Un caso di Ermafroditismo “vero”
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Un caso di Ermafroditismo “vero”
9-06-2007 13:28 Pagina 265 Un caso di Ermafroditismo “vero” Pompeo D’Apice Antonio Santoro Taisha, una femmina di razza Carlino di tre mesi di età, è stata acquistata presso un allevamento in provincia di Udine, dove ha ricevuto la prima vaccinazione e l’identificazione mediante microchip. A sette giorni dall’arrivo è stata presentata alla prima visita clinica pre-vaccinale, ad un attento controllo dell’apparato genitale esterno, abbiamo riscontrato la presenza di una clitoride di abnormi dimensioni definibile “peniforme”. Dopo circa un mese, dalla esecuzione delle vaccinazioni di routine, si è riscontrato un ulteriore aumento delle dimensioni, e ad un attento esame, reso possibile anche dalla crescita della cagnetta, si è potuto verificare, la presenza di un vero e proprio osso penieno palpabile, e lo sbocco del dotto uretrale presso la sommità, di tale pene, peraltro erettile. Le dimensioni e la posizione della vulva e delle labbra vulvari, erano tali, che almeno apparentemente, ad un superficiale esame clinico visivo, Taisha era da considerarsi femmina. Con la proprietaria, abbiamo deciso, così come consigliato in letteratura, di intervenire chirurgicamente, asportando il pene (con una conseguente uretrostomia) e le gonadi, eventualmente presenti. L’intervento è stato eseguito a cinque mesi di vita della cagnetta, soprattutto per motivi estetici, in quanto all’atto della minzione, o in seguito a manipolazione, il “pene” fuoriusciva dalle labbra vulva, provocando sconcerto, oltre che curiosità ai presenti. All’atto della “ovarioisterectomia” abbiamo rilevato la presenza dell’utero e dei corni uterini perfettamente formati, e con ovotestis bilaterale, ovvero di due testicoli perfettamente formati e da ambedue i lati del tessuto ovarico piccolo ma comunque presente. Una particolare attenzione è stata posta durante l’esecuzione dell’amputazione del vero e proprio pene, ed alla conseguente uretrostomia, previo cateterismo. Lo sbocco uretrale, è stato “creato” in una posizione naturale, pertanto ad un esame clinico superficiale, ed alla vista di chiunque, la cagnetta appare, anche grazie alle normali dimenzioni ed alla posizione delle labbra vulvari, una femmina di Carlino. L’esito dell’intervento chirurgico, certamente non “quotidiano” nella pratica clinica ambulatoriale, è stato ottimo, ed anche la temuta retrazione cicatriziale, che può determinarsi, in taluni casi di uretrostomia, non si è verificata. Al momento, in base alle informazioni raccolte, presso l’allevamento di origine della cagnetta, sia i fratelli che le sorelle nati, sembrano completamente normali, pertanto il “problema” almeno quello anatomico, sembra limitato solo a Taisha. 6 / 265 Contributi pratici 06_giugno_2007.qxp