UniSalute, la prima Compagnia italiana specializzata nell

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UniSalute, la prima Compagnia italiana specializzata nell
UniSalute, la prima Compagnia italiana specializzata nell’assistenza sanitaria
E' proprio per rispondere al meglio all'emergere dei nuovi bisogni che caratterizzano
l'attuale evoluzione dell'assistenza sanitaria che è nata UniSalute. La prima
compagnia italiana specializzata nell'assistenza sanitaria integrativa, espressione del
Gruppo Unipol e dell'Economia Sociale.
UniSalute è una compagnia innovativa, dalle forti connotazioni sociali e di servizio che
ha come principale mercato di riferimento quello rappresentato dai lavoratori
dipendenti che intendono accedere all' assistenza sanitaria integrativa.
UniSalute intende integrare le prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale fornendo
servizi di qualità a prezzi equi attraverso formule organizzate di acquisto di
prestazioni sanitarie private, ma anche pubbliche, svolgendo un ruolo attivo nell'assistere gli assicurati nel loro rapporto con le strutture sanitarie e pagando
direttamente e integralmente le prestazioni ai fornitori convenzionati senza alcun
esborso anticipato da parte degli assicurati.
UniSalute ha, infatti, convenzionato una rete di strutture sanitarie pubbliche e private
(case di cura, poliambulatori specialistici, centri diagnostici caratterizzate da una
elevata qualità delle prestazioni, qualità che sarà costantemente monitorata da parte
di una direzione sanitaria costituita da UniSalute e composta da medici appositamente
reclutati.
UniSalute ha una propria Centrale Operativa accessibile con numero verde in grado di
offrire ai propri assicurati servizi di informazione, consulenza medica, prenotazioni e
prestazioni di emergenza sanitaria.
UniSalute è inoltre in grado di offrire un qualificato servizio di consulenza alle
organizzazioni sindacali ed alle imprese interessate allo sviluppo di piani sanitari
aziendali. Integrazione del servizio pubblico, prodotti flessibili e modulari a costi
contenuti, reti di fornitori convenzionati e controllo della qualità sono tutti tasselli di
un progetto quale è quello di UniSalute che si pone l'obiettivo di mantenere un
servizio pubblico efficace e competitivo con il privato ed incentivare la nascita e lo
sviluppo anche nel nostro Paese di forme e strutture del privato-sociale che
scaturiscono dal mondo del lavoro quali sono i fondi integrativi sanitari, le casse e le
mutue.
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Introduzione
Quasi tutti sanno che esistono polizze che pagano le spese mediche, ma l'idea che
esista una copertura che si impegni al pagamento delle spese domiciliari o ad
pagamento di una casa di riposo per persone non autosufficienti non è così familiare.
Questa guida spiega cosa è e come funziona una assicurazione LTC.
Forniremo anche una guida per scegliere fra soluzioni diverse in maniera informata.
Cosa si intende con Assistenza socio-sanitaria?
E' un concetto che va oltre le cure mediche e le cure assistenziali per includere tutte
le assistenze di cui il paziente può avere bisogno nel caso di una malattia cronica o di
una situazione di non autosufficienza (impossibilità di prendersi cura autonomamente
di se stessi) che duri per un certo periodo.
Le prestazioni di assistenza possono essere erogate in una Residenza socio
assistenziale, in una casa protetta, in una struttura per malati cronici od anche a
domicilio, in forma di aiuto nello svolgere operazioni quotidiane come il lavarsi e
vestirsi.
Questa assistenza può servire anche ad una persona giovane o di mezza età che ha
avuto un infortunio molto grave o soffra di una malattia debilitante, ma ovviamente,
nella maggior parte dei casi è destinata a persone anziane.
Per i casi nei quali non è necessario il ricovero in una RSA (residenza socio
assistenziale), il problema fondamentale è quello della integrazione delle prestazioni
in relazione alla gravità dei casi: l'assistenza fornita dai familiari può essere integrata
da prestazioni infermieristiche, prestazioni mediche domiciliari, assistenza di ascolto,
pasti a domicilio, assistenza in centri diurni che servono anche a dare un momento di
respiro a chi è impegnato in una attività di assistenza faticosa.
Questi servizi non sono disponibili dappertutto, anche se singole prestazioni possono
essere facilmente reperite. Bisogna fare una valutazione delle soluzioni che esistono
in ciascun territorio; inoltre, poiché la responsabilità del settore socio-assistenziale fa
capo ai Comuni è opportuno verificare il tipo di servizi che questi possono mettere a
disposizione ed a quali condizioni
Chi ha bisogno di prestazioni assistenziali?
In base alle previsioni predisposte dall’ISTAT sulla futura evoluzione della
popolazione, la quota di coloro che superano i 65 anni di età, passerà dall’attuale
16,8% al 20,4% nel 2010, al 27% nel 2030. In termini assoluti si passerà dai 9,6
milioni del 1996 ai 14,5 milioni del 2030.
Volendo distinguere, nell’ambito degli anziani, i cosiddetti "grandi vecchi", ossia coloro
che hanno superato i 75 anni di età, e che presentano caratteristiche, necessità e
comportamenti nettamente distinti, la loro quota sul totale della popolazione passerà
dall’attuale 6,7% al 10% nel 2010, al 13,4% nel 2030; in termini assoluti si passerà
dagli attuali 3,8 milioni ai 7,2 milioni nel 2030.
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Tabella 11
Anziani over 65, quota sul totale di
popolazione
anno
1996
2010
2030
16,80% 20,40% 27%
Tabella 2
Anziani over 75, quota sul totale di
popolazione
anno
1996
6,70%
2010
10%
2030
13,40%
La grande maggioranza della popolazione anziana è rappresentata da donne, in virtù
della loro maggiore durata media di vita. Esse rappresentano il 60% degli
ultrasessantacinquenni ed oltre il 70% degli ultrasettantacinquenni.
Grafico 1
Over 65
Over 75
donne
donne
uomini
uomini
30%
40%
60%
70%
Per trarre delle previsioni circa il numero dei futuri anziani non autosufficienti si
consideri, innanzitutto, come incide oggi la "disabilità" sulle diverse classi di età: in
base a stime ISTAT vi erano nel 1994 in Italia 2.677.000 disabili, pari al 4.7% della
popolazione; di questi 1.875.000 erano ultrasessantacinquenni, pari al 70% del totale
disabili e al 21% della popolazione ultrasessantacinquenne, e 1.219.000 erano
ultrasettantacinquenni, pari al 45% del totale disabili ed al 38% della popolazione
ultrasettantacinquenne.
Se si ipotizza che la quota degli anziani non autosufficienti sul totale degli anziani resti
sostanzialmente costante, assumendo le stime che prevedono tra oggi e il 2030 un
aumento del numero degli ultrasessantacinquenni di 4,9 milioni, e che oggi il 21% di
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Fonte di tutti i grafici e tabelle: elaborazione Unisalute su dati contenuti nel Quaderno ISVAP N°3: “Long Term Care
(LTC) - le prospettive per il mercato assicurativo italiano. Due modelli a confronto: Germania e Stati Uniti”
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chi ha più di sessantacinque anni è disabile, si ottiene una stima dell’aumento del
numero degli anziani non autosufficienti pari a 1.029.000.
Tabella 3
Disabilità
Dato 1994
%
totale
sul
disabili over 1.875.000
70%
65
disabili over 1.219.000
45%
75
tot. disabili
*
2.677.000
* pari al 4,7% della popolazione
Se invece consideriamo la speranza di vita autonoma di una persona, da una analisi
condotta dal Prof. V. Egidi nel 1997 risulta che le situazioni che impediscono agli
anziani di essere pienamente autonomi sono concentrate oltre i 75 anni di età, come
l’anno in media che un uomo anziano rischia di vivere confinato al letto, in una sedia
o in una abitazione, o i due anni che rappresentano l’analogo rischio per la donna.
Analogamente, considerando la piena autonomia nello svolgimento delle attività
quotidiane (lavarsi, vestirsi, fare il bagno o la doccia, mangiare), gli 1,8 anni in media
che un uomo di 65 anni rischia di vivere in condizioni di non completa autonomia sono
tutti oltre i 75 anni.
Quanto costa l’assistenza socio sanitaria?
L’assistenza può essere molto costosa.
Per avere un’idea dei costi dell’assistenza ai non autosufficienti basti pensare che il
costo medio mensile del ricovero in una "nursing home" (casa di cura) negli Stati Uniti
è stato valutato superiore a 3.000 $ e in Germania pari a 4.000 DM. In Italia si può
stimare che il costo mensile del ricovero in una casa di cura si aggiri sui 2-3.000 Euro.
Tale costo, nei casi più gravi che necessitano anche di assistenza di tipo
infermieristico-specializzata, potrà arrivare ai 5-6.000 Euro. L’onere finanziario
mensile, invece, derivante dall’assistenza a domicilio di una persona non
autosufficiente è stato stimato dalla Provincia di Bolzano pari a circa 1680 Euro.
Quanto all’assistenza domiciliare in Italia non esistono stime precise dei costi anche
perché, essendo in gran parte affidata alla famiglia, si tratta di costi “indiretti”.
Prendendo ad esempio gli Stati Uniti, dove esiste una realtà maggiormente diffusa,
avere un aiuto tre volte alla settimana per lavare e vestire il malato e preparagli i
pasti costa circa 1.000 $ al mese ed ovviamente i costi sono molto più alti se parliamo
di assistenza qualificata: in Emilia-Romagna i costi vanno dai 18 Euro/ora per
prestazioni di base ai 39 Euro per l’assistenza fisioterapica.
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Chi paga le prestazioni ?
La legge sull’assistenza è stata approvata nel 2000 e dovrebbe portare maggiore
coordinamento nel settore. Essa non regolamenta la sola assistenza agli anziani, ma
tutte le forme di assistenza: la legge 328 prevede che i Comuni siano titolari delle
funzioni gestionali ed amministrative degli interventi locali, nonché siano presenti
nella programmazione regionale.
Alle Regioni vengono demandati i compiti di coordinamento e programmazione degli
interventi, mentre lo Stato determina i principi e gli obiettivi della politica sociale
attraverso il Piano socio-sanitario; lo Stato individua i livelli essenziali ed uniformi
delle prestazioni, nonché le caratteristiche professionali delle strutture e degli
operatori e la ripartizione del Fondo Sociale Nazionale.
A questo Fondo affluiranno i 20.000 milioni di Euro attualmente spesi per le pensioni
di invalidità, i 930 milioni di Euro già stanziati per gli interventi a favore dei minori,
dei disabili e delle famiglie, le risorse dei fondi strutturali, quelle delle Fondazioni
bancarie e quelle delle 4.226 IPAB stimate in 19.000 milioni di Euro.
Hanno diritto di usufruire delle prestazioni tutti i cittadini italiani, quelli degli Stati UE
e gli extracomunitari in possesso di permesso di soggiorno.
Ovviamente viene fatta una graduatoria di priorità, per cui potranno accedervi
innanzitutto le persone in stato di povertà, quelle con limitato reddito, quelle inabili
fisicamente o psichicamente e quelle con difficoltà di inserimento nella vita sociale ed
attiva e nel mercato del lavoro.
Sembra quindi (anche perché le risorse sono certamente insufficienti e dovrebbero
essere aumentate di almeno 15.000 milioni di Euro/anno entro il 2020) che la
possibilità di accedere a forme di contribuzione pubbliche siano limitate alla parte più
povera della popolazione e che gli altri debbano provvedere in maniera autonoma.
Quali tipi di assicurazione sono disponibili?
La assicurazione LTC si basa sul principio delle altre polizze di pagare un premio
ridotto e certo a fronte del rischio (incerto) di dover affrontare una spesa molto
maggiore. La polizza LTC è piuttosto nuova e solo poche Compagnie in Italia offrono
questo tipo di prodotto, per cui per gli esempi che seguono ci rifaremo anche alle
esperienze di altri Paesi: fondamentalmente vi sono due tipi di copertura che si
rifanno al modello “ad accumulazione” od a quello “a ripartizione”.
Nel primo caso le polizze, collegate al ramo vita, consentono di accumulare dei
risparmi in un Fondo speciale che, al verificarsi dell’evento, pagherà un capitale una
tantum oppure una somma prefissata per tutto il periodo nel quale si verifica la
condizione di non autosufficienza (anche tutta la vita).
Naturalmente tale indennità non sarà necessariamente sufficiente per pagare
integralmente le spese.
Le polizze offrono una indennità fra 500 e 3.000 Euro al mese che sono sufficienti a
pagare integralmente la retta in una RSA, o coprono le spese per una assistenza
domiciliare di 1 o 2 ore al giorno.
Nel secondo caso le polizze sono legate al ramo malattia. Non vi è nessuna
accumulazione, ed il premio pagato quell’anno serve a far fronte al rischio di
quell’anno. Nel caso si verifichi la condizione di non autosufficienza la Compagnia si
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impegna a pagare tutte le spese socio-assistenziali fino ad una cifra massima mensile
per tutto il periodo nel quale si verifica la condizione di non autosufficienza
In alcuni casi le polizze offrono l’opzione di trasformare l’indennità in servizi: sarà la
Compagnia a contattare dei fornitori di prestazioni domiciliari e, d’accordo con il
medico del paziente, definire le prestazioni di cui il cliente a bisogno e che potranno
essere pagate direttamente dalla Compagnia; il vantaggio è quello di poter usufruire
di tariffe scontate da parte dei Fornitori e quindi di avere a disposizione una quantità
di servizi maggiore.
Come detto l’indennità o il massimale potrebbe non essere adeguata a coprire tutte le
spese; a più forte ragione dopo un certo numero di anni a causa della erosione della
inflazione. Alcune polizze prevedono pertanto un aggiornamento per l’inflazione, ad
esempio l’indennità/massimale iniziale viene incrementata automaticamente di un
certo importo ogni anno.
Talvolta la polizza LTC è offerta come integrazione ad una polizza vita: in questo caso
una parte del capitale della polizza viene pagato al beneficiario all’atto della perdita di
autosufficienza, anziché al momento della morte.
Quali sono le differenza fra polizze LTC “Vita” e “Malattia”
I due tipi di copertura sono entrambi validi, ma, presentando caratteristiche molto
diverse di indirizzano a due distinte tipologie di clienti.
La tipologia Vita od ad accumulo, infatti, richiede che il cliente abbia il tempo di
costituirsi un proprio capitale e quindi, se non vuole pagare un premio estremamente
elevato, deve cominciare a risparmiare in età non avanzata (entro i 45 anni, secondo
le simulazioni dell’ISVAP).
I principali vantaggi di questa soluzione sono che, in genere, anche se non diverrà
non autosufficiente, il cliente avrà la possibilità di rientrare in possesso almeno di una
parte del capitale maturato e che, optando per il capitale a scadenza avrà maggiore
autonomia su come gestirsi la propria non autosufficienza; gli svantaggi sono legati al
fatto che solitamente non sono coperte le situazioni di non autosufficienza che
potrebbero presentarsi prima dei 65 anni, ad esempio a seguito di un incidente
stradale catastrofico e che il tasso di adeguamento del capitale all’inflazione può non
tenere conto di situazioni particolari che si verificassero in un orizzonte temporale
molto distante.
In sintesi è adatto a persone giovani, estremamente consapevoli dei rischi che
corrono e con una capacità di gestire il proprio danaro.
Le soluzioni vita consentono anche di sottoscrivere una polizza “Point of need”,
quando cioè si sia già verificata la non autosufficienza. In questo caso il premio sarà
ovviamente elevatissimo e pari alla rendita per la durata della vita residua stimata
dell’assicurato: la convenienza a stipulare questo tipo di polizza sta nella speranza che
la vita effettiva residua sia superiore a quella attesa.
Le polizze che operano nell’ambito malattia operano in base al concetto di mutualità
fra i vari assicurati, prescindendo dall’accumulo nel tempo.
Questo fa si che siano molto economiche in confronto alle precedenti se sottoscritte
da persone anziane. Inoltre consentono di coprire, con costi estremamente ridotti,
anche i casi di non autosufficienza giovanili.
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Poiché fra il periodo di sottoscrizione e quello di utilizzo corre un numero di anni
minori, anche i problemi di inflazione e potere d’acquisto della cifra messa a
disposizione sono meno importanti.
In conclusione è un prodotto adatto ad un pubblico di età medio-elevata, con una
maggiore esigenza di essere affiancato nella scelta delle soluzioni più vantaggiose in
caso di non autosufficienza.
Quanto costano le polizze?
Trattandosi di un mercato nuovo non è possibile avere ancora un quadro preciso dei
prezzi praticati.
In generale i premi sono in funzione della età di sottoscrizione, di eventuali limitazioni
nella durata del beneficio fornito e di periodi di carenza.
Poiché il rischio aumenta con l’età, i premi saranno tanto più elevati quanto maggiore
è l’età di ingresso in polizza. Tuttavia, definita l’età di ingresso, generalmente il
premio rimane costante per tutta la vita, in quanto si tiene già conto dei rischi legati
all’invecchiamento delle persone. Quindi quanto prima si sottoscrive tanto meno si
paga.
Esistono anche delle formule “a premio unico” con le quali si versa un premio una
tantum e si è coperti per tutta la vita.
Naturalmente il premio dipende anche dall’ammontare della indennità/massimale e
dalla durata della prestazione: normalmente quest’ultima è prevista per tutta la vita,
ma esistono anche prodotti che considerano un periodo di tempo limitato (3-5
anni)per il quale viene erogata la prestazione. Quest’ultima può essere giustificata
dalla considerazione che la durata della vita in condizioni di non autosufficienza è
comunque limitata.
In alcuni casi, poi, sono previsti dei “periodi di carenza”, cioè si considerano un certo
numero di giorni di inabilità prima che si abbia diritto a percepire l’indennità. Tale
periodo varia fra 0 e 100 giorni. Una carenza di 20 giorni, ad esempio, significa che il
calcolo della indennità decorre dal 21 esimo giorno. Evidentemente periodi di carenza
più lunghi riducono il costo della copertura, per cui i due metodi per ridurne il costo
sono iniziare i pagamenti da giovane ed accettare una carenza elevata.
Nella scelta si tenga che in media la durata di una situazione di non autosufficienza
dovuta a cause fisiche è di 1,8 anni e che quindi la polizza deve badare innanzitutto a
riparare da conseguenze finanziarie devastanti.
Diverso è il caso della non autosufficienza dovuta a cause psichiche (Alzheimer) nelle
quali la durata della vita residua può superare i 10-12 anni.
Cosa coprono le polizze LTC?
La maggior parte delle polizze LTC pagano l’indennità alla perdita di un certo numero
di ADL (activities of daily living; capacità di compiere gli atti elementari della vita:
lavarsi, vestirsi, mangiare, muoversi), solitamente 3 su 4, oppure in caso di malattia
mentale invalidante quale l’Alzheimer.
Definizione dettagliate degli ADL sono le seguenti
ƒ Nutrirsi: capacità di portarsi il cibo, preparato da una terza persona, alla bocca da
un piatto o scodella;
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Vestirsi: capacità di indossare tutti i tipi di vestiario e di protesi eventualmente
necessarie, inclusa la capacità di prenderle dal luogo dove sono normalmente
custodite;
ƒ Lavarsi: capacità di entrare ed uscire dal bagno, compiere in autonomia le funzioni
igieniche; entrare ed uscire dalla vasca o dalla doccia od utilizzare una spugna per
lavarsi senza l’aiuto di altre persone;
ƒ Muoversi: capacità di cambiare posizione, come alzarsi dal letto, trasferirsi su una
poltrona o su una sedia a rotelle e viceversa.
In mercati più avanzati (Francia) le polizze hanno due livelli di copertura: per la
perdita di 2 ADL (o comunque per situazioni di non autosufficienza parziale) pagano
una indennità/massimale ridotto, mentre per situazioni più gravi viene previsto il
rimborso o il pagamento integrale.
Attualmente in Italia, a differenza di quanto accade negli USA, non è necessario che
vi sia un ricovero prima del riconoscimento della non autosufficienza.
ƒ
In alcuni casi, per cercare di superare la difficoltà psicologica legata alla sottoscrizione
di un contratto che si attiva solo in condizioni molto gravi, alcune Compagnie
prevedono che le polizze garantiscano comunque al compimento del 75 anno, la
messa a disposizione del capitale maturato anche se, a quel momento, non si è
verificato il caso di perdita di autosufficienza.
Questa clausola vale solo per le polizze di tipo Vita
Cosa non è coperto ?
Tutte le polizze contengono delle limitazioni ed esclusioni, altrimenti il prezzo sarebbe
troppo alto. In generale si parla di:
Periodo di effetto
Spesso le garanzie di polizza non decorrono subito, ma l’assicuratore chiede un
periodo di osservazione dello stato di salute dell’assicurato, per evitare situazioni in
cui qualcuno, anche senza saperlo, fosse già malato al momento della sottoscrizione
del contratto.
In generale non vi è nessun ritardo dell’effetto se la non autosufficienza deriva da
infortunio; il periodo di osservazione dura un anno se la non autosufficienza deriva da
malattia; tre anni se deriva da malattia mentale.
Se la situazione di non autosufficienza si verificasse in questo periodo la Compagnia
non è tenuta a pagare le prestazioni, ma rimborserà solo il premio versato.
Condizioni preesistenti
La Compagnia potrebbe richiedere che passi un certo periodo di tempo prima che la
polizza paghi uno stato di non autosufficienza dovuto ad una malattia evidenziatasi
prima della stipula della polizza. Questa esclusione viene chiamata “Condizione
preesistente”. Alcune Compagnie escludono per sei mesi le conseguenze di condizioni
preesistenti. Se la condizione di non autosufficienza si presentasse in questo periodo
di sei mesi la Compagnia avrebbe diritto a negare permanentemente il pagamento
della indennità.
Esclusioni specifiche
E’ importante, prima dell’acquisto, capire cosa è coperto e cosa non. Ad esempio
spesso vengono escluse le conseguenze di alcune (o tutte) le malattie mentali.
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Certamente sono escluse le conseguenze di alcoolismo e di abuso di droghe che
portassero a stati di non autosufficienza e così pure le cure necessitate da situazioni
di guerra o di automutilazione
Graduazione delle cure
La maggior parte delle polizze operano qualunque sia il tipo di prestazione richiesta.
All’Estero è possibile trovare qualche Compagnia che richieda un periodo di assistenza
domiciliare prima di passare alla fase della assistenza residenziale o chi differenzia
l’indennità in funzione del tipo di cure di cui si ha bisogno.
In alcuni casi potrebbe essere previsto anche una graduazione della indennità in
funzione del numero di ADL persi.
Ovviamente, minori sono le restrizioni, migliore è la copertura
Quali sono i vantaggi fiscali?
Anche per le polizze LTC, sia che facciano capo al settore “Vita” che a quello “Malattia”
il Decreto del Ministero delle Finanze del 22 Dicembre 2000 ha esteso anche a questo
tipo di assicurazione i benefici fiscali in vigore per le polizze Vita e cioè:
detrazione d’imposta del 19% sui premi versati con il massimo di 1.291 Euro /anno.
Tale somma fa cumulo con quella delle altre assicurazioni detraibili (vita e malattia)
per cui chi avesse già detratto 500 Euro come premio per una polizza vita potrà
portare in detrazione solo il 19% di un premio massimo di 791 Euro.
Tali vantaggi fiscali si applicano purché i contratti siano di lunga durata (per tutta la
vita o pari alla durata della durata del rapporto di lavoro per le polizze collettive o
almeno 10 anni con obbligo di rinnovo da parte della Compagnia) e non esista diritto
di interrompere il contratto da parte della Compagnia (diritto che, invece, viene
riconosciuto all’Assicurato).
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Cosa altro è necessario sapere prima dell’acquisto?
Pur essendo generalmente molto simili le condizioni contrattuali delle varie
Compagnie, vi sono, tuttavia, alcune opzioni da considerare nell’acquisto delle polizze
LTC:
Età massima di ingresso
L’età massima di ingresso in copertura varia a seconda delle polizze: evidentemente
questo è un fattore di cui tenere conto se si ha già una certa età.
Alcune polizze non prevedono l’assicurabilità di persone al di sotto di una certa età in
quanto il rischio è molto limitato, in questo modo però si perde l’opportunità di pagare
per tutta la vita un premio modesto che, ricordiamolo, è legato alla età di ingresso in
polizza.
Queste limitazioni si riferiscono solo alla età di ingresso, in quanto, una volta entrati
in garanzia la polizza dura tutta la vita.
Durata del pagamento della indennità
Sebbene nella maggior parte dei casi la perdita di autosufficienza sia definitiva,
potrebbe anche verificarsi il caso che l’assicurato riprenda le proprie capacità (ad
esempio dopo le conseguenze di un grave incidente stradale.
Normalmente il pagamento della indennità viene sospeso alla perdita delle condizioni
che lo determinavano.
Alcune polizze, in altri Paesi, prevedono formule più complicate quali il passaggio di
un certo periodo di tempo fra due situazioni di non autosufficienza o il pagamento
della indennità solo per un episodio nella vita, oppure ancora solo per un periodo
limitato di tempo (3-5 anni).
Rinnovabilità
Praticamente tutte le polizze LTC sono automaticamente rinnovabili: la Compagnia
non ha mai il diritto di recedere dal contratto, tranne il caso in cui l’assicurato non
abbia pagato il premio o abbia riportato dichiarazioni inesatte nel questionario
anamnestico.
Il premio della polizza non può essere aumentato al singolo assicurato per un
aggravamento del rischio; è consentito, invece, un aumento per tutti gli assicurati, se
le condizioni attuariali dovessero cambiare (tassi di morbilità o di senescenza molto
diversi da quelli ipotizzati in polizza).
La durata della copertura e le condizioni di rinnovo sono riportate nel frontespizio
della polizza.
Clausola di restituzione
Con questa clausola la Compagnia si impegna a restituire il capitale maturato,
calcolato secondo le regole espresse in polizze, se, al raggiungimento di una certa
età non si è verificata la condizione di non autosufficienza. Tale clausola aumenta
generalmente il prezzo della polizza.
Sospensione dei pagamenti
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Questa clausola consente al beneficiario di sospendere il pagamento dei premi
durante il periodo in cui riscuote l’indennità. Va verificato se esistessero limitazioni a
questo diritto che è solitamente offerto in tutti i contratti.
Informazioni sanitarie
Il questionario sanitario è molto importante perché è sulla base di quello che la
Compagnia decide l’assicurabilità della persona.
Di conseguenza la compilazione del questionario deve essere accurata e completa.
Il caso contrario la Compagnia potrebbe avanzare legittimamente riserve sul
pagamento della indennità.
Cambio di assicuratore
Se si cambiasse assicuratore c’è il rischio che la nuova polizza richieda un nuovo
periodo di carenza od una nuova valutazione delle condizione preesistenti.
Va verificato che la nuova copertura venga emessa in condizioni di “continuità
assicurativa” con la polizza precedente, come se l’assicuratore non fosse cambiato.
Generalmente questa condizione viene praticata sulle coperture collettive, mentre è
più rara su quelle individuali
Un consiglio finale
Le polizze sono contratti legali. Prima di acquistare una polizza è importante leggere e
capire completamente tutte la clausole.
E’ importante, anche se difficile, leggere la polizza in quanto Guide o materiali di
vendita non hanno alcun valore legale.
Non si abbia timore di chiedere al proprio Agente di Assicurazione la spiegazione di
clausole poco chiare.
Eventualmente ci si può far affiancare in questa operazione da una persona di fiducia,
senza farsi prendere dalla fretta o dalla pressione commerciale del venditore.
E’ opportuno ricordare che, dopo la firma, si hanno 15 giorni di tempo, nei quali può
essere effettuato un ripensamento senza perdere soldi.
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