Novena di Natale - Missionarie dell`Immacolata Padre Kolbe

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Novena di Natale - Missionarie dell`Immacolata Padre Kolbe
Novena di Natale
Preghiera iniziale
(da premettersi ogni giorno della novena)
Signore Gesù, noi ti adoriamo.
Ci siamo raccolti intorno a te
per prepararci, come vuole la Chiesa,
ad accoglierti generosamente
con un rinnovato
e ardente desiderio della tua venuta.
Vieni, Signore Gesù,
nell’anima nostra per santificarla;
nelle famiglie per unirle nell’amore scambievole;
nella nostra patria affinché, fedele al tuo insegnamento, operi
nella concordia di tutti i cittadini;
nel mondo intero, ora più che mai bisognoso della tua immensa
misericordia e della tua pace.
Beata Vergine Maria che nel più puro amore
e nel più tenero raccoglimento
hai atteso la nascita del tuo figlio Gesù,
aiutaci a preparare il cuore
per ricevere a Natale,
la rinnovata effusione della sua grazia.
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1
16 Dicembre: Messaggero della salvezza
Canto
Preghiera iniziale
Parola di Dio
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle:
”Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento?
Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso?
Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene che
cosa siete andati a vedere? Un profeta? Si, io vi dico, anzi, più che un
profeta. Egli è colui del quale sta scritto:
Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero,
davanti a te egli preparerà la tua via.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di
Giovanni Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui”
(Mt, 11,7-11).
Riflessione
Gesù tesse l’elogio del Battista, mettendo in evidenza gli elementi che lo
fanno grande: non abita nel palazzo del re; non è una canna sbattuta dal
vento. Nei palazzi reali ci sono divani e poltrone a disposizione di chi fa
atto di rinuncia della propria libertà. Giovanni, uomo libero, sta in
prigione.
Il Battista, inoltre, dimora ne deserto, dove soffia il vento. Ma non è una
canna agitata dal vento.
Egli è andato a scuola nel deserto, ha imparato la coerenza. Non avendo
nessuna posizione da difendere, trova il coraggio di rimanere se stesso,
anche quando il vento muta direzione.
Gesù dice che di un tipo così c’è da fidarsi. Non è infatti un uomo che sa
reggere solo il turibolo, ma uno di quelli che sa portare la croce.
Gesto simbolico (musica o canone)
Offriamo della sabbia, cioè il nostro deserto, dove possiamo imparare la
fedeltà e la coerenza.
Preghiera
Fa, o Signore, che ogni giorno sia occasione di nuova e profonda
consacrazione che trasfiguri la nostra azione.
Canto
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17 Dicembre: Dalle origini
Canto:
Preghiera iniziale
Parola di Dio
Genealogia di Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i
suoi fratelli, Giuda generò Aminadàb, Aminadàb generò Nassòn. Nassòn
generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Boon generò Obed da Rut,
Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.
In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da
Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione
in Babilonia a Cristo quattordici (Mt 1,1-6.17).
Riflessione
L’origine di Gesù è insieme umana e divina: figlio di Davide secondo la
carne, Figlio di Dio secondo lo Spirito. Attraverso i discendenti di Abramo,
Dio entra nella storia dell’uomo e l’uomo nella storia di Dio. Questa lista di
nomi a noi risulta un po’arida. Ognuno di essi però ha un volto unico e
irripetibile, un gioco di passioni e di azioni, un suo destino di libertà.
L’uomo fa la storia e la storia fa l’uomo: il nome, relazione con l’Altro e gli
altri, non si perde mai.
E’ così che la vicenda umana diventa storia di salvezza, realizzazione di
Dio nell’uomo e dell’uomo in Dio.
Gesto simbolico (musica o canone)
Offriamo su un foglio tutti i nostri nomi e quindi la nostra storia, con ogni
sua gioia e speranza, sicuri che anche per noi è storia di salvezza.
Preghiera (insieme)
Signore di ogni bontà,
vieni ad unire popoli e nazioni, conquista i nostri cuori alla comunione
perché diventiamo una sola famiglia, un’umanità riconciliata in te.
Canto:
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18 Dicembre: Nato nel tempo
Canto
Preghiera iniziale
Parola di Dio
Così fu generato Gesù Cristo: sua Madre Maria, essendo promessa sposa di
Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera
dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva
accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre stava
considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e
gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria,
tua sposa. Infatti, il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo;
ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo
popolo dai suoi peccati” (Mt 1,18-21).
Riflessione
Gesù è il figlio di Dio, generato nell’eternità dal Padre nello Spirito, e nato
nel tempo dalla carne di Maria, per opera dello stesso Spirito.
Si può aspettare all’infinito il Messia, ma inutilmente. Infatti Egli è già
venuto, il dono è già fatto, si aspetta solo come e dove riceverlo: è questione
di accoglienza, se si desidera accoglierlo. Il desiderio non produce nulla, ma
può accogliere tutto! E’ quel vuoto assoluto che solo è capace di contenere il
dono assoluto, l’Assoluto come dono.
In Maria tutto ciò è espresso dalla sua verginità, in Giuseppe da una
profonda amorosa umiltà. Aveva lo scrupolo, Giuseppe il giusto, di essere
d’intralcio al dono di Dio. Per cui Dio lo raggiunse con il suo mistero nel
sonno. E il Giusto, che ha il cuore puro, cominciò a fare gli stessi sogni di
Dio.
Gesto simbolico (musica o canone)
Offriamo una brocca vuota, simbolo del nostro desiderio e della nostra
disponibilità ad accogliere l’Altro e gli altri come dono.
Preghiera
Si realizzi, o Signore, quella convivenza , da Te prevista , fra i popoli: tra
la gente del Sud e del Nord, dell’Est e dell’Ovest affinché il mondo viva
nella pace.
Canto
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19 Dicembre: Nato nel tempo
Canto:
Preghiera iniziale
Parola di Dio
Ma l’angelo disse:”Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita
e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai
gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita , perché egli
sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti,
sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti
figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo
spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i
ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben
disposto” (Lc 1,13-17).
Riflessione
L’annuncio a Zaccaria e le promesse di Dio. La promessa di Dio è dare
futuro a chi non ne ha. La storia della salvezza germina in piena fecondità
proprio in chi è sterile. L’impossibile rivela che l’azione è di Dio. Fine
dell’azione di Dio è la gioia. Concedendogli un figlio, Giovanni, Dio dona a
Zaccaria un futuro e al mondo l’annunciatore della salvezza. La missione
di Giovanni sarà quella di concludere la missione profetica. Tutta la storia
d’Israele ha la sua continuità nell’”Ascolta, Israele” ed il suo compimento in
questa attesa, predicata dal Battista.
Gesto simbolico (musica o canone)
Offriamo la Sacra Scrittura, chiediamo al Signore che continui a realizzare
le sue promesse in noi ed una rinnovata fecondità.
Preghiera
La venuta di Gesù tra noi, o Madre del Salvatore,
porti fioritura d’umanità, restituisca al mondo la gioia
e rechi ai popoli serenità e concordia.
Canto
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20 Dicembre: Annuncio a Maria
Canto
Preghiera iniziale
Parola di Dio
Entrando da lei disse: “Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te”.
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un
saluto come questo. L’angelo le disse: ”Non temere, Maria, perché hai
trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e
lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il
Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre
nella casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”(Lc 1,28-33).
Riflessione
Annuncio a Maria, attesa e dono convivono insieme. Nell’incarnazione il
tempo raggiunge la sua pienezza, ricolmo dell’eterno che ora contiene.
Prima Dio si era rivolto ad una coppia di anziani. Ora invece si rivolge a
una “vergine”, ad una che ha rinunciato ad essere madre. E si dona a Lei,
come suo figlio, per far comprendere che il futuro e la salvezza dell’uomo
viene solo da Lui.
In Maria il futuro è offerto a tutto il mondo. Maria realizza il mistero
della fede: accettare Dio com’è. Come ogni uomo, nella fede, Maria
concepisce l’inconcepibile: Dio stesso.
Gesto simbolico (musica o canone)
Offriamo questa luce, come accoglienza, nella fede, della pienezza di Dio.
Preghiera
Poniamo nel tuo cuore, o Maria,
le angosce e le attese dei poveri e le sofferenze dei popoli in guerra, affinché
tu doni a tutti Tuo Figlio, Vergine della Speranza e della Pace.
Canto
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21 Dicembre: La visitazione
Canto
Preghiera iniziale
Parola di Dio
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in
una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.
Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo
grembo. Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce:
“Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa
devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, quando
il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel
mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il
Signore le ha detto” (Lc 1,39-45).
Riflessione
Elisabetta è gravida di due millenni di attesa. Maria, porta in sé l’eterno
atteso. Due donne, segno di accoglienza, si salutano. L’incontro avviene per
iniziativa di colei che è beata perché ha creduto all’adempimento della
parola del Signore. Il nuovo Testamento va a riconoscere nell’Antico
Testamento il dono precontenuto come promessa dell’impossibile.
Legge e promessa sono come le mani che, attraverso Israele, Dio ha creato
perché l’umanità possa tenderle verso di Lui ed accoglierlo.
Un dono che non trova mani per riceverlo, cade e si perde.
Gesto simbolico (musica o canone)
Signore, come queste mani aperte, anche noi
accoglierti!
vogliamo essere pronti ad
Preghiera
Te beata, donna della fede
In te Dio ha operato meraviglie
Insegnaci ad attenderlo come tu
L’hai atteso e manifestato al mondo.
Canto
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22 Dicembre: Il “Magnificat”
Canto
Preghiera iniziale
Parola di Dio
Allora Maria disse:
“L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio
Salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le
generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me
l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua
misericordia per quelli che lo temono..”(Lc 1,46-5o).
Riflessione
Il Magnificat è il canto di coloro che hanno sperimentato, oggi, la salvezza.
Esprime la beatitudine di chi ha riconosciuto l’azione di Dio in suo favore.
Inno personale e insieme universale, cosmico.
E’ il canto nuovo che prorompe dall’uomo nuovo. L’azione di Dio culmina
nel canto dell’uomo. Perché canta chi ama e l’amore riposa solo quando è
amato. L’arrivo di tutta la storia sarà un canto di gioia senza fine.
Questo canto, anticipato da Maria, è il frutto maturo dell’ascolto di fede.
Ed il canto di Maria ha la stessa melodia delle Beatitudini.
Gesto simbolico (musica o canone)
Quali strumenti nelle tue mani, vogliamo offrirti il canto nuovo del nostro
amore.
Preghiera
Aiutaci a dire, o Madre di Gesù:
Ecco, avvenga secondo la Tua parola, siamo servi del Signore, per la
salvezza e la speranza del mondo.
Canto
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23 Dicembre: Carne e Spirito
Canto
Preghiera iniziale
Parola di Dio
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di
Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera
dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva
accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però
stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del
Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con
te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo
Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli
infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati (Mt 1,18-22).
Riflessione
Il Vangelo di oggi ci obbliga, oltre che ad accettare la scelta della carne da
parte di Dio, ad operare una congiunzione decisiva, quella con la Spirito.
L’intervento dello Spirito non annulla la carne, ma la trascende, la porta
ad un altro livello. Gesù nasce dalla terra, ma è dono dall’alto, è frutto
dello Spirito.
Giuseppe è veramente il “giusto” allorché non si attesta sulla linea della
carne, ma si apre alla prospettiva vertiginosa del mistero. E riconosce
l’opera dello Spirito.
Gesto simbolico (musica o canone)
Offriamo la terra, simbolo della carne e dell’acqua, segno della fecondità
dello Spirito; chiediamo che la nostra vita sia sempre guidata dal tuo
Spirito.
Preghiera
Maria sulle strade del mondo
ieri al servizio di Elisabetta,
oggi sulle nostre strade lastricate di solitudini e smarrimenti.
Guardaci: speranza dell’umanità!
Canto
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24 Dicembre: Benedetto il Signore
Canto
Preghiera iniziale
Parola di Dio
Zaccaria, suo padre, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo:
“Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo
popolo, e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide,
suo servo, come aveva detto per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:
salvezza dai nostri nemici e dalle mani di quanti ci odiano (Lc 1, 67-71).
Riflessione
Il “Benedictus” è il canto di benedizione di Zaccaria che traccia il
programma della Nuova Alleanza: la fede in Dio e l’umiltà del cuore. Un
canto di benedizione per il passato e di profezia per il futuro. E’ un canto
di lode. Si gode che Dio sia Dio e, gioire di Dio, è tipico della lode, è il
vertice della creazione, è il destino più alto possibile cui l’uomo è chiamato:
ci fa come lui. La lode è la via dell’uomo. Il contrario della lode, è il
possesso. Chi possiede non solo non vede il volto e la mano di Dio, ma
neanche il dono. Lui il dono lo sa solo rapire. Si loda non uno qualunque,
ma “il Dio d’Israele”, il Dio che è entrato in comunione con l’uomo
intessendo con lui una storia comune.
Gesto simbolico (musica o canone)
Con questa Liturgia delle Ore ti offriamo tutta la nostra preghiera,
affinché sia sincera lode a te.
Preghiera
Guarisci i nostri cuori ed aprili
all’esigenze del rispetto,
del dialogo con tutti e dell’amore fraterno.
Vieni, Signore Gesù!
Canto
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