Sei piani di meraviglia

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Sei piani di meraviglia
Sei piani di meraviglia
Il 5 e il 6 maggio alcune classi del secondo si sono recate
a Trento per visitare la città ed i suoi maggiori centri di
interesse. Dal mio punto di vista il luogo non è niente
male, in particolar modo il Duomo in cui furono promulgati
i decreti del Concilio di Trento, la piazza e la chiesa di
Santa Maria Maggiore. Ma ciò che ha sorpreso noi tutti,
perfino i docenti che ci accompagnavano, è stato il Muse,
vale a dire il Museo delle Scienze, un gigantesco edificio di
sei piani, il cui percorso espositivo usa la metafora della
montagna per raccontare la vita sulla Terra.
Il luogo mi ha colpito da subito poiché appena siamo entrati, al piano inferiore rispetto all'ingresso
del museo, abbiamo incontrato un immenso scheletro di balena, affiancato da riproduzioni
scheletriche di dinosauri.
La guida ci ha spiegato che la caratteristica del museo, nonché ciò che più affascina i visitatori, è la
massiccia presenza di moltissimi animali tassedermizzati, ovvero che hanno subito la tecnica di
tassidermia che consente di conservare animali morti mantenendone l'aspetto e le dimensioni
naturali, utilizzando metodi molto diversi rispetto a quelli usati per l'imbalsamazione. Bisogna però
dire che nessuno degli animali esposti è stato ucciso con lo scopo di essere esibito nel Muse, infatti
ognuno è morto per cause naturali e successivamente donato al museo, oppure frutto di attività di
acquisto o scambio.
È difficile spiegare cosa si prova stando all'interno del museo, posso solo dire che sia adulti che
bambini erano cosi presi dagli animali e dall'ambiente che quasi stentavano a credere che non fosse
reale. La costruzione era gremita di custodi ed addetti alla sicurezza, poiché ogni visitatore era
talmente attratto dalle varie specie che la tentazione di toccare gli animali esposti era fortissima ma,
dal momento in cui questi erano esposti senza coperture di alcun genere, era severamente vietato
avvicinarli, perché il rischio del loro deterioramento era molto elevato.
Per quanto riguarda i piani dell'edificio, ciascuno aveva un proprio nome, in base a ciò che
conteneva: il piano interrato, ad esempio, dove era presente anche la serra tropicale, si
chiamava “Storia della vita” e presentava numerosissimi resti fossili che ci accompagnavano
dalla comparsa delle prime forme di vita all'evoluzione dei mammiferi; qui vi è inoltre una parte
dedicata a tutti i dinosauri e ai rettili terrestri e marini. Prima di entrare nella serra abbiamo
trovato una serie di grandi acquari mentre, la serra stessa ci ha accolto con un clima caldo e
umido tipico delle zone dell'Africa tropicale e varie piantagioni proprie di quella zona.
Il piano terra è invece interamente dedicato a una
ventina di postazioni interattive che coinvolgono i
visitatori, in particolar modo i bambini, in brevi e
semplici esperimenti legati a concetti della fisica e
della matematica.
Il primo piano ospita il mondo della preistoria
alpina ma anche quattro grandi laboratori di ricerca
(legati allo studio di fauna, botanica, geologia e
paleontologia) con delle pareti vetrate per far sì che
i visitatori possano entusiasmarsi alla vista del
quotidiano lavoro degli scienziati.
Il percorso espositivo del secondo piano tratta l'evoluzione degli ambienti geologici del passato (le
antiche montagne, i vulcani, i deserti), spiega in particolar modo l'orogenesi alpina e mostra una
moltitudine di rocce e minerali. Questo piano parla anche di uno degli argomenti trattati spesso
nella nostra scuola, ossia i fenomeni di dissesto idrogeologici come frane, valanghe e alluvioni
spiegandone i metodi di prevenzione attraverso animazioni grafiche.
Il terzo piano, la “Natura alpina”, offre una galleria che propone una discesa immaginaria su un
lungo sentiero di montagna in cui si susseguono circa venti ambienti diversi. Si tratta di un luogo
molto divertente perché nel momento in cui passavamo davanti ai vari animali tassedermizzati
potevamo ascoltare il richiamo di ciascun animale che veniva riprodotto per coinvolgere
maggiormente i visitatori.
Infine, nel quarto piano, “Alte vette”, ci possiamo totalmente immergere nell'atmosfera montana
grazie a un grande ambiente multimediale in cui si simula un volo sulle Alpi; qui il visitatore ha la
possibilità di vedere quali sono gli organismi in grado di vivere ai margini dei ghiacciai. Al termine
del percorso troviamo alcuni riferimenti ai primi esploratori che hanno affrontato le vallate alpine,
inoltre sono esposte le attrezzature da montagna che venivano utilizzate moltissimi anni fa.
Il magnifico edificio termina con una grandissima terrazza che si affaccia sulla Valle dell'Adige.
(Aurora Torresi II D)