Roma - Il Giornale D`Italia

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Roma - Il Giornale D`Italia
Anno V - Numero 76 - Martedì 29 marzo 2016
Direttore: Francesco Storace
Roma, via Giovanni Paisiello n. 40
Politica
Cronache
Calcio
Boschi e Renzi
ai ferri corti?
Omicidio stradale:
scattano le manette
Italia-Germania,
ritorna la sfida
A pag 2
Fruch a pag 8
Colosimo a pag 10
PRENDE DEFINITIVAMENTE IL VIA LA MOBILITAZIONE PER ROMA CONTRO SINISTRA E GRILLINI. E L'ARROGANZA DEL COSIDDETTO CENTRODESTRA
di Francesco Storace
iamo in campo e ce
la giocheremo fino
al novantesimo minuto. Poi, se il popolo vorrà, disputeremo anche i tempi supplementari. Ma non molleremo affatto: la partita su
Roma ci vedrà impegnati
contro una sinistra che non
merita di governare, contro
quei grillini che rischiano
di compromettere il futuro
dell’economia cittadina, e
contro l’arroganza di un centrodestra che ha scientemente evitato di infastidire
il manovratore. Una candidatura dopo l’altra, coltellate
a non finire, rifiuto ostinato
di chiedere consenso al popolo con le primarie, persino il no ad un incontro tra
candidati: noi non ci stiamo
e preferiamo la battaglia a
viso aperto.
Giocano sporco, un giorno
si orientano su Marchini,
quello successivo sulla Meloni. Ovviamente, mai su di
me e già stanno buttando a
mare il povero Bertolaso.
Tutto sui giornali, tutto via
agenzie, tutto virtuale. Ridicolo. Siamo di fronte ad una
politica più comica e tragica
dell’antipolitica.
Amici miei, non c’è davvero
alcun motivo per non continuare la mia corsa.
Ho provato a chiedere il da
farsi ai miei sostenitori della
rete nella giornata di sabato.
Da Twitter e fb risposte eloquenti alla domande poste: vai
avanti, altro che i sondaggi bancomat, taroccati, comprati, ordinati.
La conta, estesa al popolo dei co-
S
giare da Rita Dalla Chiesa
a Bertolaso, fino alla Pivetti;
non abbiamo chiesto con
questionari ai nostri sostenitori di valutare Marchini
escludendo la Meloni; non
abbiamo commissionato
sondaggi fasulli; diciamo
semplicemente a tutti che
esistiamo.
“Fatevene una ragione”.
Ho chiesto unità a tre candidati, che con me fanno
quattro.
Nessuno di loro ha formalizzato il suo sì, nessuno di
loro ha detto incontriamoci.
Per fare unità ci vogliono
fatti concreti, visibili, chiari.
Finora ci avete solo offeso,
dicendo no persino alla nostra partecipazione al tavolo
della discussione. Ma la Capitale non è roba vostra.
Non vogliono vincere a
Roma. E allora ci attrezzeremo a chiedere voti per chi
contrasterà con maggiore
competenza la maggioranza
che si formerà a causa dei
veti stupidi del centrodestra.
Entro lunedì 5 aprile raccoglieremo le 48 candidature
al Comune per la lista Storace sindaco. Accanto a queste, le 350 per quattordici
municipi che andranno al
voto. Entro il 5 maggio ciascun candidato dovrà farsi
carico di almeno dieci rappresentanti di lista - tra effettivi e supplenti - per coprire le 2500 sezioni elettorali della Capitale. Metteremo in campo, grazie ai nostri
fantastici comitati, un’organizzazione mai vista, capillare, imbattibile. E poi vedremo se varranno più certi sondaggi o il voto
del popolo nelle urne!
IN CAMPO
Entro lunedì le candidature per la lista Storace sindaco
Dalla rete e dai comitati l’incoraggiamento ad andare avanti
mitati Storace sindaco, è ancora
più netta. Siamo liberi.
Uomini e donne che rifiutano la
presa in giro da parte di un cosid-
detto centrodestra che ci ha ignorato
in maniera assolutamente arrogante.
Il solo Berlusconi ha avuto il garbo
di chiederci un parere. Salvini si è
limitato ad informarsi se la Meloni
si fosse mai fatta sentire in queste
due settimane di “candidatura”.
Non abbiamo bisogno di volteg-
TROPPI I RAGAZZI NELLA MORSA DEL GIOCO
GIOVANI
ALL’AZZARDO
Traboni a pag 4
VORAGINI E FAMIGLIE EVACUATE
SPROFONDO
ROMA
Vignola a pag 6
2
Martedì 29 marzo 2016
ATTUALITA’
NEL PD NASCE LA CORRENTE DI MARIA ELENA: TENTATIVO DI SVIARE I GUAI DI FAMIGLIA?
La ministra se ne va per i Boschi suoi
Dall’entourage renziano prime preoccupazioni, anche per i nomi che si fanno
di Igor Traboni
i apre una settimana a dir
poco complicata per il presidente del Consiglio e segretario del Pd Matteo Renzi, soprattutto per quanto
riguarda questa seconda veste, che
a quanto pare è quella attualmente
in cima ai pensieri dell’ex rottamatore.
Tanti, troppi i fronti interni aperti,
con il rischio per Renzi di una resa
dei conti nella riunione della direzione del partito, fissata per lunedì
prossimo 4 aprile.
Non bastassero i punti già noti (economia a pezzi nonostante la grancassa dei media amici a magnificare
le sorti del Jobs act, referendum
del 17 aprile con il Pd spaccato
perfino sul voto delle trivelle, salva-banche che a quanto pare non
sta salvando nessuno se non le banche e i minuisrri amici) per Renzi
c’è alle viste un altro problema non
di poco conto. Che riconduce proprio al suo ministro preferito.
Maria Elena Boschi, fin qui indiscusso numero uno del ‘giglio magico’ del premier-segretario, ha infatti deciso di farsi una corrente
tutta sua all’interno del partito.
Un tentativo di cominciare a camminare con le sue graziose gambine
al posto di quelle del mentore Renzi,
S
oppure l’altro tentativo (quest’ultimo
in verità un po’ più disperato) di far
dimenticare il casotto del salva-banche e i coinvolgimenti di famiglia?
Nell’uno come nell’altro caso, secondo i boatos ricorrenti negli ambienti renziani, il ‘gran capo’ della
Boschi non ha preso bene la decisione della signorina di Arezzo (che
tra l’altro si fa chiamare proprio ‘la
capa’ dai suoi) di… provare a staccarsi da Firenze.
Eppure la corrente boschiana sta
prendendo corpo e sostanza: le an-
ticipazioni arrivate l’altro giorno dal
quotidiano La Stampa, proprio in
queste ore hanno infatti trovato conferma, ad iniziare dalle riunioni – a
questo punto neppure più tanto carbonare – che si tengono presso un
locale romano di piazza di Pietra,
lo stesso slargo dove si affaccia una
caserma dei carabinieri e un tempo
lo studio di Giulio Andreotti.
In prima fila a tessere la tela di
Maria Elena, come ricostruito dal
giornale torinese, c’è Francesco Bonifazi, non proprio l’ultimo arrivato
in casa Pd, visto che tiene i cordoni
della borsa dall’alto del suo ruolo
di tesoriere del partito. Gli altri fedelissimi del ministro aretino sono
Marco Donati, anche lui di Arezzo;
Marco Di Maio, romagnolo di Forlì;
Edoardo Fanucci; Francesca Bonomo; Alessia Morani, con un passato
di notorietà come bersaniana convinta; Dario Parrini, segretario Pd
toscano; Giovanni Burtone; Ivan Scalfarotto, sempre visto così così tra i
Pd per certe sue battaglie a favore
dei gay e poi all’improvviso assurto
al ruolo di sottosegretario; Silvia
Fregolent, piemontese rampante.
La corrente di Maria Etruria Boschi,
come avversari ma anche ‘amici’
del Pd hanno preso a nominare il
ministro, si sta facendo le osse
anche a sud di Roma, dal sindaco
di Ercolano Ciro Bonajuto al calabrese Domenico Battaglia, il più
votato alle ultime regionali a Reggio
e dintorni. Attenzione però anche
ai fuoriusciti da Sel: Renzi a suo
tempo ha fatto carte false per avere
il napoletano Gennaro Migliore, lo
ha pure nominato sottosegretario
ma questi ora pare pronto a seguire
la Boschi. Un altro sottosegretario,
ma stavolta proveniente da Ncd,
ovvero Dorina Bianchi, altra onnipresente nei talk show tv, è sulla
strada di Arezzo
Il nervosismo di Renzi è palpabile:
a meno che non si tratti di un gioco
delle parti, ovvero la corrente di
Boschi pure funzionale all’assoluto
controllo del partito per far fuori la
minoranza, una mossa del genere
da Maria Elena non se la sarebbe
mai aspettata. E così l’ex rottamatore,
anche se continua a dire che lui in
tv ci va poco, sta affilando le armi
della comunicazione, decidendo di
affidarsi a Jim Messina, chiare origini
italiane ma su quercia americana,
dove è stato spin doctor di Obama
per la campagna del 2012
L’OMICIDIO DEL RICERCATORE ITALIANO A IL CAIRO È DIVENTATO UN GINEPRAIO
Caso Regeni, nuova piroetta egiziana
Oggi intanto i familiari del giovane friulano incontreranno la stampa
due mesi dall’omicidio
di Giulio Regeni, il ricercatore friulano trovato
morto a Il Cairo, il caso diventa
un ginepraio, con l’Egitto che
cambia versione praticamente
ogni 24 ore e l’Italia incapace
di farsi sentire, come sempre
assente – vedi il caso Marò –
sul piano internazionale.
Dopo aver spacciato come vera
la notizia degli assassini di Regeni individuati e uccisi in circostanze poco chiare, adesso
il ministro dell’Interno egiziano,
il generale Abu Bakr Abdel Ka-
A
rim, attraverso il suo portavoce
intervenuto ad una trasmissione
televisiva, ha detto che “non
c’è stato alcun cambiamento
dopo le pressioni del governo
italiano”. Pressioni in verità
assai flebili, affidate alle solite
frasi di circostanza di Renzi e
a un tweet della Boldrini.
Intanto, proprio riguardo l’ultima ‘verità’, la procura egiziana fa sapere che la pista di
una banda di criminali dietro
l’omicidio di Giulio Regeni non
è l’unica seguita, come dichiarato dal procuratore generale
della Repubblica Araba di Egitto, Nabil Sadeq, al procuratore
di Roma, Giuseppe Pignatone,
nel corso di una telefonata.
In effetti, l’ultima versione arrivata da Il Cairo fa acqua da
tutte le parti, a cominciare dalle
prove mostrate e che sarebbero
state trovate nello zainetto di
Regeni. Il passaporto, un paio
di carte di credito, altrettante
tessere universitarie ma anche
altri effetti che con il giovane
italiano non avrebbero niente
a che fare. Compreso un portafogli, un paio di occhiali da
sole e perfino un pezzetto di
hashish
Tra una settimana, esattamente
martedì prossimo 5 aprile, gli
investigatori egiziani sono attesi
a Roma, proprio per incontrare
Pignatone e il pm Colaiocco, E
chissà che almeno in quella
occasione non riescano a fornire
elementi meno vaghi.
Intanto oggi Paola e Claudio
Regeni, i genitori del giovane
ricercatore, parteciperanno a
una conferenza stampa convocata dal senatore Luigi Manconi,
presidente della Commissione
per i diritti umani, alle 14 di
nella sala Nassyria del Senato,
alla presenza anche degli avvocati Alessandra Ballerini e
Gianluca Vitale e del portavoce
di Amnesty international Italia,
Riccardo Noury.
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Direttore responsabile
PRESENTATO A BOLOGNA, SI TRATTA DI UN PEZZO INEDITO SULLA POESIA SCRITTO NEL 1942
Francesco Storace
Amministratore
Il primo Pasolini sul Bollettino Littorio
i intitola "Nota sull'odierna poesia",
è un articolo che venne pubblicato
nell'aprile del 1942 su "Gioventù
Italiana del Littorio. Bollettino del Comando federale di Bologna" ed è firmato
Pier Paolo Pasolini. A quanto pare potrebbe trattarsi del primo scritto pasoliniano, riscoperto grazie al progetto "Pasolini '42" dell'Istituzione Biblioteche
di Bologna. È il pezzo forte - perché
inedito e perché suscita una certa curiosità - della mostra Officina Pasolini,
promossa dalla Cineteca di Bologna al
Mambo "Più moderno di ogni moderno.
S
Pasolini a Bologna", realizzato per commemorare i quarant'anni dalla morte di
Pasolini. È stato presentato in occasione
della visita guidata condotta dai curatori
Gian Luca Farinelli (direttore della Cineteca di Bologna) e Marco Antonio
Bazzocchi (docente dell'università bolognese). All'epoca Pasolini non aveva
ancora vent'anni. A quanto riferisce l'Ansa, "è una decisa difesa dei poeti contemporanei che ritrova i 'valori intimi e
veri della poesia nella lirica, per esempio, di un Ungaretti o di Montale: od
anche di qualche poeta più giovane,
come Betocchi o Penna'".
Il lavoro sulla figura di Pasolini - la cui
formazione intellettuale avviene proprio
a Bologna tra la fine degli anni Trenta e
l'inizio degli anni Quaranta - si deve
alla Biblioteca dell'Archiginnasio , che
ha messo in rete la rivista "Il Setaccio",
di cui uno dei fondatori è proprio Pasolini:
una banca dati in cui si può trovare la
riproduzione digitale di tutti gli scritti
del poeta e regista bolognese pubblicati
tra il 1942 e il 1943 sulle riviste locali
della Gioventù Italiana del Littorio e del
Gruppo Universitario Fascista, insieme
a "Poesie a Casarsa", primo libro di
poesie risalente al '42. Materiale in
molti casi raro. Tra i passi più intensi
dell'articolo appena presentato al pubblico, leggiamo: " […] più che di poesia
è meglio parlare di cultura [...] Vorrei
insomma rivendicare la presenza di un
valore culturale dell’odierna poesia […
] I giovanissimi potranno così ritrovare i
valori intimi e veri della poesia […
]nella lirica, per esempio, di un Ungaretti
o di Montale”. Nello stesso numero
della rivista Pasolini pubblica anche due
suoi disegni.
E.M.
Roberto Buonasorte
Capo Redattore
Igor Traboni
Società editrice
Amici del Giornale d’Italia
Sito web
www.ilgiornaleditalia.org
Per la pubblicità
Responsabile Marketing
Daniele Belli
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-----------------Autorizzazione del Tribunale di Roma
n° 286 del 19-10-2012
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Martedì 29 marzo 2016
ATTUALITA’
DOPODOMANI SCADE IL TERMINE FISSATO DALLE LEGGE DI STABILITÀ PER IL VARO DEI DECRETI
Salva banche, ennesimo rinvio: è un’agonia
La trattativa tra l’esecutivo e la Commissione Ue per ampliare i rimborsi a tutti aumentando
il Fondo di solidarietà procede a rilento e i tempi rischiano di allungarsi a dismisura
di Marco Zappa
n’agonia. In questo s’è trasformata
la vicenda del salva-banche, con
i risparmiatori beffati dal discusso
decreto varato dal governo lo scorso 22 novembre che ancora aspettano di essere rimborsati. E così rischia di
slittare anche il termine del 31 marzo (dopodomani) fissato dalla Legge di Stabilità
per il varo dei decreti ministeriali con cui
dare avvio agli indennizzi del Fondo di solidarietà da 100 milioni, forse destinato ad
aumentare per ripagare tutti e senza alcun
arbitrato, con il vecchio meccanismo, che
prevedeva un intervento parziale e limitato
ai risparmiatori più deboli. Per via di una
trattativa con l’Unione Europea che ancora
non ha prodotto la tanto attesa fumata bianca.
Con la Commissione Ue che ha sì aperto le
porte all’ipotesi di ampliare i rimborsi agli
obbligazionisti intrappolati nel crack di
Banca Etruria, Banca Marche, Cari Ferrara
e Cari Chieti, ma l’accordo è lontano dalla
conclusione.
E’ certamente da escludere quanto previsto
inizialmente dalla Legge di Stabilità. Non ci
sarà nessun arbitrato ad personam nell’ambito del quale si dovrebbero prima accertare
le eventuali responsabilità delle banche
che hanno venduto titoli sospetti alla clientela
e poi procedere con la restituzione del maltolto. Perché così facendo, per Bruxelles,
l’Italia rischia di rimanere impigliata nella
ragnatela degli aiuti di Stato.
La deadline si avvicina, ma il governo prende
U
ancora tempo. E così il Codacons, stanco di
una situazione che non accenna a finire, ha
deciso di presentare le prime 20 cause
pilota nei tribunali civili, volte a far ottenere
ai risparmiatori il rimborso integrale delle
obbligazioni, completamente azzerato dal
salva-banche. Procedimenti che potrebbero
essere illustrati già questa mattina, in attesa
della decisione del Tar del Lazio sul ricorso
promosso dall’associazione contro la legge
del bail in, meccanismo che prevede prelievi
forzosi da parte degli istituti di credito che
rischiano il tracollo sui conti correnti superiori ai 100mila euro, prevista per il prossimo
18 aprile.
Ancora dito puntato contro il premier Renzi,
che più volte ha garantito che entro marzo
sarebbero stati chiariti i criteri relativi ai
rimborsi per i risparmiatori. Ma dall’esecutivo arrivano solo promesse non rispettate
che non fanno altro che alimentare la rabbia
degli ex correntisti, rimandando alle calende
greche una decisione finale sugli indennizzi
non più rinviabile.
Tra nuovi slittamenti e cause risarcitorie,
continua a far discutere la vicenda che ha
mandato praticamente in rovina migliaia e
migliaia di risparmiatori, privati dei risparmi
di una vita e non ancora rimborsati. Se non
a chiacchiere.
IL 2 APRILE MOBILITAZIONE UNITARIA DEI SINDACATI CHE TORNANO A CHIEDERE LA CORREZIONE DELLA LEGGE FORNERO E NON SOLO
Riforma pensioni e lavoro
ai giovani, scatta la protesta
L’invito al governo (sordo) per risolvere le questioni riguardanti gli esodati, i precoci
e gli usuranti - Da Venezia a Roma passando per Napoli, in migliaia in piazza
utto pronto per la mobilitazione
nazionale dei sindacati nazionali
(CGIL, CISL e UIL) che il 2 aprile
scenderanno in piazza a Venezia,
Roma e Napoli in una manifestazione
accompagnata da uno slogan che non
lascia spazio a repliche: “Cambiare
le pensioni e dare lavoro ai giovani”.
T
In migliaia si apprestano a chiedere
la correzione della disastrosa Legge
Fornero, più posti di lavoro per i
ragazzi oltre che il rafforzamento della
previdenza complementare. Con gli
esponenti che inviteranno il governo
a risolvere anche le questioni riguardanti gli esodati, i precoci, gli usuranti
e la flessibilità pensionistica. Temi
scottanti che secondo i sindacati vanno
di pari passo e sono importanti sia
per i lavoratori che per le “nuove
leve”. Perché per i primi significherebbe andare in pensione prima (a
63 anni) pur perdendo qualcosa sull’assegno mentre per i secondi sarebbe
l’inizio della vita lavorativa e di un
futuro da poter costruire. Ma per le
pensioni in anticipo - così come per
il resto - bisognerà fare i conti con
l’esecutivo che a quanto pare sembra
orientato ad optare - su suggerimento
del presidente dell’INPS Tito Boeri per una penalità del 3% sugli assegni
per chi vorrà smettere di lavorare
presto mentre i sindacati chiedono
prepensionamenti a rischio 0.
Sul tavolo anche la faccenda legata
alle pensioni “dignitose” per i giovani,
i lavoratori precari e discontinui, oltre
che il riconoscimento del lavoro di
cura e la diversità delle occupazioni.
E presto potrebbe esserci un incontro
con il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, che
nelle scorse settimane aveva aperto
a questa possibilità. Per confrontarsi
pure sulla questione relativa ai servizi pubblici rivolti all’infanzia, per
i sindacati “ridotti al collasso”. Con
asili nido e scuole a rischio mentre
avanza “la privatizzazione - senza
garanzia alcuna - sulla qualità dei
servizi offerti”.
C’è chi chiede dunque una riforma
del servizio pensionistico ma anche
chi ipotizza di utilizzare l’8 per mille
per gonfiare di più le buste paga e le
pensioni dei cittadini.
Tante, le questioni al vaglio. Ma occorrerà sempre fare i calcoli con le
scarse risorse a disposizione e l’investimento pubblico nel settore scolastico-educativo pressoché nullo. M.Z.
FORMAZIONE OBBLIGATORIA E A NUMERO CHIUSO PER GLI ASPIRANTI LEGALI, QUASI ALLONTANATI DALLA PROFESSIONE
Praticanti avvocati, quante ingiustizie
Esame di ingresso e prova finale, il tutto a carico dei partecipanti. Un insuccesso targato Orlando
F
ormazione obbligatoria di minimo 160
ore ma a numero
chiuso per i praticanti avvocati anche in base ai meriti universitari. E ancora:
un esame di ingresso e uno
finale, oltre a tre prove durante i corsi. Il tutto, naturalmente, a pagamento.
La bozza di regolamento
sulla disciplina dei corsi di
formazione per la formazione forense è ormai ultimata
e il Ministero della Giustizia
l’ha da poco trasmessa al
Cnf (Consiglio nazionale forense) per il relativo e scontato parere.
E la chiamano “abilitazione”.
Sembra di stare ancora all’università, con i criteri di
selezione praticamente
identici a quelli previsti per
le scuole di specializzazione.
Pratica sul campo nulla ma
solo davanti ai banchi. E
non in tribunale o all’interno
di studi legali. Sacrificati
per via di riforme davvero
insensate. Volte solo a far
perdere un sacco di tempo.
Con nuove prove in itinere
con tanto di simulazione dell’esame della prova di Stato.
Tutto a carico dei partecipanti, con l’obiettivo di “sfoltire” il numero degli avvocati
in Italia attraverso la revisione della formazione postlaurea. Rendendo l’accesso
alla professione notevolmente costoso e quindi non
per tutti.
Altro che giustizia. Siamo
alle prese con una vera e
propria ingiustizia, perché
il vero obiettivo dei corsi
di formazione dovrebbe essere quello di colmare le
lacune a livello pratico degli
aspiranti avvocati, vero punto debole dei nostri atenei.
E anziché anticipare, magari
di un anno, il tirocinio forense, il dicastero di via
Arenula guidato da Orlando
ha pensato di allungare ancora i tempi. Rendendo il
percorso sempre più tor-
tuoso a chi sogna di diventare legale.
Verrà dunque privilegiata
la strada della selezione,
non solo all’entrata ma anche all’uscita. Con una specie di esame di Stato anticipato che non servirà a
nulla se non ad aumentare
lo stress dei praticanti che
dovranno svolgere mesi di
“formazione” in concomitanza con la pratica forense.
Con migliaia di ragazzi costretti a sottrarre tempo im-
portantissimo alla professione, avendo così ancora
meno possibilità di fare tirocinio in studi legali che
pretendono una presenza
praticamente fissa e il più
delle volte nemmeno retribuita. Una vera e propria
mannaia, l’ennesima, sulla
testa dei neolaureati. Con
il ministero della Giustizia
che sembra avere l’obiettivo di allontanare e non
avvicinare i futuri avvocati
dalla professione.
M.Z.
4
Martedì 29 marzo 2016
ATTUALITA’
SONO
LA BCE:
SEMPRE
“L’ITALIA
DI PIÙ
SFOREREBBE
GLI ADOLESCENTI
IL DEFICITITALIANI
ANCHE SENELLA
DECIDESSIMO
MORSA DI
DEL
ACCORDARLE
GIOCO: IL 42%
MAGGIORE
TRA IFLESSIBILITÀ”
15 E I 19 ANNI
Ecco la generazione d’azzardo
Scommesse sportive tra i maschi, gratta e vinci tra le femmine. Anche quattro volte a settimana
IL VIZIO HA I SUOI COSTI, SEMPRE PIÙ ALTI
La ‘paghetta’ va in fumo,
i soldi poi non bastano mai
di Igor Traboni
iochi online e con le carte,
scommesse sportive e poker
texano, fino ai gratta e vinci:
anche gli adolescenti italiani,
come i grandi, sono entrati
nella morsa del gioco d’azzardo, una
vera e propria febbre sempre più alta,
tanto che oramai gli studenti giocatori
sono già 1 milione, in aumento di circa
60 mila unità rispetto all’anno precedente
(il raffronto è tra 2015 e 2014).
Dati di estrema preoccupazione, raccolti
dallo studio Espad (European School
Project on alchool and other Drugs ) del
Cnr di Pisa
“Sono circa un milione gli studenti che
riferiscono di aver giocato somme di
denaro almeno una volta negli ultimi dodici mesi. Dal 2014 al 2015 la percentuale
G
è cresciuta dal 39 al 42%, con un 7%
che riferisce di giocare 4 o più volte alla
settimana – afferma Sabrina Molinaro,
ricercatrice dell’Istituto di fisiologia clinica
del Consiglio nazionale delle ricerche
di Pisa e responsabile di questa ricerca
– L’aumento è generalizzato per tutte le
fasce d’età, in quasi tutte le aree geografiche e per entrambi i sessi: anche
se la percentuale più alta resta quella fra
i ragazzi, 51% contro 32 delle femmine,
l’incremento maggiore è quello di quattro
punti registrato fra le ragazze 16-17enni,
dal 27% al 31%. Anche il 38% dei minori
scolarizzati (15-17 anni), circa 550.000
studenti, riferisce di aver giocato d’azzardo nel 2015 (erano il 35% nel 2014)”.
Lo studio ha eseguito una indagine sui
comportamenti a rischio tra gli adolescenti, con un campione rappresentativo
di circa 30.000 studenti italiani tra i 15
ed i 19 anni in tutta Italia.
Ma ‘cosa’ giocano i nostri giovani?
Se è diminuita di poco la percentuale di
quelli che preferiscono lotto e superenalotto, più giocate si sono avute perfino
per i vecchi Totocalcio e totogol (dal 10
al 29%), Gratta e vinci (dal 63 al 69%)
e nel genere classificato come ‘altre
scommesse’ (dal 6 al 15%.). I ragazzi
preferiscono soprattutto le scommesse
sportive (67%), seguite da Gratta e vinci
(63%) e Totocalcio/totogol (40%); le ragazze vanno matte per il Gratta e vinci
(79%), seguito da Bingo/tombola (43%)
e altri giochi con le carte (24%). Tra i
giocatori on line, i ragazzi sono attratti
soprattutto da sommesse sportive/Totocalcio (65%) e poker texano (36%),
le ragazze da Gratta e vinci/Lotto istantaneo (34%) e scommesse sportive/Totocalcio (30%).
er giocare, i giovani oramai disdegnano bar e tabaccherie, mentre affollano le sale scommesse e l’online: ad aver giocato così da
casa nel 2015 sono stati circa
l’8% degli studenti, con una
forte differenza di genere (14%
dei maschi e 3% delle femmine)
e una prevalenza crescente con
l’età, dal 6% dei 15enni all’11%
dei 19enni. Il 48% dei giocatori
virtuali usa il pc, il 35 lo
smartphone, il 15 il tablet o
accede tramite internet point.
I ragazzi definiti potenzialmente
a rischio sono l’11% di coloro
che hanno giocato del denaro
nell’ultimo anno mentre gli adolescenti già problematici per
P
l’azzardo sono circa l’8% dei
giocatori. A proposito di soldi,
l’8% degli studenti giocatori dichiara di aver speso oltre 50
euro nell’ultimo mese, il 17%
tra i 10 ed i 50 euro, mentre il
75% meno di 10 euro. Cifre
che possono apparire piccole,
ma che invece non sono da
non buttare via, perché spia di
qualcosa che non va: in genere
si comincia da quello che comunque uno ha in tasca (la
classica paghetta) per poi aumentare il denaro giocato con
l’aumento di disponibilità economica. Oppure i soldi si vanno
comunque a cercare, perché
per il vizio di giocare davvero
non bastano mai.
LA RETE DIVENTA NECESSARIA ANCHE PER TROVARE GLI ARTIGIANI, SOPRATTUTTO NELLE GRANDI CITTÀ
Gli idraulici i più richiesti. Pure sul web
Ma c’è fame anche di falegnami e - sorpresa - di certificatori energetici e dei vecchi fabbri
I
l mondo del lavoro si evolve,
le città sono ogni giorno più
grandi e confuse ed in un’epoca in cui il tempo è per tutti risorsa scarsa, sempre più italiani
si rivolgono al web anche per trovare gli artigiani per i lavori di
casa, ma quali sono i professionisti
più richiesti?
Secondo l’Osservatorio di ProntoPro.it (www.prontopro.it), il portale che fa incontrare domanda e
offerta di lavoro professionale e
artigianale, al primo posto spiccano gli idraulici che raccolgono
da soli il 17% delle richieste rivolte
al mondo dei lavori in casa, focalizzate principalmente su riparazioni e manutenzioni.
A vincere la medaglia d’argento
un altro mestiere quasi in via di
estinzione: quello dei falegnami
cercati, principalmente per mobili
su misura o ristrutturazioni, dal
9,66% di chi ha richiesto online
un preventivo per i lavori di casa
fra dicembre 2015 e febbraio 2016.
«La difficoltà di conoscere personalmente un artigiano o di imbattersi per caso nel suo laboratorio
mentre si passeggia in città è uno
dei motivi del successo della ri-
cerca di questi professionisti sul
web» - ha dichiarato Marco Ogliengo, amministratore delegato di
ProntoPro.it - Dall’altro lato, per
l’artigiano, usare il web è un modo
efficace per raggiungere molti
clienti con costi bassi, vantaggio
che si può tradurre sia in sconti
sia in più tempo per seguire e curare la relazione col cliente». Terzi,
nella curiosa classifica redatta dal
portale, i professionisti di uno dei
mestieri più importanti nel settore
della costruzione: i muratori, con
il 7,33% di richieste. Quando si
decide di ristrutturare casa, indipendentemente dal tipo di lavoro
da eseguire, la cosa più comune
da fare è rivolgersi ad un muratore,
ma soprattutto nelle grandi città
diventa difficile individuare quello
più adatto al lavoro di cui si ha bisogno. Tra i professionisti più cercati online, a sorpresa, si trovano
anche i certificatori energetici con
il 7% di richieste.
Questi tecnici abilitati, fino a poco
tempo fa sconosciuti a molti, oggi
sono diventati indispensabili se si
considera che la prestazione energetica dell’abitazione è ormai determinante per l’acquisto, la vendita
o locazione di un immobile. Continuando a scorrere le professioni
della classifica si trovano gli installatori di infissi e serramenti
(6%) e quelli di impianti di condizionamento (5,80%). I primi sono
sempre più richiesti perché serramenti e infissi oggi non hanno
più semplice funzione di isolamento
e sicurezza casalinga, ma vanno a
rappresentare veri oggetti di design per i quali gli Italiani non intendono risparmiare; i secondi
sono diventati indispensabili da
anni poiché gli impianti di condizionamento, complici le estati sempre più calde, sono un benefit casalingo irrinunciabile. Anche un
mestiere apparentemente in via
d’estinzione come quello dei fabbri, ha in realtà una percentuale
di richieste alta e sono settimi con
il 5,23%. Questi artigiani, con la
loro capacità di forgiare il ferro,
sono alla stregua di veri e propri
artisti, ricercatissimi da tanti per
lavori di costruzione e riparazione
di qualsiasi tipo di oggetti in metallo, ma anche di vere e proprie
sculture decorative. Nella top ten
stagionale si trovano anche elettricisti (3,33%), imbianchini (2,50%)
e giardinieri (2,10%) che con l’arrivo delle belle giornate iniziano
a ricevere un numero sempre maggiore di richieste di lavoro.
5
Martedì 29 marzo 2016
ESTERI
LA STRAGE
BOLOGNA
NEL PARCO
– DOPO
GIOCHI
LA POLEMICA,
IN PAKISTANLACONDANNATA
SCIOCCANTEDALLA
PROPOSTA
COMUNITÀ
DI DONINTERNAZIONALE
PRODI
Pasqua di sangue contro i cristiani
Proclamati tre giorni di lutto. La rivendicazione dei talebani: il nostro obiettivo erano i cattolici
di Robert Vignola
akistan in lutto per tre giorni, all’indomani del terribile
attentato che ha insaguinato la Pasqua dei cristiani
a Lahore. Il bilancio è di
72 morti, dei quali oltre 30 bambini.
L’obiettivo dei talebani, che hanno
rivendicato l’attentato, è stato un
parco giochi gremito di famiglie che
celebravano il giorno di festa. L’esplosione, di forte entità, è avvenuta
vicino a un ingresso del Gulshan-iIqbal Park situato nell’area di Iqbal
Town, un popolare ritrovo domenicale
e particolarmente affollato oggi in
occasione della festività cristiana. Il
kamikaze si è fatto esplodere vicino
a altalene in mezzo alla folla. È stata
una carneficina con oltre 300 feriti,
rivendicata dai talebani del gruppo
Jamatul Ahrar, già legato al principale
gruppo talebano pachistano Tehreke-Taliban Pakistan (Ttp). Il governo
di Islamabad ha dispiegato alcuni
reparti dell’esercito per facilitare le
operazioni di soccorso. La polizia ha
confermato la presenza di un kamikaze e anche l’uso di sfere metalliche nell’esplosivo per aumentarne
l’effetto letale. È emerso che non
c’era alcun servizio d’ordine a protezione dei numerosi ingressi del
P
parco pubblico, che è uno dei più
grandi di Lahore.
La polizia pachistana ha arrestato
nelle ultime ore 15 persone. Fra gli
arrestati, si è appreso, vi sono anche
tre fratelli del giovane kamikaze che
si è fatto esplodere fra le famiglie
che trascorrevano la Pasqua nel Gulshan-e-Iqbal Park della città. L’attentatore suicida è stato identificato
come Yousuf, 28 anni, figlio di Ghulam
Farid e residente nel distretto di Muz-
zafargarh.
La rivendicazione da parte del movimento Jamatul Ahrar, scissosi dal
Tehrek-e-Taliban Pakistan , è avvenuta
attraverso telefonate del suo portavoce, Ihsanullah Ihsan, a vari gior-
GIAPPONE
BRUXELLES: S’AGGRAVA IL BILANCIO DELLE STRAGI. LA POLIZIA CERCA ALTRI FUGGITIVI
La caccia all’uomo continua
inchiesta infinita sulla cellula jihadista protagonista
degli attentati in Belgio (e
prima ancora in Francia) ha ancora dei ricercati da assicurare
alla giustizia. La Polizia belga
sta ancora dando la caccia all’uomo con il cappello, il terzo
sospetto terrorista che compare
nelle foto degli attentatori di
Zaventem. Gli inquirenti hanno
postato un video chiedendo a
tutti di informare nel caso in
cui venga riconosciuto.
Nei giorni scorsi, i media avevano identificato l’uomo con il
giornalista freelance Fayçal
Cheffou, tra gli arrestati giovedì
scorso. La procura belga ha
confermato gli arresti per altri
tre terroristi. Si tratta di Yassine
L’
A., Mohamed B. e Aboubaker
O., arrestati nei raid di giovedì
scorso a Bruxelles e ad Anversa.
Resta da comprendere il loro
reale ruolo. Nel comunicato si
fanno i nomi evocando un’operazione giudiziaria antiterrorista,
ma non si fa cenno agli attentati
del 22 marzo a Bruxelles. Le
perquisizioni si erano concentrate nella regione di Bruxelles
e nella provincia di Anversa,
portando al fermo di 9 persone
in tutte (sei le hanno rilasciate
dopo l’interrogatorio). La procura federale non ha voluto dare
altri dettagli per non compromettere l’esito delle indagini.
Intanto però il bilancio degli attacchi di una settimana fa sale
drammaticamente. Altri quattro
pazienti sono morti negli ospedali di Bruxelles, per cui il numero delle vittime degli attentati
di martedì sale a 35. Di queste,
28 sono state identificate, mentre tre famiglie vivono ancora
l’angoscia per i loro cari, in attesa dell’analisi del Dna.
Il bilancio aggiornato non tiene
conto dei tre attentatori suicidi.
Al momento, si contano 15
morti all’aeroporto di Zaventem
e 13 nella metro di Maelbeek.
Per quanto riguarda il primo
gruppo, sei sono belgi e nove
di altri Paesi (americani, olandesi, svedesi, tedeschi, francesi
e cinesi). Per quanto riguarda
le vittime nella metro, 10 belgi,
una italiana (Patricia Rizzo), una
svedese e una inglese. R. V.
nalisti pachistani. In essa Ihsan ha
affermato che “obiettivo dell’attentatore suicida è stata la comunità cristiana nella roccaforte della Lega
musulmana pachistana-Nawaz al governo”.
Secondo Xavier P. William, responsabile dell’organizzazione non governativa (ong) Life for All Pakistan,
che si occupa di diritti delle minoranze religiose, almeno 51 vittime e
157 feriti appartengono alla comunità
cristiana. I sopravvissuti hanno detto
di aver visto i corpi smembrati dalla
deflagrazione riversi in pozze di sangue. Per trasportare i numerosi feriti
negli ospedali sono stati usati i taxi
e gli autorisciò che erano parcheggiati all’uscita del parco. Un atto barbaro che è stato duramente condannato dalla comunità internazionale,
dal Papa e anche dalla premio Nobel
pakistana Malala.
In alcune zone del paese, da oltre
10 anni estremisti musulmani attaccano regolarmente le forze di sicurezza e le minoranze religiose. Il 15
marzo dello scorso anno due kamikaze sempre del Ttp-Jamatul Ahrar,
si erano fatti esplodere all’ingresso
di due chiese di Lahore vicine fra
loro, la cattolica St.John’s Church e
la cristiana Christ Church causando
17 morti.
Adolescente sfugge
al suo aguzzino
n’adolescente giapponese
di 15 anni è improvvisamente ricomparsa domenica a Tokyo, due anni dopo essere stata rapita e rinchiusa da
uno studente oggi 23enne. La
ragazzina era scomparsa nel
marzo del 2014 ad Asaka City,
poco fuori Tokyo, mentre stava
andando a scuola. Era stata vista
per l’ultima volta parlare con un
U
giovane uomo. Pochi giorni dopo
i genitori avevano trovato un
messaggio nella sua calligrafia
che diceva di non cercarla, in
poche righe li informava che sarebbe stata lontana da casa per
un po’. Domenica l’inaspettata
chiamata: dopo essere riuscita
a fuggire dall’appartamento in
cui era tenuta prigioniera, la vittima ha chiamato la mamma e
poi la polizia dal telefono pubblico
di una stazione. Di lì all’arresto
del 23enne Kabu Terauchi è passata qualche ora. Secondo una
prima ricostruzione, l’appassionato di informatica e d’aviazione,
diplomato all’Università di Chiba
(banlieue di Tokyo), si era infatti
dimenticato di chiudere la porta
a chiave, stando a quanto testimoniato dalla stessa giovane. A
quanto sembra, giaceva riverso
in una pozza di sangue, probabilmente in seguito a un tentativo
di suicidio. Ora l’uomo si trova
in cura all’ospedale, piantonato.
Poche informazioni sono state
date sulle condizioni in cui la
15enne avrebbe vissuto in questi
due anni. Il suo rapitore si è apparentemente fatto passare per
un avvocato incaricato di occuparsi di lei durante la pratica di
divorzio dei genitori. Una storia
di pura invenzione.
R. V.
ALLE PRESIDENZIALI USA TRA ALASKA, WASHINGTON E HAWAI IL CANDIDATO DEMOCRATICO CALA IL TRIS
Bernie Sanders ottiene il Triplete
n vento socialista aleggia sugli
Stati Uniti d’America. Il senatore
del Vermont Bernie Sanders fa
bottino pieno in Alaska, a Washington
e nelle Hawaii lasciando la concorrente
Hillary Clinton a mani vuote e virando
con fermezza in direzione dello Stato
di New York (291 delegati) dove si voterà il 19 aprile. La Clinton si è dovuta
arrendere dinanzi il triplete messo a
segno da Sanders il quale è riuscito ad
ottenere percentuali bulgare: 80,7% in
Alaska, 72,3% a Washington, e 70,6%
alle Hawaii. Per fortuna della Clinton i
142 delegati in ballo sono stati distribuiti
su base proporzionale e non del Winner
U
– Take- All (il vincitore prende tutto).
Dopo l’esito delle primarie, Sanders si
è goduto la platea di sostenitori esprimendo il suo orgoglio nell’affermare
che “nessuno può negare che la nostra
campagna stia vivendo un momento
favorevole. Vediamo un’enorme affluenza e la vittoria è anche portare la
gente nel processo politico”. E ancora,
“non permettete a nessuno di dirvi che
non possiamo vincere la nomination o
le elezioni politiche. Otterremo entrambi.
Non vi fate convincere che la Clinton
sia l’unico candidato democratico capace di battere i repubblicani, non è
vero”. L’ex segretario di Stato rimane
in vetta alla classifica con 1,223 (esclusi
i super delegati) ma Sanders riesce a
ridurre la differenza numerica arrivando
a 920 delegati. La vittoria nei tre Stati
dell’ovest non sono sufficienti per sfoltire drasticamente il gap tra i due candidati ma il senatore rinnova il suo ottimismo e si ritiene convinto di essere
“in cammino verso la vittoria”. Il successo nello Stato di Washington è rappresentativo della sorprendente campagna elettorale condotta da Sanders,
caratterizzata dalla lotta contro i privilegi
e il cinismo dell’establishment e i poteri
dell’alta finanza di Wall Street. La sconfitta di Washington – culla della casta
politica - potrebbe rivelarsi psicologicamente dannosa per la Clinton ed il
suo team. Nei prossimi appuntamenti
elettorali Sanders dovrà tentare di vincere con dei margini percentuali elevati
poiché nella maggior parte degli Stati i
delegati saranno distribuiti su base
proporzionale. Lo scontro a fuoco ci
sarà a New York. Il candidato che
otterrà il maggior numero di delegati
nello Stato della Grande Mela potrà
avvicinarsi con determinazione verso
la nomina.
Bernie Sanders, il re del socialismo
statunitense e colui che galvanizza le
folle (15 mila sostenitori durante un
comizio a Seattle) attraverso la diffusione di messaggi intrisi di ottimismo,
opportunità e speranza, si sta dimostrando all’altezza della situazione. Il
suo concetto di rivoluzione politica
esercita un impatto notevole sui giovani
americani che si sentono traditi dalla
politica corrotta ed incompetente. La
corsa alla nomination democratica si
sta rivelando più ardua del previsto
per la Clinton. Infatti, stando ad un
sondaggio della CNN/ORC, Sanders
avrebbe 20 punti di vantaggio sul candidato repubblicano Donald Trump in
un eventuale testa a testa, mentre la
Clinton ne avrebbe 12 rispetto all’uomo
d’affari del Gop.
La Clinton è avvisata. Dopo Washington,
Sanders vuole New York.
Claudio Pasquini Peruzzi
6
Martedì 29 marzo 2016
DA ROMA E DAL LAzIO
A CENTOCELLE DICHIARATE INAGIBILI DUE PALAZZINE POPOLARI
Perdita d’acqua causa una voragine
Quattordici famiglie costrette in albergo, a spese del Comune, per l’incredibile guasto
di Robert Vignola
oma sprofonda, letteralmente. Ne sanno qualcosa
le quattordici famiglie evacuate la sera di Pasqua
dopo che nel quartiere
Centocelle, periferia sud, una grossa
perdita di acqua ha provocato una
voragine di 3 metri di diametro e di
circa 20 metri di profondità.
Sul posto sono intervenuti i vigili del
fuoco che, a seguito di un sopralluogo, hanno dichiarato inagibili due
palazzine popolari, per un totale, appunto, di 14 famiglie evacuate. Nessuna persona è rimasta ferita. Le
persone che hanno dovuto lasciare
le proprie abitazioni sono assistite
dai vigili urbani e della protezione
civile e verranno ospitate in strutture
alberghiere della città.
All'origine della falla, spiega il comando provinciale dei vigili del fuoco,
la rottura di una tubazione. Sul posto
sono intervenuti anche Polizia municipale e Protezione civile, che hanno
assistito le famiglie.
Naturalmente la vicenda ha finito
per svegliare la campagna elettorale.
“Centocelle è la metafora dell'abbandono di Roma, una città che
sprofonda per colpa della cattiva politica”, ha dichiarato Guido Bertolaso,
mentre secondo Alfio Marchini “la
voragine di Centocelle fotografa una
situazione kafkiana: mentre i partiti
R
si interrogano su centrodestra e centrosinistra la città sprofonda. E come
sempre, nessun responsabile. Anzi,
tutti a cercare di resuscitare i due
grandi responsabili del disastro di
Roma. È tempo di andare oltre i vec-
chi schemi”.
Mentre Fratelli d'Italia ha effettuato
un sopralluogo e denuncia: "Da giorni
i cittadini, allarmati da una sospetta
perdita d'acqua, sollecitavano l'intervento delle autorità competenti
per evitare un disastro annunciato.
Ma nessuno si è degnato di fare
qualcosa e ora 14 famiglie sono per
strada. E molte di queste sono costrette a dormire in macchina per la
paura che la loro casa venga occu-
pata abusivamente. Le periferie romane sono ormai terra di nessuno e
quello di Centocelle non è né il
primo né l'ultimo caso”, la nota rilasciata su Facebook dal presidente
Giorgia Meloni.
LA NOTA DI FRANCESCO STORACE DAVANTI AI TATTICISMI DA CAMPAGNA ELETTORALE
“A centrodestra coltellate alle spalle”
llo sbando, sempre di più. Non
passa giorno che i candidati del
centrodestra “tri-partito”, quelli
partiti con zattere di salvataggio dopo
l’affondamento del patto di Arcore,
non dimostrino di essere a corto di
idee concrete per vincere una sfida
tutt’altro che impossibile, al cospetto
dell’armata Brancaleone grillina e del
centro-sinistra dall’immagine polverizzata dall’amministrazione Marino.
Una situazione fotografata da Francesco
Storace, il candidato di destra sceso
in campo ormai da gennaio, con di-
A
ASSURDO A PRIMA PORTA
Rubavano al cimitero
fiori per rivenderli
iciclavano i fiori della camera mortuaria. Che poi
magari diventavano cadeaux per ignare mogli o fidanzate. L’incredibile storia arriva dal cimitero “Flaminio” di
Roma, che era diventata la
base per la singolare, un po’
macabra ma soprattutto indegna riconversione degli omaggi
floreali per i defunti perpetrata
da due stranieri. E per questo
un cittadino egiziano di 57 anni,
con precedenti, e una donna
romena di 23 anni sono stati
arrestati dai carabinieri.
L'episodio è accaduto la mattina
R
di Pasqua, tra lo sgomento di
quanti si erano recati, nel giorno
festivo, a commemorare i propri
cri estinti. I due sono stati sorpresi intorno alle 8.30 mentre
prendevano i fiori lasciati per i
defunti sotto la madonnina nell'area comune della camera
mortuaria. Sono stati bloccati
dai carabinieri della stazione
Prima Porta. A quanto successivamente accertato, i due rivendevano i fiori ai chioschi
all'esterno del cimitero e anche
a banchetti di nozze. Una storia
incredibile.
R. V.
sincantato realismo. “La presunzione
dei candidati preferiti dal cosiddetto
centrodestra lascia gli elettori attoniti.
Giachetti e Raggi come potenziali candidati al ballottaggio sono la conseguenza di un atteggiamento folle e
autodistruttivo”.
Da ciò la sua rassicurazione: il progetto
politico denominato #torneràpulita
resta in campo e sarà un guanto di
sfida lanciato a chi preferisce tatticismi
e calcoli sulla pelle di una città ferita.
“Noi concluderemo lunedì prossimo
le operazioni di raccolta delle candi-
dature per la lista Storace sindaco di
Roma e terremo alta una bandiera di
moralità di fronte ai comportamenti
infantili di una coalizione che passa il
tempo ad accoltellarsi alla schiena,
comprese le candidature in zona Cesarini. In pochi giorni i sondaggi farlocchi saranno ribaltati, come dimostrano i tantissimi incoraggiamenti ad
andare avanti da parte di chi è stufo
del politichese. Loro pensano alle percentuali elettorali per l'Italicum, noi
al futuro di Roma”, la conclusione di
Francesco Storace.
R. V.
GIOVANE BULGARO SORPRESO IN VIA COLA DI RIENZO
Truffa al bancomat,
ancora un episodio
A
ncora una volta il contane elettronico, raccomandato tanto
da essere considerato un qualcosa da rendere obbligatorio, si rivela
quanto mai vulnerabile all’azione della
malavita, probabilmente più dello
stesso contante cartaceo tanto vituperato. Durante un’attività preventiva
mirata, i Carabinieri della stazione di
San Lorenzo in Lucina hanno notato
che uno sportello bancomat in via
Cola di Rienzo era stato manomesso,
con l’applicazione di uno skimmer
utilizzato per catturare i codici contenuti nella banda magnetica delle carte
di pagamento e di una telecamera
per registrare il pin.
Le Forze dell’Ordine hanno attuato
un dispositivo di osservazione a distanza e sono riusciti a bloccare lo
straniero mentre recuperava l’attrezzatura elettronica e la perquisizione
successiva della camera d’albergo
del 18enne ha portato a ritrovare un
personal computer e altro materiale
necessario per il posizionamento e
la rimozione delle apparecchiature.
Dopo l’arresto il giovane, un cittadino
bulgaro di 18 anni, senza fissa dimora,
è stato condotto in caserma e trattenuto
a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa del rito direttissimo, men-
tre il materiale rinvenuto è stato sequestrato.
La clonazione di un Bancomat non è
un fenomeno raro e sono sempre di
più le vittime di questo triste raggiro.
Come raccomandano le autorità, per
evitarla è necessario stare attenti duranti il prelievo dagli sportelli, coprendo
con una mano il codice e facendo attenzione anche alle persone intorno
nel momento del prelievo. Necessario
anche tenere sempre sotto controllo i
pagamenti, in modo da accorgersi tempestivamente delle spese anomale e
confrontarle con l’estratto conto.
Nel caso in cui ci sia stata una clonazione, è necessario denunciare l’accaduto e bloccare immediatamente
la carta, è possibile anche chiedere
un risarcimento danni alla propria
banca dimostrando il corretto utilizzo
della carta e che le spese non siano
state effettuate dal titolare.
R. V.
7
Martedì 29 marzo 2016
STORIA
QUEI SEDICI GIOVANI AMMAZZATI DAI PARTIGIANI: INTERVISTA ALLO STORICO LECCHESE GIUSEPPE ARNABOLDI
Gisberto Dal Monte, eroe
della Riconciliazione contro la Divisione
“Ho letto il suo articolo sul Giornale d’Italia. Ha scritto una verità che ancora qualcuno non vuole ascoltare”
di Alessandro Russo
Monte come una figura eroica.
E’ paradossale, certo, che in quel momento il vinto testimoni il valore più
grande che proprio il vincitore in quel
momento calpesta, ma è proprio nei
momenti estremi che la storia travolge
barriere ideologiche e capovolge le parti
perché si veda e si comprenda la verità.
ncontro lo storico lecchese Giuseppe
Arnaboldi Riva nella splendida cornice
che racchiude Pusiano e il suo lago.
Pochi chilometri ci separano da
Lecco e dal ricordo dei 16 Ufficiali
della RSI fucilati dai partigiani nell’aprile
‘45. Riva è un uomo cordiale, padre di
sette figli, ed è capace di un racconto
avvolgente.
“Ho letto il suo articolo sul Giornale d’Italia. Ha scritto una verità che ancora
qualcuno non vuole ascoltare. Quegli
uomini, i soldati della RSI fucilati, sono
un vero e proprio capro espiatorio. Sono
fatti oggetto di vendetta perché un’egemonia politica potesse prendere il sopravvento”.
I
Grazie alle lettere e alle testimonianze
sono riuscito a scoprire degli uomini
straordinari. Per esempio il Capitano
Gisberto Dal Monte, promesso sposo
della sua Giulietta.
Dal Monte è un italiano vero, un’anima
italiana meravigliosa. Ci pensi. Lecco,
città manzoniana, città di quei promessi
sposi, si macchia di un delitto atroce.
Non solo fucila i soldati Repubblicani
ma stronca la possibilità di una vita
felice fra Gisberto e la sua Giulietta.
Anche per questo Lecco dovrebbe scusarsi”.
Passiamo alcuni minuti discutendo delle
lettere scritte da Gisberto alla sua Giulietta, alla famiglia. Concordo con Riva
che la morte del Capitano Dal Monte ha
privato il mondo della cultura di un
grande scrittore, di un vero poeta.
Dopo aver ricevuto i documenti sui
fatti accaduti a Lecco, nelle mie ricerche successive incontro il suo romanzo. Una piacevole sorpresa. Con
quale spirito ha scritto il suo romanzo
“Le braccia del padre”?
E’ riassunto in una parola: Riconciliazione.
In questo spirito ho cercato di far rivivere,
attraverso la scrittura, l’evento tragico
del 28 aprile 1945, perché proprio quel
giorno, in quell’evento tragico, lo spirito
della Riconciliazione si è evidenziato e
ha trionfato in tutta la sua forza sullo
spirito della Divisione.
Per questo credo sia necessario tornare
a quel giorno e a quell’evento, passaggio
cardine fra un tempo e un altro della
nostra storia: per raccogliere la testimonianza di un valore assolutamente
vitale, fondativo di una vera civiltà, e ritrovare un itinerario di vera Unità della
Nazione.
Per questa stessa ragione il mio romanzo
si presenta con una veste istituzionale,
grazie alle prefazioni del Sindaco di
Lecco Virginio Brivio e l’ex Assessore
della Provincia di Lecco Marco Benedetti,
che ringrazio per il sostegno offerto al
mio lavoro.
Quando parla del trionfo dello spirito
della Riconciliazione si riferisce al
ruolo e alla testimonianza del clero
in quell’evento?
La vittoria dello spirito della Riconcilia-
zione la dobbiamo, quel giorno, innanzitutto al clero lecchese, e in particolare
all’opera di don Luigi Brusa, Rettore
del Santuario di Nostra Signora della
Vittoria.
Don Luigi è l’espressione del “lievito
sacro” che permette la trasformazione
di un evento carico di morte preordinato
come divisivo, in un evento luminoso
di unità, fecondo di vita nuova.
La trasformazione radicale attuata quel
giorno da don Luigi possiamo vederla
concretamente nell’abbraccio offerto da
lui, prete della Resistenza, ai condannati
a morte. In questo abbraccio possiamo
vedere l’opera di quel “lievito sacro”
che trasforma persone presentate come
espressione del male in testimoni di
bene.
In particolare lo vediamo nell’abbraccio
di don Luigi al Capitano Gisberto Dal
Monte, che, nel momento del supplizio
più atroce, dopo quell’abbraccio, testimonia eroicamente il trionfo dello spirito
della Riconciliazione sullo spirito della
Divisione.
La figura del Capitano Dal Monte Gisberto può essere dunque definita
eroica?
Dopo aver ricevuto da don Luigi il Sacramento della Riconciliazione, l’Eucarestia e il suo abbraccio paterno, Gisberto
Dal Monte avanza fiero verso il Comandante del plotone di esecuzione Piero
Losi, gli stringe la mano e pronuncia
queste parole: “Noi e voi combattiamo
per un’idea, Amor di Patria. Viva l’Italia!”,
tornando poi ad allinearsi con gli altri,
la camicia nera aperta, a mostrare il
cuore come bersaglio, pronto a morire
senza paura. Queste parole, espresse
nel momento della massima separazione,
presentano la persona del Capitano Dal
Cosa ci ha insegnato il Capitano con
quel gesto e quelle parole?
Vorrei esortare a ripensare attentamente
la frase che Gisberto Dal Monte ha pronunciato al Comandante partigiano Piero
Losi - “Noi e voi combattiamo per un’idea, Amor di Patria”. Vorrei che il pensiero si fermasse sulla congiunzione
“e” che unisce i due pronomi personali
“NOI - VOI”, perché si comprenda bene
la forza che quella congiunzione esprime.
I due pronomi, NOI - VOI, rappresentano
due mondi diversi, opposti, separati da
una inimicizia condotta all’estremo.
Questi due mondi, Gisberto Dal Monte
li unisce proprio nel momento della
morte con le sue parole e il suo gesto.
Cerchiamo di vedere i due uomini, Dal
Monte e Piero Losi, uno di fronte all’altro
su quel campo di morte. Questi due
uomini rappresentano due mondi separati dall’inimicizia e dall’odio. Dal
Monte rappresenta il NOI, Losi rappresenta il VOI. Quei due mondi avrebbero
dovuto rimanere separati fino all’annientamento dell’uno o dell’altro. Ma
nel momento estremo della guerra civile
il Comandante della RSI tende la mano
e stringe quella del Comandante partigiano. Nella sua stretta di mano i due
mondi non sono più separati. Non c’è
più “NOI contro VOI”, ma “NOI e
VOI”. L’avverbio avversativo viene sostituito dalla congiunzione.
E’ questo il miracolo della conversione,
operata dal “lievito sacro” portato da
don Luigi nel momento estremo del
conflitto sanguinoso che apre alla Riconciliazione. Per comprendere tutta
la forza contenuta nella frase di Dal
Monte occorre rimarcare che, mentre
Gisberto riconosce Piero Losi come
italiano patriota, Losi non può fare altrettanto.
“DON LUIGI E LOSI RAPPRESENTANO DUE ANIME INCONCILIABILI DELLA RESISTENZA E ANCHE DUE CONCEZIONI OPPOSTE DELL’UOMO E DELLA VITA”
“Noi e voi combattiamo per un’idea, Amor di Patria”
I partigiani delle Fiamme Verdi ai Repubblicani: “Dovete essere fieri di aver avuto comandanti tanto valorosi! Sono morti da eroi!”
Non le sembra che in quel momento
il nuovo tempo si apra con una nuova
frattura?
E’ importantissimo fermarci a quest’attimo estremo. Gisberto con la stretta di
mano riconosce il Comandante partigiano
Piero Losi. È come se gli dicesse: “Ecco
vedi: TU ed IO (NOI e VOI) siamo italiani,
nutriamo il medesimo amore per la
stessa Patria, eppure siamo stati condotti
ad odiarci fino a desiderare di eliminarci.
Ecco, vedi: tu stai per uccidermi, ma io
sono unito a te dallo stesso amore per
la Patria, VOI ci ammazzate, ma NOI
siamo uniti a VOI dallo stesso amore
per la Patria”.
Piero Losi non può fare altrettanto. Ha
presentato alla folla Gisberto Dal Monte
come figura/espressione del male, e
dunque deve annientarlo. Il Comandante
partigiano Losi non può riconoscere in
Dal Monte alcuna affinità con se stesso.
Losi è condannato così a non cercare
mai la via della Riconciliazione. Per
Losi, Gilberto e gli altri condannati a
morte devono essere visti sempre in
una dimensione simbolica totalizzante
come male.
In quel momento Losi, Comandante
partigiano, esprime uno spirito diametralmente opposto a quello di don Luigi,
prete della Resistenza. Don Luigi e Losi
rappresentano due anime inconciliabili
della Resistenza e anche due concezioni
opposte dell’uomo e della vita.
Cercheremo di capire come i partigiani
di Losi siano giunti a quel punto e si
siano separati radicalmente e irreparabilmente dal prete della Resistenza. Per
ora basti ricordare che il Comandante
partigiano Losi dopo aver dato l’ordine
di fuoco è svenuto sul campo, come
morto, a dimostrazione che non ha retto
alla divaricazione fra Riconciliazione offerta da don Luigi e Vendetta da lui
stesso operata.
Lei ha detto che la Riconciliazione è
espressione della persona del Capitano
Dal Monte, può chiarire questo pensiero?
La frase pronunciata dal Comandante
Dal Monte prima di essere ucciso non
è semplicemente la dichiarazione ideale
di un militare patriota coraggioso. Sgorga
dal profondo del cuore dell’uomo. In
quel momento Gisberto è costretto a
separarsi anche dalla sua promessa
sposa Giulietta Vantaggi. E tuttavia, proprio nell’abbraccio di don Luigi, sacerdote
di Cristo Crocifisso, Gisberto vince la
morte e si unisce misticamente, nella
Luce di Dio, alla sua promessa sposa.
In quel campo di morte Gisberto si
unisce alla sua Giulietta grazie a don
Luigi, che diventa così la vera espressione
della città del Romanzo.
Possono essere considerati eroi anche
gli altri fucilati al campo sportivo?
Occorre capire bene quanto sia importante l’intervento dei preti in quel terrificante contesto di morte. Come ho
detto i preti di Lecco che irrompono
nello scenario predisposto alla vendetta
di massa da una fazione di partigiani,
trasformano lo scenario di morte in un
evento luminoso e i condannati a morte,
esposti alla folla come simboli del male,
in testimoni ed eroi.
A definirli eroi, non sono rappresentanti
della Repubblica Sociale, ma altri partigiani, diversi da quelli che hanno ordito
lo spettacolo di vendetta. A definirli eroi
sono partigiani che assistono a quello
spettacolo macabro; partigiani delle
Fiamme Verdi che, dopo aver assistito
alla orrida rappresentazione, si sono
sentiti in dovere di esternare questo
sommo giudizio ai militari della RSI rinchiusi nelle scuole di via Ghislanzoni.
“Dovete essere fieri di aver avuto comandanti tanto valorosi! Sono morti da
eroi!” – hanno detto. E’ importante ricordare questo fatto e ribadire che sono
partigiani quelli che riconoscono nei
sottufficiali e ufficiali della RSI (fucilati
da altri partigiani ) degli eroi, ovvero
dei testimoni, dei martiri, in quanto tali
dunque parte di loro stessi.
8
Martedì 29 marzo 2016
DALL’ITALIA
LA BCE: “L’ITALIA SFOREREBBE
AI DOMICILIARI
IL DEFICIT ANCHE
UN 37ENNE
SE DECIDESSIMO
DI SOMMA
DI ACCORDARLE
VESUVIANA MAGGIORE FLESSIBILITÀ”
Omicidio stradale: arriva il primo arresto
L’uomo, nonostante la patente gli fosse stata ritirata nel 2011 e la sua auto fosse senza revisione,
viaggiava ad una velocità doppia rispetto a quella consentita. Il frontale è stato fatale per un 28enne
lla guida malgrado la revoca
della patente ha causato un
incidente in cui è morto un
uomo di 28 anni. Per questo
motivo è stato arrestato con
l’accusa di omicidio stradale e lesioni
personali stradali Alessandro Pepe, un
37enne di Somma Vesuviana (Napoli).
Si tratterebbe della prima misura cautelare adottata per il nuovo reato previsto
dalla legge entrata in vigore da poco.
L’incidente è avvenuto sabato scorso in
via San Sossio, nell’area industriale di
Somma Vesuviana, quando il 37enne alla
guida di un’Opel Corsa ha avuto uno
scontro frontale con un’altra auto, una
Toyota Yaris.
Ad avere la peggio Antonio Tufano,
28enne del luogo che lavorava in una
concessionaria di automobili, che è de-
A
ceduto. Nel sinistro sono rimasti feriti
anche due bambini di 10 e 12 anni,
nipoti di Pepe, che viaggiavano con lui.
Uno dei piccoli è ancora ricoverato in
ospedale con prognosi riservata, ma
non sarebbe in pericolo di vita. Anche il
37enne è stato ricoverato, con una serie
fratture.
Immediatamente ci sono stati i primi
rilievi dei carabinieri, svolte alla luce
dell’entrata in vigore della nuova legge
in materia per accertare la dinamica
dell’urto, con il sequestro delle auto. Le
indagini hanno portato ad accertare che
Pepe era alla guida dell’auto sebbene
gli fosse stata revocata la patente nel
2011 con provvedimento della prefettura
di Napoli, dopo aver riportato una condanna per stupefacenti.
Ma non è finita: il mezzo condotto dal-
LECCE
l’arrestato era stato posto sotto sequestro
nel novembre scorso, dal momento che
l’uomo era stato già sorpreso alla guida
privo della patente.
Tra l’altro, secondo quanto emerso, il
suo veicolo era privo di revisione, e al
momento dell’impatto marciava a velocità
doppia rispetto a quella consentita. È
stato infatti appurato che viaggiava a
circa 100 km/h nonostante vi fosse un
limite di 40.
Oltre ad aver superato di gran lunga il
limite, Pepe aveva oltrepassato la linea
di mezzeria, invadendo al momento dello
scontro la parte di strada dove Tufano
stava regolarmente procedendo con la
propria autovettura.
Pepe è ora sottoposto agli arresti domiciliari nell’ospedale dove è ricoverato. È
accusato di omicidio stradale e anche di
lesioni personali stradali, il pm di Napoli
ha chiesto la convalida del provvedimento
al gip presso il tribunale di Nola.
La nuova legge infatti, approvata il 2
marzo scorso con il disco verde del Senato, introduce il reato di omicidio stradale
inasprendo le pene, soprattutto se l’incidente avviene sotto l’effetto di droghe o
alcol. Si rischia da 2 a sette anni se la
morte è stata causata violando il codice
della strada, mentre si può arrivare da 8
a 12 anni di carcere nei casi in cui il
tasso alcolemico superi gli 1,5 grammi
per litro. Le sanzioni vengono aumentate
inoltre per chi si dà alla fuga dopo aver
causato un incidente. Altre aggravanti
sono previste se vi è la morte o lesioni
di più persone oppure se si è alla guida,
per l’appunto, senza patente o senza assicurazione.
Barbara Fruch
FOGGIA
Si stacca carrello
dal suv: morta bimba
asquetta tragica in
provincia di Foggia
dove un carrello
che si è staccato da un
suv ha travolto una macchina che lo seguiva provocando la morte di una
bambina di 10 anni, Melissa Stoduto, originaria
del foggiano.
Il drammatico sinistro è
avvenuto sulla statale che
collega Lesina a San Nicandro Garganico, al bivio
per San Nazario. A bordo
della vettura, una Fiat Punto, c’erano anche il padre
della bimba, di 35 anni,
e il fratellino di 8: entrambi sono stati feriti e si trovano ricoverati in gravi
condizioni.
Secondo la prima ricostruzione della dinamica,
il Suv, una Jeep Cherokee
su cui viaggiava una famiglia di Torino, sarebbe
stato urtato da una Polo
in fase di sorpasso e,
uscendo fuori strada,
avrebbe perso il carrello.
Quest'ultimo è poi finito
P
UN CONVEGNO DI CONFEDERCONTRIBUENTI IN OCCASIONE DEL VENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA LEGGE
Soldi falsi e lucciole:
denunciato romeno
oldi falsi e prostituzione nel Salento
scoperti grazie ad un
semplice controllo stradale. Tutto è iniziato infatti domenica mattina
quando gli agenti della
Questura di Lecce hanno
fermato un’auto con targa
rumena.
Alla guida un 26enne che
ha dapprima dichiarato di
non avere con sé documenti e di trovarsi solo di
passaggio nel capoluogo
salentino, poi trovato, in
seguito ad un controllo
più approfondito, in possesso di oltre 4000 euro
in banconote, di cui alcune
da 20 euro palesemente
false. A quel punto la versione dell’uomo è cambiata, rispondendo agli
agenti che quel denaro gli
serviva per l’acquisto di
alcuni automezzi agricoli.
Volendoci vedere chiaro
gli agenti hanno portato
in questura il 26enne. È
in quel momento che,
sono emersi, in seguito
all’ispezione della vettura,
alcuni annunci relativi ad
S
incontri con ragazze da
tenersi presso appartamenti di Lecce, con una
sorta di “listino prezzi”
scritto a penna che variava da euro 100 a euro 200,
in base al tipo di prestazione richiesta.
In seguito a perquisizioni
negli appartamenti sono
state trovate due giovani
donne di nazionalità rumena che hanno riferito
alla polizia di esercitare
l’attività di prostituzione
e di essersi registrate su
un sito per incontri di Lecce rispettivamente con il
nickname “Chanel” e “Belen”. Contestualmente,
nell’appartamento del
26enne, gli agenti trovato
una terza ragazza di 20
anni. Rinvenuti inoltre preservativi e un abbigliamento intimo che hanno
indotto gli agenti a ipotizzare che anche quest’ultima praticasse attività di
prostituzione. Il rumeno è
stato denunciato per sfruttamento della prostituzione e introduzione di monete falsificate.
contro l’auto con a bordo
la bimba, deceduta sul
colpo. Oltre ai familiari
della piccola, sono rimasti
feriti in maniere lieve una
donna e due bambini che
erano sulla Jeep. Ferito
lievemente anche il conducente dell’altra vettura
coinvolta nell’incidente,
un anziano.
Sul posto sono intervenuti
gli agenti della polizia
stradale, i vigili del fuoco
e diverse ambulanze, oltre
all’elisoccorso. I pompieri
hanno lavorato a lungo
per estrarre le persone
dalle lamiere ma per la
piccola purtroppo non c'è
stato nulla da fare. I feriti
sono stati ricoverati nell’ospedale Casa sollievo
della sofferenza di San
Giovanni Rotondo.
Il tratto di strada è stato
chiuso al traffico per i rilievi di rito e le auto deviate su percorsi alternativi. Sull’incidente indagano ora gli agenti della
B.F.
Polizia Stradale.
Contro tutte le usure,
oggi a Montecitorio
Interventi sul tema e assegnazione del premio
“Polizia Amica" alla presenza del Questore Cardona
I
n occasione del ventesimo anniversario dall’emanazione della
legge anti usura ed anti racket,
la Confedercontribuenti ha organizzato
il convegno "Contro tutte le usure".
L'appuntamento è per oggi 29 marzo
alle ore 15 nella “Sala della Regina”
presso la Camera dei Deputati in Montecitorio a Roma.
Il convegno, sarà suddiviso in due
parti: la prima parte sarà dedicata
agli interventi sul tema dell’usura e
del racket e dai saluti istituzionali, la
seconda sarà dedicata alla assegnazione del premio “Polizia Amica” alla
presenza del Questore di Catania dott.
Marcello Cardona per i successi della
Squadra Mobile della città Etnea con
il conferimento delle targhe al Capo
della Squadra Mobile di Catania dott.
Antonio Salvago, all’Ispettore Capo
della Squadra antiusura dott. Alessandro Scuderi e al Sovraintendente della
Squadra antiracket Antonio Rocca.
Un convegno nazionale che prevede
il seguente programma: alle 15,00
Apertura dei lavori da Parte del Presidente di Confedercontribuenti Carmelo Finocchiaro; alle 15,15 Intervento
di Franca Decandia su “Lotta all’usura
e sostegno alle vittime”; alle 15,30
Intervento Avv. Monica Nassisi su
“Usura a Roma e nostra costituzione
di parte civile al processo Mafia Capitale”; alle 15,45 Intervento Avv. Giuseppe Baldassarre su “Quali norme
sull’usura bancaria?”; alle 16,00 Intervento di Daniela Cirillo su “Il ruolo
delle associazioni nella lotta al racket
e all’usura”; alle 16,15 Intervento
On.Le Luisa Albanella su “Iniziative
parlamentari nella lotta all’usura”; alle
16,30 Intervento di Don Enrico Torta
su “La lotta all’usura nel Veneto”; alle
16,45 Intervento Dottor Antonio Mazzella su “Beni confiscati e lotta all’usura
e al racket”; alle 17,00 Intervento rappresentanze Forze parlamentari; alle
17,30 Intervento Vice Ministro all’Economia Enrico Morando; alle 17,45
Intervento Presidente Commissione
Regionale Antimafia della Sicilia On.Le
Nello Musumeci; alle 18,00 Assegnazione del Premio “Polizia Amica” ;
alle 18,30 Conclusioni del Vice Ministro agli Interni Sen. Antonio Bubbico.
Modera la Giornalista Francesca Capizzi del Giornale di Sicilia, impegnata
nella lotta alle mafie trapanesi e di
Castelvetrano.
9
Martedì 29 marzo 2016
DALL’ITALIA
L’ALLARME LANCIATO DA AGRIGENTO: IN PERICOLO LA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE
“Sotto tiro perché scomodi al Ncd”
Due testate giornalistiche accusano: ci vogliono mettere a tacere per le inchieste sull’ex presidente della Provincia Vincenzo Fontana
I
l giornalismo d’inchiesta
ad Agrigento costa caro.
Chi indaga sul sistema di
potere politico-affaristico,
in piena libertà di stampa,
rischia passare dei guai.
Questo quanto meno quanto si evince dall’allarme lanciato dal giornale
on line ‘Sicilia Cronaca’ e dal periodico cartaceo della stessa testata
‘Primo Piano News’ che sarebbe finito nel mirino dell’Ufficio Misure
di Prevenzione della Divisione Polizia
Anticrimine della Questura, anzi in
particolare del Questore di Agrigento in persona.
Il tremendo “errore” commesso dai
giornalisti ed editori? Avere toccato
gli interessi politici dell’ex presidente
della Provincia, l’alfaniano di ferro
Vincenzo Fontana.
Tutt’altro che casuale, dicono i diretti
interessati, pare il fatto che la vicenda
sia avvenuta proprio nella provincia
del Ministro dell’Interno, Angelino
Alfano, dove, per l’appunto, sono
stati tirati in ballo, ricorda il sito
finito nel mirino, “interessi politici
o la gestione più o meno opaca dei
beni, servizi e risorse del territorio
agrigentino, da parte di imprenditori
a lui vicini, si chiamino essi aree archeologiche, immigrati, beni confiscati, rifiuti e quant’altro”.
Ad esempio il primo marzo di quest’anno era stato pubblicato un servizio riguardante gli imprenditori
sotto inchiesta per mafia perché vicini al boss trapanese, Matteo Messina Denaro, dal titolo: ‘Processo all’imprenditore trapanese Funaro, tra
i nomi dei deputati regionali rilevati
dal suo pc spicca quello di Fontana’.
Un servizio che è costato, a distanza
di dieci giorni dalla pubblicazione,
all’editore Giuseppe Deni un provvedimento di polizia: un avviso
orale che si commina a soggetti ritenuti pericolosi per la sicurezza
pubblica ed in cui si fa riferimento
a delle vicende di natura fiscale,
stranamente, assai datate che riguardano il Deni, risalenti addirittura
anche a 40 anni fa.
Il riferimento sarebbe ad una “quanto
mai ipotetica e presunta diffamazione,
violazione delle disposizioni sulla
stampa, diffamazione con mezzo
stampa, non meglio specificata”. Il
tutto, riporta ancora la testata, sarebbe
collegato per l’appunto proprio agli
interessi politici di Vincenzo Fontana.
Si tratterebbe della vicenda processuale scaturita dalla email, del luglio
del 2014, in cui l’impresa Stancanello
aveva sollecitato l’approvazione di
un emendamento da votare all’Assemblea Regionale ed in cui si citavano i nomi dei deputati regionali,
che, una volta contattati, lo hanno
approvato e fatto inserire all’interno
della legge Finanziaria. Notizie che
erano emerse nell’udienza che ha
riguardato la confisca dei beni a
carico dell’imprenditore trapanese
Pietro Funaro, ex presidente provinciale e regionale dell’Ance (associazione nazionale dei costruttori
edili), quando erano stati ascoltati i
consulenti della Procura antimafia
di Palermo, incaricati di setacciare
il pc sequestrato a Funaro.
In quel contesto infatti era venuto
alla luce il nome dell’onorevole agri-
gentino Vincenzo Fontana, del Nuovo
Centro Destra, il quale, secondo
quanto riferito dai diretti interessati,
ha confermato che tutto il suo gruppo parlamentare a cui appartiene
ha votato l’emendamento caldeggiato dagli imprenditori, alcuni dei
quali sotto inchiesta per mafia.
Da quanto emerso successivamente
“Funaro, nel suo pc, teneva anche
la riproduzione dei pizzini di Matteo
Messina Denaro, trovati nel covo di
Bernardo Provenzano ed in quello
dei Lo Piccolo. In quel pc c’era
anche la memoria dei pm della Dda
di Palermo sul processo a Giuseppe
Grigoli, patron della DESPAR in Sicilia, il socio di Matteo Messina Denaro, e altri documenti delle inchieste
che hanno riguardato il capo della
mafia trapanese, i suoi affari nella
grande distribuzione, i contrasti con
le famiglie mafiose della provincia
di Agrigento”.
Una storia trapelata insomma dai
due organi di informazione che rischia ora di penalizzare sia l’editore
che i giornalisti i quali, ovviamente,
chiedono che ad intervenire siano
gli organi preposti a tutelare la
libertà di stampa, sancita dall’art.
21 della Costituzione, ovvero l’Ordine dei Giornalisti e il Presidente
della Repubblica, Sergio Mattarella.
Se ciò non bastasse, si conclude
da ‘Sicilia Cronache’, si farà appello
anche alla Corte di Giustizia Europea od al Tribunale Internazionale
dei Diritti dell’Uomo. Perché se la
libertà di stampa non sfocia nella
diffamazione, non può essere messa
in discussione.
10
Martedì 29 marzo 2016
SPORT
ALL’ALLIANZ ARENA LA GRANDE CLASSICA DEL CALCIO MONDIALE TRA RICORDI, RIVINCITE E IMPRESE
Germania-Italia, altro che amichevole
Conte cerca conferme in un test di lusso contro i campioni del mondo in carica
e si affida al talento di Insigne e Bernardeschi in una partita che non sarà mai come le altre
ermania-Italia non sarà e
non potrà mai essere una
partita come le altre. Ma
la Partita. Per tutti questi
motivi quella che si giocherà questa sera all’Allianz-Arena
(Monaco di Baviera, ore 20:45) tra i
campioni del mondo in carica di
Loew e gli Azzurri di Conte è molto
più che una amichevole in vista di
Euro 2016.
Da Rivera a Rossi passando per
Grosso e Del Piero. Questa è da
sempre una sfida speciale per storia
e tradizione. E soprattutto, successi
indimenticabili. Che ci hanno fatto
sobbalzare dalle sedie, abbracciare
forte e vincere. Da Città del Messico
al mondiale di Spagna 1982 fino alle
semifinali di Germania 2006 e Varsavia 2012. Partite infinite che hanno
dimostrato che quando conta, contro
i teutonici, vinciamo sempre noi.
Nessun punto in palio, stavolta. Ma
in campo prestigio ed emozioni incancellabili. Vive, ancora oggi, sulla
pelle di tutti gli appassionati.
Cercano la rivincita, Lahm e compagni. L’ennesima, contro una compagine, quella italiana, che da sempre
ha regalato loro dispiaceri a dismisura. La Germania porta bene alla
nostra Nazionale, ma all’Allianz i ricordi bruciano. Soprattutto per gli
juventini, sbattuti fuori dagli ottavi
di Champions dal Bayern Monaco
di Guardiola, ad un passo dall’impresa.
Dopo la Spagna, ecco un’altra big
sul cammino degli Azzurri. In una
grande classica del calcio mondiale,
che si disputerà a pochi mesi dall’Europeo francese. Con le due formazioni chiamate a dare risposte
importanti ai propri Ct, in un test di
G
lusso in cui l’Italia dovrà fornire altre
conferme dopo la buona prova terminata in pareggio (1-1) - offerta
contro le Furie rosse.
Tedeschi sulla carta favoriti. I campioni del mondo in carica - usciti
sconfitti dal test con l’Inghilterra (32) - possono contare su un gruppo
che si conosce a memoria ma che
appare comunque notevolmente rinnovato rispetto a Brasile 2014. Pieno
di qualità, solidità e talento. Quello
che non manca all’Italia, che ne ha
certamente meno ma comunque
abbastanza da offrire.
Rispetto alla sfida con la Spagna,
Conte cambierà molto. Si affiderà
al “solito” 3-4-3 con Acerbi che
dietro dovrebbe prendere il posto
di Astori. Mentre sulla corsia destra
offensiva Bernardeschi insidia Candreva e su quella sinistra Insigne si
gioca una maglia da titolare con El
Shaarawy ed Eder. Mentre Zaza cerca di scavalcare Pellè quale terminale
offensivo.
Un test decisivo, per tutti. Da Conte
ai giocatori. Per l’ultima amichevole
prima delle convocazioni ufficiali del
Ct in vista della rassegna francese.
C’è chi si gioca la maglia da titolare
e chi la convocazione ad Euro 2016.
In un match dalla posta in palio nulla
ma sempre importantissima, che
nessuna delle due compagini vuole
perdere. Dai precedenti indimenticabili, con quello più “fresco” che
risale al 2-1 azzurro di Varsavia. Con
la banda Prandelli che grazie a una
doppietta di Balotelli conquistò la finalissima di Euro 2012 salvo poi arrendersi con la Spagna.
Tutto questo e molto altro, è Germania-Italia. La Partita, delle partite.
Le probabili formazioni
di Germania-Italia:
Germania (4-2-3-1): Neuer; Ginter,
Mustafi, Hummels, Hector; Kramer,
Kroos; Muller, Draxler, Reus; Gotze.
All. Loew.
Italia (3-5-2): Buffon; Darmian, Bonucci, Acerbi; Giaccherini, Montolivo, Jorginho, Florenzi, Bernardeschi;
Zaza, Insigne. All. Conte.
TRAGEDIA NEL CICLISMO PER L’ENNESIMO
INCIDENTE EVITABILE
Demoitié è morto,
l’Uci resta a guardare
l ciclista Antoine Demoitié non ce l’ha fatta.
E’ morto nell’ospedale
a Lille, in Francia, dove era
ricoverato dopo essere stato investito da una moto
dell’organizzazione in seguito a una caduta durante
la classica belga GandWelvegem.
Nato a Liegi il 16 ottobre
1990, aveva solo 25 anni e
tanto da dare ancora alla
vita e allo sport. Nel 2014
aveva vinto il Tour du Finiste’re, settima prova della
Coppa di Francia, ed era
considerato da tutti gli addetti ai lavori come un competitor duro e leale.
Una vera e propria tragedia
su cui è chiamata a fare
luce la Gendarmerie, competente perché l’incidente
è accaduto in terra transalpina, a circa 80 chilometri dall’arrivo, in località
Sainte Marie Cappel, nel
I
breve tratto di sconfinamento della corsa che si
svolge nelle Fiandre. Un
dramma scaturito ancora
una volta dai mezzi al seguito dei corridori che rappresentano ormai un vero
e proprio pericolo. E la vicenda che ha spezzato la
vita a Demoitié altro non
rappresenta che la punta
di un iceberg di episodi
assurdi di cui non si dovrebbe nemmeno stare a
discutere.
Troppi incidenti, assolutamente evitabili, che devono
interrompersi al più presto.
Con l’Uci (Unione Ciclistica
Internazionale) chiamata a
intervenire immediatamente per far sì che episodi
del genere non si ripetano
più. La prima cosa da capire
è che prima dello spettacolo, delle riprese televisive, delle fotografie, viene
l’integrità dei ciclisti. F.Co.
11
Martedì 29 marzo 2016
SOCIETA’
DA UN’IDEA ORIGINALE DI VALENTINA OLLA, IN SCENA MERCOLEDÌ 30 MARZO ALL’AMBRA DI GARBATELLA
“Mammamiabella!”, l’esordio
alla regia di Elena Sofia Ricci
In prima nazionale “il colpo di scena più interessante della nostra vita”, e c’è anche la musica dal vivo
di Emma Moriconi
S
critto da Sabrina Pellegrino,
da un’idea originale di Valentina Olla, con le musiche
di Stefano Pellegrino e la
regia di Elena Sofia Ricci,
ecco “Mammamiabella! Il colpo di
scena più ‘interessante’ della nostra
vita”. Va in scena in prima nazionale il
30 marzo all’Ambra di Garbatella e
vede sul palcoscenico Valentina Olla,
Federico Perrotta, Sabrina Pellegrino
e tre musicisti, Marco Cascone alla fisarmonica, Vincenzo Meloccaro ai fiati,
Gino Bichi alle percussioni. Musica
dal vivo, dunque, insieme alla prosa: il
che è sempre un bel connubio. Ecco
la trama: Valentina, una comune trentasettenne in carriera fashion - addicted,
è impegnata a far spazio nel suo armadio per la nuova vita che arriva. Il
fondo della cabina armadio si apre e
di volta in volta lascia entrare i personaggi con i quali la futura neo mamma
si confronta nel meraviglioso, sconvolgente, “apocalittico” periodo di metamorfosi che è la gravidanza. Ecco quindi avvicendarsi in questa storia di nove mesi a suon
di musica e parole i genitori di lei, la suocera,
l’amico gay, la migliore amica, il/la/i ginecologi,
l’impiegato addetto all’assegno di maternità e
tanti altri improbabili quanto amorevoli dispen-
satori di consigli in una materia nella quale è
impossibile laurearsi perché si dice che quando
nasce un bambino nasce anche una mamma!
E il papà ? Ecco appunto per il papà sono “cavoli”, si innamora di una bomba sexy e in
questi nove mesi si ritrova a dover soddisfare
UNO STUDIO AMERICANO SFATA LO STEREOTIPO CHE VUOLE LE DONNE CHIARE DI CAPELLI
PIÙ FRIVOLE O, PEGGIO, PIÙ STUPIDE RISPETTO ALLE ALTRE
SALUTE
L’ora legale fa venire
il mal di schiena
le improbabili voglie e intemperanze di una
specie di otaria spiaggiata! Tacchi a spillo e tshirt alla moda verranno messi da parte per
far spazio a body, pannolini e soprattutto ansie,
paure, preghiere, e aspettative, di lei e di lui facendo trapelare un improbabile manuale d’a-
more per la nuova vita.
Le vicende, insomma, della vita di ciascuno di noi, raccontate con un pizzico
di ironia che non guasta mai, su un
tema essenziale della vita, su un momento importante della storia di ciascuno. Per Elena Sofia Ricci è la prima
volta alla regia: “Vorrei che questo
spettacolo fosse una girandola musicale
su un tema più che ‘interessante’ dice-, dedicato a tutte le mamme e a
tutti i papà, a quelli che lo diventeranno,
a quelli che non ci sono riusciti e a tutti
quelli che non ne hanno alcuna intenzione. Abbiamo provato a raccontare
con ironia ciò che non si ha il coraggio
di dire sulla sacralità della dolce attesa.
Diciamocelo... siamo sempre un po’
inadeguati e spesso totalmente impreparati a questo straordinario evento.”
L’iniziativa, poi, ha anche una valenza
sociale: la UAO Produzioni, promotrice
dello spettacolo, sostiene la Croce
Rossa di Roma nell’attività di insegnamento delle manovre salvavita di disostruzione pediatrica. In teatro sarà
presente un info-desk dove i volontari
CRI daranno tutte le informazioni sui corsi e
prenderanno i nominativi delle persone interessate. Lo spettacolo sarà in scena al teatro
Ambra alla Garbatella di Roma fino al 2 aprile
2016, alle 21, mentre sabato 2 aprile è prevista
una replica alle 17,30.
Gli uomini preferiscono le bionde
perché sono belle e più intelligenti
Un QI di tutto rispetto, anche meglio di brune o rosse
In più, hanno maggiori probabilità di essere dei geni
li uomini preferiscono le bionde
perché sono belle e … intelligenti. Tutto da sfatare lo stereotipo comune secondo il quale le
donne con i capelli chiari siano tutto
fisico e niente cervello.
Questo antipatico clichè è stato completamente ribaltato da una ricerca
internazionale che mostra come le
bionde non solo sono intelligenti
come e anche più delle brune e le
rosse, ma che hanno anche più probabilità di essere dei geni.
Dati alla mano, gli studiosi della
Ohio State University hanno, infatti,
coinvolto ben 10.878 donne, a cui è
stato valutato il quoziente intellettivo.
I risultati hanno mostrato come le
donne che hanno dichiarato che il biondo
era il loro colore naturale di capelli, avessero
ottenuto un punteggio di QI in media di 3
punti superiore alle donne con colore naturale
di capelli castano, nero o rosso.
Il prof. Jay Zagorsky, autore della ricerca, ha
spiegato come le battute sulle bionde, seppur
innocue, possano avere in qualche modo
implicazioni sulla vita di tutti i giorni. “La
ricerca mostra che gli stereotipi spesso
hanno un impatto sulle assunzioni di lavoro,
sulle promozioni e altre esperienze sociali.
Questo studio fornisce prove convincenti
che non ci dovrebbe essere alcuna discrimi-
G
l passaggio all’ora legale
può portare effetti negativi
al nostro benessere psicofisico: dormiamo un’ora di
meno e anche se poi beneficiamo di un numero maggiore
di ore di luce, a seconda della
sensibilità di ognuno di noi il
tempo di adattamento potrebbe
drasticamente cambiare. Tra
gli effetti negativi del passaggio all’ora legale e di un’ora
in meno di sonno potrebbe
esserci anche il mal di schiena,
come afferma Alessandro Napoli, medico specialista in
Scienze radiologiche e docente
presso l’Università Sapienza
di Roma.
L’aumento dei nostri malesseri
collegato all’ora legale è giustificato dalla mancanza di
sonno provocata dall’ora in
meno di riposo che tende a
far aggravare il mal di schiena.
I
Il riposo, infatti, comporta una
riparazione dei tessuti e permette anche di avere soglie
maggiori di sopportazione del
dolore, tra cui quello provocato
dal mal di schiena.
Secondo l’esperto l’affaticamento dei muscoli della schiena
influenza negativamente la colonna vertebrale con conseguente cattiva postura. Quando
la colonna vertebrale non è in
allineamento corretto, i muscoli,
i dischi e le articolazioni della
colonna vertebrale sono sottoposte a maggior stress. I muscoli di una schiena affaticata
sono più facilmente contratti.
Ma esistono dei rimedi per tale
malessere: una dieta ricca di
antiossidanti e tanta attività fisica, considerando che l’ora legale è il preludio della bella
stagione, sarà più semplice allenarsi all’aria aperta. Ch.Ca.
nazione nei confronti delle bionde riguardo
alla loro intelligenza”.
Gli studiosi, tendono a chiarire come i risultati
ottenuti misurando il QI delle bionde, rispetto
alle altre, non sono statisticamente significativi,
ma anche se “non credo che si possa dire
con certezza che le bionde sono più intelligenti
delle altre, si può sicuramente dire che non
sono affatto stupide”, spiega Zagorsky. Stessa
cosa per i maschi. Lo studio, pubblicato su
Economics Bulletin, ha infatti evidenziato
come non vi fossero differenze di sorta nel
quoziente intellettivo maschile a seconda del
colore dei capelli.
Dal numero importante dei dati raccolti dal prof. Jay Zagorsky e il suo
team risulta che le donne di razza
bianca e bionde di capelli avevano
un QI medio di 103,2, rispetto a
102,7 di quelle con i capelli castani;
101,2 di quelle con i capelli rossi e
100,5 di quelle con i capelli neri. Le
donne con i capelli chiari avevano
poi di poco più probabilità di trovarsi
nella più alta categoria di QI rispetto
a quelle con altri colori dei capelli e,
di contro, un po’ meno probabilità
di trovarsi nella categoria con QI
più basso.
I ricercatori sostengono che non è
possibile stabilire una correlazione
genetica tra il colore dei capelli e
l’intelligenza. Però, da notare come Zagorsky
abbia scoperto che le bionde erano in genere
cresciute in famiglie dove si leggeva di più,
rispetto a quelle con altri colori di capelli.
“Se le bionde hanno un leggero vantaggio,
può essere semplicemente che erano più
propense a crescere in case con una stimolazione più intellettuale”, ha commentato Zagorsky. Quale che sia il motivo, secondo
l’autore dello studio, il fatto certo è che le
bionde possono reggere tranquillamente il
confronto intellettuale con quelle di qualsiasi
altro colore di capelli. Ci mancherebbe!
Chantal Capasso
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Martedì 29 marzo 2016
ELEZIONI ROMA
LA LISTA COMPLETA
ECCO TUTTI
I COMITATI PER
FORZA VERDE AURELIO
portavoce: FABRIZIO BRACCONIERI - mail [email protected]
NOI PER ROMA CON STORACE SINDACO
portavoce: ROBERTA OLGA PETRONE - mail [email protected]
CAMBIA ROMA CON STORACE SINDACO
portavoce: SILVIA AMICI - mail [email protected]
IMPEGNO PER ROMA
portavoce: PAOLO PICCININI - mail [email protected]
LAVORATORI C.R.I. PER STORACE SINDACO
portavoce: DANILO ZDRILICH - mail [email protected]
TORNERÀPULITA CON STORACE SINDACO
portavoce: MAURIZIO LUPINI - mail [email protected]
LIBERIAMO ROMA PER STORACE SINDACO
portavoce: PAOLO PIZZONIA - mail [email protected]
COMITATO IV MUNICIPIO
portavoce: MARCELLO SPINA - mail [email protected]
COMITATO ACEA portavoce: PAOLO DERIU - mail [email protected]
COMITATO ROMA BOCCEA XIII
portavoce: LUIGI TOZZI - mail [email protected]
COMITATO PIANA DEL SOLE
portavoce: ANTONIO SABATO FUSCO - mail [email protected]
COMITATO BAGLIONI 32
portavoce: EMANUELE CAROCCI - mail [email protected]
COMITATO ROMA EX INCIS
portavoce: GIORGIA GNOCCHI - mail [email protected]
COMITATO PER STORACE SINDACO
portavoce: LUCA PEZZI - mail [email protected]
COMITATO PER STORACE SINDACO
portavoce: DANIELE LUPELLI - mail [email protected]
COMITATO STORACE SINDACO MUNICIPIO XIV
portavoce: MASSIMILIANO PIRANDOLA - mail [email protected]
COMITATO PER STORACE SINDACO portavoce: ANTONELLA BERNARDOTTO
- mail [email protected]
COMITATO STORACE SINDACO TORREVECCHIA CAMBIA
portavoce: STEFANIA STRIVIERI - mail [email protected]
COMITATO STORACE SINDACO MUNICIPIO XIII
portavoce: ELEONORA LAURENTI - mail [email protected]
COMITATO M. MAGRO-VILLA GLORI
portavoce: ANDREA STRAZIONTA - mail [email protected]
COMITATO COLLI ALBANI
portavoce: FABRIZIO CORSO - mail [email protected]
COMITATO QUARTIERE AFRICANO
portavoce: GIANLUCA GIOIA - mail [email protected]
COMITATO STORACE SINDACO GIANICOLENSE
portavoce: ROBERTO D’AMBROGIO - mail [email protected]
COMITATO ITALO BALBO PER STORACE SINDACO
portavoce: GIANFRANCO SCALABRINI - mail [email protected]
I DIPENDENTI DELL’IFO PER STORACE SINDACO
portavoce: CINZIA QUONDAMCARLO - mail [email protected]
IL SETTIMO MUNICIPIO PER STORACE SINDACO
portavoce: MONICA NASSISI - mail [email protected]
COMITATO VILLA ARMONIA
portavoce: ANTONIO VICARI - mail [email protected]
COMITATO ROMA CENTRO I MUNICIPIO
portavoce: MAURIZIO FORLITI - mail [email protected]
COMITATO STORACE SINDACO MILITANZA E TERRITORIO
portavoce: E.M. GUARNERI - mail [email protected]
COMITATO TERZO MUNICIPIO PER STORACE SINDACO
portavoce: PIERGIORGIO BRUNI - mail [email protected]
COMITATO TRIESTE SALARIO PER STORACE SINDACO
portavoce: ROBERTA PERTICARÀ - mail [email protected]
COMITATO LE TORRI VI MUNICIPIO
portavoce: ANGELA PRIAMO - mail [email protected]
COMITATO LA FORZA DELLE DONNE
portavoce: JESSICA FARETRA LENTI - mail [email protected]
COMITATO TIBURTINO
portavoce: MARIO CODOGNI - mail [email protected]
COMITATO DIPENDENTI RAI portavoce: ANTONIO VENTURINI
COMITATO COMITATO ER SINDACO
portavoce: FRANCESCO CURTI - mail [email protected]
X MUNICIPIO PER STORACE SINDACO
portavoce: GIANCARLO GRIMALDI - mail [email protected]
COMITATO PER STORACE SINDACO XI MUNICIPIO
portavoce: GIULIANO CAMERA - mail [email protected]
COMITATO STORACE SINDACO REGIONE LAZIO CAPITAN BAVASTRO
portavoce: ANDREA FUMI - mail [email protected]
COMITATO CONCA D’ORO
portavoce: FRANCESCO BORSATO - mail [email protected]
COMITATO C.R.I. EMERGENZE PER STORACE SINDACO
portavoce: GIOVANNI SAUTA - mail [email protected]
COMITATO STORACE SINDACO
portavoce: ROBERTO LUPINI - mail [email protected]
COMITATO ITALIA VIVA AZIONE NAZIONALE
portavoce: SAVERIO UVA - mail [email protected]
GRUPPO AG. IMM. CASARE ACILIA MALAFEDE MUN. X E MUN. IX
portavoce: MARISA SUMMA - mail [email protected]
COMITATO TERZO MUNICIPIO PER STORACE
portavoce: PIERGIORGIO BRUNI - mail [email protected]
COMITATO FELICE BORSATO portavoce: PIERA BORSATO
COMITATO PER STORACE SINDACO PISANA portavoce: MIRKO BARRUI
STORACE
SINDACO
COMITATO GIOVANI E INNOVAZIONE portavoce: ALESSANDRO CURCI
COMITATO VOCE ALLE PARTITE IVA portavoce: SIMONE CORDESCHI
COMITATO GIOVANI EMERGENTI portavoce: CRISTIANO DELLA VALLE
COMITATO VI portavoce: GIOVANNI PIACENTINI
COMITATO ROMA 3 portavoce: MARIO LUIGINI
COMITATO MURATELLA XI MUNICIPIO portavoce: TIZIANO FOSCHETTI
EUR TORRINO portavoce: BARBARA BARBUSCIA - mail [email protected]
AZIONE NAZIONALE X MUNICIPIO
portavoce: GIORGIA MITRANO - mail [email protected]
MONTEVERDE XII portavoce: VALERIO LILLI
AUTOFERROTRANVIERI
portavoce: EMILIANO DE BELLIS - mail [email protected]
LAURENTINA - EUR IX MUNICIPIO
portavoce: SABINA MARIANO - mail [email protected]
BALDUINA TRIONFALE
portavoce: GIULIA CIAPPARONI - mail [email protected]
TRIONFALE portavoce: STEFANO PRINCIPE - mail [email protected]
MONTESACRO portavoce: ANNA DONATI
STATUARIO portavoce: MARCO LEVA
CASALE CALETTO portavoce: PAOLA LA GRAVA
PRENESTINO portavoce: MAURIZIO FRANZESE
TIBURTINO portavoce: MARIO CODOGNI - mail [email protected]
VI MUNICIPIO portavoce: RITA DE ANGELIS - mail [email protected]
EUR portavoce: CATERINA GRILLONE - mail [email protected]
II MUNICIPIO portavoce: GLORIA PASQUALI - mail [email protected]
AURELIO portavoce: MARCO PELAGATTI - mail [email protected]
MONTEVERDE portavoce: SARAH VERGATO - mail [email protected]
ROTTA FUTURA FLAMINIO
portavoce: MARCO LOMBARDI - mail [email protected]
OSTIA portavoce: GIORGIA MITRANO - mail [email protected]
COLLI ALBANI
portavoce: STEFANO SCHIAFFINO - mail [email protected]
PRENESTINO portavoce: ANTONELLO PASSIU - mail [email protected]
VALENTE MONTEVERDE
portavoce: MARCO VALENTE - mail [email protected]
INPS DIREZIONE GENERALE
portavoce: CAMILLO LUZZI CONTI - mail [email protected]
CIOCIARI A ROMA portavoce: DANIELE BELLI - mail: daniele.belli@hotmail:.it
GIARDINETTI portavoce: ARMANDO QUAGLIERI - mail: [email protected]
GIORGIO ALMIRANTE - INFERNETTO
portavoce: FRANCESCO GRIMALDI - mail: [email protected]
CULTURA ARTE E SPETTACOLO
portavoce: CLAUDIO MONTEREALI - mail: [email protected]
PARIOLI portavoce: LUISA REGIMENTI - mail: [email protected]
AMOROMA PER STORACE SINDACO
portavoce: FLAVIA ALESSANDRA BELLUCCI - mail: [email protected]
ROMA OSTIENSE PER STORACE SINDACO
portavoce: ALESSANDRA LACCETTI - mail: [email protected]
LIBERIAMOROMA
portavoce: ELEONORA BIANCHINI - mail: [email protected]
CASAL PALOCCO
portavoce: SIMONE BARBIERI - mail: [email protected]
LITORALE ROMANO
portavoce: MASSIMILIANO CATINI - mail: [email protected]
MUNICIPIO XII portavoce:VALERIO LILLI - tel.: 320 2235325
PENSIONATI DIPENDENTI PROVINCIA DI ROMA
portavoce: MARIA GIOVANNA TUCCI - mail:[email protected]
ORTISTI STORICI ROMA NORD PER STORACE SINDACO
portavoce: QUINTO PIRANDOLA - mail: [email protected]
ASSOCIAZIONE GENTES PER STORACE SINDACO
portavoce: MARZIA MIGLIORATI - mail: [email protected]
MUNICIPIO XV PER STORACE portavoce: MARCO ATTILIO MIGLIORATI
- mail: [email protected]
PRATI portavoce: SAVERIO UVA - mail [email protected]
COMITATO PRATO FIORITO PER STORACE SINDACO
portavoce: ANDREA REGINI - mail [email protected]
COMITATO PER CAMBIARE ROMA portavoce: ENRICO CHIALASTRI
COMITATO FUNZIONALITÀ NELLA LEGALITÀ PER ROMA
portavoce: STEFANO PRÀ
COMITATO ONESTÀ E TRASPARENZA PER ROMA portavoce: FRANCO MEI
COMITATO PIAZZA VISCONTI
portavoce: ALESSANDRO MARINELLI - mail [email protected]
COMITATO TRASTEVERE
portavoce: CLAUDIA CIMINI - mail [email protected]
COMITATO OSTIA PER STORACE
portavoce: GIOVANBATTISTA ESPOSITO - mail [email protected]
COMITATO COLLI PORTUENSI PER STORACE
portavoce: MARCO DI CAMILLO - mail [email protected]
COMITATO AMATRICIANI A ROMA
portavoce: ELSA PICCIONETTI - mail [email protected]
COMITATO REGIONE LAZIO
portavoce: CATIUSCIA GIORDANI - mail [email protected]
COMITATO XV MUNICIPIO
portavoce: MARINA BEVILACQUA - mail [email protected]
COMITATO OPERATORI SANITARI SAN GIOVANNI
portavoce: IVO CAMICIOLI - mail [email protected]
COMITATO INPS DIREZIONE GENERALE
portavoce: CAMILLO LUZZI CONTI - mail [email protected]
COMITATO DIPENDENTI MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO (MISE)
portavoce: Carlo Marini - mail [email protected]