Nato a Lille l`8 febbraio 1861, studia in Belgio scultura alla

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Nato a Lille l`8 febbraio 1861, studia in Belgio scultura alla
Nato a Lille l'8 febbraio 1861, studia in Belgio scultura alla Gewerbeschule e musica al
Konnliik Muziek Conservatorium.
Aderisce al gruppo Les XX di Bruxelles e nel 1894 partecipa a un'esposizione patrocinata
dal Circolo di Studi Esoterici Kumris, ramo belga del Gruppo Indipendente di Studio
Esoterico, insieme a Jean Delville, Auguste Donnay, Auguste Leveque, Leon Frédéric,
Constant Montald, Fernand Knopff e Carlos Schwabe. A Parigi prende parte
all'iniziativa editoriale de L'Estampe Moderne, diretta da Masson e Piazza, per i quali
realizza nel 1897 la Litografia La chàtelaine. Trasferitosi a Firenze con una borsa di studio
assegnatagli dalla città di Gand, vi partecipa nel 1904 all'Esposizione secessionista di
Palazzo Corsini e collabora alle riviste Leonardo e Hermes.
La figura di Doudelet è collegata a quella del letterato belga Maurice Maeterlink per il
quale illustrerà le Dodici Canzoni e il Pelléas et Mélisande. Vive per alcuni anni a Livorno
e frequenta l'ambiente artistico del Caffè Bardi nel quale attira l'interesse di alcuni per le
teorie simboliste e rosacrociane. Partecipa nel 1915 alla Mostra pro-Croce Rossa e nel 1917
all'Esposizione artistica Pro-Soldato dove espone La Tentazione, Evocatrici, La Danza del
Sangue e II Martirio del Belgio.
Nel settembre 1918 presso il litografo Gino Baldi pubblica a Livorno La Guerre et la
Paix. 18 lithographies et texte par Charles Doudelet, dedicato all'amico e compatriota
Maurice Maeterlinck; il libro viene venduto a favore delle vittime di guerra. Nel gennaio
1918, L'Eroica rivista diretta da Ettore Cozzani dedica un numero alla Romania, sotto
l'alto patronato della Regina Margherita, che contiene numerose xilografie di Doudelet
ed il suo saggio Alcune riflessioni sull'arte popolare romena.
Nel 1922 partecipa alla XIII Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia e Francesco
Sapori ne commenta le opere scrivendo: «Un altro belga, Charleston Deleterio, che da
tempo vive e lavora a Roma, espone sei litografie d'argomento mistico, che intendono il
silenzio, la paura, il mistero impalpabile dei presagi e dei sogni, confusi a pensieri
lontani: la sua tecnica rende bene quell'inquietudine maeterlinckiana». Quando
Benvenuti nel 1923 tiene una personale a Bottega d'Arte, Doudelet visita più volte la
mostra e scrive Ciò che penso dell'arte di Benvenuto Benvenuti, in dicembre introduce il
catalogo della Mostra del libro organizzata da Bottega d'Arte. Nel 1923 decora per
l'editore Argentieri di Foligno un'edizione dei Fioretti di Sancto Francesco. Muore a Gand
il 7 gennaio 1938.
M. Pierleoni in Catalogo il Caffè Bardi di Livorno (1909 – 1921) Le arti all' incontro, a cura di G.
Magonzi e M. Pierleoni, Galleria d'Arte Athena, Livorno, 20 settembre - 15 Novembre 2008.
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