sotto i riflettori

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sotto i riflettori
Sienna Miller, 34 anni,
è la protagonista femminile
di Live by Night, gangster
movie interpretato
e diretto da Ben Affleck.
Contour by Getty Images
sotto i riflettori
Sienna Miller
Io non
rIsChIo pIù
nell’ultimo film è la donna di un gangster ai tempi del proibizionismo.
Ma nella realtà l’attrice non è affatto un tipo da vita spericolata.
soprattutto da quando è diventata madre. E ha chiarito che lei non
vuole essere considerata la “PUPA” DI NESSUNO: finiti
i tempi in cui riempiva i giornali solo per la sua storia con Jude Law
di Alessandra Venezia foto di Nicolas GuŽrin
O
rmai la vedi un po’ ovunque, Sienna Miller, qui a Hollywood: dopo American Sniper di Clint Eastwood e Burnt - Il sapore
del successo con Bradley Cooper, la sua
carriera è in continua ascesa. Ora è la
protagonista femminile di Live by Night uno dei film più attesi dell’ultima stagione - un crime thriller diretto e interpretato da Ben Affleck, e ambientato negli
anni del proibizionismo. Nella parte dell’amante del boss più
violento e potente di Boston, tra gangster e speakeasy, ruffiani
e donne di vita, Miller pare trovarsi perfettamente a suo agio.
Tuttavia, per conquistare la parte di Emma Gould, l’attrice britannicaraccontadiaverecombattutocontenacia,ripresentandosi per vari provini. «Era un ruolo che volevo a tutti i costi, mi
piacevano la sceneggiatura e la storia; era tanto che desideravo
lavorare con Ben, ma c’erano decine di attrici in coda con me».
Detto fatto. Sienna, dopo anni di piccole produzioni indipendenti e talvolta di serie B, può ora scegliere i suoi film. E poi,
racconta con sollievo, «finalmente, a 34 anni, la stampa non si
occupa di me solo per la mia ultima love story» (gli alti e bassi della sua relazione con Jude Law hanno occupato per anni
Sienna Miller nel ruolo
di Emma Gould in Live by Night;
a sinistra, in una scena
del film accanto a Ben Affleck.
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Emma è una donna autodistruttiva, spezzata dalla vita. Perché ha tanto desiderato
quella parte?
Guardi, ho lavorato duro. Non ho avuto quel
ruolo perché una mattina ho alzato il telefono
e c’era Ben che mi diceva: “Ehi Sienna, ci stai
a fare un film?”. No, non è andata così.
Ma cosa l’affascina nel personaggio?
Lesuebattute,ildialogo.Haunmododiespri-
Claire Folger / Warner Bros (2)
“Ho combattuto molto
duramente per ottenere
il ruolo di Emma:
una parte che volevo
a tutti i costi. Era tanto
che desideravo lavorare
con Ben Affleck”
le prime pagine dei rotocalchi). Ma c’è altro:
ha lasciato Londra e si è trasferita a New York
con Marlowe, la sua bambina di quattro anni
nata dalla relazione con l’attore Tom Sturridge; può così alternare cinema e teatro, e il suo
carnet per il 2017 è già completo.
Camicia a righe e jeans, scarpette da bambina col cinturino, neppure un’ombra di trucco,
la incontro al Sunset Tower. Insieme a lei c’è
Tori, la sua assistente, amica intima dai tempi
della boarding school. Gran sorriso, un forte
abbraccio,eunabellacaricadiimmediatezza:
controlla persino se il mio il registratore funziona come dovrebbe.
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Sienna Miller
(sopra, in un’altra
scena del suo
ultimo film)
è madre della
piccola Marlowe,
quattro anni,
figlia dell’attore
Tom Sturridge.
“Non ho mai voluto essere definita
dai miei legami sentimetali. So cavarmela
anche da sola. E da un uomo non
ho mai cercato protezione o sostegno”
Proviamo a fare programmi, allora.
Probabilmente tornerò in teatro alla fine
dell’anno, in una piece off Broadway; e poi…
sarò Maggie in La gatta sul tetto che scotta nel
West End!
Sin da giovanissima è stata inseguita dai
paparazzi, fotografata, spiata. Come si difende oggi dai continui assalti alla sua vita privata?
Non sono cambiata molto da allora, non sono
bravaasimulare,asalvaguardarmi.Daragazza ero molto ingenua e mi fidavo di chiunque,
così mi sono trovata in situazioni difficili, ma
ho imparato con l’esperienza: noto che ora mi
rispettanodipiùemiprendonosulserio.Eper
me è davvero un immenso sollievo.
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Claire Folger / Warner Bros (1)
mersi fiorito e realistico. Mi piace quando dice: «Balliamo come figli di cane, per non farci
crescere l’erba sotto i piedi». Ti fa capire chi
sia questa donna, come veda la vita, c’è della
poesia in lei.
Emma si butta a capofitto in una pericolosa
storia d’amore, e rischia grosso.
Non era facile essere una donna di quell’ambiente a quei tempi. Emma era povera, figlia
di un magnaccia. Era stata “accaparrata” dal
gangster più potente di Boston, e lui la “proteggeva”. Per lei era una questione di sopravvivenza: poi, però, si innamora di un altro...
Leiamalanciarsinelvuoto,opreferisceavere sempre una rete di sicurezza?
Non ho mai pianificato niente, sono piuttosto
impulsiva e da giovane ho sempre seguito il
cuore: penso sia la prerogativa di ogni artista.
Non sono una “business woman”, non lo sono mai stata, e reagisco in modo intuitivo a
ogni situazione. Col passare degli anni, però,
sto acquistando distanza critica, rifletto più a
lungo prima di entrare in azione.
Anche nei rapporti personali è sempre stata impulsiva? Non le interessa la solidità in
una coppia?
Senza amore non potrei mai legarmi a nessuno, né potrei mai stare con qualcuno in cambio di favori personali. Il sistema degli studios
nella vecchia Hollywood per anni non ha lasciato spazio alle donne, che spesso si legavano ai produttori per fare carriera: è un mondo,
quello, a me totalmente estraneo.
Ha fiducia in se stessa.
Ho un forte senso di identità, e non ho mai voluto essere definita dai miei legami sentimentali. Sono cresciuta in una famiglia - con mia
madre e mia sorella - al femminile, e relativamente femminista. Ho frequentato da interna
unascuolapersoleragazzesindaquandoavevo otto anni e non ho mai guardato un uomo
pensando di poterne ricevere qualcosa. A casa mi hanno insegnato a badare a me stessa, e
non mi hanno mai incoraggiata a smettere di
studiare per trovarmi un marito - non faceva
parte del mio modo di sentire.
«Non ho mai vissuto sul filo del rasoio, ho l’anima di una bibliotecaria» diceva però poco fa.
Era una boutade, ma non ho mai vissuto pericolosamente (ride), e sì, trovo interessante il
lavoro della bibliotecaria.
Unbelcolpoditimoneperchisièsempredefinita una zingara.
Per la prima volta sento il bisogno di sistemarmi, di costruire qualcosa, di mettere radici.
Hosemprevissutoalmomento,senzaguardarealpassatooalfuturo,chesitrattassedirelazioni, di amicizie, di lavoro o di viaggi. Ma da
quattro anni sono una madre, e ora che Marlowe ha iniziato la scuola amo la nostra routine: esco a un’ora precisa, a un dato momento vado a prenderla... È una regolarità che mi
piace, forse perché io non l’ho mai avuta. Per
questo mi sono presa un anno di pausa, e dal
dicembrescorsononholavorato;adesso,però,
sto recuperando.