Sciopero per il futuro di
Transcript
Sciopero per il futuro di
28 STAMPA .LA GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014 In Italia FTSE/MIB FTSEItaliaAllShare Euro-Dollaro CAMBIO -0,37% -0,28% All’estero DOWJONES(NewYork) NASDAQ(NewYork) DAX(Francoforte) 1,3687 Petrolio dollaro/barile FTSE(Londra) R Oro 102,59 euro/grammo +0,12% +0,10% -0,39% -0,46% S 31,4351 ECONOMIA FINANZA & L’ISTAT: QUELLI CHE ATTENDONO IL RINNOVO SONO I DUE TERZI DEL TOTALE, E IL RITARDO MEDIO È DI DUE ANNI Senza contratto 8,5 milioni di lavoratori Retribuzioni a gennaio +1,4%, cioè il doppio dell’inflazione. Ma solo per l’entrata in vigore alcuni accordi LUIGI GRASSIA La crisi economica si fa sentire non solo con i licenziamenti e la cassa integrazione ma anche con i contratti di lavoro che scadono e non si rinnovano, magari per anni. Dice l’Istat che a gennaio addirittura due dipendenti italiani su tre erano al lavoro con contratti scaduti. Si tratta di 8,5 milioni di persone che vanno avanti con le vecchie intese: dai commessi agli statali, passando per le segretarie degli studi professionali. Una cifra così alta non si registrava dall’inizio del 2008, ovvero da sei anni, e il 2008 è stato l’anno d’inizio della crisi economica generale. Invece a gennaio 2014 risultavano titolari di un contratto aggiornato, cioè in vigore secondo i termini previsti, solo 4,4 milioni di lavoratori. I ritardi dei rinnovi si stanno accumulando, con l’attesa media che ormai oltrepassa i due anni. A monitorare lo stato di salute dei contratti collettivi è l’Istat, come fa ogni mese. Da dicembre a gennaio la situazione è peggiorata, con ben cinque contratti che nel frattempo sono scaduti. Così la quota di lavoratori italiani in attesa di rinnovo del contratto è balzata dal 48,9% al 66,2%, e tradotta in cifre assolute questa impennata percentuale corrisponde a due milioni di persone in più. Restano sul tavolo 51 intese da firmare, di cui 15 riferibili alla pubblica amministrazione. Comunque per quattro accordi è praticamente fatta visto che a febbraio sono state ratificate le ipotesi d’intesa (tessili, pelli e cuoio, gas e acqua e turismo-strutture ricettive). In tutto sarebbero Distruggere i contratti nazionali di lavoro non è la soluzione giusta. Restano uno strumento importante Giorgio Squinzi presidente di Confindustria ANSA Decine di categorie di dipendenti lavorano con il contratto scaduto LE INCOGNITE SU DEFLAZIONE E BANCHE Vertice Draghi-Merkel «per stabilizzare l’Eurozona» Il rischio deflazione in Europa, l’unione bancaria e la tenuta degli istituti di credito che presto dovranno fare i conti con l’esame degli stress test della Bce. Sono i temi cruciali del super vertice di ieri fra due pesi massimi dell’Europa: Mario Draghi e Angela Merkel. A Berlino il presidente della Bce e la cancelliera tedesca hanno fatto il punto sulla gover- 1 nance economica dell’Eurozona toccando anche il tema più urgente del rischio-deflazione, che potrebbe spingere la Banca centrale europea ad agire già la prossima settimana. «Sono interessati al rafforzamento e alla stabilizzazione dell’Eurozona», definendo questo tema «parte centrale» dell’incontro ha detto Steffen Seibert, portavoce della cancelliera. 500 mila dipendenti pronti a rientrare nel pianeta dei contratti rinnovati (e questa dovrebbe essere la norma, non l’eccezione). Ma anche con la firma di questi quattro contratti i lavoratori che aspettano nel limbo continueranno a essere circa 8 milioni, cioè molto di più dei 6 milioni del dicembre scorso. Con lo scoccare del nuovo anno sono decaduti contratti che spaziano dal servizio smaltimento rifiuti alla Rai, ma a fare la differenza in negativo è soprattutto il contratto del commercio, che regola l’attività di circa due milioni di persone; poi sono in attesa 650 mila edili, quasi 400 mila dipendenti della sa- nità privata, 300 mila operai agricoli, 260 mila impiegati dei servizi di pulizia locale, circa 200 mila addetti negli studi professionali, 100 mila autoferrotranvieri, e il comparto pubblico, con 2,9 milioni di addetti. L’economia è nota come la «triste scienza» ma arrivano ogni tanto anche delle buone notizie, ed eccone una fresca: in Italia le retribuzioni contrattuali orarie (cioè, in parole povere, gli stipendi medi) a gennaio hanno avuto un balzo dello 0,6% rispetto a dicembre, mentre sono salite addirittura dell’1,4% su base annua, cioè il doppio dell’inflazione. In realtà, spiega l’Istat, dietro a questa bella sorpresa c’è un piccolo trucco: il rialzo mensile è dovuto ai miglioramenti economici previsti da alcuni contratti di lavoro firmati nel recente passato (perché sì, qualche contratto si firma nonostante tutto) e i cui meccanismi tecnici sono appena in vigore (gli aumenti di solito partono proprio a inizio anno). Ma anche fatta questa riserva sull’aumento delle retribuzioni, si tratta di un fatto positivo reale e non illusorio, perché arrivano più soldi nelle tasche di un certo numero di famiglie italiane in un momento in cui c’è bisogno; può trarne beneficio anche la sperata ripresa economica. Pure il divario fra il +1,4% delle retribuzioni su base annua e il +0,7% dell’inflazione può essere commentato in vario modo: in positivo corrisponde a un aumento del potere di acquisto per i lavoratori, in negativo c’è da constatare che i prezzi frenano solo perché crollano i consumi, e non perché (ad esempio) il sistema economico italiano diventa più efficiente (il che sarebbe virtuoso). E poi ci sono i dubbi delle associazioni dei consumatori secondo cui, in realtà, i prezzi corrono più di quanto stima l’Istat, per cui il vantaggio acquisito dal potere d’acquisto delle famiglie sarebbe illusorio, o almeno da ridimensionare. Ad ogni modo per le retribuzioni il rialzo mensile di gennaio è il più alto da due anni e anche il dato annuo risulta in lieve recupero rispetto a dicembre (a +1,4% da +1,3%). Sempre in termini tendenziali, cioè annuali, l’Istat registra gli aumenti maggiori delle retribuzioni nei settori energia e petroli (+4,6%), estrazione minerali (+4,3%) e telecomunicazioni (+4%). L’AUMENTO PREVISTO COME COPERTURA FINANZIARIA ANDRÀ AVANTI FINO AL 31 DICEMBRE Le accise fanno salire il prezzo della benzina I consumatori: Renzi elimini questa stangata La verde costerà 0,24 centesimi in più al litro, il gasolio rincara di 0,34 LUCA FORNOVO Con un tempismo poco propizio per il governo Renzi arriva un nuovo aumento delle accise sui carburanti che scontenta tutti: automobilisti, petrolieri, distributori e consumatori. Da sabato scatta un nuovo ritocco all’insù dell’accisa sulla benzina, che passa da 728,40 euro per mille litri a 730,80, con un aumento di 0,24 centesimi al litro, e di quella sul gasolio, da 617,40 a 619,80 per mille litri (+0,24): considerando anche l’Iva ai prezzi attuali l’aumento è di 0,34 centesimi. L’aumento era stato previsto ad agosto del 2013 come copertura finanziaria per diverse voci del decreto Fare, tra cui la nuova legge Sabatini. L’aumento resta in vigore fino al 31 dicembre. L’aumento di 0,24 centesimi al litro (0,34 per il gasolio) sembra lieve. La Cgia di Mestre calcola che l’incremento medio annuo in capo a una famiglia italiana con un’auto a benzina che percorre mediamente 15.000 Km all’anno sarà di 13 euro, mentre per un’autovettura alimentata a gasolio l’aumento sarà di 17 euro.Rivolgendo lo sguardo indietro, però, gli artigiani di Mestre fanno notare che il nuovo rialzo porterà, nel periodo considerato tra il 2010 e il 2014, ad un aumento di 257 euro per un’auto a benzina e a 388 euro per un’auto diesel che percorre 15.000 chilometri all’anno. La Cgia rileva poi come dal 2010 le accise sono aumentate 10 volte e l’Iva due. Oltre alle famiglie, saranno colpite anche alcune categorie professionali come i taxisti, gli autonoleggiatori, gli agenti di commercio e i trasportatori Secondo invece i calcoli Assopetroli Assoenergia da sabato fino al 31 dicembre 2018 i cittadini italiani, al netto delle addizionali regionali, subiranno una pressione fiscale attraverso l’aumento delle accise sui carburanti per autotrazione di ben 1,18 miliardi di euro, ai quali devono aggiungersi altri 260,26 milioni di Iva (calcolata sulle accise) per un valore di circa 1,44 miliardi di euro. Sul piede di guerra anche le associazioni dei consumatori. Il rincaro delle accise, commenta il Codacons, «si tratta di una misura di politica economica vecchia, che ci aspettiamo sia annullata dal governo Renzi». Per fare il pieno servono sempre più euro Per l’associazione dei consumatori «è ora di finirla di considerare gli automobilisti come polli da spennare e cominciare a tassare nel rispetto del criterio della capacità contributiva». Inoltre, proseguono i consumatori, «sarebbe una bella novità se il nuovo governo attuasse finalmente un provvedimento promesso da oltre 10 anni, un meccanismo che sterilizzi l’aumento dei prezzi dei carburanti evitando che la doppia tassazione accise + Iva si traduca in una stangata eccessiva». Economia .29 LA STAMPA . GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014 RIUNIONE TELEFONICA SUL SALVATAGGIO DEL GRUPPO DELL’ENERGIA A CUI SONO STATI CHIUSI I RUBINETTI LA FONDAZIONE REVOCA LA RICHIESTA DI ASSEMBLEA, Sorgenia, ultimatum delle banche “Cir versi almeno 150 milioni” Carige, passa la linea del compromesso L’aumento in giugno Istituti pronti a convertire parte dei crediti per il risanamento Energia Sorgenia è uno dei principali operatori del mercato dell’energia elettrica e del gas naturale con circa 500.000 clienti su tutto il territorio nazionale FRANCESCO SPINI MILANO Nella partita a scacchi sui destini di Sorgenia - il gruppo dell’energia controllato da Cir stretto tra debiti e crisi - le banche preparano l’affondo. In una riunione telefonica avvenuta nella prima mattinata di ieri, i vertici degli istituti esposti (in totale per 1,8 miliardi, 600 milioni dei quali fanno capo al Monte dei Paschi di Siena. Sono coinvolti Unicredit, Intesa Sanpaolo, Bpm, Ubi Banca e Banco Popolare, tra gli altri) avrebbero trovato una posizione comune da cui potrebbe dipendere l’esito della trattativa con la holding della famiglia De Benedetti. Rispetto alla prima richiesta rivolta alla Cir, ovvero di partecipare fino a 300 milioni alla manovra finanziaria di risanamento pari a 600 milioni di debito dichiarati in eccesso dalla stessa società dell’energia, gli istituti avrebbero deciso di chiederne almeno 150. E sarebbe, questo, un ultimatum. Ma di fronte all’impegno del primo socio, gli istituti di credito sarebbero pronti a fare la propria parte, con una IL NODO DEI FINANZIAMENTI Al via Epic, la piattaforma digitale che fa incontrare Pmi e investitori Parte lunedì e si chiama Epic. È una piattaforma digitale nata per favorire l’incontro tra medie imprese (fatturato tra i 25 e i 500 milioni di euro) e investitori qualificati, pronti a supportarle attraverso la sottoscrizione di strumenti quali minibond, azioni o bond convertibili. Per proporsi le pmi 1 devono avere almeno tre bilanci, un rating (almeno doppia B) e rendere disponibile un set standard di informazioni che rendono più facile la valutazione agli investitori, i quali dialogano in una community. Il ceo di Epic, una start up, è Andrea Crovetto, il presidente è Guido Ferrarini. conversione parziale dei crediti (alcune indiscrezioni parlano di circa 300 milioni) e il resto (150 milioni) da modulare con altri strumenti partecipativi, come un convertendo. Un’architettura - a cui lavorano i consulenti di Rothschild - che sarebbe ancora però da modulare. L’idea sarebbe quella, considerando l’impegno della holding (lasciata sola in questa partita dal socio di minoranza di Sorgenia, l’austriaca Verbund, che ha già svalutato a zero il suo 46%), di entrare nel capitale con strumenti che permettano di accompagnare la società nella ristrutturazione, lasciando però la guida all’attuale azionista di maggioranza. Il problema è che finora da Cir si sono mostrati irremovibili. Da un’iniziale disponibilità di impegnarsi con 80 milioni di euro, ora sono fermi a quota 100. Troppo poco per le banche. Senza un’ulteriore disponibilità, gli istituti potrebbero procedere a una conversione più ampia, prendendo il controllo della società. Il dialogo con Cir riprenderà a breve. Il prossimo appuntamento è per lunedì, quando però gli istituti vedranno i vertici di Sorgenia. Siamo dunque alla stretta finale? Diverse fonti - nonostante Sorgenia, causa la chiusura di tutti i rubinetti da parte delle banche, oltre una settimana fa abbia dichiarato di avere solo un mese di autonomia finanziaria - appaiono scettiche sul fatto che una soluzione sia imminente. L’anticipazione Inizia la partita più difficile per la ricerca di nuovi azionisti I tempi dell’operazione Carige, compromesso tra banca e Fondazione A giugno l’aumento A TEODORO CHIARELLI INVIATO A GENOVA E alla fine compromesso fu. Come anticipato ieri da “La Stampa”, è andata puntualmente in onda, con la benedizione della Vigilanza di Bankitalia, la pace armata fra Banca Carige e la Fondazione che sinora la controlla con il 46,5% delle azioni. Dunque sì all’aumento di capitale da 800 milioni a giugno e no all’assemblea straordinaria. Questa la decisione ieri del cda di Banca Carige che si è pronunciato proprio sulla possibilità di convocare un’assemblea per decidere le modalità dell’aumento di capitale. Il cda della banca ha deciso di esercitare la delega per l’avvio dell’aumento di capitale al 31 marzo, impegnandosi però a compiere la ricapitalizzazione a giugno. Questa formula era una delle due opzioni indicate lunedì dalla Fondazione, che intendeva così dilatare i tempi dell’operazione. Una volta ricevuta la comunicazione della banca presieduta da Cesare Castelbarco e guidata dall’amministratore delegato Piero Montani, nel po- lla fine avrebbe prevalso la volontà di non arrivare allo scontro definitivo e di trovare una soluzione che consenta (almeno all’apparenza) di salvare la faccia a tutti. Con tanto di benedizione (laica) da parte di Bankitalia. Dunque: l’aumento di capitale da 800 milioni di euro di Banca Carige sarà deliberato entro il 31 marzo prossimo, così come da mandato dell’assemblea dei soci del 13 aprile scorso. Ma con esecuzione dello stesso al mese di giugno, così come chiedeva la Fondazione per poter avere il tempo di giocare la partita dei suoi diritti di opzione sulle azioni Carige, non potendo partecipare all’aumento per il niet di Bankitalia e Tesoro. Diritti il cui valore oscillerebbe tra i 150 e i 180 milioni di euro. L’ennesima convulsa giornata della banca genovese ha visto ieri il suo appuntamento centrale nella visita in Bankitalia del presidente, Su La Stampa di ieri l’anticipazione del compromesso tra banca e Fondazione per l’aumento Carige 1 meriggio il cda della Fondazione presieduta da Paolo Momigliano ha deciso di revocare la richiesta di assemblea. Tutto bene quel che finisce bene? Non è proprio così. La Fondazione sconta le divisioni al proprio interno e deve incassare le dimissioni di due prestigiosi consiglieri come Guido Alpa e Andrea D’Angelo, in duro e polemico dissenso con Momigliano. Ma soprattutto inizia ora la partita più difficile: quella per il controllo della banca. Condannata a diluirsi sino al 14%«, la Fondazione troverà un socio con cui allearsi per conservare un ruolo? O spunterà un nuovo azionista di riferimento? O ancora (ipotesi cui probabilmente lavora Montani), si andrà verso una public company con un peso forte dei fondi? CITTA’ DI TORINO Il Consiglio Comunale deve indicare un proprio delegato (carica gratuita) nel Consiglio d’Amministrazione del Convitto Nazionale Umberto I. Il bando è disponibile presso l’URP in piazza Palazzo di Città 9/A e sul sito della Città all’indirizzo www.comune.torino.it/consiglio. Per informazioni: tel. 011 4423686. Scadenza bando: ore 16 del 10/03/2014. IL DIRIGENTE Dr. Flavio Roux GTECH S.p.A. Viale del Campo Boario 56/d - 00154 Roma tel. 06/518991 telefax 06.51894243 Avviso di bando di gara d’appalto per estratto GTECH S.p.A. ha indetto una gara pubblica europea, mediante procedura ristretta, per l’affidamento dei Servizi a supporto dell’attività per l’estrazione dei numeri del lotto CIG 5605130B97. Termine per il ricevimento delle domande di partecipazione: 24 marzo 2014 ore 12.00. Il bando di gara integrale ed i documenti complementari sono pubblicati sul sito http://www.lottomaticaitalia.it/lottomatica_informa. Responsabile del procedimento: Avv. Claudia Ricchetti Legal Counsel Italy - Senior Vice President. IL DIRETTORE GENERALE Dott. Fabio Attilio Cairoli Guarda al futuro anche dopo di te Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari Provincia Autonoma di Trento Via Degasperi, 79 - 38123 Trento ESTRATTO BANDO DI GARA Quest’Azienda ha indetto procedura aperta per l’affidamento del SERVIZIO DI GESTIONE DI SISTEMI DINAMICI ANTIDECUBITO, occorrenti all’Azienda provinciale per i Servizi Sanitari di Trento. Importo annuo a base d’asta: € 1.139.800,00, oltre IVA e oneri per la sicurezza per € 175,00. Durata contrattuale di anni 4, a decorrere dalla data di sottoscrizione del contratto, più ulteriori anni 4 per eventuale rinnovo. L’aggiudicazione avverrà ai sensi dell’art. 83 del DLgs n. 163/2006. Le offerte, corredate della necessaria documentazione e indirizzate all’Ufficio Protocollo dell’APSS, Via Degasperi, 79 - Trento, dovranno pervenire entro le ore 12.00 del 07/04/2014, temine perentorio. La documentazione di gara è liberamente accessibile all’indirizzo Internet www.apss.tn.it sezione “Bandi di gara” Per ulteriori informazioni rivolgersi al Servizio procedure di Gara e Contratti - Tel. 0461.904007 - Pec: [email protected]. Bando inviato alla GUUE il 5 febbraio 2014. IL DIRETTORE DEL SERVIZIO PROCEDURE DI GARA E CONTRATT dott. Luciano Bocchi Con un lascito testamentario a Emergency i tuoi valori possono continuare a vivere nel lavoro dei nostri medici e dei nostri infermieri. Fai continuare il futuro anche dopo di te. EMERGENCY w w w. e m e r g e n c y. i t Per avere maggiori informazioni sulle nostre attività e per conoscere le modalità di destinazione di un lascito a EMERGENCY compila questo coupon e spediscilo via fax allo 02/86316336 o in busta chiusa a EMERGENCY - UFFICIO LASCITI: via Gerolamo Vida 11 — 20127 Milano - T +39 02 863161 - F +39 02 86316336 via dell'Arco del Monte 99/A — 00186 Roma - T +39 06 688151 - F +39 06 68815230 email: [email protected] Direzione Acquisti Acquisti Industriali, di Staff e Marketing Avviso di deposito studio impatto ambientale del progetto definitivo e dello studio d’impatto ambientale relativo al progetto di ampliamento della cava di “Sabbie calcarenitiche e di calcare” in Loc. “Amici” di Grottaglie (TA). (Pubblicazione ai sensi dell’art. 11, comma 2, della L.R. n. 11/2001 e successiva L.R. n. 17/2007). Il sottoscritto PAOLO SAURGNANI nato a Milano il 09.11.1959, Codice Fiscale SRGPLA59S09F205L, in qualità di Procuratore Speciale munito di delega di rappresentanza della società ECOLEVANTE S.p.A. con sede legale a Rovato (BS) in Via XXV Aprile, 18 codice fiscale 04064280722 e partita iva 01363460500, informa che ha presentato al comune di Grottaglie il progetto definitivo e lo studio di impatto ambientale. L’area di cava ricade sui terreni delle p.lle nn. 61/p-62-63-64/p-84-128-181-182/p-183-184/p185 e 186 del Foglio di mappa n. 83, in Loc. “Amici” di Grottaglie (TA), per una superficie coltivabile estesa mq. 263.000 circa, per cui rientra nell’elenco A.3.a dell’All.to A alla L.R. n. 11/01. Chiunque abbia interesse può presentare nei 60 giorni di consultazione al pubblico del progetto e dello Studio d’Impatto Ambientale presso il competente Ufficio del comune di Grottaglie. La Ditta ECOLEVANTE S.p.A. AVVISO PER ESTRATTO BANDO DI GARA SETTORI SPECIALI Il giorno 19/02/2014 è stato pubblicato l’avviso di gara a procedura aperta interamente gestita con sistemi telematici per l’affidamento della fornitura di arredi floreali e relativi servizi di manutenzione per i FRECCIAClub Trenitalia S.p.A. di valore complessivo pari a € 366.000,00. Il testo integrale dell’avviso può essere consultato e prelevato all’indirizzo internet www.acquistionline.trenitalia.it. Claudia Gasbarri Consulta i siti COGNOME INDIRIZZO CITTÀ CAP email* TEL. PROVINCIA *Il tuo indirizzo email ci permetterà di inviarti informazioni più velocemente e di risparmiare i costi di carta, stampa e spedizione. FIRMA (per presa visione e accettazione dell’informativa sotto riportata) Informativa ai sensi del D. Lgs. 196/2003 I dati personali raccolti sono trattati, con strumenti manuali e informatici, per finalità amministrative conseguenti la richiesta di invio del materiale oggetto della presente campagna informativa, per la comunicazione di informazioni relative all’attività della associazione e per la promozione e la diffusione di proprie iniziative. Il conferimento dei dati è facoltativo; il mancato conferimento o il successivo diniego al trattamento dei medesimi non consentirà di effettuare le operazioni sopra indicate. I dati personali raccolti potranno essere conosciuti solo da personale specificamente incaricato delle operazioni di trattamento e potranno essere comunicati a terzi ai quali sono affidati la predisposizione e l’invio del materiale. I dati trattati non saranno diffusi. Titolare del trattamento è EMERGENCY – Life Support for Civilian War Victims ONG ONLUS, Via Gerolamo Vida 11 - 20127 Milano, in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore. Responsabile del trattamento è Alessandro Bertani, al quale è possibile rivolgersi, all’indirizzo sopra indicato o ad [email protected], per esercitare i diritti di cui all’art. 7 del D. Lgs. 196/2003, tra i quali quelli di consultare, modificare, cancellare, opporsi al trattamento e conoscere l’elenco aggiornato degli altri responsabili. Questi e molti altri avvisi li puoi trovare anche su internet www.legaleentieaste.it www.lastampa.it NOME Questi e molti altri avvisi li puoi trovare anche su internet Consulta i siti www.legaleentieaste.it www.lastampa.it codice lotto numero 718 AL 48 .Alessandria e provincia Reportage MIRIAM MASSONE ALESSANDRIA G li annunci dei treni in arrivo e in partenza sono interrotti solo da un altro avviso: «Attenzione: non lasciate incustoditi i vostri bagagli», ripete la voce meccanica all’altoparlante. Entrare nella stazione ferroviaria di Alessandria inaugurata meno di 10 anni fa - è come fare un viaggio nel «Deserto dei Tartari», senza Drogo però, e senza la penna di Buzzati che anche alla desolazione e all’attesa riesce a regalare poesia. Qui di poetico non c’è nulla: la maggior parte dei negozi e dei locali sono chiusi (l’ultimo ad aver tirato giù la saracinesca è il McDonald’s), da una pensilina entra la pioggia, tra i binari resistono, dal 2010, i cantieri dei «buchi» dove dovrebbero esser costruiti gli ascensori. Su questo le Ferrovie confermano: «C’ è stato uno stop dei lavori per motivi normativi, ma riprenderanno ed entro fine anno saranno installati: uno per ogni binario». Nell’atrio ciondolano, con gli sguardi più disperati del solito, Vincenzo Ruggeri, 55 anni, e Giovanni Santoro, di 58. Assieme a un’altra decina di senza fissa dimora, abitano l’«hotel dei ferrovieri», un ex palazzina per i dipendenti abbandonata e trasformata in dormitorio per disperati. Domenica sarà sgomberata e STAMPA .LA GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014 FerroHotel chiude domenica “Ci aspetta la strada e il gelo” È un dramma sociale per 15 senzatetto, il Comune contatta la Prefettura Allo scalo ferroviario tra degrado e desolazione Dall’alto a sinistra interno del FerroHotel, poi i cantieri degli ascensori che saranno pronti entro l’anno e sotto la stazione deserta con i negozi chiusi [FOTO ALBINO NERI] l’accesso verrà murato. La proprietà, Immobiliare Alessandria con sede a Roma, vuole riappropriarsene. Il problema, come denunciato anche da Fabio Scaltritti della Comunità di San Benedetto al Porto, è che mancano soluzioni alternative per gli ospiti. «Finiremo per strada: aiutateci» raccontano Vincenzo e Giovanni, disposti ad aprirci le loro stanze, al secondo piano della palazzina. Stanno al freddo, senza luce. Si PARTECIPATE. IL PRESIDIO DOMANI ALLE 9,30 sono adattati con coperte. «Io ho sistemato anche un piccolo armadio: ora devo lasciare tutto, perché?». Questo era il suo micro cosmo, alle pareti le immagini di Gesù e alla finestra anche le stelle di Natale costruite con i fogli di giornale: «Ho fatto anche il pittore». Mostra il contratto di lavoro, conservato nel cellophane: «Mi hanno lasciato a casa un anno fa, ero nel settore scavi». Giovanni invece è qui da 4 mesi: «Lavoravo nell’edilizia, ho perso tutto: sono disperato. Ma domani (questa mattina, ndr) incontrerò la segretaria del sindaco: voglio capire che ne sarà di noi». Le loro stanze, dalle dimensioni di «celle», sono pulite e ordinate. «La colpa invece è di chi arriva qui e distrugge tutto». In effetti, escluso il piano dove vivono Vincenzo e Giovanni, con gli altri otto italiani, il resto è tutto sudiciume e rottami. «E’ stato qui anche monsignor Massimo Marasini: ci ha dato forza d'animo, ma ora abbiamo bisogno di aiuti concreti». Il rischio è che LA TESTIMONIANZA Vincenzo vive qui dentro da quando ha perso il lavoro «E’ il mio spazio ordinato» Vincenzo e gli altri, siano costretti a trovare posto sui vagoni abbandonati ai margini dello scalo, oppure all’interno della stazione. L’assessore al Welfare, Mauro Cattaneo conosce il dramma sociale di chi vive lì: «Cercheremo di contattare la proprietà per segnalare il problema che s’innescherebbe con l’immediata chiusura e poi affronteremo il discorso delle soluzioni alternative con la Prefettura». EVENTO. DOMENICA AL MCDONALD’S POLIZIA. IN SPALTO ROVERETO Sciopero per il futuro Di corsa con la padella Ladro di automobile di “Costruire Insieme” È la “Gara dei pancake” rincorso e arrestato Sciopero di Cgil, Cisl e Uil per i lavoratori Aspal e Costruire Insieme, le due partecipate che gestiscono i servizi giovani. Domani alle 9,30 presidio sotto Palazzo Rosso. I sindacalisti spiegano le ragioni della protesta: «Vogliamo scongiurare i licenziamenti, reclamare la mancanza di un piano industriale per Costruire Insieme, nata come polo culturale, e oggi privo di veri progetti a favore dei cittadini, capire che fine faranno i lavoratori impiegati all’ufficio Tributi, di cui da tempo si parla di un’ipotetica cessione del servizio, conoscere il futuro del Sistema informatico territoriale, chiarire il discorso di Costruire Insieme, dove attualmente sono in distacco funzionale dipendenti Aspal per i quali il futuro lavorativo resta molto incerto». Al presidio, a sostegno dei lavoratori, parteciperanno anche i genitori dei bambini della scuola Bovio di Alessandria e dell’extra-scuola, preoccupati per i servizi di cui le loro famiglie usufruiscono e che rischiano di sparire. [R.AL.] Non tutti potranno essere eleganti come Kate Middleton (regale pure con una padella in mano mentre cercava di non far cadere la sua frittella), ma si può provare ad avvicinarsi allo stile. Alessandria è stata scelta da McDonald’s per la prima edizione italiana della «Gara dei pancake», tradizione anglosassone del Martedì Grasso: domenica, dalle 10 in via Marengo, ci si può cimentare nella corsa con padellino e pancake. In palio buoni e sconti per provare la colazione McDonald’s. [V. F.] Un momento della gara golosa Le Volanti sventano un furto d’auto: i poliziotti hanno sentito urla provenire da una traversa di Spalto Rovereto. C’era anche un uomo che correva, inseguito da un altro che gli gridava di fermarsi. Gli agenti sono riusciti a bloccare il primo uomo, un algerino di 27 anni, senza fissa dimora. Chi lo tallonava era un italiano di 40 anni, allertato da una donna a cui l’algerino aveva cercato di rubare l’auto parcheggiata di fronte al- la palestra dov’era in corso la partita di pallavolo della figlia. La donna si è accorta dell’uomo che armeggiava nella sua auto e ha cominciato a gridare, costringendolo alla fuga. Perquisito dagli agenti, il ladro nascondeva un coltello pieghevole a più lame, della lunghezza complessiva di 11 centimetri, e di una lima per unghie con la punta visibilmente piegata. L’algerino è stato quindi arrestato in flagranza e denunciato per il possesso del coltello. [R.AL.] AL GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014 Alessandria e provincia .49 . In breve ASSISE. I CONSULENTI DI PARTE INSISTONO: «LE ACQUE DI SPINETTA NON HANNO CAUSATO PERICOLO PER LA SALUTE» Solvay: cromo non cancerogeno Le parti civili: ma l’accusa è avvelenamento della falda e le sostanze trovate sono tossiche SILVANA MOSSANO ALESSANDRIA «Nessuna delle sostanze contestate in questo processo risulta cancerogena per l’uomo». Lo dice il professor Tommaso Dragani, epidemiologo dell’Istituto Tumori di Milano, che Solvay ha ingaggiato per sostenere la madre delle tesi: «Le acque di Spinetta non hanno causato pericolo per la salute», anche perché - è uno dei reiterati corollari - «le acque destinate all’uso umano sono sempre risultate potabili». Se si sta svolgendo un processo in Corte d’Assise per avvelenamento della falda idrica sotto lo stabilimento chimico è «sulla base di una comunicazione dell’Arpa alla procura, a maggio 2008, in cui si indicava un “superamento dei limiti di potabilità dell’acqua” che non è vero». Parola di Solvay. Anzi, dei suoi consulenti, ad esempio il professor Francani, che ripete: «La contaminazione è storica ed è dovuta a sostanze che non si impiegavano più (tranne un paio) all’arrivo di Solvay». Se potesse lo direbbe cantando, parafrasando i Rokes dei mitici anni ’60: «Ma che colpa abbiamo noi?». Solvay subentrò ad Ausimont nel 2002. Per due anni, però, fu buio totale. «Vuoto in- formativo» lo definisce il consulente. Al momento dell’acquisto (di un polo chimico di quella portata, non della casetta in Canada!, ndr) il venditore Ausimont tacque dei dati, è il leit motiv: per esempio sull’inquinamento fuori dallo stabilimento, ed esibì solo il piano di caratterizzazione del 2001 e lo studio Molfetta che indicava la separazione tra falda superficiale e falda profonda, che invece aveva buchi da tutte le parti. Solvay, pur di tirarsi fuori dall’accusa di avvelenamento, è costretta a dire che si prese un bel «pacco», nonostante alcuni dirigenti Ausimont gestirono anche il primo La tesi di difesa: quando comprammo il polo da Ausimont ci fu taciuta la contaminazione periodo di Solvay e che un buon numero di addetti tecnici a scavalco c’erano e ci sono ancora. Ma la tesi difensiva rileva «un atteggiamento ostile da parte di chi c’era prima». Finalmente, nel 2004 Solvay si accorge dell’inquinamento: da quel momento parte quella che Francani definisce «rivoluzione», di cui Fabio Colombo, contitolare della Environ, ditta di consulenza ambientale di Il pm Riccardo Ghio controesamina i consulenti di Solvay in Assise Solvay, enuncia le varie fasi, soffermandosi sui 27 milioni già spesi per messa in sicurezza e avvio di alcune operazioni definite di bonifica che necessitano, per essere completate, tempi obbligati non inferiori a 10-15 anni. Sempre che Solvay, prima di allora, non decida di liberarsi del polo chimico di Spinetta. Ma questo esula dal processo. Nel processo, invece, entrano le argomentazioni lapidarie dell’epidemiologo Dragani: «Nessuna delle sostanze indicate nel capo d’accusa è cancerogena»; almeno in base alla scuola di pensiero cui si rifà Dragani. Ma proprio nessuna? No i clorurati, no il clorodibrometano, no il cloroformio, no il dicloretano, no il tetracloretano, no il tetracloroetilene. No, se ingerito, neppure il cromo 6, con buona pace di Julia Roberts, protagonista da Oscar del film «Erin Brockovich» tratto da una storia vera sulla moria per tumori causati da cromo esavalente. Ma, è qui la replica delle parti civili, anche ipotizzando di trascurare la cancerogenicità, non si può negare che queste sostanze siano tossiche e il processo si fa appunto per avvelenamento dovuto a sostanze tossiche. Dragani imperterrito: «Dipende dalle dosi: anche il sole, se preso in misura massiccia, è tossico!». E i casi di tumore evidenziati dall’indagine epidemiologica di Arpa Piemonte sulla popolazione di Spinetta? Secondo Carlo Zocchetti, responsabile dell’Osservatorio epidemiologico della Regione Lombardia, «è uno studio “debole”, non esaustivo». Quei dati, a suo dire, «potrebbero non avere a che fare con l’ambiente, ma essere stati “disturbati” da altri fattori, come il fumo, l’alcol...». Déjà vu. Alessandria I congressi provinciali della Fiom e della Fillea 1 S’inizia oggi, alle 15, alla Taglieria del Pelo il congresso provinciale della Fiom, prosegue domani. Domani invece dalle 9 alla Scuola edile il Congresso provinciale di Fillea sui problemi di «territorio e case sicure», «lavoro regolare e buona contrattazione», «sostenibilità e legalità». Poi si elegge il [F. N.] direttivo. Arquata Laboratorio di disegno per bimbi e ragazzi 1 Laboratorio di disegno per bambini dai 4 ai 10 anni oggi dalle 16,30 nella biblioteca di Arquata con il disegnatore novese Andrea Musso, illustratore di libri per ragazzi. Il ricavato della vendita dei libri di Musso andrà all’associazione Animal’s Angels Onlus di Novi. [G. C.] Strevi Assemblea pubblica su temi ambientali 1 Assemblea pubblica a Strevi, in sala consiliare, domani alle 21,15, sul progetto di lavaggio di terre usate per bonificare siti inquinati proposto dalla Riccoboni di Predosa alla Provincia nonché sulla discarica prevista a Sezzadio. Organizzano i comitati di base e il gruppo Gente di Strevi. [G. C.] Alessandria Una lezione pubblica sui Gardella TRIBUNALE. AZIENDA SMENTISCE CONSULENTE La Cementir: il petcoke era lecito e autorizzato Cementir smentisce quanto affermato da Lorenzo Veronese, consulente delle parti civili nel processo carico dell’ex direttore del cementificio di Arquata, Leonardo Laudicina. Il professionista nell’ultima udienza ha sostenuto che «il pet coke, impiegato come combustibile, non era citato nell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata dalla Provincia. Per l’impiego di tale combustibile è infatti necessario adottare impianti di abbattimento, ad Arquata Lo stabilimento Cementir non installati. L’Aia è stata rilasciata con superficialità sotto questo aspetto». L’azienda precisa: «Nell’allegato tecnico Aia del 2008, a pagina 5, nel paragrafo in cui sono descritti i dati caratteristici dell’impianto, si afferma: “Il polverino di carbone utilizzato per la cottura del clinker nei forni rotanti è ottenuto da una essico-macinazione di coke petrolio”. E a pagina 13, nel paragrafo Approvvigionamento fonti energetiche, è scritto inoltre: “Con la riattivazione del forno numero 2 il metano sostituirà totalmente gli olii combustibili Btz e 3/5 e in aggiunta sarà utilizzato il petcoke per la combustione a regime del forno”». L’utilizzo del petcoke, conclude la Cementir, era pertanto assolutamente legale e lecito in quanto autorizzato. [G. C.] IN APPELLO. ACCUSATI DI SEQUESTRO DI PERSONA 1 Alle 17,30 al Teatro Par- Confermate condanne per i due carabinieri vum per il corso di Italia Nostra sulla storia, arte, architettura dell’Alessandrino, lezione di Annalisa Dameri su «I Gardella in Alessandria: architettura tra tradizione e razionalismo». [E. C.] A quasi otto anni dai fatti e a 5 dalla sentenza di primo grado, la Corte d’appello di Torino ha sostanzialmente confermato (sconto di un mese ciascuno) le condanne a un anno e 4 mesi e sette mesi all’appuntato Romano Domenighini e al brigadiere Maurizio Genovesi del Nucleo Operativo, accusati di sequestro di persona, lesioni, violenza privata e falso nella stesura del rapporto. I carabinieri (Genovesi ora è in pensione, Domenighini in servizio altrove) il 18 novembre 2006, intervenuti su ri- chiesta dei condomini nelle case popolari di via Volturno, esasperati dalla presenza di sconosciuti nelle cantine, prelevarono e abbandonarono in aperta campagna, anzichè condurlo in caserma, il tunisino Laser Awaiti. L’uomo alcuni giorni dopo raccontò ad altri carabinieri che i due lo avevano preso a manganellate. Entrambi hanno sempre negato: i difensori Angeleri, Amatelli, Mirate ne hanno chiesto l’assoluzione. Valuteranno ora se ricorrere in Cassazione. [E. C.] Sezzadio Cena Lions all’Abbazia pro-ospedale di Acqui 1 Domani alle 20, all’Abbazia di Sezzadio, il Lions Club di Acqui promuove cena e serata-casinò per raccogliere fondi a favore del Pronto soccorso dell’ospedale acquese, che deve acquistare un saturimetro, cioè l’apparecchiatura per la misurazione non invasiva della quantità di emoglobina «legata» con l’ossigeno nel sangue. [R. AL.] AL LA STAMPA GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014 Novi Ligure .51 . GRANDI OPERE. APPROVATA DELIBERA DI GIUNTA DOPO IL MANCATO INCONTRO IN REGIONE “Pronti a vietare il transito ai camion del Terzo valico” Vignole si cautela, se non sarà ridotta la pericolosità del casello dell’A7 La raccolta dei rifiuti ingombranti funziona a Novi Ligure GIAMPIERO CARBONE VIGNOLE BORBERA Senza interventi e senza un’analisi approfondita della situazione del casello A7, il Comune di Vignole è pronto a emettere ordinanze contro il transito dei camion diretti e provenienti dai cantieri del Terzo valico. Lo dispone la delibera che la giunta ha approvato l’altra sera, subito dopo la seduta dell’Osservatorio ambientale a Torino. I sindaci avevano chiesto che, al termine, fosse possibile incontrare Rfi, Cociv e la Regione per affrontare varie problematiche (eliminazione dello Shunt a Novi, circonvallazione di Serravalle e casello di Vignole), ma l’assessore vignolese Alessandro Scopigno spiega che «l’assessore regionale ai Trasporti, Barbara Bonino, ci ha comunicato sul momento che l’incontro sarebbe stato riservato solo a Voltaggio e Serravalle, rappresentanti dei Comuni nei tavoli regionali, e a nessun altro». Ciò ha indispettito non poco, soprattutto dopo che Rfi ha bocciato l’uso della ferrovia per il trasporto dello smarino da Arquata a Novi San Bovo, il cui obiettivo era eliminare buona parte dei camion che rischierebbero di intasare il già difficoltoso casello di Vignole. «A Torino - prosegue Scopigno -, è emerso che la ferrovia non verrà utilizzata per lo smarino. A questo punto, nonostante siano anni che il nostro comune continui a chiedere di intervenire sulla pericolosità elevata del casello, abbiamo deciso di deliberare per tutelare i cittadini. Senza segnali concreti sarà imposto un divieto sui limiti di portata e sulla velocità degli automezzi che utilizzeranno il casello. Non possono essere le imprese legate al Terzo valico a dettare legge. Vogliamo conoscere nel dettaglio il numero preciso di camion che passeranno dal casello, sia a pieno carico che NOVI. CRESCE IL CONFERIMENTO NELL’AREA CIPIAN Dai rifiuti ingombranti l’unico “segno più” per la differenziata È scattata un’altra campagna per la corretta raccolta nei cassonetti Da anni il Comune di Vignole chiede interventi per ridurre la pericolosità del casello autostradale vuoti, quanti saranno mezzi da lavoro e i carichi di ghiaia e materiali in genere per approvvigionare i cantiere di Arquata e Serravalle». Non c’è solo il rischio di intasamento del casello. Scopigno annuncia di aver chiesto alll’Arpa uno studio sulla situazione attuale delle Pm10, le polveri sottili prodotte dal traffico, per capire quale sarà l’impatto dei mezzi del Cociv. L’uso della ferrovia per lo smarino è una delle condizioni previste dal piano cave appro- LA DITTA APPALTATRICE HA GIÀ RIDOTTO GLI ORARI DI LAVORO Pulizie nelle stazioni, a rischio il futuro degli addetti La crisi colpisce anche gli addetti alla pulizia delle stazioni ferroviarie che fanno capo alla ditta «La cascina» di Roma, appaltatrice degli impianti del Basso Piemonte, compresi quindi quelli del Novese e dell’Ovadese. L’azienda capitolina ha ereditato problemi pregressi, succedendo ad altre ditte e cooperative che non avevano lasciato una situazione finanziaria rosea. Con il personale ridotto al minimo, ha optato per i contratti di solidarietà. Da Novi, giorno e notte, partono 8 operatori per le varie stazioni, tra molte diffi- 1 coltà, prima tra tutte la riduzione dell’orario di lavoro che da 6 ore e 20 minuti è sceso a 5 ore giornaliere, comportando di conseguenza un abbassamento dello stipendio, dovuto all’applicazione degli ammortizzatori sociali che AL SAN GIACOMO. VOCI DI TRASFERIMENTO, L’AZIENDA PERÒ SMENTISCE Si mobilita il comitato pro-ospedale “Non toccate il reparto di Ortopedia” A poco più di un anno di distanza dalla sua costituzione, è pronto a tornare in campo il comitato «Salviamo l’ospedale di Novi», creato verso la fine del 2012 per salvaguardare i servizi di Pediatria e Day surgery. Adesso l’intervento del comitato è mirato al mantenimento in città del reparto di Ortopedia, uno dei più efficienti e d’eccellenza dell’Asl Al. Un reparto di «tradizione», oggi diretto dal dottor Renzo Guerra, che ha vantato altri illustri primari dagli anni ’60 a oggi. Basti pensare al professor Chiapuzzo, medico sociale della Sampdoria, vato a dicembre dalla Regione e richiesto dalla quasi totalità dei sindaci nella moratoria ai lavori del Terzo valico presentata un anno fa al governo. Per lunedì, è già stato convocato nuovo incontro tra i Comuni a Pozzolo Formigaro. L’ingresso del San Giacomo quando in città venivano a sottoporsi a delicati interventi notissimi calciatori di seria A. Benché l’azienda respinga le voci relative al trasferimento dell’Ortopedia a Tortona, i timori permangono. «Stiamo preparando una richiesta di chiarimento su quanto trapela insistentemente proprio dall’ospedale - spiega Paolo Moncalvo, cofondatore del comitato -. Non si tratta solamente di difendere un reparto che funziona, ma anche di cercare di capire le ragioni del probabile trasferimento del primario all’ospedale di Casale la prossima estate. Ortopedia offre un servizio basilare per la comuni- dovrebbero attenuare le perdite aziendali. Un altro aspetto difficile è legato alla temuta riduzione dei buoni pasto che potrebbe scattare sempre nell’ottica di un risparmio, come pure una riduzione di organico. I servizi di pulizia de «La cascina» funzionano anche a Genova dove operano circa una quarantina di dipendenti, seguiti dalle organizzazioni sindacali. Al momento, tuttavia, gli stipendi vengono pagati regolarmente. La situazione si protrarrà almeno sino a luglio, quando cesseranno i contratti di solidarietà. [G. FO.] tà di un bacino vasto e molto popolato. Qualora avvenisse il “trasloco” da Novi, si verificherebbero disagi di deambulazione, specialmente per gli utenti che vivono nelle valli, dovendo sottoporsi a lunghe trasferte sino a Tortona. Potremmo dunque trovarci nuovamente di fronte all’ennesimo disagio, in merito alla costituzione dell’ospedale unico. Senza contare anche i problemi con i quali potrebbe trovarsi alle prese il personale che subirebbe a sua volta spostamenti». All’Urp replicano però che «l’azienda esclude ogni eventualità di trasferimento a Tortona. Riteniamo di dover smentire queste voci». «Prendiamo atto e speriamo sia vero - conclude Moncalvo -, ma le nostre fonti non si basano su dicerie, piuttosto su informazioni filtrate dall’interno. Ci piacerebbe conoscere anche un parere del Comune, magari dopo un’interpellanza». [F. G.] Cresce la differenziata, ma solo per il conferimento al centro raccolta della Tuara, nella zona artigianale Cipian. L’area in cui vengono scaricati rifiuti vari e ingombranti è stata realizzata poco più di un anno fa su una superficie di oltre 5 mila metri quadrati. «Nel 2013 - spiega l’assessore all’Ambiente, Carmine Cascarino - hanno utilizzato l’impianto ben 4 mila 171 utenti, soltanto di Novi, per un totale di 7 mila 584 conferimenti. Leggendo questo dato si deduce che i novesi abbiano preso confidenza con l’isola ecologica, come veniva chiamato un tempo questo tipo d’impianto, anche se era assai meno attrezzato di oggi. Il numero quasi doppio (utenti-conferimenti; ndr) registrato, sta ad indicare che diversi cittadini hanno conferito più tipologie di rifiuti. Il peso presunto si aggira attorno ai 2600 chilogrammi». Oltre ai novesi si rivolgono al centro di raccolta i residenti di Arquata, Basaluzzo, Capriata, Castellazzo Bormida, Francavilla, Fresonara, Pasturana, Predosa, Serravalle e Tassarolo. Gli utenti di questi paesi , l’anno scorso sono stati oltre 700 con oltre mille e 500 conferimenti, per un peso di 52 mila chili di rifiuti. «Le tipologie di rifiuto più conferite - prosegue Cascarino - sono state, miscugli o scorie di cemento, ingombranti, legno, apparecchiature elettriche e elettroniche, oli, grassi, batterie e accumulatori. Un’ottima notizia viene dalla raccolta del rifiuto organico. Per Novi, la raccolta dell’organico è già oltre 60 chili-abitante all’anno, per cui ben al di sopra della media di bacino che è di 42 chili per abitante. Si può ancora migliorare ma i novesi sono già tra i più bravi, largamente migliori tra i comuni centri zona e superati soltanto da pochi comuni più virtuosi. Naturalmente c’è il rovescio della medaglia che riguarda la pessima qualità della raccolta differenziata». Nel 2013, i rifiuti conferiti in discarica si sono ridotti di oltre il 2% rispetto allo stesso periodo del 2012. La raccolta differenziata, sul totale dei rifiuti prodotti, si attesta intorno al 50%, quindi in leggero aumento (1,2%) rispetto al 2012. «Però - conclude Cascarino più che rincorrere percentuali più alte di differenziata, oggi, occorre cercare di migliorare la raccolta qualitativa per evitare un aggravio di costi e che i vari consorzi smettano o rallentino il ritiro dei rifiuti differenziati. Se raccolti in modo corretto, sono una risorsa economica e il ricavato della vendita entra nelle casse del Comune». Si sta intensificando la pubblicità a domicilio per la corretta raccolta differenziata (progetto «Rifiuti sotto controllo»), nel contempo e le verifiche con bollino colorato che gli addetti di «Gestione Ambiente» applicheranno ai cassonetti per valutarne la qualità. [G. FO.] SABATO. QUESTIONARIO FUORI DAI SEGGI Primarie centrodestra con check-up ai votanti L’Università degli studi di Pavia parteciperà per una ricerca a carattere nazionale alle primarie del centrodestra «Alternativa novese». Questo progetto, basato su interviste agli elettori all’uscita dei tre seggi che saranno organizzati sabato in città, è coordinato dalla dottoressa Lisa Lanzone con la collaborazione del professor Angelo Scotto, dell’università pavese. Lo studio si riferisce a una più ampia ricerca del professor Fulvio Venturino, docente di Scienze politiche dell’Università di Cagliari, impegnato da anni sul tema delle elezioni primarie che si tengono sul territorio nazionale. Le primarie del centrodestra novese si aggiungeranno a quelle svoltesi recentemente a Padova e Pavia, mentre altri rilevatori saranno impegnati a marzo in provincia di Foggia. La partecipazione degli interpellati sarà volontaria e si baserà sulle domande di un questionario compilato in forma anonima, volto a identificare le motivazioni al voto e il grado di coinvolgimento politico. I risultati dell’indagine saranno diffusi tramite i mezzi d’informazione e comunicati nelle settimane successive agli organizzatori della consultazione elettorale. [G. FO.] AL LA STAMPA GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014 Tortona e Valle Scrivia .53 . TORTONA. L’IMPEGNO ULTERIORE SARA’ DI 220 MILA EURO L’ANNO Il Comune vara assunzioni a tre mesi da fine mandato Berutti: concorsi pubblici per posti strategici. Il sindacato: clientelismo TORTONA. SPETTACOLO SENZA ANIMALI MARIA TERESA MARCHESE TORTONA L’amministrazione Berutti a tre mesi dalla scadenza del mandato dà il via alla procedura di assunzione di sei dipendenti per 220 mila euro l’anno. Sono due agenti di polizia municipale (mediante mobilità), un dirigente del settore finanziario, un coordinatore attività amministrative (che sarà l’addetto stampa) e due di attività tecniche part-time al settore territorio e ambiente, per il Servizio informativo territoriale (Sit), mediante concorso pubblico. Il piano triennale delle assunzioni 2014-2016 approvato dalla giunta è stato illustrato ieri dal sindaco Berutti, e dall’assessore al Personale, Federico Chiodi. La delibera ha già l’ok dei revisori dei conti. «Nei cinque anni di mandato la spesa di personale si è ridotta di circa un milione di euro passando dai 7.062.025 euro del 2009 ai 6.101.047 euro del 2013 - ha detto il sindaco, Massimo Berutti -. I dipendenti sono passati da 197 nel 2009 a 173 nel 2013 e i dirigenti da sette a sei. Quello del settore affari generali, in pensione da gennaio, non sarà sostituito e il settore dal 1° marzo passerà al comandante Querelle Il sindaco sostiene con foga che non si tratta di iniziativa elettorale ma per «inserire una serie di figure che diano maggior servizio ai cittadini» 24 Dipendenti in meno, nei 5 anni di mandato: questo il vanto del sindaco, che rivendica anche il risparmio di un dirigente della polizia municipale, Flaviano Crocco». «Per decreto sono stati eliminati i contratti a termine - ha aggiunto il primo cittadino -, così attraverso i concorsi pubblici, e prima ancora con la mobilità volontaria, si ricopriranno settori strategici, con la massima trasparenza». «Con questa delibera - ha spiegato l’assessore Chiodi procuriamo le risorse umane per garantire la funzionalità dell’ente. Sono soprattutto posizioni attualmente occupate da personale con contratti a termine in scadenza, o già scaduti. E la Polizia municipale, da tempo sotto organico, si avvicinerà a una situazione di normalità». «Ora la delibera sarà trasmessa alle rappresentazioni La serata Un’immagine della presentazione di Carta Quotidiana ieri sera agli edicolanti del Tortonese nel salone della Confesercenti La Stampa? Ad un euro con “Carta Quotidiana” Dopo quella di martedì sera sera all’Hotel Buoi Rossi, ad Alessandria, ieri sera s’è replicato a Tortona: c’erano un’altra cinquantina di edicolanti nella sede della Confesercenti all’evento-presentazione di Carta Quotidiana, il nuovo servizio di abbonamento in edicola messo a punto dal distributore Todis con La Stampa, a cui hanno già aderito un migliario di rivenditori di Piemonte, Liguria e Val d’Aosta. Un progetto partito più di un anno fa da Torino e che, visto il grande successo, è stato esteso man mano al resto del Nord Ovest. La base di tutto è una «card» con relativo codice a barre che identifica l’abbonamento e consente quindi di prelevare la copia di quotidiano in ognuno dei punti ven- Oltre ai clown, acrobati del Cirque du Soleil e di Montecarlo dita associati. Come si fa ad avere Carta Quotidiana?Basta telefonare al servizio Abbonati de La Stampa (011-56.381) e richiedere la tessera che viene spedita a casa. In alternativa, è sufficiente andare sul sito web de La Stampa, nella sezione ab- Il nuovo abbonamento con la «card» illustrato anche a una cinquantina d’edicolanti tortonesi bonamenti, e acquistare la «card» che anche in questo caso sarà spedita a casa. Ma c’i è un’altra possibilità ancora: le edicole abilitate (contrassegnate da appositi adesivi in vetrina) sono in possesso di materiale informativo e depliant; al lettore basterà compilare il modulo per esser contattato dal servizio Abbonati de La Stampa. Sono previsti abbonamenti a tempo (6 mesi e 12 mesi), ma anche «ricaricabili» (25 copie, 50 copie, 100 copie). Questi ultimi sono utili soprattutto per chi non è certo di poter ritirare la copia ogni giorno, o comunque vuole investire un cifra limitata. Carta Quotidiana offre comunque il giornale al miglior prezzo possibile: per 25 copie è a 1,10 euro, per scendere a 1,05 se si sale a 50 copie e ad un euro per 100 copie. Mentre gli abbonamenti a tempo scendono sotto l’euro. Non solo, il progetto è all’inizio e fra i possibili sviluppi c’è la creazione di una «comunità di lettori» che tramite la «card» acquisisca altri benefici: sconti su prodotti, ingressi ad avvenimenti e così via. sindacali interne - ha concluso l’assessore - e in un incontro si discuterà anche su altre questioni». Ma è già polemica: «Non siamo stati informati nè invitati alla presentazione. È stato un modo per sistemare “frettolosamente” situazioni lavorative in modo clientelare», dice Paola Bisio, segretario responsabile Fpl Uil enti locali e coordinatore rsu del Comune. «Dopo anni di sacrifici - replica Berutti - finalmente si riescono a inserire professionalità e figure per dare maggior servizio ai cittadini. L’uscita dei sindacati è inopportuna». Il Circo Orfei si mobilita per sostenere Senologia Domani gran galà vicino a Conforama con partecipazione di Ambra e Nando Anche il circo Orfei si mobilita per sostenere Senologia, considerata un’eccellenza nel panorama italiano per la diagnosi e la cura del cancro al seno. Giansisto Garavelli, medico dell’ente nazionale circhi e Matteo Maimone hanno avviato contatti con la famiglia Orfei facendo conoscere le numerose iniziative benefiche promosse dall’associazione “Franca Cassola Pasquali”. Così domani sera, , nel piazzale adiacente a Conforama, si terrà il gran galà benefico con il circo di Nando Orfei. L’evento, senza animali, sarà presentato da Alessandra Dellacà e Lenny Alvares, con la partecipazione straordinaria di Ambra e Nando Orfei. «E’ per noi motivo di grande soddisfazione spiega Giannino Pasquali, presidente dell’associazione - poter avere al nostro fianco una grande famiglia del circo con questo prestigioso spettacolo che coinvolgerà bambini, giovani ma anche genitori e nonni. Un’occasione per sostenere una causa importante». Nel cast figurano acrobati del Cirque du Soleil e di Montecarlo dove proprio Garavelli e Maimone sono stati ospiti d’onore gettando le basi per questa preziosa collaborazione. «Per molto tempo si è pensato che il tumore al seno dipendesse da una predisposizione genetica - dice la dottoressa Maria Grazia Pacquola -, ma ormai si tende ad escludere il fattore genetico ed emerge sempre più la causale degli aspetti ambientali. In Piemonte abbiamo 58,2 casi di tumori al seno ogni 100.000 persone, con mortalità al 12,4; in provincia 74,7 con mortalità al 14,8, quindi in calo». [M. T. M.] AL LA STAMPA GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014 . Casale Monferrato .55 CASALE. DA VENERDI’ VANNO IN PENSIONE Addio a due storici primari “Un errore non sostituirci” Botta sarà avvicendato, il posto della Sassone “a metà” con Tortona FRANCA NEBBIA CASALE «I nostri sono reparti dal primariato indispensabile». Concordano le due «colonne» del Santo Spirito che il 1° marzo vanno a riposo: Mario Botta primario d’Oncologia e Ornella Sassone di Neurologia. In questo ospedale (di cui sta mutando l’accoglienza con un atrio rinnovato «che ospiterà i servizi di portineria, Urp e ufficio stampa e che - dice Paola Costanzo, direttrice del Santo Spirito - ed entrerà in funzione lunedì»), i due medici hanno lavorato per circa 40 anni, con la breve parentesi di un anno di Sassone all’ospedale di Vercelli. Ma se per Oncologia c’è qualche speranza di sostituzione «Perchè la stessa Regione si è pronunciata in questo senso ribadendo primariati per le Oncologie di Asti, Alessandria e Casale» - sarà ben più difficile per Neurologia, dove si prevede un primario «a metà» con Tortona, il dottor Paolo Provera. Sarà comunque difficile vedere i due medici seduti in panchina «da pensionati»: entrambi dicono che continueranno ad operare nel proprio campo, e Botta ci aggiunge anche il volontariato. Mario Botta ha camminato fin dal 1986 su un sentiero lastricato d’amianto: «I primi studi partendo da segnalazioni dell’epidemiologo Enrico Anglesio, su un mumero di morti a Casale superiori ad altri territori». Poi contatti con il sindaco Riccardo Coppo, che firmò l’ordinanza per bloccare la produzione d’Eternit. Quindi i primi progetti scientifici per dimostrare la correlazione tra amianto e mesotelioma, lo sviluppo dell’Oncologia «prima come ambulatorio, poi come modulo, quindi come struttura con solo altre quattro in Piemonte a Torino, Cuneo, Pinerolo ed Alba». Negli anni di maggior fulgore una settantina i posti letto, oggi calati a una ventina di cui 10 in day hospital; il 10% dei malati da Lomelllina, Vercellese e oltre, contatti quoti- Da lunedì pronto il nuovo atrio del Santo Spirito Ultimi lavori prima dell’inaugurazione, sotto i due primari che vanno in pensione: Mario Botta che era a capo di Oncologia e Ornella Sassone che guidava Neurologia, reparto fondato dal professor Broglia diani con chi cerca informazioni su patologie legate all’amianto. Lascia un’equipe preparata: Gabriele Biaggi, Elisabetta Gattoni, Alberto Muzio, Maria Vittoria Oletti. Anche Ornella Sassone a Neurologia (il reparto, come recita una targa all’ingresso, fondato dal professor Sergio Broglia, primario 1966-1995), ha visto migliorare la struttura «grazie soprattutto a strumentazioni come la Tac, che consentono diagnosi certe: 27 i posti letto, ma già si annuncia una riduzione a 10, nonostante casuali ospiti da Medicina o ricorso dei nostri ad altri reparti». Nota dolente quella del personale medico, prima di 7 unità e da agosto, causa maternità o pensionamenti, ridotto a 4. Un’equipe valida: Franco Ver- gnano, Pietro Fiorentino, Alessandra Ferraris, Bianca Gatti (va in pensione), Lucia Testa, neo mamma. «Mi piace molto viaggiare - dice Sassone - ma sono così abituata a ritmi da “acqua alla gola” che di rado riesco ad allontanarmi da Casale». Un figlio, Mattia, 36 anni, e un marito, il dr. Fabio Papili, anch’egli pensionato da poco, primario fino al 2013 di Pediatria. PODISMO. NOVITA’ PER LA CORSA CITTADINA La Stracasale a maggio e passerà dal Ronzone Novità per l’edizione 2014 della Stracasale: la gara verrà anticipata a metà maggio per via delle elezioni, si terrà infatti venerdì 16. Inoltre per la corsa benefica, con raccolta fondi pro Anffas e Fondazione Piemontese di Ricerca sul Cancro di Candiolo, è prevista una variazione dei due percorsi: quello dei bambini si terrà sempre nel centro storico, ma con un tracciato differente sempr di 2 chilometri e mezzo; mentre quello degli adulti non raggiungerà più, come negli ultimi anni, il quartiere di Oltreponte, ma per la prima volta attraverserà il Ronzone, con devia- zione alla rotonda della scuola materna dedicata a Luisa Minazzi e passaggio al Rotondino. Il percorso sarà sempre di 8 chilometri e mezzo. Le magliette quest’anno costeranno 5 euro, con un ritocco di un euro rispetto alle ultime edizioni. «L’obiettivo è di raggiungere almeno il record dello scorso anno – dice Giovanna Bevilacqua Scagliotti, presidente dell’Annfas che si occupa anche dell’organizzazione della stracittadina – che ha visto superare le 5 mila magliette vendute». Partenza e arrivo della corsa restano, visto l’ottimo riscontro dalla scorsa edizione, in piazza Castello. [R. SA.] CONCLUSA INIZIATIVA AL LEARDI Nonni portati su Internet dagli studenti 1 «Nonni in Internet» è il progetto appena concluso all’Istituto Le- ardi, per imparare a usare i mezzi informatici, promosso dall’associazione Auser con l’aiuto di «tutor» d’eccezione: gli studenti coordinati dal vicepreside Giancarlo Varese. Hanno partecipato una ventina di «senior» molto soddisfatti dell’iniziativa. Nella foto i partecipanti, i tutor, il sindaco Giorgio Demezzi e la dirigente Carla Rondano. AL LA STAMPA GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014 il caso MARCO ACCOSSATO L a Regione, in «piano di rientro», cancella i contributi per i vaccini contro le allergie. Chi è costretto a una terapia (anche salvavita) da alcuni giorni paga interamente il prezzo della cura: 900 euro l’anno in media. Fino al mese scorso il Piemonte copriva invece - come prestazione extra-Lea - il 50 per cento della somma. A segnalare la questione, protestando, è una lettrice del nostro giornale con una lettera a «Specchio dei Tempi». Anche Federasma giudica «allarmante la scelta della Regione, che viene imposta senza alcuna valutazione dei diritti acquisiti dei pazienti già in cura, ai quali era stato garantito il sostegno economico della terapia». Scrive Monica su «Specchio dei Tempi»: «Sono una delle tantissime persone che soffrono di allergia stagionale ai pollini. Sui giornali si legge che tali patologie sono in aumento. Sono circa due La terapia d’ora in poi sarà a totale carico dei malati Anni di attività 534.140 Pazienti in terapia (2004-2014) 2.396.279 Procedure diagnostiche 45.740 158 Nuovi pazienti nel 2013 Operatori 3,9% 29% Anafilassi da allergia alimentare 41% Anafilassi da farmaci Anafilassi da puntura di imenottero - LA STAMPA Un fondo extra «L’unica soluzione è comprendere questi vaccini nei livelli essenziali di assistenza» Gianni Cadario Responsabile rete regionale allergologia Saper spendere Simonetta [email protected] Una tiratina d’orecchie “Perché poche ricette?” U na tirata d’orecchie per Simonetta da Letizia (provincia di Savona): «Leggo sempre la sua rubrica, ma perchè non ha più pubblicato ricette? Le sue ricette sono semplici e piacevoli. Mi accontenta?». Letizia, ha comprato il libro «Le nuove ricette di Saper spendere»? Forse no. Tuttavia l’accontentiamo subito con lo chef Yari di un ristorante torinese. Per i pazienti seguiti dalla rete regionale di allergologia significa d’ora in poi un impegnoeconomicononindifferente. Si calcola una spesa di quasi mille euro l’anno per terapie in alcuni casi salvavita. Che cosa intende fare la Regione? Shock anafilattico 5,5% Cruda con radicchio e... Dosi per 1-2 persone. Ungere con un filo d’olio 90 g di carne di vitello piemontese tritata cruda aggiustando di sale a nostro piacere. Tritare grossolanamente 20 g di nocciole. Spremere un arancio e incorporare 30ml d’olio d’oliva sbattendo con una forchetta per ottenere una vinaigrette; aggiustare di sale e porre in frigo(un pizzico di senape o di aceto bianco si possono utilizzare per la vinai- Sergio Morgagni direttore Sanità «E’ stata una decisione obbligata. Una sentenza della Corte Costituzionale del 2013 dice espressamente che le Regioni in piano di rientro come la nostra non possono finanziare extraLea neppure con risorse proprie. Non è una richiesta, è un’imposizione che il ministero della Salute ha immediatamente comunicato ai presidenti interessati». 351.506 Diagnosi (2004-2014) Prescrizioni (2013) 3 domande a Perché il Piemonte ha cancellato all’improvviso il contributo ai vaccini antiallergici? 10 19.214 «Obbligati a farlo dalla Corte Costituzionale» Il dottor Sergio Morgagni è direttore della Sanità Pubblica della Regione. La rete allergologica del Piemonte IL COSTO Due milioni di euro. È quanto la Regione metteva a disposizione degli allergici in terapia come fondo extra-Lea: due milioni d’ora in poi a totale carico del malato. Una goccia nell’oceano dei 107 milioni complessivi destinati a quei farmaci che non rientrano nei «livelli essenziali di assistenza», ma che la Regione non può più destinare perché in profondo rosso. Il problema riguarda migliaia di piemontesi: soltanto nel 2013 la Rete regionale di Allergologia diretta dal dottor Gianni Cadario ha registrato quasi 46 mila nuovi pazienti. Oltre due Cronaca di Torino .69 Vaccini anti-allergie La Regione cancella i fondi Un anno di terapia costa in media circa 900 euro anni che cerco di curarmi assumendo giornalmente “gocce sublinguali” che, visto che ho perso il lavoro, acquisto con sacrificio al modico prezzo di euro 144,50». In difficoltà economiche, ora Monica dovrà spendere il doppio: «Ma rinuncerò a curarmi perché non me lo posso permettere», afferma. . milioni le prestazioni diagnostiche necessarie. Il dottor Cadario, responsabile della Rete allergologica regionale, conferma il taglio dei contributi, i disagi che ne derivano, e commenta: «Trattandosi dell’unica terapia che può modificare l’evoluzione della malattia, la soluzione è che questi farmaci siano inseriti a livello ministeriale tra i Lea, anziché essere lasciati alle disponibilità economiche delle Regioni come copertura extra». Garantire i vaccini significa proteggere i cittadini fin dall’esordio delle prime reazioni avverse, «e di conseguenza - aggiunge sempre il dottor Cadario - scongiurare un aumento dei malati che finiscono poi per costare molto di più alle casse della sanità pubblica, tra farmaci, visite ed eventuali ricoveri». grette purché non si esageri). Tagliare al coltello una decina di foglie larghe di radicchio o trevisana e, dopo aver unto una padella con un po’ d’olio d’oliva, passare a fuoco medio per circa 2 minuti aggiungendo solo un pizzico di sale. Disporre sul piatto la carne tritata (usando uno stampino a piacere per dare la forma), cospargere sulla carne le nocciole tritate, sopra il radicchio e per ultimo la vinaigrette all’arancio. zucca, aggiustare di sale e pepe. A fine cottura aggiungere le mandorle. Nel piatto adagiare gli spinaci, sopra pollo, zucca e mandorle. Condire con l’olio al limone già preparato e scaglie di grana. Pollo, spinaci, zucca Per 2. In una ciotola mettere 100 g di foglie di spinaci con sale e olio; spremere 1 limone in un bicchiere, aggiungere 25 ml di olio, agitare, poi fare riposare in frigo. Tagliare a listarelle sottili un petto di pollo e a cubetti (meglio se non spessi) 70 g di zucca; tritare 30 g di mandorle spellate. In una padella a fuoco medio rosolare pollo e Vaccini salvavita I vaccini d’ora in poi a totale carico dei pazienti sono quelli contro tutte le allergie respiratorie in questo periodo alle porte, ma IL PARADOSSO «Nei casi più gravi si tratta di medicinali che salvano la vita» anche quelli contro i veleni di imenotteri, circa il 10 per cento del totale. Un paradosso, quest’ultimo, poiché si tratta di un’arma salvavita. Appello al ministero Le malattie allergiche sono malattie croniche e spesso pesan- Penne carciofi speck e brie Pulire 2 carciofi e tagliarli a listarelle abbastanza sottili. Tagliare 2 fette di speck alla julienne e tritare uno scalogno. Mettere l’acqua a bollire. Nel frattempo in padella antiaderente cuocere lo scalogno a fuoco lento; cuocere poi i carciofi per 4-5 minuti e aggiungere lo speck mescolando bene e aggiungendo un po’ di acqua; spegnere il fuoco dopo 7 minuti. Nel frattempo cuocere le pennette (80 g) scolare a cottura e passare in padelle con tutti gli altri ingredienti. Nel piatto sopra le pennette sminuzzare del formaggio brie temente invalidanti che riguardano in Italia circa 20 milioni di cittadini. In età pediatrica colpiscono tra l’8 e il 15 per cento dei nostri bambini. Per questo motivo Federasma ne fa una battaglia di salute pubblica e giudica «pessimo» il provvedimento regionale adottato dal Piemonte. Attraverso la presidente Monica De Simone, l’associazione chiede al ministero di includere la terapia nell’elenco dei Lea: «L’immunoterapia specifica non solo rende migliore la vita dei bambini allergici e dei pazienti in generale ma può interrompere la cosiddetta “marcia allergica” ed evitare evoluzioni verso patologie asmatiche che porterebbero senza dubbio a un esborso economico ben maggiore per il servizio sanitario». twitter @MarAcc e un pizzico di prezzemolo. Due ricette di Cinzia: Minestra orzo e castagne Soffriggere l scalogno con olio e un cucchiaio di acqua,salare e ridurre a purea,aggiungere 140 g di orzo perlato e cuocere per 20 minuti aggiungendo acqua fino a cottura. Mantecare con burro e parmigiano. Budino di riso Scaldare 1/2 litro di latte aggiungere 150 g di riso; cuocer per 1/2 ora a fuoco basso. Raffreddare. Amalgamare il riso con 50 g di burro morbido, unire 50 g di canditi, un uovo intero e 2 tuorli, amalgamare bene. Montarea neve i tre albumi rimasti e incorporarli al composto. Versare il tutto in uno stampo da budino unto con una noce di burro e cosparso con un po’ di pangrattato. Cuocere in forno a 160 gradi per 40 minuti. «Per venire incontro ai piemontesi abbiamo deciso di continuare ad acquistare i vaccini desensibilizzanti direttamente dalle case farmaceutiche per offrirli ai cittadini almeno a prezzi calmierati. Inoltre abbiamo previsto di fornire il vaccino gratuitamente alle persone più abbienti attingendo al fondo delle Politiche Sociali: persone al di sotto di una certa soglia Isee; soglia che non abbiamo ancora fissato, ma dovrebbe essere quella del “bonus bebè”». Quali altri passi pensa di fare il Piemonte, anche per sensibilizzare il ministero? «Al tavolo nazionale con le Regioni si sta decidendo che cosa deve rientrare nei Lea, i livelli essenziali di assistenza. Il nostro assessore alla Sanità si è fatto carico del problema; speriamo realmente che questi vaccini siano considerati presto come “essenziali”». [M. ACC.]