Missione Bisceglie-Trani - Scuola di Evangelizzazione
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Missione Bisceglie-Trani - Scuola di Evangelizzazione
Missione Bisceglie-Trani ~ 8-17 maggio 2009 ~ Eccoci, carissimi amici, all'ultimo appuntamento di missione per quest'anno di scuola di evangelizzazione. La missione, conclusasi da poco, si è svolta nel territorio della provincia di Bari, a Bisceglie precisamente, presso la comunità Arca della Alleanza. Comunità che si occupa di evangelizzazione e accoglienza. Nel territorio di Bisceglie abbiamo avuto un grande contatto con i giovani di tre scuole: I.T.C., I.P.S.I.A e Liceo scientifico. Questi erano poi invitati a 3 serate di veglie e di adorazione in 3 parrocchie diverse, così da coprire la città e le realtà giovanili presenti. L'evangelizzazione in 2 appuntamenti con La Luce Nella Notte a Bisceglie centro e a Trani, il contatto con i giovani nel centro commerciale di Molfetta (BA) e lo spettacolo finale del “Pastore Ferito” hanno occupato il tempo restante. Abbiamo cercato di raggiungere i giovani là dove si trovavano e, nonostante fosse la prima esperienza di missione di questo tipo, i frutti e i piccoli miracoli non sono certo mancati. Eccone alcuni: I.P.S.I.A – Bisceglie (Ba) Durante la settimana abbiamo organizzato un centro di ascolto nella scuola, con il fine di dare la possibilità ai giovani incontrai nelle classi di poter trovare qualcuno di noi che potesse dare loro un aiuto o quanto meno offrire loro la possibilità di parlare e aprirsi. Il mattino di giovedì 14 mi sono trovato a fare testimonianza in una classe 3^a. Molte altre volte mi è capitato di farla davanti a soli ragazzi, ma quel giorno ho incontrato davvero una grande difficoltà. Non riuscivo a parlare perché costantemente disturbato. Gente che entrava, usciva, ragazzi che chiaccheravano...e per di più una TV locale era venuta a fare delle riprese di questo incontro. Tanti fattori che hanno in qualche modo portato i giovani a distrarsi e a darmi l'impressione che forse non importava loro molto di quello che stavamo facendo. Bhè, a grande sorpresa il giorno dopo, proprio al centro d'ascolto, sono venuti sette ragazzi di quella famosa 3^a. Volevano un po' approfondire il dibattito iniziato in classe e fare domande su ciò che loro stavano vivendo. Davvero strano che un professore non di religione porti parte di una classe, dando così piena disponibilità. Come davvero molte volte la fatica fatta in pura fiducia che Dio ti voleva proprio lì in quel momento, porta i frutti più inaspettati. Davide Torresan Luce nella notte - Trani – 15/05/2009 Era una notte particolare. Era davvero il Signore che agiva e ci ha fatto incontrare le persone che avevano bisogno. C'è stato un forte incontro con una coppia che viveva una situazione dolorosa. Ci stringevamo le mani mentre loro piangevano. Era come dargli un messaggio da parte di Dio. Quella notte era venuto a cercarli e proprio nel dolore che Lui vuole sostenere. Poi un’altra giovane coppia. Parlando con loro sembrava avessero un rapporto bellissimo essendo insieme già da sei anni. Gli abbiamo fatto la domanda se hanno già pensato al matrimonio. Sorridendo ci hanno risposto che non avevano mai pensato di fare questo passo . Alla fine siamo entrati insieme in chiesa. Era davvero volontà di Dio, perché la ragazza era sei anni che non entrava in chiesa Ci siamo divisi; io ho accompagnato davanti al Santissimo il ragazzo mentre la ragazza era accompagnata da Antonio, che era in coppia con me. Il ragazzo ha cominciato a ricordare la sua fede e mi raccontava che quella chiesa era la chiesa dove spesso andava suo nonno. Non so perché ma gli ho detto:” Vedi forse il Signore vuole che vi sposiate in chiesa;il matrimonio come sacramento porta una grande grazia agli sposi “. Lui colpito mi ha risposto che già tanto tempo ci pensava, ma non sapeva come fare. Gli sembrava di aver perso la fede e sposarsi non era forse così necessario. In quel momento è nato dentro di lui il desiderio di ricominciare e la mia proposta alla confessione l’aveva accettata con grande gioia. Poi ha pescato un versetto della Bibbia, ed era proprio una parola che descriveva come vivere il rapporto di copia. Nello stesso momento la ragazza chiedeva a Gesù un segno perché si era scoraggiata di andare a confessarsi dopo tanti anni. Ed ecco un segno anche per lei; il suo fidanzato iniziò ad incoraggiarla perché anche lui voleva confessarsi. Alla fine hanno pescato la stessa parola della Bibbia e sono rimasti a pregare davanti a Gesù. Credo sia stato forse un inizio bellissimo......verso il matrimonio. Kristyna Hrckova L’opera dello Spirito Santo Era il primo giorno di missione e durante una testimonianza in classe una ragazza comincia a piangere ed esce fuori l’aula. Io la seguo, lei comincia a raccontarmi che all’età di 13 anni aveva perduto suo padre a causa di un tumore che nel giro di pochi giorni gli aveva troncato la vita e così continua a piangere. A quel punto le ho chiesto se potevo pregare per lei ed ha acconsentito;cosi ho chiamato un’altra missionaria ed insieme abbiamo invocato lo Spirito Santo affinché potesse toccare e sanare quel grande vuoto che c’era nel suo cuore. Durante la preghiera ha avvertito una sensazione di Gioia e di benessere ,alla fine pacificata è tornata in classe promettendoci di essere con noi in alcuni momenti della missione e così è stato. Ogni qualvolta l’abbiamo rivista aveva sempre il sorriso sulle labbra. Rocco Elefante Trani – La Luce Nella Notte – 15/05/09 Voglio rendervi partecipi di un vero miracolo a cui Dio m’ha dato la grazia di assistere durante l’evangelizzazione di “una luce nella notte” a Trani il venerdì sera. Durante la messa che precedeva l’evangelizzazione nel vangelo Gesù ci invitava a chiedere fiduciosi perché quello che avremmo chiesto il padre ce l’avrebbe concesso e così uno di noi ha chiesto un terremoto spirituale e io ho assistito ad una delle scosse poche ore dopo. Giravo per una piazzetta molto frequentata in coppia con una ragazza di bisceglie della comunità dell’arca che aveva un passato di tossico dipendenza quando a un certo punto vediamo un gruppetto di cinque ragazzi che attraversa frettolosamente la piazza e ci dirigiamo proprio verso di loro. Appena presentati già vogliono andarsene e ci dicono che non vogliono sentire storie che loro nella droga ancora ci stanno allora la mia compagna incomincia a raccontargli la sua storia e tutti insieme decidono di venire in chiesa. Ogni ragazzo viene accompagnato all’altare da un missionario quello che accompagno io è grande ha quasi 40 anni e sembra parecchio scosso. Gli chiedo se vuole pregare per qualcosa e mi dice di aver affidato a Dio chi ha più bisogno di lui e si alza, allora gli chiedo dopo un po’ di esitazione se si vuole confessare, inizia a dire che non ci crede, che parla direttamente con Dio, io insisto un po’ dicendogli della grazia di sciogliere nodi e alleggerire i cuori che Dio ha concesso ai secerdoti in questo sacramento e allora lui mi dice di non essersi mai confessato nella sua vita ma dopo avergli spiegato che basta iniziare va da un sacerdote e si confessa. Appena finito visibilmente commosso ci racconta di aver chiesto a Dio di prendere la sua vita ma di salvare la sua fidanzata affetta da sclerosi multipla che nonostante la malattia trova il tempo e la forza per preoccuparsi di lui che da 22 anni si droga; ma quella sera Dio lo aspettava per corrergli incontro, baciarlo e far festa con lui, ora poteva iniziare una nuova vita. Non so spiegare ma pareva quasi di sentire l’esultanza che era scoppiata in cielo per lui. Francesco ha preso tutti i contatti con la comunità di preghiera dell’arca. Lo affido anche alle vostre preghiere insieme alla sua fidanzata Maria Rosaria perché possa continuare a lasciare nelle mani di Dio la sua vita. Alleluia! Arianna Patrizi Bisceglie – Liceo Scientifico Girando per le classi del liceo scientifico di bisceglie in una quinta incontriamo un gruppo di ragazzi interessati ma che si dicono non credenti. La sera stessa facciamo una veglia in una parrocchia e la mattina dopo incrociando Giuseppe, uno di loro, per i corridoi, ci confida di essersi commosso dopo non so quanto tempo proprio davanti a Gesù eucarestia e non sapeva spiegarsi il motivo. Il pomeriggio viene a trovarmi al centro di ascolto e dopo aver parlato per una mezzoretta gli chiedo di accompagnarmi in chiesa perché a piedi sarei ormai arrivato in ritardo. Lui non solo mi accompagna ma appena arrivati decide di confessarsi , cosa che non faceva più dalla preparazione alla cresima e partecipa alla messa comunicandosi. Giuseppe ogni mattina con i suoi compagni di classe mi veniva a salutare e ci ha seguito poi tutte le sere che organizzavamo delle veglie nelle parrocchie. Ha preso contatti con la comunità di bisceglie che organizzava la missione per partecipare ai loro incontri che ha iniziato a frequentare; inoltre, prima della nostra partenza, ci ha confidato che dopo questa settimana sentiva l’esigenza di spendere a pieno la sua vita e stava pensando alla possibilità di dare un anno a Dio in una scuola di evangelizzazione. Gloria a Dio! Un altro suo compagno di classe Giovanni mi è venuto a trovare un pomeriggio al centro di ascolto e mi ha detto di essere rimasto colpito dal fatto che pur essendo tanti (10 missionari) sembravamo uno e si sentiva tanto. Gloria a Dio! Giuseppe Galante Bisceglie Durante la missione fatta a Bisceglie, mi hanno colpito più di tutto l'unità e la fiducia fra i missionari della varie realtà presenti. Già dopo il primo giorno mi sembrava di averli sempre conosciuti. Ogni giorno avevamo diversi momenti di preghiera comunitaria e questa è sempre stata molto forte, tanto che mi dava una grande sicurezza giorno per giorno. Lì ho sentito per la prima volta quale grande realtà sia la chiesa. Una grande famiglia, tanti membri, ma un unico collante: Dio. Maria Kemi Bisceglie Il piccolo miracolo che più mi ha colpito è stata l'affluenza dei giovani, che incontro dopo incontro ci ha raggiunto negli appuntamenti serali, dimostrando interesse verso l'esperienza e una volontà di provare nuove emozioni verso un Dio che magari, molto spesso, sentono lontano. In particolare c'è stato un gruppo parrocchiale che ci ha seguiti nel corso della settimana. Questo comportamento per me inaspettato mi ha sorpreso e mi ha incoraggiato all'evangelizzazione anche delle parrocchie stesse dove ho potuto constatare come i giovani che le frequentano hanno bisogno di vedere dei loro coetanei con un grande entusiasmo e con una grande voglia di annunciare un amore vissuto in Cristo! Adelisa Lepore Trani – La Luce Nella Notte - 15/05/09 Venerdì sera abbiamo fatto “la luce nella notte” a Trani. In coppia ero con Beniamino, un ragazzo della scuola dei francescani. Andando in giro per la piazza, abbiamo fatto vari incontri. Abbiamo visto un gruppetto di ragazzi sulla trentina d’anni e ci siamo avvicinati per parlare e invitarli “alla luce nella notte”. Uno di loro di nome Vito, sentendo cosa volevamo proporre diceva “cosa ne possono sapere loro, è inutile parlare e stare ad ascoltarli”. Io gli ho detto “perché dici così…..siamo tutti figli di Dio e che anche se uno ha sbagliato non può essere condannato a vita, ma può cambiare” e in breve gli ho raccontato cosa facciamo e i posti dove facciamo le missioni….. Dopo aver detto questo Vito guardandomi negli occhi mi dice che di me può fidarsi e mi racconta di essere stato in carcere e la storia della sua vita. E’ stato molto bello, perché ho potuto davvero vedere come una persona che neppure ti conosce possa fidarsi di te e mettere la sua vita tra le tue mani. Francesca Elefante In classe a Bisceglie E' stato meraviglioso constatare come le ferite guarite da Gesù nel cuore di un ragazzo missionario come me abbiano illuminato la mia storia dandogli una prospettiva nuova. Ci trovavamo nella classe terza dell'istituto professionale di Bisceglie e Giuseppe, membro della Comunità dell'Arca, ha raccontato il suo personale incontro con il Signore. Una storia fatta di violenza subita da un padre troppo autoritario che per anni gli aveva impedito di aprirsi difronte alla misericordia Dio. Durante una confessione Giuseppe aveva ricevuto l'abbraccio che da sempre aveva atteso (abbraccio gratuito che non ti chiede di dimostrare niente per essere amato) proprio da quel Dio a cui si rifiutava di credere. Questa apertura del cuore gli aveva permesso di perdonare a sua volta il proprio padre che, rimasto spiazzato da un “ti voglio bene” era scoppiato a piangere tra le sue braccia. La testimonianza di Giuseppe così forte e radicale mi ha commosso tanto da sperare un giorno di poter riuscire a fare lo stesso visto che dopo il divorzio dei miei genitori i momenti in cui ho visto il mio papà sono stati veramente rari. Anche io vorrei dirgli “Ti voglio bene” e intanto glielo scrivo qui. Martina Cardelli