Leonard Freed. Io amo l`Italia Gianpaolo Arena. My Vietnam Volti

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Leonard Freed. Io amo l`Italia Gianpaolo Arena. My Vietnam Volti
F4 / un’idea di fotografia
Terza edizione
Leonard Freed. Io amo l’Italia
Gianpaolo Arena. My Vietnam
Volti ritrovati. Ritratti dal fondo Munari
Villa Brandolini, Pieve di Soligo (Tv)
23 giugno – 11 agosto 2013
Comunicato Stampa
Il Festival F4 presenta la mostra dedicata a Freed,
grande fotografo americano dell’agenzia Magnum,
ma anche il reportage dal Vietnam di Gianpaolo
Arena e i ritratti di inizio novecento del Fondo
Munari dall’archivio storico provinciale trevigiano
La terza edizione di F4 / un’idea di fotografia, festival promosso da Fondazione Francesco
Fabbri, ha la sua seconda tappa con le esposizioni di Villa Brandolini a Pieve di Soligo in
provincia di Treviso. Un percorso composto da tre mostre che presenta l’opera di Leonard
Freed, uno dei membri della celebre agenzia Magnum, il fotografo emergente Gianpaolo
Arena con il suo reportage sul Vietnam e una rassegna dedicata al Fondo Munari
realizzato in collaborazione con il F.A.S.T.
La prima esposizione Leonard Freed. Io amo l’Italia, a cura di Enrica Viganò, presenta
cento immagini scattate in diverse località della Penisola, dalla metà del Novecento agli
inizi del nuovo secolo. Una sorta di diario degli oltre quarantacinque soggiorni compiuti
dal fotografo in Italia, terra con la quale intrattenne un rapporto che lui stesso definì “una
storia d’amore”.
La selezione di scatti di Leonard Freed – dal 1972 membro della Magnum – spazierà
dagli esordi fino alla maturità, abbracciando le numerose tappe della sua prestigiosa
carriera. Il percorso espositivo, attraverso immagini analogiche rigorosamente in bianco e
nero, consentirà di cogliere il lato più profondo di Freed, capace di ritrarre la nostra
società senza usare stereotipi, con scenari che descrivono uno spaccato umano nel quale
sono evidenti le influenze maturate grazie agli incontri che il fotoreportage ha reso
possibili.
Quando fra il 1952 e il 1958, mosso dall’interesse per l’arte, compie i suoi primi viaggi in
Europa, Freed scopre la passione per la fotografia - che inizialmente costituisce solo un
espediente per procurarsi da vivere - e viene conquistato dall’Italia. Un Paese,
quest’ultimo, con il quale l’artista entra in contatto dapprima nella Little Italy di New York e
che diventa presto un luogo anche figurato di ricerca interiore e, contemporaneamente,
un campo di osservazione in cui “il passato è sempre presente non solo nei luoghi ma
nella vita quotidiana delle gente”. Molto più che per l’arte, l’architettura o il paesaggio,
l’amore di Freed è per gli italiani. È affascinato dalla vita della gente comune, dal calore e
dalla spontaneità - colta nei lavoratori siciliani, nei soldati seduti su un ponte a Firenze o
tra gli aristocratici veneziani e romani - che non mancano mai nelle sue fotografie.
La ricerca di Leonard Freed, sensibile all’antropologia culturale e all’indagine etnografica,
scaturisce dalla necessità di ritrovare il senso delle proprie origini attraverso lo studio di
comunità cosiddette tradizionali. Come sostenne lo stesso artista: “Sono come uno
studente curioso, che vuole imparare. Per poter fotografare devi prima avere un’opinione,
devi prendere una decisione. Poi quando stai fotografando, sei immerso nell’esperienza,
diventi parte di ciò che stai fotografando. Devi immedesimarti nella psicologia di chi stai
per fotografare, pensare ciò che lui pensa, essere sempre molto amichevole e neutrale.”
E ancora: “Voglio una fotografia che si possa estrapolare dal contesto e appendere in
parete per essere letta come un poema.”
A seguire, la mostra personale del fotografo Gianpaolo Arena intitolata My Vietnam, a
cura di Carlo Sala. Un percorso di oltre quaranta scatti che propone in anteprima il
reportage realizzato in Vietnam nel 2013. Già dal titolo si percepisce come l’autore abbia
compiuto un viaggio dai forti connotati personali, dando una interpretazione inedita del
paese che va oltre gli stereotipi. Appaiono le grandi città e gli scenari naturali in una serie
di fotografie che alternano visioni paesistiche a ritratti, ma anche frammenti di realtà
all’apparenza secondari che sono pregni di significati. Il fruitore si trova di fronte alle
caotiche e rumorose Ho Chi Minh e Hanoi, le bianche spiagge di Nha Trang, gli altipiani
delle regioni centrali, l’aristocratica cittadella imperiale di Hué, la cittadina fluviale di Hoi
An, i paesaggi mistici circondati da verdi risaie di Tam Coc, il maestoso delta del Mekong.
Emerge una società sospesa tra passato e presente, tra tradizione e desiderio di
rinnovamento, tra tensione e rivelazione. Frammenti di realtà all’apparenza marginali
sono indizi rivelatori del cambiamento in atto.
Il FAST (Foto archivio storico trevigiano) è un patrimonio inestimabile di foto d’autore e
vernacolari con fondi ancora da scoprire. Attraverso le sue raccolte viene creato un
affascinante percorso che espone una serie di ritratti realizzati a inizio novecento dallo
Studio Munari di Pieve di Soligo. Volti ritrovati. Ritratti dal fondo Munari propone scatti in
bianco e nero, tra contesti storici e abiti desueti. Un percorso che fa emerge l’intensità dei
volti di uomini e donne di una società carica di valori, oramai scomparsa. Un viaggio alla
scoperta delle proprie radici, tra immagini nuovamente svelate che raccontano l’identità
dei territori.
F4 / un’idea di Fotografia
Leonard Freed. Io amo l’Italia
A cura di Enrica Viganò
Gianpaolo Arena. My Vietnam
Volti ritrovati. Ritratti dal fondo Munari
A cura di Carlo Sala
Villa Brandolini, Pieve di Soligo (Tv)
Piazza Libertà, 7
23 giugno – 11 agosto 2013
Inaugurazione: domenica 23 giugno, ore 11.15
Evento promosso da Fondazione Francesco Fabbri e Comune di Pieve di Soligo.
Con il patrocinio di FIAF, Landscape Stories, TRA e Enzimi, con il supporto di Associazione Amici
Fondazione Fabbri, Admira e FAST. Rassegna inserita in RetEventi Cultura Veneto realizzata da Provincia
di Treviso e Regione del Veneto. Con il sostegno di Promotreviso.
Orari di apertura: da giovedì a sabato 16.00-20.00; domenica 10.00-13.00 e 16.00-20.00. Chiuso il 28/29/30
giugno).
Ingresso unico delle mostre di Treviso e Pieve di Soligo: Intero euro 7,00. Ridotto euro 5,00 dai 13 ai 25
anni; over 65; studenti universitari; aderenti FIAF, soci Touring club, TRA, Enzimi e Amici Fondazione
Fabbri; gruppi di almeno 15 persone. Gratuito minori di 12; portatori di handicap con accompagnatore;
giornalisti con tesserino.
Catalogo Admira.
Info mostra e prenotazioni:
[email protected] - www.fondazionefrancescofabbri.it