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Il fascino e il mito dell'Italia
in una mostra a Monza
Villa Reale ospita un percorso espositivo dal Seicento ai nostri giorni
di Eugenia Sciorilli
L
a splendida Villa Reale
di Monza, in
occasione di Expo
2015, ospita fino al prossimo 6
settembre la mostra "Italia:
Fascino e mito. Dal
Cinquecento al
contemporaneo", che rievoca la
fascinazione esercitata su grandi
artisti stranieri da paesaggi,
monumenti e tradizioni presenti
sul nostro territorio.
Attraverso opere di pittura,
scultura e fotografia, raccolte
insieme grazie a importanti
prestiti museali, è posto in
risalto il ruolo dell'Italia come
"maestra delle arti", che è stato
all'origine di un fenomeno noto
come Grand Tour. Per almeno
tre secoli, dall’inizio del
A destra, Antoon
van Dyck,
Autoritratto –
1622-1623
(foto Hermitage
St.Petersburg/Villa
Reale Monza).
Sopra il titolo,
Gaspar van Vittel,
1697 (foto Museo
Nacional del
Prado/Villa Reale
Monza).
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Il fas ci no e il m i to d e ll'I ta li a i n una m ostra a Monza
In alto, Herman Posthumus, Paesaggio con rovine romane – 1536 (foto Princely
Collections Vaduz-Vienna/Villa Reale Monza). Sopra, Claude Lorrain, Porto con Villa Medici
– 1637 (foto Galleria Uffizi/Villa Reale Monza). A sinistra, Luca Cranach il Vecchio, Eva –
1528 (foto Galleria Uffizi/Villa Reale Monza).
Seicento a tutto l’Ottocento, il
nostro Paese è stato infatti la meta
privilegiata degli aristocratici e
degli uomini di cultura di tutta
Europa e nel XIX secolo anche del
Nuovo Mondo, in quanto il
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viaggio in Italia – il Grand Tour
appunto – rappresentava una
tappa ineludibile del processo di
formazione delle classi colte. A
ispirare il mito dell'Italia sono le
suggestioni del paesaggio, la
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In alto a sinistra, Tiziano Vecellio, Ritratto di Ippolito de' Medici – 1532-1534 (foto Palazzo Pitti – Galleria Palatina/Villa Reale
Monza); a destra, Pompeo Batoni, L'Onorevole Colonnello William Gordon – 1766(foto Edimburgh The National Trust of Scotland/Villa
Reale Monza). Sopra a sinistra, Francois Xavier Fabre, Ritratto di Antonio Canova – 1812 (foto Montpellier Musée Fabre/Villa Reale
Monza); a destra, Jean Léon Gérome, Due contadine italiane e un bambino – 1849 (foto Musée d'Orsay/Villa Reale Monza).
dolcezza del clima, il
temperamento cordiale della
gente, la bellezza delle sue
donne.
Tra gli artisti di quel periodo
storico accolti nelle sale della
Villa Reale in occasione della
mostra, ricordiamo Cranach,
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Rubens, Van Dyck, Lorrain,
Van Wittel, Ingres, Mengs,
Reynolds, per citarne solo
alcuni. Non mancano opere di
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Il fa s cino e i l m i to d ell'Ita li a i n una m ostra a Monza
A sinistra, Frederic Leighton, La Nanna (Povonia) – 1859 (foto London Leighton House Museum/
Villa Reale Monza). Al centro, Francois Rude, Giovane pescatore che gioca con una tartaruga – 18311833 (foto Paris Louvre/Villa Reale Monza). A destra, André Derain, Arlecchino con la chitarra –
1924 (foto Paris Orangerie/Villa Reale Monza).
maestri italiani assunti a
modello, come Correggio,
Tiziano, Canova.
Agli inizi del Novecento gli
artisti stranieri, soprattutto
francesi, sono attirati dal Prix
de Rome, che, con il soggiorno a
Roma all’Académie de France
(Villa Medici), rappresenta da
generazioni l’obiettivo più
ambito. Anche lo scultore
britannico Henry Moore
compie il suo “viaggio di
formazione” in Italia, che nel
1925 lo porta a Roma, Firenze,
Siena, Assisi, Padova, Ravenna e
Venezia. Il mito di Michelangelo
continuerà a irradiarsi lungo il
secolo: in mostra viene proposto
con due sculture di Matisse e
Rodin, due tele di Picasso e un
dipinto ad olio di Salvador
Dalí.
Dalla nascita delle Avanguardie
in poi numerosi artisti, anche i
più anticonformisti e radicali,
non hanno omesso di compiere
il loro "pellegrinaggio" in Italia,
favoriti anche da personalità
come la gallerista americana
Ileana Sonnabend che, nata in
una ricchissima famiglia ebraica
di Bucarest, era stata abituata
sin dall’infanzia a trascorrere le
vacanze in Italia. Inevitabile che
i “suoi” artisti, come ad esempio
Gilbert & George e Robert
Rauschenberg creassero opere
ispirate alla nostra storia
dell’arte, sedotti come lei
dall’Italia e dalla sua tradizione,
anche se il loro approccio
appare più elaborato e
concettuale.
Altri importanti artisti del
secondo Novecento che hanno
guardato all’Italia per il loro
lavoro e l’hanno visitata più
volte sono Yves Klein, Andy
Warhol, Anselm Kiefer, William
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Kentridge, Marina Abramović,
Christo+Jeanne Claude, i
fotografi della scuola di
Düsserldorf come Axel Hütte,
Thomas Struth, Candida Höfer
o americani come Lawrence
Beck. Il percorso espositivo si
chiude con il video "Viaggio in
Italia" realizzato nel 2006 da
Victor Burgin.
Da sapere - Promossa dal
Ministero dei Beni e delle
Attività Culturali e del Turismo,
la mostra offre l'opportunità di
visitare la neoclassica Villa Reale
- riaperta al pubblico dopo
lunghi restauri che ne hanno
restituito l’aspetto originale - e
immersa in un grande parco,
che ne costituisce parte
integrante.
www.skiragrandimostre.it/fascin
oemito/
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