Tra i sentieri, sotto la luna Tra i sentieri, sotto la luna

Transcript

Tra i sentieri, sotto la luna Tra i sentieri, sotto la luna
L A M AC C H I NA D E I S O G N I
trentunesima edizione
direzione artistica
MI M M O C U TI C C H I O
Tra i s entieri,
sotto la luna
3 1 l u g li o , 1 , 2 , 3 a g os t o 2 0 14
Palermo O RT O BO T ANI CO
Agli alberi piace la musica,
per questo invitano gli uccelli
a cantare sui propri rami.
Mimmo Cuticchio
Città di Palermo
Assessorato alla Cultura
ASSOCIAZIONE
FIGLI D’ARTE CUTICCHIO
direzione artistica
M im mo C u t ic c h i o
Laboratorio per
attori-narratori
M im mo C u t ic c h i o
Laboratorio per bambini
G i o v a n n i G ua r i no
gruppo di lavoro
N i no C u t i c c h i o
G i ac om o C u t i c c h io
T a ni a G i o r d a n o
H ei d i M a n ci n o
M im ma G io r d an o
allestimenti e costumi
T a ni a G i o r d a n o
tecnica
V i n c e n z o C a n n io t o
ufficio stampa
S im on e t t a Tr ov at o
progetto grafico
M e l a D e l l J E rb a
illustrazioni
T a ni a G i o r d a n o
collaborazione ai testi
R o b e r t o G ia mb r o n e
fotografo del festival
V a l e r io B e l l on e
organizzazione
E l is a P u l e o
M o n i c a D J O n o f r i o e Ch i a r a D J A m b r o s
registreranno gli eventi
Si ringrazia
C a r m e l o S a rd e g n a
M an l io S p e c ia l e
e la C oo per a tiv a s oc ia le
H C u lt u r a B ot a n i c a I
LA MA C C H I N A DE I S O G N I
trentunesima edizione
direzione artistica
M I M M O C UT I C C H I O
Tr a i s entieri,
s otto la lu na
3 1 l u g li o , 1, 2 , 3 a g o s t o 2 0 1 4
Palermo OR TO B O TA NI CO
6
T r a i se n ti e r i , s ot to l a lu n a
La letteratura epico-cavelleresca, fonte principale del repertorio dell’Opera dei Pupi e del cunto, è ricca di
descrizioni naturalistiche, di boschi, valli, foreste e brughiere, che fanno da sfondo alle vicende d’amore e
di battaglie. Ma il verde è imprescindibile anche per il Don Chisciotte di Cervantes e finanche per Galileo
Galilei, che osservando la luna col suo primo cannocchiale descrisse un’improbabile vegetazione, mutuata
proprio dalla fantasia dell’Ariosto.
Dalla letteratura al paesaggio e dal paesaggio alla letteratura, lo scambio avviene in direzione biunivoca: lo
scenario dell’Orto Botanico, di per sé carico di tutti i simbolismi che gli sono propri, ritorna all’arte come
elemento ispiratore.
“La Macchina dei Sogni”, ancora una volta, si integra nel luogo che la ospita, rispettandolo e valorizzandone
le potenzialità nascoste. Il verde dell’Orto diventa palcoscenico del mondo e quindi metafora della vita e
del teatro. L’invito a rispettare la natura e le sue forme è un invito a riconoscerne i significati nascosti, con
l’aiuto del teatro, della letteratura e della scienza. Cultura è coltura, come ci insegnano i latini. Prendersi
cura delle piante, coltivarle è, in forma traslata, coltivare se stessi nel rapporto col mondo. Ci piace
immaginare, dunque, l’Orto Botanico di Palermo come ideale terreno di semina per i nostri sogni e i nostri
bisogni di uomini e teatranti.
Mimmo Cuticchio
7
8
L a M ac c h i n a de i S ogn i
L’edizione 2014 del festival di teatro di figura e di narrazione “La Macchina dei Sogni” consisterà in diversi eventi, che avranno luogo negli spazi dell’Orto Botanico di Palermo,
in sintonia con il tema di un laboratorio legato al festival - Tra campagne, valli, pianure e monti - dedicato
al paesaggio e all’ambiente naturale nella tradizione epico-cavalleresca, che Mimmo Cuticchio conduce con
15 allievi narratori provenienti da tutta Italia.
Il teatro diventa ambientale, nel senso avanguardistico (environmental theatre) e naturalistico del termine.
Allo stesso tempo, recuperando le peculiarità del teatro itinerante, si immerge nel territorio rendendo protagonisti prati, piante e fiori.
Mettendo in gioco ancora una volta la sua poetica teatrale, Mimmo Cuticchio ci proporrà, dunque, un connubio inedito e originale fra Les chansons de geste e la natura.
Associazione Figli d’Arte Cuticchio
9
10
G l i e v e n ti
Il pomeriggio del 31 luglio la suggestiva e unica ambientazione dei giardini dell’Orto Botanico di Palermo
farà da cornice e sfondo alle guarattelle napoletane di Bruno Leone, a La Pazzia di Orlando
Associazione Figli d’Arte Cuticchio, episodio tradizionale dell’Opra con le musiche eseguite dal vivo
dell’A
da GliArchiEnsemble, e all’Ubu Re di Jarry rivisitato dalle ombre de Il Teatro degli Incompatibili.
L’11 agosto sarà la volta di Marcel Gorgone e il suo “teatro delle mani”, dell’ensemble di musica medievale
In Taberna, che ci trasporterà nell’universo mitico dell’amor cortese, mentre gli allievi del laboratorio di
Mimmo Cuticchio racconteranno, due storie ciascuno, tratte da repertori diversi ma tutte legate al tema
del verde.
Il 2 agosto, prima che Cuticchio proponga un cunto sulle vicende ariostesche – animando, con la potenza
dell’immaginazione, piante e fiori dell’Orto – tre studiosi saranno chiamati a “raccontare” a loro volta storie
legate al tema del festival. Corrado Bologna, docente di filologia, ci parlerà delle lune dell’Ariosto, di Galilei
e di Leopardi; l’agronomo Giuseppe Barbera farà altrettanto selezionando un racconto legato al paesaggio
dell’Orlando furioso, mentre l’attore e giornalista Gabriello Montemagno leggerà brani tratti dallo stesso
poema. I loro interventi saranno “legati” dai racconti dei narratori del laboratorio, a loro volta guidati da
Mimmo Cuticchio, che qui diviene l’alter ego dell’Ariosto.
Con questa singolare iniziativa, “La Macchina dei Sogni” restituirà una specifica visione de Les chansons,
trasformando l’Orto Botanico in uno specchio culturale, un modello dove scienza e arte celebreranno un
inedito connubio. Come all’interno dello Starlab, un planetario dove grandi e piccini, possono ammirare
uno straordinario cielo stellato e imparare a distinguere pianeti e costellazioni.
Lara Albanese racconterà, per gruppi di 25 persone, due distinte storie, Il gioco di Virginia e Sotto lo stesso
cielo e ci trasporterà in un universo magico dove la scienza di Galileo incrocia antiche leggende cinesi.
Sotto una splendida Luna proiettata sulla cupola del planetario, attraverso la narrazione e le bellissime
sagome realizzate dal burattinaio Mariano Dolci, il pubblico sarà coinvolto in un viaggio tra stelle e corpi
celesti, alla scoperta di come sia cambiato nei secoli il modo di osservare il cielo.
Il 3 agosto, giorno conclusivo del festival, saranno presentati i lavori finali dei due laboratori, quello dedicato agli attori-narratori condotto da Mimmo Cuticchio e quello condotto da Giovanni Guarino,
dedicato ai più piccoli, messaggeri di un mondo migliore.
11
I la bo r at or i
T r a c a m p a gn e , v a l li , pi a n u r e e m on ti
L ab o r a t o r i o p e r at t o r i - n a r r a t o r i c o n d o t t o d a M i m m o C u t ic c h i o - E x c h ie s a d i S a n M a t t ia
Nella letteratura cavalleresca, il paesaggio naturale – campagne, boschi, giardini o selve – nel quale hanno
luogo le avventure di eroi, eroine e cavalieri, costituisce l’elemento unificante delle storie fantastiche.
Sia l’Innamorato che il Furioso descrivono spesso scene ambientate in luoghi del tutto immaginari, con
speciale attenzione al dettaglio paesaggistico, che si presenta come elemento pre-esistente e che, ancor
prima del protagonista, richiede adeguata descrizione.
Angelica, fuggendo dal Pietron di Merlino per cercare il fratello Argalia, entra «in un bosco» e s’imbatte
nell’odiato Rinaldo, il quale cerca il cavallo Baiardo; il paladino insegue Angelica, che scappa di nuovo nel
«bosco della foglia», giunge ad un fiume e trova Ferraù, il quale stava cercando l’elmo caduto in acqua;
Rinaldo e Ferraù si affrontano, ma interrompono il duello per correre insieme entro «selve oscure»
all’inseguimento di Angelica; ad un bivio i due si separano e Ferraù, dopo aver girato a vuoto, si ritrova in
riva al fiume, ove torna a cercare l’elmo, ma si vede comparire il fantasma di Argalia; Angelica continua a
fuggire «tra selve spaventose e scure». E via raccontando.
Les chansons de geste sono piene di campagne, valli, pianure e monti, di giardini incantati e di brughiere,
di selve oscure e di foreste perigliose; eppure, quando ascoltiamo questi racconti e viaggiamo con i
personaggi, spesso ci sfugge il profumo dei fiori o del muschio che i versi descrivono.
I poeti inseriscono la bellezza della natura nei loro componimenti, gli scrittori nei loro romanzi, i narratori
nei loro racconti. Poeti e scrittori arrivano al lettore individualmente, i narratori alla comunità che decide
di ascoltarli.
Il laboratorio Tra campagne, valli, pianure e monti, rivolto a 15 allievi attori-narratori, si presenta, dunque,
come un viaggio dal quale affiorano diversi percorsi narrativi. I narratori viaggeranno nei propri personali
sentieri, con lo scopo di mettere in luce non tanto e non solo i personaggi che animano le storie, ma i
“percorsi” che danno vita ai personaggi. I testi, scelti liberamente dagli stessi allievi, offriranno spunti e
approfondimenti all’interno di una rappresentazione dai continui e molteplici rimandi trasversali, ognuno
dei quali indicherà rotte e sentieri per seguire altri percorsi.
Il laboratorio si è articolato in due momenti. La prima parte ha avuto luogo dal 3 al 14 giugno, la seconda, iniziata il 7 luglio,
si concluderà il 3 agosto con i racconti che gli attori/narratori proporranno al pubblico dell’Orto Botanico.
13
14
... e lJ uom o i ncon tro` l Ja lb ero
Di eci Paladin i de llJO r to è una atipica passeggiata nell’Orto palermitano dove si incontreranno, così
come succede in città, alcuni individui dalle singolari personalità.
L’esperienza sarà condotta, domenica 3 agosto alle 10.30, dal botanico Manlio Speciale.
Di o o n ed u l e
le piante ancestrali e le sfingi guardiane del Tempio
T i p u an a s p e c i o s a
la gialla e volante sorella della Jacaranda
N el u m b o n uc i f er a
lJombrello degli elfi
De nd ro c a l a m us g i g a nt e us
i bambu`, la HCronopiantaI
F i c u s m a g n ol i o i d e s
HNecat-PlantasI
J u b a e a c h i le n s i s
Principes Plantarum
F i c u s b e n g h a le n s i s
il riposo di Siddharta
T a xo di um di st i ch um
Daunbailo`
B o m b a x m a l a b a ri c u m
custode della tropicalita`
G i n g k o b il o b a
lJalbero degli iniziati
15
S to r i a di u n G i r a sol e
L a b o r a t o r i o p e r b a m b i n i c o n d o t t o d a G i ov a n n i G u a r i n o - E x c h i e s a d i S a n M a t t i a
Storia di un Girasole è liberamente tratta dal libro di Daniela Zurlan Fior di favole, miti e leggende
sull’origine dei fiori, che è il punto di partenza del Laboratorio.
Sono innumerevoli le fiabe che parlano di fiori, che raccontano come sono nati, il loro essere simbolo di
bellezza assoluta e massima fragilità. In un mondo in cui la bellezza è diventata status omologante ed
esteriore e la fragilità un disvalore, le favole sui fiori rinviano ad una riflessione sul rapporto tra il proprio
apparire e il proprio essere senza uscire dal “mondo incantato” dell’immaginario popolare, per “cogliere”
dalla sua saggezza, come si fa con i fiori, un’esperienza durevole di bellezza interiore. Inoltre, parlare di fiori
è un modo “altro” per parlare di ambiente.
Tra le tante, Giovanni Guarino ne ha scelto una che racconta l’origine del nome del “Girasole”.
È la storia di Giovannino e del suo viaggio che intraprende per compiere una grande azione affinché tutti
lo possano riconoscere come Giovanni. Incontrerà draghi, uccelli esotici, cavalli alati fino al compimento
della sua missione. Ma un’altra grande prova lo attenderà alla fine del viaggio: liberare la sua amata Caterina
dall’incantesimo di una strega, che potrà fare grazie all’aiuto del più piccolo dei raggi del sole.
Giovanni diventerà un vecchio giardiniere, che ha sempre una storia da raccontare, che parla alle sue piante
e delle sue piante racconta le avventure, le origini. Un vecchio giardiniere capace di regalarci nuovi mondi,
giocando con il teatro delle ombre oppure con i pupazzi, di insegnarci filastrocche e canzoni e sarà proprio
lui l’anfitrione che ci condurrà nel fantastico mondo dei fiori.
Il laboratorio, dal 29 luglio al 3 agosto, coinvolge i bambini in tutte le fasi della creazione. I partecipanti, divisi in gruppi di
lavoro, attraverso il gioco e l’animazione teatrale, affrontano specifici elementi espressivi: scenografia, testo, drammatizzazione,
fino ad arrivare ad una vera e propria messa in scena, che viene presentata al pubblico domenica 3 agosto.
17
18
CALENDARIO
19
1
2
3
4
5
6
7
11
Centra
le
9
2
Viale
Viale delle
10
13
20
palme
5
6
12
Viale Giuseppe Tineo
7
4
iM
uig
le L
Via
3
8
1
i
rtin
ma
e
ont
Viale Vincenzo Tineo
Ingresso Viale Vincenzo Tineo
Incrocio Viale Centrale con Viale delle palme
Viale Vincenzo Tineo
Ficus Magnolides Macrofilla
Sangue di Drago
Papiro
Cancello di Viale Luigi Montemartini
8 Serra Maria Carolina
9 Viale Filippo Parlatore allJaltezza acquarium
10 Piazzale antistante Gymnasium
11 Acquarium
12 Bambu`
13 Gymnasium
3 1 l u g li o
1 7 , 45
18 ,1 5
18 ,3 0
18 ,3 0
18 ,4 5
19 ,3 0
19 ,5 0
2 0 ,0 0
2 0 ,1 0
1 a g os t o
1 7 , 45
18 ,1 0
18 ,3 0
18 ,3 0
19 ,0 0
19 ,1 5
19 ,3 0
19 ,3 0
2 0 ,0 0
2 a g o st o
1 7 , 45
18 ,0 0
18 ,3 0
18 ,4 5
19 ,1 5
19 ,4 5
2 0 ,0 0
2 0 ,1 5
2 0 ,3 0
3 a g o st o
10 , 3 0
1 7 , 45
19 ,0 0
Bruno Leone - St o ri e di P ul ci n el l a
Santa Buttaci - L a ro sa d el l Ji mm or t a li t a`
Mariano Dolci e Lara Albanese - S ot t o l o st e ss o ci el o
Maddalena Campanella - D ue ci l ie gi i nn am or a t i
Figli dJArte Cuticchio - L a pa zzi a di O rl a ndo
Mariano Dolci e Lara Albanese - S ot t o l o st e ss o ci el o
Valeria Di Chiara - I l na rc is o se l va t i co e il p ap av er o r o sso
Tiziana Cuticchio - G r at t ul a be dda t t ul a
Il Teatro degli Incompatibili - U bu re /R ap so di a pe r unJ a sce sa
1
2
13
3
4
13
5
6
7
Marcel Gorgone - I l si gn o re de l le di t a
Marianna Di Muro - I l f i o re nu ov o
Giusva Pecoraino - I ca l za ri l i qu ef a t ti
Mariano Dolci e Lara Albanese - I l gi o co di V i rgi n ia
Michele Neri - Pe r in a
Cesare Maschi - L a st o ri a de l bo i a
Salvatore Ragusa - U s ce ccu ca pa rl a
Mariano Dolci e Lara Albanese - I l gi o co di V i rgi n ia
In Taberna - Co n cer t o di mu si ca me di ev a le
1
8
2
13
9
7
4
13
10
Chiara Di Dino - L a rr i vo d i A n gel i ca a P ar i gi
Gabriello Montemagno - An gel i ca c he sf ugg e a l l Ja mo r e
Isabella Messina - B ra da ma nt e e lJ I ppo gr i f o
Giuseppe Barbera - E an che gl i a l ber i i o ca nt o .. . .
Santa Buttaci - Ol i mp ia
Corrado Bologna - L a Lu na de l lJ A ri o st o , di G al i l ei , di L eo p ar di
Giuseppe Provinzano - An gel i ca e Med o ro
Giusva Pecoraino - R ugg ie r o, B ra da ma nt e e Mar f is a
Mimmo Cuticchio - B a t ta gl i a di t re co n t ro t re a l l Ji so l a di L a mpe dus a
1
8
12
2
11
4
7
4
10
Manlio Speciale - . .. e lJ uo mo i n co nt r o` lJ a l ber o
Laboratorio bambini - St o r ia di u n G i ra s ol e c onc lu sion e
Laboratorio attori-narratori - Tr a va l li , ca mpa gn e, pi a nu re e mo nt i
i ti n e r a n t e
10
2
co nc lu si on e
21
22
I P r o t a g o n i s t i d el f e s t i v a l :
L a r a A l b a n e s e G a s t r o n o ma
Dopo essersi laureata in fisica con una tesi sulle particelle elementari (le più piccole parti di materia oggi conosciute)
realizzata presso il laboratorio Rutherford di Oxford, si è resa conto di preferire anche nella vita i piccoli ai grandi,
scegliendo di dedicare il proprio lavoro alla comunicazione della scienza ai bambine e alle bambine di tutto il mondo.
È stata responsabile di diversi progetti finanziati sia a livello locale che europeo ed ha collaborato come consulente
nel campo della didattica e della comunicazione della scienza con osservatori astronomici, enti di ricerca e Università
sia italiani che esteri. Ha scritto quindici libri per bambini e pubblicato un centinaio di articoli (questa volta per
grandi). Per il suo lavoro ha vinto numerosi premi. Nel 2013 ha ricevuto il premio Andersen “per l’opera entusiasta,
qualificata e innovativa svolta in campo astronomico e scientifico,coniugando felicemente divulgazione e narrazione”.
Nel 2014 ha vinto il premio nazionale per la divulgazione scientifica “Un libro per l’ambiente”.
Ai più grandi propone conferenze, spettacoli e osservazioni del cielo. È professoressa a contratto del laboratorio di
Didattica Museale e Divulgazione Scientifica presso l’Università degli studi di Parma (ALEF).
G i us e p p e B a r b e r a G ag r o n o mo
Giuseppe Barbera è professore di Colture Arboree all’Università di Palermo. Si occupa di alberi, sistemi produttivi
e paesaggi dell’ agricoltura mediterranea. È responsabile di progetti nazionali sui paesaggi agrari tradizionali. È socio
onorario dell’ Associazione Italiana Architettura del Paesaggio e membro del Comitato Scientifico della Fondazione
Benetton, Studi e Ricerche. Per il FAI ha curato il recupero del giardino della Kolymbetra nella Valle dei Templi.
Ha scritto numerosi libri. Tra gli ultimi Tuttifrutti. Viaggio tra gli alberi mediterranei tra scienza e letteratura
Mondadori, 2007,vincitore del Premio Giardini Hanbury Grinzane Cavour; Abbracciare gli alberi, mille buone
ragioni per piantarli e difenderli, Mondadori, 2009; Conca d’oro, Sellerio, 2012.
Negli ultimi due anni è stato assessore all’ambiente del Comune di Palermo e ha iniziato ad occuparsi dell’agricoltura
della Conca d’oro, della Favorita e del recupero del giardino storico di Villa Trabia.
C orra d o Bol og n a G f i l ol og o
È Professore Ordinario di Filologia e linguistica romanza nel Dipartimento di Lingue, letterature e culture straniere
dell’Università di Roma Tre; ha insegnato la stessa materia nelle Università di Ginevra, di Chieti e di Roma “La
Sapienza”. Si è occupato dei temi della Voce nelle sue dimensioni filosofiche, teologiche, antropologiche, teatrali
(Flatus vocis. Metafisica e antropologia della voce, con prefazione di P. Zumthor, Bologna 1992) e delle rappresentazioni
della Fortuna nella cultura occidentale (Immagini di Fortuna. Pensiero, arte e letteratura fra antico e moderno, Firenze
1995). Studia soprattutto i rapporti fra letteratura, arti visive e scena teatrale nella tradizione europea, con una
particolare attenzione per la forza spirituale e comunicativa dell’immagine nella raffigurazione artistica e nella
costruzione della metafora letteraria.
Ha scritto fra l’altro sulla Commedia di Dante (Il ritorno di Beatrice. Simmetrie dantesche fra “Vita Nova”, petrose e
“Commedia”, Roma 1998), sull’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto (La macchina del “Furioso”. Una lettura delle “Satire”
23
e dell’“Orlando”, Torino 1998), sul Don Chisciotte di Miguel de Cervantes. A proposito di quest’ultimo capolavoro ha
collaborato con Mimmo Paladino per la produzione di un’edizione illustrata del testo e di un “libro d’artista” (Roma
2005), ed anche per la sceneggiatura del film Quijote, presentato al festival del Cinema di Venezia nel 2006.
G i ac o m o C u t i c c h i o G o p r a n t e e m u s i c i s t a
Nato a Palermo nel 1982, è compositore, pianista ed erede di una delle più robuste e vitali tradizioni teatrali siciliane
dell’Opera dei pupi. Figlio e nipote di opranti-pupari, la sua formazione d’artista ha luogo tra avventure cavalleresche,
battaglie e passioni contrastate, nella cornice di estremo rigore e attenzione che caratterizza l’attività teatrale di
famiglia. L’inclinazione per la musica del piccolo Giacomo trova fertilissima terra tra i suoni del pianino a cilindro,
che tradizionalmente scandisce e commenta le vicende dei paladini di Francia, e lo straordinario e prezioso esercizio
della vocalità proprio dell’Opra e del cunto. Giacomo compie le tappe del consueto apprendistato dell’Opera dei
pupi: da suonatore di pianino ad aiutante di prima quinta, ad oprante completo, capace di dirigere per intero uno
spettacolo e dare voce a tutti i pupi.
Convivono in lui due anime, quella di oprante e quella di musicista; alla base di uno straordinario intuito per il suono
e per la drammaturgia è possibile rintracciare, nelle sue composizioni teatrale e musicali, la prassi del cunto, di cui
il padre Mimmo è l’ultimo autentico erede.
Dal 2003 dirige la compagnia Figli d’Arte Cuticchio, rappresentando gli spettacoli dei pupi per i giovani e gli
studenti nel teatro di Via Bara all’Olivella a Palermo.
Nel 2013 pubblica il suo primo CD Quaderno di danze e battaglie dell’Opera dei Pupi, distribuito dalla casa discografica Egea.
M i m m o C u t i c c hi o G o p r a nt e p up a r o , c o n t a s t o r i e , a u t o r e e r e g i s t a
Universalmente riconosciuto come il massimo rappresentante dell’Opera dei Pupi, Cuticchio ha traghettato la
sapienza e il patrimonio tradizionale nel teatro contemporaneo, sperimentando nuove forme di rappresentazione nel
rispetto della tradizione ereditata dal padre. Tutti gli spettacoli di Cuticchio, permeati dalla sua storia personale,
mettono in campo il “mestiere”, ovvero l’insieme di strutture e attrezzi in dotazione alla famiglia d’arte, un “saper
fare” ereditato dai maestri ma arricchito dalla ricerca continua di nuove forme e nuove dinamiche della scena.
La qualità davvero eccezionale di Mimmo Cuticchio – la cui fama è ormai vastissima – è quella di saper coniugare
le caratteristiche del cunto popolare con l’abilità del regista-interprete del teatro dei pupi, capace di affidare
all’improvvisazione lo svolgimento di un canovaccio di tradizione secolare, con un raffinato approfondimento delle
radici storiche del repertorio ed una profonda riflessione sul significato che la civiltà epico-narrativa del Medio Evo
ha conservato nel tempo, attraverso il variare delle forme letterarie e la metamorfosi che i diversi generi hanno
imposto ai temi e ai personaggi della storia cavalleresca.
Accanto al repertorio classico (il ciclo dei Paladini di Francia, le cui fonti sono nell’Orlando Furioso e in altri poemi
cavallereschi), Cuticchio ha costruito un repertorio di nuove storie, spesso legate all’attualità, che mette in scena con
soluzioni registiche innovative, sempre legate alle tecniche del cunto e dell’Opera dei pupi. Ha collaborato, tra gli altri,
con Salvatore Sciarrino e Mimmo Paladino. Nel 1971 ha fondato, e dirige tuttora, la compagnia Figli d’Arte Cuticchio,
nel 1973 apre un suo Teatro di Pupi a Palermo, in via Bara all’Olivella, nel 1997 la Scuola per pupari e cuntisti. È
24
autore di numerose pubblicazioni sul Teatro dei Pupi e sul Cunto, tra gli ultimi Aladino di tutti i colori, Arianna
Editore 2009, La nuova vita di un mestiere antico - in viaggio con l’Opera dei pupi e il Cunto, Liguori Editore 2010.
M a r i a n o D o l c i G b u r a t t i na i o
Nato a Belgrado nel 1937, insegna per quattro anni (dal ’65 al ’69) Matematica e Osservazioni Scientifiche nella
scuola media. Nei primi anni ’60 conosce la compagnia del “Teatro Sperimentale dei Burattini di Otello Sarzi”, con
cui inizia una collaborazione sempre più intensa, fino a diventare incompatibile con gli studi e l’insegnamento. Da
allora e per tutta la vita ha utilizzato marionette e burattini nel proprio lavoro. Con questi strumenti ha attraversato,
e a volte riattraversato, i tre diversi contesti dove è possibile incontrarli, ossia teatro, educazione e attività di
mediazione nella cura e nel sociale. Nel 1970 è assunto dal Comune di Reggio Emilia per dirigere il “Laboratorio
di Animazione” (ora intestato a Gianni Rodari) delle scuole e negli asili nido comunali, in modo da sperimentare
tutte le potenzialità pedagogiche dei burattini nelle istituzioni della città, fino al pensionamento avvenuto nel 2002.
Sotto la direzione della fisica Lara Albanese (ricercatrice all’osservatorio astronomico di Arcetri), collabora ad attività
di diffusione della cultura astronomica rivolte a bambini e ragazzi attraverso il teatro delle ombre. È autore di
numerose pubblicazioni tradotte in varie lingue.
M a r c e l l o Go r go n e G bu r a t ti n a i o
Noto come Marcel, artista eclettico di Piazza Navona, ama far divertire i bambini e rendere nostalgici i più grandi,
strappare un sorriso a chiunque si fermi a guardar muovere le sue dita che animano vari personaggi, da Charlot a
Michael Jackson. Di lui hanno parlato giornali italiani e stranieri. Marcel ha partecipato a film, spettacoli teatrali
e trasmissioni televisive. Nato in Sicilia, ha cominciato giovanissimo a girare il mondo, vendendo giocattoli fatti a
mano a grandi aziende, fino a quando decide di abbracciare l’avventura dell’arte di strada.
A seguito di un nuovo regolamento del Comune di Roma, che impone restrizioni all’esibizione degli artisti di strada
in alcune piazze storiche della città, compresa piazza Navona, decide di interrompere l’attività di burattinaio e,
incoraggiato da chi segue con affetto e fedeltà il suo percorso creativo, realizza un libro, Il signore delle dita, che
conduce i lettori dentro la propria vita intrisa di favola e poesia.
G i o v an n i G u a r i n o - n ar r a t o r e e a ni m a t o r e t e a t r a l e
È tra i fondatori del CREST di Taranto. Nato e cresciuto nel dedalo delle viuzze della città vecchia, sin da bambino ne ha
assorbito i suoni caratteristici: le barche che rientravano all’alba dalla pesca, le voci che riempivano i vicoli di richiami, i
“cunti” dell’amata zia Mimina, che raccontava ogni sera per strada. Nel corso degli anni, decine di scelte scellerate hanno
ridotto la città di Taranto, l’antica capitale della Magna Grecia, in un coacervo di tensioni, rabbia e povertà. L’industria ha
aggredito il territorio producendo fumi, veleni, disoccupazione, tensione sociale ma ancor più tragicamente morte e
miseria. Vivendo ancora nel cuore della vecchia città, Guarino ha potuto constatate che di quelle voci che riempivano i
vicoli non è rimasto niente. Solo il ricordo e l’eco sono ancora presenti nella sua testa e nel suo cuore. Per questo, da
qualche anno, la sua attenzione è riservata a quelle attività che vedono il teatro calarsi nel sociale, per diventare occasione
di socializzazione propositiva, di comunicazione, di conoscenza. Ama molto lavorare con i bambini di ogni età.
25
I n Ta b e rn a- En se m b le d i m u sica me d iev a le H Hist oriae A n tiq uae
aeII
Una grande passione per la cultura musicale del Medioevo ed anni di certosina ricerca, sono stati la base per
l’aggregazione e la successiva maturazione artistica del gruppo di musica medievale “Historiæ Antiquæ”. Inizialmente
il gruppo si è concentrato nella rappresentazione teatrale delle vite dei santi, mettendo in scena l’oratorio Ave Miriam
e A laude di Cristo, sulla vita di san Francesco d’Assisi, presentandoli in chiese ed abbazie medievali della Sicilia.
Danze, trotti, laudi, rondò, canti, gighe e intermezzi del XI-XV sec. italiano e celtico sono eseguiti con fedeli
ricostruzioni di strumenti musicali del medioevo e del primo rinascimento.
Il continuo studio ha spinto il gruppo ad una costante crescita artistica. Oggi l’ensemble, oltre ad avere arricchito
la propria strumentazione, ha ampliato l’ambito di ricerca, estendendolo alla musica celtica medioevale. Le
caratteristiche che distinguono l’ensemble sono la vivacità espressiva e la spontaneità, con le quali si presenta al
pubblico rendendo gradevole l’ascolto.
B r un o L e o n e G g u ar at t e l l a r o
Bruno Leone apprende l’arte delle guarattelle da Nunzio Zampella, ultimo maestro guarattellaro napoletano, ed
evita in tal modo la scomparsa di una tradizione che risale a girovaghi e saltimbanchi medievali. L’arte delle guarattelle
deve la sua vitalità alla capacità dei burattinai di coniugare memoria e attualità in un rapporto molto stretto col
pubblico. Bruno Leone, che ha ripreso canovacci e stili di quest’arte, ha contribuito con efficacia alla ripresa di un
genere teatrale molto importante per la storia della cultura napoletana ed europea. Storie di Pulcinella è un modo di
presentare i canovacci antichi nella loro modernità e universalità, alternandoli con altre storie antiche e moderne;
oltre che spettacolo può diventare incontro, lezione, storia, commedia dell’arte antica e moderna, viaggio nel mondo
meraviglioso delle guarattelle.
G a b r i e l l o Mo n t e m a g n o G g i o r n a l i s t a e a t t o r e
Nato a Caltagirone nel 1938, è giornalista professionista. Dal ’72 al ’92 è stato redattore del quotidiano “L’Ora”. Per
oltre vent’anni ha collaborato con i programmi regionali della RAI. Fin dal tempo del Cut (Centro Universitario
Teatrale) ha svolto intensa attività nel teatro di prosa in qualità di attore e regista. È stato tra i fondatori del Teatro
dei 172 e poi del Teatro Teatés di Michele Perriera. Per la scena ha scritto, pubblicato, diretto e interpretato tra gli
altri: Discorso sulla contrapposizione tra violenza e non-violenza a proposito della morte violenta del non-violento Martin
Luther King (insieme a Piero Violante, 1968), Il sogno spezzato di Rita Atria (1992, premio Mazzucco come miglior
spettacolo nella stagione ’92-’93), Tutte le donne del viceré (1997, da storie e leggende di Luigi Natoli), Consigli per
le signore, ovvero i mostri di villa Palagonia (1999); per il Teatro Biondo Stabile di Palermo ha scritto, diretto e
interpretato Il delirio di Francesco Elia, cameriere del conte Alfieri (2003), Bravo Bert! (2006), Belìce. Oratorio per
Ludovico Corrao (2013).
Tra le altre pubblicazioni: Inchiesta sul teatro di prosa in Sicilia (Flaccovio 1968), Scena in rivolta, Storia del teatro
politico in Sicilia (Flaccovio 1980), Palermo, la primavera interrotta (Nem 1990), Eppur non si muove, Splendori e
miserie degli inventori palermitani (editore ‘Palermo’ 1993), Luigi Natoli e i Beati Paoli (Flaccovio 2002).
26
G l i A r c hi E n s e m b l e - g r u p p o d i m u s i c a d a c a m e r a
Si compone di undici strumentisti: tre violini primi, tre violini secondi, due viole, due violoncelli ed un contrabbasso.
La collaborazione con grandi solisti e direttori (Boris Belkin, Günter Neuhold, George Pehlivanian, Hubert Soudant,
ecc.) e l’esperienza maturata sulle scene musicali di rilevanza nazionale ed internazionale hanno consentito
all’ensemble, di affinare un repertorio sempre più ampio e di alto livello.
GliArchiEnsemble sono stati in tournèe oltre che in Italia anche in Brasile, Argentina, Uruguay e Cina. Nel 2011
iniziano una collaborazione con il compositore siciliano Mario Crispi e il gruppo Arenaria. Il 2013 vede l’ensemble
impegnato nella registrazione di musiche originali del compositore Angelo Gilardino e nella realizzazione della
colonna sonora scritta da Francesco Di Fiore per il film “Ore Diciotto In Punto” del regista Giuseppe Gigliorosso.
Nel dicembre 2013 GliArchiEsemble hanno celebrato i dieci anni di carriera con una nuova produzione discografica
dal titolo “Suggestioni” con etichetta Stradivarius.
M a n l i o S pe c i a l e - bo t a n i c o
Dottore di Ricerca in Botanica, Agronomo, Violinista, è stato invaso dal mondo vegetale in modo irreversibile
diversi anni addietro, a Bologna. Gilles Deleuze avrebbe detto: “un’irruzione delle piante dentro di se”. Da allora
non ha mai smesso di osservare, studiare, stupirsi e ammirare, per poi piantare e far crescere, quegli esseri
clorofilliani a lui tanto cari. Ha insegnato Botanica per qualche anno ed è autore di numerose pubblicazioni
inerenti la flora esotica e i giardini storici. Insieme a P. Puccio e A. Carapezza ha curato la stesura del noto libro
Pomelia felicissima, una monografia dedicata alla celeberrima Plumeria rubra, fiore simbolo della Città. Oggi
questa verde dedizione si è espansa rizomaticamente nel suo nucleo familiare, con la sua compagna paesaggista
californiana, Cassandra, incontrata proprio nell’Orto palermitano, e la loro bambina, chiamata, giustamente,
Flora. Lavora e opera presso l’Orto botanico dell’Università di Palermo.
I l T e a t r o d e g l i In c o m p a t i b i l i
Nasce nel 2013 dalla volontà di Andrea Acciai e Roberta Lombardo dopo l’esperienza maturata nel corso degli anni
in incontri di natura teatrale e sperimentazione artistica. Il lavoro del gruppo, che si avvale della collaborazione di
personalità provenienti dai più diversi ambiti espressivi, muove la sua indagine a partire dalla rilettura e riscrittura
di opere di forte contento simbolico ed espressivo, nel tentativo di ricreare una visione dal carattere meraviglioso,
capace di coinvolgere intimamente ogni spettatore. Questo diviene possibile attraverso l’orchestrazione sulla Scena
di differenti mezzi espressivi quali la Voce – con le sue repentine e magiche trasformazioni; la Musica - intesa come
composizione originale ed eseguita dal vivo; e gli elementi del Teatro di Figura - quali burattini, marionette e ombre,
realizzate con un attento lavoro artigianale.
27
28
I n ar r ato r i :
Sa nt a B ut t a ci
La Rosa dellJImmortalita` e Olimpia
M a d d a l e n a C a m p a n e l la
Due ciliegi innamorati e LJarrivo di Angelica
L i b r a n te C o s ta
Saurra e La Pazzia di Orlando
T i zi a na Cut i cc hi o
Grattula Biddattula e La morte di Angelica
V al e r i a D i C h i ar a
Il narciso selvatico e il papavero rosso e Il Palazzo Incantato
C h i ar a D i D i n o
Grieg e la natura e LJarrivo di Angelica a Parigi
Ce sa r e M a sc hi
La storia dei boia
D a v id e G r e c o
Brunello allalbero
I s a b e ll a M e s s i n a
La ragazza del melone e Bradamante e lJippogrifo
M a ri a nn a D i M ur o
Il fiore nuovo e La morte di Zerbino e Isabella
M i c h e l e Ne r i
Perina e Astolfo contro Caligorante
G i u s v a Pe c o r ai n o
I calzari liquefatti e Il riconoscimento di Bradamante, Marfisa e Ruggiero
G i use pp e P r o vi nz a no
Landolfino e Polidoro e Angelica e Medoro
S a l v a t o r e R ag u s a
U scieccu ca parra e Astolfo sulla luna
29
F i g l i dJ A r t e C u t i c c h i o - P a l e r m o
30
L’Associazione Figli d’Arte Cuticchio continua e rinnova una antica tradizione iniziata nel 1933 quando il
Cav. Giacomo Cuticchio (1917 - 1985) fondò il suo Teatro dei Pupi a Palermo. A Mimmo Cuticchio, il maggiore
dei figli maschi, si deve la continuità, l’affermazione e il rilancio della tradizione familiare.
Oltre all’attività di conservazione, l’associazione porta avanti la promozione attraverso l’organizzazione di nuovi spettacoli,
rassegne, mostre, convegni, seminari. Nel 1973 apre il suo teatro a Palermo, in Via Bara all’Olivella, nel cuore della città
storica. Dal 1984 realizza “La Macchina dei Sogni” e, dal 1997, la prima Scuola per pupari e cuntisti, con l’obiettivo di
garantire un futuro all’Opera dei Pupi e al Cunto.
Città di Palermo
Assessorato alla Cultura
Orto Botanico
Università di Palermo
O r to Bo tan ic o d i P al e r m o
Via Lincoln, 2 - 90133 Palermo
tel.+39 091 23891236
w ww . o r t o b o t a n i c o . u n i p a . i t
ingresso spettacoli dalle ore 17,30 alle 20,00
b i g li e tt o i n gr e s s o 3 €
A s s o c i a z i o n e F i g l i d JA r t e C u t i c c h i o
Uffici e Teatro - via Bara allJOlivella, 95
90133 Palermo - Italia
tel. +39 091 323400
ASSOCIAZIONE
FIGLI D’ARTE CUTICCHIO w ww .f ig li da rte cu ti cch io .com