Big Brother is watching you. Il totalitarismo e la massificazione

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Big Brother is watching you. Il totalitarismo e la massificazione
Michele Parlato Istituto G.Natta, giugno 2014 il totalitarismo e la massificazione 1 INDICE ¾ Introduzione………………………………………………………………………………………………….3 ¾ Mappa concettuale………………………………………………………………………………………..4 ¾ Regimi totalitari …………………………………………………………………………………………….5 Stalin, Mussolini, Hitler ¾
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Massificazione……………………………………………………………………………………………....7 Propaganda……………………………………………………………………………………………………9 Hegel: concezione dello Stato………………………………………………………………………10 Animal Farm vs 1984…………………………………………………………………………………….11 Conclusioni…………………………………………………………………………………………………..13 Bibliografia……………………………………………………………………………………………………14 Sitografia……………………………………………………………………………………………………….. 2 INTRODUZIONE Quando facciamo riferimento ai grandi totalitarismi del Novecento (fascismo, nazismo e stalinismo), ci riferiamo ad una storia che ci appartiene strettamente. Una caratteristica importante dei tre dittatori che guidarono questi regimi fu la capacità di sfruttare ogni mezzo per la conquista del potere. Carisma e violenza, in altre parole, si rivelarono una combinazione vincente. Ma come fecero dittatori spietati come Mussolini, Hitler e Stalin a tenere il potere per lungo tempo anche quando le cose andavano male? "Lo Stato totalitario fa di tutto per controllare i pensieri e le emozioni dei propri sudditi, in modo persino più completo di come ne controlla le azioni”. George Orwell 3 MAPPA CONCETTUALE Massificazione politica, economica e culturale
Regimi totalitari del '900
Propaganda
Il totalitarismo e la massificazione
animal farm vs 1984
Hegel: concezione dello Stato
4 REGIMI TOTALITARI Il totalitarismo è una forma di governo in cui lo stato si impadronisce di tutte le strutture e si infiltra in ogni aspetto della vita pubblica e privata per controllarla; vengono usati strumenti quali la propaganda di stato e la pratica del terrore. Elimina ogni forma di autonomia fino a manipolare e trasformare la coscienza degli individui. STALIN STALINISMO: Regime totalitario di sinistra, istaurato da STALIN dopo la morte di Lenin nel 1924 con l’ascesa al potere nell’ Unione Sovietica. Resse da dittatore l’unione Sovietica fino al 1953. Gli elementi fondamentali furono: la ferrea dittatura del Partito comunista sul paese e quella di Stalin; eliminazione fisica degli oppositori; controllo dello Stato sulla vita della società. MUSSOLINI FASCISMO: Il fascismo è un movimento politico autoritario di destra, sviluppatosi in Italia come reazione ai profondi mutamenti politici e sociali dovuti alla prima guerra mondiale e al diffondersi delle dottrine socialiste e comuniste. Questo regime di carattere totalitario fu instaurato da MUSSOLINI nel 1922. Il programma originario del fascismo era un miscuglio di idee di sinistra e di destra e propugnava la necessità di un uomo forte al governo. Le capacità oratorie di Mussolini, la crisi economica post‐bellica, una profonda e diffusa sfiducia nel sistema politico vigente e una 5 crescente paura del socialismo contribuirono alla salita al potere di Mussolini con il suo partito fascista. HITLER NAZISMO: Regime totalitario di destra. Con l'assunzione della guida al governo di Hitler nel 1933, il partito nazista diventò partito unico. Gli elementi centrali dell’ideologia nazista erano la dottrina razziale e la teoria dello "spazio vitale". Il nazismo predicava la superiorità della razza ariana, la razza padrona destinata a dominare il mondo e le altre razze, e un violento odio per gli ebrei, considerati colpevoli di tutti i problemi della Germania. Uno degli obiettivi del nazismo prevedeva espandere i propri territori in virtù del fatto che la razza superiore doveva avere spazi sufficienti per crescere e prosperare, relegando gli altri gruppi etnici ad una condizione subalterna. 6 MASSIFICAZIONE Con il termine massificazione si indica un fenomeno sociale e politico, tipico della contemporaneità, caratterizzato dall'annullamento dell'individuo e della sua singolarità, nella totalità della massa come aggregato variegato e informe. La “massificazione” storicamente è un fenomeno sociale presente in tutte le società, la cui origine si perde nella notte dei tempi. Senza la massificazione in una società verrebbe a mancare la forza di coesione sociale e la società si sgretolerebbe e andrebbe in frantumi. Infatti sociologicamente, credenze, tradizioni, superstizioni, riti religiosi, cultura ecc. hanno sempre avuto la funzione di massificare gli individui per farli appartenere ad un dato sistema sociale o di potere. Malgrado la massificazione sia sempre esistita e sia stata perseguita specialmente in campo politico, religioso e militare, non si può dire che sia stata sempre criticata così come è avvenuto in seguito alla nascita dei totalitarismi nel Novecento. La massificazione della società si può riscontrare in diversi ambiti ad esempio: Nella Politica In campo politico nascono i grandi partiti politici di massa e avviene lo sviluppo del movimento sindacale. I partiti, che saranno i soggetti politici principali nella vita politica del '900, assumeranno, indipendentemente dalla loro caratterizzazione ideologica, l'aspetto di organizzazioni costituite da milioni di individui: partito socialista, partito comunista, partito fascista, partito nazista, partito popolare ecc. saranno tutte organizzazioni che si avvarranno del sostegno di milioni di uomini appartenenti a tutte le classi sociali riuniti dall'adesione ad una ideologia e ad un programma politico. Un elemento centrale della vita politica diventerà quindi il 7 consenso: nessun movimento politico del '900 potrà conquistare il potere se non saprà conquistare il consenso di larghe masse. Analogamente i sindacati si struttureranno progressivamente come organizzazioni composte di milioni di aderenti: organizzazioni capaci, con la loro azione, di condizionare la vita economica delle nazioni e l'operato dei governi. Nell’Economia Lo sviluppo industriale con la produzione in serie determina la nascita dei consumi di massa. Tutti gli abitanti dei paesi industriali vengono considerati potenziali consumatori dei prodotti industriali che vengono realizzati in quantità sempre maggiore e a costi sempre più bassi. I beni di consumo tendono ad essere sempre più standardizzati, cioè sempre più simili gli uni agli altri e aumenta l'importanza degli individui come consumatori. Il processo toccherà il suo apice nella seconda metà del '900 col fenomeno del consumismo di massa. Nasce ai primi del novecento la pubblicità che ha il compito di informare i potenziali acquirenti dei nuovi prodotti che vengono immessi sul mercato per soddisfare i bisogni dei consumatori, ma anche di creare artificialmente nuovi bisogni (bisogni indotti) per smerciare i beni che vengono prodotti. Anche questo fenomeno si accentua progressivamente raggiungendo il suo culmine nella seconda metà del secolo. Nella Cultura L'alfabetizzazione di massa, la diffusione della stampa e la sua trasformazione in industria, la diffusione di riviste e di giornali illustrati, l'affermazione del romanzo d'appendice e del romanzo popolare, la nascita del cinema , l'uso del mezzo radiofonico sono gli elementi che segnano la nascita di una cultura di massa. Si creano i presupposti per la diffusione di informazioni e di cultura in una misura sconosciuta in tutte le epoche precedenti della storia ma questi stessi strumenti costituiscono il presupposto per una manipolazione delle idee in una misura mai vista in precedenza. I movimenti politici totalitari della prima metà del secolo (fascismo, nazismo, comunismo) non sono immaginabili al di fuori del contesto della cultura di massa. Un altro elemento importante è la nascita dello sport che darà origine, oltre che ad una pratica di massa, a fenomeni di sfruttamento economico e politico di questa attività. 8 PROPAGANDA La propaganda è “l'attività di disseminazione di idee e informazioni con lo scopo di indurre a specifiche attitudini e azioni” ovvero il "conscio, metodico e pianificato utilizzo di tecniche di persuasione per raggiungere specifici obiettivi atti a beneficiare coloro che organizzano il processo" La propaganda, come azione intesa a conquistare il favore di un pubblico, è un'attività vecchia quanto l'uomo, presente in ogni tempo, luogo e dimensione sociale. Il termine propaganda nasce in contesto religioso quando la Chiesa cattolica nel XVI secolo organizza, come contrattacco alla diffusione del protestantesimo, una “Congregatio de propaganda fide”, un dipartimento preposto alla propagazione della fede cattolica. Un tipico esempio di propaganda particolarmente dannosa è stata quella del nazismo: tramite un uso sapiente dei mezzi di comunicazione di massa, Hitler aveva convinto le folle a massacrare degli innocenti e ha condotto un'intera nazione in una guerra che ha devastato la Germania e mezzo mondo, producendo milioni di morti. Casi meno estremi, ma non meno dannosi di propaganda sono quelli volti all'arricchimento di pochi "eletti" a discapito dell'impoverimento delle masse, rese miopi da una propaganda fatta di promesse non mantenute. In questo caso i leader, con un sapiente uso dei sondaggi, conoscono quali sono i desideri e i bisogni delle persone, promettono loro di esaudirli, ma poi nei fatti compiono azioni atte ad esaudire i loro propri desideri, spesso in antitesi con i desideri delle persone, danneggiandole. 9 HEGEL: CONCEZIONE DELLO STATO Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770 –1831) Per il filosofo tedesco Georg Wilhelm Friedrich Hegel lo Stato è la realtà dell’idea etica ed una funzione imprescindibile. L’Eticità viene intesa come realizzazione della volontà libera e per raggiungerla è necessario procedere per passi. Il primo passo è quello della famiglia, che per il filosofo è da intendersi quel tutt’uno coeso in cui permangono tracce della “compattezza etica” delle società antiche. Il “superamento” della famiglia, nella sua natura semplice e unitaria, è quindi la società civile, che è il momento “razionale negativo”, che scinde l’unità nucleare della famiglia, in quanto in essa hanno precedenza i “soggetti economici privati” della società borghese‐capitalistica. Ultimo passaggio è quello dello Stato, dove la libertà si attua e si esplica pienamente e che al tempo stesso costituisce la premessa e la precondizione della famiglia e della società civile; Hegel intende lo Stato non come l’accordo di volontà individuali, ma come la realizzazione della volontà razionale, e quindi, nel suo schema complessivo, della volontà universale. 10 ANIMAL FARM vs 1984 “Animal farm”, which is written by George Orwell in 1945, is an allegorical tale or fable, warning about the capitalistic perversions of Socialism caused by the Russian Revolution. Orwell believed that capitalistic societies needed to be changed but saw Stalinism as a form of tyranny. However since Russia was England’s ally during World war II, Orwell had trouble finding a publisher and the book came out only after the war, proving an enormous success. A successful writer, Orwell could then devote himself to writing his next work and masterpiece , the prophetic dystopian vision “ Nineteen Eighty‐Four “. The novel’s title is an inversion of the year in which he completed it , 1948. Though he set his story in a totalitarian state in the future, Orwell was also describing the political scenario of his own time in a way which echoed both the horrors of Nazism and the terrible oppressions of Stalinist Russia. Both novels mirror his profound awareness of social injustice. Both books end with a defeat, they do not offer consolation but reveal the author’s acute sense of history and his sympathy with the millions of people persecuted and murdered in the name of the totalitarian ideologies of the 20th century A satire of communism The novel is an allegory of Soviet totalitarianism of the Stalinist period. Its main themes are: ‐ A criticism on corruption, on a betrayed revolution, not on Marxism. ‐ A utopian society is made impossible by the corrupting nature of the power itself. ‐ Ideologies manipulated and twisted by those in power or the same people holding social and political power. 11 The satire towards the utopian ideals of the Russian Revolution is made even more directly from the fact that all the events and the characters described in the novel represent the allegory of a specific event or character of historical reality. The Revolution of the animals and the expulsion of Jones represent the Russian Revolution of 1917 and the overthrowing of the Tsar. The conflict between Snowball and Napoleon, as for the extension of the revolution to other farms, mirrors the conflict between Trotsky, who wanted to export the Revolution outside of Russia (permanent revolution), and Stalin, who supported, instead, the theory of socialism in one country . 12 CONCLUSIONI La storia deve fungere da avvertimento per ricordarci gli errori del passato, errori che non dobbiamo più commettere. Imparando da essi, possiamo costruire qualcosa di migliore. Se, come ha sottolineato la scrittrice tedesca Hannah Arendt, la condizione fondamentale dell’affermazione del totalitarismo è stata la produzione nell’Europa di inizio Novecento di masse di individui superflui e trasparenti, nel nostro tempo, in cui sempre più evidente è la sovrabbondanza e la inutilità di una grande quantità di esseri umani ai margini del mercato globale, la tragica possibilità di nuove esperienze totalitarie non è affatto da escludere. 13 BIBLIOGRAFIA George Orwell, “1984” George Orwell, “La fattoria degli animali” Hannah Arendt, “Le origini del totalitarismo” G.Hegel, “Enciclopedia delle scienze filosofiche” SITOGRAFIA http://albaweb.albacom.net/ http://fct.forumcommunity.net/ http://it.wikipedia.org/wiki/Propaganda http://www.itclucca.lu.it/areeprogetto/giovani900/pagine_del_web/totalitarismo http://www.storia900bivc.it/pagine/totalitarismi.html 14