AZIENDA SANITARIA DELLA PROVINCIA DI LODI
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AZIENDA SANITARIA DELLA PROVINCIA DI LODI
Presidi Ospedalieri: Bollate, Garbagnate M.se, Passirana, Rho ALLEGATO N. 1 ALL’AVVISO PUBBLICO PER LA RICERCA DI SOGGETTI PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI AZIENDALI MEDIANTE EROGAZIONI LIBERALI ELENCO DEI PROGETTI PROGETTO N. 1 Avviso di riferimento Deliberazione n. 245/2015/DG del 24 aprile 2015 Tipologia di riferimento Sostegno per attività sanitarie SCHEDA DI PROGETTO Data di emissione titolo MONITORAGGIO DALLA 38° ALLA 41° SETTIMANA E PROGRAMMAZIONE DEL PARTO Struttura proponente UOC Ginecologia e Ostetricia Rho Responsabile progetto Dr. Ambrogio Frigerio Responsabile UOC Ginecologia e Ostetricia Rho Tel. 02994303352 e-mail: [email protected] Fasi e tempi di realizzazione 12 mesi; rinnovabile Razionale del progetto La natimortalità, la mortalità e morbilità neonatale ed infantile aumentano oltre le 40 settimane di gestazione. Dalla 40 esima alla 42esima settimana la mortalità perinatale raddoppia passando da 2-3 casi a 4-7 casi ogni 1000 nati, dalla 43esima settimana aumenta di 4 volte e infine, dalla 44esima settimana aumenta di 5-7 volte I rischi legati ad una gravidanza post-termine sono correlati alla senescenza placentare che può determinare una sofferenza fetale subacuta o cronica che a sua volta può causare una morte endouterina. Di fronte ad una gravidanza post-termine è importante distinguere quelle gravidanze protratte senza complicazioni da quelle invece con un quadro di insufficienza placentare. Per quanto riguarda i rischi materni, un recente studio ha evidenziato un aumento delle complicanze materne dopo la 40 esima settimana, confermando una serie di dati già evidenziati in precedenza, nello specifico un raddoppio delle percentuali di taglio cesareo, un aumento delle distocie e di lesioni perineali gravi. Pag. 1 di 13 Obiettivi del progetto Riferimenti istituzionali e di società scientifiche Letteratura di riferimento Lo scopo di tale progetto è quello di attuare un ambulatorio specifico che si occupi dei comportamenti clinici e della sorveglianza della gravidanza che giunge a termine gestendo con appropriatezza il calendario, i tipi di controllo e l’impiego dell’induzione del travaglio di parto. Tutto ciò al fine di minimizzare i rischi materno fetali e continuando ad offrire un percorso naturale per le donne che presentano andamento fisiologico della gravidanza anche nel periodo oltre il termine. ACOG Practice Bulletin No. 55, Management of Post Term Pregnancy. Obstet Gynecol 2004; 104: 639-646 Linee guida S.I.E.O.G., 2006. .Martin JA, Hamilton BE, Sutton PD, Ventura SJ, Menacker F, Munson ML. Births: final data for 2002. Natl Vital Stat Rep 2003;52(10):1–113. Zeitlin J et al.,Variation in rates of post term birth in Europe, BJOG 2007; 114: 1097-1103. 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Williams Obstetrics 22nd Edition 2005: 373387. Risorse professionali Risorse organizzative contropartita per i finanziatori Finanziamento richiesto Medico specialista in ostetricia e ginecologia con comprovata competenza nella valutazione della gravidanza O.T., che svolgerà attività clinica presso L’U.O. di Ginecologia e Ostetrica del P.O. di Rho. E’ richiesto un impegno orario/settimanale non inferiore alle 20 ore. Non prevista. Trattasi di elargizione liberale a scopo clinico E’ previsto un costo per l’attivazione del progetto non inferiore ai 20.000 Euro annui, da utilizzarsi per l’attivazione di una Borsa /Contratto per il medico vincitore del bando e per quanto necessario al progetto. Pag. 3 di 13 PROGETTO N. 2 Avviso di riferimento Deliberazione n. 245/2015/DG del 24 aprile 2015 Tipologia di riferimento Sostegno per attività sanitarie SCHEDA DI PROGETTO Data di emissione Titolo Struttura proponente Responsabile del progetto “IMPIEGO DEL TECNICO SPECIALIZZATO DI ECOCARDIOGRAFIA FINALIZZATO ALLA RIDUZIONE DELLE LISTE DI ATTESA E OTTIMIZZAZIONE DELLA QUALITÀ DELL’ESECUZIONE DELLA METODICA CHE PERMETTEREBBE INCREMENTO DELLE ESECUZIONI DI ECOCARDIOGRAFIE COMPLESSE, COME ECOTRANSESOFAGEO E ED ECOSTRESS ” UOC Cardiologia Rho Prof. G. De Angelis Responsabile UOC Cardiologia e UTIC 2 Rho Tel. 02 994303204 / e-mail [email protected] Fasi e tempi di realizzazioni stimati dodici mesi/rinnovabile Razionale del progetto Il Tecnico di Fisiopatologia Cardiovascolare in Italia nasce dalla necessità di avere un’interfaccia Apparecchiatura Elettromedicale-PazienteMedico. Applica elettrodi, manicotti, sonde, trasduttori, ecc in maniera non invasiva, acquisisce, registra, misura, elabora e successivamente archivia dati biomedici. Collabora con il Medico nelle procedure invasive e semi-invasive. Si occupa della manutenzione delle apparecchiature e mantiene i rapporti con l’ufficio tecnico. I campi di applicazione di questa figura professionale sono: Elettrocardiografia, Ambulatorio PM, Ergometria, Ambulatorio Holter, Emodinamica-Elettrofisiologia (sala), Ecocardiografia, Unità Coronarica. Il tecnico in Ecocardiografia deve conoscere molto bene l’anatomia e la fisiologia del cuore sia normale che patologico, nonché le varie protesi o devices ( protesi valvolari, pm, trapianti,…) e come queste interagiscono con esso. Deve conoscere le varie metodiche ultrasoniche e i principi fisici che le governano. L’ecocardiografia è la metodica diagnostica che si avvale degli ultrasuoni per studiare la morfologia e la funzione delle strutture dell’apparato cardiovascolare. Idealmente l’esecuzione di un esame ecocardiografico può essere scomposta in una fase di acquisizione delle immagini fisse e in movimento (frame e loop rispettivamente), in una fase di analisi delle stesse immagini che comprende anche l’esecuzione di particolari misure (dimensioni lineari di cavità e vasi, volumi, velocità Doppler di flusso, gradienti pressori, ecc), che conduce infine all’interpretazione dell’esame ed alla produzione di un referto che comprende le conclusioni diagnostiche dell’esame stesso. Tradizionalmente gli esami ecocardiografici sono eseguiti da medici cardiologi che eseguono le varie fasi dell’esame a bordo dell’ecocardiografo. Dall’inizio degli anni ’80 nel mondo anglosassone e, negli ultimi anni anche nel nostro paese, si è affermata la figura del Tecnico di Ecocardiografia (Sonographer) ossia una figura professionale che, dopo un adeguato iter formativo, affianca il medico cardiologo nell’esecuzione degli esami ecocardiografici. Già nel 1992 l’American Society of Ecocardiography (ASE) pubblicava linee guida Pag. 4 di 13 Obiettivo del progetto (successivamente aggiornate nel 2001) per la formazione dei tecnici di ecocardiografia. Il sonographer quindi è il tecnico dedicato all’acquisizione delle immagini ecocardiografiche su cui si baseranno le conclusioni diagnostiche dell’esame. Inoltre deve possedere conoscenze adeguate a interpretare le immagini acquisite e a effettuare su queste ultime una serie di misure che forniscono al medico cardiologo un data set preliminare di informazioni su cui si baserà l’interpretazione finale dell’esame. Alla luce di quanto sopraesposto lo scopo del progetto è quello di impiegare la figura di sonographer per ottimizzare il lavoro del medico che è principalmente quello di diagnosi e cura. In tale modo il tempo medico “perso” per la mera esecuzione del test può essere meglio impiegato per esecuzione di esami molto più complessi e in cui la presenza del medico è mandatoria, come l’ecostress ed ecocardiotransesogeo, e per cui la lista d’attesa è conseguentemente lunga. Per quanto riguarda l’ambiente ideale in cui si esprime la professionalità del sonographer è senz’altro il Laboratorio digitale di Ecocardiografia, ossia il modello organizzativo in cui l’acquisizione ed archiviazione delle immagini, la revisione e l’analisi delle stesse, le misurazioni, la produzione e l’archiviazione dei referti avvengono in modalità digitale. Si tratta di un modello già consolidato in ambiente radiologico, ma che fatica ad affermarsi in ambiente cardiologico, ed in particolare ecocardiografico, poiché probabilmente presuppone uno sforzo organizzativo iniziale che non tutti sono inclini ad affrontare. I vantaggi di tale modello sono innumerevoli sia dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro, che dal punto di vista clinico (basti pensare, a titolo esemplificativo, all’importanza di poter rivedere ogni volta che è necessario le immagini di un esame ecocardiografico e di poterle condividere sia localmente, ma soprattutto a distanza per ottimizzare la gestione clinica del paziente). Nel Laboratorio digitale di Ecocardiografia il sonographer ha la possibilità di dedicarsi in prima istanza all’acquisizione della serie di immagini prestabilite per ogni esame ecocardiografico (protocollo di acquisizione), di fornire la prova della qualità delle immagini acquisite (superando in tal modo il limite storico dell’ecocardiografia, ossia l’estrema difficoltà a fornire la prova documentale delle conclusioni diagnostiche contenute nel referto) e di affermare pertanto in modo inequivocabile la propria professionalità. Inoltre ha la possibilità di dedicare il tempo necessario per ogni singolo esame alla fase di revisione, di misurazione e di produzione del report preliminare da sottoporre alla valutazione del medico. In tale contesto, così come accade ogni volta che si è chiamati a lavorare in equipe, è fondamentale la condivisione tra sonographer e medico di una precisa metodologia di lavoro, che comprende tutte le fasi di produzione dell’esame ecocardiografico, dall’acquisizione delle immagini alla produzione del referto finale. I risultati delle esperienze che si sono consolidate, anche nel nostro Paese, indicano nella figura professionale del Sonographer un attore di irrinunciabile importanza nel modello organizzativo del Laboratorio di Ecocardiografia non solo in termini di ottimizzazione della produttività, ma, soprattutto, in termini di miglioramento della qualità degli esami ecocardiografici prodotti Pag. 5 di 13 Descrizione del progetto I Sonographers si occupano di tutta la diagnostica ad ultrasuoni, e di fatto gestiscono numerosi laborator.i Sono riuniti nell’ ARDMS che ne certifica le competenze ed anche se non necessario,essendo un valido registro, molti datori di lavoro preferiscono avvalersene. Attività giornaliera • Attivazione del Laboratorio • Accensione dei terminali • Trasferimento degli esami eseguiti al di fuori dell’orario del laboratorio • Pulizia e ispezione degli ecografi • Pulizia degli ambulatori • Approvvigionamento Preparazione • Verificare l’indicazione • Eventuale recupero di referti precedenti • Sistemazione del Paziente • Misurazione della PA • Applicazione degli elettrodi Protocollo di acquisizione Acquisizione Immagini Acquisizione Immagini: • Assicurarsi che il settaggio dell’ecografo sia ottimale (Es. FRAME RATE). • L’acquisizione di singoli cicli (3-5 in caso di FA), rende necessaria l’ottimizzazione delle immagini sia dal punto iconografico che del contenuto. Comunque è possibile registrare anche molti cicli o impostare la registrazione in secondi. Per ogni patologia ci sono inoltre sezioni e misurazioni dedicate, se le immagini sono di pessima qualità può essere somministrato del mezzo di contrasto oppure eseguito un esame transesofageo in collaborazione con il medico. Terminata l’acquisizione delle immagini accertarsi che le immagini e le misurazioni vengano archiviate. Attualmente le immagini vengono registrate su un server dedicato in DATI GREZZI mentre le misurazioni vengono esportate direttamente sul programma di refertazione che carica le immagini dal Server che le trasforma in Formato DICOM. Cosa non può fare: • Non può incanulare vene • infondere farmaci, • eseguire autonomamente ecotransesofageo • rilasciare referti. Il Tecnico in Ecocardiografia si occupa della corretta registrazione degli esami; consapevole dei limiti delle metodiche finestra dipendenti (contrasto TEE 3D…) e della variabilità itra-inter operatore. Effettua tutte le misurazioni utili di base e/o a secondo del quesito clinico, anche in post-processing. Agevola i pazienti e l’organizzazione logistica anche eseguendo autonomamente gli esami nel laboratorio e nei vari reparti. Archivia i dati (immagini e misurazioni). Si occupa del corretto funzionamento delle apparecchiature. Pag. 6 di 13 Riferimenti Istituzionali e di 1. Waggoner AD. The profession of cardiac sonography and the status of Società Scientifiche professionalization of cardiac sonographers. J Am Soc Echocardiogr 1999; 12: 335-42. 2. St Vrain JA, Skelly AC, Waggoner AD, et al. Multiskilling and multicredentialing of the health professional: role of the cardiac sonographer. Sonographer Council of the American Society of Echocardiography. J Am Soc Echocardiogr 1998; 11: 1090-2. 3. Kisslo J, Millman DS, Adams DB, Weiss JL. Interpretation of echocardiographic data: are physicians and sonographers violating the law? J Am Soc Echocardiogr 1988; 1: 95-9. 4. McDonald RW, Rice MJ, Reller MD et al. Academic physicians’ opinions on preliminary reporting of echocardiographic data. 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Contropartita per finanziatori Non prevista. Trattasi di elargizione liberale a scopo clinico Finanziamento richiesto E’ previsto un costo per l’attivazione del progetto non inferiore ai 20.000 Euro annui, da utilizzarsi per l’attivazione di una Borsa /Contratto per il medico vincitore del bando e per quanto necessario al progetto. Pag. 7 di 13 PROGETTO N. 3 Avviso di riferimento Deliberazione n. 245/2015/DG del 24 aprile 2015 Tipologia di riferimento Sostegno per attività sanitarie SCHEDA DI PROGETTO Data di emissione Titolo “IL TEAM ONCOLOGICO E LA GESTIONE DEGLI ANTIBLASTICI ORALI: DOSE UNITARIA E CONTENIMENTO DELLA SPESA” Struttura proponente USC Farmacia Responsabile del progetto Dr.ssa Mariateresa Vigano’ Responsabile USC Farmacia Tel. 02 994302347 / e-mail [email protected] Fasi e tempi di realizzazioni stimati dodici mesi/rinnovabile Razionale del progetto Le terapie oncologiche orali rappresentano oggi oltre il 15% del totale delle terapie mediche oncologiche e la ricerca è sempre più orientata verso queste formulazioni. Una delle motivazioni principali dell’incremento di impiego delle terapie orali in oncologia è la maggiore compliance dei pazienti. Un aspetto critico è rappresentato dal rischio di una scarsa aderenza, ovvero all’assunzione di dosi non ottimali di farmaco, con conseguente possibile perdita di efficacia del trattamento o, al contrario, con il manifestarsi di tossicità più severe. La mancanza di un controllo dell’effettiva assunzione da parte del paziente della terapia orale, solleva oggi ancora una serie di problemi sia di sicurezza che di efficacia del trattamento. L’adozione di una procedura di distribuzione della chemioterapia personalizzata garantisce un ruolo attivo del farmacista implementando l’efficacia e la tollerabilità della chemioterapia orale. La gestione del paziente oncologico da parte di un team specializzato (medico farmacista-infermiere) è fondamentale per assicurare appropriatezza e sostenibilità in un’epoca di innovazione clinico - terapeutica ma di riduzione delle risorse disponibili. Questo modello permette di garantire la sicurezza del paziente ed ottimizzare la gestione delle risorse ottenendo un contenimento della spesa sanitaria. Obiettivo del progetto Nel rispetto delle Raccomandazioni n.7 e n.14 del Ministero della Salute e delle NBP dei medicinali (FU XII Ed) è assolutamente opportuna la figura di un farmacista nella gestione del trattamento farmacologico orale in Oncologia, che si prenda carico di erogare la terapia orale in modo personalizzato secondo il ciclo terapeutico e l’effettivo fabbisogno richiesto, in modo tale da diminuire la spesa e assicurare la gestione del rischio clinico. Il farmacista fornisce una collaborazione multidisciplinare in MAC Oncologia, offrendo ai pazienti un’assistenza completa, intervenendo nelle varie fasi che caratterizzano il percorso del farmaco ed il counseling farmacologico in oncologia, al fine di una corretta aderenza alla terapia da parte del paziente e di una migliore gestione del farmaco in termini di tracciabilità di prescrizione, preparazione e dispensazione L’attività del farmacista si concentrerà sui seguenti step dell’iter assistenziale: informativa al paziente su aspetti di carattere Pag. 8 di 13 farmacoterapeutico e tossicologico del farmaco da dispensare; distribuzione diretta in dosi unitarie (in collaborazione con personale infermieristico dell’ U.O. Oncologia); accurata valutazione dell’aderenza alla terapia domiciliare da parte del paziente; analisi farmaco-economica derivante dall’allestimento della dose unitaria. Quest’ultima fase, in particolare, permetterebbe di lavorare in un regime di maggiore sicurezza per il paziente attraverso un sistema di tracciabilità informatica di lotto e scadenza del farmaco e controllo ulteriore di eventuali criticità durante la terapia a fronte di un risparmio economico rispetto all’erogazione della confezione integra. Il farmacista predispone ed aggiorna un database (Excel, Access…) dedicato in cui riportare i dati inerenti la tracciabilità del farmaco: - data di inizio e termine terapia; - posologia prescritta; - lotto e data di scadenza farmaco; - numero di dosi forma consegnate; - eventuale sospensione terapia e compresse residue riconsegnate; - reazioni avverse con codice di segnalazione AIFA (dati inoltrati dal farmacista). - Descrizione del progetto Al momento della dispensazione del chemioterapico il farmacista distribuirà un breve report informativo (redatto in collaborazione con medici ed infermieri dell’unità operativa) per una corretta gestione domiciliare del farmaco oncologico dispensato, contenente indicazioni su: - schema posologico del farmaco prescritto e modalità di assunzione; - interazioni con farmaci, cibi e prodotti fitoterapici; - effetti indesiderati comuni ed indicazione per eventuale gestione degli stessi; - modalità di conservazione. In collaborazione e condivisione con i medici e nel rispetto delle indicazioni terapeutiche, il farmacista informatizzerà i protocolli terapeutici, riguardanti le terapie orali prescritte ed analizzando gli RCP dei chemioterapici orali sottoposti a monitoraggio AIFA e non, individuerà secondo posologia e tipologia di packaging, dove sia vantaggioso il confezionamento in dosi unitarie personalizzate riducendo rischio clinico e spreco. Strutturando una tale rete interdisciplinare di tutte le componenti professionali in ambito oncologico, i vantaggi sarebbero molteplici: il paziente potrà avere sempre disponibili le informazioni ricevute verbalmente al momento dell’accesso; ulteriore monitoraggio della compliance del paziente ad opera del farmacista, che segnalerà eventuali discrepanze, qualora rilevate, al personale dell’unità; potenziamento dell’assistenza al paziente oncologico in termini di monitoraggio della sicurezza e di eventuali complicanze connesse alla terapia, che risulterebbero maggiormente prevenibili; creazione di un ‘magazzino informatico’ che tenga in memoria le compresse residue di ogni confezione per un successivo utilizzo con conseguente significativa ottimizzazione della gestione delle risorse ed un contenimento della spesa sanitaria. Riferimenti Istituzionali e di Raccomandazioni n. 7 e n. 14 del Ministero della Salute Società Scientifiche NBP dei medicinali (FU XII edizione) Documento di riferimento S.I.F.O. (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie) Risorse professionali Farmacista con specialità in Farmacia Ospedaliera/Farmacologia ed Pag. 9 di 13 esperienze pregresse in tale campo. Risorse organizzative Contropartita per finanziatori Finanziamento richiesto Le prestazioni verranno svolte nell’ambito di macroattività ambulatoriale complessa (MAC) Non prevista. Trattasi di elargizione liberale a scopo clinico. E’ previsto un costo per l’attivazione del progetto non inferiore ai 20.000 Euro annui, da utilizzarsi per l’attivazione di una Borsa /Contratto per il medico vincitore del bando e per quanto necessario al progetto. Pag. 10 di 13 PROGETTO N. 4 Avviso di Riferimento Deliberazione n. 245/2015/DG del 24 aprile 2015 Tipologia di riferimento Sostegno per attività sanitarie SCHEDA DI PROGETTO Data di emissione Titolo IL BUON USO DEGLI ANTIBIOTICI NELL’A.O. “G. GARBAGNATE SALVINI” DI Struttura proponente CLIO e UOC Medicina di Laboratorio e Microbiologia Responsabile progetto Dr. Giuseppe Giuliani Coordinatore Comitato Lotta Infezioni Ospedaliere (CLIO) Responsabile UOC Medicina di Laboratorio e Microbiologia Tel. 02 994301847 e-mail: [email protected] Fasi e tempi di realizzazione 12 mesi; rinnovabile Razionale del progetto Da alcuni anni la Regione Lombardia si è dotata di un sistema di sorveglianza (INFOSP) di popolazioni microbiche alimentato dai laboratori di microbiologia dei presidi ospedalieri pubblici. Questo sistema evidenzia un progressivo aumento della frequenza di infezioni sostenute da batteri multi-resistenti agli antibiotici, soprattutto in ambito ospedaliero e nelle strutture residenziali per anziani. Parallelamente, si osserva un eccessivo consumo di antibiotici e, ancora più allarmante, un utilizzo non ottimale degli stessi in ambito sia ospedaliero che territoriale. I dati della letteratura indicano che la tendenza dei consumi è in progressivo aumento in ospedale mentre nel territorio si osserva una iniziale inversione di tendenza a partire dal 2010. Nel nostro ambiente ospedaliero particolari preoccupazioni rivestono i seguenti tratti di resistenza agli antibiotici: 1) continuo aumento di isolamenti di batteri gram-negativi multiresistenti, alcuni dei quali con profili di resistenza nuovi e “difficili”, quali i ceppi di Klebsiella pneumoniae produttori di carbapenemasi; 2) Enterobatteri produttori di lattamasi a spettro esteso; 3) Meticillino resistenza di isolati clinici di Staphylococcus aureus; 4) Resistenza ai Glicopeptidi (Teicoplanina) di isolati clinici di Staphylococcus aureus; 5) Resistenza alla Vancomicina di isolati clinici di Enterococcus faecium/faecalis. Inoltre, i dati di consumo degli antibiotici a livello aziendale mostrano una non perfetta aderenza con le procedure sul “buon uso degli antibiotici”. Obiettivi del progetto L’obiettivo generale del progetto è quello di generare un feed-back culturale positivo che stimola sempre più il medico ospedaliero a prescrivere l’antibiotico appropriato tenendo conto dell’epidemiologia locale, del microrganismo responsabile e del suo pattern di resistenza, della sede di infezione, dei dati di farmacocinetica e delle condizioni generali del paziente. Nel particolare, ci si prefigge di raggiungere i seguenti obiettivi specifici: 1) innalzamento della consapevolezza dei medici sui fenomeni di Pag. 11 di 13 Metodologia antibiotico-resistenza a livello locale; 2) innalzamento dell’aderenza dell’azione prescrittiva dei medici con quanto descritto nelle procedure già approvate a livello aziendale; 3) condivisione e implementazione di nuove procedure locali sul “buon uso degli antibiotici”. La metodologia seguirà le seguenti fasi: 1) costituzione di un team sul “buon uso degli antibiotici in ambiente ospedaliero” composto da specialisti clinici delle diverse branche mediche e chirurgiche ciascuno in ambito dipartimentale, un infettivologo, un microbiologo clinico, un farmacista, un igienista; 2) discussione in ambito dipartimentale dei seguenti argomenti: a. dati di epidemiologia locale e fenomeni di resistenza agli antibiotici degli isolati clinici; b. dati locali sulle infezioni ospedaliere; c. consumi quali/quantitativi degli antibiotici; d. procedure già approvate o da implementare sul “buon uso degli antibiotici”; e. modalità prescrittive dei medici. 3) adozione in ambito dipartimentale di nuovi e appropriati modelli comportamentali sul “buon uso degli antibiotici”. Riferimenti istituzionali e di società scientifiche Letteratura di riferimento 1. WHO. Report on the burden of endemic health care-associated infection worldwide. World Health Organization, 2011. 2. 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