pdf, 122 KB - Archivi della moda del novecento
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Seminario di studi Archivi della moda del ‘900: primi risultati del progetto a Firenze e in Toscana IV sessione Prospettive Firenze, 4-5 giugno 2009 Elisabetta Basilici Menini, ufficio eventi speciali Pitti Immagine Roberto Ruta, ufficio stampa Pitti Immagine L’archivio digitale di Pitti Immagine. Strumento di comunicazione e di ricerca Pitti Immagine: chi siamo Pitti Immagine organizza alcune tra le manifestazioni di moda e di lifestyle più importanti del mondo: fiere internazionali del tessile-abbigliamento di altissima qualità, eventi di comunicazione e progetti speciali riferiti al sistema-moda e alla sua cultura, come espressione estetica ed evoluzione globale del gusto. L’azienda organizza appuntamenti fieristici molto noti in tutto il mondo, come Pitti Uomo, Pitti Bimbo e Pitti Filati a Firenze, ai quali si aggiungono altri saloni sia a Firenze che a Milano. La storia L’origine di Pitti Immagine è legata alle prime sfilate realizzate a Firenze agli inizi degli anni Cinquanta nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, dalle quali è partito il successo internazionale del made in Italy. Per gestire queste iniziative nasce nel 1954 il Centro di Firenze per la moda italiana, che è oggi la holding di un vasto e ramificato gruppo che opera a sostegno del sistema moda italiano, attraverso imprese commerciali, culturali, di comunicazione e di formazione, e di cui Pitti Immagine fa parte. Perché l’archivio storico di Pitti Immagine Un archivio storico aziendale non è museo − anche se potrebbe esserlo e svolgere anch’esso una funzione utile per la ricerca e lo studio − ma uno degli strumenti a disposizione per collegare il prima e il dopo, per capire e far capire meglio chi si è, dove si va, perché e come si opera. L’archivio è anche uno degli strumenti indispensabili per costruire il sito internet istituzionale, per aggiornare le brochure dell’azienda, per ragionare sui contenuti degli inviti, sui comunicati stampa, sull’utilizzo delle immagini e, in generale, per organizzare i presupposti di un sistema informativo efficiente. Se Pitti Immagine fosse semplicemente un’azienda che organizza fiere commerciali, basterebbero in fondo una raccolta di crude statistiche e le diverse edizioni dei suoi cataloghi a parlare di essa: produrre comunicazione “a mezzo fiere” e “a mezzo eventi” implica invece qualcosa di più, è per Pitti Immagine una scelta di identità aziendale e al tempo stesso un vantaggio competitivo rispetto agli altri soggetti sul mercato. La natura “effimera” della miriade di iniziative diverse che Pitti Immagine ha proposto nel passato recente e meno recente non riguarda certo la loro utilità o le alte competenze professionali che hanno mobilitato, ma spesso soltanto il fatto di non godere di forme di documentazione adeguatamente organizzata. La moda e la comunicazione di moda sono tacciate solitamente di superficialità: noi prima di tutti abbiamo il compito di smentire questi luoghi comuni e sottolineare il carattere non effimero di ciò che facciamo nel campo della moda e della comunicazione. In un’epoca in cui i confini tra il dentro e il fuori di un’azienda, specialmente di un’azienda di servizi, sono sempre più vaghi e la comunicazione diventa il fattore determinante nei comportamenti d’impresa, una memoria strutturata deve diventare essa stessa un’iniziativa di comunicazione: un’iniziativa che può ricercare e trovare momenti di particolare rilevanza e mobilitazione e che deve essere pensata nel flusso costante della quotidianità di rapporti con l’esterno. L’archivio aziendale, oltre che raccogliere materiale col quale fare comunicazione, permette anche di eseguire ricerche storiche e di rispondere ad esplicite richieste esterne. Ne sono una testimonianza le tante richieste che arrivano a Pitti Immagine da parte di studenti per il loro lavoro di tesi e di ricercatori universitari, di case editrici (per esempio, Treccani per l’Enciclopedia della moda), di altre aziende e istituzioni (come per esempio il Comune di Padova per una mostra sugli anni Sessanta; la Natali Multimedia per realizzare un video su Palazzo Pitti; il Comune di Firenze per il materiale da pubblicare sul proprio sito; la Roberto Cavalli per una causa legale, eccetera). E per un’azienda come Pitti Immagine l’archivio è nei fatti anche una fonte continua di ispirazioni per le attività creative correnti, come l’ideazione delle campagne pubblicitarie, degli inviti per gli eventi, del materiale visivo e grafico a scopo promozionale. In definitiva l’archivio delle nostre attività deve essere visto e concepito come una componente importante del progetto e dell’identità complessivi di Pitti Immagine: come una storia aperta e dinamica dell’azienda. Obiettivi del progetto Pittimmagine.dok La creazione dell’archivio di Pitti Immagine è stato finalizzato innanzitutto a una definitiva e sistematica organizzazione del materiale posseduto dall’azienda. L’obiettivo era entrare in possesso di uno strumento che potesse soddisfare le nostre esigenze di ricerca, che fosse di facile e agile consultazione, e che permettesse di condividere le informazioni a livello di rete, sia all’interno dell’azienda sia verso l’esterno. L’altro obiettivo fondamentale dell’archivio digitale di Pitti Immagine è quello di custodire la memoria storica dell’azienda: strutturare in modo cronologico e logico tutta la documentazione legata al passato, agli eventi e alle manifestazioni fieristiche di oltre cinquant’anni di storia aziendale, che in definitiva costituiscono le basi solide per impostare i programmi del futuro. Come nasce il progetto Il progetto specifico che ci ha portato a realizzare l’archivio digitale di Pitti Immagine ha avuto una durata complessiva di due anni – dall’ottobre 2002 al dicembre 2004 – ed è stato realizzato operativamente da una società esterna, azienda leader nel settore della archiviazione in digitale, con la supervisione continua di Pitti Immagine. La fase preliminare del lavoro è stata quella di recuperare tutto il materiale in possesso dell’azienda relativo agli eventi passati, per individuare il corpus complessivo di documenti da includere nell’archivio. Tutto il materiale, sistemato nelle due sedi di Pitti Immagine di Firenze e Milano, è stato successivamente inventariato fino a raggiungere la cifra complessiva di 150.000 oggetti inventariati. Successivamente di tutti questi oggetti è stata fatta una selezione del materiale più significativo per l’azienda, che si è basata sul criterio della selezione quantitativa: si è scelto di archiviare un numero limitato di oggetti, per un totale di unità che permettesse di avere un primo corpus rilevante e facilmente gestibile di tutto il materiale del passato. In totale sono stati catalogati-digitalizzati circa 13.000 oggetti. Il materiale selezionato come utile da archiviare includeva diverse tipologie di contenuti su supporti diversi. Dai documenti su supporto cartaceo, come comunicati stampa, inviti, libri e pubblicazioni, provini, schizzi delle collezioni, stampe dei progetti, e tutto il materiale visivo già memorizzato su CD-ROM, diapositive, DVD, foto stampate, immagini digitali, negativi e videocassette per il girato video. Il criterio generale per la catalogazione del materiale si è basato sulla suddivisione dei contenuti in due macro-categorie: le manifestazioni fieristiche e gli eventi. Le categoria manifestazioni fieristiche include sia gli eventi fieristici svoltisi nel passato (Pitti Casa; Pitti Casual; Pitti Donna; Pitti Lingerie; Mare; Mait; Maglia; Moda Pelle; Teenager; Pitti Trend; Pitti Living) sia i saloni che Pitti Immagine attualmente realizza a Firenze e Milano, il cui aggiornamento dei materiali è continuo (Pitti Uomo; Pitti Bimbo; Pitti Filati; Touch!, neoZone e cloudnine; Fragranze; Modaprima; Taste. In viaggio con le diversità del gusto; Taste Lounge). La categoria eventi è stata invece suddivisa nelle seguenti sottocategorie: mostre, presentazioni, proiezioni, concerti, sfilate, installazioni, premi, inaugurazioni. Com’è strutturato Pittimmagine.dok Nel definire l’architettura dei contenuti dell’archivio digitale di Pitti Immagine, è stata individuata la struttura del diagramma ad albero come la migliore soluzione per gestire i contenuti macro e le sottocategorie. Il criterio seguito è stato quello dell’evento contenitore, al cui interno individuare come sottocategorie gli eventi semplici. Esempio della struttura logica dell’archivio: Archivio Pitti Uomo N° 69 Libro “Wig Wag. Bandiere” Evento Rick Owens Evento M.M. Margiela Mostra “Notes of Freedom” Sezione “Welcome” Sezione “Rooms” Immagini digitali Foto 1 Foto 2 Cartella stampa Video Cartella Stampa Inglese Francese Italiano Immagini digitali Video Che cosa permette di fare Pittimmagine.dok • La consultazione di tutti materiali dopo una validazione dell’utente attraverso login e password • La ricerca di documenti digitali specifici, attraverso ricerche semplici e incrociate sui materiali archiviati. La ricerca permette di visualizzare – sotto forma di lista – gli elementi corrispondenti ai criteri inseriti, mostrando codice, titolo, tipologia e eventualmente una parte delle descrizione, per poi poter accedere alla scheda di ogni singolo elemento archiviato visualizzare una preview delle immagini archiviate accedere al documento digitale archiviato salvare i risultati della ricerca in cartelle personalizzabili da parte dell’utente. Gli sviluppi futuri Pitti Immagine intende sviluppare il suo “archivio digitale” con l’intenzione di far crescere sempre di più il numero di documenti catalogati e digitalizzati al suo interno. Questo perché la crescita numerica degli oggetti digitalizzati è senza dubbio uno strumento per aumentare anche la qualità e il valore dello strumento, in termini di ricerca e apporto storico-culturale. L’altra fondamentale direttrice di sviluppo dell’archivio è legato alla sua accessibilità. Nei piani dell’azienda c’è la volontà di rendere sempre più accessibili i contenuti digitali dell’archivio, mettendoli a disposizioni dei soggetti esterni all’azienda che ne avessero bisogno per scopi di ricerca accademica e culturale. In questo senso si sta predisponendo all’interno dell’azienda una specifica postazione dedicata all’accesso all’archivio, in cui dopo aver ricevuto una autorizzazione si ha la possibilità di fare ricerche, accedere ai contenuti, scaricarli e poterli utilizzare per il proprio lavoro.