PTOF 2016-2019 - I Circolo Didattico Leonardo da Vinci

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PTOF 2016-2019 - I Circolo Didattico Leonardo da Vinci
DIREZIONE DIDATTICA 1° CIRCOLO “L. DA VINCI”
Via S. Pietro, 54 - 91100 TRAPANI
C.F. 80004330819 –Codice Meccanografico TPEE001007
Telefax 0923-26980 0923-22534
e-mail: [email protected] – pec: [email protected]
sito web: www.cdleonardodavinci.it
PTOF 2016 - 2019
PIANO TRIENNALE
DELL’OFFERTA FORMATIVA
EX ART. 1, COMMA 14, LEGGE N. 107/2015
PREMESSA
Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa si inserisce nel quadro delle novità introdotte dalla
Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle
disposizioni legislative vigenti (L. n. 107 del 13 luglio 2015), che perfeziona l’autonomia delle
scuole italiane sollecitando queste ultime a una riflessione più profonda sulle strategie di
potenziamento dell’offerta formativa e di coinvolgimento del territorio, anche attraverso una
progettazione di lungo respiro.
Il dettato e lo spirito della legge sono stati innervati nella realtà del 1° Circolo didattico
“Leonardo da Vinci” di Trapani:
• prioritariamente attraverso l’Atto di indirizzo per le attività della Scuola e delle scelte di
gestione e di amministrazione, definito dal Dirigente scolastico ed emanato con Prot. n.
002939 del 06 ottobre 2015;
• tradotti nel presente piano dal Collegio dei Docenti, articolato in commissioni integrate;
• tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà
istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi
e dalle associazioni dei genitori;
• valutate prioritarie le criticità emerse dal RAV, gli esiti formativi degli alunni e delle
rilevazioni Invalsi degli anni precedenti.
L’iter di stesura del Piano si è concluso con l’approvazione del Collegio dei Docenti nella sua
interezza (delibera n. 56 del 13/01/2015) – atto non obbligatorio, ma voluto dal Dirigente
scolastico – e del Consiglio di Circolo (delibera n.° 70, anch’essa del 13/01/2016).
Il Piano è, tuttavia, suscettibile di revisione entro il mese di ottobre di ogni nuovo anno
scolastico. La sua attuazione sarà ulteriormente definita e calibrata sulla base delle effettive
risorse della Scuola, anche giovandosi di un organico potenziato funzionale al raggiungimento
degli obiettivi individuati.
PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
2
SOMMARIO
Premessa ……… .……….………………………………………………………………………… pag.
2
Linee di indirizzo generali - Scelte di gestione e amministrazione ……………………………….. pag.
4
Priorità, traguardi ed obiettivi …………………………………………………………………….. pag.
5
Piano di miglioramento …………………………………………………………………………… pag.
6
Analisi del contesto socio-culturale ………………………………………………………………. pag.
11
Contesto scolastico ……………………………………………………………………………….. pag.
12
Organigramma e funzionigramma - Risorse umane …………………………………………….... pag.
13
Dati statistici alunni ………………………………………………………………………………. pag.
14
Vision e Mission ………………………………………………………………………………….. pag.
15
Progettazione organizzativa ………………………………………………………………………. pag.
16
Curricolo Verticale ……………………………………………………………………………….. pag.
21
Orario annuale delle discipline……………………………………………………………………. pag.
29
Piano annuale per l’inclusività ……………………………………………………………………. pag.
30
Ampliamento dell’offerta formativa ………………………………………………………………. pag.
35
Valutazione ……………………………………………………………………………………….. pag.
36
Organico attuale personale docente e A.T.A. …………………………………………………….. pag.
41
Fabbisogno posti Organico potenziato personale docente e A.T.A. ……………………………… pag.
42
Attività di formazione – Fabbisogno di attrezzature e infrastrutture materiali ………………….... pag.
43
Accordi di Rete – Monitoraggio del Piano ……………………………………………………...… pag.
44
Allegati:
1 – Atto di indirizzo del Dirigente Scolastico …………………………………………………….. pag.
45
2 – Patto di corresponsabilità ……………………………………………………………………… pag.
51
3 – Piano attività Progetto Dispersione Scolastica ……………………………………………….. pag.
53
4 – Regolamento di Istituto ………………………………………………………………………. pag.
57
3
LINEE DI INDIRIZZO GENERALI PER LE ATTIVITA' DELLA SCUOLA
L’Istituto, coerentemente con la legge 107 art. 1 commi 1-4, si propone di perseguire le seguenti
finalità e Indirizzi generali per le attività della scuola:
Perseguire la formazione integrale della persona.
Realizzare il principio di uguaglianza.
Assicurare il successo formativo di tutti e di ciascuno rispettando i tempi e gli stili di apprendimento di
ciascuno nonché di realizzare il principio di uguaglianza.
Porre l’alunno al centro dell’azione educativa.
Strutturare ambienti decorosi ed idonei al fine di favorire i processi di apprendimento.
Operare per una scuola dell’inclusione.
Potenziare l’attenzione alle istanze interculturali nell'ottica della conoscenza e del rispetto reciproco,
presupposto per una vera integrazione.
Definire e proporre un curricolo adeguato alla formazione degli alunni.
Favorire attività di orientamento n e l l ’ o t t i c a d e l l ’ e d u c a z i o n e p e r m a n e n t e .
Tenere conto delle proposte delle famiglie.
Garantire e rafforzare la partecipazione alle decisioni degli organi collegiali per adeguare il Piano
dell’offerta formativa al Piano triennale dell’offerta formativa previsto dai Nuovi ordinamenti per il
“potenziamento dei saperi e delle competenze delle studentesse e degli studenti e per l’apertura della
comunità scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle realtà locali”.
Assicurare “la piena realizzazione del curricolo della scuola e il raggiungimento degli obiettivi di cui ai
commi 5 a 26” della legge 107/2015 attuando le forme di flessibilità dell’autonomia didattica e
organizzativa previste dal DPR 275/99.
SCELTE DI GESTIONE E AMMINISTRAZIONE
Le attività di gestione e di amministrazione saranno improntate sui criteri di efficacia, efficienza,
economicità, nonché ai principi di semplificazione, trasparenza e buon andamento. A tal fine si terrà conto
di:
Garantire la massima semplificazione delle procedure nella fruizione dei servizi.
Prevenire ogni forma di disservizio.
Diffondere, con ogni mezzo, informazioni concernenti la vita della scuola.
Favorire la gestione partecipata della scuola.
Promuovere convenzioni, accordi di rete, protocolli d'intesa con Comune, Enti locali, Associazioni,
soggetti pubblici e privati per incrementare la qualità dell'offerta formativa di cui all'art.7 del DPR
275/99.
Partecipare ad iniziative finanziate con fondi comunali, regionali, nazionali, europei rispondenti alle
esigenze formative dell'utenza e della scuola.
Promuovere attività di orientamento ed open day per la pubblicizzazione dell'offerta formativa.
Promuovere la crescita professionale di tutto il personale.
Responsabilizzarsi rispetto ai risultati e ai livelli di apprendimento che i propri alunni sono chiamati a
raggiungere.
Valorizzare le risorse interne.
Conferire incarichi a personale esterno secondo il Regolamento d'Istituto e soltanto dopo aver accertato
la mancanza di risorse umane interne qualificate.
L'organizzazione amministrativa generale sulla base della proposta del DSGA e nel rispetto della
Contrattazione d'Istituto, dovrà assicurare orari di lavoro cha garantiscano il pieno svolgimento delle
attività scolastiche e l'apertura al pubblico sia in orario antimeridiano che pomeridiano.
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PRIORITÀ, TRAGUARDI ED OBIETTIVI
Il presente Piano parte dalle risultanze dell’autovalutazione d’istituto, così come contenuta nel Rapporto di
Autovalutazione (RAV), pubblicato all’Albo elettronico della scuola e presente sul portale Scuola in Chiaro del
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dove è reperibile all’indirizzo:
www.cdleonardodavinci.gov.it
In particolare, si rimanda al RAV per quanto riguarda l’analisi del contesto in cui opera l’istituto, l’inventario
delle risorse materiali, finanziarie, strumentali ed umane di cui si avvale, gli esiti documentati degli
apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi organizzativi e didattici messi in atto.
Si riprendono qui in forma esplicita, come punto di partenza per la redazione del Piano, gli elementi conclusivi
del RAV e cioè: Priorità, Traguardi di lungo periodo, Obiettivi di breve periodo.
Le priorità che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio sono:
1) Incrementare le competenze degli alunni in Italiano, Matematica, Lingua Inglese e Informatica in orario
curricolare utilizzando il 20% del curricolo.
2) Sensibilizzazione del personale riguardo la somministrazione delle prove Invalsi, mediante incontri di
autoformazione.
3) Individuazione di indicatori e descrittori omogenei per la valutazione del comportamento e per lo
sviluppo delle competenze civiche e sociali.
4) Monitoraggio degli esiti a distanza a conclusione del primo trimestre/quadrimestre delle discipline.
I traguardi che l’Istituto si è assegnato in relazione alle priorità sono:
1) Garantire a tutti gli alunni il raggiungimento del successo scolastico.
2) Raggiungere risultati con variabilità bassa all'interno delle classi e dei plessi dell'Istituto.
3) Sostenere confronti sul piano relazionale e pratico attraverso l'assunzione di comportamenti e
atteggiamenti civili e condivisi.
4) Rivedere in itinere la programmazione per eventuali modifiche/integrazioni.
Le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti:
la scuola si pone come priorità il miglioramento degli esiti scolastici e lo sviluppo delle competenze civiche e sociali
attraverso una progettazione adeguata ed un sistema di monitoraggio e di valutazione delle competenze di cittadinanza
acquisite.
Gli obiettivi di processo che l’Istituto ha scelto di adottare in vista del raggiungimento dei traguardi
sono:
1) Strutturazione omogenea per interclasse di test oggettivi e schede di verifica per la valutazione iniziale,
intermedia e finale.
2) Elaborazione di un documento valutativo comune per tutte le discipline e per tutte le classi. La
valutazione darà aderente alla scala decimale.
3) Aumento e adeguamento della dotazione tecnologica all'interno delle classi, limitatamente alle risorse
disponibili.
4) Predisposizione e realizzazione di progetti all'interno del curricolo (PDP) per l'inclusione degli alunni
BES e per gli alunni stranieri.
5) Predisposizione e realizzazione all'interno del curricolo di percorsi differenziati in base ai bisogni
dell'utenza.
6) Strutturazione di un curricolo verticale per le classi ponte.
7) Predisposizione di progetti in continuità con le classi ponte.
8) Indagine sui risultati di apprendimento conseguiti a distanza.
9) Attivazione di percorsi di formazione destinati al personale, in base ai bisogni formativi.
10) Accordi formalizzati con associazioni, privati, scuole del territorio ed Enti Locali.
Le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti:
Le scelte che la scuola ha effettuato, sono in linea con le priorità che si è posta; saranno attivati gruppi misti di lavoro
per la costruzione del curricolo verticale, per assicurare la continuità tra ordini di scuola e l'orientamento. Verranno
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elaborati progetti per favorire l'inclusione degli alunni BES e degli alunni stranieri. La scuola attiverà corsi di formazione
adeguati alle esigenze del personale, limitatamente alle risorse disponibili.
Scelte conseguenti ai risultati delle prove INVALSI.
L’analisi compiuta nella sezione 2.2. del RAV (Risultati di apprendimento nelle prove standardizzate nazionali
di Italiano e Matematica) ha messo in luce i seguenti punti di forza:
- Il punteggio dell'Istituto risulta positivo poiché significativamente superiore alla media regionale e
nazionale.
- La distribuzione dei livelli di apprendimento su cinque classi, risulta eterogenea rispetto a un totale di sei
classi.
- I criteri di formazione delle classi sono basati sull'equieterogeneità.
- Posizionamento buono dell'Istituto rispetto alla Sicilia e al livello nazionale.
- Il dato complessivo dell'istituzione scolastica risulta significativamente superiore alla media regionale e
nazionale.
ed i seguenti punti di debolezza:
- Situazione anomala per un cheating isolato dovuto a un comportamento improprio.
- Cheating elevato in matematica (34,2%) in una classe situata in un quartiere socio-economico-culturale
svantaggiato.
- Non esiste varianza di risultati all'interno della classe. Gli alunni si classificano tutti a livello 2.
- Scelta della scuola da parte dell'utenza in base a criteri di viciniorietà.
- Significativamente inferiore alla media d'istituto, regionale e nazionale i risultati conseguiti nella prova
d'Italiano.
- Molto elevato il cheating per una situazione anomala e isolata di una classe.
- Un cheating elevato sia in Italiano (75%) che in Matematica (73,4%) in una classe quinta con un background
familiare mediano medio basso.
Ciò premesso, è stato elaborato il PDM in esito al processo di autovalutazione di cui alla lettera a) dell’art. 25
comma 2 del D.M. n. 435 del 16/06/2015, ai sensi dell’art. 5 del D.D. n. 937 del 15/09/2015.
PIANO DI MIGLIORAMENTO
"INSIEME PER UN FUTURO MIGLIORE"
RESPONSABILE: PROF.SSA SILVANA ROSA MARIA LENTINI
GRUPPO DI MIGLIORAMENTO:
Ins. Bivona Claudia
Ins. Bommarito Rita Antonina
Ins. Manzo Rosalba
Ins. Marascia Domenica
Ins. Tipa Adriana
SCENARIO DI RIFERIMENTO
Caratteristiche del contesto, vincoli e opportunità interne ed esterne.
Il I CIRCOLO DIDATTICO LEONARDO DA VINCI è composto da sei plessi scolastici dislocati soprattutto nel centro
storico della città di Trapani.
Negli ultimi quindici anni, la città ha avuto un forte incremento di popolazione straniera con problemi di scolarizzazione e
alfabetizzazione.
La scuola si è sempre proposta, e si propone, di favorire la crescita culturale degli alunni e promuovere il benessere di
ogni singolo bambino, portandolo all'acquisizione di competenze che tutti, oggi, devono possedere per entrare da
protagonisti nella quotidianità.
La maggior parte del bacino di utenza dell'istituto, corrisponde al nucleo antico della città, ma la scuola accoglie anche
utenza proveniente da altri quartieri e da comuni limitrofi.
Nel centro storico di Trapani sono concentrate attività economiche del terziario e sono presenti importanti servizi pubblici
(poste centrali, residenza municipale, uffici comunali, scuole superiori, biblioteca comunale, camera di commercio,
archivio di stato).
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Sul territorio sono presenti Società Sportive e Associazioni culturali. La scuola collabora con altre scuole del distretto
partecipando a progetti in rete, sia di formazione che didattici.
Gli alunni iscritti sono circa 690, dei quali circa il 6,8% stranieri, presenti sia nella scuola Infanzia che in quella Primaria.
Sono organizzati bimestralmente colloqui con le famiglie in ogni ordine di scuola e i genitori sono presenti negli Organi
Collegiali. I docenti del Circolo condividono in toto le finalità esplicitate nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo
2012, in particolare le Competenze Chiave del Parlamento Europeo e i traguardi di Competenza Disciplinare.
Sono organizzati incontri tra docenti di classi parallele e si privilegiano i progetti didattici curricolari ed extracurricolari
quali è dedicata un'intera sezione del POF.
Il Dirigente si confronta quotidianamente con il suo Staff e qualsiasi decisione sui plessi viene presa in accordo con i
responsabili di plesso.
La scuola, ogni anno, sottoscrive con le famiglie un patto educativo.
I criteri di valutazione, anche del comportamento, sono stati concordati nel Collegio dei docenti. Una quota del curricolo
(20%) è dedicata al potenziamento dell'Italiano e della Matematica e allo studio della Lingua, della cultura siciliana e allo
studio del territorio.
Nel plesso Leonardo da Vinci e nel Plesso Duca d'Aosta sono presenti laboratori FESR con computer e LIM. Inoltre nel
plesso Leonardo da Vinci e nel Plesso Giovanni Verga, quasi tutte le aule sono dotate di LIM (in totale 15).
Il gruppo di autovalutazione ha individuato nel RAV le aree di criticità identificate in:
1. Continuità e orientamento
2. Risultati scolastici
3. Inclusione e differenzazione
Sono state avanzate delle iniziative, successivamente organizzate nei progetti di seguito presentati, le cui attività sono
integrate nel POF.
Elenco dei progetti in ordine di priorità:
• Continuità e orientamento
• Le migliori competenze
• La diversità come risorsa
lo del Progetto: "RACCONTAMI LA SCUOLA" - CONTINUITA' E ORIENTAMENTO
Responsabile del progetto: Rosalba Manzo
Data prevista di attuazione definitiva: 2016/2019
Risorse umane impegnate:
Docenti di scuola dell'infanzia e delle classi ponte per la condivisione dei materiali e la messa a punto delle strategie disciplinari.
Alunni di cinque anni della scuola dell'infanzia, delle classi prime e quinte del circolo.
Fase Plan - Descrizione del progetto e pianificazione
1. MOTIVAZIONE DEL PROGETTO:
Il progetto nasce dall'esigenza di realizzare una maggiore collaborazione tra insegnati di scuola dell'infanzia, scuola primaria e
scuola secondaria di primo grado per offrire agli alunni un percorso di studi il più possibile verticalizzato ponendo maggiore
attenzione sia al monitoraggio dei processi di apprendimento degli alunni dei tre ordini di scuola, sia realizzando con maggiore
sistematicità, percorsi di orientamento.
2. DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI:
Il progetto persegue l'obiettivo di aumentare la condivisione di buone pratiche e la collaborazione tra docenti di diverso ordine
attraverso la riflessione comune, l'attivazione, anche con i genitori, di momenti di informazione e di confronto costruttivo.
Obiettivi specifici:
1. Favorire una transizione serena tra gli ordini di scuola.
2. Consentire ai bambini un approccio alla scuola Primaria e/o Secondaria di primo grado, che li faccia sentire parte attiva
della comunità scolastica.
3. Progettare e realizzare lavori di gruppo con classi di diverso ordine di scuola in un clima di reciproca collaborazione.
4. Soddisfare le esigenze interiori di sicurezza e di identità di ciascun alunno.
5. Mettere ciascun alunno nelle condizioni di scoprire le proprie capacità, le proprie attitudini.
Fase Do - Diffusione e realizzazione
1. Definizione delle modalità di attuazione del progetto:
• Predisporre occasioni di accoglienza utili a far conoscere il nuovo ambiente scolastico ai futuri alunni e a svelare le ansie e
le paure più forti dei bambini, dei ragazzi e delle famiglie.
• Progettare percorsi di apprendimento in base al curricolo verticale.
• Sviluppare la cooperazione educativa tra gli insegnati dei vari ordini di scuola.
• Favorire l'orientamento formativo, all'interno delle discipline, promuovendo un focus su di sé, per formare consapevolezza
e autonomia dell'alunno.
• Predisporre strumenti utili per l'osservazione degli alunni in passaggio o per l'individuazione precoce di difficoltà di
apprendimento o di relazioni sociali.
• Incontrare i genitori degli alunni di cinque anni della Scuola dell'infanzia e degli alunni delle quinte classi della scuola
primaria per conoscere il PTOF d'Istituto.
7
•
•
Attivare con i genitori interessati al passaggio, momenti di informazione, di confronto, di riflessione su tutto ciò che il
cambiamento comporta (aspetti educativi, emotivi, organizzativi.
Monitorare i risultati a distanza.
2. Tempi di Attuazione del Progetto: Triennale.
3. Destinatari del progetto: gli alunni di cinque anni della scuola dell'infanzia del Circolo Didattico, gli alunni delle classi prime e
delle classi quinte.
Fase di Check - Monitoraggio e risultati
Descrivere il sistema e le modalità con cui si intende monitorare l'andamento del progetto, in modo da far si che proceda
secondo quanto stabilito, individuando gli eventuali problemi o potenzialità relativi a singole azioni/ attività o a progetto nel
suo complesso.
Il sistema di monitoraggio del progetto consisterà in una serie di incontri tra docenti della scuola del'infanzia e della scuola primaria
all'inizio dell'anno scolastico per uno scambio di informazioni sugli alunni che frequenteranno le prime classi. Durante l'anno
scolastico seguiranno altri incontri tra i docenti della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado. I team dei docenti di
classe concorderanno modalità di monitoraggio sulle attività di orientamento. A conclusione dell'anno scolastico, si richiederanno
agli Istituti secondari di primo grado i tabulati degli esiti a distanza per monitorare la valutazione degli alunni frequentanti il primo
anno della scuola.
Costituirà indice di valutazione del progetto anche il numero degli alunni di scuola dell'infanzia che si iscriverà al primo anno della
scuola primaria del circolo didattico.
Definire in particolare:
1. INDICATORI TEMPORALI DEL MONITORAGGIO:
Novembre-Gennaio-Giugno
2. RAPPORTO TRA GLI OBIETTIVI PROGRAMMATI E RAGGIUNTI
La realizzazione del progetto prevederà una attività di monitoraggio in tutte le sue fasi per verificare l'andamento delle varie azioni e
attuare una eventuale rimodulazione al fine di raggiungere gli obiettivi programmati.
Fase di ACT - Riesame e miglioramento
Descrivere le modalità con cui si intende intervenire con iniziative correttive e/o miglioramento, nel caso in cui la fase di
check abbia evidenziato problemi o la necessità di miglioramento.
Sulla base degli esiti del monitoraggio evidenziati durante gli incontri tra docenti, si attueranno revisioni e integrazioni degli
interventi.
Il GdM valuterà, l'efficacia degli interventi attuati, le modalità di coinvolgimento dei docenti e degli alunni nel progetto, i rapporti
con i colleghi di altri ordini di scuola per rivedere, eventualmente l'approccio adottato.
Titolo del Progetto: "LE MIGLIORI COMPETENZE"
Responsabile del progetto: Ins. Flavia Marascia
Tempi di attuazione del Progetto : 2016/2019
Risorse umane impegnate: Docenti di Italiano e Matematica delle classi seconde e quinte; alunni delle classi seconde e quinte.
Fase Plan - Descrizione del progetto e pianificazione
Motivazione del progetto:
Il GAV ha rilevato nel rapporto dell'INVALSI sulle prove standardizzate, la presenza di fenomeni di cheating. La scuola, inoltre,
ritiene necessario un intervento mirato e a breve termine, finalizzato ad ottenere un miglioramento delle competenze di Italiano e
Matematica negli alunni delle classi seconde e quinte, coinvolte nelle prove INVALSI. Inoltre, il progetto, si pone l'obiettivo di
sensibilizzare il personale docente coinvolto, riguardo la somministrazione delle prove Invalsi ,attraverso attività di autoformazione.
Definizione degli obiettivi:
1. Migliorare le competenze di base linguistiche e logico-matematiche.
L'obiettivo, perseguito anche attraverso attività di potenziamento disciplinare previste all'interno del Curricolo locale (20%) per
tutte le classi del Circolo didattico, necessità di interventi mirati in quanto il riscontro deve poter essere verificato in un'ottica di rendi
contabilità sociale.
2. Accrescere la motivazione e l'interesse per le discipline Italiano e Matematica
Il raggiungimento di questo obiettivo può essere attuato anche attraverso strategie di apprendimento che si avvalgono della
tecnologia.
3. Ridurre la varianza interna alle classi/tra le classi
L' obiettivo può essere raggiunto garantendo pari opportunità, equità degli esiti e dell' Inclusione.
Le attività di autoformazione dei docenti, sono opportune azioni finalizzate alla condivisione di percorsi metodologici innovativi ,
nell'ottica della condivisione e della collaborazione.
Fase Do - Diffusione e realizzazione
Definizione delle modalità di attuazione del progetto:
1. Rilevazione dei livelli di partenza degli alunni delle classi seconde e quinte tramite prove oggettive comuni di Italiano e
Matematica con valutazione attraverso criteri comuni.
2. Analisi dei bisogni formativi degli alunni.
3. Scelta condivisa di strategie metodologiche.
4. Attuazione di interventi mirati finalizzati al potenziamento delle competenze in Italiano e Matematica.
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5. Monitoraggio e analisi dei risultati delle prove di valutazione intermedie condivise.
6. Pianificazione di eventuali interventi didattici di recupero.
7. Somministrazione di test( INVALSI).
8. Verifica , raccolta dati, analisi dei risultati finali delle valutazioni.
Tempi di attuazione del progetto: Triennale
Destinatari del progetto: Tutti gli alunni delle classi seconde e quinte della scuola primaria.
Fase di Check - Monitoraggio e risultati
Descrivere il sistema e le modalità con cui si intende monitorare l'andamento del progetto, in modo da far si che proceda
secondo quanto stabilito, individuando gli eventuali problemi o potenzialità relativi a singole azioni/ attività o a progetto nel
suo complesso.
I presidenti delle interclassi di seconda e quinta, attraverso incontri con il Gruppo di Miglioramento, analizzeranno i risultati delle
valutazioni degli alunni relativamente alle discipline Italiano e Matematica allo scopo di individuare eventuali criticità al fine di
stabilire insieme alle insegnanti di classe, interventi finalizzati alla modifica o al proseguo del progetto.
Definire in particolare:
1. Indicatori temporali del monitoraggio
Il monitoraggio sarà effettuato bimestralmente.
2. Rapporto tra gli obiettivi programmati e raggiunti:
La somministrazione di test INVALSI permetterà ai docenti di verificare l'andamento delle singole azioni. Oltre alle competenze
logico matematiche e linguistiche, verrà monitorato anche l'impegno scolastico del singolo alunno. I risultati delle osservazioni
sistematiche saranno registrati su tabelle specifiche elaborate dai docenti di classe insieme al gruppo di miglioramento.
Fase di ACT - Riesame e miglioramento
Descrivere le modalità con cui si intende intervenire con iniziative correttive e/o miglioramento, nel caso in cui la fase di
Check abbia evidenziato problemi o la necessità di miglioramento.
Le osservazioni sistematiche e il monitoraggio dei risultati nell'acquisizione delle competenze, permetterà ai docenti coinvolti nel
progetto di apportare eventuali azioni di miglioramento.
Titolo del Progetto: " LA DIVERSITA’ COME RISORSA"
Responsabile del progetto: INS. BIVONA CLAUDIA
Tempi di attuazione del Progetto : 2016/2019
Risorse umane impegnate:insegnati di classe. Insegnanti di sostegno, mediatori culturali, Comune, ASL, USP, Associazione
Italiana Dislessia.
Fase Plan - Descrizione del progetto e pianificazione
1. Motivazione Del Progetto: Il progetto intende promuovere il benessere, l'apprendimento e lo sviluppo personale di tutti gli alunni
attraverso un'accurata pianificazione degli interventi, un'azione sinergica di tutte le risorse disponibili all'interno della comunità
scolastica e del territorio, l'adozione, come scelta metodologica, della didattica inclusiva, metodologia che pone alla base dell'azione
educativa didattica, la valorizzazione e l'utilizzo pratico di tutte le differenze presenti nella classe, nella scuola e nel territorio per
potenziare la crescita del gruppo e dei singoli che lo compongono.
2. Definizione degli obiettivi:
1. Migliorare i processi di integrazione culturale.
2. Favorire l'alfabetizzazione emotiva degli alunni.
3. Potenziare l'autostima, l'autoregolazione e la motivazione all'apprendimento rendendolo più attraente.
4. Valorizzare tutte le differenze presenti in classe tenendo conto delle attitudini, delle abilità e delle conoscenze possedete dagli
alunni.
5. Migliorare i livelli di apprendimento rispetto alla situazione di partenza.
Fase Do - Diffusione e realizzazione
1. Definizione delle modalità di attuazione del progetto: Il progetto è rivolto sia agli alunni BES che agli alunni stranieri. Il
progetto di miglioramento interviene sul processo dell'accoglienza, sulla didattica e sull'insegnamento attraverso un lavoro di
equipe per condividere conoscenze relative ai modelli pedagogici e didattici relativi alla normativa vigente. Il progetto intende
utilizzare tutte le risorse del territorio :ASP, Ass. Italiana Dislessici, Assoc. Famiglie ADHD, Centri di riabilitazione, mediatori
linguistici, famiglie, come supporto all'attività della scuola intervenendo sulle procedure documentali che si agganciano ai processi
dell'istituzione stessa.
Il progetto si articola in più fasi.
1. Conoscenza del contesto socio culturale di provenienza dell'alunno per analizzare e affrontare le forme di svantaggio degli
alunni.
2. Identificazione dei livelli di partenza, capacità di apprendimento, stili di apprendimento.
3. Formulazione di un questionario che aiuti l'insegnante nell'osservazione dei bisogni dell'alunno.
4. Formulazione di un P.D.P..
5. Formulazione da parte degli insegnanti di unità di apprendimento e percorsi relativi ai bisogni educativi in piccoli gruppi e
classi aperte.
6. Accoglienza degli alunni in contesti didattici laboratori (laboratori informatici, biblioteca, cineforum) ali che permettono di
offrire strategie di insegnamento diversificate.
7. Partecipazione a progetti di particolare spessore educativo (Amico Libro) e attività musicali e sportive.
8. Valutazione dei risultati (interesse degli alunni, incidenza delle strategie didattiche adottate,)con azioni periodiche di verifica
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per la revisione di eventuali punti di criticità e/o di bisogni emersi: Diffusione dei risultati raggiunti all'interno degli Organi
Collegiali.
9. Valutazione dell'efficienza e dell'efficacia delle azioni condotte da soggetti esterni all'Istituzione scolastica (mediatori
linguistici, Centri riabilitativi, Associazioni…).
2. Tempi di attuazione del progetto: La durata del progetto è triennale per poter permettere una continuità educativa e procedurale
di tutte le iniziative condotte e dei rapporti intrattenuti.
3. Destinatari del progetto: Tutti gli alunni della scuola che hanno evidenziato disturbi evolutivi speciali, bisogni specifici di
apprendimento manifestando problematiche di natura socio-economico, linguistica,culturale, relazionale o sia stati identificati come
diversamente abili.
Fase di Check - Monitoraggio e risultati
Descrivere il sistema e le modalità con cui si intende monitorare l'andamento del progetto, in modo da far si che proceda
secondo quanto stabilito, individuando gli eventuali problemi o potenzialità relativi a singole azioni/ attività o a progetto nel
suo complesso.
Definire in particolare:
1. Indicatori temporali del monitoraggio: Il monitoraggio sarà eseguito bimestralmente.
2. Rapporto tra gli obiettivi programmati e raggiunti: Il progetto sarà monitorato in tutte le sue fasi al fine di verificare
l'andamento delle singole azioni. Gli indicatori di valutazione previsti sono l'efficacia e l'efficienza degli interventi effettuati e la
valutazione quadrimestrale sia dal punto di vista del raggiungimento degli obiettivi di apprendimento previsti, ma anche dal grado di
motivazione, la frequenza scolastica, la partecipazione, l'interesse, il benessere e lo sviluppo personale degli alunni.
Fase di ACT - Riesame e miglioramento
Descrivere le modalità con cui si intende intervenire con iniziative correttive e/o miglioramento, nel caso in cui la fase di
Check abbia evidenziato problemi o la necessità di miglioramento.
Il monitoraggio svolto in itinere sarà utile per apportare eventuali revisioni delle fasi progettuali con azioni di miglioramento.
Gli incontri con il Gruppo di Miglioramento serviranno a monitorare il coinvolgimento non solo degli insegnanti coinvolti ma anche
dei soggetti esterni per valutare la qualità del loro supporto ed eventualmente rivedere l'approccio adottato. A conclusione dell'anno
scolastico, valutati gli esisti complessivi del progetto, si potranno formulare nuove proposte per l'anno successivo che includano
proposte di modifica e/o di miglioramento ulteriore, inoltre verrà somministrato un questionario di gradimento.
10
ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-CULTURALE
L'utenza della Scuola è divenuta, nel tempo, sempre più composita ed eterogenea, sia per la crescente presenza
di alunni stranieri che per la varietà del profilo socio-economico e culturale, dove si osserva una maggioranza di
bambini provenienti da famiglie del ceto medio (impiegati, commercianti, piccoli imprenditori) variamente
distribuita nelle classi e sezioni della Scuola accanto a bambini di estrazione medio-alta (in larga parte figli di
professionisti) e medio-bassa (figli di sottoccupati e disoccupati). Inoltre, si registrano iscrizioni di alunni che non
risiedono nei quartieri di appartenenza dei plessi di scuola dell’infanzia e primaria.
Generalmente le famiglie mostrano una buona presa di coscienza dei problemi legati alla scuola dei propri
figli, partecipando assiduamente agli incontri con i docenti (salvo alcuni casi in cui è la scuola a dover sollecitare
tale partecipazione) e interagendo con i Consigli d'interclasse e intersezione; non mancano, però, atteggiamenti di
delega.
L’analisi del contesto socio-culturale ha consentito alla scuola di individuare particolari esigenze formative
che riguardano il miglioramento del livello culturale, la necessità dell’ alfabetizzazione informatica, la
valorizzazione dei diversamente abili, un’ attenzione maggiore nei confronti della multiculturalità, l’organizzazione
di attività extrascolastiche per sopperire la mancanza di spazi pubblici alternativi alla scuola e scongiurare la
dispersione scolastica, la necessità di un maggiore coinvolgimento delle famiglie nel percorso educativo.
Nel corrente anno scolastico, la scuola, ha predisposto il PIANO DI MIGLIORAMENTO (PdM) per far fronte
alle aree di criticità riscontrate nella compilazione del R.A.V. e progetti che arricchiscono l’offerta formativa
attraverso la realizzazione di interventi di formazione, educazione e istruzione, l’uso di strategie comunicativorelazionali, le attività organizzate con e nell’extrascuola, la valorizzazione delle competenze e delle eccellenze, l’uso
di laboratori di informatica e scientifico, di comunicazione multimediale e di metodologia alfamediale,
l’organizzazione di attività e di eventi con il coinvolgimento diretto delle famiglie.
TERRITORIO – IDENTITA’
IL TERRITORIO E’ INTESO COME SPAZIO ALL’INTERNO DEL QUALE CI SI RICONOSCE IN LUOGHI E
SIMBOLI, SI PRENDE COSCIENZA DELLA PROPRIA STORIA E SI E’ STIMOLATI A PROGETTARE IL
FUTURO.
ANALISI DEL CONTESTO TERRITORIALE
SOCIALE
CULTURALE
DEI
QUARTIERI TRAPANESI:
RISORSE
•
•
•
•
•
•
BELLEZZA DEL PAESAGGIO
RICCHEZZA DI MONUMENTI
UFFICI PUBBLICI
PARROCCHIE E ASSOCIAZIONI
PALAZZETTO DELLO SPORT
PORTO COMMERCIALE PESCHERECCIO
E TURISTICO
• CANTIERI NAVALI
• SALINE
CENTRO
STORICO
- SAN LORENZO
- SAN PIETRO
- SAN NICOLA
- SAN FRANCESCO D’ASSISI
PROBLEMI
• INQUINAMENTO
• SPOPOLAMENTO
• DEGRADO URBANISTICO
• DISOCCUPAZIONE
• SCOMPARSA DI ALCUNE ATTIVITA’
ARTIGIANALI
• MANCANZA DI VERDE PUBBLICO
• NON SUFFICIENTI AREE DI PARCHEGGIO
• STRUTTURE SPORTIVE NON SUFFICIENTI
11
CONTESTO SCOLASTICO
La scuola “Leonardo da Vinci”, sede centrale del I Circolo Didattico di Trapani, si trova in via San Pietro n. 54,
nel quartiere San Pietro, nel centro storico della Città ed è anche sede della Direzione Didattica, infatti ospita
l’ufficio di Dirigenza e gli uffici di Segreteria. Le scelte culturali ed educative che caratterizzano la
progettualità del I Circolo Didattico, hanno radici profonde e si basano su un patrimonio pedagogico e didattico
che la scuola ha accumulato nel corso della sua storia, passata e recente. Il I Circolo Didattico “Leonardo da
Vinci” è composto dai seguenti Plessi:
- “Leonardo da Vinci” - Via San Pietro, 54
Il plesso, sede della Direzione Didattica e degli uffici di Segreteria, ospita n. 2 sezioni eterogenee di Scuola
dell’infanzia, di cui n. 1 ad indirizzo Montessori e n. 10 classi di Scuola primaria.
Nel plesso sono presenti: n. 1 aula magna, n.1 laboratorio scientifico-tecnologico, n.1 laboratorio linguisticomultimediale, n. 1 laboratorio funzionale, n. 1 palestra e n. 1 biblioteca.
- “Giovanni Verga” - Via Libertà 10
Il plesso ospita n. 2 sezioni eterogenee di Scuola dell’infanzia e n. 8 classi di Scuola primaria.
Nel plesso sono presenti n. 2 sale mensa e n. 1 biblioteca.
- “San F.sco d’Assisi” - Via San Francesco
Il plesso ospita n. 3 classi di Scuola primaria. Nel plesso sono presenti: n. 1 biblioteca, n. 1 laboratorio
d’informatica, n. 1 laboratorio musicale, n. 1 palestra e n. 1 sala mensa.
- “Duca d’Aosta” - Viale Duca d’Aosta
Il plesso ospita n. 2 sezioni eterogenee di Scuola dell’infanzia e n. 5 classi di Scuola primaria. Nel plesso
sono presenti: n. 1 palestra, n. 1 laboratorio multimediale (FESR), n. 1 laboratorio audiovisivo con biblioteca
e n. 1 laboratorio alunni H (FESR).
- “Don Bosco” - Via Mazzini
Il plesso ospita n. 2 sezioni eterogenee di Scuola dell’infanzia ed è dotato di giardino.
- “Ascanio” - P.le Ilio
Il plesso ospita n. 3 sezioni omogenee di Scuola dell’infanzia. Nel plesso è presente n. 1 sala mensa.
12
ORGANIGRAMMA E FUNZIONIGRAMMA
FIDUCIARI
Dirigente Scolastico
Collab. con Delega alla Firma
2° Collaboratore
D.S.G.A.
Prof.ssa Lentini Silvana Rosa Maria
Ins. Marascia Domenica
Ins. Pace Mirella
Buffa Josephine
Plesso L. da Vinci
Plesso S. F.sco d’Assisi
Plesso Duca d’Aosta
Plesso G. Verga
Plesso Don Bosco
Plesso Ascanio
Ins. Grimaudo Maria
Ins. Pace Mirella
Ins. Bivona Claudia
Ins. Marascia Domenica
Ins. Rizzuto Emma Elisa
Ins. Navetta Antonina
FUNZIONI STRUMENTALI
Gestione P.O.F.
Area Sostegno
Lavoro Docenti
Area Sostegno
Lavoro Studenti
Area Rapporti
Interistituzionali
Area
Tecnologica
Ins. Bommarito Rita A.
Ins. Grimaudo Maria
Ins. Tipa Adriana
Ins. Panfalone Giuseppina
Ins. Meo Antonino
PRESIDENTI DI CONSIGLI INTERSEZIONE E INTERCLASSE
Sc. Infanzia
Ins. Minaudo F.
Classe 1ª
Ins. Panfalone G.
Classe 2ª
Ins. Pace M.
Classe 3ª
Ins. Bivona C.
Classe 4ª
Ins. La Luce S.
RISORSE UMANE
DOCENTI
Docenti
Sc. Infanzia
23
Docenti
Sc. Primaria
61
Docenti Sostegno
Sc. Infanzia
4
Docenti
Sc. Primaria
13
Ass.ti
Amm.vi
4
D.S.G.A.
Collab. Scolastici
1
10
ALUNNI
Alunni
Sc. Infanzia
229
Alunni
Sc. Primaria
327
Alunni Stranieri
Sc. Infanzia
13
Alunni Stranieri
Sc. Primaria
33
Alunni Diversamente
Abili Sc. Infanzia
7
Alunni Diversamente
Abili Sc. Primaria
17
13
DATI STATISTICI ALUNNI
TOTALE ALUNNI N. 670
Sezioni Scuola Infanzia N. 11
Classi Scuola Primaria N. 26
ALUNNI DELLA SCUOLA INFANZIA PRESENTI NEL CIRCOLO
TOTALE ALUNNI
MASCHI
FEMMINE
BES NON
CERTIFICATI
HANDICAP
NASCITA
ESTERO
CITTADINANZA
STRANIERA
NIGERIANA
1
RUMENA
1
7
229
121
108
5
(5EH, 2DH)
BELGIO
1
MAROCCHINA
YUGOSLAVA
TUNISINA
CINESE
TOTALE
4
3
4
1
14
ALUNNI DELLA SCUOLA PRIMARIA PRESENTI NEL CIRCOLO
TOTALE ALUNNI
MASCHI
FEMMINE
BES
CERTIFICATI
HANDICAP
1
441
222
17
219
NASCITA ESTERO
ROMANIA
TUNISIA
SERBA
PANAMA
COSTA D'AVORIO
SRI LANKA
(16EH – 1DH)
BES NON
CERTIFICATI
32
CITTADINANZA STRANIERA
2
2
2
1
1
1
SERBA
RUMENA
YUGOSLAVA
MAROCCHINA
CINGALESE
KOSOVARA
PANAMEGNA
MACEDONE
TUNISINA
IVORIANA
CINESE
TOTALE
11
3
7
1
1
1
1
2
4
1
1
33
INTEGRAZIONE DEI DISABILI E DEGLI STRANIERI - DATI STATISTICI
Su 26 classi di Scuola Primaria 12 classi accolgono alunni diversamente abili
Su 11 Sezioni di Scuola dell’Infanzia 6 sezioni accolgono alunni diversamente abili
N. 13 Docenti di Sostegno Sc. Primaria
N. 4 Docenti di Sostegno Sc. Infanzia
Alunni Disabili Sc. Primaria n. 16 EH e n. 1 DH
Alunni Disabili Sc. Infanzia n. 5 EH e n. 2 DH
N. 33 Alunni Stranieri nella Scuola Primaria
N. 14 Alunni Stranieri nella Scuola Infanzia
PROVENIENZA
Marocco
Romania
Cina
Costa D'avorio
Tunisia
Serbia
Bangladesh
Kosovo
Yugoslavia
Panama
Macedonia
Nigeria
Russia
Sry Lanka
14
VISION
La Scuola si propone di stimolare negli alunni, nel personale scolastico e nell’utenza, un atteggiamento
mentale positivo, costruttivo e aperto, al fine di valorizzare le potenzialità di ciascuno, trasformandole in
competenze, utili ad affrontare le sfide che la società, complessa e globalizzata, ci pone.
"Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile, e all'improvviso vi sorprenderete a
fare l'impossibile".
Francesco d'Assisi
MISSION
L’educazione è libera condivisione di valori.
E’ compito degli educatori vivere i valori e proporli agli alunni mediante l’applicazione di metodi e tecniche
educative.
Migliorare la qualità della vita mediante
la condivisione dei Valori Condivisi
Vita
Pace
Salute
Amicizia
Libertà
Legalità
Autonomia
Sicurezza
Autenticità
Persona
Comunicazione
Auto ed Eterostima
Creatività
Cittadinanza Attiva
Professionalità
Memoria storica
Territorialità
Responsabilità
Uguaglianza di opportunità
Solidarietà
Interculturalità
Eccellenza
Diversità
Prosocialità
Mondialità
Tolleranza
Ecologia
Ricerca e riflessività
Disciplina
Favorire l’acquisizione o interiorizzazione
dei Valori, mediante:
Differenti modelli didattici centrati sul prodotto, sul processo,
sull’oggetto mediatore.
Diverse metodologie: attiva, iconica, analogica e simbolica.
Varie tecniche:
Planning
Metodo Format
Brain Painting
Brain Writing
Problem Posing
Casestudy
Strutturazione mirata di gruppi di alunni
Problem Solving
Circle Time
15
PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA
SCUOLA PRIMARIA
ORARIO SETTIMANALE DELLE LEZIONI: 5 giorni di lezione settimanali con orario scolastico antimeridiano
diversificato:
PLESSO LEONARDO DA VINCI: 8:16 - 13:40
PLESSO DUCA D'AOSTA:
8:16 - 13:40
PLESSO "GIOVANNI VERGA": TEMPO PROLUNGATO: dal Lunedì al Venerdì dalle 8:15 alle 13:15
(giorni dispari); dalle 8:15 alle15:15 (giorni pari)con un' offerta didattica
di complessive 27 h settimanali + 2h di mensa settimanali. Classi coinvolte: 2ª A - 3ª A - 4ª B - 4ª C - 5ª A
TEMPO PIENO (40 h.) per le classi1 a A- 1 a B - 4a A - (8,15-16,15)
PLESSO “S. F.SCO D’ASSISI”: Tempo Pieno (40 h.) per la classe 1ª A- 2a A – 3 a A.
Sono previsti rientri pomeridiani per partecipare a progetti pedagogico - didattici
SCUOLA DELL’INFANZIA
Plesso "Leonardo Da Vinci"
Plesso "Duca D’aosta"
Plesso "Don Bosco"
Plesso "Ascanio"
Plesso "Giovanni Verga"
Dalle ore 8,30 alle ore 13,30
Dalle ore 8,20 alle ore 13,20
Dalle ore 8,20 alle ore 13,20
Dalle ore 8,00 alle ore 16,00
Dalle ore 8,00 alle ore 16,00
ASSETTO ORGANIZZATIVO SCUOLA INFANZIA
Nel Circolo vi sono N. 11 Sezioni così suddivise:
- N° 1 Sezione Statale ad indirizzo didattico differenziato secondo il metodo Montessori.
- N° 10 Sezioni Statali ad indirizzo comune.
ORARIO E MODALITA’ DI FUNZIONAMENTO
La scuola propone i seguenti modelli orari:
SERVIZIO MINIMO per la sola fascia antimeridiana di 25 ore settimanali in 5 giorni, dal lunedì al
venerdì dalle ore 8.30 alle ore 13.30 senza servizio mensa nei plessi: Leonardo Da Vinci. Dal lunedì al
venerdì dalle ore 8.20 alle ore 13.20 senza servizio mensa nei plessi: Duca D’Aosta e Don Bosco.
SERVIZIO MEDIO di 40 ore settimanali in 5 giorni, dal lunedì al venerdì dalle ore 8,00 alle ore
16,00 con servizio mensa per i plessi Ascanio e G. Verga.
Tutte le sezioni adotteranno una modalità di funzionamento flessibile per sezioni aperte per cui i bambini
saranno accolti e/o svolgeranno la loro giornata scolastica sia con gli insegnanti della sezione di appartenenza
che con gli insegnanti di sezione diversa, ma sempre nell’ambito del proprio plesso scolastico.
La scelta del modulo orario, sottoscritta al momento dell’iscrizione, si intende confermata per l’intero anno
scolastico (salvo casi particolari per esigenze di famiglia subentrate successivamente all’iscrizione e/o
frequenza entro il primo mese dell’inizio delle attività didattiche; o per esigenze personali del bambino/a con
autocertificazione).
Per chi ne fa richiesta, saranno adottate, nel primo mese di frequenza, forme flessibili di accoglienza per i
bambini di primo ingresso, in considerazione dei loro ritmi di adattamento, pur nella garanzia dell’orario
obbligatorio della Scuola dell’Infanzia.
16
ASSETTO ORGANIZZATIVO SCUOLA INFANZIA
Plesso
Scolastico
Scuola Infanzia
“L. Da Vinci”
Sezioni
Sez. A
Sez. B
Montessori
Sez. A
Scuola Infanzia
“Ascanio”
Sez. B
Sez. C
Sez. A
Scuola Infanzia
“Don Bosco”
Sez. B
Sez. A
Scuola Infanzia
“G.Verga”
Sez. B
Scuola
Infanzia
“Duca D’aosta”
Sez. A
Sez. B
Docenti
Ins. Minaudo Francesca
Ins. Calvaruso Francesca P.
Ins. Asaro Caterina
Ins. Catalano Giacoma
Ins. Calvaruso Francesca P.
Ins. Galfano Maria
Ins. Duran Caterina
Ins. Calvaruso Francesca P.
Ins. Lazzara Michela M.
Ins. Serse Loredana
Ins. Calvaruso Francesca P.
Ins. Maltese Giovanna
Ins. Navetta Antonina
Ins. Calvaruso Francesca P.
Ins. Asaro Caterina
Ins. Rizzuto Emma Elisa
Ins. Sugameli Maria Pia
Ins. Di Vita Paola
Ins. Sugameli Maria Pia
Ins. Nastasi Maria Orsola
Ins. Lorentino Giacomina
Ins. Meo Antonino
Ins. Sugameli Maria Pia
Ins. Oddo Agostina
Ins. Lo Piano Rametta G.
Ins. Scalabrino Romina
Ins. Speranza Mattia
Ins. Sugameli Maria Pia
Ins. Corso Crocifissa M.
Ins. Agueci Margherita
Ins. Calvaruso Francesca P.
Ins. Corso Crocifissa M.
Ins. Costanza Valentina
Ins. Calvaruso Francesca P
Funzioni
Ins. Prevalente
Ins. I.R.C.
Ins. Sostegno (H.12.30)
Ins. Prevalente
Ins. I.R.C.
Ins. Prevalente
Ins. Prevalente
Ins. I.R.C.
Ins. Prevalente
Ins. Prevalente
Ins. I.R.C.
Ins. Prevalente
Ins. Prevalente
Ins. I.R.C.
Ins. Sostegno (H.12.30)
Ins. Prevalente
Ins. I.R.C.
Ins. Prevalente
Ins. I.R.C.
Ins. Sostegno Psicofisico
Ins. Prevalente
Ins. Prevalente
Ins. I.R.C.
Ins. Sostegno Udito
Ins. Prevalenti (12.30)
Ins. Prevalenti (12.30)
Ins. Prevalente
Ins. I.R.C.
Ins. Sostegno
Ins. Prevalente
Ins. I.R.C.
Ins. Sostegno
Ins. Prevalente
Ins. I.R.C.
Docente
Coordinatore
del Team
Docenti e
Responsabile
di Plesso
Ins. Minaudo
Francesca
Orario di
ingresso e
di uscita
Dalle Ore 8.30
Alle Ore 13.30
(per 5 Giorni)
Tot. Ore Sett. 25
Ins. Navetta
Antonina
Dalle Ore 8.00
Alle Ore 16.00
(per 5 Giorni)
Tot. Ore Sett. 40
Ins. Rizzuto
Emma Elisa
Dalle Ore 8.20
Alle Ore 13.20
(per 5 Giorni)
Tot. Ore Sett.25
Ins. Lorentino
Giacomina
Dalle Ore 8.00
Alle Ore 16.00
(per 5 Giorni)
Tot. Ore Sett.40
Ins. Agueci
Margherita
Dalle Ore 8.20
Alle Ore 13.20
(per 5 Giorni)
Tot. Ore Sett.25
17
ASSETTO ORGANIZZATIVO SCUOLA PRIMARIA
Plesso “L. Da Vinci”
Classi
1ª A
1ª B
2ª A
3ª A
3ª B
4ª A
4ª B
5ª A
5ª B
5ª C
Docenti
Ins. Bonura Nini’
Ins. Quirino Laura Maddalena
Ins. Profera Rosa
Ins. Chiaramonte Caterina
Ins. Martinez Margherita
Ins. Tedesco Michela
Ins. Bonura Nini’
Ins. Quirino Laura Maddalena
Ins. Profera Rosa
Ins. Chiaramonte Caterina
Ins. Martinez Margherita
Funzioni/Ambiti
Italiano - Storia - Geografia - Curricolo Locale
Matematica - Scienze - Ed. Fisica - Tecnologia - Curricolo L.
Arte e Immagine - Musica
Inglese
Religione Cattolica
Sostegno Psico-Fisico
Italiano - Storia - Geografia - Curricolo L.
Matematica - Scienze - Tecnologia - Ed. Fisica - Curricolo L.
Arte e Immagine - Musica
Inglese
Religione Cattolica
Ins. Pellegrino Giuseppina
Italiano - Storia - Geografia - Matematica - Arte e Immagine - Musica - Ed. Fisica - Curricolo L.
Ins. Profera Rosa
Ins. Chiaramonte Caterina
Ins. Martinez Margherita
Ins. Anguzza Maria
Ins. Profera Rosa
Ins. Grimaudo Maria
Ins. Martinez Margherita
Ins. Dioguardi Paola
Ins. Profera Rosa
Ins. Chiaramonte Caterina
Ins. Martinez Margherita
Ins. Marascia Mimma Claudia
Ins. La Luce Silvana
Ins. Profera Rosa
Ins. Martinez Margherita
Ins. Marascia Mimma Claudia
Ins. La Luce Silvana
Ins. Profera Rosa
Ins. Chiaramonte Caterina
Ins. Martinez Margherita
Ins. Novara Giacoma
Ins. Civita Leonarda
Ins. Ancona Fortunata
Ins. Grimaudo Maria
Ins. Martinez Margherita
Ins. Fodera’ Adriana
Ins. Tipa Adriana
Ins. Novara Giacoma
Ins. Civita Leonarda
Ins. Ancona Fortunata
Ins. Grimaudo Maria
Ins. Martinez Margherita
Ins. Benivegna Francesca
Ins. Renda Giuseppina
Ins. Novara Giacoma
Ins. Civita Leonarda
Ins. Ancona Fortunata
Ins. Grimaudo Maria
Ins. Martinez Margherita
Ins. Daidone Carmela
Scienze - Tecnologia
Inglese
Religione Cattolica
Italiano - Storia - Geografia - Matematica - Scienze - Arte e Immagine - Musica - Curricolo L.
Tecnologia - Ed. Fisica
Inglese
Religione Cattolica
Italiano - Storia - Geografia - Matematica - Scienze - Arte e Immagine - Musica - Curricolo L.
Tecnologia - Ed. Fisica
Inglese
Religione Cattolica
Italiano - Storia - Inglese - Curricolo L.
Geografia - Matematica - Scienze - Arte e Immagine
Musica - Tecnologia - Ed. Fisica
Religione Cattolica
Italiano - Storia - Geografia
Matematica - Scienze - Arte e Immagine - Curricolo L.
Musica - Tecnologia - Ed. Fisica
Inglese
Religione Cattolica
Italiano - Arte e Immagine - Curricolo L.
Geografia - Matematica - Ed. Fisica - Curricolo L.
Storia - Scienze - Musica - Tecnologia
Inglese
Religione Cattolica
Sostegno Psico-Fisico
Sostegno Psico-Fisico
Italiano - Arte e Immagine - Curricolo L.
Matematica - Ed. Fisica - Curricolo L.
Storia - Geografia - Scienze - Musica - Tecnologia
Inglese
Religione Cattolica
Sostegno Psico-Fisico
Sostegno Psico-Fisico
Italiano - Geografia - Arte e Immagine - Curricolo L.
Matematica - Ed. Fisica - Curricolo L.
Storia - Scienze - Musica - Tecnologia
Inglese
Religione Cattolica
Sostegno Psico-Fisico
18
Plesso “S. Francesco D’assisi” Tempo Pieno
Classi
1ª A
2ª A
3ª A
Docenti
Ins. Bommarito Rita Antonina
Ins. Perricone Piera Maria A.
Ins. Chiaramonte Caterina
Ins. Meo Vincenza
Ins. Pace Mirella
Ins. Piazza Carmela Maria
Ins. Zimmardi Filippa
Ins. La Barbera Francesca
Ins. Chiaramonte Caterina
Ins. Martinez Margherita
Ins. D’angelo Laura
Funzioni/Ambiti
Italiano - Matematica - Scienze - Curricolo L.
Storia - Geografia - Tecnologia - Arte e Immagine - Musica - Ed. Fisica - Curricolo L.
Inglese
Religione Cattolica
Italiano - Inglese - Storia - Arte e Immagine - Musica - Ed. Fisica - Curricolo L.
Matematica - Scienze - Geografia - Tecnologia - Religione Cattolica - Curricolo L.
Italiano - Storia - Musica - Arte e Immagine - Ed. Fisica - Curricolo L.
Matematica - Scienze - Geografia - Tecnologia - Curricolo L.
Inglese
Religione Cattolica
Sostegno Psico-Fisico
Plesso “Duca d’Aosta”
Classi
Docenti
Ins. Gattuso Carolina
Ins. Mangione Maria Anna G.
Ins. Marrone Carmela
Ins. Daidone Claudia
Italiano - Storia - Geografia - Scienze - Arte e Immagine - Ed. Fisica Musica - Tecnologia
Curricolo L. - Studio del Territorio
Matematica - Curricolo L.
Inglese
Religione Cattolica
Italiano - Storia - Geografia - Scienze - Musica - Arte e Immagine - Ed. Fisica - Curricolo L.
Studio del Territorio
Matematica - Tecnologia - Curricolo L.
Inglese
Religione Cattolica
Sostegno Psico-Fisico
Ins. Bivona Claudia
Italiano - Storia - Geografia - Musica - Arte e Immagine - Ed. Fisica - Tecnologia - Curricolo L.
Ins. Gattuso Carolina
Ins. Grimaudo Maria
Ins. Marrone Carmela
Matematica - Scienze - Curricolo L.
Inglese
Religione Cattolica
Italiano - Storia - Geografia - Matematica - Scienze - Arte e Immagine - Ed. Fisica - Musica
Tecnologia - Curricolo L. - Studio del Territorio
Inglese
Religione Cattolica
Sostegno Psico-Fisico
Sostegno Psico-Fisico
Italiano - Storia - Geografia - Matematica - Scienze - Arte e Immagine - Ed. Fisica - Musica
Tecnologia - Curricolo L. - Studio del Territorio
Inglese
Religione Cattolica
Sostegno Psico-Fisico
Ins. Lombardo Angelina
1^ A
Ins. Gattuso Carolina
Ins. Grimaudo Maria
Ins. Marrone Carmela
Ins. Armata Irene Crocetta
2^ A
3^ A
Ins. Polisano Francesca
4^ A
Ins. Mangione Maria Anna G.
Ins. Marrone Carmela
Ins. Poliseri Caterina
Ins. Daidone Claudia
Ins. Manzo Rosalba
5^ A
Funzioni/Ambiti
Ins. Grimaudo Maria
Ins. Marrone Carmela
Ins. Renda Giuseppina
Plesso “Giovanni Verga”
Tempo Pieno Classi: 1^ A – 1^ B – 4^ A
Tempo Prolungato: 2^ A – 3^ A – 4^ B – 4^ C – 5^ A
Classi
Docenti
Ins. Panfalone Giuseppina
1^ A Ins. Fazio Lucia
(Tempo Ins. Carrara Rosaria
Pieno) Ins. Marrone Carmela
Ins. Morici Antonella
Ins. Panfalone Giuseppina
1^ B Ins. Fazio Lucia
(Tempo Ins. Messina Marianna
Pieno) Ins. Marrone Carmela
Ins. Morici Antonella
Funzioni/Ambiti
Italiano - Inglese - Ed. Fisica - Curricolo Locale Italiano - Curricolo L. - Inglese
Matematica - Arte e Immagine - Musica - Curricolo L. - Matematica
Scienze - Storia - Geografia - Tecnologia - Studio Guidato
Religione Cattolica
Sostegno Psico-Fisico
Matematica - Inglese - Ed. Fisica - Curricolo L. - Matematica - Curricolo Locale Inglese
Italiano - Arte e Immagine - Musica - Curricolo Locale Italiano
Scienze - Storia - Geografia - Tecnologia - Studio Guidato
Religione Cattolica
Sostegno Psico-Fisico
19
Ins. Ravazza Maria
Ins. Surdo Maria Carmela
2^ A Ins. Scarlata Caterina
Ins. Mangione Maria Anna G.
Ins. Marrone Carmela
Ins. Aleo Mirella
Ins. Alestra Giuseppina
3^ A
Ins. Sugameli Maria Pia
Ins. Corso Vitalba
Ins. Marascia Domenica
Ins. Domingo Angela Patrizia
4^ A Ins. Cernigliaro Matilde
(Tempo Ins. Azzaro Maria Teresa
Pieno) Ins. Mangione Maria Anna G.
Ins. Marrone Carmela
Ins. D’angelo Vincenza Ambra
4^ B
4^ C
5^ A
Italiano - Storia - Geografia - Curricolo L.
Matematica - Scienze - Curricolo L.
Tecnologia - Musica - Arte e Immagine - Ed. Fisica - Attivita’ Alt. R.C.
Inglese
Religione Cattolica
Italiano - Storia - Geografia - Arte e Immagine - Musica - Tecnologia - Ed. Fisica - Curricolo L.
Matematica - Scienze - Inglese - Curricolo L.
Religione Cattolica
Sostegno Udito
Italiano - Curricolo L.
Matematica - Curricolo L.
Scienze - Tecnologia - Studio Guidato
Storia - Geografia - Musica - Arte e Immagine - Ed. Fisica - Studio Guidato
Inglese
Religione Cattolica
Sostegno Psico-Fisico
Ins. Marascia Domenica
Italiano - Curricolo L.
Ins. Domingo Angela Patrizia
Ins. Iracani Daniela Maria
Ins. Azzaro Maria Teresa
Ins. Mangione Maria Anna G.
Ins. Sugameli Maria Pia
Ins. D’angelo Laura
Matematica - Curricolo L.
Storia - Geografia - Scienze - Tecnologia - Ed. Fisica
Musica - Arte e Immagine
Inglese
Religione Cattolica
Sostegno Psico-Fisico
Ins. Marascia Domenica
Italiano - Curricolo L.
Ins. Domingo Angela Patrizia
Ins. Iracani Daniela Maria
Ins. Cernigliaro Matilde
Ins. Mangione Maria Anna G.
Ins. Marrone Carmela
Matematica - Curricolo L.
Storia - Geografia - Scienze - Ed. Fisica - Tecnologia
Musica - Arte e Immagine
Inglese
Religione Cattolica
Ins. Ravazza Maria
Italiano - Storia - Curricolo L.
Ins. Surdo Maria Carmela
Ins. Scarlata Caterina
Ins. Mangione Maria Anna G.
Ins. Marrone Carmela
Ins. Mogliacci Maria Rosa
Ins. Morici Antonella
Geografia - Matematica - Scienze - Curricolo L.
Arte e Immagine - Ed. Fisica - Musica - Tecnologia
Inglese
Religione Cattolica
Sostegno Psico-Fisico
Sostegno Psico-Fisico
20
CURRICOLO VERTICALE
ai sensi delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo e del D.P.R. 1/02/2010
MOTIVAZIONI PER L’ELABORAZIONE DI UN CURRICOLO VERTICALE
Particolare attenzione viene dedicata dalla nostra scuola, alla costruzione del curricolo verticale attraverso
l’individuazione delle competenze e degli indicatori del percorso di apprendimento disciplinare nell’arco di
tutto il primo ciclo dell’istruzione.
Il curricolo verticale ha lo scopo di:
•
Evitare le frammentazioni, segmentazioni, la ripetitività del sapere e tracciare un percorso formativo
unitario.
•
Costruire una “positiva” comunicazione tra gli ordini di scuola.
•
Consentire un clima di benessere psico-fisico che è alla base di ogni condizione di apprendimento e
favorisce la libera espressione delle proprie emozioni e delle abilità cognitive e comunicative.
FINALITA’ DEL CURRICOLO VERTICALE
•
•
•
•
•
Assicurare un percorso graduale di crescita globale.
Consentire l’acquisizione di competenze, abilità, conoscenze adeguati alle potenzialità di ciascun
Alunno.
Realizzare le finalità dell’uomo e del cittadino.
Orientare nella continuità.
Favorire la realizzazione del proprio “progetto di vita”.
ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
I tempi annuali dei Campi di esperienza su cui applicare l’eventuale compensazione positiva o negativa
sono i seguenti:
•
•
Sezioni funzionanti per 25 ore settimanali:
ad ogni Campo di esperienza è attribuita una quota annuale di 165 ore.
Sezioni funzionanti per 40 ore settimanali:
ad ogni Campo di esperienza si attribuisce un monte ore annuale di 280 ore.
La compensazione negativa viene applicata al Campo di esperienza maggiormente affine.
ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO NELLA SCUOLA PRIMARIA
DISCIPLINE
ITALIANO
INGLESE
STORIA
GEOGRAFIA
MATEMATICA
SCIENZE
TECNOLOGIA
MUSICA
ARTE E IMMAGINA
EDUCAZIONE FISICA
RELIGIONE CATTOLICA
CITTADINANZA E COSTITUZIONE L’educazione alla Cittadinanza viene promossa attraverso esperienze
significative che consentano di apprendere il concreto prendersi cura di sé stessi, degli altri e dell’ambiente e
che favoriscano forme di cooperazione, di solidarietà e la prima conoscenza della Costituzione della
Repubblica.
21
CURRICOLO VERTICALE
La conoscenza
del mondo
I discorsi e le
parole
Immagini
suoni colori
Il corpo e il
movimento
Matematica
Arte e
immagine
Italiano
Scienze
Inglese
Tecnologia
Educazione
fisica
Musica
ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
In riferimento alla Indicazioni Nazionali per il Curricolo, vengono definiti i contenuti di conoscenze e abilità,
per il raggiungimento dei traguardi di sviluppo delle competenze al termine del primo ciclo d’istruzione.
CITTADINANZA E COSTITUZIONE
22
I T A L I A N O
COMUNICAZIONE: ASCOLTARE – PARLARE -LEGGERE - SCRIVERE
Competenza finale: Ascoltare cogliendo il senso delle conversazioni, delle discussioni, delle informazioni, comunicare usando
messaggi semplici ma chiari usando vari tipi di registro, esprimere chiaramente idee e opinioni, interpretare diverse tipologie di
testi, produrre testi autonomamente in forma orale e scritta, strutturandoli in modo corretto nell'ortografia.
Competenze
Abilità
Conoscenze
Scuola Infanzia:
ASCOLTARE
ASCOLTARE
Prestare attenzione per tempi sufficienti a
Elementi della comunicazione funzionale
I discorsi e le parole.
Ascoltare, comprendere, cogliere
comprendere un’informazione o istruzioni. quotidiana.
Ascoltare l’insegnante che parla e/o legge.
informazioni e comunicare in modo
chiaro e corretto.
Ascoltare gli interventi dei compagni
durante una conversazione.
PARLARE
PARLARE
Esprimersi in modo corretto, anche dal
Corretta pronuncia dei fonemi.
punto di vista fonologico.
Regole di base per intervenire
Rispondere in modo coerente a semplici
correttamente in una conversazione.
domande poste da interlocutori diversi e di Caratteristiche di base di semplici
diversa età.
comunicazioni orali, finalizzate alla
Utilizzare la comunicazione orale in modo
narrazione di esperienze personali ed
adeguato per esprimere i propri bisogni,
all’espressione delle proprie necessità.
raccontare esperienze personali, raccontare
eventi noti, porre domande.
Scuola Primaria:
Comprendere il significato di una
comunicazione orale.
Esprimersi oralmente e per iscritto in
modo corretto e pertinente
all’argomento proposto.
ASCOLTARE
Mantenere l’attenzione per tempi
prolungati. Cogliere lo scopo e
l’argomento di messaggi comunicativi di
vario genere. Cogliere in una
conversazione le posizioni espresse da
altri. Comprendere consegne ed istruzioni.
PARLARE
Esprimersi correttamente e in modo
adeguato alle diverse situazioni
comunicative. Porre domande pertinenti
per ottenere chiarimenti e/o
approfondimenti.
Riferire in modo chiaro gli argomenti di
studio, esporre le proprie esperienze ed
idee.
SCRIVERE
Esprimere per iscritto esperienze,
emozioni, stati d’animo.
Produrre racconti scritti di esperienze
personali.
Produrre testi corretti dal punto di vista
ortografico, morfo-sintattico, lessicale.
ASCOLTARE
Regole per un corretto intervento orale.
Tecniche di base per selezionare le
informazioni principali di una
comunicazione orale e per individuarne lo
scopo.
PARLARE
Regole della comunicazione orale per
raccontare, riferire, esporre.
Registri linguistici relativi al parlato.
Caratteristiche strutturali dei testi orali:
espositivi, narrativi, descrittivi.
SCRIVERE
Produzione di semplici testi organici,
coerenti e corretti.
Rielaborazione di testi, utilizzando
modalità e tecniche diverse.
I N G L E S E
Competenza finale: Avvalersi della lingua straniera per scopi comunicativi ed operativi
Competenze
Abilità
Scuola Infanzia:
ASCOLTARE
Scoprire codici linguistici diversi.
I discorsi e le parole.
Comprendere semplici messaggi e
PARLARE
comunicare in modo chiaro e corretto.
Potenziare le abilità linguistiche attraverso
l’utilizzo pratico, in situazioni diverse,
della lingua inglese.
Scuola Primaria:
ASCOLTARE
Comprendere frasi ed espressioni di uso
Ascoltare e cogliere il senso di un breve
frequente relative a scambi comunicativi, messaggio.
a contenuti multimediali, alla lettura di
PARLARE
testi.
Intervenire ed interagire in scambi
dialogici rispondendo e ponendo domande.
LEGGERE
Leggere e cogliere il messaggio globale di
semplici situazioni comunicative.
Conoscenze
Discriminare i suoni della lingua
inglese.
Lessico e procedure relative alla vita
quotidiana.
Principali strutture linguistiche della
lingua acquisite.
Lessico e funzioni linguistiche relative
al proprio vissuto.
Semplici espressioni riguardanti sé
stessi altre persone ed ambienti.
Brevi scambi dialogici su strutture note.
23
SCRIVERE
Scrivere semplici dialoghi riferiti a se
stessi, alla propria famiglia.
Riconoscere le caratteristiche significative
di alcuni aspetti della cultura inglese.
Principali tradizioni, festività e
caratteristiche culturali del paese.
S T O R I A
Competenza finale 1: Conoscere gli eventi che hanno caratterizzato la storia ed esporli in modo chiaro, collocandoli
correttamente in un quadro spazio-temporale, sviluppando la curiosità per la conoscenza del passato.
Competenze
Abilità
Conoscenze
Ordinare in successione fatti ed
Indicatori temporali: prima, dopo, poi,
Scuola Infanzia:
avvenimenti.
contemporaneamente.
La conoscenza del mondo
Sapersi orientare sulla linea del tempo e
saper collocare gli avvenimenti personali
secondo gli indicatori temporali.
Ordinare e collocare cronologicamente
Carte storico-geografiche.
Scuola Primaria
Sapersi orientare sulla linea del tempo e
fatti ed avvenimenti relativi a un'epoca e/o
saper collocare avvenimenti personali ed ad una civiltà.
eventi relativi alla storia della terra e
Individuare fatti ed eventi storici
dell'uomo, utilizzando i diversi sistemi
utilizzando la periodizzazione
cronologici.
convenzionale.
Competenza finale 2: Compiere confronti tra epoche e civiltà storiche, cogliere con consapevolezza cause ed effetti, differenze ed
analogie per comprendere culture diverse e comprendere i problemi complessi del mondo contemporaneo.
Identificare i cambiamenti prodotti dal
Nascita, crescita, invecchiamento,
Scuola Infanzia:
passare del tempo.
cambiamenti fisici nelle persone e negli
La conoscenza del mondo.
Ottenere informazioni dalle varie fonti.
Percepire l’appartenenza alla propria
animali.
Riconoscere i più importanti segni della
comunità.
Cambiamenti di stato nelle cose.
propria cultura e del territorio.
Conoscere i simboli della propria cultura.
Individuare cause e conseguenze di fatti ed Greci, Macedoni, Popoli italici, Etruschi,
Scuola Primaria
Rappresentare e classificare i vari
eventi storici.
Romani.
documenti o le fonti ricavando le
Individuare i bisogni e le soluzioni date
informazioni necessarie per effettuare
dall'uomo nelle diverse epoche storiche.
Classificare fonti storiche, ordinarle
confronti tra i diversi quadri storicosociali comprendendo e ricostruendo
cronologicamente e ricavarne
eventi e trasformazioni storiche.
informazioni.
Competenza finale 3: Conoscere, comprendere ed utilizzare il linguaggio specifico della storia, le diverse fonti e gli strumenti
della ricerca e dello studio storico per ricostruire il passato e riflettere sul presente.
Raccontare di sé attraverso disegni, giochi
Gli indicatori temporali.
Scuola Infanzia:
motori, drammatizzazioni, gioco di ruoli.
Il sé e l’altro La conoscenza del
mondo
Parlare del proprio vissuto.
Schematizzare un contenuto storico
Testi di carattere storico e sociale riferiti
Scuola Primaria
Sviluppare gradualmente le capacità di
seguendo una traccia e saperlo
a fonti diverse.
studio acquisendo conoscenze da varie
verbalizzare utilizzando il linguaggio
Lessico specifico della disciplina.
fonti (Web, Televisione, testi, ecc.)
specifico.
servendosi delle tecniche di
Acquisire termini nuovi arricchendo il
memorizzazione, esponendo i diversi
lessico specifico della disciplina,
argomenti con terminologia specifica.
rielaborare ed esporre, anche attraverso
l'uso di strumenti multimediali.
G E O G R A F I A
Competenza finale 1: Esaminare gli ambienti geografici utilizzando le conoscenze acquisite per orientarsi con sicurezza,
comprendere la realtà circostante e comunicare le conoscenze acquisite.
Competenze
Abilità
Conoscenze
Riconoscere la propria posizione e quella
Gli indicatori topologici.
Scuola Infanzia:
degli altri e degli oggetti nello spazio
Il corpo e il movimento
vissuto rispetto ad uno o più punti di
La conoscenza del mondo
Orientarsi nello spazio circostante
riferimento.
utilizzando i punti di riferimento.
Orientarsi nello spazio fisico e geografico. I punti cardinali.
Scuola Primaria
Orientarsi nello spazio geografico
Localizzare le regioni italiane, indicare la
Le rappresentazioni grafiche di mappe e
posizione dell'Italia nell'Europa e nel
cartine.
utilizzando i punti di riferimento
topologici e la strumentazione adeguata. mondo.
Competenza finale n. 2: Capire gli aspetti che legano l'uomo all'ambiente e al proprio territorio effettuando confronti tra le
diverse tipologie geografiche.
24
Scuola Infanzia:
Il corpo e il movimento
La conoscenza del mondo
Esplorare ambienti diversi legati al
proprio vissuto.
Scuola Primaria
Leggere e interpretare mappe e carte
geografiche di vario genere,
localizzando gli ambienti geografici e
classificando i diversi paesaggi fisici,
cogliendone gli elementi antropici ed il
legame tra economia e territorio.
Sapersi muovere nello spazio circostante.
Scuola Primaria
Sviluppare le capacità di studio in
maniera graduale ricavando
informazioni dai testi ed esponendo i
vari argomenti con la terminologia
specifica della disciplina.
Leggere e rappresentare carte geografiche.
Riferire con linguaggio specifico della
disciplina le informazioni desunte da testi
geografici.
La sezione di scuola dell’infanzia.
Gli spazi della scuola.
Individuare la distribuzione degli elementi Risorse ambientali e attività economiche
fisici ed antropici sul territorio dell’Italia.
del territorio italiano.
Analizzare effetti positivi e negativi degli
Influenza degli elementi fisici sulle
attività dell’uomo.
interventi e delle attività umane
sull'ambiente e riflettere sulle modalità di
intervento dell'uomo per garantirne il
rispetto, la salvaguardia e la
valorizzazione.
Competenza finale n. 3: Capire ed usare in maniera appropriato il linguaggio geografico, utilizzando le rappresentazioni dello
spazio geografico come strumenti propri della disciplina (mappe, cartine, carte geografiche, immagini, tabelle,grafici, foto, filmati,
documentari...) per leggere ed interpretare il territorio e le sue caratteristiche.
Denominare e rappresentare, con tecniche
Paesaggi di città, campagna, mare,
Scuola Infanzia:
e materiali diversi i vari ambienti
collina, montagna …
La conoscenza del mondo
Riconoscere i vari ambienti.
conosciuti.
M A T E M A T I C A
Competenza finale: Utilizzare gli algoritmi del calcolo matematico.
Competenze
Abilità
Osservare, riconoscere, confrontare
Scuola Infanzia:
piccole quantità.
La conoscenza del mondo
A partire da situazioni concrete
Discriminare, ordinare, seriare,
confrontare, valutare e riconoscere
classificare, raggruppare secondo criteri
piccole quantità utilizzando semplici
dati.
simboli.
Scoprire, riconoscere, operare con semplici
forme geometriche.
Riconoscere e riprodurre numeri e altri
simboli convenzionali.
Leggere e scrivere in cifre e in lettere
Scuola Primaria
Riconoscere grandezze numeriche e
numeri naturali consolidando la
utilizzare con sicurezza tecniche e
consapevolezza del valore posizionale dei
procedure di calcolo mentale e scritto.
numeri.
Operare confronti e ordinamenti.
Comprendere il significato logicooperativo di numeri appartenenti ai diversi
insiemi numerici.
Rappresentare i numeri reali sulla retta.
Rappresentare i numeri in forma
polinomiale.
Riconoscere e costruire relazioni tra i
numeri naturali (multipli, divisori, numeri
primi...).
Scomporre numeri naturali in numeri
primi.
Confrontare e ordinare le frazioni.
Calcolare la frazione di un numero.
Calcolare un numero conoscendo il valore
di una sua frazione.
Calcolare la percentuale di un numero.
Leggere e scrivere in cifre e in lettere i
numeri decimali, consolidando la
consapevolezza del valore posizionale.
Operare confronti e ordinamenti tra numeri
decimali.
Avviare procedure e strategie di calcolo
Mappe concettuali, schemi, diagrammi,
grafici e tabelle.
Conoscenze
Esperienze su quantità di oggetti che
vengono confrontati (uso dei termini e
simboli: di più, di meno, tanti-quanti,
maggiore, minore, uguale) e conteggiati
in piccole quantità.
I numeri naturali oltre il milione.
Relazioni tra numeri naturali.
Le potenze.
Le frazioni.
Numeri decimali.
Le quattro operazioni e le loro proprietà.
Criteri di divisibilità.
Rapporti, proporzioni, percentuali.
Figure geometriche piane e solide.
Elementi di statistica e probabilità.
25
mentale utilizzando le proprietà delle
operazioni.
Eseguire le quattro operazioni anche con
numeri decimali, con consapevolezza del
concetto e padronanza degli algoritmi.
Eseguire divisioni con divisore decimale,
con dividendo e divisore decimale, con
resto diverso da zero alla ricerca del
quoziente esatto o approssimato.
Comprendere il significato di potenza e
della sua operazione inversa.
Saper comprendere il testo di un problema.
Saper riconoscere le figure geometriche
nel piano e nello spazio.
Risolvere problemi utilizzando le figure
geometriche.
Acquisire il linguaggio specifico della
matematica.
S C I E N Z E
Competenza finale n. 1: Osservare, analizzare e comprendere i fenomeni.
Competenze
Abilità
Esplorare la realtà circostante.
Scuola Infanzia:
Manipolare la realtà osservata.
La conoscenza del mondo
Osservare l’ambiente circostante con
l'impiego dei cinque sensi.
Conoscenze
I cinque sensi.
Esseri viventi e non viventi.
L'ecosistema del prato.
Il dì e la notte.
L’acqua.
Il tempo meteorologico.
La materia e i suoi stati.
Gli ecosistemi (ambienti naturali vicini).
Acqua, aria, suolo.
Animali e vegetali.
Il corpo umano.
Osservare fatti e fenomeni della realtà
circostante.
Manipolare materiali per coglierne
proprietà e qualità.
Raccogliere dati dalle osservazioni
effettuate.
Utilizzare strumenti di misurazione in
contesti diversi.
Competenza finale n. 2: Descrivere i fenomeni utilizzando i termini specifici della disciplina.
Rappresentare fatti e fenomeni con forme
I cinque sensi.
Scuola Infanzia:
espressive grafico-pittoriche.
Esseri viventi e non viventi.
La conoscenza del mondo
Descrivere le proprie osservazioni e le
Raccontare le esperienze vissute in modo
L’ecosistema del prato.
esperienze effettuate utilizzando un
chiaro.
Il dì e la notte.
linguaggio appropriato.
Il tempo meteorologico.
L'acqua.
Rappresentare esperienze e fenomeni in
La materia e i suoi stati.
Scuola Primaria
Descrivere le osservazioni e le
molteplici modi: disegni, descrizioni orali
Gli ecosistemi (ambienti naturali vicini).
esperienze utilizzando un linguaggio
e scritte, tabelle, diagrammi.
Acqua, aria, suolo.
appropriato.
Animali e vegetali.
Il corpo umano.
Competenza finale n. 3: Selezionare le informazioni provenienti dalla realtà esterna, riconoscere e analizzare le leggi che regolano
i fenomeni della natura e la vita degli esseri viventi, assumere comportamenti consapevoli e responsabili.
Riconoscere se un comportamento è
I cinque sensi.
Scuola Infanzia:
positivo o dannoso in relazione a se stessi, Esseri viventi e non viventi.
La conoscenza del mondo
Possedere atteggiamenti di cura del
agli altri, all'ambiente di vita.
L'ecosistema del prato.
proprio corpo e dell'ambiente scolastico,
Il dì e la notte.
sociale e naturale.
Il tempo meteorologico.
L'acqua.
Descrivere le più comuni problematiche
La materia e i suoi stati.
Scuola Primaria
Prendersi cura del proprio corpo, avere
ambientali evidenziandone gli aspetti
Gli ecosistemi.
rispetto e cura dell'ambiente scolastico,
fondamentali.
Acqua, aria, suolo.
sociale e naturale utilizzando il bagaglio Riconoscere se un comportamento è
Animali e vegetali.
di conoscenze scientifiche acquisito.
positivo o dannoso in relazione a se stessi, Il corpo umano.
agli altri, all'ambiente di vita.
Il metodo scientifico.
Intraprendere, anche con il gruppo classe,
La materia.
azioni socialmente positive di salvaguardi
Il corpo umano.
e rispetto per l’ambiente.
La riproduzione.
Scuola Primaria
Osservare e analizzare fenomeni
appartenenti alla realtà naturale e alla
vita quotidiana.
26
Il pianeta Terra.
L'Universo e le sue leggi.
M U S I C A
Competenza finale: Utilizzare la voce, oggetti sonori e strumenti musicali in modo espressivo, ascoltando se stessi e gli altri.
Competenze
Competenze
Competenze
Scuola Infanzia :
Scuola Infanzia :
Scuola Infanzia :
Immagini, suoni, colori
Immagini, suoni, colori
Immagini, suoni, colori
Produrre linguaggi/messaggi espressivi
Produrre linguaggi/messaggi espressivi
Produrre linguaggi/messaggi espressivi
con l'uso di tecniche e materiali diversi,
con l'uso di tecniche e materiali diversi,
con l'uso di tecniche e materiali diversi,
attraverso l'uso del corpo, della voce e di attraverso l'uso del corpo, della voce e di
attraverso l'uso del corpo, della voce e di
vari strumenti musicali.
vari strumenti musicali.
vari strumenti musicali.
Scuola Primaria
Scuola Primaria
Scuola Primaria
Produrre linguaggi/messaggi espressivi
Produrre linguaggi/messaggi espressivi
Produrre linguaggi/messaggi espressivi
con l'uso di tecniche e strumenti diversi. con l'uso di tecniche e strumenti diversi.
con l'uso di tecniche e strumenti diversi.
A R T E E I M M A G I N E
Competenza finale:: Esprimersi e comunicare in modo creativo e personale,leggere e comprendere le immagini e le diverse
creazioni artistiche, possedere una personale sensibilità estetica e un atteggiamento positivo e di rispetto verso il patrimonio.
Competenze
Abilità
Conoscenze
Utilizzare immagini e disegni per
Colore primario e secondario.
Scuola Infanzia :
comunicare sentimenti ed emozioni.
La tecnica di campitura con pastelli a
Immagini, suoni, colori
Distinguere colori primari, secondari.
Utilizzare in modo creativo, spontaneo e/o matita e a cera.
Riprodurre segni grafici complessi.
guidato, le diverse tecniche espressive con La tecnica dell'acquerello, della tempera.
Sperimentare diverse tecniche pittoriche diverse tipologie di materiali.
e di manipolazione.
Individuare le molteplici funzioni che
La struttura della grammatica del
Scuola Primaria
Distinguere colori primari e secondari.
l’immagine svolge da in punto di vista
linguaggio visuale (punto, linea, colore,
narrativo, informativo ed emotivo.
colore primario, secondario, caldo,
Distinguere colori caldi e freddi e
rappresentare attraverso essi situazioni e
freddo, complementare).
stati d'animo.
Le tecniche: tempera, cera, pastelli,
pennarelli, gesso, ecc.
Riprodurre segni grafici complessi.
Sperimentare diverse tecniche pittoriche
Le principali correnti artistiche.
e di manipolazione.
L’arte nei secoli e il patrimonio artistico
del nostro Paese.
Produrre e rielaborare in modo creativo
le immagini attraverso molteplici
tecniche, materiali e strumenti.
T E C N O L O G I A
Competenza finale: analizzare e descrivere fenomeni appartenenti alla realtà e al mondo artificiale, descrivere struttura e
funzionamento di oggetti, strumenti e macchine.
Competenze
Abilità
Conoscenze
Si interessa a strumenti e macchine di
Oggetti e arredi della casa, giocattoli,
Scuola dell'infanzia:
uso comune.
utensili di vita quotidiana.
La conoscenza del mondo
Osservare, riconoscere oggetti, fenomeni,
Sa scoprire le funzioni e possibili usi di
Costruzioni.
viventi.
oggetti, strumenti e macchine.
Vedere ed osservare oggetti e semplici
Scuola, aula, casa, giocattoli, oggetti
Scuola primaria
Riconoscere, descrivere, progettare e
strumenti.
tecnologici, utensili di vita quotidiana.
realizzare semplici manufatti.
Riconoscere oggetti di uso comune.
Stima e misura (con oggetti domestici e
Distinguere i materiali e attrezzi con le
di precisione).
caratteristiche e le funzioni proprie. Usare Smontaggio e montaggio di oggetti di
correttamente attrezzi per le costruzioni di uso comune.
figure geometriche solide e piane
Utilizzo sicuro di utensili.
Progettare e costruire semplici modelli
Segnaletica di sicurezza e simboli di
rischio.
seguendo le istruzioni e rispettando i
fondamentali requisiti di sicurezza
Sostenibilità.
Spiegare, utilizzando un linguaggio
specifico, il percorso di produzione di un
manufatto.
27
E D U C A Z I O N E F I S I C A
Competenza finale: Utilizzare gli schemi motori adattandoli alle diverse situazioni.
Competenze
Abilità
Conoscenze
Prendere coscienza del proprio corpo in
Consapevolezza del sé corporeo.
Scuola Infanzia:
rapporto a parametri spazio-temporali
Conoscenza dello spazio e dell'uso
Il corpo e il movimento
Rappresentare graficamente in modo
rispetto a sé e agli altri.
preferenziale della parte destra o sinistra
completo la figura umana.
Rappresentare le varie parti del corpo.
del corpo.
Muoversi nello spazio prendendo
Riconoscere destra e sinistra su se stessi.
Associazione tra movimenti e
coscienza della propria dominanza
Sviluppare la coordinazione.
suoni/rumori.
corporea.
Oculo- manuale.
Conoscenza delle regole del gioco.
Muoversi in base a suoni, rumori e
musica.
Partecipare a giochi guidati rispettando
le regole condivise.
Variare gli schemi motori in funzione di
Consolidamento e coordinamento degli
Scuola Primaria
Coordinare gli schemi motori di base
parametri spazio, tempo, equilibrio.
schemi motori di base.
finalizzandone l'azione.
Utilizzare consapevolmente le proprie
Acquisizione dei movimenti specifici di
Riprodurre gesti sportivi controllandone capacità motorie finalizzandole
alcuni semplici giochi di squadra.
l'esecuzione.
all’esperienza ludica.
Conoscenza del proprio corpo e dello
Riconoscere e valutare traiettorie,
Assumere ruoli diversi nel gioco e
spazio circostante.
distanze, ritmi esecutivi e successioni
nell’organizzazione proponendo e
Conoscenza delle regole del gioco e
temporali delle azioni motorie, sapendo
accettando eventuali modifiche.
sociali (rispetto dell’altro,
organizzare il proprio movimento nello
collaborazione reciproca, fair-play).
spazio in relazione a sé, agli oggetti, agli
Conoscenza dei cambiamenti fisiologici
altri.
di base legati all'attività motoria.
Partecipare attivamente ai giochi sportivi
e non, collaborando con gli altri,
accettando la sconfitta, rispettando le
regole e accettando le diversità.
Acquisire consapevolezza delle funzioni
fisiologiche (cardio-respiratorie e
muscolari) e dei loro cambiamenti in
relazione e conseguenti all'esercizio
fisico.
R E L I G I O N E
Competenza finale: Riconoscere l’amore di Dio Padre e sentirsi parte attiva del creato – Riflettere sulla persona di Gesù
attraverso la lettura dei Vangeli e collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell’ambiente in cui si vive.
Cogliere l’intreccio tra dimensione religiosa e culturale e saper interagire con persone di religione differente nell’ottica
dell’accoglienza, del confronto e del dialogo.
Competenze
Abilità
Conoscenze
Saper riconoscere la differenza tra ciò che
Osservazione dell’ambiente circostante.
Scuola dell'infanzia :
è creato da Dio da ciò che è stato costruito
Il sé e l’altro e La conoscenza del
dall’uomo.
mondo
Scoprire con gioia le meraviglie della
Assumere atteggiamenti propositivi nei
natura.
confronti della natura.
Scoprire che Gesù parla di pace e di
amicizia.
Saper apprezzare l’armonia e la bellezza
Comportamenti di tutela e rispetto del
Scuola primaria
Comprendere che la vita e la natura sono del creato, opera di Dio Padre.
creato.
un dono di Dio.
Cogliere nella vita e negli insegnamenti di I Vangeli: risposta agli interrogativi
Confrontarsi con le fonti che parlano di
Gesù proposte di scelte responsabili per un dell’uomo.
Gesù e coglierne forme espressive e
personale progetto di vita.
La fratellanza di tutti i popoli.
messaggi.
Accettare gli altri.
Essere accogliente e pronto al confronto
con gli altri.
28
L'ORARIO ANNUALE DELLE DISCIPLINE
comprende:
-
Per la Scuola Primaria, una Quota Obbligatoria di 891 ore che include una Quota
Nazionale, una Quota Regionale (da definire) e una Quota riservata alle singole scuola
(20%).
-
Per la Scuola dell’Infanzia, un orario flessibile da un minimo di 875 ore a un massimo
di 1.700 ore in relazione alle risorse, al Progetto Educativo della scuola e alle richieste
delle famiglie.
L’orario obbligatorio comprende:
−
−
Una Quota Nazionale (80%);
Una Quota riservata alle singole scuola (20%)
QUOTA CURRICOLARE LOCALE SCUOLA PRIMARIA
In base al D.P.R. n. 234/2000 “Regolamento recante norme sui curricoli
dell’Istituzioni Scolastiche” e ai sensi del D.P.R. n. 275/99 e della Nota Prot. n. 721
del 66/06/2006 “Quota oraria dei curricoli riservata alle Istituzioni Scolastiche”, la
Quota Curricolare è così suddivisa:
•
N° 33 ore Lingua e Cultura Siciliana e Studio del territorio
•
N. 33 ore di potenziamento della disciplina Italiano
•
N. 33 ore di potenziamento della disciplina Matematica
ORARIO ANNUALE DELLE DISCIPLINE
Per quanto concerne la Scuola Primaria si stabilisce di assicurare ad ogni disciplina i seguenti tempi
annuali all’interno dei quali potrà essere esercitata l’eventuale compensazione, positiva o negativa del
20%.
DISCIPLINE
ITALIANO
LINGUE COMUNITARIE
(INGLESE)
STORIA
GEOGRAFIA
MATEMATICA
SCIENZE
MUSICA
ARTE
RELIGIONE
EDUCAZIONE FISICA
TECNOLOGIA
TOTALE
CLASSI PRIME
ORE ANNUALI
CLASSI SECONDE
ORE ANNUALI
CLASSI
TERZE – QUARTE
ORE ANNUALI
CLASSI QUINTE
ORE ANNUALI
231
231
198
198
33
66
99
99
66
66
231
66
33
33
66
33
33
891
66
66
198
66
33
33
66
33
33
891
66
66
198
66
33
33
66
33
33
891
66
66
198
66
33
33
66
33
33
891
La compensazione negativa viene applicata alle discipline con maggior numero di ore e non può essere
applicata alle discipline Lingua Inglese e Religione.
29
PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE A.S. 2015-2016
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
A. Rilevazione dei BES presenti:
1. Disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)
minorati vista
minorati udito
Psicofisici
2. Disturbi evolutivi specifici
DSA
ADHD/DOP
Borderline cognitivo
Altro
3. Svantaggio ( indicare quello prevalente)
N.
24
17 S. P.
7 S.I.
3
1 S.P.
2 S.I.
21
1
38
33 S.P.
5 S.I.
Socio-economico
Linguistico-culturale - straniero
11
8 S.P.
3 S.I.
19
15 S.P.
Disagio comportamentale/relazionale
4 S.I.
1
Altro … mutismo selettivo
Totali
62
9,25%
% su popolazione scolastica
23
N. 1 alunno
N° PEI redatti dai GLHO
infanzia non ha
Ins. di sostegno
1
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria
35
N. 3 alunni
segnalati Bes
non hanno
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria
difficoltà
cognitive - di
apprendimento
Prevalentemente utilizzate in…
Attività individualizzate e di
Insegnanti di sostegno
piccolo gruppo
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori
protetti, ecc.)
Attività individualizzate e di
piccolo gruppo
AEC
ass. all’ autonomia – alla
comunicazione
B. Risorse professionali specifiche
Sì / No
SI
SI
1
30
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori
protetti, ecc.)
Attività individualizzate e di
Assistenti alla comunicazione
piccolo gruppo
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori
protetti, ecc.)
Funzioni strumentali / coordinamento
Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)
Psicopedagogisti e affini esterni/interni
Docenti tutor/mentor
Altro: ASS. IGIENICO PERS.
Altro: ASS. LIS
Attraverso…
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Coordinatori di classe e simili
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
Altro:
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Docenti con specifica formazione
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
Altro:
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Altri docenti
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
Altro:
C. Coinvolgimento docenti curricolari
D. Coinvolgimento personale ATA
E. Coinvolgimento famiglie
F. Rapporti con servizi sociosanitari
territoriali e istituzioni deputate alla
sicurezza. Rapporti con CTS / CTI
Assistenza alunni disabili
Progetti di inclusione /
laboratori integrati
Altro:
Informazione /formazione su
genitorialità e psicopedagogia
dell’età evolutiva
Coinvolgimento in progetti di
inclusione
Coinvolgimento in attività di
promozione della comunità
educante
Altro:
Accordi di programma /
protocolli di intesa formalizzati
sulla disabilità
Accordi di programma /
protocolli di intesa formalizzati
su disagio e simili
-
SI
SI
SI
SI
4
3
Sì / No
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
-
31
Procedure condivise di
intervento sulla disabilità
Procedure condivise di
intervento su disagio e simili
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a livello di
singola scuola
Rapporti con CTS / CTI
Altro:
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a livello di
G. Rapporti con privato sociale e
singola scuola
volontariato
Progetti a livello di reti di
scuole
Strategie e metodologie
educativo-didattiche / gestione
della classe
Didattica speciale e progetti
educativo-didattici a prevalente
tematica inclusiva
Didattica interculturale /
italiano L2
H. Formazione docenti
Psicologia e psicopatologia
dell’età evolutiva (compresi
DSA, ADHD, ecc.)
Progetti di formazione su
specifiche disabilità (autismo,
ADHD, Dis. Intellettive,
sensoriali…)
Altro:
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*:
0
1
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo.
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e
aggiornamento degli insegnanti.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della
scuola.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della
scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti.
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel
partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività
educative.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di
percorsi formativi inclusivi.
Valorizzazione delle risorse esistenti.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la
realizzazione dei progetti di inclusione.
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso
SI
Adesione ai
progetti
migliorativi del
Comune
e dell’URS
Sicilia
SI
SI
-
SI
-
SI
2
x
3
4
x
x
x
x
x
x
x
x
32
nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il
successivo inserimento lavorativo.
Altro:
Altro:
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di
responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.).
La scuola definisce al proprio interno il GLI , definendo ruoli di referenza interna ed esterna.
Il GLI raccoglie e documenta gli interventi didattico-educativi dei docenti di classe.
Rileva e valuta il livello di inclusione della scuola.
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
Compatibilmente con le risorse disponibili si proporranno i seguenti corsi di formazione:
- Individuazione e gestione del BES per tutto il personale docente e non.
- Gestione della classe, comportamento/problema.
- Valutazione e uso di tecnologie inclusive.
- Partecipazione a corsi di formazione indetti da reti di scuole.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive.
I docenti di classe si attiveranno per rilevare la situazione iniziale e le strategie di valutazione in
itinere che mettano in risalto le potenzialità dell’alunno, ne valutino i punti di forza e le specificità
nell’apprendimento per riadattarne il percorso.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola.
Utilizzo delle risorse umane :
- docenti curricolari
- docenti di sostegno
- funzioni strumentali
- genitori
- collaboratori scolastici
- didattica di piccolo gruppo e tutoraggio
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai
diversi servizi esistenti.
Coinvolgimento di:
- Specialisti ASL
- Enti locali
- Personale e servizi offerti dalle cooperative:
- assistenti igienico-personali, all’autonomia- comunicazione, alla comunicazione LIS
- mediatore culturale (assegnato solamente dal 16 Ottobre al 29 Ottobre 2015)
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che
riguardano l’organizzazione delle attività educative.
In accordo con la famiglia saranno individuate le modalità e le strategie specifiche adeguate alle
effettive capacità dell’alunno per favorirne il diritto allo studio e lo sviluppo pieno delle sue
potenzialità.
Si potranno concordare momenti di incontro/informazione sulle tematiche inerenti l’inclusione.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi.
Potenziamento di abilità/capacità di ognuno.
Adozione di misure dispensative e di strumenti compensativi; strategie didattiche funzionali al
miglioramento delle performance nelle attività e nella partecipazione.
33
Valorizzazione delle risorse esistenti.
Utilizzazione di spazi e ambienti idonei per la realizzazione di progetti e/o per la strutturazione di
piccoli laboratori.
- ottenuta richiesta di un servizio di Pulmino da parte del Comune di Trapani in favore di un’alunna
disabile per trasporto casa scuola e viceversa.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di
inclusione.
- Effettuare una ricognizione attenta sulle possibilità di finanziamento per l’acquisto di sussidi,
materiale didattico, strumenti compensativi di tipo tecnologico in favore degli alunni con DSA.
- Aderire ai progetti offerti dal Comune (es: progetti migliorativi - Progetti sportivi… ), dalle
associazioni, dal volontariato.
- Partecipazione a corsi di formazione indetti da rete di scuole.
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la
continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
Progetto continuità (anni ponte).
Scambio e raccordo con i docenti della scuola secondaria di primo grado.
34
AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
La scuola promuove progetti didattici finalizzati a favorire il processo di apprendimento degli alunni.
(Vedi P.O.F. Annuale)
PROGETTI IN COLLABORAZIONE CON IL COMUNE
TITOLO DEL PROGETTO
Mangio sano…vivo meglio
Fai la differenza
PROGETTI IN COLLABORAZIONE CON IL M.I.U.R.
TITOLO DEL PROGETTO
Sport di classe
Identi..kit
COLLABORAZIONI DEFINITE
RAPPORTI CON ENTI LOCALI, REALTA’ ISTITUZIONALI, ORGANISMI, ASSOCIAZIONI
CONVENZIONI CON PRIVATI E ASSOCIAZIONI
SOGGETTO
Privato
Privato
Privato
Privato
Privato
Associazione Basket Trapani
C.S. Pallacanestro Trapani
Associazione ANTER
Associazione Concerto Musicale
di Trapani
Associazione “Bio&Tec”
PROGETTO
Arte e creatività
Cantando si impara
Let’s play with English
Riciclo creativo
Sister Act 2 Musicale
Sportivo
Sportivo Mini Basket
Il sole in classe
CLASSI COINVOLTE
3^-4^-5^ Plesso G. Verga
1^-2^-3^ Plesso G. Verga
Tutte le Sezioni Sc. Inf. Ascanio
4^ A - B - C Plesso G. Verga
3^ A Plesso G. Verga
Tutte Sc. Primaria
Tutte Sc. Primaria
Tutte Sc. Primaria
La Banda di Trapani va a scuola
Classi del Plesso Duca d’Aosta
Ti porto il mare a scuola
1^ A - B Plesso G. Verga
1^ A - B Plesso L. Vinci
1^ A Plesso D. Aosta
1^A-2^A-3^A Plesso S.F.sco Assisi
La scuola intrattiene rapporti con il Museo Regionale “Agostino Pepoli”, con l’Associazione “Libera” e con
L’Associazione CO.TU.LE.VI. (Tribunale di Trapani).
MACRO-AREE DI PROGETTO E PROGETTI SPECIFICI 2016-2019
Ambito Linguistico
Ambito Matematico-Scientifico
Progetto: P.O.T.E.N.”Z”.I.”A”.M.E…N.T.O. ITALIANO
Progetto: “ HELLO AGAIN!”
Progetto: P.O.T.E.N.”Z”.I.”A”.M.E…N.T.O. MATEMATICA
Progetto: “SVILUPPO DELLE COMPETENZE DIGITALI
35
VALUTAZIONE
CRITERI DI VERIFICA E VALUTAZIONE CON DESCRITTORI GENERALI
PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE E DEL COMPORTAMENTO
SCUOLA DELL’INFANZIA
LIVELLO
A - AVANZATO
B – INTERMEDIO
C - BASE
D - INIZIALE
INDICATORI ESPLICATIVI
Il bambino rispetta sempre le regole della scuola, attiva relazioni corrette rispettose e
collaborative in ogni contesto e assume atteggiamenti di responsabilità
costantemente.
Il bambino rispetta le regole della scuola, attiva comportamenti corretti , rispettosi e
collaborativi.
Il bambino assume un parziale rispetto delle regole della scuola. Le sue relazioni non
sono sempre corrette e partecipa alla vita della sezione in modo discontinuo. Il suo
atteggiamento non è sempre responsabile.
Il bambino assume atteggiamenti di scarso rispetto delle regole della scuola. Le sue
relazioni non sono sempre corrette e il comportamento in genere è poco responsabile.
Il suo comportamento in genere è irresponsabile e inadeguato alla vita della sezione.
CRITERI DI VERIFICA E VALUTAZIONE CON DESCRITTORI GENERALI
IL SE’ E L’ALTRO
L’AMBIENTE SOCIALE, IL VIVERE INSIEME, LE DOMANDE DEI BAMBINI
LIVELLO
A - AVANZATO
B – INTERMEDIO
C - BASE
D - INIZIALE
INDICATORI ESPLICATIVI
Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa confrontarsi ed
argomentare. Pone domande sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male e ha
raggiunto una consapevolezza delle regole del vivere insieme.
Il bambino attiva comportamenti corretti , gioca con gli altri e percepisce le proprie
ed altrui esigenze.
Il bambino gioca poco con gli altri e quando lo fa le sue interazioni non sono
sempre corrette. Partecipa alla vita della sezione in modo discontinuo.
Il bambino assume atteggiamenti di scarso interesse per i giochi comunitari. Le sue
relazioni non sono sempre adeguate e il comportamento in genere è poco
responsabile. Ha acquisito gli obiettivi minimi in modo parziale.
CRITERI DI VERIFICA E VALUTAZIONE CON DESCRITTORI GENERALI
IL CORPO E IL MOVIMENTO
IDENTITA’ AUTONOMIA, SALUTE
LIVELLO
A - AVANZATO
B – INTERMEDIO
C – BASE
D - INIZIALE
INDICATORI ESPLICATIVI
Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale
comunicativo ed espressivo. Matura condotte che gli consentono una buona
autonomia della giornata scolastica.
Il bambino vive la sua corporeità ed adotta pratiche corrette di cura di sé e di igiene.
Il bambino percepisce il piacere del movimento cercando di controllarne
l’esecuzione.
Il bambino assume atteggiamenti di scarso interesse per i giochi di movimento. Ha
scarso interesse per le pratiche di igiene personali. Controlla poco l’intensità del
movimento nell’interazione con gli altri. La sua identità personale è molto labile. Ha
acquisito gli obiettivi minimi in modo parziale.
36
CRITERI DI VERIFICA E VALUTAZIONE CON DESCRITTORI GENERALI
L’ARTE, LA MUSICA E I “MEDIA”
LINGUAGGI, CREATIVITA’, ESPRESSIONE
LIVELLO
A - AVANZATO
B – INTERMEDIO
C – BASE
D - INIZIALE
INDICATORI ESPLICATIVI
Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che
il linguaggio del corpo consente. Formula piani di azione, individualmente e di
gruppo. E’ preciso e sa portare a termine il proprio lavoro aiutando anche gli altri che
si trovano in difficoltà. Sperimenta varie tecniche espressive. Conosce le varie
possibilità offerte dalle TIC.
Il bambino utilizza le diverse tecniche espressive-manipolative. Porta a termine il
proprio lavoro. Esplora le varie possibilità offerte dalle TIC.
Il bambino partecipa in modo discontinuo e rimane poco concentrato nel lavoro che
gli si propone anche se mostra interesse solo per le cose che gradisce.
Il bambino assume scarso interesse nel ricostruire le fasi più significative per
comunicare quanto realizzato. Ha acquisito gli obiettivi minimi in modo parziale.
CRITERI DI VERIFICA E VALUTAZIONE CON DESCRITTORI GENERALI
I DISCORSI E LE PAROLE
COMUNICAZIONE, LINGUA, CULTURA
LIVELLO
INDICATORI ESPLICATIVI
Il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana e arricchisce e precisa il
proprio lessico comprendendone il lessico e le parole. Si avvicina alla lingua scritta in
A - AVANZATO
modo naturale iniziando anche le prime forme di copiatura o producendo scritture
spontanee. Scopre la lingua straniera in maniera giocosa
Il bambino sa esprimere e comunicare agli altri argomentazioni attraverso il linguaggio
B – INTERMEDIO verbale. Arricchisce le proprie competenze lessicali e sintattiche ascoltando e
comprendendo storie, fiabe, narrazioni, etc.
Il bambino cerca di migliorare le competenze fonologiche.
C – BASE
Il bambino gioca e interagisce con il linguaggio verbale anche in modo egocentrico. Ha
D – INIZIALE
acquisito gli obiettivi minimi in modo parziale.
CRITERI DI VERIFICA E VALUTAZIONE CON DESCRITTORI GENERALI
NUMERI E SPAZIO, FENOMENI E VIVENTI
LA CONOSCENZA DEL MONDO
LIVELLO
A - AVANZATO
B – INTERMEDIO
C – BASE
INDICATORI ESPLICATIVI
Il bambino padroneggia sia le strategie del contare e dell’operare con i numeri, sia
quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, quantità.
Conosce la ricorsività degli eventi e usa il linguaggio verbale per descriverli e
spiegarli. Distingue differenti sensazioni e percezioni. Condivide le proprie esperienze
con quelle degli altri. Si interessa a macchine ed a strumenti tecnologici, scoprendone
le funzioni e i possibili usi. (televisione, computer, macchina fotografica, telecamera,
lettore CD, lettore DVD, etc).
Il bambino individua le posizioni degli oggetti e persone nello spazio usando termini
adeguati seguendo un percorso sulla base di indicazioni verbali.
Il bambino cerca di padroneggiare le strategie del contare e dell’operare sia con i
numeri che con le varie misure di lunghezza, pesi e quantità.
CRITERI DI VERIFICA E VALUTAZIONE CON DESCRITTORI GENERALI
RELIGIONE CATTOLICA
LIVELLO
A - AVANZATO
INDICATORI ESPLICATIVI
Il bambino sperimenta relazioni serene con gli altri, anche appartenenti a differenti
tradizioni culturali e religiose. Manifesta con i gesti la propria interiorità
dell’esperienza religiosa. Conosce il significato dei sacramenti cristiani. Conosce
37
B – INTERMEDIO
C - BASE
D - INIZIALE
alcune liturgie, simboli, riti e tradizioni. Valorizza le diversità nel rispetto reciproco e
nel dialogo sereno e aperto. Conosce i luoghi di incontro della comunità cristiana.
Conosce i termini del linguaggio cristiano e li rielabora con parole proprie e nel
linguaggio iconografico.
Il bambino sa esprimere e comunicare agli altri argomentazioni di carattere cristiano
attraverso il linguaggio verbale. E’ consapevole che ci sono diversità culturali e
religiose. Cerca di padroneggiare i termini del linguaggio cristiano esprimendole con
parole proprie.
Il bambino conosce alcune liturgie e simboli della religione cristiana. Accoglie il
“diverso” con rispetto ed amore. Intuisce che ci sono diversità religiose anche se
appartenenti alla stessa comunità territoriale.
Il bambino scopre sentimenti di meraviglia per il creato. Cerca di cogliere il
messaggio della cristianità. Ha acquisito gli obiettivi minimi in modo parziale.
VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA
CRITERI DI VALUTAZIONE VALIDI PER TUTTE LE CLASSI
Voto 10
Voto 9
Voto 8
Voto 7
Voto 6
Voto 5
Corrisponde ad un ECCELLENTE raggiungimento degli obiettivi ed è indice di
padronanza dei contenuti e delle abilità di trasferirli e rielaborarli
AUTONOMAMENTE in un’ottica interdisciplinare.
Sarà quindi attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una COMPLETA e
PERSONALE conoscenza degli argomenti, di aver acquisito PIENAMENTE le
competenze previste e di saper fare un uso SEMPRE CORRETTO dei linguaggi
specifici, manifestando una sicura padronanza degli strumenti.
Corrisponde ad un COMPLETO raggiungimento degli obiettivi e un’AUTONOMA
capacità di rielaborazione delle conoscenze.
Sarà attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una conoscenza COMPLETA
degli argomenti, di aver acquisito le competenze richieste, di usare in modo
CORRETTO i linguaggi specifici e gli strumenti.
Corrisponde a un BUON raggiungimento degli obiettivi e ad un’AUTONOMA
capacità di rielaborazione delle conoscenze.
Sarà quindi attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una BUONA
conoscenza degli argomenti, di aver acquisito le competenze richieste e di saper
usare in modo GENERALMENTE CORRETTO i linguaggi specifici e gli
strumenti.
Corrisponde ad un SOSTANZIALE raggiungimento degli obiettivi e ad una capacità
di rielaborazione delle conoscenze NON SEMPRE SICURA.
Sarà quindi attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una DISCRETA
conoscenza degli argomenti, di aver acquisito le competenze FONDAMENTALI
richieste, manifestando incertezze nell’uso dei linguaggi specifici e degli strumenti.
Corrisponde al raggiungimento degli obiettivi ESSENZIALI.
Sarà attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una conoscenza degli
argomenti SUPERFICIALE, di aver acquisito le competenze MINIME richieste con
INCERTEZZE nell’uso dei linguaggi specifici e degli strumenti.
Corrisponde ad un PARZIALE raggiungimento degli OBIETTIVI MINIMI o ad un
mancato raggiungimento. Sarà attribuito agli alunni che dimostrino di possedere
LIMITATE O NON ADEGUATE conoscenze, di NON aver acquisito le
competenze richieste, con difficoltà nell’uso dei linguaggi specifici e degli
strumenti.
38
GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
Criteri di giudizio
1. Rispetto delle regole della scuola. 2.Disponibilità alle relazioni sociali.
2. Partecipazione alla vita scolastica.
3. Responsabilità scolastica.
GIUDIZIO
OTTIMO
DISTINTO
BUONO
SUFFICIENTE
INSUFFICIENTE
INDICATORI E DESCRITTORI
Completo rispetto delle regole della scuola. Relazioni corrette, rispettose e collaborativi
in ogni contesto. Partecipazione attiva e propositiva. Atteggiamento di costante
responsabilità.
Rispetto delle regole della scuola. Relazioni corrette, rispettose e collaborative,
partecipazione attiva. Atteggiamento di responsabilità.
Parziale rispetto delle regole della scuola. Relazioni non sempre corrette.
Partecipazione discontinua. Atteggiamento non sempre responsabile
Saltuario rispetto delle regole della scuola. Relazioni non sempre corrette e rispettose in
ogni contesto. Partecipazione discontinua. Atteggiamento poco responsabile.
Non rispetto delle regole della scuola. Relazioni scorrette e non costruttive in ogni
contesto. Partecipazione scarsa. Atteggiamento irresponsabile e inadeguato alla vita
scolastica.
CRITERI DI VALUTAZIONE PER ALUNNI CON DISABILITA'
Solo per le prove di ingresso è prevista la valutazione con voto 5
Per la valutazione degli alunni con disabilità nel corso dell'anno scolastico si terrà conto :
- del raggiungimento degli obiettivi in base alle potenzialità;
- dei progressi fatti rispetto alla situazione di partenza;
- dell'attenzione - concentrazione e partecipazione dimostrata;
- dell'autonomia;
- della coordinazione grosso e fine motoria.
La valutazione decimale avverrà in base ai seguenti descrittori:
VOTO 5
VOTO 6
VOTO 7
VOTO 8
VOTO 9
VOTO 10
Corrisponde ad un mancato raggiungimento degli obiettivi minimi.
Corrisponde al raggiungimento degli obiettivi essenziali:sarà attribuito agli alunni che
dimostrano di aver acquisito le competenze minime richieste con incertezze nell'uso dei
linguaggi specifici e degli strumenti.
Corrisponde ad un discreto raggiungimento degli obiettivi.
Corrisponde ad un buon raggiungimento degli obiettivi. Sarà attribuito agli alunni che
dimostrano di aver acquisito le competenze richieste e di saper superare in modo
generalmente corretto i linguaggi specifici e degli strumenti.
Corrisponde ad un distinto raggiungimento degli obiettivi. Sarà attribuito agli alunni che
dimostrano di aver acquisito le competenze richieste e di saper superare in modo coretto i
linguaggi specifici e degli strumenti.
Corrisponde ad un ottimo raggiungimento degli obiettivi. Sarà attribuito agli alunni che
dimostrano di aver acquisito pienamente le competenze richieste e di saper superare in modo
corretto i linguaggi specifici manifestando una sicura padronanza degli strumenti.
39
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO DELL'ALUNNO/A
CON SUPPORTO DELL'INSEGNANTE DI SOSTEGNO
La valutazione viene riferita a:
- Rispetto delle regole della classe e/o delle indicazioni del docente
- Disponibilità alle relazioni sociali
- Partecipazione alla vita scolastica
GIUDIZIO
Sufficiente
Buono
Distinto
Ottimo
INDICATORI E DESCRITTORI
Saltuario rispetto delle regole della classe e/o delle indicazioni del docente. Relazioni
poco corrette. Partecipazione non sempre costante.
Buon rispetto delle regole della classe e/o delle indicazioni del docente. Relazioni non
sempre corrette.
Rispetto delle regole della classe e/o delle indicazioni del docente:Relazioni quasi
corrette. Partecipazione più che buona.
Idoneo rispetto delle regole della classe e/o delle indicazioni del docente:Relazioni
corrette. Partecipazione costante.
La suddetta valutazione è riferita al P.E.I. secondo l'art.15 dell'O.M. 21 Maggio 2001 n. 90
GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE DELLA RELIGIONE CATTOLICA
GIUDIZIO
INDICATORI E DESCRITTORI
Corrisponde ad un ECCELLENTE raggiungimento degli obiettivi ed è indice di
padronanza dei contenuti e delle abilità di trasferirli e rielaborarli AUTONOMAMENTE
in un’ottica interdisciplinare.
Sarà quindi attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una COMPLETA e
OTTIMO
PERSONALE conoscenza degli argomenti, di aver acquisito PIENAMENTE le
competenze previste e di saper fare un uso SEMPRE CORRETTO dei linguaggi specifici,
manifestando una sicura padronanza degli strumenti.
Corrisponde ad un COMPLETO raggiungimento degli obiettivi e un’AUTONOMA
capacità di rielaborazione delle conoscenze.
Sarà attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una conoscenza. COMPLETA
DISTINTO
degli argomenti, di aver acquisito le competenze richieste, di usare in modo CORRETTO
i linguaggi specifici e gli strumenti.
Corrisponde a un BUON raggiungimento degli obiettivi e ad un’AUTONOMA capacità
di rielaborazione delle conoscenze.
Sarà quindi attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una BUONA conoscenza
BUONO
degli argomenti, di aver acquisito le competenze richieste e di saper usare in modo
GENERALMENTE CORRETTO i linguaggi specifici e gli strumenti.
Corrisponde al raggiungimento degli obiettivi ESSENZIALI.
Sarà attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una conoscenza degli argomenti
SUFFICIENTE SUPERFICIALE, di aver acquisito le competenze MINIME richieste con INCERTEZZE
nell’uso dei linguaggi specifici e degli strumenti.
Corrisponde ad un PARZIALE raggiungimento degli OBIETTIVI MINIMI o ad un
mancato raggiungimento.
NON
Sarà attribuito agli alunni che dimostrino di possedere LIMITATE O NON ADEGUATE
SUFFICIENTE
conoscenze, di NON aver acquisito le competenze richieste, con difficoltà nell’uso dei
linguaggi specifici e degli strumenti.
40
ORGANICO ATTUALE PERSONALE DOCENTE E A.T.A.
Consultando le proiezioni relative al numero degli obbligati per i prossimi tre anni, si prevede una sostanziale
conferma del numero attuale delle classi. Pertanto, nel rispetto dei limiti e dei parametri come riportati nel
comma 14 art. 1 Legge 107, il fabbisogno risulta essere il seguente.
ORGANICO ATTUALE SCUOLA INFANZIA
POSTI SOSTEGNO
ISTITUZIONE SCOLASTICA
N.
SEZIONI
DI CUI A
TEMPO PIENO
TOTALE POSTI
COM.
P
V
U
Plesso Ascanio
Plesso Don Bosco
Plesso G. Verga
Plesso Duca D’Aosta
Plesso L. da Vinci
Plesso L. da Vinci Montessori *
TOTALE
3
2
2
2
1
1
11
3
/
2
/
/
/
5
16*
1
/
1
TOTALE
18
ORGANICO ATTUALE SCUOLA PRIMARIA
POSTI SOSTEGNO
POSTI LINGUA
ISTITUZIONE SCOLASTICA
N.
CLASSI
DI CUI A
TEMPO PIENO
TOTALE POSTI
COM.
P
V
U
I
F
Plesso L. da Vinci
Plesso G. Verga
Plesso Duca D’Aosta
Plesso S. F.sco D’Assisi
TOTALE
10
8
5
3
26
/
1
/
2
3
34
8
/
1
3
/
TOTALE
46
ORGANICO ATTUALE DEL PERSONALE DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA SCUOLA PRIMARIA
CLASSI
ISTITUZIONE SCOLASTICA
Plesso G. Verga
Plesso L. da Vinci
Plesso S. F.sco D’Assisi
Plesso Duca D’Aosta
1
e
2
2
2
1
1
e
1
1
1
1
3
e
1
2
1
1
TOTALE
4
e
3
2
/
1
5
e
1
3
/
1
TOTALE
8
10
3
5
26
(ORE 2 PER CLASSE) X 26 = 52 ore – 2 ore Ins. Piazza Maria Carmela = 50 ore
ORGANICO ATTUALE DEL PERSONALE DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA SCUOLA INFANZIA
ISTITUZIONE SCOLASTICA
Plesso Duca D’Aosta
Plesso G. Verga
Plesso L. da Vinci
Plesso Don Bosco
Plesso Ascanio
TOTALE
SEZIONI
2
2
2
2
3
11
(ORE 1,5 x Sezione) x 12 = 18 ore
ORGANICO ATTUALE DEL PERSONALE A.T.A.
PERSONALE A.T.A.
NUMERO
D.S.G.A.
Ass.ti Amm.vi
Collab. Scolastici
TOTALE
1
4
10
15
L’organico attuale profilo collaboratore scolastico risulta decrementato rispetto a quello previsto dalle attuali
tabelle ministeriali per la presenza di una ditta esterna di pulizie.
41
All’organico attuale, già indicato, va aggiunto il seguente fabbisogno di organico potenziato di Scuola Primaria:
FABBISOGNO POSTI ORGANICO DOCENTI SOSTEGNO
POSTI
SOSTEGNO
AMBITO
Sostegno Sc. Infanzia
Sostegno Sc. Infanzia
NUMERO POSTI DOCENTI
12,30
1
FABBISOGNO POSTI ORGANICO POTENZIATO DOCENTI
POSTI COMUNI
AMBITO
Potenziamento Ambito Linguistico
Potenziamento Ambito Logico-Matematico
NUMERO POSTI DOCENTI
3
3
FABBISOGNO POSTI ORGANICO A.T.A.
All’organico attuale, già indicato, va aggiunto il seguente fabbisogno di organico potenziato di Personale
A.T.A.:
PROFILO ASSISTENTI AMMINISTRATIVI N. 2:
- N. 1 Ass. Amm.vi - Settore Personale + Gestione Segreteria Digitale e Gestione Sito Web
- N. 1 Ass. Amm.vi - Settore Amm.vo - Contabile-Patrimoniale + Gestione Segreteria Digitale e Gestione Sito Web
I numerosi adempimenti derivanti dalle novità introdotte da varie norme legislative che prevedono sempre più scadenze incalzanti
che spesso si accavallano e il dover ricorrere alla gestione di più applicazioni per la mancata integrazione dei vari software
gestionali (soprattutto per quanto attiene al settore personale) giustifica la richiesta di N. 2 ulteriori Assistenti Amministrativi.
Non appare superfluo evidenziare che il carico di lavoro è interdipendente sia dal numero di alunni sia, soprattutto, dalla
complessità organizzativa derivanti dalla presenza di sezioni scuola infanzia e primaria (e mansioni legate al reperimento
supplenti e adempimenti connessi) sia dalla presenza di progetti quali FESR – FESR asse II – POR – etc.
PROFILO COLLABORATORI SCOLASTICI N. 11:
- N. 3 Plesso L. da Vinci
Il plesso è sede di Direzione e Uffici di Segreteria funzionanti in orario anche pomeridiano disposta su N. 3 piani con N. 2 uscite
per piano (di cui N. 1 su cortile esterno che accede direttamente all’uscita dell’edificio) e sede di incontri di programmazione,
incontri Collegiali, etc..
- N. 4 Plesso G. Verga
Il plesso è sede di sezioni di scuola infanzia funzionanti a tempo pieno e classi di scuola primaria, alcune funzionanti a tempo
pieno e altre a tempo prolungato.
Il plesso è disposto su N. 3 piani con N. 2 uscite di sicurezza per piano (di cui N. 1 su cortile esterno che accede direttamente
all’uscita dall’edificio).
- N. 1 Plesso San Francesco
Il plesso è sede di classi di scuola primaria tutti funzionanti a tempo pieno.
Il plesso è disposto su N. 3 piani ma solo N. 2 piani accolgono classi.
- N. 2 Plesso Duca d’Aosta
Il plesso è disposto su N. 3 piani, è sede di sezioni di scuola dell’infanzia e classi di scuola primaria.
- N. 1 Plesso Ascanio
Il plesso accoglie solo sezioni di scuola dell’infanzia tutti funzionanti a tempo pieno.
42
ATTIVITA’ DI FORMAZIONE
Il Piano Nazionale Scuola Digitale,( D.M.851 del 27/10/2015) prevede tre linee progettuali:
− Miglioramento dotazioni hardware
− Attività didattiche
− Formazione insegnanti
Ciascuna di queste mette in campo importanti finanziamenti,quasi tutti tramite bando di progetti che le scuole
devono presentare. In coerenza con il Piano Nazionale della Scuola Digitale, la scuola ha partecipato ai seguenti
bandi per finanziare la promozione del miglioramento delle dotazioni tecnologiche della scuola, in attesa di
autorizzazione:
− FESR – Realizzazione/ampliamento rete LanWlan – Progetto 10.8.1.A1
− PON FESR Azione 10.8.1.(Dotazioni tecnologiche e laboratori) e Sottoazione 10.8.1.A3 (Ambienti
multimediali)
Per le attività di formazione insegnanti previste dal piano, l’Istituto ha aderito alla partecipazione del
progetto in rete di scuole ed ha provveduto a nominare quale animatore digitale, l’ins. Bommarito Rita
Antonina. Tale figura, per il prossimo triennio, avrà il compito di organizzare il processo di digitalizzazione
della scuola attraverso:
− Formazione interna
− Coinvolgimento della comunità scolastica
− Individuazione soluzione metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere nell’ambiente scuola.
Nel corso del triennio di riferimento l’istituto scolastico si propone l’organizzazione di attività formative per il
personale organizzate sia in rete che in collaborazione con altre scuole, Enti, Associazioni, sulle seguenti
tematiche:
−
−
−
−
−
Sicurezza
Competenze digitali e didattica multimediale
Didattica inclusiva
Didattica per competenze
Curricolo verticale
FORMAZIONE DEL PERSONALE A.T.A.
In ottemperanza alle recenti disposizioni normative, si propone la partecipazione di tutto il personale A.T.A. ad
iniziative di formazione, sia on-line che in presenza, su:
1) Tematiche concernenti le prestazioni professionali attinenti il proprio profilo professionale.
2) Tematiche concernenti la Sicurezza sui luoghi di lavoro.
3) Tematiche su Anticorruzione (N. 3 incontri annuali) che si dovranno articolare su:
a)
Codice disciplinare dei dipendenti;
b)
Codice “specifico” di comportamento dei dipendenti;
c)
“Benessere lavorativo e stress lavorativo” con questionario sullo stress da lavoro correlato.
4) Utilizzo piattaforma “Segreteria Digitale” (solo per il personale Assistente Amministrativo.
FABBISOGNO DI ATTREZZATURE E INFRASTRUTTURE MATERIALI
−
−
−
−
Si rende necessario completare la dotazione di PC e LIM nelle aule dei vari plessi.
Occorre predisporre laboratori d’informatica attualmente presenti in due plessi su sei.
Necessita implementare attrezzature e materiale didattico per alunni BES.
Occorre implementare attrezzature per l’attività motoria.
43
ACCORDI DI RETE
Il nostro Istituto, ai sensi dell’art. 7 del D.P.R. 275 del ’99 per la realizzazione di Progetti Formativi, ha aderito
alle seguenti Reti di scuola:
F.A.R.O. (Formazione / Autoanalisi / Ricerca / Output)
PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA (Formazione BES)
SCUOLA DOMANI (Formazione Dirigenti, Docenti e personale A.T.A.)
PROMOZIONE DELLA CULTURA MUSICALE (Attivazione Progetto Musicale)
RETE PENNISI (Consulenza legale per Dirigenti)
RETE PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE (Formazione Animatori Digitale)
PARTENARIATO E-TWINNING (stabilire un approccio positivo con i partner europei)
RETE SCUOLE ALFAMEDIALI (Apprendere e leggere, scrivere e pensare con l’alfabeto e
l’audiovisivo)
MONITORAGGIO DEL PIANO
Entro il 30 ottobre di ogni anno sarà effettuato il monitoraggio del piano al fine di verificare l’efficacia delle
azioni educativo-formative messe in atto nel corso dell’anno scolastico di riferimento.
Dagli esiti del monitoraggio dipenderà la revisione e la previsione di azioni correttive dello stesso.
Le azioni di monitoraggio riguarderanno in particolare i seguenti aspetti:
-
Grado di partecipazione dell’utenza alle iniziative proposte
-
Livello di gradimento dell’utenza alle iniziative proposte
-
Ricaduta didattica delle attività.
44
ALLEGATO N. 1
ATTO DI INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prot. n. 0002939/A19
Trapani lì 06/10/2015
AL COLLEGIO DEI DOCENTI
E P.C.
AL CONSIGLIO D’ISTITUTO
AI GENITORI
AGLI ALUNNI
AL PERSONALE ATA
ATTI
ALBO
Sito Web
OGGETTO: ATTO D’INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE
DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE
N.107/2015.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
-
-
-
VISTA la legge n. 107 del 13.07.2015 recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e
formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”;
PRESO ATTO che l’art.1 della predetta legge, ai commi 12-17, prevede che:
1) le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente il
triennio di riferimento, il piano triennale dell'offerta formativa ;
2) il piano deve essere elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola
e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico;
3) il piano è approvato dal consiglio d’istituto;
4) esso viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la compatibilità con i limiti d’organico
assegnato e, all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR;
5) una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato nel portale unico dei
dati della scuola;
6) Il piano può essere rivisto annualmente entro ottobre;
7) Per realizzare gli obiettivi del piano le Istituzioni scolastiche possono avvalersi di un organico potenziato
di docenti per supportare l’attuazione delle attività.
TENUTO CONTO delle proposte e dei pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà
istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle
associazioni dei genitori.
VALUTATE prioritarie le criticità emerse dal RAV , gli esiti formativi degli alunni e delle
rilevazioni Invalsi
EMANA
ai sensi dell’art. 3 del DPR 275/99, così come novellato dall’art. 1 comma 14 della legge 13.7.2015, n. 107, il
seguente
Atto d’indirizzo
per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione per l’elaborazione del piano triennale
dell’offerta formativa per gli anni scolastici 2016/17-2017/18- 2018/19
45
-Indirizzi generali per le attività della scuola
Perseguire la formazione integrale della persona;
Realizzare il principio di uguaglianza;
Assicurare il successo formativo di tutti e di ciascuno;
Porre l’alunno al centro dell’azione educativa;
Strutturare ambienti decorosi ed idonei al fine di favorire i processi di apprendimento ;
Operare per una scuola dell’inclusione;
Potenziare l’attenzione alle istanze interculturali nell'ottica della conoscenza e del rispetto
reciproco, presupposto per una vera integrazione;
Definire e proporre un curricolo adeguato alla formazione degli alunni;
Favorire attività di orientamento n e l l ’ o t t i c a d e l l ’ e d u c a z i o n e p e r m a n e n t e .
Tenere conto delle proposte delle famiglie.
-Scelte generali di gestione e amministrazione
Le attività di gestione e di amministrazione saranno improntate sui criteri di efficacia,efficienza,economicità,
nonché ai principi di semplificazione, trasparenza e buon andamento. A tal fine si terrà conto di:
Garantire la massima semplificazione delle procedure nella fruizione dei servizi;
Prevenire ogni forma di disservizio.
Diffondere,con ogni mezzo,informazioni concernenti la vita della scuola;
Favorire la comunicazione interna ed esterna mediante sito web,registro elettronico,
Favorire la gestione partecipata della scuola;
Promuovere convenzioni,accordi di rete,protocolli d’intesa con Comune,Enti
locali,Associazioni,soggetti pubblici e privati per incrementare la qualità dell’offerta formativa di cui
all’art.7 del DPR 275/99;
Partecipare ad iniziative finanziate con fondi comunali,regionali, nazionali,europei rispondenti alle
esigenze formative dell’utenza e della scuola;
Promuovere attività di orientamento ed open day per la pubblicizzazione dell’offerta formativa;
Promuovere la crescita professionale di tutto il personale;
Responsabilizzarsi rispetto ai risultati e ai livelli di apprendimento che i propri alunni sono chiamati
a raggiungere.
Valorizzare le risorse interne.
Conferire incarichi a personale esterno secondo il Regolamento d’Istituto e soltanto dopo avere
accertato la mancanza di risorse umane interne qualificate,
L’organizzazione amministrativa generale ,sulla base della proposta del DSGA e nel rispetto della
Contrattazione d’Istituto ,dovrà assicurare orari di lavoro che garantiscano il pieno svolgimento delle
attività scolastiche e l’apertura al pubblico sia in orario antimeridiano che pomeridiano.
-Indirizzi per la stesura del Ptof
-Rapporto di autovalutazione e Piano di miglioramento
1) Le priorità, i traguardi e gli obiettivi individuati dal rapporto di autovalutazione (RAV) e il conseguente
piano di miglioramento di cui all’art.6, comma 1, del Decreto del Presidente della Repubblica 28.3.2013
n.80 dovranno costituire parte integrante del Piano;
A tal fine nell’elaborazione della progettazione dell’offerta formativa triennale si terrà conto delle seguenti
priorità individuate nel RAV e conseguenti obiettivi di processo:
Incrementare le competenze degli alunni in italiano,matematica,lingua inglese e informatica in orario
curricolare utilizzando il 20% del curricolo;
Sensibilizzazione del personale riguardo la somministrazione delle prove Invalsi,mediante incontri di
autoformazione;
Individuazione di indicatori e descrittori omogenei per la valutazione del comportamento e per lo
sviluppo delle competenze civiche e sociali;
Monitoraggio degli esiti a distanza: a conclusione del primo trimestre/quadrimestre delle discipline.
46
Area di processo
Curricolo,progettazione e valutazione
Descrizione dell’obiettivo di processo
Strutturazione omogenea per interclasse di test
oggettivi e schede di verifica per la valutazione
iniziale,intermedia e finale.
Elaborazione documento valutativo comune per
tutte le discipline e per tutte le classi. La
valutazione sarà aderente alla scala decimale.
Ambiente di apprendimento
Aumento e adeguamento della dotazione
tecnologica
all’interno
delle
classi,limitatamente alle risorse disponibili.
Inclusione e differenziazione
Predisposizione e realizzazione progetti
all’interno del curricolo (PDP) per l’inclusione
degli alunni BES e per gli alunni
extracomunitari.
Continuità e orientamento
Strutturazione di un curricolo verticale per le
classi ponte.
Predisposizione progetti in continuità con le
classi ponte.
Indagine sui risultati di apprendimento
conseguiti a distanza.
Sviluppo e valorizzazione delle risorse Attivazione percorsi di formazione destinati al
umane
personale,in base ai bisogni formativi
Integrazione con il territorio e rapporti Accordi
formalizzati
con
con le famiglie
Associazioni,privati,scuole del territorio ed
Enti locali.
2) Nel definire le attività per il recupero ed il potenziamento del profitto, si terrà conto dei risultati delle
rilevazioni INVALSI relative allo scorso anno ed in particolare dei seguenti aspetti:
Si rilevano situazioni anomale e isolate di cheating sia nelle prove di Matematica che di Italiano;
Non esiste varianza di risultati all’interno della classe.
Nonostante il posizionamento dell’Istituto è buono rispetto alla Sicilia e a livello Nazionale e il dato
complessivo risulta significativamente superiore alla media regionale e nazionale,i risultati conseguiti
nella prova di Italiano risultano significativamente inferiori alla media d’istituto,regionale e Nazionale.
3) Le proposte ed i pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed
economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori di cui tener
conto nella formulazione del Piano sono i seguenti:
Partecipazione ad iniziative promosse dalle diverse realtà istituzionali del territorio;
Partecipazione a progetti in rete con altre scuole per attività di formazione del personale docente non
docente e ad iniziative per il miglioramento delle professionalità sotto il profilo metodologico-didattico.
4) Il Piano dovrà fare particolare riferimento ai seguenti commi dell’art.1 della Legge1, 2:
commi 1-4 (finalità della legge e compiti delle scuole):
L’istituto, coerentemente con la legge, si propone di:
assicurare il successo formativo di tutti gli alunni rispettando i tempi e gli stili di apprendimento di
ciascuno nonché di realizzare il principio di uguaglianza,
1
Per ogni punto indicato il DS potrà/dovrà scegliere se inserire indirizzi specifici o limitarsi a richiamare le norme
In ciascuno dei punti successivi, dove sono indicate delle righe vuote, il dirigente scriverà le indicazioni che fornisce al Collegio per
la redazione del Piano. Se un punto non è pertinente (per esempio, perché riguarda solo un particolare ordine di scuola, ovvero un
settore che il DS non ritenga di includere nel Piano), non riportarlo.
47
2
Garantire e rafforzare la partecipazione alle decisioni degli organi collegiali per adeguare il Piano
dell’offerta formativa al Piano triennale dell’offerta formativa previsto dai Nuovi ordinamenti per il
“potenziamento dei saperi e delle competenze delle studentesse e degli studenti e per l’apertura della
comunità scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle realtà locali”,
Assicurare “ la piena realizzazione del curricolo della scuola e il raggiungimento degli obiettivi di cui
ai commi 5 a 26 “ della legge 107/2015 attuando le forme di flessibilità dell’autonomia didattica e
organizzativa previste dal DPR 275/99 attraverso:
a) Articolazione modulare del monte orario annuale di ciascuna disciplina;
b) Potenziamento del tempo scuola anche oltre i modelli e i quadri orari;
c) Programmazione plurisettimanale e flessibile dell'orario complessivo.
commi 5-7 e 14 (fabbisogno di attrezzature e infrastrutture materiali, fabbisogno dell’organico
dell’autonomia, potenziamento dell’offerta e obiettivi formativi prioritari):
− si terrà conto in particolare delle seguenti priorità3:
Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche con particolare riferimento all’italiano
nonché alla lingua inglese,;
Potenziamento delle competenze matematico-logico e scientifiche;
Potenziamento delle competenze nella musica;
Valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le
culture
Potenziamento delle discipline motorie
Sviluppo delle competenze digitali degli studenti
Prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e di violenza
;potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi
speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei
servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore;
Alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda per studenti di lingua non italiana
con l’apporto dei mediatori culturali;
Valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva,aperta al territorio e in grado di sviluppare e
aumentare l’interazione con le famiglie e con la comunità locale.
Attrezzature e infrastrutture materiali
per ciò che concerne attrezzature e infrastrutture materiali occorrerà tenere presente che:
Si rende necessario completare la dotazione di pc e lim nelle aule dei vari plessi;
Occorre predisporre laboratori di informatica attualmente presenti in due plessi su sei,
Necessita implementare attrezzature e materiale didattico per alunni BES;
Occorre implementare attrezzature per l’attività motoria.
Organico docenti
− per ciò che concerne i posti di organico, comuni e di sostegno, il fabbisogno per il triennio di
riferimento è così definito4:
1. Scuola dell’Infanzia:
Posti comuni n. 16 di cui 1 indirizzo Montessori, Posti sostegno n. 2 Posti IRC n. 2 di cui una
10 h e1/5 e un'altra 06h.
2. Scuola Primaria:
Posti comuni n.34 Posti sostegno n. 09 Posto Lingua Inglese n.03 posti IRC n.04 di cui 2 a
cattedra completa , uno spezzone di 2 h e uno spezzone di h 04.
3
Indicare in particolare quali delle priorità elencate dal comma 7 della Legge dovranno essere recepite nel Piano, in aggiunta a
quelle emergenti dal RAV di istituto.
4
Riportare i dati così come risultano dall’organico dell’anno in corso al momento dell’approvazione del Piano, distinti per classi di
concorso, ed ulteriormente per posti comuni e posti di sostegno. Eventuali variazioni successive potranno essere apportate in sede
di aggiornamento annuale del Piano.
48
Potenziamento
− per ciò che concerne i posti per il potenziamento dell’offerta formativa il fabbisogno sarà definito in
relazione ai progetti ed alle attività contenuti nel Piano, entro un limite massimo di n.5 unità5 per
l’attuazione dei progetti riguardanti:
Potenziamento delle competenze linguistiche con particolare riferimento all’italiano nonché alla lingua
inglese,;
Potenziamento delle competenze matematico-logico e scientifiche;
Potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali
attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi
socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore;
Alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda per studenti di lingua non italiana
con l’apporto dei mediatori culturali;
Sviluppo delle competenze digitali degli studenti.
Organico ATA
− per ciò che concerne i posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario il fabbisogno è così
definito6:
DSGA n.1
Assistenti amministrativi n.4;
Collaboratori scolastici n.10 più contratto pulizie con ex LSU.
commi 10 e 12 (iniziative di formazione rivolte agli studenti per promuovere la conoscenza delle
tecniche di primo soccorso, programmazione delle attività formative rivolte al personale docente
e amministrativo, tecnico e ausiliario e definizione delle risorse occorrenti):
Formazione sicurezza per tutto il personale,
Formazione sui bisogni formativi rilevati dal personale docente e ATA,anche in rete, in
collaborazione con Enti e Associazioni del territorio
commi 15-16 (educazione alle pari opportunità, prevenzione della violenza di genere
promuovere attività di educazione alle pari opportunità e prevenzione della violenza di genere e di tutte
le discriminazioni.
comma 20 (Insegnamento Lingua Inglese nella scuola Primaria):
Potenziamento dell’insegnamento della lingua inglese;
Potenziamento della musica e dell’educazione motoria.
commi 56-61 (piano nazionale scuola digitale, didattica laboratoriale)
Partecipazione al piano nazionale per la scuola digitale e al progetto nazionale per la banda ultralarga,
comma 124 (formazione in servizio docenti)7:
La formazione in servizio dei docenti sarà organizzata sia dalla scuola sia che in rete anche in collaborazione
con altre scuole,Enti e associazioni sulle seguenti tematiche.
Sicurezza;
5
Indicare il fabbisogno di posti nell’organico di potenziamento, nella misura provvisoriamente assegnata per il 2015-16,
eventualmente aumentato di una o due unità solo in caso di documentata necessità. Il fabbisogno deve risultare da specifici progetti
di attività relativi all’attuazione delle priorità e degli obiettivi del Piano. E’ prudente indicare sotto questa voce un numero che tenga
conto dell’accantonamento di alcune unità di personale per le supplenze brevi.
6
Fare riferimento a quello dell’anno in corso. Per gli ATA non esiste organico di potenziamento.
7
Precisare le aree (non gli specifici argomenti) che dovranno essere incluse nel piano di formazione (basarsi sulle risultanze del RAV,
delle prove INVALSI, di altri eventuali elementi conoscitivi sul fabbisogno di formazione del personale docente. Indicare altresì,
previa informativa alla parte sindacale, la misura oraria minima della formazione che dovrà essere programmata nel PIano.
49
Competenze digitali e didattica multimediale;
Didattica inclusiva;
Didattica per competenze;
Curricolo verticale;
Criteri generali.
5) i criteri generali8 per la programmazione educativa, per la programmazione e l'attuazione delle attività
parascolastiche, interscolastiche, extrascolastiche, già definiti nei precedenti anni scolastici dal consiglio
d’istituto e recepiti nei POF di quei medesimi anni, che risultino coerenti con le indicazioni di cui ai
precedenti punti “1” e “2” potranno essere inseriti nel Piano;
6) I progetti e le attività sui quali si pensa di utilizzare docenti dell’organico del potenziamento devono fare
esplicito riferimento a tale esigenza, motivandola e definendo l’area disciplinare coinvolta9. Si terrà conto
del fatto che l’organico di potenziamento deve servire anche alla copertura delle supplenze brevi e quindi si
eviterà di assorbire sui progetti l’intera quota disponibile10.
7) Per tutti i progetti e le attività previsti nel Piano, devono essere indicati i livelli di partenza sui quali si
intende intervenire, gli obiettivi cui tendere nell’arco del triennio di riferimento, gli indicatori quantitativi
e/o qualitativi utilizzati o da utilizzare per rilevarli. Gli indicatori saranno di preferenza quantitativi, cioè
espressi in grandezze misurabili, ovvero qualitativi, cioè fondati su descrittori non ambigui di presenza /
assenza di fenomeni, qualità o comportamenti ed eventualmente della loro frequenza.
Predisposizione del Piano triennale.
8) Il Piano dovrà essere predisposto dal collegio dei docenti con il coordinamento della Funzione Strumentale
a ciò designata, eventualmente affiancata dalla commissione PTOF e dalle Funzioni strumentali quale
gruppo di lavoro per essere portato all’esame del collegio stesso nella seduta del 27 ottobre, che è fin d’ora
fissata a tal fine.
f.to Il dirigente scolastico1
Prof.ssa Silvana Rosa Maria Lentini
1
Firma autografa sostitutiva a mezzo stampa ai sensi dell’art.3 comma 2 del D.lgs. 39/1993
______________________
1
Tenuto conto del fatto che sul potenziamento si può prescindere dall’esatta corrispondenza della classe di concorso, indicare una
rosa di classi di concorso cui attingere per ciascun posto richiesto.
1
La quota di organico di potenziamento da accantonare per le supplenze brevi dovrà coprire più aree disciplinari, in modo da
risultare utilizzabile per esigenze diverse (es.: area letteraria, linguistica, matematica, scientifica).
8
Questo punto è ovviamente a discrezione del DS, il quale, valutata la situazione pregressa della propria scuola, potrà decidere se
indicare o no il mantenimento dei criteri di programmazione pregressi stabiliti dal consiglio d’istituto.
9
Tenuto conto del fatto che sul potenziamento si può prescindere dall’esatta corrispondenza della classe di concorso, indicare una
rosa di classi di concorso cui attingere per ciascun posto richiesto.
10
La quota di organico di potenziamento da accantonare per le supplenze brevi dovrà coprire più aree disciplinari, in modo da
risultare utilizzabile per esigenze diverse (es.: area letteraria, linguistica, matematica, scientifica).
50
ALLEGATO N. 2
PATTO DI CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVA
Visto il D.M. n.5843/A3 del 16 ottobre 2006 “Linee di indirizzo sulla cittadinanza democratica e legalità”.
Visti i D.P.R. n.249 del 24/6/1998 e D.P.R. n.235 del 21/11/2007 “Regolamento recante lo Statuto delle
studentesse e degli studenti della scuola secondaria”.
Visto il D.M. n.16 del 5 febbraio 2007 “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la
prevenzione del bullismo”.
Visto il D.M. n.30 del 15 marzo 2007 “Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni
cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari,
dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti”.
Visto il D.L. n.137 del 1 settembre 2008 “Disposizioni urgenti in materia di Istruzione e Università”.
premesso che:
l’istruzione, la formazione e l’educazione sono processi complessi e continui che richiedono la
cooperazione dello studente, della scuola, della famiglia e dell’intera comunità scolastica;
la scuola non è soltanto il luogo in cui si realizza l’apprendimento ma una comunità organizzata dotata
di risorse umane, materiali e immateriali, tempi e organismi che necessitano di interventi complessi di
gestione, ottimizzazione, conservazione, partecipazione e rispetto dei regolamenti;
scuola e famiglia sottoscrivono il seguente patto educativo di corresponsabilità,
con il quale
La scuola si impegna a:
fornire una formazione culturale e professionale qualificata, aperta alla pluralità delle idee, nel rispetto
dell’individualità di ciascuno studente;
offrire un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona, garantendo un servizio didattico di
qualità in un ambiente educativo sereno e sicuro, così da sostenere il processo di formazione di ciascuno
studente, nel rispetto di ritmi e tempi di apprendimento personali;
offrire iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio, al fine di favorire il
successo formativo e combattere la dispersione scolastica, promuovendo, contestualmente, anche il
merito;
favorire la piena integrazione degli studenti diversamente abili, promuovere iniziative di accoglienza e
integrazione, stimolare riflessioni e attivare percorsi volti al benessere e alla tutela della salute degli
studenti;
mantenere un costante rapporto con le famiglie in relazione all’andamento didattico e disciplinare nei
tempi istituzionalmente previsti e, su appuntamento in caso di necessità;
discutere serenamente e tempestivamente su eventuali rimostranze presentate dalla famiglia;
prendere in considerazione ogni proposta di miglioramento
Lo studente si impegna a:
prendere coscienza dei propri doveri-diritti, rispettando la scuola intesa come insieme di persone,
ambienti e attrezzature;
mantenere, in ogni momento della vita scolastica, un comportamento educato e corretto, rispettando le
persone e i diritti di ciascuno;
51
frequentare, regolarmente, le lezioni, partecipare con la dovuta attenzione e assolvere gli impegni di
studio;
accettare, rispettare e aiutare gli altri e i diversi da sé, impegnandosi a comprendere le ragioni dei loro
comportamenti;
utilizzare, correttamente, le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e comportarsi in modo da non
arrecare danno al patrimonio della scuola;
tenere a mensa un comportamento civile ed educato, senza produrre schiamazzi, non alzandosi da tavola
senza il permesso degli insegnanti e consumando i pasti offerti, senza sprecare il cibo ( per le classi cui
tale servizio viene erogato)
La famiglia si impegna a:
valorizzare l’istituzione scolastica, instaurando con essa un positivo clima di dialogo, nel rispetto di
scelte educative e didattiche condivise, favorendo un atteggiamento di reciproca collaborazione con i
docenti;
garantire la costante frequenza del proprio figlio/a alle lezioni, controllandone l’impegno nello studio e
sollecitando il rispetto dell’ambiente scolastico;
controllare, quotidianamente, il diario o il quaderno nei quali vengono apposte le comunicazioni degli
insegnanti, firmando, ove occorresse, per ricezione;
rendersi disponibile per la collaborazione e per il dialogo educativo, nel caso di convocazioni o incontri
richiesti dalla Scuola o dalle famiglie stesse;
discutere, presentare e condividere con i propri figli il patto educativo sottoscritto con l’Istituzione
scolastica.
Presentare, tempestivamente e serenamente, eventuali rimostranze affinchè i problemi possano essere
risolti in un clima di reciproca collaborazione
Disciplina e responsabilità
Il genitore, nel sottoscrivere il presente patto, è consapevole che, come previsto dalla vigente normativa, il
compito educativo compete prioritariamente alla famiglia (art. 30 della Costituzione, artt. 147, 155, 317 bis
e 2048 del Codice Civile) con conseguente responsabilità, per danni eventualmente cagionati, a carico dei
genitori che non abbiano impartito al figlio minore un’educazione adeguata a prevenire comportamenti
scorretti.
La Scuola, da parte sua, prende atto che è facoltà dei genitori cooperare nella valutazione dell’efficienza e
dell’efficacia delle attività formative e del servizio scolastico (D.P.C.M. 7/6/1995 e D.Lvo 150/09)..
Trapani, ……………….
Firma dei docenti contitolari della classe
___________________________________
___________________________________
___________________________________
___________________________________
___________________________________
Firma dei genitori
___________________________________
___________________________________
52
ALLEGATO N. 3
PIANO ATTIVITA’ PROGETTO DISPERSIONE SCOLASTICA
PIANO ATTIVITA' EDUCATIVO-DIDATTICHE DA IMPLEMENTARE NELLE SCUOLE
PRIMARIE CARATTERIZZATE DA ALTO TASSO DI DISPERSIONE ED ESITI INFERIORI ALLA
MEDIA REGIONALE NELLE PROVE INVALSI
L'attuale panorama scolastico, specchio e cassa di risonanza delle più vaste problematiche sociali, evidenzia,
nelle sue diverse sfaccettature e all'interno dei diversi ordini di scuola, una situazione di "sofferenza" da parte di
molti studenti.
Insuccesso nel raggiungimento dei traguardi formativi, allontanamento dal circuito scolastico, comportamenti
di autolesionismo e di aggressività nei confronti dei pari e degli adulti, nuove dipendenze da internet,
rappresentano solo alcune tra le modalità utilizzate dalle nostre ragazze/i per esprimere il loro disagio.
Malgrado i significativi risultati ottenuti in questi anni, la situazione complessiva resta ancora altamente
problematica come dimostrano i dati raccolti sistematicamente dall' Osservatorio sulla Dispersione Scolastica
dell'USR Sicilia, i dati dell'INVALSI e dell'OCSE-PISA :
a)
Circa 20% della popolazione tra i 6 e gli 11 anni è considerata "a rischio" di dispersione scolastica nelle
scuole del sud e nelle periferie urbane;
b)
Molti studenti presentano difficoltà nell'acquisire le competenze di base (apprendimenti cognitivi e
socio-relazionali) necessarie per un equilibrato sviluppo della personalità e delle capacità adattative. Tali
difficoltà sono spesso correlate a problematiche inerenti il disagio familiare, ai rischi evolutivi dovuti alle
transizioni ecologiche, ad un modello rigido di insegnamento/ apprendimento.
Non è semplice, all'interno di questo quadro, trattare le questioni inerenti le problematiche dell'apprendimento
per le numerose variabili che ad esse si interconnettono e che rimandano ad interventi interistituzionali e
multifattoriali; si tratta, ovviamente, di credere fino in fondo al "Principio di Educabilità e di successo
formativo per tutti" e di pensare che il nostro Sistema Scolastico può diventare più efficace sviluppando un
sistema di "protezione" che aiuti i minori a non incrementare i disagi e le difficoltà di partenza e che crei le
condizioni per un cambiamento significativo nella vita del soggetto.
L'apprendimento, inteso come una modalità permanente di attivazione dell'apparato per pensare, assume la
connotazione di un vero e proprio sistema protettivo che determina negli studenti:
- Una più bassa esposizione alla situazione che implica stress e disagio emotivo- relazionale;
- Un cambiamento del significato che egli stesso attribuisce alla situazione sfavorevole;
- Una limitazione delle reazioni negative a catena;
- Il miglioramento del proprio senso di auto-efficacia personale;
- L'attivazione di nuove opportunità socio - relazionali;
- La liberazione di energie psichiche bloccate che possono promuovere apprendimento e capacità di pensiero,
creatività, nuove modalità adattive.
E' da queste considerazioni che nasce l'esigenza di promuovere un Piano di interventi educativo - didattici e
psicopedagogici per favorire lo sviluppo delle competenze di base in contesti ad alto rischio di dispersione
scolastica.
Per competenze di Base si intendono quelle competenze fondamentali di cui un soggetto ha bisogno per essere
in grado di interagire con gli altri e migliorarsi all'interno della società. Queste competenze, ovviamente, si
possono sviluppare soltanto in un'interazione continua fra la conoscenza e l'azione.
Come opportunamente ricorda Michele Pellerey (2001) "una competenza può essere caratterizzata
dall'orchestrazione di un insieme di schemi, ciascuno dei quali è una totalità costituita che sottende un'azione o
un' operazione relativa ad un campo operativo particolare " (pag. 241).
Nel mondo anglosassone le competenze di Base vengono denominate "Basic Skills" e si riferiscono
- in particolare - alla Literacy (scrivere, leggere, parlare e ascoltare) e alla Numeracy (comprendere e
utilizzare informazioni matematiche, eseguire calcoli e manipolare informazioni matematiche, interpretare
risultati e comunicare informazioni matematiche).
A queste Basic Skills, bisogna aggiungere le Life Skills come competenze/abilità necessarie per potere vivere
positivamente il rapporto con se stessi e con gli altri.
Il seguente Piano, pertanto, si configura come un approccio preventivo che, partendo dalla scuola dell'
infanzia, nell'ambito delle istituzioni scolastiche più a rischio, prosegua con interventi rivolti agli allievi della
primaria e secondaria di primo grado, individuando come target le classi interessate alle prove Invalsi (2A - 5A
primaria e 3A media).
E' ormai palesemente riconosciuta, infatti, dai più accreditati ed attuali studi di neuro-psicopedagogia , l'enorme
importanza dei primi anni di vita dei bambini per lo sviluppo della mente e per la definizione dell' identità
personale, fattori necessari alla base del successo formativo e scolastico dei nostri studenti.
L'intervento educativo-didattico precoce - di fatto - rende ancora possibile colmare i gap culturali e sociali che
condizionano la piena acquisizione delle competenze di base, necessarie per ogni successivo apprendimento.
Definizione del Piano d' intervento e cronoprocessualità
Occuparsi degli apprendimenti di base - come abbiamo visto - è fondamentale per la messa a punto di un
modello preventivo per l'insuccesso e per le svariate fenomenologie della dispersione scolastica.
Si tratta, ovviamente, di creare le condizioni per un cambiamento significativo nella "vita scolastica" del
soggetto al fine di favorire una riflessione più attenta sul lavoro dei docenti e sul loro modo di "fare scuola".
Centrare l'interesse soprattutto sulla dimensione microsistemica e, in particolar modo, sulle transazioni che si
realizzano all'interno del gruppo-classe nella globalità dei processi di Insegnamento/ Apprendimento
rappresenta l'idea centrale della presente proposta; infatti, si sostiene che modificando la gestione della didattica
all'interno della classe si possano facilitare i processi d'integrazione (auto - eco) e di apprendimento degli
studenti in generale e di quelli in situazione di rischio in particolare.
Per potere rispondere alla suddetta esigenza si propone di implementare una R-A assistita sullo Sviluppo degli
Apprendimenti di Base in considerazione del fatto che la metodologia della R.A. rappresenta il dispositivo
teorico-metodologico più adeguato che ci consente, al contempo, di accogliere un bisogno sociale, di
coinvolgere i docenti e le famiglie, di riflettere sulle variabili intervenienti e di potere formulare un modello
replicabile sia all'interno di altri contesti classe della stessa che in altri istituti scolastici.
Lo sviluppo operativo del presente Piano si articolerà nelle seguenti fasi:
Individuazione delle scuole e delle "classi - Bersaglio" nelle diverse province della Regione;
Coinvolgimento del Dirigente Scolastico, dei docenti dell'organico di potenziamento, dei docenti
curricolari e del personale comandato sul Progetto Regionale contro la dispersione;
3.
Formazione/Accompagnamento dei docenti dell'organico di potenziamento, ad hoc assegnati;
4.
Testing: definizione delle Variabili dipendenti e indipendenti e selezione degli strumenti per la Verifica
dei risultati;
5.
Costruzione del percorso laboratoriale e delle necessarie connessioni con i gruppi classe;
6.
Messa a punto del piano operativo d'intervento quotidiano con l'ausilio dei docenti ad hoc destinati
(manipolazione / gestione della Variabile Indipendente);
7.
Costituzione del gruppo di R-A (docenti organico di potenziamento, docenti delle classi, etc.) e tutoring
sistematico (a cura dei docenti comandati sul Progetto Regionale contro la dispersione );
8.
Monitoraggio dell'andamento della R-A e utilizzazione del feed-back sistematico per procedere agli
aggiustamenti in itinere;
9.
Re-Testing con l'utilizzazione della stessa batteria testologica utilizzata in input; Valutazione
complessiva dell'esperienza e pubblicizzazione dei risultati;
10.
Conferenza Regionale sui primi risultati ottenuti con il presente Piano d'intervento;
11.
Rimodulazione del Piano e avvio 2° anno di sperimentazione;
12.
L'implementazione del Piano Regionale, pertanto, si articolerà in un complesso raccordo tra diversi
livelli ecosistemici così come rappresentato nello schema seguente:
1.
2.
Le risorse necessarie alla realizzazione del progetto sono state individuate all'interno di quelle già assegnate
dall'organico di potenziamento, propedeutico alla attuazione della fase C ,a ciascun Ambito Territoriale. Il
personale dedicato è stato individuato percentualmente, con forbice che varia dal 10% al 15%, sulla base di un
indicatore di criticità calcolato "ponendo adeguata attenzione alle situazioni caratterizzate da forte processo
immigratorio, nonché delle aree caratterizzate da forte dispersione scolastica."
Distribuzione per la scuola Primaria
Sulla base dei dati rilevati, risulta la seguente distribuzione di posti di scuola Primaria accantonati per il
progetto:
Provincia
Indicatore Posti EE % posti da
posti
di criticità potenz. accantonare accantonati
Agrigento
0,97%
152
11,00%
17
Caltanissetta
1,10%
83
12,00%
10
Catania
0,92%
337
11,00%
37
Enna
0,68%
58
10,00%
6
Messina
1,19%
212
12,00%
25
Palermo
1,09%
386
12,00%
46
Ragusa
1,75%
98
15,00%
15
Siracusa
1,24%
130
13,00%
17
Trapani
1,12%
139
12,00%
17
Totale Sicilia
190
Destinatari dell'intervento Destinatari dell'intervento saranno gli alunni delle scuole del primo ciclo nelle
cui classi si sono registratipunteggi alle prove INVALSI inferiori alla media regionale.
Utilizzando i docenti assegnati per il potenziamento dell'offerta formativa partirà,nelle classi individuate, un
percorso mirato di attività specifiche per il raggiungimento di obiettivi quali:
55
potenziamento delle competenze linguistico-espressive e matematiche;
potenziamento delle metodologie laboratoriali;
perfezionamento dell'italiano L2;
sviluppo/potenziamento della motivazione scolastica;
promozione delle abilità di studio e dei processi meta-cogni-emotivi;
promozione dell'inclusione all'interno dei gruppi classe e dell'organizzazione scolastica in
generale.
•
•
•
•
•
•
Articolazione operativa dell' intervento
Il Piano d'interventi - coordinato dall'USR - si articolerà in tre fasi globalmente interrelate :
Formazione specifica dei docenti assegnati per l'organico di potenziamento, che
riguarderà sia lo sviluppo di competenze relative ai quadri di riferimento teorico-disciplinari sottesi alle prove
INVALSI sia lo sviluppo di conoscenze/competenze relative alla personalizzazione dei processi di
apprendimento (motivazione, metodo di studio, apprendimento cooperativo, etc).
b)
Progettazione esecutiva che prevede la costruzione di un format condiviso con i dirigenti delle scuole
individuate e con gli operatori coinvolti.
c)
Valutazione che prevede la costruzione di strumenti di verifica, in itinere e finali, a livello cognitivo e
meta cognitivo, compresa la ricaduta curriculare e nei consigli di classe dell'azione svolta.
A conclusione dell'anno scolastico, sulla base dei dati rilevati con la metodica test/retest, sarà possibile avviare
una verifica dell'efficacia delle azioni poste in essere sia a livello di singola istituzione scolastica che a livello
provinciale e regionale.
All' inizio del percorso ogni istituzione scolastica beneficiaria del "docente dedicato" compilerà una scheda di
progetto(che sarà monitorata, nelle diverse fasi, dagli osservatori d'area) che specifichi la situazione iniziale,le
metodologie di intervento, l'organizzazione, le azioni di accompagnamento previste, i risultati attesi.
Nelle classi individuate si svolgeranno - nel rispetto dell'autonomia contestuale e metodologica - in orario
antimeridiano, le attività didattiche di supporto e tutte le altre azioni previste dal PIANO.
Risultati attesi a livello regionale
La presenza di una risorsa aggiuntiva mirata e orientata e l'individuazione precoce di problematiche connesse
con l'apprendimento, consentirà di realizzare interventi di recupero più individualizzati e sintonici con i reali
bisogni dei nostri alunni che dovrebbero migliorare i risultati delle rilevazioni(in ordine sia alla riduzione
della dispersione scolastica sia al successo scolastico e formativo) e introdurre processi di innovazione e
cambiamento nelle organizzazioni scolastiche. Tra i risultati attesi del progetto, considerata la pregressa
esperienza di rete degli osservatori sulla dispersione scolastica, è previsto anche quello di facilitare la
costruzione di un sistema territoriale di scambio esperienziale utile per la diffusione delle buone pratiche
didattiche, al fine di rispondere tempestivamente ai bisogni degli alunni e intensificare/consolidare la funzione
interlocutorio-progettuale nei rapporti fra scuole, col territorio e con gli EELL.
a)
56
ALLEGATO N. 4
REGOLAMENTO DI ISTITUTO
“Il Presente Regolamento trae la sua origine dalle normative in vigore e si propone di integrarle ed
adattarle sulla base delle esigenze e delle finalità del 1° Circolo Didattico “L. Da Vinci”. Non tratta però
aspetti già normati da fonti di natura superiore quali Leggi, Decreti, Ordinanze, Circolari. Ad esse si fa
rimando per quanto qui non contemplato.
PREMESSA
“La comunità scolastica”
La scuola è luogo di formazione e di educazione e, mediante lo studio, promuove negli alunni l’acquisizione
delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica.
La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca e di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta
alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni; in essa, ogni operatore scolastico, con pari dignità e nella
diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo
sviluppo delle potenzialità di ciascun alunno ed il recupero delle situazioni di svantaggio, nel rispetto delle
libertà e dei principi sanciti dalla Carta Costituzionale.
La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, fonda il suo
progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-studente, contribuisce allo sviluppo
della personalità dei giovani, anche attraverso l’educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione della
identità di genere, del loro senso di responsabilità e della loro autonomia individuale e persegue il
raggiungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati all’evoluzione delle conoscenze e all’inserimento
nella vita attiva.
La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul
rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di
ogni barriera ideologica, sociale, culturale e religiosa.
La presente “Premessa” è parte integrante del Regolamento ed impegna tutte le componenti scolastiche alla
piena attuazione dei principi, delle finalità e degli obiettivi in essa contenuti.
Art. 1: Oggetto del Regolamento
1. “Il Presente Regolamento trae la sua origine dalle normative in vigore e si propone di integrarle ed
adattarle sulla base delle esigenze e delle finalità del 1 Circolo Didattico “L.Da Vinci”. Non tratta però
aspetti già normati da fonti di natura superiore quali Leggi,Decreti, Ordinanze, Circolari. Ad esse si fa
rimando per quanto qui non contemplato.
2. Il presente Regolamento disciplina l’organizzazione ed il funzionamento del 1° Circolo Didattico “L. da
Vinci” che comprende sei plessi scolastici: “L. da Vinci”, “Duca d’Aosta”, “S. F.sco d’Assisi”, “G.
Verga”, “Don Bosco”, “Ascanio”.
3. Esso è diretto agli alunni, ai docenti, al personale ATA e alle famiglie e costituisce riferimento certo per la
conoscenza delle norme da osservare e, al fine di assicurare condizioni di trasparenza, di sicurezza e di
buon funzionamento della scuola.
57
Art. 2 : Vita dell’Istituto
La vita dell’Istituto consiste di:
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
h.
attività didattiche;
attività di mensa scolastica (funzionante in tre plessi);
attività degli Organi Collegiali e/o delle loro articolazioni interne;
attività di aggiornamento e formazione del personale;
attività di studio e di ricerca condotta dai docenti;
attività proprie dei servizi generali ed amministrativi;
attività parascolastiche, extrascolastiche, interscolastiche;
attività culturali, autorizzate secondo le norme vigenti, condotte di concerto con l’Istituto o
autonomamente da soggetti esterni che realizzino, integrandola, la funzione della scuola come centro di
promozione culturale, sociale e civile.
TITOLO I
ORGANI COLLEGIALI
Art. 3: Partecipazione alla Vita della Scuola
La partecipazione delle varie componenti alla vita dell’Istituzione Scolastica avviene nel rispetto dei principi
della Costituzione Italiana (art. 3 - 33 - 34) e, più in particolare, delle disposizioni contenute nel D. Lgs. 297/94
e successive modifiche e integrazioni e nel DPR 275/99.
CONSIGLIO DI CIRCOLO
Art. 4: Attribuzioni
Il Consiglio di Circolo ha potere deliberante, consultivo, elettivo, amministrativo.
Ha competenze in merito:
all’approvazione del Programma economico e finanziario annuale e del conto consuntivo;
all’impiego dei mezzi finanziari per il funzionamento amministrativo e didattico;
all’abolizione, modifica, integrazione del Regolamento;
alla partecipazione delle scuole ad attività culturali e sportive.
Inoltre:
indica i criteri generali per la formazione delle classi;
adatta il calendario scolastico alle condizioni ambientali;
stabilisce i criteri generali per la programmazione educativa, l’impostazione del P.O.F. e l’attuazione
delle attività para - inter - extra scolastiche;
delinea il quadro generale delle necessità dell’istituto, formula proposte al Collegio dei Docenti e
stabilisce gli indirizzi generali per l’attività della scuola e le scelte generali di gestione e di
amministrazione;
adotta il P.O.F. nella sua integrità, dopo le determinazioni in merito da parte del C.d.D.; delibera
conseguentemente il piano complessivo della scuola e si attiva coerentemente per l’attuazione del piano
a livello di struttura, servizi e risorse;
attiva gli indispensabili rapporti inter-istituzionali per la predisposizione delle strutture e dei servizi
necessari alla qualificazione dell’offerta formativa;
58
autorizza il DS a stipulare accordi e protocolli d’intesa con le istituzioni e le associazioni territoriali per
qualificare l’offerta formativa;
verifica la congruità delle proposte educativo-didattiche con gli indirizzi generali stabiliti per la
definizione del P.O.F., nel rispetto delle competenze del Collegio dei Docenti, con riferimento ad
attività curricolari, extracurricolari, in rete con altre scuole ed enti, a progetti, laboratori, scelte di
gestione (tempo normale, prolungato, mensa, utilizzo strutture da parte di terzi), scelte generali di
amministrazione (apertura e chiusura uffici).
Art. 5: Composizione del Consiglio
Il Consiglio d’Istituto ha la composizione che deriva dalle norme in vigore. I rappresentanti dei genitori,
dei docenti, del personale A.T.A., vengono eletti dalle rispettive componenti.
Il Dirigente Scolastico è membro di diritto del Consiglio e nomina con proprio atto gli eletti.
Art. 6: I Consiglieri. Inizio e cessazione della carica
1.
I Consiglieri entrano in carica all’atto della proclamazione.
2. La convalida dell’elezione dei Consiglieri viene effettuata nella prima adunanza del Consiglio d’Istituto.
3. Nel caso di cessazione per qualsiasi causa dalla carica di Consigliere, il Consiglio procede alla sua surroga,
nella prima adunanza successiva all’avvenuta cessazione, convalidando l’elezione del candidato primo dei
non eletti nella medesima lista, previo accertamento dell’insussistenza delle cause di ineleggibilità o
incompatibilità.
Art. 7: Dimissioni
1.
Le dimissioni dalla carica di Consigliere, indirizzate al Presidente del Consiglio, devono essere assunte
immediatamente al protocollo dell’Istituto nell’ordine temporale di presentazione. Esse sono irrevocabili,
non necessitano di presa d’atto e sono immediatamente efficaci. Nell’ipotesi in cui le dimissioni vengono
presentate durante una seduta del Consiglio, verbalmente, con la formula inequivocabile: “In questo
momento rassegno le dimissioni dalla carica di Consigliere”, il segretario provvederà alla verbalizzazione
delle stesse ed alla immediata conseguente assunzione al protocollo dell’Istituto.
2. Il Consiglio, entro i 20 giorni successivi, procede alla surroga dei Consiglieri dimissionari,
con separate
deliberazioni, seguendo l’ordine di presentazione delle dimissioni, quale risulta dal protocollo.
Art. 8: Decadenza
1. Oltre che per gli altri casi previsti dalla legge, un consigliere decade dalla sua carica per l’assenza
ingiustificata a tre sedute consiliari consecutive.
2. Il Presidente del Consiglio, d’ufficio o su istanza di un qualsiasi membro, contesta la circostanza al
Consigliere, il quale ha 10 giorni di tempo per formulare osservazioni o far valere ogni ragione
giustificativa.
3. Entro i 15 giorni successivi, il Consiglio, ove ritenga sussistente la causa contestata, lo dichiara decaduto.
4. La deliberazione è depositata agli atti della segreteria e notificata all’interessato, ai sensi di legge, entro i 5
giorni successivi alla seduta del Consiglio.
Art. 9: Il Presidente del Consiglio
1. Il Presidente, eletto secondo la normativa vigente, presiede il Consiglio ed esercita tutte le altre funzioni
attribuitegli dalla legge e dal presente Regolamento.
2.
Sovrintende al funzionamento del Consiglio e delle sue articolazioni.
59
3. Mantiene i rapporti con il Dirigente Scolastico al fine di assicurare il buon funzionamento del Consiglio, in
particolare lo consulta prima di fissarne le convocazioni.
4. Il Presidente assicura una adeguata informazione ai Consiglieri sulle questioni sottoposte al Consiglio.
Art. 10: Elezione del Presidente, del vice presidente e della Giunta esecutiva
Il Dirigente Scolastico convoca nei termini stabiliti dalla legge (15 gg.) il Consiglio d’Istituto per
l’insediamento e l’elezione del presidente, del vice Presidente e della giunta esecutiva.
Nella prima seduta il Consiglio è presieduto dal Dirigente Scolastico che coordina i lavori fino all’elezione
del Presidente, che è eletto tra i membri della componente genitori; l’elezione ha luogo a scrutinio segreto.
2. E’ considerato eletto il genitore che ottiene la maggioranza assoluta dei voti.
Qualora non si raggiunga la predetta maggioranza nella prima votazione, il Presidente è eletto a
maggioranza relativa dei votanti, sempre che sia presente il 51% dei consiglieri; in caso di parità di voti
viene eletto il genitore più anziano di età.
3. Il Consiglio elegge altresì il vice presidente, scelto sempre tra la componente genitori, con le medesime
modalità di votazione del Presidente.
4. Il Consiglio d’Istituto elegge al suo interno, a scrutinio segreto, la Giunta esecutiva, nel numero previsto
dalle leggi in vigore, per ogni componente.
Sono eletti coloro che hanno ottenuto la maggioranza assoluta dei voti nella 1a votazione, oppure la
maggioranza relativa, nel caso che sia necessaria la 2a votazione. In caso di parità di voti, viene eletto il
candidato più anziano di età.
Art. 11: Il vice presidente
In caso di assenza del presidente, il vice presidente lo sostituisce a tutti gli effetti.
Qualora sia assente anche il vice presidente, presiede il Consiglio il genitore più anziano di età.
In caso di assenza di tutta la componente genitori, svolge il ruolo di Presidente, il consigliere più anziano di età
presente in aula.
Art. 12: Il Segretario del Consiglio
Il Segretario, fatti salvi i diritti e i doveri derivanti gli dalla sua condizione di consigliere:
a) Redige e dirama gli inviti di convocazione.
b) Cura la pubblicità degli atti del Consiglio d’Istituto mediante la relativa consegna degli stessi al
Dirigente Scolastico, che ne dispone l’affissione.
c) Redige il verbale di ogni seduta su apposito registro, a pagine numerate che, dopo l’approvazione, è a
disposizione dei consiglieri ed è consultabile presso l’ufficio di segreteria dell’Istituto.
È consentita la redazione del verbale con tecniche che prevedono l’uso del computer e delle tecnologie
più avanzate; in questo caso le deliberazioni del Consiglio d’Istituto vengono redatte su fogli da
incollare sull’apposito registro.
Per la stesura dei verbali il segretario verbalizzante può essere coadiuvato dal personale di segreteria.
E’ vietata la registrazione audio o video delle sedute.
Il Presidente e il Segretario sottoscrivono gli atti e le deliberazioni del Consiglio.
Art. 13: Sedute ordinarie e sedute straordinarie
1. Le sedute del Consiglio si distinguono in ordinarie e straordinarie.
2. Sono da considerarsi sessioni ordinarie le sedute in cui si discute di:
a) programma annuale;
b) conto consuntivo;
c) verifiche del programma annuale;
60
d) verifiche dello stato di attuazione dei “Progetti”;
e) verifiche annuali.
3. Sono straordinarie tutte le altre sedute del Consiglio.
Art. 14: Sedute pubbliche e sedute segrete
1. Le sedute del Consiglio d’Istituto, di norma, sono pubbliche.
Il pubblico presente è tenuto ad assumere un atteggiamento corretto che non pregiudichi l’ordinato
svolgimento dei lavori.
2. Il Consiglio si riunisce in seduta segreta quando tratta questioni che comportino apprezzamenti sui meriti,
capacità, comportamento pubblico e privato, moralità delle persone o che comunque comportino valutazioni
sulle qualità delle persone stesse.
3.
Quando nella trattazione di un argomento in seduta pubblica si inserisce un fatto o un problema
concernente la qualità e la capacità di determinate persone, o allorché l’argomento della discussione, pur
non riguardando persone determini motivi di ordine morale di interesse pubblico, tali da ritenere dannosa
per l’Istituto o per terzi la sua discussione pubblica, il Consiglio, su proposta motivata del suo Presidente o
di un terzo dei Consiglieri, delibera il passaggio in seduta segreta, dandone atto a verbale con esplicita
indicazione dei motivi.
4. Relativamente alla seduta segreta tutti i componenti del Consiglio, sono vincolati al segreto d’ufficio.
Art. 15: Convocazione del Consiglio di Circolo
1. Le riunioni del Consiglio di Circolo hanno luogo in ore non coincidenti con l’orario delle lezioni. Il
consiglio di circolo o di istituto è convocato dal presidente del consiglio stesso.
Il presidente del consiglio è tenuto a disporre la convocazione del consiglio su richiesta del presidente della
giunta esecutiva ovvero di un terzo dei componenti del consiglio stesso.
2. L’avviso di convocazione deve contenere:
a) l’ordine del giorno con gli argomenti da trattare;
b) il giorno, l’ora e la sede dell’adunanza;
c) la data e la firma del Presidente del Consiglio.
3. L’avviso di convocazione con il relativo ordine del giorno delle sedute del Consiglio viene pubblicato
all’albo dell’Istituto.
4. Le convocazioni possono essere trasmessi via E-mail o mediante fonogramma.
Art. 16: Termini per l’invio degli avvisi
L’avviso di convocazione è notificato ai consiglieri, di norma, cinque giorni prima dell’adunanza per le sedute
ordinarie e tre giorni prima per le sedute straordinarie. In caso di convocazione d’urgenza, l’avviso può essere
effettuato, previa comunicazione telefonica, anche 24 ore prima della seduta.
Art. 17: Validità delle sedute
1. La seduta del Consiglio d’Istituto è valida se sono presenti la metà più uno dei consiglieri eletti; in caso di
dimissione e/o di avvenuta decadenza e di non sostituzione di uno o più consiglieri, il quorum viene
calcolato sulla base dei consiglieri in carica.
Il Presidente, trascorsi 30 minuti dall’ora prevista della convocazione, in mancanza del numero legale, scioglie
e rinvia la seduta.
Nel caso in cui il Consiglio non può iniziare i lavori per mancanza del numero legale, il Presidente, sentito il
parere del Dirigente Scolastico, aggiorna la seduta per la trattazione degli argomenti posti all’ordine del
giorno entro i 5 giorni successivi. In questo caso l’avviso di convocazione deve essere inviato ai
consiglieri assenti almeno 24 ore prima della seduta.
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In caso di interruzioni della seduta per mancanza del numero legale, il Presidente, sentito anche il Dirigente
Scolastico, aggiorna, entro i 5 giorni successivi, la seduta del consiglio per la discussione dei punti non
ancora trattati. In caso di mancato aggiornamento della seduta, i punti non discussi sono rinviati alla
riunione successiva.
Art. 18: Svolgimento delle sedute
1. Il Presidente all’inizio della discussione di un argomento posto all’ordine del giorno, dopo l’eventuale
relazione del Dirigente Scolastico, dà la parola ai consiglieri.
2. Il dibattito deve svolgersi sugli argomenti posti all’ordine del giorno.
Eccezionalmente, per casi di comprovata urgenza e necessità, su richiesta di almeno un 1/3 dei Consiglieri
e/o del Presidente e/o del Dirigente Scolastico e, previa approvazione della maggioranza assoluta dei
presenti, si può discutere su argomenti non inclusi nell’ordine del giorno.
Il Consiglio di Circolo, all’inizio della seduta, delibera la modifica dell’ordine del giorno, aggiungendo, ai
punti posti all’ordine del giorno, quelli nuovi, con una eventuale loro rinumerazione. Ulteriori punti
possono essere aggiunti in sostituzione di quelli programmati, se questi ultimi sono ritenuti rinviabili.
3. La sequenza di trattazione dei punti all’ordine del giorno può essere modificata su richiesta di almeno uno
dei consiglieri e su deliberazione della maggioranza assoluta dei consiglieri presenti.
4. Gli interventi ordinati dal Presidente sulla base delle richieste, debbono essere il più possibile
coerenti, brevi e concisi e concettosi.
chiari,
5. La durata massima degli interventi è fissata in 5 minuti.
6. Le delibere s’intendono valide se sono approvate dalla maggioranza assoluta dei presenti. In caso di parità
di voti prevale il voto del Presidente. In caso di conflitto d’interesse di uno o più membri del Consiglio, in
rapporto all’argomento trattato, questi non prendono parte alla discussione e alla votazione.
7. La votazione avviene in modo palese per alzata di mano e può esprimere una posizione favorevole,
contraria o di astensione. Quando si tratta di persone la votazione si svolge a scrutinio segreto.
8. Possono partecipare alle sedute del Consiglio, con funzione consultiva, tecnici, esperti e specialisti per
fornire pareri qualificati relativi ai punti posti all’Ordine del Giorno.
9. La durata massima delle riunioni, di norma, non può superare le due ore, trascorse le quali la seduta si
aggiorna per la trattazione dei punti non discussi.
Art. 19: Processo verbale
1. La seduta si apre con la lettura del processo verbale della riunione precedente.
2. Il processo verbale deve rappresentare la sintesi della discussione dell’andamento della seduta consiliare.
3. Esso contiene l’indicazione dei punti principali della discussione, il testo integrale della parte dispositiva
della deliberazione e,l’indicazione dell’approvazione a maggioranza o unanimità.
4. Ogni consigliere può chiedere che nel processo verbale della seduta sia riportata una propria
breve
dichiarazione o, in modo sintetico, i motivi di un voto. Tale dichiarazione va riporta integralmente nel
verbale solo se formulata per iscritto e sottoscritta dall’interessato e consegnata al segretario verbalizzante
per essere custodita agli atti della scuola, allegata agli atti del consiglio a cui si riferisce.
5. Il verbale della seduta deve essere redatto in modo da conservare, nella forma più concisa, menzione di
quanto viene discusso, senza eccedere in particolari che possono recar danno alle persone o discredito
all’Istituto e senza riportare le dichiarazioni degli interessati, se non preventivamente sottoscritte e
autorizzate dagli stessi.
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6. Il processo verbale delle adunanze consiliari è firmato dal Presidente del Consiglio e dal segretario
verbalizzante.
7. La firma del segretario verbalizzante attesta l’autenticità e l’esattezza del verbale, salvo le rettifiche che
potranno esservi apportate in sede di approvazione dello stesso nella successiva seduta del Consiglio di
Istituto.
8. Al termine di ogni seduta il segretario verbalizzante procederà, d’intesa con tutti i membri che
sottoscriveranno seduta stante, a riassumere i testi delle deliberazione adottate.
Art. 20: Pubblicità degli atti
1. La pubblicità degli atti del Consiglio avviene, secondo quanto disposto dalle disposizioni in materia, nel
rispetto della C.M. 105/1975 e della L. 241 / 90 e successive modifiche e integrazioni.
Non sono soggetti a pubblicazione gli atti riguardanti persone, salvo contraria richiesta da
parte delle
stesse.
Ai sensi dell’art. 13 della Circolare n. 105/1975 , la pubblicità degli atti del consiglio di circolo deve
avvenire mediante affissione in apposito albo di circolo, della copia integrale del testo delle deliberazioni
adottate dal Consiglio stesso. L’affissione all’albo avviene, di norma, entro il termine di otto giorni dalla
relativa seduta del consiglio.
2. La copia della deliberazione da affiggere all’albo, sottoscritta e autenticata dal segretario del consiglio, è
consegnata al Dirigente scolastico che ne dispone l’affissione immediata e attesta in calce ad essa la data di
affissione. Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole persone.
3. La copia delle deliberazioni deve essere esposta per un periodo di almeno 15 giorni.
4. La parte esplicativa della seduta, contenente la sintesi della discussione e gli eventuali interventi, nonché
tutti gli atti a ciò presupposti, non sono soggetti a pubblicità.
5. La copia della deliberazione e tutti gli atti scritti preparatori sono depositati nell’Ufficio di segreteria del
Circolo, per lo stesso periodo e sono esibiti a chiunque ne faccia richiesta.
6. Il verbale della seduta sarà oggetto di approvazione all’inizio della seduta successiva.
7. Gli originali dei processi verbali delle sedute del Consiglio d’Istituto sono depositati agli atti della
Segreteria, a cura del segretario verbalizzante.
Art. 21: Diritto di informazione e di accesso agli atti amministrativi
1. Ogni Consigliere ha diritto di ottenere dagli uffici della segreteria tutte le informazioni, nonché il rilascio di
copie utili all’espletamento del mandato elettivo.
2. I Consiglieri hanno a disposizione, di norma e, ove possibile, nei 3 giorni precedenti la seduta del Consiglio,
tutti gli atti inerenti gli adempimenti posti all’Ordine del Giorno; la consultazione avviene negli uffici dove
tali atti sono depositati.
3. L’esercizio dei diritti di cui al 1° e 2° comma è effettuato dai Consiglieri, richiedendo direttamente le
informazioni al Dirigente Scolastico e la consultazione degli atti al DSGA ed ai responsabili dei singoli
settori preposti alla conservazione degli atti stessi.
Art. 22: Diritto al rilascio di copie di atti e di documenti
1. L’Ufficio di Segreteria provvede al rilascio di copie, estratti, certificazioni desunte dai predetti registri.
2. La richiesta delle copie è effettuata dal Consigliere presso gli uffici competenti con domanda scritta,
contenente gli estremi dell’atto di cui si chiede copia, il motivo della richiesta, la dichiarazione che la copia
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stessa sarà utilizzata esclusivamente per l’esercizio dei diritti connessi alla carica ricoperta, la data e la
firma.
3. Il rilascio delle copie avviene, come disciplinato dall’allegato n. 4 al presente Regolamento (Regolamento
per l’esercizio del diritto di accesso agli atti amministrativi).
Sugli atti riservati per legge o regolamento, di cui comunque vengano a conoscenza, i Consiglieri sono tenuti al
segreto d’ufficio.
Per quanto non disciplinato nel presente Regolamento si richiamano le leggi dello Stato e le norme del
Regolamento per l’accesso ai documenti amministrativi.
Art. 23: Della revoca del mandato al Presidente e alla Giunta
Il Consiglio, a maggioranza dei componenti presenti alla seduta del Consiglio, può revocare il mandato al
Presidente e/o ai membri elettivi della Giunta, sulla base di motivate mozioni di sfiducia poste all'ordine del
giorno su richiesta scritta di almeno un terzo dei consiglieri. Qualora la mozione di sfiducia sia rivolta al
Presidente, il Consiglio d’Istituto sarà presieduto dal Vicepresidente o dal consigliere più anziano.
Le votazioni sulle mozioni di sfiducia si effettuano a scrutinio segreto. In caso di parità la votazione sarà
ripetuta fino a tre volte, quindi si procederà all’appello nominale. In caso di persistente parità prevarrà il voto
del consigliere che presiede la seduta.
GIUNTA ESECUTIVA
Art. 24: Attribuzioni
La Giunta esecutiva, oltre alle attribuzioni specifiche previste del D. Lgs. 297/94 e successive modifiche e
integrazioni, può deliberare su questioni – problemi delegati dal Consiglio d’Istituto, dandone comunicazione
allo stesso nella prima seduta utile.
Art. 25: Composizione
1. La Giunta del Consiglio d’Istituto ha la composizione che deriva dalle norme in vigore.
2. I rappresentanti dei genitori e dei docenti vengono eletti dal Consiglio nella prima seduta utile, con le
modalità previste dall’art. 10 del presente Regolamento.
3. Sono membri di diritto della Giunta: il Dirigente Scolastico che ne è anche il Presidente ed il Direttore dei
Servizi Generali ed Amministrativi che svolge anche la funzione di segretario.
Art. 26: Convocazione della Giunta
1.
La Giunta esecutiva è convocata dal Dirigente Scolastico secondo le modalità previste dall’art. 15 del
presente Regolamento.
2. Specificatamente per la Giunta Esecutiva, la convocazione va disposta con un preavviso di almeno 3 giorni.
Nei casi di urgenza la riunione può avvenire in qualsiasi momento anche con comunicazione verbale e/o a
mezzo telefono.
Art. 27: Validità delle sedute
La seduta della Giunta è valida se sono presenti la metà più uno degli aventi diritto.
Art. 28: Svolgimento delle sedute
Le sedute della Giunta Esecutiva si svolgono secondo le modalità previste all’art.18 del presente Regolamento.
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Art. 29: Processo verbale
Il contenuto del processo verbale è disciplinato dall’art. 20 del presente Regolamento.
COLLEGIO DEI DOCENTI
Art. 30: Attribuzioni
Nell’ambito delle competenze ad esso attribuite dalle disposizioni vigenti ed in particolare dal Regolamento
sull’autonomia didattica ed organizzativa, il Collegio dei Docenti:
stabilisce, sulla base degli indirizzi e dei criteri generali fissati dal Consiglio d’Istituto e del piano delle attività
proposte dal Dirigente Scolastico, le modalità di elaborazione del P.O.F. e ne delibera la proposta finale;esercita
le proprie competenze e delibera in materia di autonomia didattica, organizzativa, di ricerca, sperimentazione e
di sviluppo per la realizzazione del P.O.F.;
delibera in materia di programmazione educativo – didattica, nel rispetto delle scelte educative delle famiglie e
della libertà di insegnamento dei docenti;delibera in materia di orario delle attività di flessibilità organizzativa e
didattica, di utilizzo delle ore di contemporaneità;verifica, periodicamente, l’attività dell’azione educativodidattica, regolandone, eventualmente, l’andamento;
discute le proposte dei Consigli di Interclasse e di Intersezione;
adotta e/ o conferma i libri di testo;
propone e delibera le iniziative di aggiornamento/formazione dei docenti;
esprime proposte e criteri in merito alla formazione delle classi e all’assegnazione delle classi e delle discipline;
elegge i membri di commissione e/o Comitati di propria competenza;
individua le funzioni-strumentali al POF e le assegna ai docenti;
delibera in merito alla aggregazione delle discipline/educazioni in ambiti disciplinari ed a tutte le materie ad
esso demandate dalla vigente legislazione scolastica.
Art. 31: Composizione del Collegio
Il Collegio dei docenti ha la composizione che deriva dalle norme in vigore. Fanno parte del Collegio i docenti
con nomina a tempo indeterminato titolari e/o in completamento di cattedra, i docenti supplenti annuali e/o
temporanei in servizio a qualsiasi titolo.
Art. 32: Il Presidente del Collegio
Il Collegio è presieduto dal Dirigente Scolastico; in caso di sua assenza è sostituito dal docente primo
collaboratore; in caso di assenza anche di quest’ultimo, dal docente secondo collaboratore.
Art. 33: Il Segretario del Collegio
Il Dirigente scolastico, all’atto dell’insediamento del Collegio, affida ad un docente le funzioni di
segretario verbalizzante.
Il docente-segretario, fatti salvi i diritti ed i doveri derivantigli dalla sua condizione di membro del
Collegio:
- Redige il verbale di ogni seduta su apposito registro, a pagine numerate che, dopo l’approvazione, è a
disposizione dei consiglieri ed è consultabile presso l’ufficio di segreteria dell’Istituto.
- Può redigere il verbale con tecniche che prevedono l’uso del computer e delle tecnologie più avanzate.
- Per la stesura dei verbali il segretario verbalizzante può essere coadiuvato dal personale di segreteria.
- E’ vietata la registrazione audio o video delle sedute.
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Art. 34: Convocazione
1. Il Collegio dei Docenti è convocato dal Dirigente Scolastico o su richiesta di almeno 1/3 degli aventi diritto.
2. La convocazione è effettuata secondo le modalità previste dall’art. 15 del presente Regolamento, deve
indicare la data e l’ora di inizio e l’ordine del giorno.
3. L’ordine del giorno è predisposto dal Dirigente Scolastico, o su richiesta di almeno 1/3 dei docenti; la
lettera di convocazione è controfirmata dai docenti per presa visione.
Art. 35: Termini per l’invio degli avvisi
1. L’avviso di convocazione è notificato ai docenti, di norma, cinque giorni prima dell’adunanza
prima per le sedute aventi carattere d’urgenza, non considerando i giorni festivi.
e tre giorni
2. In caso di eccezionali e comprovati motivi da verbalizzare, il Collegio dei Docenti può essere convocato con
24 ore di preavviso, esclusi i giorni festivi.
Art. 36: Validità delle sedute
1. La seduta è valida quando sono presenti la metà più uno degli aventi diritto.
2. Il calcolo viene effettuato sottraendo al numero degli aventi diritto quello degli assenti giustificati e viene
reso immediatamente noto.
Art. 37: Durata della seduta
La seduta non può di norma superare le tre ore; ove i lavori non fossero conclusi, su richiesta del Dirigente
Scolastico o di 1/3 dei presenti, il Collegio può deliberare la prosecuzione dei lavori per altri 60 minuti, allo
scadere dei quali la seduta è improrogabilmente sciolta.
Art. 38: Rilevazione delle presenze
La presenza al Collegio è attestata dalla firma apposta su apposito registro.
In ogni caso i docenti che per particolari motivi debbono allontanarsi prima del termine della seduta, prima
dell’inizio della seduta, sono tenuti ad avvertire il Dirigente Scolastico, che ne tiene conto per la validità della
seduta stessa.
Il segretario verbalizzante prende nota dell’allontanamento del/dei docente/i e dell’orario in cui è avvenuto.
Art. 39: Svolgimento delle sedute
1. Il Dirigente/Presidente dirige e modera la discussione sugli argomenti da trattare.
2. L’ordine del giorno può essere modificato e/o invertito dietro approvazione della maggioranza assoluta dei
presenti, senza procedere a discussione. Le proposte di modifica o riordino dell’O.d.G. possono essere
presentate dal Presidente o da almeno tre docenti all’inizio della seduta, per essere sottoposte
all’approvazione della maggioranza assoluta dei presenti. Gli eventuali argomenti aggiunti vengono sempre
posti in coda all’O.d.G.
3. Il Presidente, all’inizio di ogni argomento posto all’ordine del giorno e dopo la relazione introduttiva,
prende nota delle richieste d’intervento e dà la parola ai richiedenti. Gli interventi non possono protrarsi, di
norma, per più di 5 minuti. E’ assolutamente vietato interrompere a qualsiasi titolo il relatore. Al termine di
tutti gli interventi il Presidente può consentire delle brevi repliche, che comunque, non possono superare i
due minuti.
4. Le sedute del Collegio dei Docenti sono chiuse al pubblico ed alle altre componenti scolastiche. La
eventuale partecipazione di non aventi diritto debitamente motivata, deve essere autorizzata dal Dirigente
Scolastico o approvata all’inizio della seduta dalla maggioranza dei presenti.
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Art. 40: Ordine delle sedute
Se un membro del Collegio turba l’ordine durante le sedute o pronuncia parole sconvenienti, il Dirigente
Scolastico lo richiama e può disporre l’inserzione del richiamo nel processo verbale.
Art. 41: Processo verbale
1. Per ogni seduta viene redatto processo verbale.
2. Il processo verbale deve rappresentare il fedele resoconto dell’andamento della seduta consiliare.
3. Esso contiene l’indicazione dei punti principali della discussione, il testo integrale della parte dispositiva
della deliberazione, nonché il numero dei votanti, dei voti favorevoli, di quelli contrari e delle astensioni su
ogni proposta di deliberazione.
4. Dal verbale deve risultare se la votazione sia avvenuta a scrutinio segreto o a scrutinio palese.
5. Gli interventi e le dichiarazioni espresse dai consiglieri nel corso della discussione sono riportate in modo
sintetico.
6. Ogni consigliere può chiedere che nel processo verbale sia riportata integralmente una propria breve
dichiarazione o i motivi di un voto. In tal caso le dichiarazioni espresse dal/i docente/i devono essere dettate
o presentate per iscritto con sottoscrizione del/i dichiarante/i.
7. Il processo verbale del Collegio è firmato dal Dirigente/Presidente e dal segretario verbalizzante.
8. La firma del segretario verbalizzante attesta l’autenticità e l’esattezza del verbale, salvo le rettifiche che
potranno esservi apportate in sede di approvazione dello stesso nelle successive sedute del Collegio dei
docenti.
Art. 42: Approvazione del processo verbale
1. La seduta si apre con la messa in approvazione del processo verbale della seduta precedente.
2. Del verbale della seduta precedente viene data lettura all’inizio della seduta successiva.
3. Sul processo verbale non è concessa la parola se non ai docenti che intendano proporvi una rettifica, o
chiarire o correggere il proprio pensiero espresso nelle sedute precedenti, oppure per fatto personale.
4. Se un docente intende proporre modificazioni od integrazioni al verbale, deve farlo formulando per iscritto
ed in modo esatto i termini di quanto intende che sia cancellato, modificato od inserito a verbale.
5. Nel formulare le proposte di rettifica, non è consentito riprendere o ripetere in alcun modo la discussione
già effettuata.
6. Formulata una proposta di rettifica, il Presidente interpella il Collegio per conoscere se vi siano opposizioni
alla stessa. Se nessuno chiede di intervenire, la proposta di rettifica si intende approvata. Altrimenti essa è
messa a votazione per alzata di mano.
7. A conclusione degli interventi il Dirigente/Presidente del Consiglio mette a votazione il verbale della seduta
precedente.
Art. 43: Comitati, Gruppi di lavoro, Dipartimenti
1. Il Collegio dei Docenti può deliberare di costituire, al suo interno, gruppi di lavoro, comitati tecnici e/o di
studio, organismi consultivi, ecc., con le finalità indicate nel P.O.F. e, secondo le indicazioni del piano
annuale delle attività scolastiche, di organizzarsi in dipartimenti, in sezioni verticali e/o orizzontali, ecc.
2. Ogni docente può presentare la propria disponibilità ad essere eletto e/o nominato in tali organismi, gruppi,
comitati, ecc.
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Art. 44: Diritto di informazione e di accesso agli atti amministrativi
Ogni docente ha diritto di ottenere dagli uffici della segreteria tutte le informazioni, nonché il rilascio di copie
utili all’espletamento del mandato elettivo.
Art. 45: Diritto al rilascio di copie di atti e di documenti
1. La richiesta delle copie di estratti e certificati desunti dal registro dei verbali è effettuata dal docente presso
gli uffici competenti con domanda scritta, contenente gli estremi dell’atto di cui si chiede copia, il motivo
della richiesta, la dichiarazione che la copia stessa sarà utilizzata esclusivamente per l’esercizio dei diritti
connessi alla funzione docente, la data e la firma.
2. L’Ufficio di Segreteria provvede al rilascio di copie, estratti e certificazioni desunti dai registri dei verbali.
3. Il rilascio delle copie avviene come disciplinato nell’allegato 4 al presente Regolamento (Regolamento per
l’esercizio del diritto di accesso agli atti amministrativi).
5. Sugli atti riservati per legge o regolamento, di cui comunque vengano a conoscenza, i docenti sono tenuti al
segreto d’ufficio.
6. Per quanto non disciplinato nel presente Regolamento si richiamano le leggi dello Stato e le norme del
Regolamento per l’accesso ai documenti amministrativi.
CONSIGLIO DI INTERCLASSE / INTERSEZIONE
Art. 46: Composizione
I Consigli di Interclasse/Intersezione sono composti dai docenti di classi parallele o di plesso per la scuola
primaria e dai docenti di plesso per la scuola dell’infanzia.
Dei Consigli di Interclasse ed Intersezione fanno parte tanti genitori per quante sono le classi/sezioni
funzionanti in ciascun plesso.
I Consigli di Interclasse ed Intersezione sono presieduti dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato.
Le funzioni di segretario sono attribuite dal Dirigente Scolastico ad un docente, membro dello stesso consiglio.
Art. 47: Attribuzioni
1. I Consigli di Interclasse, Intersezione hanno il compito di:
a. formulare proposte al Collegio dei Docenti in merito al Piano dell’offerta formativa, alla
programmazione educativo – didattica ed alla sperimentazione metodologico-didattica;
b. formulare proposte in merito alla scelta dei libri di testo e dei sussidi didattici;
c. formulare il piano delle attività extrascolastiche, inclusi i viaggi d’istruzione e le visite guidate.
2. Alle sedute partecipano i docenti e i rappresentanti dei genitori.
3. I Consigli di Interclasse e Intersezione si riuniscono ogni due mesi circa.
Art. 48: Convocazione
Il Dirigente Scolastico convoca i Consigli, con preavviso di almeno 5 giorni; i Consigli di Interclasse e
Intersezione possono essere anche convocati su richiesta scritta di almeno 1/3 degli aventi diritto.
Art. 49: Approvazione delle delibere
Le proposte e le delibere sono valide se approvate dalla maggioranza dei presenti.
Art. 50:
Per quanto non espressamente previsto nel presente paragrafo si fa riferimento alle indicazioni contenute nel
paragrafo dedicato al Collegio dei docenti.
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TITOLO II
RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA
Art. 51 Patto di corresponsabilità
I docenti di classe, stipuleranno un “Patto di corresponsabilità educativa” con le famiglie, sulla base del
seguente schema.
La scuola si impegna a:
fornire una formazione culturale e professionale qualificata, aperta alla pluralità delle idee, nel rispetto
dell’identità di ciascuno studente;
offrire un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona, garantendo un servizio didattico di
qualità in un ambiente educativo sereno, favorendo il processo di formazione di ciascun studente, nel
rispetto dei suoi ritmi e tempi di apprendimento;
offrire iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio al fine di favorire il
successo formativo e combattere la dispersione scolastica oltre a promuovere il merito e incentivare le
situazioni di eccellenza;
favorire la piena integrazione degli studenti diversamente abili, promuovere iniziative di accoglienza e
integrazione degli studenti stranieri, tutelandone la lingua e la cultura, anche attraverso la realizzazione
di iniziative interculturali, stimolare riflessioni e attivare percorsi volti al benessere e alla tutela della
salute degli studenti;
garantire la massima trasparenza nelle valutazioni e nelle comunicazioni mantenendo un costante
rapporto con le famiglie, anche attraverso strumenti tecnologicamente avanzati, nel rispetto della
privacy.
La famiglia si impegna a:
valorizzare l’istituzione scolastica, instaurando un positivo clima di dialogo, nel rispetto delle scelte
educative e didattiche condivise, oltre ad un atteggiamento di reciproca collaborazione con i docenti;
rispettare l’istituzione scolastica, favorendo una assidua frequenza dei propri figli alle lezioni,
partecipando attivamente agli organismi collegiali e controllando quotidianamente le comunicazioni
provenienti dalla scuola;
discutere, presentare e condividere con i propri figli il patto educativo sottoscritto con l’Istituzione
scolastica.
Lo studente si impegna a:
prendere coscienza dei propri diritti-doveri rispettando la scuola intesa come insieme di persone,
ambienti e attrezzature;
rispettare i tempi programmati e concordati con i docenti per il raggiungimento del proprio curricolo,
impegnandosi in modo responsabile nell’esecuzione dei compiti richiesti;
accettare, rispettare e aiutare gli altri e i diversi da sé, impegnandosi a comprendere le ragioni dei loro
comportamenti.
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TITOLO III
RAPPORTI SCUOLA-TERRITORIO
Art 52. Contratti di utilizzazione dei locali scolastici e delle strutture appartenenti all’Istituzione
scolastica da parte di soggetti terzi
1. La concessione in uso dei locali scolastici, previa autorizzazione dell’ente proprietario, è finalizzata a
realizzare la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile.
2. E’esclusa la possibilità di concederli in uso a singoli soggetti o comunque a gruppi che non siano costituiti
in associazione tra loro da almeno un anno e i cui fini statutari non siano coerenti con l’azione di
promozione culturale, sociale, civile.
3. I locali scolastici possono essere concessi solo per utilizzazioni precarie e temporanee, previa stipulazione
da parte del concessionario, di una polizza per la responsabilità civile con un istituto assicurativo.
4. L’utilizzazione dei locali scolastici e delle strutture è autorizzata dal Dirigente Scolastico in orari non
coincidenti con le attività didattiche curricolari ed extracurricolari ed ogni altra attività e manifestazione
promosse direttamente dalla scuola o dall’ente proprietario.
La richiesta di concessione dei locali scolastici dovrà essere inviata per iscritto, sia all’ente proprietario che
all’istituzione scolastica, e soggetta ad apposita autorizzazione mediante delibera da parte del Consiglio di
Circolo.
Il Dirigente, nel procedere alla concessione, verificherà se la richiesta è compatibile con le norme del
presente Regolamento.
5.
La concessione di locali scolastici è subordinata a :
Eventuale versamento della scuola di un contributo forfettario di almeno € 300,00 da destinare al
funzionamento amministrativo e/o didattico e/o piccola manutenzione edifici e /o acquisto beni e
sussidi didattici. La predetta somma verrà utilizzata in base alle esigenze prioritarie della scuola e
saranno debitamente rendicontate al C.d.C.
Prestazione gratuita di servizi in favore della scuola (corsi di formazione, etc).
Il Dirigente scolastico stipula apposita convenzione che, a garanzia di esigenze ed interessi della scuola, dovrà
contenere:
la decorrenza e la durata della concessione, che comunque non può essere superiore alla durata
dell’anno scolastico di riferimento;
i tempi e i modi di utilizzo dei locali e delle strutture;
l’elenco dei materiali e delle attrezzature concessi in uso, con indicazione delle quantità e dello stato di
conservazione;
gli obblighi del contraente, tra cui quelli inerenti la vigilanza e la tutela dei locali dei beni in esso
contenuti, la pulizia e l’igiene giornaliera dei locali utilizzati;
specifiche clausole di salvaguardia;
specificare l’esonero di responsabilità dell’istituzione scolastica e dell’ente locale proprietario per l’uso
dei locali nonché il rimborso e la riparazione di eventuali danni provocati per colpa o negligenza;
le modalità di verifica della convenzione.
Contestualemte alla stipula della convenzione dovrà risultare:
• eventuale copia del versamento fatto al Comune di Trapani a titolo di deposito cauzionale;
• eventuale copia del versamento di un contributo forfettario alla scuola. su conto corrente bancario,
specificando la causale.
6. Il concessionario è responsabile di ogni danno causato all’immobile, agli arredi, agli impianti da qualsiasi
azione od omissione dolosa o colposa a lui direttamente imputabili o imputabili a terzi presenti nei locali
scolastici in occasione dell’utilizzo dei locali stessi.
70
L’istituzione scolastica e il Comune devono in ogni caso ritenersi sollevati da ogni responsabilità civile e
penale derivante dall’uso di locali da parte di terzi.
L’utilizzo dei locali da parte di terzi è subordinato, inoltre, all’osservanza di quanto segue:
• E’ vietato al concessionario l’installazione di strutture fisse o di altro genere, se non previa
autorizzazione dell’istituzione scolastica;
• È vietato lasciare in deposito, all’interno dei locali, attrezzi e quant’altro;
• Qualsiasi danno, guasto, rottura o malfunzionamento o anomalie, all’interno dei locali, dovrà essere
tempestivamente segnalato all’istituzione scolastica,
• L’inosservanza di quanto stabilito al precedente punto comporterà per il concessionario l’assunzione a
suo carico di eventuali responsabilità.
I locali vengono concessi previo versamento di un deposito cauzionale al Comune di Trapani stabilito dall’Ente
locale.
Lo svincolo del deposito cauzionale verrà disposto dopo aver accertato che non siano stati prodotti danni
ai locali e agli arredi.
Qualora in sede di verifica, in contraddittorio con il concessionario, si determinasse il mancato rispetto delle
condizioni di concessione in uso, il Dirigente scolastico può sospenderne la fruizione sino all’immediato
ripristino delle garanzie definite dalla convenzione. Il Consiglio di Circolo è chiamato a deliberare in caso
di sospensione definitiva della concessione in uso.
TITOLO IV
ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Art.53. Orario scolastico
L’orario scolastico viene deliberato dal Consiglio di Circolo di anno in anno, in relazione al Piano
dell’Offerta Formativa e alla normativa vigente. Con la medesima procedura è possibile apportare
eventuali
modifiche, anche in corso d’anno scolastico, allo scopo di migliorare la funzionalità
della scuola e dei servizi o qualora insorgessero particolari esigenze legate a situazioni imprevedibili al
momento della progettazione. Modifiche temporanee possono essere adottate dal Dirigente Scolastico
solo in caso di urgente necessità.
Delle variazioni apportate al calendario ed agli orari verrà data comunicazione verbale e scritta alle
famiglie.
Qualsiasi cambio di orario giornaliero deve essere comunicato per iscritto al collaboratore del Dirigente
o al fiduciario di plesso.
Per assicurare l’accoglienza e la vigilanza degli alunni,tutti i docenti sono tenuti a recarsi a scuola con
puntualità 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni, come stabilito dal vigente C.C.N.L (Art. 29 c. 5
CCNL 29 /11/ 2007/quadriennio 2006-2009), e dovranno apporre la loro firma di presenza nell’apposito
registro di plesso.
I docenti di scuola primaria accoglieranno gli alunni della propria classe nell’androne 5 minuti prima
dell’inizio delle lezioni e dopo averli adunati entreranno ordinatamente in classe. I portoni della scuola
apriranno alle ore 8,00 per consentire a genitori e bambini di ripararsi dalle intemperie. I Signori
genitori non sono, però autorizzati a lasciare i bambini da soli, dal momento che il personale
collaboratore scolastico non può assicurare una continua ed efficace vigilanza sui minori.
Tutti i docenti di classe,di sezione,di lingua straniera ecc. sono tenuti,altresì, a svolgere il loro servizio
per la durata settimanale prevista per ciascuna categoria.
L’orario di funzionamento delle sezioni di scuola dell’infanzia e delle classi di scuola primaria è quello
indicato nell’assetto organizzativo approvato in sede collegiale e contenuto nel piano dell’offerta
formativa.
I Signori fiduciari prepareranno dei cartelli esplicitanti l’orario di funzionamento delle varie sezioni e
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classi e provvederanno ad affiggerli alle porte delle aule.
9. I portoni degli edifici scolastici verranno chiusi alle ore 9,00, dopo tale momento gli insegnanti potranno
registrare le assenze della giornata negli appositi registri di classe.
10. Non è assolutamente consentito ai genitori degli alunni di scuola primaria, tranne che per motivi urgenti
o su richiesta dell’insegnante, di accompagnare i bambini in aula, e a tutti i genitori di chiedere notizie
all’insegnante in orario di lezione.
11. I docenti possono interloquire con i genitori soltanto alla fine delle attività didattiche.
12. Per nessun motivo sono consentiti colloqui con genitori durante l’orario di servizio, per cui nessun
genitore è ammesso ai piani durante l’attività didattica. I genitori saranno ricevuti dai docenti
unicamente nelle ore previste per i colloqui o per appuntamento. In caso di necessità ed urgenza il
martedì al termine della programmazione.
13. I docenti di scuola dell’infanzia di tutti i plessi attenderanno gli alunni all’interno dell’aula sulla cui
soglia saranno lasciati dai genitori.
14. Per la scuola dell’infanzia, considerato che i momenti dell'accoglienza sono più distesi, si dispone che:
Per le sezioni ad orario ridotto l’entrata è consentita fino alle ore alle 9,20
Per le sezioni a tempo normale l’entrata è consentita fino alle ore 9,00
I genitori possono entrare nell’edificio scolastico ed accompagnare i propri figli nelle rispettive sezioni,
affidandoli direttamente
agli insegnanti a cui è demandata la responsabilità.
15. E’ severamente proibito ai docenti di fare entrare durante le ore di lezione, oltre ai genitori, personale
estraneo non autorizzato dal Dirigente scolastico. I rappresentanti dei libri pedagogici-didattici da porre
in visione agli insegnanti, saranno ricevuti dagli stessi, previa autorizzazione del Dirigente Scolastico, in
orario non di lezione.
16. Durante l’orario di lezione, nei plessi scolastici si provvederà alla chiusura degli ingressi e dei cancelli,
dove ci sono, dell’edificio per impedire il libero accesso agli estranei e l’uscita di alunni.
17. Nessuno può accedere alle aule senza autorizzazione del Dirigente Scolastico. I fiduciari di plesso e i
collaboratori scolastici segnaleranno tempestivamente agli Uffici di Direzione qualunque presenza
estranea non autorizzata.
18. I rapporti con gli alunni debbono essere improntati al reciproco massimo rispetto.
Art. 54 Vigilanza alunni
1. Tutti i docenti sono tenuti alla sorveglianza degli alunni in qualunque momento della vita scolastica (es.
durante tutti i loro spostamenti, all'interno ed all'esterno della scuola, durante la ricreazione, il servizio di
mensa, durante l’ingresso e l’uscita, le uscite, i viaggi di istruzione. gite, ecc.).
2. Nella scuola primaria la responsabilità sulla vigilanza è condivisa dai docenti dell’equipe pedagogica
della classe, nella scuola dell’infanzia dai docenti della sezione. La vigilanza non può essere delegata ad
altri, se non per causa di forza maggiore o perché richiesta da attività svolte in collaborazione
Il docente non deve mai abbandonare la classe per tutta la durata delle lezioni, in quanto rimane unico
responsabile della classe. Gli alunni, pertanto, non vanno mai lasciati soli.
In caso di necessità ci si rivolga al personale ausiliario e, per ogni evenienza da affrontare o situazione da
chiarire, si comunichi con i fiduciari dei plessi, collaboratori del Dirigente, con il Dirigente stesso, con la
segreteria.
3. La responsabilità personale dell'insegnante di classe, conseguente alle norme di vigilanza sugli alunni,
non esonera il restante personale docente ed ausiliario dall'obbligo di intervento, qualora situazioni
particolari ravvisino uno stato di pericolo per persone e cose.
4. La vigilanza non può essere delegata a personale estraneo alla scuola.
5. In caso di assenza di uno o più insegnanti, quando non possono essere immediatamente sostituiti con
docenti in disponibilità, in compresenza o nominati dalla direzione didattica, il fiduciario del plesso o in
sua assenza, l'insegnante più anziano, dispone per la vigilanza degli alunni. In tal caso sono ammessi
abbinamenti con classi parallele di ciclo o in mancanza suddivisioni di alunni in altre classi.
6. L'insegnante che ospita gli alunni, di conseguenza, si assume la responsabilità della classe o alunni
affidati.
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7. Le ore di supplenza debbono sempre avere carattere didattico e non possono, pertanto, essere intese come
momento di ricreazione.
8. I docenti rispondono in tutti i casi in cui singoli alunni o gruppi di alunni, provenienti anche da classi
diverse, sono ad essi espressamente affidati per svolgere attività curriculare o extra-curriculare,(come
stabilito dal CCNL scuola), nell’ambito sia dell’orario d’obbligo che in caso di svolgimento di attività
aggiuntive di insegnamento deliberate dal Collegio Docenti.
Gli alunni possono essere affidati a docenti diversi dalla classe per le attività di laboratorio a classi aperte
previste dai progetti educativi di plesso.
In caso di progetti di arricchimento formativo che coinvolgono più scuole, gli alunni possono essere
affidati ai docenti che attuano i progetti.
9. Non rientra tra i doveri dell’insegnante la vigilanza degli alunni al di fuori dell’edificio scolastico.
10. E’ compito di ognuno vigilare e sensibilizzare gli alunni nell’adozione di comportamenti corretti, affinché
non avvengano incidenti, e segnalare, se è il caso, particolari comportamenti e situazioni. Poiché la
struttura della scuola (finestre metalliche, porte, pilastri di cemento armato con spigoli) presenta diverse
possibilità di rischio: è compito di ognuno vigilare affinché non avvengano incidenti segnalando, se è il
caso, particolari comportamenti e situazioni .
11. Per motivi di disciplina e sicurezza gli alunni non potranno essere allontanati dall’aula e lasciati nei
corridoi.
12. Durante l’ora di lezione non è consentito far uscire dalla classe più di un alunno per volta, a meno che
l’insegnante si sia accertato della presenza di un collaboratore.
13. Durante l’intervallo, la ricreazione si svolgerà nelle aule. Tutti i docenti del team pedagogico vigilano
sull'intera classe e collaborano con i colleghi.
14. Nella scuola primaria, alle ore 10:15 un suono della campana segnalerà l’inizio della ricreazione e alle ore
10.30 un secondo suono di campanella ne segnalerà la conclusione, e le attività didattiche saranno riprese
con ordine e silenzio. Il personale scolastico è invitato a provvedere al suono della campanella agli orari
previsti con estrema precisione.
15. Il cambio dell’ora va effettuato con la massima tempestività e celerità, al fine di non lasciare scoperte le
classi, evitando di intrattenersi, in questi particolari momenti, con gli altri colleghi presenti in Istituto.
16. All’uscita, al termine delle lezioni, ogni classe deve essere accompagnata fino al portone d’ingresso della
scuola, dal rispettivo insegnante che deve assicurarsi che tutti gli alunni escano in modo ordinato, al fine
di evitare spiacevoli incidenti.
17. I docenti sono invitati a non uscire dalle aule con anticipo superiore ad un paio di minuti rispetto
all’orario di uscita ed a sfilare dietro le scolaresche affinché tutti i bambini possano essere sorvegliati.
18. Gli insegnanti devono vigilare affinché gli alunni siano affidati ai genitori o agli adulti delegati (i docenti
acquisiranno il consenso scritto dei genitori che sono soliti non prelevare i figli).La stessa prassi dovrà
essere seguita nel caso in cui il bambino possa essere prelevato dai familiari o da persone di fiducia delle
famiglie (delle quali devono essere consegnate fotocopie del documento di riconoscimento). In caso di
mancato ritiro in orario dell’alunno, il docente di classe è tenuto a contattare tempestivamente la famiglia;
(sarebbe opportuno disporre di più di un numero di telefono per alunno) al protrarsi del ritardo sarà
segnalato alle autorità competenti l’abbandono del minore.
19. Per la vigilanza in caso di evacuazione rapida della scuola per calamità si rimanda ai Piani appositamente
predisposti.
20. Per favorire l’acquisizione da parte dei bambini delle modalità di evacuazione, si svolgeranno apposite
prove. Dopo la prova di evacuazione, gli insegnanti coordinatori di plesso presenteranno in Segreteria una
relazione scritta sull’andamento delle prove stesse.
21. I docenti possono accedere agli Uffici di Segreteria per il disbrigo delle pratiche personali solo nelle ore in
cui siano liberi dalle lezioni e, di norma, durante l’orario di ricevimento.
22. In base alla normativa sulla privacy (D.L. 196/2003) i docenti dovranno accedere agli Uffici di Segreteria
nel rispetto delle norme del Codice sopra citato, dopo aver ricevuto il consenso degli Incaricati o del
Responsabile.
23. I collaboratori scolastici esplicano il servizio di vigilanza agli ingressi, nei corridoi, e nei servizi durante
l'orario scolastico. Vigilano, inoltre sugli alunni affidati, in caso di particolare necessità.
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24. Per motivi di sicurezza un collaboratore scolastico dovrà essere sempre disponibile, durante le ore di
lezione nelle vicinanze dell'ingresso della scuola.
25. I collaboratori scolastici,se possibile,durante l’orario di lezione,devono sostare in piani diversi e
immancabilmente durante la ricreazione.
Durante l'ingresso e l'uscita degli alunni il personale ausiliario deve unicamente attendere alla vigilanza
degli alunni e collaborare con gli insegnanti per garantire un ingresso e uscita ordinati
Art. 55 - Norme di comportamento del personale A.T.A.
1. Durante le ore di servizio non è permesso al personale ausiliario di allontanarsi dal proprio posto di lavoro
se non per gravi motivi. In tal caso il servizio va comunque assicurato dal personale restante.
2. Al fine di consentire il regolare deflusso degli alunni al termine delle lezioni, è vietato a persone fisiche e/o
automezzi di ostruire gli ingressi. Il personale preposto vigilerà perché ciò non avvenga.
3. Il personale ausiliario è tenuto a vigilare gli spazi comuni dell’edificio durante lo svolgimento delle attività
scolastiche.
4. Durante la ricreazione il personale ausiliario controllerà che l’accesso ai bagni avvenga in modo ordinato e
civile.
5. Il personale ausiliario responsabile deve segnalare tempestivamente al fiduciario del plesso o docente più
anziano, al Dirigente o a un suo collaboratore l'eventuale classe scoperta e assicurare, fino all'arrivo del
docente, la vigilanza sulla stessa.
6. Nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, il personale ausiliario collabora con il personale
docente, durante l'orario di servizio, per ciò che riguarda l'assistenza nelle attività ai servizi igienici e per la
vigilanza dei bambini nei momenti di assenza dell'insegnante. Pertanto, il personale ausiliario dovrà,
periodicamente, fare il giro del piano assegnato per eventuale supporto ai docenti impossibilitati ad
allontanarsi, fatte salve esigenze contigenti.
7. Il personale ausiliario deve curare la pulizia e l'igiene degli ambienti a lui assegnati. Periodicamente e
tassativamente al termine della ricreazione provvederanno all’igienizzazione dei locali e al corretto
funzionamento dei servizi igienici (verifica scarichi, flussometri e rubinetti).
8. Il personale ausiliario segnalerà immediatamente alla dirigenza eventuali furti o danni che si verifichino
alle suppellettili, attrezzature e dotazioni della scuola, per il reparto a lui affidato.
9. Il personale ausiliario preposto al servizio di portineria avrà cura di tenere la porta d'ingresso rigorosamente
chiusa e non consentirà l'ingresso a scuola a persone estranee. In caso di ingresso di personale estraneo, che
dovrà essere preventivamente autorizzato dal Dirigente o dai fiduciari nei plessi dipendenti dal Circolo, il
personale ausiliario provvederà ad annotare su apposito registro le generalità, estremi di documento di
riconoscimento e motivazione. Il personale provvederà a consegnare al visitatore apposito badge che ne
consentirà l’accesso ai locali.
10. E’ altresì vietato l’ingresso a coloro che propagandino oggetti o prodotti da acquistare.
11. Il personale ausiliario è tenuto a controllare e verificare puntualmente ogni giorno, prima di lasciare la
scuola, che gli ambienti affidati alle proprie cure siano tutti regolarmente ben chiusi.
12. L'orario di servizio del personale ausiliario dovrà subire i necessari adattamenti in funzione delle necessità
che la scuola sia aperta anche nelle ore pomeridiane.
13. Il Direttore dei servizi generali e amministrativi a tal proposito fornirà al Dirigente un'ipotesi di
utilizzazione annuale, tenendo conto della possibilità di effettuare alcuni lavori di pulizia anche nelle ore
pomeridiane.
14. La presenza del personale ausiliario deve essere assicurata in occasione di incontri degli insegnanti coi
genitori, di assemblee e manifestazioni che prevedono la presenza di pubblico nonché di adempimenti
amministrativi-contabili ed incontri degli organi collegiali.
15. I servizi amministrativi fanno capo al D.S.G.A che si dovrà attenere alle direttive del D.S.: Il DSGA dovrà
fissare i turni del personale non docente in modo che siano soddisfatte le esigenze dell'Istituto, tenendo
anche conto delle attività extra scolastiche ed interscolastiche nel rispetto dei criteri fissati dal Consiglio di
Circolo. La segreteria amministrativa fisserà e renderà pubblici gli orari di ricevimento al pubblico.
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16. I collaboratori scolastici possono accedere agli uffici di Segreteria per il disbrigo delle pratiche personali
solo nell’orario di ricevimento. In base alla normativa sulla privacy (D.L196/2003),il suddetto ingresso è
regolato dagli Incaricati e/o dal Responsabile.
Art. 56 - Infortuni alunni .
1. In caso di incidente ad alunno o ad adulto, gli insegnanti dovranno dare immediato soccorso ricorrendo
alle figure sensibili, e se il caso lo richiede, ad inviare l’alunno presso il più vicino pronto soccorso,
attivando il servizio del 118, e comunicare tempestivamente alla famiglia o chi ne fa le veci, alla
direzione e alla segreteria. Dovranno, inoltre, subito dopo l’incidente, ai fini della denuncia
all’assicurazione, cui tutti gli alunni sono automaticamente iscritti, stendere una relazione dettagliata da
consegnare in segreteria, firmata anche da testimoni eventualmente presenti ai fatti, nella quale si dovrà
indicare: cognome e nome dell’alunno, plesso, classe/sezione, dinamica dell’incidente, luogo, ora ed
esito, nomi di eventuali testimoni o presenza dell’insegnante, soccorsi prestati e conseguenze riportate,
(in caso di intervento medico ed ospedaliero sarà allegato il certificato medico).in caso di mancata
segnalazione ogni responsabilità civile e penale ricadrà sulle S.S.L.L. La Segreteria, ricevuta la
relazione, attuerà la procedura di denuncia agli eventuali Enti competenti.
2. Per consentire l’immediata comunicazione, le famiglie, all’atto dell’iscrizione, rilasceranno uno o più
recapiti telefonici per garantire la propria reperibilità in caso di urgenza. I dati saranno trattati alla
stregua di quelli sensibili.
Art. 57 - Assenze e ritardi .
1. I docenti devono giustificare ogni assenza dal servizio, anche quelle avvenute durante le riunioni
collegiali o i Consigli di Interclasse / Intersezione. In caso di assenza per malattia i docenti devono
avvisare la segreteria entro le 8,10.
2. In caso di ritardo o di assenza per improvviso evento, il docente deve avvisare con sollecitudine la
segreteria per permettere ai colleghi la predisposizione delle supplenze.
3. Le domande per usufruire di permessi retribuiti e permessi brevi devono essere presentate in segreteria
almeno 5 gg prima e autorizzate dall’ufficio di dirigenza.
Art. 58 - Assenze alunni .
1. I docenti hanno l’obbligo di segnalare tempestivamente al Dirigente Scolastico o al docente delegato
eventuali frequenze irregolari o assenze prolungate degli alunni.
2. In caso di assenze prolungate da parte degli alunni (7/10/30 giorni), i docenti devono contattare la
famiglia per accertare le motivazioni dell’assenza; nel caso il fatto persista, senza adeguata
giustificazione, occorre segnalarlo tempestivamente al Dirigente Scolastico o al suo collaboratore, che
provvederà ad inoltrare la segnalazione dell’assenza agli organi competenti.
3. Per le assenze che abbiano durata pari o superiore a 5 giorni consecutivi (festivi compresi) è
obbligatorio il certificato di riammissione rilasciato dal medico competente. In assenza di ciò, per ovvie
ragioni di tutela della salute dei minori e del personale che si trovano nella scuola, saranno
immediatamente convocati i genitori per il ritiro dell’alunno/a fino alla presentazione della necessaria
certificazione. Fanno eccezione impedimenti non dovuti a motivi di salute, per i quali sarà cura della
famiglia darne anticipatamente, per iscritto, comunicazione ai docenti di classe.
4. Per le assenze per malattia, superiori a 5 giorni, sarà richiesto certificato medico. In caso di malattia
infettiva o parassitaria verrà richiesto nulla-osta alla frequenza rilasciato dall'Ufficiale sanitario.
5. Gli insegnanti di Scuola Primaria daranno informazione scritta alla Segreteria delle assenze non
giustificate superiori ai sette giorni. Gli insegnanti di Scuola
dell’Infanzia daranno comunicazione
delle assenze non giustificate dopo quindici giorni.
6. I bambini di scuola dell’infanzia che non frequentano per più di trenta giorni, senza giustificazione
scritta delle famiglie, saranno depennati, dando la possibilità di frequenza ad eventuali appartenenti a
liste d’attesa.
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Art. 59 Uscite anticipate alunni.
1. Gli alunni non possono uscire prima del termine delle lezioni se non accompagnati da uno dei genitori o
adulto esercente la podestà parentale o affidati ad altro adulto (maggiorenne) solo previa delega scritta
del genitore corredata da fotocopia del documento di riconoscimento (tale delega deve essere depositata
in segreteria ad inizio anno scolastico).
2. I genitori, o persona delegata dagli stessi e munita di documento d’identità, qualora debbano
riprendere i propri figli in anticipo rispetto all’orario di uscita,
sottoscriveranno una dichiarazione
con la quale si assumono ogni
responsabilità, indicando data e orario del ritiro.
3. L’autorizzazione all’uscita deve essere firmata dal genitore e trattenuta nel registro di classe.
4. In caso di ritardo,l’alunno sarà accompagnato esclusivamente da un collaboratore scolastico.
5. L’uscita anticipata deve essere autorizzata per iscritto dal Dirigente o dai suoi Collaboratori o dai
Fiduciari di plesso; l’alunno sarà prelevato dalla classe dal genitore accompagnato da un collaboratore
scolastico.
6. La presenza degli alunni è obbligatoria, oltre che alle lezioni, a tutte le attività programmate dalla scuola
(ricerche, visite istruttive, spettacoli).
7. Nella scuola dell’infanzia gli alunni verranno consegnati sempre ai genitori o a persone delegate adulte.
8. Le uscite ricorrenti devono essere autorizzate dall’ufficio di Direzione. Nel caso di ripetute uscite
anticipate, (a meno che non se ne conoscano i giustificati ed inderogabili motivi), la circostanza deve
essere comunicata alla presente, affinché adotti i comportamenti ritenuti opportuni.
TITOLO V
DISPOSIZIONI GENERALI
Art. 60 Fumo
1. Per legge è fatto divieto tassativo a tutti di fumare nei locali scolastici Il D.L. N° 104/2013 ha esteso
tale divieto anche alle aree all’aperto di pertinenza delle istituzioni scolastiche.
2. La Legge 11 Novembre 1975 n. 584, la Legge 16 Gennaio 2003 n. 3, il D.P.C.M. 23 Dicembre 2003 e
O.M. del 26 Giugno 2013 pubblicata sulla G.U. n. 176 del 29 Luglio 2013 (divieto di vendita ai minori
di sigarette elettroniche con presenza di nicotina e divieto di utilizzo nei locali chiusi delle Istituzioni
Scolastiche) vietano tassativamente di fumare in ogni locale delle scuole di ogni ordine e grado e nei
locali adibiti a pubblica riunione.
3. I collaboratori scolastici, oltre ad essere tenuti a rispettare rigorosamente la Legge, sono invitati a farla
rispettare segnalando le violazioni al Dirigente Scolastico e al personale preposto. Tale trasgressione
sarà punita come previsto dalla legge e dalle norme che regolano i provvedimenti disciplinari .Si
raccomanda l'assoluta osservanza di tali disposizioni.
4. Ciascun insegnante è tenuto, inoltre, all'applicazione e al rispetto dei principi e delle indicazioni
contenuti nei documenti di Istituto, ministeriali, regionali, provinciali.
Art. 61. Uso telefoni cellulari.
1. E’ fatto divieto tassativo a tutti di usare telefoni cellulari nei locali della scuola per uso personale (C.M.
n. 362/1998). L'utilizzo del telefono cellulare e di altri dispositivi elettronici durante tutte le attività
scolastiche da parte di tutto il personale è comportamento non consentito in particolare nelle aule,
durante l’orario di servizio, sia per comunicare che per effettuare riprese video e/o sonore (C.M. del 15
marzo 2007). Eventuali riprese video, da parte dei docenti, sono consentite per finalità didattica e
previa liberatoria scritta dei genitori.
2. L’uso è consentito solo per gravi motivi e in caso di strettissima necessità o nei tempi non coincidenti
con l’attività didattica, intendendosi per attività didattica anche la sorveglianza degli alunni. L'utilizzo
del telefono cellulare e di altri dispositivi elettronici si configura come un'infrazione disciplinare
sanzionabile attraverso provvedimenti orientati non solo a prevenire e
scoraggiare tali
76
3.
4.
5.
6.
comportamenti ma anche, secondo una logica educativa propria della scuola, a favorire un corretto
comportamento.
Il telefono dei vari plessi dovrà essere usato solo per telefonate di servizio che, come tali, dovranno
essere di breve durata.
Durante il periodo di permanenza a scuola, eventuali esigenze di comunicazione tra gli studenti e le
famiglie, potranno essere soddisfatte, in caso di urgenza o gravità,
mediante il telefono della
scuola da parte dei docenti o del personale ATA.
Durante le uscite didattiche l'uso di dette apparecchiature è consentito e direttamente regolato dagli
insegnanti accompagnatori.
Eventuali fotografie o riprese fatte con fotocamera, videocamere e con i video telefonini, senza il
consenso scritto delle persone riprese, si configurano inoltre come violazioni della privacy e quindi
perseguibili per legge.
Eventuali riprese audio / video da parte di personale estraneo
all’amministrazione saranno effettuate sotto l’esclusiva responsabilità dell’operatore.
Art. 62. Segnalazioni.
1. Tutti i casi di pericolo, infortuni, classi/sezioni scoperte devono essere tempestivamente segnalati
all’ufficio di presidenza, al fine di adottare le eventuali necessarie precauzioni per la
incolumità,vigilanza e sicurezza dell’intera comunità scolastica.
Art. 63. Sicurezza.
2. I docenti devono prendere visione dei piani di sfollamento dei locali della scuola e devono
sensibilizzare gli alunni sulle tematiche della sicurezza.
3. Non devono essere ostruite le vie di fuga e le uscite di sicurezza.
4. Non è ammesso consentire l’ingresso in palestra o nell’androne o esercitare attività motoria agli alunni
che non siano forniti di scarpe di ginnastica (o perlomeno con la suola in gomma) perché così prescritto
dalla normativa.
Art. 64. Sostanze tossiche o dannose e cibi di provenienza non identificabile.
1. E’ vietato l’utilizzo di sostanze tossiche o dannose per gli alunni.
2. Visto il numero e la gravità delle patologie infantili diffuse tra la popolazione scolastica in relazione ad
intolleranze alimentari, allergie, altri disturbi gastrici e intestinali, regolarmente certificati, è vietata
l’introduzione dall’esterno di alimenti a consumo collettivo di qualsiasi genere, di provenienza non
identificabile o acquistati senza specifica indicazione degli ingredienti (panini, biscotti, torte, ecc).
Art. 65. Accesso a internet.
1. Gli alunni e i docenti possono accedere ad Internet solo per motivi relativi ai progetti scolastici. La
scuola si riserva il diritto di controllare i siti d’accesso di ogni postazione e di assumere i provvedimenti
atti ad evitarne l’uso improprio.
2. Le norme specifiche per l’accesso ad Internet e per tutte le attività a carattere multimediale verranno
stabilite dal responsabile del Laboratorio informatico e/o dal fiduciario.
Art. 66. Esercizio di attività incompatibili con la funzione docente
1. Il dipendente pubblico è obbligato a prestare il proprio lavoro in maniera esclusiva nei confronti
dell’Amministrazione da cui dipende.
2. Il dipendente pubblico, anche se a tempo pieno, può svolgere, se autorizzato dalla propria
Amministrazione, incarichi di tipo diverso. Le condizioni e i criteri in base ai quali il dipendente a
tempo pieno può essere autorizzato a svolgere un’altra attività sono: - la temporaneità e l’occasionalità
dell’incarico. Sono, quindi, autorizzabili le attività esercitate sporadicamente ed occasionalmente, anche
se eseguite periodicamente e retribuite, qualora per l’aspetto quantitativo e per la mancanza di abitualità,
non diano luogo ad interferenze con l’impiego; - il non conflitto con gli interessi dell’amministrazione e
con il principio del buon andamento della pubblica amministrazione; - la compatibilità dell'impegno
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3.
4.
5.
6.
7.
lavorativo derivante dall’incarico con l’attività lavorativa di servizio cui il dipendente è addetto, tale da
non pregiudicarne il regolare svolgimento. L’attività deve essere svolta al di fuori dell’orario di servizio.
Per quanto riguarda l’esercizio della libera professione, essa è subordinata alle seguenti limitazioni: 1.
che gli eventuali incarichi professionali non siano conferiti dalle amministrazioni pubbliche; 2. che
l’eventuale patrocinio in controversie non coinvolga come parte una pubblica amministrazione. Infine,
perché l’attività possa considerarsi di tipo libero professionale, è necessario che sia prevista l’iscrizione
ad uno specifico albo professionale o ad un elenco speciale.
Il personale docente non può comunque esercitare altra attività alle dipendenze di privati o accettare
cariche in società costituite a fini di lucro, tranne che si tratti di cariche in società o enti per le quali la
nomina è riservata allo Stato (art 508, co10,D L.gvo 297/94). Tale disposizione non si applica al
personale con contratto a tempo parziale (meno del 50% del tempo pieno).
Al personale docente è consentito, previa autorizzazione del D.S., l’esercizio della libera professione a
condizione che non sia di pregiudizio all’ordinato e completo assolvimento delle attività inerenti alla
funzione docente e che risulti, comunque, coerente con l’insegnamento impartito.
E’ fatto divieto ai docenti di impartire lezioni private agli allievi del proprio Istituto. Per le lezioni agli
allievi appartenenti ad altra scuola vi è l’obbligo di informare il dirigente scolastico ed è necessario che
l’attività non sia incompatibile con le esigenze di funzionamento della scuola.
Le violazioni delle prescrizioni in materia di lezioni private possono comportare responsabilità
disciplinare.
Art. 67. Conservazione delle strutture e delle dotazioni.
1. Il personale della scuola, conformemente alle disposizioni dettate nel decreto 31 marzo 1994 del
ministero della Funzione Pubblica – Codice di Comportamento dei dipendenti delle pubbliche
amministrazioni – Art. 2 - comma 5, “usa e custodisce con cura i beni di cui dispone” per ragioni di
servizio.
2. I docenti sono tenuti ad usare attenzione e cura per le strutture, le attrezzature, gli strumenti e i sussidi
che vengono usati durante le attività didattiche; dopo l’uso questi ultimi devono essere custoditi negli
appositi locali dotati di porta di sicurezza.
3. I collaboratori scolastici ai sensi dell’art. 51-PuntoIV/1 del C.C.N.L. sono tenuti allo svolgimento dei
servizi generali della scuola con compiti di custodia e sorveglianza dei locali, degli spazi scolastici e
degli arredi.
TITOLO VI
Art. 68.Utilizzo del laboratorio d’informatica/ aula multimediale
1.
2.
3.
4.
Il personale può accedere al laboratorio secondo le modalità previste dal calendario delle prenotazioni;
Durante le attività bisogna evitare di disturbare chi lo utilizza;
Fare attenzione ad accendere e spegnere correttamente i computer;
Non installare nuovo software: su tutti i computer è attivo un antivirus che può causare conflitti durante
l’operazione di installazione. I docenti che hanno necessità di installare programmi o cd-rom sono
pregati di contattare i responsabili del laboratorio per avere le indicazioni necessarie;
5. Non inserire nessun tipo di password;
6. Non modificare le impostazioni (salvaschermo, sfondo, colori, risoluzioni, suoni, ecc.);
7. E’ assolutamente vietato aprire, spostare o eliminare dati e cartelle altrui; in esse ciascuno potrà creare
una propria cartella personale;
8. Nel caso di individuazione di virus (comparsa di un messaggio dell’antivirus) prendere nota del
messaggio e segnalare immediatamente il fatto ai responsabili del laboratorio;
9. E’vietato mangiare e/o bere nel laboratorio;
10. Al termine dell’utilizzo il laboratorio deve essere lasciato nelle migliori condizioni;
11. I responsabili del laboratorio sono a disposizione per qualsiasi esigenza di supporto.
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TITOLO VII
VISITE GUIDATE E VIAGGI D'ISTRUZIONE
Natura e caratteristiche
A decorrere dal 1° settembre 2000, il “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle
istituzioni scolastiche”, emanato con il D.P.R. 275/1999, ha configurato la completa autonomia delle
scuole anche in tale settore; pertanto, la previgente normativa in materia è disciplinata da: (a titolo
esemplificativo, si citano: C.M. n. 291 – 14/10/1992; D.lgs n. 111 – 17/03/1995; C.M. n. 623 – 02/10/1996;
C.M. n. 181 – 17/03/1997; D.P.C.M. n. 349 – 23/07/1999), Nota MIUR n.2209 del 11/04//2012).
Le uscite didattiche, visite guidate, i viaggi di istruzione ed eventuali partecipazioni ad attività sportive, ad
attività organizzate da altre scuole e/o enti esterni dovranno essere previste nell’ambito del P.O.F., non
potranno avere carattere occasionale e essendo considerati precipui e specifici momenti tendenti a potenziare i
processi di apprendimento, la loro programmazione richiede, quindi, un dettagliato progetto in cui vengono
evidenziate, le finalità, e le modalità.
Uscite didattiche
Si intendono per Uscite didattiche le attività compiute dalle classi/sezioni al di fuori dell'ambiente scolastico,
ma direttamente sul territorio circostante (per interviste, per visite ad ambienti naturali, a
luoghi di lavoro, a mostre ed istituti culturali che si trovano nel proprio quartiere e nel proprio paese), purché le
uscite si svolgano con una durata non superiore all'orario scolastico giornaliero.
Le Uscite Didattiche sono parte integrante del piano annuale delle Uscite-Visite Guidate Viaggi di
Istruzione.
Visite guidate
Si intendono per Visite guidate le visite che le scolaresche effettuano in comuni diversi dal proprio
per una durata uguale o superiore all'orario scolastico giornaliero.
Le Visite Guidate si effettuano presso parchi naturali, località di interesse storico - artistico, complessi
aziendali, monumenti, mostre, gallerie, Città d'Arte…
Per le visite guidate nel territorio del Comune, come per le attività parascolastiche realizzate anche in locali
esterni alla scuola ( proiezione film, mostre, etc…) nessuna preventiva autorizzazione deve essere richiesta.
Le scuole dell’infanzia le effettueranno nel territorio comunale;
Le classi di 1^ e 2^ potranno realizzarle nell'ambito della Provincia;
Le altre classi del ciclo nell'ambito della Regione.
Viaggi d' Istruzione
Si intendono per Viaggi di Istruzione tutti i Viaggi che si svolgono per più di una giornata:
-Viaggi di integrazione culturale (gemellaggi fra le scuole o fra città, scambi interscolastici….);
-Viaggi finalizzati alla preparazione specifica, linguistica o tecnica;
-Viaggi connessi ad attività sportive, campeggi, campi scuola, settimane bianche, settimane verdi…..
Tutte le iniziative devono essere inquadrate nella programmazione didattica della scuola e devono
essere coerenti con gli obiettivi didattico - formativi propri dell'Istituto.
Art. 69 -Competenze e procedure
La procedura relativa alla programmazione, progettazione ed attuazione delle Visite Guidate o dei
Viaggi d' Istruzione, costituisce per la complessità delle fasi e delle competenze un vero e proprio
procedimento amministrativo.
Affinché siano regolati tempestivamente e con efficacia gli aspetti didattici, organizzativi, finanziari
e di regolarità procedurale, il piano annuale delle Visite e dei Viaggi deve essere predisposto dal
Collegio dei Docenti entro il mese di Novembre di ogni anno.
Al piano delle "Uscite", che è da intendersi vincolante, potranno essere apportate delle modifiche in
casi motivati ed eccezionali.
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Competenze del Consiglio di Classe/Interclasse/Intersezione
1. Esprime il proprio orientamento e dà il parere sulle proposte specifiche.
Competenze del Collegio dei Docenti
1. Approva lo svolgimento e il piano complessivo delle Visite o dei Viaggi d' Istruzione.
2. Una commissione provvede a preparare il prospetto specifico.
Competenze del Consiglio di Istituto
1. Determina i criteri per la programmazione e attuazione delle iniziative,
2. controlla le condizioni di effettuazione delle singole Visite o Viaggi (particolarmente per quanto
riguarda le garanzie formali, le condizioni della sicurezza delle persone, l'affidamento delle
responsabilità, il rispetto delle norme, le compatibilità finanziarie e delibera l'approvazione.
Competenze delle famiglie
1. Vengono informate,
2. esprimono il consenso in forma scritta alla partecipazione del figlio,
3. sostengono economicamente il costo della Visita o del Viaggio di Istruzione.
Competenze del Dirigente Scolastico
1. Riassume nella sua veste tutte le responsabilità amministrative sostanziali; il suo decreto costituisce l'atto
finale del procedimento amministrativo. Eventuali rilievi circa l'andamento delle Visite o dei Viaggi possono
essere inoltrati al Dirigente scolastico: le osservazioni, le rimostranze o i suggerimenti saranno tenuti in
considerazione nella preparazione di successive analoghe iniziative.
Art.70-Organizzazione uscite didattiche visite guidate, viaggi di istruzione
1. Le Visite e i Viaggi di Istruzione devono costituire iniziative complementari delle attività
didattiche ed utili occasioni per ampliare e approfondire esperienze e conoscenze.
2. E' necessario che venga acquisito il consenso scritto dei genitori ai quali dovrà essere comunicato il
programma particolareggiato con le indicazioni delle località.
3. I Viaggi di Istruzione, di norma, non sono consentiti nella scuola primaria; essi costituiscono
un'ipotesi eccezionale e necessitano di procedure più articolate.
4. Il periodo massimo in un anno utilizzabile per le Visite Guidate e Viaggi di Istruzione è di 6
giorni per ciascuna classe; limite che non può essere superato se non in presenza di uno specifico
progetto di attività formativa e di rilevante interesse, previa delibera del Consiglio di Istituto.
5. La realizzazione delle visite guidate e dei "Viaggi" non deve cadere in coincidenza con le altre
particolari attività istituzionali della scuola (elezioni scolastiche, scrutini,).
6. Il versamento della quota relativa all'uscita non deve avvenire nel periodo 15 Dicembre/ 20 Gennaio
per chiusura operazioni amministrativo-contabili.
7. Non è possibile compiere Visite o Viaggi di Istruzione negli ultimi 30 giorni di scuola salvo che per
le attività sportive o per quelle collegate con l'educazione ambientale.
8. E' vietata qualsiasi gestione fuori bilancio, perciò nessun docente può utilizzare direttamente le somme
raccolte per l'organizzazione di Visite Guidate, Viaggi di Istruzione, attività culturali,sportive e
ricreative. L'organizzazione e la gestione finanziaria di tali attività, rientra fra le attribuzioni del
Consiglio di Istituto.
9. Le Visite e i Viaggi di Istruzione devono essere predisposti per le classi intere e possono essere
effettuati con almeno i 2/3 degli alunni della classe interessata.
10. La partecipazione degli alunni alle Visite o ai Viaggi di Istruzione non deve gravare le famiglie di spese
troppo onerose.
11. In caso di adesione alle Visite e ai Viaggi di Istruzione l'alunno impossibilitato a parteciparvi, anche per
giustificato motivo, dovrà comunque corrispondere la quota riferita al mezzo di trasporto, in quanto essa
concorre alla determinazione della spesa globale della classe.
12. Tutti i partecipanti (alunni e docenti accompagnatori) a Viaggi o Visite d'Istruzione, devono
essere garantiti da polizza assicurativa contro gli infortuni. Connesso con lo svolgimento delle gite
scolastiche, è il regime delle responsabilità, soprattutto riferite alla cosiddetta "culpa in vigilando". In
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sostanza il docente che accompagna gli alunni nel corso delle "uscite" didattiche, deve tener conto che
continuano a gravare su di esso, pur nel diverso contesto in cui si svolge l'attività scolastica, le
medesime responsabilità che incombono nel normale svolgimento delle lezioni. In concreto esse
riguardano l'incolumità degli alunni affidati alla sorveglianza e i danni eventualmente provocati a terzi a
causa dei comportamenti dei medesimi alunni. In entrambi i casi il comportamento degli
accompagnatori deve ispirarsi alla cautela legata alla tutela di un soggetto: l'alunno di minore età,
giuridicamente incapace.
13. Gli accompagnatori degli alunni in Visite Guidate, Viaggi di Istruzione, scambi culturali, ecc…vanno
individuati tra i docenti appartenenti alle classi degli alunni che partecipano al viaggio. Gli
accompagnatori dovranno essere non meno di uno ogni 15 alunni di media e fino ad un massimo di 3
docenti per classe (CM 291/92). In sede di programmazione dovranno essere individuati anche eventuali
docenti supplenti (almeno uno per classe).
14. La partecipazione alle Visite o Viaggi d' Istruzione rimane limitata agli alunni e al relativo personale. E’
consentita, in via eccezionale, la partecipazione dei genitori di scuola primaria solo se richiesto dagli
insegnanti. Poiché la CM 291/92 in relazione alla scuola dell'infanzia prevede: Art.4.1 seconda
parte: “Resta confermata l'esclusione delle iniziative in parola per i bambini della scuola materna, data
la loro tenera età. Per questi ultimi, peraltro, sulla base delle proposte avanzate dai collegi dei docenti
nell'ambito della programmazione didattico-educativa, i consigli di circolo potranno deliberare
l'effettuazione di brevi gite secondo modalità e criteri adeguati in relazione all'età dei bambini, avendo
cura di predisporre, ovviamente, ogni iniziativa di garanzia e di tutela per i bambini medesimi”, per la
scuola dell'infanzia la partecipazione del numero dei genitori sarà stabilita in accordo tra docenti,
famiglie e D.S.. Si individua come criterio la partecipazione di almeno due genitori ed eventuali
ulteriori disponibilità.
La partecipazione dei genitori ai viaggi di istruzione e di eventuale altro personale della scuola o
assistenti igienico-sanitari sarà consentita solo previa delibera del consiglio di circolo. Il Dirigente
scolastico, in quanto membro del consiglio di classe, può partecipare in qualità di accompagnatore.
15. La partecipazione dei genitori sarà consentita con oneri finanziari a proprio carico.
Gli stessi parteciperanno con mezzi propri in caso di utilizzo di mezzi trasporti pubblici da parte degli
alunni (AST, automezzo fornito dall’Ente Locale, etc).
Sarà possibile, per i genitori, utilizzare i mezzi di trasporto predisposti per gli alunni, previa
disponibilità di posti vacanti e previa copertura assicurativa.
16 .Nel caso di partecipazione degli alunni diversamente abili, è compito dei Consigli di Classe
provvedere alla designazione di un qualificato accompagnatore, nonché predisporre ogni altra misura di
sostegno commisurata alla gravità del disagio. Per casi di disabilità di particolare gravità potrà essere
prevista la partecipazione dell’assistente igienico sanitario, previa copertura assicurativa da parte della
cooperativa di appartenenza.
17. Nel caso di handicap grave, su richiesta della famiglia o della scuola, l’alunno potrà essere
accompagnato da uno dei familiari con oneri finanziari a proprio carico.
18. A qualunque Viaggio o Visita di Istruzione non dovrà mai mancare l'occorrente per il pronto
soccorso.
19. Il numero dei partecipanti all' "Uscita" (alunni e accompagnatori) nel caso questa si effettui a
mezzo pullman, deve rigorosamente corrispondere al numero dei posti indicati dalla carta di
circolazione dell'automezzo.
20..L'assicurazione a favore degli alunni e degli insegnanti è coperta dalla polizza stipulata dalla
Scuola a nome delle famiglie ed insegnanti.
Art.71 - Circa le Uscite nel territorio si devono rispettare le seguenti condizioni
1. è opportuno che gli insegnanti acquisiscano il consenso scritto delle famiglie, che può essere unico per
tutte le uscite che si prevede di effettuare nell'anno scolastico; l'autorizzazione va
consegnata in Segreteria.
2. l'uscita viene decisa dagli insegnanti di classe/sezione e può essere effettuata in qualsiasi momento della
giornata scolastica;
3. gli insegnanti devono informare, per iscritto il Dirigente Scolastico, almeno un giorno prima dell'uscita
nel territorio;
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4. nella comunicazione vanno specificati meta, itinerario particolareggiato e orario previsti nonché le
motivazioni educativo-didattiche;
5. gli insegnanti adotteranno tutte le misure di sicurezza e vigilanza.
6. Le richieste di autorizzazione per l'approvazione particolare e definitiva delle Visite Guidate e Viaggi
di Istruzione dovranno essere consegnate in segreteria (modulistica completa e tagliando di versamento
effettuato), almeno un mese prima rispetto alla data prevista.
Art.72 - Circa le Visite Guidate e Viaggi di Istruzione fuori dal Comune si devono rispettare le seguenti
condizioni
1. elenco nominativo degli alunni partecipanti, divisi per classe di appartenenza;
2. Per gli alunni meno abbienti devono essere studiate idonee forme di assistenza economica: copertura
all'interno della
classe, con eventuali fondi della scuola laddove esistenti. Dovrà essere assicurata,
comunque, la partecipazione di
almeno i 2/3 della classe.
3. elenco nominativo degli alunni non partecipanti, con giustificazione dell'assenza;
4. dichiarazione di consenso delle famiglie che devono essere informati sul programma dettagliato.;
5. elenco nominativo degli accompagnatori e dichiarazione sottoscritta dagli stessi circa
l'impegno a
partecipare al "viaggio" con l'assunzione dell'obbligo della vigilanza;
5. nominativi genitori partecipanti,
6. programma analitico e dettagliato del viaggio e preventivo di spesa;
7. dettagliata relazione concernente gli obiettivi culturali didattici posti a fondamento del
"progetto di
Viaggio";
8. relazione finale a conclusione del "viaggio".
9.
Tutta la documentazione prodotta deve essere sottoscritta dai docenti organizzatori e/o
accompagnatori.
10. Ogni visita guidata e viaggio d’istruzione dovrà essere accompagnata dalle specifiche delibere del C.d.C.
entro il 30 novembre.
Eventuali modifiche al presente regolamento potranno essere apportate dal Consiglio di Istituto
a
maggioranza identificata in 2/3, sentito il parere, oltre che del Dirigente Scolastico, degli Organi Collegiali.
Il presente regolamento, approvato dal Consiglio d’Istituto nella seduta del 12-01-2015 con delibera n17,
all’UNANIMITA’, è affidato al Dirigente Scolastico perché vigili sulla sua applicazione.
Letto, firmato e sottoscritto
Il Presidente del Consiglio d’Istituto
__________________________________
Il Dirigente Scolastico
_______________________
Il presente regolamento è stato parzialmente modificato con delibera unanime, n° 29 del 30/03/2015.
Letto, firmato e sottoscritto
Il Presidente del Consiglio d’Istituto
Il Dirigente Scolastico
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ALLEGATO 1)
Criteri formazione classi – a.s. 2015/16
Criteri generali per la formazione delle sezioni di Scuola dell’Infanzia
Nella scuola dell’infanzia le sezioni possono essere eterogenee od omogenee per età, in base alle
proposte del Collegio dei Docenti, sezione scuola dell'infanzia.
Criteri formazione sezioni scuola infanzia
Richiesta tempo scuola (25/40 ore settimanali) in caso di richiesta del servizio mensa, la
precedenza sarà garantita ai residenti nel Comune di Trapani;
Frequenza nella stessa sezione di fratelli o sorelle,
L'equidistribuzione degli alunni con problemi (alunni BES DSA, alunni diversamente abili)
L’equilibrio del numero alunni/alunne.
eventuale preferenza espressa dai genitori all’atto dell’iscrizione laddove possibile;
alunni diversamente abili;
eventuali richieste iscrizioni alunni anticipatari saranno accolte qualora si riscontrasse la
disponibilità di posti laddove possibile.
Criteri formazione classi scuola primaria
Richiesta tempo scuola delle famiglie (27/30/40 ore);
L’eterogeneità all'interno di ciascuna classe;
L’omogeneità tra le classi parallele;
L’equilibrio del numero alunni/alunne;
L'equidistribuzione degli alunni con problemi (alunni BES DSA, alunni diversamente abili);
Equa ripartizione degli alunni stranieri nelle classi, evitando di superare il 30% di presenza di
alunni stranieri all'interno della stessa classe;
Alunni provenienti dalle stesse sezioni scuola dell’infanzia e i cui genitori ne fanno richiesta,
laddove possibile.
In casi particolari, ai sensi del D.Lgs.150/2009, il Dirigente ha la facoltà di soprassedere ai suddetti criteri a
salvaguardia del benessere e dei diritti dell’utenza.
La composizione delle classi sarà affissa all'albo della scuola, ma non pubblicizzata sul sito della scuola
(provvedimento 383 del 6 dicembre 2012 n. del Garante della Privacy).
Il decreto di assegnazione alle classi e ai plessi è comunicato nel primo Collegio Docenti e pubblicato
all’albo dell’Istituto entro 20 giorni dall’inizio dell’anno scolastico.
I suddetti criteri entreranno a far parte integrante del Regolamento d’Istituto con delibera n. 43.
Criteri assegnazione classi ai docenti – a.s. 2015/16
Il D.S. informa i membri del C.d.C. che l’assegnazione dei docenti alle classi, ai plessi e alle sezioni è
finalizzata alla piena realizzazione del Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto ed è disposta secondo i criteri
generali stabiliti dal Consiglio di Circolo e sulla base delle proposte del Collegio dei docenti.
Ai sensi del D .Lgs. 165/2001, così come modificato ed integrato dal D.lgs.150/2009, è competenza del
Dirigente Scolastico assegnare il personale docente alle classi, alle sezioni e ai plessi e cura di “garantire le
condizioni per la continuità didattica, nonché la migliore utilizzazione delle competenze e delle esperienze
professionali” ai sensi dell’art.396 D. Lgs 297/94 e dell’art.7 comma7 D.Lgs.59/2004.
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L’assegnazione del personale docente alle classi, sezioni e ai plessi si effettuerà prima dell’inizio delle lezioni
di ogni anno scolastico.
Criteri generali di assegnazione dei docenti alle classi,alle sezioni ai plessi
1. Assicurare la continuità didattica, salvo casi particolari che impediscano oggettivamente
l'applicazione di tale criterio, e che saranno valutati dal Dirigente Scolastico. In caso sussistano posti
vacanti si assegneranno docenti che possano garantire continuità alle classi/sezioni che sono state
caratterizzate da percorsi scolastici disomogenei (cambio docenti, docenti part-time, reiterate
supplenze).
2. Privilegiare le classi prime assegnando personale stabile per quanto concerne la permanenza in
sede. Particolare attenzione alla assegnazione di personale stabile va prestata nelle classi in cui si
trovino alunni diversamente abili. Per l’assegnazione dei docenti di sostegno, compatibilmente con
l’organico assegnato, si terrà conto:
a) della continuità alla classe o sezione in cui risultano inseriti gli stessi alunni seguiti nell’anno
precedente e per i quali l’insegnante di sostegno costituisce punto di riferimento stabile per gli
stessi.
3. Valorizzare le competenze professionali, culturali, disciplinari e relazionali specifiche dei docenti.
4. Assicurare il funzionamento di tutte le classi dei vari plessi, attraverso una razionale utilizzazione
delle risorse professionali.
5. Equa distribuzione tra i plessi e nelle classi di docenti con contratto a tempo indeterminato,
determinato e supplenti.
6. Rispondere, laddove possibile, alle richieste delle famiglie, relativamente ai plessi, orario di
funzionamento delle classi, rapporto fiduciario con i docenti.
7. Richiesta del docente: l'accoglimento della domanda è condizionato alla disponibilità del posto
richiesto, cui possono concorrere tutti i docenti del plesso e secondo i criteri stabiliti. I docenti titolari in
servizio presso l’Istituto vengono assegnati alle classi con precedenza rispetto ai docenti trasferiti,
utilizzati, in assegnazione provvisoria e ai docenti neoimmessi in ruolo. I docenti trasferiti hanno,
invece, la precedenza sui docenti utilizzati.
8. L’anzianità di servizio, viene determinata dalla graduatoria interna d’istituto ma non sarà assunto come
criterio vincolante.
I docenti che desiderano essere assegnati in altra classe possono presentare richiesta al Dirigente entro il
30 giugno.
I suddetti criteri entreranno a far parte integrante del Regolamento d’Istituto con delibera n. 44.
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