Festa diocesana della Famiglia

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Festa diocesana della Famiglia
Paderno di Ponzano
Treviso
26 gennaio 2014
Festa diocesana della Famiglia
Tema: Famiglia tempo di occasione per la vita.
Relatore: Gregorio Vivaldelli , biblista di Trento.
Quando ci fermiamo a pensare sul nostro tempo ,parliamo di una cosa reale , non è una questione di
filosofia ma parliamo di una cosa che è la nostra linfa vitale; o noi siamo tempo o non esistiamo; se
viviamo bene il tempo viviamo bene la vita..tutti sappiamo come vivere il proprio tempo ma non tutti sanno
che avere un’ idea positiva del tempo vuol dire avere un’idea positiva della vita. Dalla visione che abbiamo
del tempo viviamo gli anni della nostra vita,dall’idea che abbiamo del tempo così viviamo la nostra vita
coniugale … quindi da come si vive il tempo così viviamo le relazioni..Esiste il conflitto feroce tra il concetto
del vivere bene il tempo e quello di essere divorati dal tempo e la Bibbia in questo senso aiuta.. La Bibbia
non è un libro riservato a pochi,avvolti nella sacralità che ci allontana sempre più, ma è comunicazione di
esperienza..è il tentativo di far percepire ad ogni lettore di ogni tempo ,la profondità esistenziale che è
chiamato a vivere ad ogni istante della sua esistenza. Gesù stesso ci dà la modalità di come vivere il tempo ;
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la conversione
la chiamata
La conversione è un modo di vivere il tempo in pienezza ;normalmente la releghiamo ad una dimensione
moralistica della vita ma Gesù dice convertiti non convertite; cioè vuoi vivere la pienezza del tempo allora
non preoccuparti di vivere nel tentativo di cambiare il coniuge (es.) o il suo carattere o che lui sia secondo le
tue aspettative ma convertiti,cambia te stesso;vuoi cambiare chi ti sta accanto, convertiti!!.
La chiamata cioè vivere il tempo da vocati,da chiamati; chi si percepisce chiamato ha una visione del tempo
dilatato nel quale tu puoi rispondere alla chiamata ..esempio nel Vangelo i discepoli vengono chiamati da
Gesù..il tempo è il luogo della chiamata quindi diventa preziosissimo. La relazione reale occupa il tuo tempo
a differenza delle relazioni virtuali dove il tempo dato è minimo...se la nostra relazione coniugale è viva ce
lo dice come viviamo il tempo che dedichiamo l’uno all’altro,è il tempo che dedichiamo all’ ascolto. In
occidente il tempo è visto come un tiranno..il tempo può diventare una montagna che ci eleva oppure una
voragine che ci divora.
Dire non ho tempo vuol dire che non ho vita per te,oppure quello che sto facendo è più importante di te
..con i figli che nella loro visione della vita si sentono superman o wonder woman ma che ogni tanto
scendono sulla terra e ti chiedono il tuo tempo e tu glielo dai ,allora blocchi quell’ istante nell’eternità; fai
sentire tuo figlio al centro del mondo..Gesù doveva salvare il mondo e trovava il tempo di fermarsi con la
gente (Zaccheo..Bartimeo il cieco nato...) ..Dio si è fatto carne per noi,ha avuto tempo per noi,l’Eterno è
diventato tempo..nella Bibbia prima si consacra il tempo e dopo lo spazio nel libro della genesi viene
consacrato il tempo (shabat) ..nella prospettiva di Dio non c’è tempo perso,anche il tempo dedicato al male
è tempo foriero di vita,dedicato alla redenzione…la nostra vita rischia di vivere nello spazio che occupiamo
e non nel tempo che viviamo; bisogna vivere il tempo che ci è dato in profondità..ad esempio..immaginate
un nastro trasportatore sul quale scorrono delle candele spente e noi con l’accendino in mano; ci sono
persone che passano la vita a guardare quante candele accenderà, altre persone si girano e con l’accendino
in mano passano il tempo rammaricandosi di quante candele ,nella loro vita, non hanno acceso ; non
accorgendosi che l’unica candela che possono accendere è quella che gli passa accanto in quel
momento….Nella Bibbia sta scritto “..lampada ai miei passi è la tua parola..” e non faro che illumina
l’orizzonte..per il salmista la parola di Dio era come la luce di una candela che gli permetteva di fare l’unico
passo che in quel momento poteva fare…possiamo fare solo un passo alla volta..nei libri sapienziali che
contengono l’arte di vivere nel tempo..il sapiente Qoelet dice:”..ogni evento ha il suo tempo sotto questo
cielo…” nella sua lista c’e un tempo per lavorare,per amare,per odiare,per dormire,per piangere,per
conservare…” se uno li conta sono 28 cioè 7x4 numero della perfezione per il numero della stabilità, tutti
questi tempi sono stati vissuti da altri primi di te ,non sei il primo che vive questi tempi l’importante è che
tu sappia che c’è un tempo per ogni cosa e ciò è profetico ma non il profeta che intendiamo noi (non
prevede il futuro) ma colui che sa dire il tempo presente alla luce della Torah ..(es.)Amos che predicava al
nord a gente che pregava il Signore ,ma era una preghiera apparente;era gente che odiava la forza
interiore della fede ,si scagliava contro con forza gridando che …la giustizia scorra come un fiume in
Israele..oppure Isaia che dice che la stabilità è la fiducia in Dio…c’è un profeta che va controcorrente (c’è un
tempo anche per questo) è Giona che inizialmente va a convertire non a Ninive come indicato da Dio ma
dalla parte opposta in una zona più tranquilla per poi desistere e cedere alla volontà di Dio con risultati
inimmaginabili ;convertirà con minimo sforzo l’intera città..diffonderà la misericordia a tutta la città; la
stessa cosa fatta da Gesù dalla croce, dove scusa i suoi persecutori davanti al Padre…
Noi ,siamo qui per capire come Gesù vive il tempo per poter anche noi ,nella nostra famiglia, vivere questo
tempo come occasioni di vita…ognuno di noi ha nel suo cuore ha situazioni più o meno pesanti nessuna
esclusa dall’azione vivificante della parola di Dio....L’apostolo Paolo ha come collaboratore Timoteo ,un
grande uomo che è riuscito a sopportare il carattere forte e deciso di Paolo (convertito e che ha
visioni)..idem per Barnaba ,altro collaboratore,che ha visto in Paolo un potenziale evangelizzatore,lui ha
creduto fin dall’inizio alla conversione di Paolo, è lui che lo ha condotto ad Antiochia a convertire le
genti….in una lettera di Paolo a Timoteo (suo collaboratore) vi è scritto come vivere bene i tempi e
descrive come sono i tempi di allora per le genti (antiochia) ..”..saranno adorati del
denaro,vanitosi,bestemmiatori,ingrati,empi ,senza amore,sleali,traditori,amanti del piacere,persone che
hanno una religiosità solo apparente che disprezza la forza interiore della fede..questa è la fotografia di
come si può vivere il tempo religioso in modo sbagliato (allora come adesso) cioè quando si vive la
religiosità apparente e non in modo trasformante;la fede vuole trasformare la nostra vita..il suggerimento
è questo; conosci le sacre scritture per ottenere la salvezza… questo perché non solo sono state ispirate da
Dio (forma passiva) ma è anche ispirante (forma attiva) cioè Dio ti parla e vive nel tuo tempo così che il
nostro tempo ha valore Eterno. Uno dei punti di contatto tra l’eternità e il nostro tempo è la gioia; guardate
che parlare della gioia può mettere tanta tristezza..se incontrate persone triste, che hanno il concetto del
tempo vampiresco cercheranno di prendervi per le gambe e trascinarvi per terra al loro livello..il Vangelo è
un continuo invito alla gioia (il padre misericordioso,il mercante che trova la perla preziosa..) , la gioia è
contagiosa,quello stato che conferma che sei amato da Dio dall’ inizio dei tempi ..nel Vangelo di
Luca…cap.10 i discepoli che tornavano estasiati dalle loro predicazioni perché riuscivano a scacciare i
demoni , Gesù li rimprovera dovevano gioire perché i loro nomi sono scritti nei cieli che tradotto al
quotidiano vuol dire che sei amato da Dio fin dall’eternità,tu sei la gioia di Dio.
Il nostro volto è la bacheca dove mettiamo tutto quello che abbiamo dentro. La chiesa all’inizio dell’anno fa
leggere dal libro dei numeri il cap.6 …il Signore faccia risplendere su di te il suo volto e ti dia pace ….il volto
vuol dire relazione,se vogliamo vivere bene il nostro tempo dobbiamo avere cura del nostro volto.. nella
nostra vita dobbiamo crederci con che volto mi pongo?....il tuo volto o Signore io cerco..e lo dobbiamo
cercare nel volto dell’altro..il tuo volto io cerco negli occhi del coniuge,dei figli,dei colleghi,dell’altro…e il
tempo diventa un’occasione di vita. Un esempio di maestro di questo è Giuseppe ,il marito di
Maria..Giuseppe è un maestro di come vivere il tempo…lui non parla ma nessuno gli parla ,lui ascolta il
Signore nel sonno e vive il suo tempo con delicatezza e discrezione mettendo la dignità di Maria davanti alla
propria dignità (pubblica) di uomo giusto (aggiustare la propria vita secondo la legge) accettandola come
sposa…Certo la promessa fatta a Maria dall’angelo che partorirà il Figlio dell’Altissimo e sarà potente è
diversa da quella fatta a Giuseppe che il figlio che nascerà sarà colui che salverà il popolo dai suoi peccati ,in
un contesto storico dove il popolo ebreo era oppresso dai romani ma Giuseppe accetta ciò, cioè accetta
l’essenziale secondo Dio; ad avere un cuore nuovo.… Quando l’angelo chiede a Giuseppe di andare in Egitto
(è un contro esodo come andare dalla libertà alla schiavitù) lui si alza e và per poi nuovamente dall’Egitto
alzarsi e andare a Nazaret ,una piccola città sconosciuta..questo suo “alzarsi” permette la riuscita della
missione di Maria e Gesù..fare entrare l’Eterno nel proprio tempo è possibile solo con un atteggiamento di
fiducia… fiducia tra di noi,fiducia nei nostri figli,fiducia nel nostro matrimonio,fiducia nella possibilità di
rialzarsi…
Aristarco ,astronomo greco, aveva ideato la teoria del elio-centrismo cioè il sole al centro,Tolomeo invece
sosteneva la teoria del geo-centrismo, la terra al centro dell’universo conosciuto,Copernico (1400 d.c.)
riscopre la teoria di Aristarco e mette il sole al centro..se noi passiamo dal concetto del tempo geocentrista ,sono io al centro della mia vita e invece metto l’altro al centro,il Vangelo al centro ,mettiamo Dio
al centro ,solo così ho la forza per rialzarmi;..più noi mettiamo l’io al centro meno vi è la possibilità di
mettere l’Eterno nel tempo ;la Bibbia ci dice che se mettiamo Dio al centro della mia vita ho la possibilità di
ricominciare da capo (altrimenti non cambierai proprio niente) ; e ogni volta che ricominciamo da capo un
riflesso di eternità ha attraversa la nostra casa.