Costruita a Pavia la macchina per «catturare» i neutrini
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Costruita a Pavia la macchina per «catturare» i neutrini
“Corriere della Sera “ – 08 febbraio 2001 L’apparecchio completato all'Università sarà installato nel laboratorio sotterraneo del Gran Sasso Costruita a Pavia la macchina per «catturare» i neutrini DAL NOSTRO INVIATO PAVIA - L'hanno battezzata ICARUS ed è la più grande «macchina fotografica» costruita al mondo per andare a caccia dei neutrini, le particelle atomiche più affascinanti, misteriose e imprevedibili dell’'Universo. L'idea era venuta al Nobel Carlo Rubbia e a materializzarla ci hanno pensato gli scienziati dell’Università di Pavia nei laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Ora è pronta e sarà quindi trasportata nella caverna sotto il Gran Sasso, dove c’è un grande centro di ricerca nel quale sarà predisposta per un importante esperimento previsto nel 2005. Allora, dal Cern di Ginevra, istituzione europea per gli studi nucleari, sarà sparato un fascio di neutrini proprio verso il GRAN Sasso e il nuovo strumento sviluppato nell'ateneo pavese sarà guidato dal Rettore Roberto Schmid, dovrà catturarli attraverso una particolarissima fotografia che permetterà di studiarli in dettaglio. I neutrini sono delle particelle atomiche diffuse in grande quantità dal Sole e da altri eventi cosmici come lo scoppio di una stella. Quasi invisibili e senza carica elettrica riescono ad attraversare i nostri corpi, gli oggetti e la stessa Terra senza mai scontrarsi, rimanendo sempre integri. Gli scienziati spiegano il nostro universo tenendo conto di un certo tipo di neutrino più immaginato che misurato proprio perchè finora non c'erano i mezzi adeguati. Se però le sue caratteristiche fossero diverse rispetto alle intuizioni, tutte le spiegazioni teorizzate finora sarebbero da gettare nel cestino, o perlomeno da cambiare profondamente. Ecco perchè è importante riuscire a costruire un vero identikit della stranissima particella. «I1 nuovo rivelatore grande come un autobus — spiega il professor Elio Calligarich dell'INFN di Pavia—è formato da due contenitori di 300 metri cubi riempiti di argon liquido a 190 ° sotto zero. Le pareti interne sono tappezzate di 15 mila fili ognuno dei quali collegati a computer adeguati è capace di effettuare5 milioni di controlli al secon- do sulle particelle che si creano nella camera per effetto del passaggio dei neutrini In questo modo riusciremo a fotografare le loro traiettorie misurando anche le energie in gioco. «Ma al Gran Sasso — prosegue Calligarich — metteremo insieme addirittura 16 di questi rilevatori arrivando cosi a disporre di una mega-macchina da 5 mila metri cubi di argon liquido le cui capacità di ripresa saranno straordinarie e superiori a tutte quelle finora realizzate». Negli anni recenti anche gli scienziati giapponesi avevano tentato con strumenti diversi di catturare i neutrini. Anzi secondo le loro valutazioni le enigmatiche particelle, contrariamente a quello che si credeva, avrebbero anche una massa. E 1'indizio spingerebbe proprio a rivedere tutte le vecchie teorie. Ma per farlo davvero occorrono misure complete e precise. E 1'arduo compito spetta alla supermacchina di Pavia Giovanni Caprara