Fondo, il jolly azzurro
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Fondo, il jolly azzurro
CORRIERE dello SPORT STADIO lunedì 15 febbraio 2010 OGGI IL VIA Q Subito due chance: 10 km donne e 15 uomini La prima medaglia è un bronzo storico nella “misteriosa” combinata nordica Fondo, il jolly azzurro Dall'inviato Fulvio Solms WHISTLER - All'Olimpiade lo sci di fondo è un po' come la scherma: non tradisce mai, e spesso salva la spedizione dai pasticci. Furono i fondisti, quattro anni fa a Torino, a trainare l'Italia impantanata negli zeru tituli dello sci alpino. Per oggi all'Olympic Park abbiamo la 15 maschile e la 10 femminile a tecnica libera. «Siamo a posto su tutto il fronte - dice il ct Silvio Fauner, facendo finta che il fiatone accusato dagli azzurri per tutto l'inverno sia stato programmato, quasi cercato - Meglio non ottenere podi subito in Coppa del Nostro servizio Gianluca Conti WHISTLER - Una medaglia storica in una disciplina che in Italia è quasi sconosciuta: salto dal trampolino, qualche ora di stop, e poi tutti in pista con gli sci da fondo, partendo con i distacchi accumulati nella prima prova, con i metri che si trasformano in secondo. Ci è riuscito un ventenne friulano, Alessandro Pittin, medaglia di bronzo, la prima dell'Italia a Vancouver. Debutto a sedici anni ai Giochi Olimpici, tre medaglie d'oro ai Mondiali Juniores, tre podi quest'anno in Coppa del Mondo. Un vero talento, visto che in questa disciplina in Italia non c'è certo una tradizione: basta guardare le classifiche dei campionati italiani, quando ci sono dieci atleti al via siamo al completo. Una disciplina difficile, persino complicata da allenare, la combinata nordica. Serve esplosività per il salto, resistenza per la seconda parte della gara sugli sci da fondo. Quando ti prepari sul trampolino, non puoi “caricare” sugli sci: due tecnici diversi, due filosofie diverse di allenamento, due mondi paralleli, quasi contrapposti. Su Pittin ci hanno creduto in tanti: da tre anni per il fondo è arrivato un tecnico vincente come Giuseppe “Sepp” Chenetti, alla guida dei fondisti a Torino 2006. Non è bastato l'oro con Giorgio Di Centa, è stato escluso dai quadri tecnici, per approdare alla “sconosciuta” combinata. Mancava qualcosa nel salto, così da questa stagione è stato ingaggiato un austriaco, Harald Rodlauder. Un binomio vincente per Pittin, ragazzo di poche parole, ma con una determinazione da veterano. Al Whistler Olympic Park, Pittin è stato protagonista nel salto, dove è sicuramente meno competitivo: è volato per cento metri, finendo al sesto posto in una classifica cortissima con un distacco di 48”. Al comando un finlandese, Ryynaenen, con poche chance nel fondo, poi quindici atleti in mezzo secondo. Ci sono tanti favoriti come gli americani Lodwick (secondo a 34”) e Spillane (quarto a 44”), il francese leader di Coppa del Mondo, Lamy Chappuis (quarto a 46”) o il finlandese Koivuranta (ottavo a 54”), ne mancano altri come i tedeschi Edelmann e Frenzel, sedicesimi a 1'06”, il finlandese Hannu Manninen e il norvegese Petter Tande a 1'18", l'altro americano Bill Demong a 1'20", il norvegese Moan a 2'06", e soprattutto il favorito numero uno, l'austriaco Gottwald addirittura a 2'12". Nel fondo è stata gara tattica: bisogna trovare il “trenino” giusto per rimanere nelle posizioni che contano sul traguardo dopo i dieci chilometri. Il finlandese come previsto abbandona i sogni di gloria con una caduta da campo scuola. La gara entra nel vivo con un gruppetto di otto (con tre statunitensi, Mondo - improvvisa - Il risultato non arrivava mai ma Canmore ci ha rasserenati. Ora abbiamo quattro uomini tra i primi tredici del mondo e quattro donne tra le prime undici». Solita guerra delle scioline e delle solette (l'Italia ha una nuova sofisticatissima mola diamantata a controllo elettronico per incidere solchi più microscopici che mai), cercando di capire che piega prenderà la neve: per estrarne i segreti, in questi giorni gli ski-man azzurri sono scesi in campo alle cinque del mattino. Di Centa è carico: «Dopo Torino 2006 mi sembrava di non aver più nulla da chiedere alla carriera, poi è arrivato questo regalo del Coni con la bandiera, e certe sensazioni si sono risvegliate. L'altra sera alla cerimonia d'inaugurazione, sentendo chiamare “Italia!” ho trattenuto a stento le lacrime. Certe cose si apprezzano con l'età». Anche le medaglie, certamente. Il più gasato di tutti è Piller: la 15 a passo pattinato è la sua gara. «E c'è la partenza in linea come piace a me. Il secondo posto di Canmore mi ha ridato fiducia e dunque non ho paura di dirlo: io nella quindici mi gioco il jolly». Arianna Follis interroga il suo fisico: «Se reggo bene fino alla fine ho buone possibilità, come ha dimostrato il terzo posto al Tour de Ski». E dunque: via. 25 DA NON PERDERE Ore 19, la Follis aspetta la volata Dopo mezz’ora Heel in picchiata Alessandro Pittin, 20 anni: è la 102ª medaglia italiana Pittin lo scricciolo diventa un’aquila Piller Cottrer scatta alle 21.30 Sesto nel salto, poi una paziente attesa della volata e il guizzo finale Un friulano piccolo e testardo, aveva debuttato ai Giochi a 16 anni L’oro al francese Lamy Chappuis, che brucia allo sprint l’americano Spillane. E Alessandro resiste a Lodwick CHI È Alessandro PITTIN è nato a Tolmezzo (Udine) l’11 febbraio 2010. Gareggia per le Fiamme Gialle, allenato da Harald Rodlauer (per il salto) e Giuseppe Chenetti (per il fondo). Prima di ieri vantava un 46° posto ai Giochi di Torino 2006 e tre podi in Coppa del Mondo: terzo quest’anno a Sehonach, Ramsau e Seefeld. E’ stato tre volte campione del mondo jrs. compreso l'americano Demong, protagonista di rimonta incredibile), compreso Pittin che non sta sulle code, ma fa vedere che c'è portandosi spesso davanti a tutti. Lui non è un “gigante” come gli altri, ma su questa neve pesante, con i suoi appena 50 chili vola che è un piacere. Mancano due chilometri e mezzo: tutti vicini, fasi di studio, serve malizia e cattiveria. Sulla discesa finale chi è spacciato in volata ci prova, ma non è lì che si decide la gara. C'è ancora una salita. Chenetti corre di fianco a Pittin che risale posizioni: è addirittura secondo. Sembra fatta: sono in tre con Pittin dentro. Sulle code arriva Lodwick, ma Pittin non si fa sorprendere, pattinata sciolta anche nel rettilineo finale. La medaglia d'oro è un’affare a due tra Lamy Chappuis e Spillane, con il francese d'oro davanti all'americano. Ma il bronzo di Alessandro Pittin brilla come se fosse oro vero. Vent'anni, almeno altre quattro Olimpiadi davanti: chissà dove può arrivare un talento così. la DOMANDA ? CHE COS’E’ LA COMBINATA NORDICA? E’ una specialità che abbina salto dal trampolino e sci di fondo. Il punteggio del salto è dato dalla distanza raggiunta e dallo stile nell’esecuzione. I punti di distacco dal primo nel salto vengono poi tradotti in secondi di handicap nella prova di fondo a inseguimento (15 punti = 1 minuto). Ai Giochi si assegnano due ori individuali (trampolino corto e lungo) e uno a squadre. Offerta valida fino al 28/02/2010 a fronte di rottamazione di qualsiasi usato. Il veicolo da rottamare deve essere intestato al proprietario da almeno 6 mesi. Solo per vetture in stock, grazie al contributo dei FordPartner. IPT esclusa. Mondeo Wagon 2.0 TDCi 140 CV o Mondeo Wagon 2.0 GPL/BZ 145 CV: consumi da 5,9 a 10,2 litri/100 km (ciclo misto); emissioni CO2 da 156 a 223 g/km. La vettura in foto può contenere accessori a pagamento. I wantOne Mondeo Wagon Titanium TDCi o GPL € 21.750 sabato 20 e domenica 21