Come i fiori del pesco - Ceas Il Cielo di Indra
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Come i fiori del pesco - Ceas Il Cielo di Indra
Come i fiori del pesco Proposte di educazione ambientale per la sostenibilità 2016/2017 CEAS Il Cielo di Indra gestione tellusmater società cooperativa Via P. Lacava 91 85043 Latronico PZ telefono e fax 0973. 85 84 20 Mobile 340. 67 86 865 www.ceasindra.it [email protected] Come i fiori del pesco “Il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma” Bruce Chatwin Le proposte del CEAS Il Cielo di Indra rivolte alla scuola si muovono su diversi piani: esperienze in natura, osservazione e lettura dei paesaggi, laboratori in aula e all’aria aperta, ma l’elemento che tiene insieme tutto è la conoscenza e l’attraversamento dei territori al quale abbiamo deciso di dedicare questa introduzione al catalogo 2016/2017. Attraversare un territorio per noi è un atto creativo, vuol dire creare relazioni, entrare in uno stretto contatto con esso. Far attraversare significa indurre alla percezione, stimolare un processo mentale secondo il quale il proprio punto di vista si modifica e modifica a sua volta, mediante lo scambio. Guidare nell’attraversamento vuol dire invitare a cambiare punto di vista, stimolando la curiosità e la creatività: guardare e considerare ogni cosa, porre attenzione a tutto ed entrare in dialogo con quello che ci circonda, sono gli elementi fondamentali per avvicinarsi a realtà nuove o già conosciute, lontane o vicine e scoprire aspetti mai considerati prima, persino di noi stessi. I viaggi (ovvero i campi scuola, le escursioni, le visite guidate e perfino i laboratori e i percorsi didattici) che proponiamo alle scuole, ma anche agli altri visitatori, sono fatti di attraversamenti, esplorazioni, scoperte. A volte breve, altre volte più lungo, il viaggio, come lo intendiamo noi, è sempre un entrare in relazione diretta con luoghi e persone, è fatto di cammino, di soste e ripensamenti. Il viaggio ha avuto e ha ancora oggi un significato profondo come esperienza di maturazione e crescita culturale della persona. Questo ruolo a volte viene sottovalutato o distorto. Il rischio, oggi, è rappresentato principalmente dal forte consumismo legato anche al fenomeno turistico: la smaniosa voglia di movimento si traduce, spesso, in esperienze effimere e frustranti, come ci dice il pedagogista Antonio Isaia. Per frenare questa deriva, è necessario sviluppare una cultura del viaggio in grado di rispondere a una richiesta di senso e di creatività che viene dai giovani e 2016/2017 1 Come i fiori del pesco che a volte noi adulti fingiamo di non vedere o non vediamo perché distratti, e che mediante la pratica e l’esperienza può coniugarsi con il sapere scolastico. Anche se in misura minore rispetto al passato, per molti alunni e studenti, ancora oggi, il viaggio d’istruzione rappresenta la prima occasione di uscita e la prima forma di contatto con realtà diverse dalla propria. Educando al viaggio mettiamo le basi per favorire il successivo viaggiare in autonomia, e quindi la formazione di una identità creativa, libera, colta, pronta a scoprire e continuare a crescere. Il viaggio, insomma, può trasformarci, forgiarci, essere un’esperienza di crescita e di formazione della personalità. Ma è necessario che questa esperienza, a scuola, diventi “in-segnamento”, in grado cioè di imprimere segni. Un’esperienza di svago, sì, ma anche di conoscenza, apprendimento, contatto. Il viaggio di istruzione dovrebbe essere sempre un momento di arricchimento conoscitivo, culturale, umano; in sintesi: una lezione fuori aula, con un preciso scopo didattico, una forte valenza educativa e relazionale. Non una semplice vacanza durante la quale bambini e ragazzi devono trovare intrattenimento, ma un momento di confronto e di crescita, di alto livello educativo, un momento in cui si continua a “fare scuola”, se pure in un modo diverso dal solito. Un’esperienza che può diventare davvero formativa se questi elementi vengono tenuti insieme da una particolare attenzione per la sostenibilità, rispetto per l’ambiente e per gli altri, per quello che oggi viene chiamato turismo responsabile. Riteniamo importante che il viaggio, soprattutto quello d’istruzione, venga concepito sempre più in armonia con l’ambiente, con i luoghi e con le persone. In questo senso la visita a un paesino di poche anime o una passeggiata nel bosco in un parco naturale può stimolare la curiosità dei ragazzi e quindi la loro voglia di conoscere. La qualità del turismo scolastico risiede nella capacità di restituire agli studenti il significato dei luoghi visitati, di fornire un’occasione di vera conoscenza di un territorio, anche attraverso il dialogo con alcuni dei suoi abitanti. Bisogna, cioè, come sostiene Renzo Garrone “che le gite diventino finestre su altri modi di vivere, che i ragazzi non avrebbero altrimenti la possibilità di conoscere e da una finestra spalancata entra sempre aria fresca”. 2016/2017 2 Come i fiori del pesco Il CEAS Il Cielo di Indra Il Centro di Educazione Ambientale per la Sostenibilità “Il Cielo di Indra” lavora per lo sviluppo di una maggiore consapevolezza ambientale, focalizzando la propria attenzione sul tema delle relazioni. Il nome stesso del Centro rimanda immediatamente all’interdipendenza e interrelazione tra tutti i fenomeni e tutti gli esseri viventi, nel riconoscimento e nel rispetto della diversità che li caratterizza. Nella rete di Indra (la divinità delle forze naturali) che avvolge l’universo, infatti, sono appese delle perle, dei gioielli; ogni gioiello rappresenta un elemento dell’universo che riflette la luce di tutti gli altri. Interdipendenza vuol dire, appunto, essere legati l’uno all’altro in un rapporto di scambio e di influenza reciproca. Secondo questa visione sistemica, non c’è comprensione nella parcellizzazione ma solo nel prendere in considerazione tutte le relazioni che legano i diversi elementi. Il CEAS è nato ed è ubicato a Latronico (PZ), nel Parco Nazionale del Pollino; è accreditato presso la Regione Basilicata in quanto nodo della Redus (Rete per l’Educazione alla Sostenibilità). Il CEAS nasce dalla lunga esperienza della tellusmater società cooperativa nel campo dell’educazione ambientale e del turismo verde, iniziata nel 1999; a questa esperienza si sono unite quella in campo socio - educativo della cooperativa sociale Ambrosia e quella dell’associazione culturale ArtePollino che coniuga natura e arte. Tra i partner del CEAS vi sono, oltre all’Associazione ArtePollino (Latronico - PZ), il Comune di Latronico, l’Ente Parco Nazionale del Pollino, il Dipartimento Educazione del Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivoli (Rivoli – TO), l’Associazione O’thiasos (Roma), l’Istituto PANGEA (Sabaudia – LT). Metodologia di lavoro Il lavoro proposto dal CEAS Il Cielo di Indra si muove costantemente su tre piani che coinvolgono tanto gli operatori quanto i destinatari delle attività: il piano della crescita personale che, come ci insegna l’ecopsicologia, è il piano più efficace per favorire lo sviluppo di una maggiore consapevolezza ambientale e pensare se stessi in modo ecologico: aprendosi alla contraddittorietà, molteplicità e ricchezza del proprio essere, infatti, la persona sviluppa la stessa modalità relazionale in dimensioni più ampie; il piano della relazione con gli altri, della gestione dei conflitti, della cooperazione, della responsabilità reciproca poiché l’umanità è fatta di singoli individui che compiono azioni quotidianamente, che a loro volta interagiscono con quelle degli altri e danno come risultato il mondo che viviamo; il piano della relazione con tutto l’ambiente e con qualsiasi elemento dell’universo, per capire lo stretto legame che lega ciascuno di noi al mondo in cui viviamo e l’influenza che reciprocamente esercitiamo. Seguendo queste linee, le attività proposte tendono a coinvolgere i partecipanti sia sul piano cognitivo che su quello emotivo e sensoriale. 2016/2017 3 Come i fiori del pesco Molte attività si svolgono all’aperto per favorire il contatto diretto con l’ambiente. Solitamente gli incontri prevedono il confronto in cerchio, i lavori individuali e di gruppo, attività di osservazione, di rilassamento, momenti di narrazione ad alta voce, giochi teatrali, esperimenti, costruzione di strumenti, giochi psicomotori, attività creative oltre alle escursioni e alle visite guidate. Il CEAS Il Cielo di Indra e la Scuola: progettare insieme percorsi di cambiamento Dalla lunga esperienza che gli operatori del CEAS Il Cielo di Indra hanno maturato negli anni all’interno della Scuola, sono emersi alcuni bisogni, espressi più o meno esplicitamente da alunni, docenti e dirigenti, legati all’efficacia dei percorsi educativi. Nel nostro lavoro vorremmo provare ad affrontarne almeno tre: il bisogno di essere ascoltati rispetto alle criticità presenti e urgenti sulle quali lavorare; il bisogno di far emergere le connessioni interdisciplinari; il bisogno di coinvolgere le famiglie. Il CEAS Il Cielo di Indra, prima ancora di avviare un percorso didattico, prima ancora di fare, propone alle scuole di incontrarsi e confrontarsi sui temi da trattare, sui tempi e sulle modalità di lavoro. Questa progettazione partecipata richiede, ovviamente, una disponibilità di tempo e un atteggiamento di apertura verso i diversi punti di vista ma può trasformarsi in una occasione di apprendimento e facilitare notevolmente il lavoro da svolgere in seguito. A tal proposito risulta fondamentale programmare degli incontri propedeutici durante i quali gli operatori del CEAS incontrano le persone che saranno coinvolte successivamente e attivamente durante il percorso, vale a dire alunni, docenti e dirigenti e si confrontano con loro. Argomenti Il CEAS Il Cielo di Indra, nel corso del tempo, ha messo a fuoco alcuni argomenti chiave per l’educazione ambientale, ai quali, grazie allo studio continuo e all’aggiornamento, se ne possono aggiungere altri. Tutte le proposte, benché diverse dal punto di vista del contenuto, hanno in comune un obiettivo che è quello di educare cittadini responsabili e solidali nei confronti dell’ambiente in cui vivono, dove per ambiente intendiamo qualcosa che non si esaurisce nell’elemento naturale ma che comprende anche la sfera sociale e culturale. Acqua E’ vero che l’acqua è una delle risorse naturali più preziose presenti sul nostro pianeta, ma oramai anche una delle più rare e questo perché l’uomo non ha compreso a fondo che la quantità di acqua non è infinita, ma solo rinnovabile e quindi, per definizione, sempre disponibile, purché se ne faccia un uso rispettoso, consapevole e responsabile. 2016/2017 4 Come i fiori del pesco Diventa sempre più impellente la necessità di rendersi conto che la crescente scarsità delle risorse idriche e l’uso improprio che ne viene ancora oggi fatto, rendono alquanto difficile uno sviluppo sostenibile a livello globale. Sotto la spinta della crescita demografica e per effetto dell'inquinamento, le risorse idriche pro capite negli ultimi trent'anni si sono ridotte del 40 per cento. Gli scienziati avvertono che, intorno al 2020, quando ad abitare la Terra saremo circa 8 miliardi, il numero delle persone senza accesso all'acqua potabile sarà di 3 miliardi circa. Tra le cause si parla di desertificazione, ma la natura non è certo l'unica responsabile, l'uomo nel corso degli anni, ha fatto la sua parte: lo sfruttamento selvaggio del territorio ha danneggiato irrimediabilmente fauna e flora, con lo sconfortante risultato di un irreversibile impoverimento delle risorse idriche. L'accesso all'acqua deve essere considerato un bene comune dell'umanità. Arte e natura Le proposte di Arte e Natura mirano a stimolare i bambini e i ragazzi ad osservare, esplorare e conoscere l’ambiente attraverso il contatto diretto con la natura e la sperimentazione del linguaggio dell’arte. I percorsi proposti sono un invito a conoscere questo aspetto e a potenziare lo spirito di osservazione, la fruizione sensoriale dell’ambiente e la cooperazione nello svolgimento delle attività creative. Le immagini, i colori, le forme, sono elementi della natura e del quotidiano con i quali i bambini si confrontano sin dalle prime esperienze didattiche e che possono diventare “linguaggio” per comunicare una nuova visione della natura. Boschi Lo sviluppo delle attività umane ha determinato il declino di molti ecosistemi naturali, in particolare dei boschi e delle foreste con innumerevoli conseguenze: perdita di biodiversità, aumento dell’effetto serra, dissesto idrogeologico, riduzione degli habitat naturali, eccetera. Ma boschi e foreste sono vita, non solo perché fonte di legname da ardere e da costruzione. La mancanza di bosco significa mancanza di terreno fertile e assenza di meccanismi di controllo dell’acqua dolce; vuol dire mancanza di ossigeno. Più bosco significa più varietà di specie e complessità di relazioni. Il bosco rappresenta per l’essere umano la possibilità di riposare e ricrearsi, è ricco di stimoli emotivi, sensoriali ed è legato in modo speciale al nostro immaginario collettivo. Anche per questa ragione il bosco si presta in modo particolare a un lavoro di educazione ambientale. E’ necessario conoscere i boschi, cogliere il legame che essi hanno con la nostra vita e con quella del pianeta, comprendere la fragilità di questi ecosistemi e la necessità di prevenzione e tutela. Cielo Molti provano piacere nell’imparare a leggere il cielo e a riconoscere i suoi “abitanti”, forse perché c’è nelle stelle e nel cielo qualcosa che ci appartiene profondamente, che sentiamo intimamente nostro: uno spazio di tutti, uno spettacolo sempre pronto per chi vuole assistervi e partecipare. 2016/2017 5 Come i fiori del pesco Dal punto di vista educativo, il cielo consente di allargare lo sguardo e la mente, insegna l’attesa, la lentezza, l’attenzione; permette a noi umani di sperimentare l’assenza di controllo e di dominio, di abbandonarci a tempi e a movimenti non dettati da noi. Per varie ragioni la nostra cultura, e la scuola frutto di questa cultura, hanno allentato il rapporto con il cielo. Ecco perché da qualche anno proponiamo a grandi e piccoli esperienze legate al cielo, di giorno e di notte: osservazione astronomica, attività ludiche e artistiche con la luce, le ombre, le nuvole, costruzione di strumenti, narrazioni di miti. Contesto urbano “Le città sono un insieme di tante cose” scriveva Italo Calvino “di memoria, di desideri, di segni d’un linguaggio; le città sono luoghi di scambio … ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi.” La città, e in generale gli agglomerati urbani, rappresentano le forme principali che ha assunto l’interdipendenza umana. Se gli uomini fossero autosufficienti forse potrebbero disperdersi in modo da disporre ciascuno di un proprio spazio, ma gli uomini dipendono gli uni dagli altri e per questa ragione alla distanza hanno preferito la vicinanza reciproca. Le città nascono per favorire il contatto umano in uno spazio limitato, contatto che si fa più o meno intenso in base a tante variabili, non solo la dimensione dello spazio e della popolazione. Le proposte che riguardano questo ambito hanno come obiettivo la scoperta e la conoscenza della dimensione urbana, altra faccia dell’ambiente in cui viviamo, in quanto opportunità di scambio, di incontro e di relazione umana. Legalità Noi italiani, si sa, non amiamo le regole e le consideriamo per lo più un impiccio, un intralcio da cui sentiamo di doverci liberare in ogni modo. Eppure (forse sarebbe più opportuno dire “infatti”) siamo tra i paesi con più leggi al mondo, un corpus giuridico enorme che viene regolarmente infranto; ne consegue la grossa difficoltà nel sentirci parte di una collettività, nell’avere vincoli legittimi da rispettare, nell’accettare la necessità di piegarci a un Bene Comune, soprattutto se a questo diamo il nome di “ambiente” rispetto al quale l’essere umano, nel corso del tempo, ha maturato un senso di estraneità che lo porta a considerarlo come totalmente altro da sé. La cultura della legalità, oggi, non può prescindere da una cultura ecologica che vede l’uomo inserito in un sistema complesso di cui è parte, da cui dipende e da cui è fortemente influenzato, ma sul quale ha anche il potere di esercitare forti cambiamenti positivi e negativi. A partire dal presupposto che piccole azioni incivili possono degenerare in comportamenti illegali e dannosi, e che, al contrario, piccole azioni civili sono in grado di generare trasformazioni sensibili così da sentirci efficaci in ciò che facciamo e così da sentire che questo è utile al benessere sociale (oltre che individuale), vogliamo riflettere insieme sui comportamenti che caratterizzano quotidianamente le nostre relazioni sociali e ambientali; quali, tra questi comportamenti, promuovono l’incontro con gli altri e con la natura, la civile convivenza, il 2016/2017 6 Come i fiori del pesco rispetto delle regole; vogliamo educare al pensiero critico, alla partecipazione, alle esplorazioni di mondi, alla curiosità. Le proposte didattiche mirano a riconsiderare in maniera critica ciò che comunemente viene percepito come un assoluto ostacolo alla libertà individuale: vivere in un’area protetta, per coglierne invece il senso, i vantaggi e le opportunità. Musei Il primo luogo al mondo chiamato Museo sorse ad Alessandria d’Egitto per opera del re Tolomeo I° nel III secolo a.C., in epoca ellenistica. Esso non era però un museo come lo conosciamo ai tempi moderni: infatti il Museo di Alessandria era un luogo di culto, consacrato appunto alle Muse, dove una comunità di sapienti, scienziati e letterati del tempo, viveva e svolgeva le proprie attività, studiando e discutendo come fanno (ma a distanza, grazie ai mezzi di comunicazione moderni) gli scienziati di oggi. L’ICOM (International Council Of Museums) l’associazione internazionale nata nel 1948 per tutelare e valorizzare attraverso i musei il patrimonio culturale mondiale, in occasione della Assemblea Generale di Seul nel 2004 ha definito il museo come “un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo. È aperto al pubblico e compie ricerche che riguardano le testimonianze materiali e immateriali dell’umanità e del suo ambiente; le acquisisce, le conserva, le comunica e, soprattutto, le espone a fini di studio, educazione e diletto.” Al mondo esistono tanti tipi di museo: di arte, di storia, di storia naturale, archeologici, della scienza, per citarne solo alcuni, tutti custodi di cultura e di conoscenza che acquistano valore grazie alle persone che li visitano. L’idea di museo che il CEAS ha deciso di abbracciare è in linea con quella dei piccoli musei, vale a dire luoghi fortemente legati al territorio, alla loro storia, alla comunità che vi abita. In tal senso è nato il Mula+ Museo di Latronico, un nuovo “spazio culturale” che riunisce tre piccoli musei (Museo Civico Archeologico, Museo delle Arti, dei Mestieri e della Civiltà Contadina e Museo del Termalismo) e la Biblioteca della comunità di Latronico (PZ) e si presenta come spazio dinamico, aperto a mostre, laboratori, concerti, eventi culturali e piccoli spettacoli, anche per le scuole. Il Mula+ vuole essere un museo fuori dagli schemi e lontano dall’idea di museo come luogo chiuso e statico, al contrario, aprirsi agli incontri, alle contaminazioni, alle persone e alle idee, un incubatore educativo e culturale dove alunni e docenti saranno accolti. Paesaggio La Convenzione Europea del Paesaggio, sottoscritta a Firenze il 20 ottobre 2000, definisce il paesaggio: “una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”, riconosce la sua importanza culturale, ambientale, sociale, storica quale componente del patrimonio umano ed elemento che garantisce la qualità della vita delle popolazioni e prevede la tutela di tutti i paesaggi a prescindere dai canoni di bellezza e dall’originalità. 2016/2017 7 Come i fiori del pesco Il paesaggio, dunque, è un “luogo di relazioni” ed è noto, ormai, che esso è molto importante per il nostro benessere psicofisico; che sia di montagna, di collina o che si tratti di un paesaggio marino o urbano, produce effetti benefici sullo stato emozionale dell’individuo ed è in grado di suscitare sensazioni, ricordi ed emozioni. La sfera percettiva ha un ruolo importante nella lettura e fruizione del paesaggio; pertanto, percepire il paesaggio come spazio di vita, riconoscerlo come progetto collettivo, ci permette di coniugare la memoria al bisogno di nuovo, e di capire che l’ambiente e il territorio non sono ciò che sta intorno a noi ma ciò che noi creiamo con la nostra presenza e le nostre azioni. Le proposte educative si pongono l’obiettivo di educare all’osservazione attenta del paesaggio e alla sua conoscenza attraverso un approccio non solo scientifico, ma anche sensoriale e artistico. Parchi I parchi nazionali, come recita la Legge quadro sulle aree protette, sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono uno o più ecosistemi intatti o anche parzialmente alterati da interventi antropici, una o più formazioni fisiche geologiche, geomorfologiche, biologiche, di rilievo internazionale o nazionale per valori naturalistici, scientifici, estetici, culturali, educativi e ricreativi tali da richiedere l'intervento dello Stato ai fini della loro conservazione per le generazioni presenti e future. Si tratta di territori protetti che vengono preservati e tutelati, da norme specifiche, dallo sviluppo umano e dall'inquinamento. L'Italia con i suoi 24 parchi nazionali è al quarto posto in Europa, dopo la Norvegia (36 parchi nazionali), la Finlandia (35), la Svezia (28), mentre per quanto riguarda la superficie in ettari è al terzo posto dopo la Norvegia e il Regno Unito. Il parco nazionale italiano più esteso è il Parco Nazionale del Pollino. Rifiuti Per la loro stretta connessione con le varie forme d'inquinamento e per le loro modalità di produzione, i "rifiuti" costituiscono senz'ombra di dubbio una delle emergenze ambientali su cui si è focalizzata l'attenzione sociale a livello globale e locale. Un’efficace gestione dei rifiuti non dipende solo dalle norme e leggi vigenti ma soprattutto dal livello di consapevolezza dell’impatto che alcune attività umane hanno sull’ambiente e della necessità di tutelarlo, che si traduce in comportamenti quotidiani di tutti i cittadini. L’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sui temi ambientali parte, ma non si esaurisce, con l’accompagnare i giovani verso una sempre più chiara consapevolezza dell’impatto che la gestione dei rifiuti impone all’ambiente, e di quanto si può fare per ridurlo. Salute Il concetto di salute si è costantemente modificato nel tempo, per arrivare ad assumere, oggi, un'accezione molto più ampia che associa strettamente una condizione di assenza di patologie a uno stato di ben-essere "globale" della persona. La promozione della salute deve portare a condizioni di vita e di lavoro sicure, stimolanti, soddisfacenti, alla protezione degli ambienti 2016/2017 8 Come i fiori del pesco naturali e artificiali, alla conservazione delle risorse naturali. Deve consentire una valutazione sistematica degli effetti dell'ambiente sul benessere delle persone e garantire strategie e azioni mirate a indurre cambiamenti nel singolo e nella collettività. La promozione della salute passa quindi necessariamente attraverso l'adozione di politiche pubbliche coordinate e tese a favorire e sviluppare beni e servizi più sani, ambienti igienici e non pericolosi, cambiamenti legislativi coerenti, mutamenti nell'organizzazione sociale e ambientale. La scuola quale istituzione pubblica demandata allo sviluppo educativo delle persone, ha fatto proprie le linee guida per la promozione della salute complessiva dell’individuo, attraverso lo sviluppo di ambiti progettuali legati all’educazione dei comportamenti consapevoli in relazione alla natura, all’alimentazione, alle emozioni, alla corporeità. L’ecologia, quale scienza delle relazioni, racchiude in sé l’educazione a una alimentazione equilibrata e sana, a un’educazione psicomotoria e allo sport, a un’educazione socio – emotiva per la strutturazione di una socializzazione adeguata, perché lo sviluppo sano di una personalità e lo sviluppo cognitivo non possono avvenire senza lo sviluppo globale dei comportamenti dell’individuo, che si intrecciano nella vita quotidiana e che diventano oggetto di un percorso educativo permanente. Stili di vita Approfondire a scuola il concetto di sostenibilità, rappresenta per gli alunni la possibilità di riflettere sul loro modo di agire e sulle scelte che quotidianamente vengono attuate a un livello inconsapevole. La cultura contemporanea ha sviluppato una serie di bisogni legati al comportamento consumistico, dettato dagli iperstimoli mediatici che inducono a scelte di tipo pulsionale che non sono supportate da necessità reali e contingenti. Il consumo consapevole diviene un modo di comportarsi adeguato alla vita degli esseri viventi del pianeta. Le risorse non sono infinite, l’inquinamento compromette ogni giorno la salute planetaria che ricade su ogni singolo individuo. Madre Terra non potrà sostenere questi ritmi senza conseguenze gravi sull’uomo e sull’ambiente in generale. Le giovani generazioni hanno necessità di apprendere comportamenti sostenibili, hanno necessità di compiere azioni quotidiane con le quali contribuire alla distribuzione e alla condivisione del Bene Comune. L’educazione alla sostenibilità concorre alla difesa della vita sulla terra, ricerca creativamente nuove modalità di convivenza con gli altri e con l’ambiente e si dedica allo studio e alla ricerca di tutto quanto può essere “utile alla vita”. Un percorso educativo che investe sulla sostenibilità intende intervenire sugli stili di vita per renderli compatibili con il sistema in cui siamo inseriti, non come individui voraci e soli, ma come esseri in relazione, legati in senso interdipendente, per cui un solo anello di questa catena che viene a mancare genera una disfunzione che coinvolge tutto il resto. Modificare lo stile di vita significa agire sulla quotidianità, imparare a gestire meglio se stessi, a relazionarsi con consapevolezza sviluppando un sano benessere psicofisico e sociale. 2016/2017 9 Come i fiori del pesco Progetto didattico Il CEAS Il Cielo di Indra propone per gli alunni della scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di I e II grado, e per le loro famiglie, cinque tipologie di attività: laboratori; percorsi didattici; escursioni giornaliere e visite guidate; campi scuola; visita al MULA + Museo di Latronico; sostegno alla genitorialità. Informazioni di carattere generale CEAS Il Cielo di Indra gestione tellusmater società cooperativa Via P. Lacava, 91 85043 Latronico (PZ) Telefono e fax 0973. 85.84.20 Mobile 340. 67.86.865 www.ceasindra.it [email protected] www.facebook.com/ceasindra Come raggiungerci da Salerno: autostrada A/3 Sa-RC direzione Reggio Calabria uscita Lauria nord. Superstrada Sinnica SS 653 uscita Latronico. da Taranto: Jonica direzione Reggio Calabria uscita Policoro. Superstrada Sinnica SS 653 direzione Salerno uscita Latronico. 2016/2017 10