Utile imparare le tabelline a memoria? A nove anni i bambini

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Utile imparare le tabelline a memoria? A nove anni i bambini
Utile imparare le tabelline a memoria?
A nove anni i bambini dovranno sapere a memoria le tabelline fino al 12: questa la
proposta del ministro dell’Istruzione inglese che ha fatto accendere il dibattito
sull’utilità delle tabelline a memoria: servono o non servono?
Secondo il ministro dell’Istruzione inglese, non solo servono, ma vanno rinforzate.
Per questa ragione ha allargato i programmi di studio, specificando che, all’età di
nove anni, i bambini inglesi dovranno conoscere a memoria le tabelline fino al 12.
Saranno poi eseguiti test, così come d’uso nei paesi anglosassoni, a bruciapelo e a
tempo, per richiedere ai bambini di dimostrare la competenza acquisita.
Tuttavia in occidente l’utilità dell'imparare a memoria (che si tratti di tabelline, di
poesie o di capoluoghi di Regione) è da anni fonte di dibattito.
Imprevedibile difensore della messa a memoria dei testi letterari è da sempre
Umberto Eco e lo scrittore francese Daniel Pennac.
Oltre al metodo alla Farenheit 451 viene in mente quanto fino a qualche decennio fa
avveniva nei conventi dei vari ordini religiosi, dove interi passi della bibbia erano
mandati a memoria, ci sono di contro testi di didattica pronti a smentire sia l’utilità
dell’imparare a memoria, sia la propensione alla materia di quegli studenti che
conseguano voti alti nelle interrogazioni a bruciapelo.
Saper ripetere agilmente il risultato di 8×7 o di 11×9 non fa di uno studente un
futuro matematico, mentre importante è, tra tutte, la curiosità, la capacità di
astrazione, l’equilibrio tra metodo e creatività.
Insomma, saper reagire velocemente allo stress di un’interrogazione dopo aver
studiato metodicamente i risultati delle tabelline, è indubbiamente una
competenza, ma non è un prerequisito per lo studio delle scienze.
Un bambino che impara facilmente a memoria e che, con altrettanta leggerezza, sa
gestire lo stress da interrogazione, sarà infatti un ragazzo capace di cavarsela nel
mondo della scuola.
Se per studiare serve passione, e se per scoprire serve la curiosità, la gara di
tabelline non può certo introdurre gli studenti sulla strada delle scienze.
L’apprendimento a memoria, nei modi ipotizzati dal ministro inglese, è quindi utile,
in fin dei conti, soprattutto al mantenimento dell’esistente: una scuola che, in ogni
ordine e grado, ha bisogno di metodi veloci, precisi e oggettivi per valutare i propri
studenti. E che non ha trovato ancora un metodo condiviso per invogliarli alla
scoperta, alla curiosità e allo studio appassionato.
Pasquale Almirante - www.tecnicadellascuola - Martedì, 05 Gennaio 2016