSA) - ROMA, 7 NOV - Il regista Giuliano Montaldo ricopre attualmente il ruolo di presidente ad interim
dell'Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello. Come da Statuto, infatti, dopo la scomparsa
di Gian Luigi Rondi, tutte le funzioni del presidente sono state trasferite al vicepresidente in carica da più
tempo. Montaldo - una delle voci più autorevoli del cinema italiano, David di Donatello alla carriera nel 2007
- ricoprirà questo ruolo in attesa che Agis, Anica e Mibact si riuniscano per nominare congiuntamente il
nuovo presidente. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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07/11/2016 09:29
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Ogni secondo mercoledì del mese in tutti i cinema d'Italia aderenti all'iniziativa Cinema2Day si entra a soli
due euro...
MILANO - Ogni secondo mercoledì del mese, in tutti i cinema d'Italia aderenti all'iniziativa Cinema2Day, il
costo del biglietto offerto al pubblico è di 2 euro. Lo aveva annunciato il Ministro dei Beni e delle Attività
culturali Dario Franceschini durante la 73° edizione del Festival del Cinema di Venezia lanciando l'iniziativa
Cinema 2Day, che sta riscuotendo successo con tanto di sold-out.
L'INIZIATIVA - L'iniziativa, promossa dal Mibact - Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in
collaborazione con ANEM - Associazione Nazionale Esercenti Multiplex, ANICA - Associazione Nazionale
Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali e ANEC - Associazione Nazionale Esercenti Cinema,
sarà valida ogni secondo mercoledì del mese.
LA PROMOZIONE - Grazie alla promozione, in vigore nelle giornate del 14 settembre, 12 ottobre, 9
novembre, 14 dicembre 2016, 11 gennaio e 8 febbraio 2017, si potranno acquistare al costo unitario di due
euro tutti i film in programmazione, in ognuno degli orari previsti, con la sola esclusione delle visioni in 3D,
che godranno comunque di una tariffa agevolata, comunicata direttamente alla cassa. Tutte le informazioni
e le sale aderenti su www.cinema2day.it
Cinema 2Day, il mercoledì i biglietti del cinema a 2 euro ultima modifica: 2016-11-07T09:29:44+00:00 da
lucia
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Cinema 2Day, il mercoledì i biglietti del cinema a 2 euro
07/11/2016
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Panorama.it
I 10 film più visti della settimana
Cast: Benedict Cumberbatch, Chiwetel Ejiofor, Rachel McAdams, Benedict Wong, Michael Stuhlbarg,
Benjamin Bratt, Scott Adkins, Mads Mikkelsen, Tilda Swinton Trama: Cumberbatch è Stephen Strange,
neurochirurgo di fama mondiale la cui vita cambia per sempre dopo che un terribile incidente
automobilistico lo priva dell'uso delle mani. Quando la medicina tradizionale si dimostra incapace di
guarirlo, Strange è costretto cercare una cura in un luogo inaspettato: una misteriosa enclave nota come
Kamar-Taj. Scoprirà presto che non si tratta soltanto di un luogo di guarigione, ma della prima linea di una
battaglia contro invisibili forze oscure decise a distruggere la nostra realtà. Presto, Strange imparerà a
padroneggiare la magia e sarà costretto a scegliere se fare ritorno alla sua vita agiata o abbandonare tutto
per difendere il mondo e diventare il più potente stregone vivente. - 15 CURIOSITÀ SUL FILM E VIDEO TRAILERDISTRIBUZIONE: Disney (dal 26 ottobre 2016) INCASSO: 2.966.974 euro - INCASSO TOTALE:
5.394.514 euro___* Dati Cinetel, società che fa riferimento all'Associazione Nazionale Esercenti Cinema e
all'Anica e che monitora l'85% del mercato potenzialeCast: Pif, Miriam Leone, Stella Egitto, Andrea Di
Stefano Trama: Arturo (Pif) vive la sua travagliata storia d'amore con Flora (Leone) mentre il mondo è nel
pieno della seconda guerra mondiale. I due si amano, ma lei è la promessa sposa del figlio di un importante
boss di New-York. Per poterla sposare, il nostro protagonista deve ottenere il sì del padre della sua amata
che vive in un paesino siciliano. Arturo, che è un giovane squattrinato, ha un solo modo per raggiungere
l'isola: arruolarsi nell'esercito americano che sta preparando lo sbarco in Sicilia, l'evento che cambierà la
storia della Sicilia, dell'Italia e della Mafia. - RECENSIONEDISTRIBUZIONE: 01 Distribution (dal 27 ottobre
2016) INCASSO: 1.673.196 euro - INCASSO TOTALE: 2.583.178 euroCast: Emily Blunt, Haley Bennett,
Rebecca Ferguson, Luke Evans, Justin Theroux, Édgar Ramírez, Allison Janney, Lisa Kudrow, Laura
Prepon Trama: Devastata dal recente divorzio e incapace di accettare la fine del matrimonio e il tradimento
dell'ex marito, Rachel (Blunt) comincia ad osservare, trasformandola in una vera e propria ossessione, la
coppia apparentemente perfetta che vive in una casa che vede ogni giorno dal treno che la porta al lavoro.
Fino a quando, una mattina scorge dal finestrino una scena che la sconvolge e si trova improvvisamente
coinvolta in un caso misterioso e sconcertante. - VIDEODISTRIBUZIONE: 01 Distribution (dal 3 novembre
2016) INCASSO: 1.636.341 euro - INCASSO TOTALE: 1.636.341 euroCast (voci italiane): Elisa, Alessio
Bernabei Trama: Dai creatori di Shrek, una nuova commedia musicale che porta sul grande schermo le
creature dai coloratissimi capelli. Partendo per un'epica avventura che la porterà oltre il mondo da lei
conosciuto, Poppy unirà le forze con Branch, in una rischiosa missione per salvare i suoi amici dalle grinfie
del sinistro Bergen e del loro capo, il re Gristle.DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox (dal 27 ottobre 2016)
INCASSO: 1.566.389 euro - INCASSO TOTALE: 2.205.775 euroCast: Tom Hanks, Felicity Jones, Irrfan
Khan, Omar Sy, Ben Foster, Sidse Babett Knudse Trama: Nuovo adattamento di un romanzo di Dan
Brown. Le avventure del simbolista di Harvard non sono finite. Robert Langdon (Hanks) si risveglia in un
ospedale di Firenze, vittima di una profonda amnesia, dopo che alcuni uomini misteriosi hanno tentato di
ucciderlo e sembrano voler portare a termine il lavoro. Si affida al medico Sienna Brooks (Jones) per
recuperare i suoi ricordi e svelare ancora una volta i misteri che si annidano intorno all'opera immortale di
Dante, le cui immagini criptiche sembrano non voler abbandonare la mente dello studioso. Il Consortium,
un'organizzazione segreta, sara il nuovo nemico da sconfiggere. - RECENSIONE - TRAILER VIDEODISTRIBUZIONE: Warner Bros. Italia (dal 13 ottobre 2016) INCASSO: 1.475.534 euro - INCASSO
TOTALE: 11.705.264 euroCast: Henry Thomas, Lulu Wilson, Elizabeth Reaser, Doug Jones, Parker Mack,
Kate Siegel, Sam Anderson Trama: Sequel dell'horror del 2014 sulla tradizione della tavola degli spiriti.
Nella Los Angeles del 1965, una madre vedova e le sue due figlie introducono un nuovo trucco alle loro
consuete frodi spiritiche per ravvivare l'attività di famiglia, finendo per attirare senza volerlo un autentico
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Cinema
07/11/2016
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spirito maligno nella propria casa. Quando la figlia più giovane viene posseduta dall'implacabile entità,
questa piccola famiglia dovrà fare i conti con paure inimmaginabili per poterla salvare e rispedire il suo
possessore nell'aldilà.DISTRIBUZIONE: Universal Pictures International Italy (dal 27 ottobre 2016)
INCASSO: 1.303.871 euro - INCASSO TOTALE: 2.041.585 euroCast (voci italiane): Alessandro Cattelan,
Pasquale Petrolo, Francesco Mandelli, Laura Chiatti, Francesca Manicone, Luigi Ferraro, Selvaggia
Quattrini Trama: Nuovo film di animazione della Illumination Entertainment di Chris Meledandri, è una
commedia sui nostri animali domestici e su come vivono le loro giornate quando li lasciamo soli per andare
a scuola o a lavoro.DISTRIBUZIONE: Universal Pictures International Italy (dal 6 ottobre 2016) INCASSO:
1.029.278 euro - INCASSO TOTALE: 12.703.363 euroCast: Vincenzo Salemme, Massimo Ghini, Stefania
Rocca, Manuela Arcuri, Maurizio Mattioli, Teco Celio, Ria Antoniou, Lorenzo Balducci Trama: Il film
racconta la riscossa di un cittadino onesto, Antonio (Salemme) che si vendica di Simone (Ghini), un politico
disonesto. Antonio inizialmente vorrebbe denunciarlo, ma poi, conoscendo l'Italia, un paese nel quale l'iter
della giustizia è lunghissimo e spesso incerto, decide di vendicarsi in un'altra maniera: scopre che il suo
nemico ha nascosto in una banca svizzera i proventi delle sue malefatte e decide di organizzare un "colpo"
per riprendersi quello che gli è stato rubato. Una grande truffa ai danni di un disonesto della politica. Per
compiere l'impresa, perché d'impresa si tratta, Antonio mette su una piccola banda, formata da non
professionisti i quali hanno in comune una sola cosa: anche loro sono stati truffati dalla politica corrotta. RECENSIONEDISTRIBUZIONE: Medusa (dal 3 novembre 2016) INCASSO: 892.787 euro - INCASSO
TOTALE: 892.787 euroCast: Ben Affleck, Anna Kendrick, J.K. Simmons, Jon Bernthal, Jean Smart, Cynthia
Addai-Robinson, Jeffrey Tambor, John Lithgow Trama: Christian Wolff (Affleck) è un genio della
matematica, più a suo agio con i numeri che con le persone. Sotto la copertura di un ufficio di consulenza
fiscale di una cittadina, lavora come commercialista freelance per alcune delle organizzazioni criminali più
pericolose del pianeta. Quando la Sezione Crimini del Dipartimento del Tesoro, comandata da Ray King
(Simmons), inizia a sospettare di lui, Christian assume un incarico da un cliente legittimo: una compagnia di
robotica all'avanguardia, in cui una delle sue impiegate (Kendrick) ha scoperto una discrepanza nei conti di
alcuni milioni di dollari. Ma quando Christian inizia a controllare i libri contabili e ad avvicinarsi alla verità, il
conto degli assassinii inizia a salire. - RECENSIONEDISTRIBUZIONE: Warner Bros. Pictures (dal 27
ottobre 2016) INCASSO: 842.334 euro - INCASSO TOTALE: 1.396.162 euroCast (voci originali): Seth
Rogen, Jonah Hill, James Franco, Michael Cera, Kristen Wiig, Edward Norton, Salma Hayek Trama: Una
salsiccia in crisi esistenziale alla testa di un gruppo di prodotti da supermercato in missione per scoprire la
verità su ciò che realmente accade quando vengono scelti e lasciano il negozio di alimentari, tra corridoi e
strani incontri, non sarà semplice. - INTERVISTADISTRIBUZIONE: Warner Bros. Pictures (dal 31 ottobre
2016) INCASSO: 679.570 euro - INCASSO TOTALE: 679.570 euro
08/11/2016
Pag. 1
diffusione:40257
tiratura:94823
Spie, contrabbando e canzonette
ELISABETTA AMBROSI
Dici Sanremo e ti viene in mente il sorriso preconfezionato di Carlo Conti, e con lui una rassegna di innocue
canzonette che si ripete con qualche stanca variazione di anno in anno. Ma dietro Sanremo, in realtà, c ' è
una storia centenaria fatta anche di massoneria, servizi segreti, spionaggio, corruzione: è la tesi dello
storico Riccardo Mandelli e del giornalista Romano Lupi, argomentata nel poderoso e provocatorio - ma
sempre fatti alla mano - Libro nero del Festival di Sanremo (in uscita il 17 novembre per Odoya editore).
Tutto comincia nel 1905 con " una giunta socialista massonica " , che costruisce il casinò sulla falsariga di
quello di Montecarlo. icchi arrivati con i treni di lusso, ospitati in alberghi a cinque stelle, curati con le terme
e intrattenuti con il teatro, il cabaret, il gioco e le scommesse. Per questo Sanremo diventa, con la Prima
guerra mondiale, un luogo privilegiato di spionaggio: perché i potenti, resi vulnerabili da lusso, gioco e
prostituzione, sono più disponibili a dare informazioni. DOPO IL CONFLITTO, Mussoli ni avrebbe voluto
legalizzare i casinò in tutta Italia ma il delitto Matteotti, che nasce anche dalle inchieste del deputato
socialista sugli incroci affaristici tra banche, politica e bische, gli consiglia molta prudenza. Negli anni Trenta
il fascismo consacra Sanremo sia come centro di intercettazione telefonica stabile (qui vengono tra l ' altro
ospitati gli assassini dei fratelli Rosselli) sia come vetrina di intrattenimento e cultura, tra musica, corse
automobilistiche e teatro (proprio a Sanremo Pirandello e Marta Abba creano il primo teatro stabile italiano).
Un modello replicato dalla stessa società che gestisce Sanremo a Campione, nella Svizzera italiana, "
posto ideale - spiega Mandelli - per fare contrabbando di valuta, spionaggio, traffico di stupefacenti " .
Durante la guerra i due casinò hanno destini differenti - Sa nremo viene chiuso mentre Campione diventa
un centro di addestramento per agenti anticomunisti - poi i loro destini si riavvicinano, visto che a creare il
primo Festival nel ' 51 fu Pier Bussetti, " un uomo degli americani " , che prima della guerra gestiva un '
agenzia di viaggi low cost . Bussetti muore misteriosamente (come il suo successore, Achille Cajafa), pare
per suicidio, anche se i due autori accostano la sua scomparsa al ruolo che Sanremo continuava ad avere
come centro di servizi segreti, " po sto dove ora si fanno e si disfano trame che hanno a che fare con il
riciclaggio e il traffico di stupefacenti per finanziare la lotta al comunismo da parte della Cia " . Sono gli anni
in cui c ' è, tra l ' altro, uno stretto contatto tra il casinò e l ' Oas, l ' organiz zazione armata segreta di
neofascisti che combattevano con ferocia contro l ' indipen denza algerina e che proprio a Sanremo
vengono messi al sicuro. Perché ancora per molti anni la cittadina ligure resta un centro di " propaganda, di
potere, di raccolta di informazioni, finanziamenti " , questa volta del grande capitalismo, proprio mentre il
Festival cominciava a diffondere comportamenti all ' insegna della liberazione del desiderio e dei vincoli
morali " fu n zi on al i all ' affermazione del nascente consumismo " . Con il Festival subentra poi il potere
delle grandi case discografiche: ad esempio, negli anni 60, la Rca, di proprietà anche dello Ior vaticano, che
" riciclava i proventi del narcotraffico attraverso Sindona, nelle mani del quale tra l ' altro - rivela Mandelli finisce proprio l ' azien da di Bussetti " . Ma tutte le case discografiche sono emanazione di grandi gruppi
finanziari, che la politica non riesce mai a controllare. E POI C ' È IL FESTIVAL che conosciamo meglio,
con i suoi segreti ma anche scandali e scandaletti come " la morte di Tenco, che - secondo Lupi - in base
ad alcune testimonianze fu dovuta alla necessità di soldi a causa di debiti maturati con la malavita
marsigliese " ( sembra che l ' organizzatore storico del Festival, Gianni Ravera, disse " se me l ' avesse
detto l ' avrei fatto passare " ). Il Festival della contestazione del ' 69, con Franca Rame e Dario Fo che
organizzano un Controfestival; quello del 1984 con Pupo che rivela di aver comprato il quarto posto con 75
milioni di lire per l ' ac quisto di schedine del Totip; quello del 1990 con il podio annunciato in anticipo da
Stri scia la notizia ; quello del 1996 con il secondo posto di Elio e le Storie tese e il sospetto di una modifica
delle votazioni con la complicità di Baudo. E poi lo scandalo del 2004, con la direzione artistica di Tony
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IL LIBRO NERO DI SANREMO Il Festival mai raccontato
08/11/2016
Pag. 1
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Renis e il Controfestival di Nando dalla Chiesa, l ' arrivo di Lele Mora (futuro direttore artistico della città se
non fosse caduto in disgrazia per via delle inchieste giudiziarie), dei suoi uomini negli ingranaggi del
Festival del 2010, infine il caos della giuria tecnica proprio la scorsa edizione. " Eppure - conclude Lupi - il
Festival, che rischiava di sparire negli anni Settanta, ha avuto la capacità di rigenerarsi, nonostante i nuovi
reality musicali, magari grazie anche a comportamenti consociativi, come quando la Rai, nel 2009, invitò la
rivale Maria De Filippi sul palco per tirare la volata al suo protetto Marco Carta, poi vincitore di quell '
edizione " . Ma qual è stato, scandali a parte, il ruolo di Sanremo? " Dalla funzione consolatoria e identitaria
che aveva avuto dopo la guerra - scrivono i due autori nell ' epi logo - Sanremo è passato alla promozione
di uno stile di vita consumistico e libertario, antitradizionale, infine a fattore di moderazione negli anni della
contestazione, deviando la protesta giovanile verso terreni inoffensivi " . Il prezzo della sua parabola, però,
è alto. Se infatti i tempi dello spionaggio sono lontani (il Festival lascia il casinò per l ' Ariston nel 1977),
Sanremo ha reso " gli abitanti di questo paese una moltitudine di individui sradicati, denazionalizzati,
acritici, spoliticizzati, con un io ipertrofico e vuoto, libertari nel desiderio, darwinisti verso un ' economia che
li considera come prede naturali, cosmopoliti nelle allucinazioni e provinciali nella realtà, moralisti senza
princìpi, bigotti del politicamente corretto " .
P illola CARAVAGGIO A BRERA, POLEMICHE Fa discutere ancor prima di essere in mostra (dal 10
novembre al 5 febbraio) a Brera il dipinto di " Giuditta che decapita Olofe r n e " r i t ro vato nella soffitta di
una villa di Tolosa due anni fa e attribuito, con polemiche, a C a rava g g i o. Si è dimesso dal comitato co n
s u l t i vo del museo lo storico dell'arte, Giovanni Agosti
Il libro Il libro ne ro del Festival di Sanremo Romano Lupi Riccardo Mandelli Pagine: 304 P rezzo: 20 e
Editore: Odoya
Foto: Da 40 anni pa lcos ce n ico Il Teatro Ariston, dal 1977 sede del Festival di Sanremo. Sotto il corpo di
Luigi Tenco, suicida nel ' 67 A n s a / La Pre ss e