Uomini e donne nello sport
Transcript
Uomini e donne nello sport
Teoria dell’Allenamento UOMINI E DONNE NELLO SPORT Enrico Arcelli: Facoltà di Scienze Motorie Università degli Studi di Milano Le atlete Se confrontiamo atleti e atlete della stessa disciplina e dello stesso livello, constatiamo che le atlete sono in media più piccole, pesano meno e hanno un massimo consumo di ossigeno più basso rispetto agli uomini di pari livello. Hanno anche livelli di forza inferiori, saltano meno e così via. Questo è considerato normale da tutti. Le saltatrici in alto Se osserviamo una gara di salto in alto femminile di livello mondiale, vediamo che le atlete sono molto più alte, hanno gli arti inferiori più lunghi e una quantità di grasso corporeo più bassa dell’uomo medio … Ma i saltatori in alto di livello mondiale sono più alti, hanno arti inferiori più lunghi e meno grasso corporeo rispetto a loro. Calciatrici vs calciatori Anche le differenze fra calciatori e calciatrici rispecchiano la differenza fra uomo medio e donna media: - la statura delle calciatrici é inferiore di oltre 10 cm; - il peso corporeo è inferiore di circa 20 kg; - il massimo consumo d’ossigeno è più basso di circa 10 mL/kg/min. DI SOLITO LE DONNE NON GAREGGIANO CON GLI UOMINI • Talvolta fanno prove un po’ diverse: eptathlon invece che decathlon, softball invece che baseball, gli ostacoli più bassi… • Se la prova è identica, uomini e donne gareggiano separati con poche eccezioni (alcune maratone hanno partenza e arrivo comune). Nello sport gli uomini ottengono sempre prestazioni superiori a quelle delle donne? • Nelle discipline in cui ci sono le tabelle dei primati, i risultati degli uomini sono migliori di quelli delle donne • Per esempio nelle prove di corsa, salto, marcia, nuoto, pattinaggio PRIMATI MONDIALI: CORSE VELOCI distanza (metri) primato maschile primato femminile differenza (%) 100 9,69 sec 10,49 sec + 7,6 200 19,30 sec 21,34 sec + 9,6 400 43,18 sec 47,60 sec + 9,3 PRIMATI MONDIALI: CORSE DI MEZZOFONDO distanza (metri) primato maschile primato femminile differenza (%) 800 1’41,11 1’53,28 + 12,0 1500 3’26,00 3’50,46 + 11,9 5000 12’37,35 14’11,15 + 11,0 10000 26’22,75 29’31,78 + 10,9 PRIMATI MONDIALI: CORSE DI FONDO distanza primato (km) maschile primato differenza femminile (%) 21,097 59’17” 1h 06’25” + 11,8 2h 03’59” 2h 15’25” + 9,3 (mezza maratona) 42,195 (maratona) PRIMATI MONDIALI MASCHILI E FEMMINILI Differenza di velocità fra uomini e donne: • VELOCITA’ dal 7,6 al 9,6% • MEZZOFONDO dal 10,9 al 12,0% • FONDO dal 9,3 al 11,8% Differenza minima fra uomo e donna: • nei 100 metri (7,6%) • nella maratona e nei 400 metri (9,3%) VELOCITA' MEDIA [km/h] PRIMATI MONDIALI MASCHILI E FEMMINILI NELLA CORSA 38 uomini Vmedia [km/h] donne Vmedia [km/h] 33 28 23 18 0 5000 10000 15000 20000 25000 DISTANZA [m ] 30000 35000 40000 45000 NEL NUOTO Se si considera la velocità media, le distanze in cui la donna è più lontana dall’uomo sono quella dei 100 m e quella dei 200 m (non i 50 m). Ma se si considerano le potenze, la donna è più lontana dall’uomo nei 50 m (la potenza esplicata sale con il cubo della velocità) e poi si avvicina con l’allungarsi della distanza. FORZA • La forza massima delle atlete è pari a circa i due terzi di quella dei maschi (Drinkwater, 1988) • I massimi valori di forza degli arti inferiori delle atlete sono pari a circa il 60-70% di quelli dei maschi di pari livello (Dal Monte e Faina, 1999) • Nei test di balzo le atlete elevano il centro di gravità ad un’altezza del 22-26% inferiore a quella dei maschi di pari livello (Bosco, 1994; Dal Monte e Faina, 1999) POTENZA AEROBICA • Le atlete di livello internazionale hanno un massimo consumo d’ossigeno dal 20 al 25% inferiore a quello dei maschi (Shephard, 1985) • Nelle discipline di fondo le migliori atlete hanno un massimo consumo di ossigeno dal 12 al 18% inferiore a quello dei maschi (Dinkwater, 1988) CAPACITA’ LATTACIDA A livelli scolastici, le ragazze hanno valori di lattato ematico molto inferiori a quelli dei coetanei maschi. Si dice che questo dipende dal fatto che hanno una muscolatura meno sviluppata e il lattato prodotto è tanto maggiore quanto più sviluppati sono i muscoli (ma si deve tenere conto anche della massa corporea totale e del volume del sangue). CAPACITA’ LATTACIDA • Nelle mezzofondiste i valori di lattacidemia sono simili a quelle dei maschi delle stesse specialità (Mader e coll., 1979) • Nel test al cicloergometro di 30 secondi i valori di lattacidemia sono del tutto simili nei due sessi (Jacobs e coll., 1983) • Il più alto valore di lattacidemia (27 mmol/l) è stato trovato in una donna, M.J. Perec (Lacour e coll., 1990) LO SVANTAGGIO DELLE DONNE Le atlete, insomma, a parità di livello, hanno meno forza e una potenza aerobica inferiore a quella dell’uomo. La capacità lattacida forse non è molto diversa (ma in nessuna prova è l’unica qualità che conta). A parità di statura, per di più, le donne hanno: • una maggiore percentuale di grasso corporeo; • uno scheletro più pesante. E’ per questo che, in molte discipline, gli uomini ottengono prestazioni migliori. LE DONNE SI AVVICINANO AGLI UOMINI PRIMATO MONDIALE DELLA MARATONA ANNO UOMINI DONNE DIFFERENZA 1964 1974 1984 1994 2004 2009 2.11’12”2 2.08’33”6 2.08’18” 2.06’50” 2.04’55” 2.03’59” 3.19’33” 2.43’54”5 2.22’43” 2.21’06” 2.15’25” 2.15’25” 1.08’20”8 (34,2%) 35’20”9 (21,7%) 14’25” (10,3%) 14’16” (10,1%) 10’30” (7,7%) 11’26” (9,4%) LE DONNE SORPASSERANNO L’UOMO? Nel 1992, basandosi sull’andamento negli anni dei record maschili e femminili, Whipp e Ward scrissero su Nature che nel 1998 le maratonete avrebbero fatto meglio dei maratoneti. Questo non è avvenuto. Dal 1964 al 1984 il record femminili ha avuto un grosso progresso perché soltanto nel 1984 la maratona è diventata prova olimpica. Lo stesso è avvenuto ogni volta che nei programmi femminili è stata introdotta una nuova disciplina (salto triplo, salto con l’asta…). LE PRESTAZIONI FEMMINILI SI AVVICINANO A QUELLE MASCHILI Uno studio di Seiler et al. (2007) ha evidenziato che dal 1952 all’inizio degli anni ‘90 le donne si sono avvicinate molto all’uomo, specie dalla metà degli anni ‘80. Dalla metà degli anni ’90, però, si sono allontanate un po’. Questo perché dalla metà degli anni ‘80 a quella degli anni ‘90 c’è stato un grande uso di anabolizzanti, sostanze proibite che favoriscono di più le donne. L’introduzione dei controlli a sorpresa ha scoraggiato l’uso di questi farmaci e, dunque, i risultati femminili sono peggiorati. LE PRESTAZIONI FEMMINILI SI AVVICINANO A QUELLE MASCHILI Le donne, in ogni caso, si sono avvicinate all’uomo anche in discipline da loro praticate da decenni. Ci sono molti motivi: • sono aumentate le praticanti anche in Paesi nei quali lo sport femminile era quasi sconosciuto • gli incentivi economici e sociali sono quasi pari a quelli degli uomini • le atlete non cessano più l’attività con il matrimonio o la gravidanza: si allenano per più anni, hanno tecniche simili a quelle degli uomini OGGI LE DONNE FANNO SPORT UN TEMPO SOLO MASCHILI Le donne ora praticano sport come: • sollevamento pesi, braccio di ferro • hockey, rugby, football americano. Negli sport da loro già praticati sono aumentate le specialità: • nell’atletica: maratona, salto triplo, salto con l’asta, lancio del martello, 3000 m con siepi, 20 km di marcia QUANDO LA DONNA SUPERA L’UOMO In alcune discipline le donne gareggiano con gli uomini e talvolta li superano: • motonautica, rally • equitazione, trotto, galoppo • tiro a segno • vela Il miglior tempo nella traversata a nuoto della Manica è detenuto da una donna, Penny Lee Dean (7 ore e 55 min) QUANDO LA DONNA PUO’ SUPERARE L’UOMO? Non sempre la prestazione dipende dall’ATP dei muscoli dell’atleta uomo o donna: • negli sport motoristici l’energia deriva dal carburante • nell’equitazione, nel trotto e nel galoppo dall’ATP dei muscoli del cavallo • negli sport di tiro dall’energia chimica dell’esplosivo • nelle discipline veliche dal vento LA DONNA TALVOLTA E’ SUPERIORE ALL’UOMO Per ora si è detto che, comunque, la donna è sempre inferiore all’uomo per le caratteristiche anatomiche e fisiologiche più importanti nello sport, con una sola eccezione in cui è alla pari: la capacità lattacida. La donna, però, è addirittura superiore all’uomo per alcune caratteristiche che in alcuni sport sono fondamentali. LA DONNA TALVOLTA E’ SUPERIORE ALL’UOMO AQUATICITA’: • di Prampero e coll. (1974) hanno dimostrato che nel nuoto la donna ha una “spesa unitaria” (calorie per unità di superficie esposta) inferiore • la donna spende meno per mantenere la posizione orizzontale in acqua: ha più grasso nelle natiche e nelle cosce, ha arti meno muscolosi, meno pesanti e più corti LA DONNA TALVOLTA E’ SUPERIORE ALL’UOMO ELASTICITA’ MUSCOLARE: • il muscolo stirato passivamente è in grado di accumulare energia elastica che può restituire alla contrazione successiva • Bosco (1994) ha dimostrato che in alcuni casi la donna possiede una maggiore elasticità muscolare LA DONNA TALVOLTA E’ SUPERIORE ALL’UOMO COSTO DELLA CORSA: • Lacour e coll. (1990) hanno dimostrato che, per pari quantità di allenamento, le mezzofondiste hanno nella corsa un minor “costo unitario” (spesa per ogni kg di peso corporeo e per ogni km percorso); non tutti gli studiosi, però, concordano. LA DONNA TALVOLTA E’ SUPERIORE ALL’UOMO POTENZA LIPIDICA (= CAPACITA’ DI UTILIZZARE GRASSI PER MINUTO): • le donne possiedono una migliore mobilizzazione degli acidi grassi liberi: la lipolisi è più facile; • forse hanno anche un miglior utilizzo dei trigliceridi intramuscolari (IMTG); • hanno, senz’altro, una migliore potenza lipidica. LA DONNA TALVOLTA E’ SUPERIORE ALL’UOMO Forse la donna ha anche: • maggiore FLESSIBILITA’ (= estensibilità muscolare + mobilità articolare) IN DEFINITIVA • In molte discipline i risultati della donna sono inferiori a quelli dell’uomo • Il divario, in ogni caso, si sta riducendo • La donna pratica oggi discipline che in passato erano riservate ai soli uomini • Ci sono caratteristiche (importanti in certi sport) in cui la donna è avvantaggiata sull’uomo • In alcune discipline nel quali l’energia deriva dall’esterno dell’atleta, le donne possono superare l’uomo