Razionale e CV Docenti

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Razionale e CV Docenti
Prevenzione e gestione clinica della malattia emorroidaria.
Centro Medico Rovetta - Piazza Ferrari 1 - Rovetta (BG)
13/09/2014
RAZIONALE
Il Corso ha lo scopo di sensibilizzare i MMG sulle problematiche connesse a patologie
proctologiche, quale la Malattia Emorroidaria e la Stipsi, con le conseguenze cliniche che
determinano quadri morbosi estremamente frequenti e cronici, a presentazione eterogenea.
Tutti gli individui hanno le emorroidi, che rappresentano una componente importante dell’anatomia
e nella fisiologia del canale anale. Qualora il tessuto emorroidario dia segno di sé attraverso vari
sintomi quali il sanguinamento, il prolasso e il dolore si è autorizzati a parlare di malattia
emorroidaria. Tale condizione è estremamente frequente e la maggior parte delle persone in qualche
momento della loro vita ne è stata affetta.
Il più delle volte i pazienti che accedono all’ambulatorio proctologico sono fermamente convinti
che la maggior parte dei disturbi anali siano dovuti alle emorroidi, eppure molte altre malattie
benigne e maligne possono colpire ano, retto e colon con sintomi del tutto sovrapponibili. E’
pertanto sempre necessaria una visita da parte del medico di famiglia (1° livello) e poi di uno
specialista che può essere un chirurgo generale o un gastroenterologo (2° livello), oppure un
chirurgo colo-rettale, un coloproctologo oppure un esperto di patologie pelvi perineali (3° livello).
Solo riferendone senza falsi pudori i sintomi, le più comuni malattie del grosso intestino possono
essere curate prevenendo così l’insorgenza dei tumori maligni di quest’organo, che sono tra i più
frequenti.
Se l’esclusione del cancro è un elemento essenziale e imprescindibile nella gestione del paziente
con sintomi anali, conoscere le varie possibilità terapeutiche nella malattia emorroidaria ovviamente
è di estrema importanza per offrire una buona qualità della vita ai pazienti colpiti da quella che
comunque resta una delle afflizioni più comuni dell’umanità.
Le emorroidi vengono definite come ectasie di uno o più rami dei plessi venosi emorroidari o
piuttosto come un tessuto spugnoso altamente vascolarizzato, sostenuto da connettivo elastico e
fibre della muscolatura liscia, in cui una fitta rete di capillari arteriosi contrae anastomosi con i
plessi venosi tributari delle vene emorroidarie.
Le emorroidi sintomatiche hanno il significato di una vasculopatia? L’etiopatogenesi delle
emorroidi prevede soprattutto un’alterazione dello strato di supporto fibromuscolare della
submucosa rettale che degenera, per cui i cuscinetti emorroidari possono dislocarsi dalla loro
posizione anatomica normale prolassando durante la defecazione e con l’aumentare della pressione
endoaddominale. Il concetto dell’ipertono del canale anale supporta la teoria dello scivolamento
della struttura fibromuscolare anale e rende conto dell’uso terapeutico dei dilatatori anali.
Contrariamente all’opinione diffusa, non è il dolore il principale sintomo della malattia
emorroidaria, ma il sanguinamento (“emo-reo”, sangue che scorre). Le cause più frequenti di
ematochezia sono benigne e nella maggior parte dei casi il trattamento è possibile mediante terapia
farmacologica o ambulatoriale. L’ematochezia, anche se fenomeno isolato, non deve comunque
essere sottovalutata al fine di escludere il cancro colorettale, soprattutto nei soggetti a rischio. Dal
13 al 20% della popolazione tra i 40 e 49 anni l’ha osservata negli ultimi 12 mesi, ma meno della
metà di queste persone si rivolge al curante entro 2 settimane per una successiva valutazione
specialistica. Una Cochrane Review del 2008 ha stimato nel 16% la capacità di riduzione della
mortalità da cancro colorettale attribuibile al sangue occulto fecale, riduzione che andrebbe al 25%
se la compliance all’indagine fosse del 100%.
Le varici ano-rettali possono essere confuse con le emorroidi, ma si tratta di entità cliniche
completamente diverse, e le emorroidi neppure presentano una incidenza maggiore nei pazienti
cirrotici rispetto alla popolazione generale.
E’ opinione corrente che l'eziologia, il substrato costituzionale e lo stesso orientamento terapeuticofarmacologico presentino analogie per le vene varicose agli arti inferiori e per le emorroidi.
L’esistenza di fattori eziologici comuni è ipotizzabile anche se non facilmente dimostrabile con
certezza.
Spesso la sola correzione delle abitudini alimentari e dei fattori aggravanti come la stipsi sono
sufficienti a ridurre la sintomatologia. Ma nei pazienti con emorroidi di I grado marginali
facilmente sanguinanti, nelle emorroidi di II grado o in tutte le condizioni di comorbidità che
aumentano il rischio di sanguinamento o prolasso sono necessari altri provvedimenti quali la terapia
medica di supporto, le terapie ambulatoriali “parachirurgiche” (scleroterapia, applicazione di
legature elastiche) e la chirurgia di vario tipo e con diverse opzioni tecniche, che va destinata solo ai
casi in cui sia fallita la terapia conservativa e quella ambulatoriale, ossia in non più del 10% dei
casi. Se gli studi hanno evidenziato che nella patogenesi della malattia emorroidaria possono essere
implicati tre fattori:
- alterazioni congenite del sistema arterovenoso
- fattori infiammatori cronici
- la stipsi
resta il dato che quest'ultimo fattore costituisce la causale prevalente della comparsa della malattia
emorroidaria.
Su tale fattore è importante eseguire una corretta valutazione clinica e diagnostica, per evitare i
frequentissimi errori di valutazione e trattamento, con le terapie fai da te propagandate da industria
e mass media. La corretta gestione e un inquadramento scientifico della stipsi, consente di evitare
spese, errori e ritardi diagnostici.
Ma nei pazienti con emorroidi di I grado marginali facilmente sanguinanti, nelle emorroidi di II
grado o in tutte le condizioni di comorbidità che aumentano il rischio di sanguinamento o prolasso
sono necessari altri provvedimenti quali la terapia medica di supporto, le terapie ambulatoriali
“parachirurgiche” (scleroterapia, applicazione di legature elastiche) e la chirurgia di vario tipo e con
diverse opzioni tecniche, che va destinata solo ai casi in cui sia fallita la terapia conservativa e
quella ambulatoriale, ossia in non più del 10% dei casi.
E’ pertanto auspicabile che il corso rafforzi le cognizioni del Medico nell’individuare la patologia
del paziente e nel selezionare l’orientamento al trattamento terapeutico più adeguato.
LA MALATTIA EMORROIDARIA
SINTOMI
CAUSE
ESAMI
CHI ?
CURA
emorroidi,
ragade esame digitale
SANGUINAMENTO anale, tumore
rettoscopia,
coloscopia o
clisma opaco
MMG
chirurgo
coloproctologo
radiologo
farmaci flebotropi e/o vasoprotettori
topici, autodilatazioni
intervento (ambulatorio/ricovero)
trombosi emorroidaria esame digitale
ragade anale, ascesso rettoscopia
tumore
MMG
chirurgo
coloproctologo
farmaci flebotropi e/o vasoprotettori
bidè caldi, topici, dilatazioni
intervento (ambulatorio/ricovero)
DOLORE
marische
(pieghe
cutanee)
emorroidi esterne
TUMEFAZIONE
prolasso
emorroidi
interne
ascesso, tumore
RITENZIONE
defecazione ostruita
FECALE/ STIPSI
prolasso
mucoso,
rettocele, dissinergia,
transito
intestinale
lento
PERDITE FECALI incontinenza anale:
INVOLONTARIE
muscolare,
neurologica,
cause
intestinali
esame digitale
anoscopia
MMG
chirurgo
coloproctologo
legatura elastica
intervento chirurgico
esame digitale
anoscopia,
coloscopia
MMG
chirurgo
coloproctologo
esami
funzionali
MMG
chirurgo
coloproctologo
dieta, fibre, farmaci,
legatura elastica,
riabilitazione,
neuro modulazione sacrale,
intervento chirurgico
dieta, farmaci,
riabilitazione,
neuro modulazione sacrale,
intervento chirurgico
L’evento formativo coinvolge MMG.
Lo Specialista coloproctologo svolgerà prima la parte teorica, introduttiva, in cui vengono
inquadrati gli aspetti diagnostici, clinici e strumentali, le diagnosi differenziali e affronterà il tema
dell’importanza di una diagnosi precoce nella prevenzione in proctologia e tratterà delle varie
opzioni terapeutiche.
La successiva discussione di gruppo sarà un momento di confronto fra Specialista e MMG al fine di
costruire un approccio condiviso al paziente con Malattia Emorroidaria definendo esattamente i
compiti delle parti. Lo Specialisti presenterà, poi, dei casi clinici paradigmatici, coinvolgendo
attivamente i partecipanti attraverso domande e la produzione di un rapporto finale.
Casi clinici presentati e discussi durante la sessione
CASO CLINICO N° 1
Paziente f, aa 45
Anamnesi prossima e remota:
• da 4 mesi sanguina durante la defecazione;
• lamenta stipsi (feci dure, necessità di lassativi);
• prolasso anale che si riduce spontaneamente;
• alcuni episodi di crisi emorroidaria con il parto 15 anni prima poi una volta ogni 2-3 anni;
• padre operato per k colon.
Null’altro di rilevante da segnalare.
Dopo aver eseguito una visita proctologica e una colonscopia si tenta un primo approccio
terapeutico con Bioflavonoidi ad alte dosi per os, dieta ricca di scorie e liquidi e autodilatazioni +
unguenti antiemorroidari NON contenenti anestetici.
Nell’arco di alcuni giorni tutti i sintomi migliorano ma dopo un mese il problema delle rettorragie si
ripresenta. La colonscopia ha dimostrato la presenza di micropolipi adenomatosi con displasia
lieve.
Per il prolasso e il sanguinamento viene deciso di praticare due legature elastiche delle emorroidi
più voluminose e prolassanti + iniezioni sclerosanti nelle emorroidi marginali
CASO CLINICO N° 2
Paziente M di aa 59
Anamnesi prossima e remota:
sottoposto a 54 aa ad anopessi con suturatrice meccanica per emorroidi di 3° grado;
Iperteso in trattamento;
Si presenta per tumefazione anale dolente e sanguinante.
Esame obiettivo:
•
•
voluminosa marisca edematosa
piccoli coaguli;
trombosi anale ulcerata.
estesa a oltre il 50% della circonferenza anale e contenente numerosi
Si opta per una terapia conservativa con:
•
•
•
bioflavonoidi a dosi elevate per os
bidè caldi
localmente unguento applicato con autodilatatori anali
CASO CLINICO N° 3
Paziente M, 35 aa. Esasperato da numerosi episodi di trombosi emorroidaria nel corso degli ultimi
due anni.
Con prolasso aggravatosi progressivamente inizialmente a riduzione spontanea: grado  2°
Attualmente riducibile solo manualmente: grado 3°
Con un nodulo emorroidario perennemente prolassato: grado 4°
Da alcune settimane lamenta anche dolore molto intenso, urente durante e subito dopo la
defecazione.
Il dolore si protrae per alcune ore.
Visita proctologica:
• eseguita con molta delicatezza.
Oltre alle emorroidi, anche ragade posteriore, profonda, cronica posta tra due gavoccioli
emorroidari.
A causa di importanti impegni lavorativi al paziente non è consentito ricorrere ad un intervento
chirurgico in tempi brevi.
Vengono prescritte le seguenti terapie:
•
•
•
•
•
•
bioflavonoidi ad alte dosi
autodilatazioni anali con coni di diametro variabile
lubrificati con unguento antiemorroidario
bidè caldi
antidolorifici
unguento alla trinitroglicerina
CASO CLINICO N° 4
Paziente di sesso F, età 50 anni.
La paziente si presenta in ambulatorio lamentando prolasso anale riducibile manualmente,
sanguinamento anale e stipsi. Riferisce appendicectomia, menopausa a 48 anni, para 1,0,0,1.
Presenta emorroidi di 3° grado ed intussuscezione retto-anale come evidente dalla defecografia.
Si rende necessaria l’emorroidectomia radicale che risolve in parte anche i problemi della stipsi.
CASO CLINICO N° 5
A.Z. 49enne insegnante liceo, para 2012, menopausa da 1 anno
Lamenta prolasso emorroidario recidivo da 1 anno, ingravescente, lievi occasionali rettorragie col
passaggio di feci più dure, prolasso genitale insorto dopo l’ultimo parto 9 anni fa e aggravato con la
menopausa, incontinenza urinaria da sforzo e da urgenza (grado 2/3) da circa 4 anni, incontinenza
anale ai gas e occasionalmente a feci molli dopo la prolassectomia; meteorismo, da sempre alvo
irregolare alternando episodi di stipsi con feci poco formate.
Riferisce importante crisi emorroidaria all’ultimo parto; dopo alcune crisi trattate con bioflavonoidi
e unguenti a base di anestetici locali, 5 anni fa sottoposta ad anopessi con PPH (sutura meccanica).
DATI CLINICI Esame Obiettivo
BMI: 29
Cuore, Tiroide: ndp.
Addome: meteorismo, lieve dolenzia diffusa.
Perineo: discendente.
Genitali: isterocele e colpocele anteriore (cistocele) NON ESTERNO, colpocele posteriore
(rettocele) APPENA PERCEPIBILE ALL’ESTERNO,
Ano: voluminose emorroidi esterne, lieve ipotonia sfinterica basale e lieve ipocontrattilità, esiti di
sutura meccanica appena sopra la linea pettinea.
DATI CLINICI Problemi attivi e compromissione della qualità della vita
(QdV: 0: NESSUNA COMPROMISSIONE; 1:LIEVE; 2:MODERATA; 3: GRAVE)
. Sindrome dell’intestino irritabile “misto”: compromissione QdV 1/3
. Prolasso genitale: compromissione QdV 1/3
. Incontinenza urinaria mista: compromissione QdV 2/3
. Emorroidi esterne recidive sanguinanti: compromissione QdV 2/3
. Incontinenza anale: compromissione QdV 3/3
Dopo aver sottoposto la paziente a colonscopia ed ecografia addominale è stato fatto un reintervento
per emorroidi e la terapia di supporto con diosmina, esperidina, troxerutina e carnitina lo ha reso
tollerabile con un VAS postoperatorio < 5. Infine la paziente è stata sottoposta e un intervento di
neuro modulazione sacrale.
CASO CLINICO N° 6
Z.A. 65enne, maschio, agricoltore
Lamenta prolasso emorroidario da oltre 10 anni, ingravescente: fino a due anni fa si riduceva
spontaneamente, poi ha cominciato a richiedere riduzione manuale, con perdite di muco. Da alcuni
mesi importanti rettorragie con la defecazione e alcuni episodi incontinenza anale. Riferisce fin
dall’infanzia alvo stiptico con necessità di lassativi e negli ultimi anni di digitazioni rettali per
defecare. Nessuna patologia di rilievo.
Si evidenzia prolasso emorroidario e prolasso rettale completo, ossia un vero e proprio prolasso
ano-rettale che richiede innanzitutto la terapia del prolasso del retto e se necessario, in un secondo
tempo anche la emorroidectomia.
Una volta presentata la storia clinica del paziente, il caso clinico si sviluppa con una serie di
domande (quali approfondimenti clinici, quale ipotesi diagnostica, quale trattamento adottare etc) le
cui risposte sono caratterizzate da elevati livelli di complessità e criticità decisionale. L’obiettivo
didattico è quello di suscitare consapevolezza nei discenti di un percorso di analisi e diagnosi più in
linea possibile con il quadro clinico del singolo paziente, facendo loro acquisire strumenti valutativi
efficaci e performanti. In particolare in tutti i casi clinici si arriverà alla conclusione che il
trattamento più idoneo non è mai uno solo ma una combinazione di più trattamenti diversi.
PROGRAMMA SCIENTIFICO
09.00-09.45
Emorroidi e malattia emorroidaria
GIANLUCA ARRIGONI
Gestione della malattia emorroidaria: prevenzione, diagnosi
09.45-10.45 e terapia
GIANLUCA ARRIGONI
10.45-12.45
La stipsi: fisiologia, diagnosi e terapia medica e chirurgica
GIANLUCA ARRIGONI
Proctologia: take home message
12.45-13.00
GIANLUCA ARRIGONI
14.00-16.00
Discussione di 6 casi clinici
GIANLUCA ARRIGONI
16.00-16.30
Test di verifica dell'apprendimento
GIANLUCA ARRIGONI
Relazione su tema
preordinato
Relazione su tema
preordinato
Relazione su tema
preordinato
Confronto/dibattito
tra pubblico ed
esperto/i guidato da
un conduttore
Presentazione di
problemi o di casi
clinici in seduta
plenaria (non a piccoli
a gruppi)
C.V. RESPONSABILI SCIENTIFICI E RELATORI
GIUSEPPE DODI
Professore associato. Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Oncologiche e
Gastroenterologiche sez. di Clinica Chirurgica I - Università degli Studi di Padova.
Curriculum Vitae
Europass
Informazioni personali
Nome(i) / Cognome(i)
Giuseppe Dodi
Indirizzo(i)
Via Bettone, 21
35037 Teolo, Padova, Italia
Telefono(i)
0498212055
Fax
E-mail
Cittadinanza
Data di nascita
Sesso
Cellulare:
3355329394
043651891
[email protected]
Italiana
04/08/1946
Maschile
Occupazione desiderata / Chirurgo generale (colo-rettale)
Settore professionale
Esperienza professionale
Date
1973 - 1985
Lavoro o posizione ricoperti
Ricercatore
Principali attività e responsabilità
Ricercatore
Nome e indirizzo del datore di lavoro
Date
Lavoro o posizione ricoperti
Date
Lavoro o posizione ricoperti
Nome e indirizzo del datore di lavoro
Università degli studi di Padova
1976 - 1977
Research fellow, Washington University, St. Lewis Mo, USA
1985 ad oggi
Professore associato nel reparto di Chirurgia
Università di Padova Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Oncologiche
Via Giustiniani, 2, 35128 Padova (Italia)
Capacità e competenze
personali
Madrelingua(e)
Italiano
Altra(e) lingua(e)
Capacità e competenze sociali
Capacità e competenze organizzative
Capacità e competenze tecniche
Capacità e competenze informatiche
Capacità e competenze artistiche
Altre capacità e competenze
Patente
Inglese, francese
Capacità di gruppo e di adeguamento ad ambienti multiculturali, con conseguita esperienza
professionale all’estero
Esperienza nella gestione di gruppi e senso dell’organizzazione
Padronanza dei processi di controllo nel settore sanitario e sociale
Conoscenza Microsoft word, excel e power point
Scrittura, volontariato, seminari scientifici, convegni.
Sport in genere.
B
Allegati - Membro dei Consiglio Direttivi della Società Italiana di Colon Proctologia
(1997 2002), della Società Italiana di Urodinamica (1998 2006), della
Società Interdisciplinare dei Pavimento Pelvico (1996 2008), del comitato
scientifico della Fondazione Italiana Continenza.
- Membro dell’American Society of Colon and Rectal Surgeons.
- Rappresentante per l’Europa dell’Australian Association of Vaginal and
Incontinence Surgeons (AAVIS) / International Society for Pelviperineology (2007-...)
- Coordinatore dell'Unità di Coloproctologia di Padova Abano (1996-2009)
- CTU per i Tribunali di Brescia a di Vicenza
- Presidente dell'A.I.STOM (Associazione Italiana Stomizzati) (2006- )
- Presidente della International Society for Pelviperineology / Australasian
Association Vaginal Incontinence Surgeons (2010-...).
Direttore del Corso di Perfezionamento in Coloproctologia, Facoltà di
Medicina, Università di Padova.
- Co Editor dell'”Italian Journal of Coloproctology” (1981 1990), Editor di
“Pelviperineologia/rivista italiana di coloproctologia” Co-Editor di
Pelviperineology (2007-) entrambi giornali cartacei e online open access
(www.pelviperineologia.it, www.pelviperineology.org) è tuttora o è stato
membro dei Comitati Editoriali delle seguenti riviste scientifiche:
“Colorectal Disease”, "Techniques in Coloproctology", "International
Journal of the Proctological and Perineal Diseases", "Urodinamica,
Neurourology, Continence and Pelvic Floor", “Flebologia Oggi”.
- Autore di oltre 400 lavori scientifici parte dei quali stampati su giornali
indicizzati, di un "Trattato di Coloproctologia" (tre edizioni, in
Italiano e Inglese) e di altri libri tra cui un saggio sull'analità,
"L'uscita segreta", tutti pubblicati presso I'Editore Piccin, Padova.
- Principali settori di esperienza clinica e di ricerca: motilità colica,
incontinenza anale, prolassi del pavimento pelvico, fistole anali, cancro
dell'ano, del retto a del colon. Oltre 500 interventi all'anno di
chirurgia maggiore, media e minore, eseguiti in prima persona o come
tutor, in elezione o urgenza, nel settore della colon proctologia e del
pavimento pelvico: tumori maligni e benigni, malattie infiammatorie
intestinali, ragadi, fistole ed ascessi, prolassi rettali e genitali,
emorroidi, incontinenza anale, stipsi, chirurgia ricostruttiva, malattie
complesse e rare ano-rettali e pelviche.
Il sottoscritto è a conoscenza che, ai sensi dell’art. 26 della legge 15/68, le dichiarazioni mendaci, la falsità negli atti e l’uso di atti falsi sono puniti ai sensi del codice penale e
delle leggi speciali. Inoltre, il sottoscritto autorizza al trattamento dei dati personali, secondo quanto previsto dalla Legge 196/03.
Padova, 8 gennaio 2013
________________________
Giuseppe Dodi
GIORGIO CARLO MONTI
Medico di Medicina Generale. Area Cardiovascolare SIMG e Fondazione per la
Ricerca SIMG. Animatore di formazione
FORMATO EUROPEO
PER IL CURRICULUM
VITAE
INFORMAZIONI PERSONALI
Nome
Indirizzo
Telefono
Fax
Cell
E-mail
Nazionalità
Data di nascita
MONTI GIORGIO CARLO
Via Lamarmora 3
0383 367307
0383 214460
335 244724
[email protected]
Italiana
24 settembre 1954
ESPERIENZA LAVORATIVA
• Date (da – a)
• Nome e indirizzo del datore di lavoro
• Tipo di azienda o settore
• Tipo di impiego
Dal 1980 al 1985
Policlinico S.Matteo di Pavia
Patologia Chirurgica II
Attività di internato e tirocinio ospedaliero
• Principali mansioni e responsabilità
• Date (da – a)
Dal 1982
• Nome e indirizzo del datore di lavoro
• Tipo di azienda o settore
• Tipo di impiego
Medico di Medicina Generale convenzionato con il SSN
• Principali mansioni e responsabilità
• Date (da – a)
Dal 1990
• Nome e indirizzo del datore di lavoro
• Tipo di azienda o settore
• Tipo di impiego
Docente ai Corsi di Formazione Permanente per la Medicina Generale,
Docente ai Seminari di Formazione Specifica per la Medicina Generale,
Tutor di Medicina Generale
• Principali mansioni e responsabilità
• Date (da – a)
Dal 1990 al 1993
• Nome e indirizzo del datore di lavoro
• Tipo di azienda o settore
• Tipo di impiego
Scuola Lombarda per Animatori di Formazione e Ricercatori in Medicina
Generale
Attività di docenza presso la Scuola Lombarda per Animatori di
Formazione e Ricercatori in Medicina Generale.
• Principali mansioni e responsabilità
• Date (da – a)
• Nome e indirizzo del datore di lavoro
Dal 2000 al 2002
DAMS, Scuola di pubblica amministrazione con sede a Lucca.
• Tipo di azienda o settore
• Tipo di impiego
Docente corsi formativi per amministratori pubblici
• Principali mansioni e responsabilità
• Date (da – a)
• Nome e indirizzo del datore di lavoro
Dal 2001 ad oggi
IReF-SDS
• Tipo di azienda o settore
• Tipo di impiego
Attività di docenza in Farmacoeconomia al Corso di Formazione
Manageriale per Dirigenti di Struttura Complessa dell’area di Sanità
Pubblica organizzato dall’IREF e dall’Università di Brescia.
• Principali mansioni e responsabilità
• Date (da – a)
• Nome e indirizzo del datore di lavoro
Anni accademici 2002/2003, 2003/2004, 2004-2005 e 2005-2006 e 20062007
Università degli Studi di Pavia
• Tipo di azienda o settore
• Tipo di impiego
Professore a contratto nel Corso Professionalizzante in Medicina
Generale presso Università degli Studi Pavia
• Principali mansioni e responsabilità
• Date (da – a)
• Nome e indirizzo del datore di lavoro
Dal 2004
SDA Bocconi di Milano
• Tipo di azienda o settore
• Tipo di impiego
• Date (da – a)
• Nome e indirizzo del datore di lavoro
Attività di docenza al Master di Management Sanitario della
Dal 2003 al 2005
Agenzia dei Servizi Sanitari Regionali di Roma
• Tipo di azienda o settore
• Tipo di impiego
Membro gruppo di lavoro per la definizione di linee guida
• Date (da – a)
• Nome e indirizzo del datore di lavoro
• Tipo di impiego
• Date (da – a)
• Nome e indirizzo del datore di lavoro
Dal 1998 al 2006
Health Search, Istituto di ricerca della Società Italiana di Medicina
Generale
Presidente
Dal 2009
Fondazione del ricerca in Medicina Generale Simg
• Tipo di azienda o settore
• Tipo di impiego
Vicepresidente
ISTRUZIONE E FORMAZIONE
• Date (da – a)
• Nome e tipo di istituto di istruzione
o formazione
• Principali materie / abilità
professionali oggetto dello studio
• Qualifica conseguita
1973 Maturità Scientifica
1980 Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di
Pavia
1986 Specializzazione in Chirurgia Generale presso l’Università di Pavia
Medico Chirurgo – Specialista in Chirurgia Generale
• Livello nella classificazione
nazionale (se pertinente)
CAPACITÀ E COMPETENZE
PERSONALI
Acquisite nel corso della vita e della
carriera ma non necessariamente
riconosciute da certificati e diplomi
ufficiali.
PRIMA LINGUA
• Capacità di lettura
• Capacità di scrittura
• Capacità di espressione orale
ALTRE LINGUE
CAPACITÀ E COMPETENZE
RELAZIONALI
Vivere e lavorare con altre persone, in
ambiente multiculturale, occupando posti
in cui la comunicazione è importante e in
situazioni in cui è essenziale lavorare in
squadra (ad es. cultura e sport), ecc.
CAPACITÀ E COMPETENZE
ORGANIZZATIVE
Ad es. coordinamento e amministrazione
di persone, progetti, bilanci; sul posto di
lavoro, in attività di volontariato (ad es.
cultura e sport), a casa, ecc.
Inglese
Buona
Buona
Buona
Francese
CAPACITÀ E COMPETENZE
TECNICHE
Con computer, attrezzature specifiche,
macchinari, ecc.
CAPACITÀ E COMPETENZE
ARTISTICHE
Musica, scrittura, disegno ecc.
ALTRE CAPACITÀ E COMPETENZE
Competenze non precedentemente
indicate.
PATENTE O PATENTI
ULTERIORI INFORMAZIONI
ALLEGATI
Il sottoscritto è a conoscenza che, ai sensi dell’art. 26 della legge 15/68, le dichiarazioni mendaci, la falsità negli atti e l’uso di atti
falsi sono puniti ai sensi del codice penale e delle leggi speciali. Inoltre, il sottoscritto autorizza al trattamento dei dati personali,
secondo quanto previsto dalla Legge 675/96 del 31 dicembre 1996.
Voghera, 8 gennaio 2013
NOME E COGNOME (FIRMA)
Giorgio Carlo Monti
GIANLUCA ARRIGONI
FORMATO EUROPEO PER IL CURRICULUM VITAE
FORMATO EUROPEO
PER IL CURRICULUM
VITAE
INFORMAZIONI PERSONALI
Nome
Indirizzo
Telefono
Arrigoni
Gianluca
[ Numero civico:3, strada :Via S.Francesco d'Assisi 3, codice
postale:24121, città:BERGAMO , paese:ITALIA ]
035-245736
3286522030
Fax
E-mail
Nazionalità
Data di nascita
[email protected]
ITALIANA
17/12/1950
]
Luogo di nascita: Bergamo
ESPERIENZA LAVORATIVA
• Date (da – a)
Tirocinio Pratico Ospedaliero Chirurgia Ospedale di Seriate 1/3/1977
– 31/8/1977
Incarico CSZ Bergamo 4 Est/ Medicina Scolastica (Vp)
1/9/1977 – 31/12/1977
Assistente
Ospedaliero
d’Adda 1/1/1978 – 9/9/1981
Chirurgia
Assistente
Ospedaliero
Chirurgia
Seriate 10/9/1981 – 12/6/1993
Osp.di
Ospedale
Vaprio
di
Aiuto OspedalieroChirurgia Ospedale di Seriate 12/6/1993 –
genn. 06
Responsabile. UFA Proctologia
Alzanodall’11/1/2006
(Unità
Dipartimentale)
Chirurgia Ospedale di
Funzionale
Aziendale
Dal 2000, Coordinatore dell’Unità di
Seriate, affiliata e validata dalla SIUCP.
Coloproctologia
di
Dal 2006, Coordinatore dell’Unità di Coloproctologia di Alzano
Lombardo, affiliata e validata dalla SIUCP. Fino al 2010
Responsabile Specialistico e funzionale Ambulatori Chirurgici e
Proctologici Distretto A Az. USSL n. 12 (Deliberazione 1422 –
17 ottobre 1996)
Responsabile Settore Funzionale Coloproctologia Az. USSL n.
12 (Deliberazione 39 – 16 gennaio 1997)
Responsabile Operatorio Ambulatori Chirurgici Ospedale di
Trescore (Nomina Direz. Sanitaria Aziendale A.O. Seriate del
14/4/1998)
Responsabile Ambulatori del Settore Proctologico A.O. Seriate
(P.O. Seriate – Trescore – Sarnico)
DAL GENNAIO 2010 direttore dell'UO DI Chirurgia della CASA
DI CURA PALAZZOLO – VIA S. BERNARDINO 56- BERGAMO
• Nome e indirizzo del datore di
lavoro
• Tipo di azienda o settore
• Tipo di impiego
• Principali mansioni e responsabilità
AZIENDA OSPEDALIERA BOLOGNINI DI SERIATE (BG) FINO AL 6/1/2010
DAL 7/1/2010 CASA DI CURA PALAZZOLO BERGAMO
CASA DI CURA PRIVATA CONVENZIONATA
Responsabile. UFA (Unità Funzionale Aziendale-A.O. SERIATE
/Dipartimentale di Proctologia)- Chirurgia Ospedale di Alzano
dall’11/1/2006 (Unità Funzionale Aziendale) AL 6.1.2010(UNITA' OPERATIVA SEMPLICE A VALENZA DIPARTIMENTALE,
OPERANTE PRESSO GLI OSPEDALI DI SERIATE,ALZANO,
GAZZANIGA E LOVERE)
Dal 7/1/2010 Responsabile Chirurgia Casa di Cura Palazzolo
Bg
RESPONSABILE AMBULATORI CHIRURGICI E PROCTOLOGICI
OSPEDALE DI TRESCORE BALNEARIO (FERB)
RESPONSABILE AMBULATORI PROCTOLOGICI OSPEDALE DI
SARNICO (HABILITA)e dell'Ambulatorio Habilita di Clusone e
Dell’Ambulatorio Proctologia Ist Habilita Bergamo.
DIRETTORE U.O. SEMPLICE DI COLOPROCTOLOGIA OSPEDALE DI ALZANO
LOMBARDO FINO AL 6.1.2010
DAL 7.1.2010 RESPONSABILE DELL'UO CHIRURGIA CLINICA PALAZZOLO –BG,
MANTENENDO LE FUNZIONI A SARNICO E TRESCORE B.
Presso la Clinica è operante un Centro Coloproctologico di Primaria importanza per
Bergamo e Provincia , con:
Servizi di diagnostica e terapia sia Ambulatoriali che in regime di ricovero
Sala operatoria Coloproctologica dedicata
Servizio di Endoscopia diagnostica ed interventistica
Servizio di diagnostica Coloproctologica avanzato con Ecografia tridimensionale
transrettale-cistocolpodefecografia-manometria anorettale,
Servizio di Radiologia
ISTRUZIONE E FORMAZIONE
• Date (da – a)
Laurea in Medicina e Chirurgia-Università di Milano 1976
110/110
• Specializzazione in Urologia-Università di Milano 1979
• Specializzazione in Chirurgia d’Urgenza e P.S. – Università di
Pavia 1993
• Diploma del Corso di Perfezionamento in ProctologiaUniversità di Padova 1996
• Idoneità Nazionale a Primario Chirurgia Generale
Sessione 1989 100/100
• Nome e tipo di istituto di istruzione
o formazione
Laurea in Medicina e Chirurgia-Università di Milano 1976
110/110
• Specializzazione in Urologia-Università di Milano 1979
• Specializzazione in Chirurgia d’Urgenza e P.S. – Università di
Pavia 1993
• Diploma del Corso di Perfezionamento in ProctologiaUniversità di
Padova 1996
• Competenze Specifiche Coloproctologiche :
• Dal 1996 socio SICP (Società Italiana di
Coloproctologia)
Dal 2000 socio UCP Club
Dal 2000 Coordinatore dell’UCP Seriate UCP validata dal
Consiglio Direttivo UCP
+
Dal 2004 Coordinatore dell’UCP
validata dal Consiglio Direttivo UCP
Alzano
Lombardo
UCP
Dal 2004 confluito come socio nella SIUCP (Società Italiana
Unitaria di Coloproctologia)
Membro della III Commissione UCP club dal 2000
Membro della III Commissione SIUCP dal 2004
Socio EACP dal 2005
al 2008
Socio ACOI
Ha frequentato:
Tutti i congressi SICP e SIUCP dal 1996
Tutti i congressi Coordinatori UCP club dal 2000 al 2004
Tutti i Meeting Internazionali Coloproctologici
Saint Vincent
dal 2000 a
Dal 1998 ogni anno: Riunione Congiunta Coloproctologia e
Stomatoterapia – Milano
Corso Internazionale a Vienna sulle suturatici in Proctologia
(Prof. Longo-Clinica S. Elizabeth)
Corso perfezionamento
Center)
a
Ivrea
(Colorectal
Eporediensis
Corso di Chirurgia Sperimentale ad Amburgo (2007), per la
tecnica Trans-STARR.
• Principali materie / abilità
professionali oggetto dello studio
• Qualifica conseguita
• Livello nella classificazione
nazionale (se pertinente)
•
CHIRURGIA GENERALE/ COLOPROCTOLOGIA
UROLOGIA
DIRETTORE U.O. SEMPLICE DI COLOPROCTOLOGIA-A.O. Seriate
Direttore U.O. CHIRURGIA GENERALE Casa di Cura Palazzolo-Bergamo
ExDIRETTORE U.O. SEMPLICE DI COLOPROCTOLOGIA AO SERIATE
Con valenza dipartimentale.
CAPACITÀ E COMPETENZE
PERSONALI
Acquisite nel corso della vita e della
carriera ma non necessariamente
riconosciute da certificati e diplomi
ufficiali.
PRIMA LINGUA
ITALIANO
ALTRE LINGUE
• Capacità di lettura
• Capacità di scrittura
• Capacità di espressione orale
CAPACITÀ E COMPETENZE
RELAZIONALI
Vivere e lavorare con altre persone, in
ambiente multiculturale, occupando posti
in cui la comunicazione è importante e in
situazioni in cui è essenziale lavorare in
squadra (ad es. cultura e sport), ecc.
CAPACITÀ E COMPETENZE
ORGANIZZATIVE
Ad es. coordinamento e amministrazione
di persone, progetti, bilanci; sul posto di
lavoro, in attività di volontariato (ad es.
cultura e sport), a casa, ecc.
CAPACITÀ E COMPETENZE
TECNICHE
Con computer, attrezzature specifiche,
macchinari, ecc.
CAPACITÀ E COMPETENZE
FRANCESE
buono,
buono
elementare
Membro del TO.P.GA.N. Dalla fondazione /2007
(Gruppo di studio Italiano integrato composto da Coloproctologi-Gastroenterologi-InternistiGeriatri- Ginecologi ),di alta specializzazione.
Socio ACOI
Socio SIUCP
CORSO DI FORMAZIONE MANAGERIALE per gestione Unità Funzionali Complesse
Ospedaliere
DIREZIONE UO CHIRURGIA Casa di Cura Palazzolo /bg
GESTIONE CORSI DI PERFEZIONAMENTO PER CHIRURGHI PROCTOLOGI SULL’INTERVENTO TRANSTAR
PRESSO L’OSPEDALE DI SERIATE DAL 2008
GESTIONE CORSI DI PERFEZIONAMENTO DI COLLEGHI PROCTOLOGI SULLA SUTURATRICE MECCANICA
COVIDIEN
[ Descrivere tali competenze e indicare dove sono state acquisite. ]
ARTISTICHE
Musica, scrittura, disegno ecc.
ALTRE CAPACITÀ E COMPETENZE
[ Descrivere tali competenze e indicare dove sono state acquisite. ]
Competenze non precedentemente
indicate.
PATENTE O PATENTI
ULTERIORI INFORMAZIONI
ALLEGATI
Italiana tipo B
[ Inserire qui ogni altra informazione pertinente, ad esempio persone di riferimento, referenze
ecc. ]
[ Se del caso, enumerare gli allegati al CV. ]
ABSTRACT
EMORROIDI E MALATTIA EMORROIDARIA
Prof. Giuseppe Dodi
Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Oncologiche e Gastroenterologiche, sez. di Clinica Chirurgica I
Università degli Studi di Padova.
Tutti gli individui hanno le emorroidi, che rappresentano una componente importante dell’anatomia
e nella fisiologia del canale anale. Quando il tessuto emorroidario dia segno di sé attraverso vari
sintomi quali il sanguinamento, il prolasso e il dolore si è autorizzati a parlare di malattia
emorroidaria. Tale condizione è estremamente frequente e un gran numero di persone ne è affetto
in qualche momento della vita.
Il più delle volte i pazienti che accedono all’ambulatorio proctologico sono fermamente convinti
che la maggior parte dei disturbi anali siano dovuti alle emorroidi, eppure molte altre malattie
benigne e maligne possono colpire ano, retto e colon con sintomi del tutto sovrapponibili. E’
pertanto sempre necessaria una visita da parte del medico di famiglia (1° livello) e poi di uno
specialista che può essere un chirurgo generale o un gastroenterologo (2° livello), oppure un
chirurgo colo-rettale, un coloproctologo oppure un esperto di patologie pelviperineali (3° livello).
Solo riferendone senza falsi pudori i sintomi, le più comuni malattie del grosso intestino possono
essere curate prevenendo così l’insorgenza dei tumori maligni di quest’organo, che sono tra i più
frequenti.
Se l’esclusione del cancro è un elemento essenziale e imprescindibile nella gestione del paziente
con sintomi anali, conoscere le varie possibilità terapeutiche nella malattia emorroidaria ovviamente
è di estrema importanza per offrire una buona qualità della vita ai pazienti colpiti da questa
afflizione così comune.
Le emorroidi vengono definite come ectasie di uno o più rami dei plessi venosi emorroidari o
piuttosto come un tessuto spugnoso altamente vascolarizzato, sostenuto da connettivo elastico e
fibre della muscolatura liscia, in cui una fitta rete di capillari arteriosi contrae anastomosi con i
plessi venosi tributari delle vene emorroidarie.
Le emorroidi sintomatiche hanno il significato di una vascolopatia? L’etiopatogenesi delle
emorroidi prevede soprattutto un’alterazione dello strato di supporto fibromuscolare della
sottomucosa rettale che degenera per cui i cuscinetti emorroidari possono dislocarsi dalla loro
posizione anatomica normale prolassando durante la defecazione e con l’aumentare della pressione
endoaddominale. Il concetto dell’ipertono del canale anale supporta la teoria dello scivolamento
della struttura fibromuscolare anale e rende conto dell’uso terapeutico dei dilatatori anali.
Contrariamente all’opinione diffusa, non è il dolore il principale sintomo della malattia
emorroidaria, ma il sanguinamento (“emo-reo”, sangue che scorre). Le cause più frequenti di
ematochezia sono benigne e nella maggior parte dei casi il trattamento è possibile mediante terapia
farmacologica o ambulatoriale. L’ematochezia, anche se fenomeno isolato, non deve comunque
essere sottovalutata al fine di escludere il cancro colorettale, soprattutto nei soggetti a rischio. Dal
13 al 20% della popolazione tra i 40 e 49 anni l’ha osservata negli ultimi 12 mesi, ma meno della
metà di queste persone si rivolge al curante entro 2 settimane per una successiva valutazione
specialistica. Una Cochrane Review del 2008 ha stimato nel 16% la capacità di riduzione della
mortalità da cancro colorettale attribuibile al sangue occulto fecale, riduzione che andrebbe al 25%
se la compliance all’indagine fosse del 100%.
Le varici ano-rettali possono essere confuse con le emorroidi, ma si tratta di entità cliniche
completamente diverse, e le emorroidi neppure presentano una incidenza maggiore nei pazienti
cirrotici rispetto alla popolazione generale.
E’ opinione corrente che l'eziologia, il substrato costituzionale e lo stesso orientamento terapeuticofarmacologico presentino analogie per le vene varicose agli arti inferiori e per le emorroidi.
L’esistenza di fattori eziologici comuni è ipotizzabile anche se non facilmente dimostrabile con
certezza.
GESTIONE DELLA MALATTIA EMORROIDARIA:
PREVENZIONE, DIAGNOSI E TERAPIA
Prof. Giuseppe Dodi
Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Oncologiche e Gastroenterologiche, sez. di Clinica Chirurgica I
Università degli Studi di Padova.
PREVENZIONE. La prevenzione primaria della malattia emorroidaria riguarda sia i soggetti che
anatomicamente non presentano una struttura emorroidaria predisponente ai sintomi emorroidari
(gestione della gravidanza e del parto, prevenzione degli sforzi per la defecazione, apprendimento
di come contrastare l’aumento della pressione addominale, ecc.). La prevenzione secondaria
comporta misure che cerchino di impedire la ricomparsa di disturbi o l’aggravamento di quelli già
presenti (dieta per evitare la stipsi, dieta individualizzata per evitare alimenti irritanti, farmaci
flebotropi, igiene locale, autodilatazioni anali, tecniche riabilitative per il rilassamento della
muscolatura pelvica, ecc.).
DIAGNOSI. L’anamnesi è fondamentale per valutare il grado del prolasso emorroidario da
confrontare poi con l’obiettività. I pazienti (ma anche molti medici) spesso confondono prolasso e
marische. L’esame esterno dinamico, facendo ponzare il paziente può evidenziare il prolasso, e così
pure l’anoscopia. L’esplorazione digitale invece non aiuta né ad evidenziare le emorroidi interne
né quelle esterne nel canale anale distale, né a quantificare il grado del prolasso, ma solo a
quantificare il tono muscolare basale e in contrazione volontaria, la sua riduzione al ponzamento
(valutazione della dissinergia) e il dolore. L’esplorazione serve inoltre a valutare prostata, rettocele,
enterocele, collo dell’utero, intussuscezione rettale, cavo del Douglas, presenza di eventuali masse
rettali e pelviche, presenza di sangue in ampolla. L’anoscopia/proctoscopia completa la valutazione
diagnostica delle emorroidi. La rettoscopia/rettosigmoidoscopia con strumento rigido è elemento
fondamentale di una corretta visita proctologica. La colonscopia può evidenziare le emorroidi
interne, ma non è lo strumento più adatto a questo scopo.
TERAPIA Spesso la sola correzione delle abitudini alimentari e dei fattori aggravanti come la
stipsi sono sufficienti a ridurre la sintomatologia della malattia emorroidaria. I provvedimenti
medici di supporto sono dunque rappresentati dalla dieta per evitare la stipsi nonché dalla
eliminazione degli alimenti ritenuti irritanti per quello specifico paziente, (le generiche liste di
proscrizione di alcolici, caffè, cioccolato ecc. hanno poco senso), i farmaci flebotropi, gli unguenti
(possibilmente non contenenti anestetici locali e mentolo, non di rado responsabili di importanti
reazioni allergiche), le autodilatazioni anali che con i bidè caldi riducono l’ipertono sfinterico che
spesso accompagna la sintomatologia dolorosa. Ma nei pazienti con emorroidi di 1° grado
marginali facilmente sanguinanti, nelle emorroidi di 2° grado o in tutte le condizioni di comorbidità
che aumentano il rischio di sanguinamento o prolasso sono necessari altri provvedimenti: le terapie
ambulatoriali “parachirurgiche” (scleroterapia, applicazione di legature elastiche) e la chirurgia di
vario tipo e con diverse opzioni tecniche (emorroidectomia secondo Milligan Morgan, anopessi con
suturatrici meccaniche/PPH, dearterializzazione sottomucosa doppler guidata/THD), che va
destinata solo ai casi in cui sia fallita la terapia conservativa e quella ambulatoriale, ossia in non più
del 10% dei casi. In tutti i casi è necessario saper individuare in modo preciso la patologia del
paziente non confondendo le emorroidi con le ragadi o peggio con le neoplasie, e nel selezionare il
trattamento terapeutico più adeguato o quanto meno orientarlo là dove si ritiene vi sia una
competenza adeguata. A fronte di risultati a volte ritenuti brillanti per la riduzione del dolore con gli
interventi di anopessi, non vanno dimenticate le non rare complicanze anche gravi, le recidive a
distanza fino al 15% ed i costi non trascurabili della strumentazione.