Roma - Il Giornale D`Italia
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Anno V - Numero 76 - Martedì 29 marzo 2016 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40 Politica Cronache Calcio Boschi e Renzi ai ferri corti? Omicidio stradale: scattano le manette Italia-Germania, ritorna la sfida A pag 2 Fruch a pag 8 Colosimo a pag 10 PRENDE DEFINITIVAMENTE IL VIA LA MOBILITAZIONE PER ROMA CONTRO SINISTRA E GRILLINI. E L'ARROGANZA DEL COSIDDETTO CENTRODESTRA di Francesco Storace iamo in campo e ce la giocheremo fino al novantesimo minuto. Poi, se il popolo vorrà, disputeremo anche i tempi supplementari. Ma non molleremo affatto: la partita su Roma ci vedrà impegnati contro una sinistra che non merita di governare, contro quei grillini che rischiano di compromettere il futuro dell’economia cittadina, e contro l’arroganza di un centrodestra che ha scientemente evitato di infastidire il manovratore. Una candidatura dopo l’altra, coltellate a non finire, rifiuto ostinato di chiedere consenso al popolo con le primarie, persino il no ad un incontro tra candidati: noi non ci stiamo e preferiamo la battaglia a viso aperto. Giocano sporco, un giorno si orientano su Marchini, quello successivo sulla Meloni. Ovviamente, mai su di me e già stanno buttando a mare il povero Bertolaso. Tutto sui giornali, tutto via agenzie, tutto virtuale. Ridicolo. Siamo di fronte ad una politica più comica e tragica dell’antipolitica. Amici miei, non c’è davvero alcun motivo per non continuare la mia corsa. Ho provato a chiedere il da farsi ai miei sostenitori della rete nella giornata di sabato. Da Twitter e fb risposte eloquenti alla domande poste: vai avanti, altro che i sondaggi bancomat, taroccati, comprati, ordinati. La conta, estesa al popolo dei co- S giare da Rita Dalla Chiesa a Bertolaso, fino alla Pivetti; non abbiamo chiesto con questionari ai nostri sostenitori di valutare Marchini escludendo la Meloni; non abbiamo commissionato sondaggi fasulli; diciamo semplicemente a tutti che esistiamo. “Fatevene una ragione”. Ho chiesto unità a tre candidati, che con me fanno quattro. Nessuno di loro ha formalizzato il suo sì, nessuno di loro ha detto incontriamoci. Per fare unità ci vogliono fatti concreti, visibili, chiari. Finora ci avete solo offeso, dicendo no persino alla nostra partecipazione al tavolo della discussione. Ma la Capitale non è roba vostra. Non vogliono vincere a Roma. E allora ci attrezzeremo a chiedere voti per chi contrasterà con maggiore competenza la maggioranza che si formerà a causa dei veti stupidi del centrodestra. Entro lunedì 5 aprile raccoglieremo le 48 candidature al Comune per la lista Storace sindaco. Accanto a queste, le 350 per quattordici municipi che andranno al voto. Entro il 5 maggio ciascun candidato dovrà farsi carico di almeno dieci rappresentanti di lista - tra effettivi e supplenti - per coprire le 2500 sezioni elettorali della Capitale. Metteremo in campo, grazie ai nostri fantastici comitati, un’organizzazione mai vista, capillare, imbattibile. E poi vedremo se varranno più certi sondaggi o il voto del popolo nelle urne! IN CAMPO Entro lunedì le candidature per la lista Storace sindaco Dalla rete e dai comitati l’incoraggiamento ad andare avanti mitati Storace sindaco, è ancora più netta. Siamo liberi. Uomini e donne che rifiutano la presa in giro da parte di un cosid- detto centrodestra che ci ha ignorato in maniera assolutamente arrogante. Il solo Berlusconi ha avuto il garbo di chiederci un parere. Salvini si è limitato ad informarsi se la Meloni si fosse mai fatta sentire in queste due settimane di “candidatura”. Non abbiamo bisogno di volteg- TROPPI I RAGAZZI NELLA MORSA DEL GIOCO GIOVANI ALL’AZZARDO Traboni a pag 4 VORAGINI E FAMIGLIE EVACUATE SPROFONDO ROMA Vignola a pag 6 2 Martedì 29 marzo 2016 ATTUALITA’ NEL PD NASCE LA CORRENTE DI MARIA ELENA: TENTATIVO DI SVIARE I GUAI DI FAMIGLIA? La ministra se ne va per i Boschi suoi Dall’entourage renziano prime preoccupazioni, anche per i nomi che si fanno di Igor Traboni i apre una settimana a dir poco complicata per il presidente del Consiglio e segretario del Pd Matteo Renzi, soprattutto per quanto riguarda questa seconda veste, che a quanto pare è quella attualmente in cima ai pensieri dell’ex rottamatore. Tanti, troppi i fronti interni aperti, con il rischio per Renzi di una resa dei conti nella riunione della direzione del partito, fissata per lunedì prossimo 4 aprile. Non bastassero i punti già noti (economia a pezzi nonostante la grancassa dei media amici a magnificare le sorti del Jobs act, referendum del 17 aprile con il Pd spaccato perfino sul voto delle trivelle, salva-banche che a quanto pare non sta salvando nessuno se non le banche e i minuisrri amici) per Renzi c’è alle viste un altro problema non di poco conto. Che riconduce proprio al suo ministro preferito. Maria Elena Boschi, fin qui indiscusso numero uno del ‘giglio magico’ del premier-segretario, ha infatti deciso di farsi una corrente tutta sua all’interno del partito. Un tentativo di cominciare a camminare con le sue graziose gambine al posto di quelle del mentore Renzi, S oppure l’altro tentativo (quest’ultimo in verità un po’ più disperato) di far dimenticare il casotto del salva-banche e i coinvolgimenti di famiglia? Nell’uno come nell’altro caso, secondo i boatos ricorrenti negli ambienti renziani, il ‘gran capo’ della Boschi non ha preso bene la decisione della signorina di Arezzo (che tra l’altro si fa chiamare proprio ‘la capa’ dai suoi) di… provare a staccarsi da Firenze. Eppure la corrente boschiana sta prendendo corpo e sostanza: le an- ticipazioni arrivate l’altro giorno dal quotidiano La Stampa, proprio in queste ore hanno infatti trovato conferma, ad iniziare dalle riunioni – a questo punto neppure più tanto carbonare – che si tengono presso un locale romano di piazza di Pietra, lo stesso slargo dove si affaccia una caserma dei carabinieri e un tempo lo studio di Giulio Andreotti. In prima fila a tessere la tela di Maria Elena, come ricostruito dal giornale torinese, c’è Francesco Bonifazi, non proprio l’ultimo arrivato in casa Pd, visto che tiene i cordoni della borsa dall’alto del suo ruolo di tesoriere del partito. Gli altri fedelissimi del ministro aretino sono Marco Donati, anche lui di Arezzo; Marco Di Maio, romagnolo di Forlì; Edoardo Fanucci; Francesca Bonomo; Alessia Morani, con un passato di notorietà come bersaniana convinta; Dario Parrini, segretario Pd toscano; Giovanni Burtone; Ivan Scalfarotto, sempre visto così così tra i Pd per certe sue battaglie a favore dei gay e poi all’improvviso assurto al ruolo di sottosegretario; Silvia Fregolent, piemontese rampante. La corrente di Maria Etruria Boschi, come avversari ma anche ‘amici’ del Pd hanno preso a nominare il ministro, si sta facendo le osse anche a sud di Roma, dal sindaco di Ercolano Ciro Bonajuto al calabrese Domenico Battaglia, il più votato alle ultime regionali a Reggio e dintorni. Attenzione però anche ai fuoriusciti da Sel: Renzi a suo tempo ha fatto carte false per avere il napoletano Gennaro Migliore, lo ha pure nominato sottosegretario ma questi ora pare pronto a seguire la Boschi. Un altro sottosegretario, ma stavolta proveniente da Ncd, ovvero Dorina Bianchi, altra onnipresente nei talk show tv, è sulla strada di Arezzo Il nervosismo di Renzi è palpabile: a meno che non si tratti di un gioco delle parti, ovvero la corrente di Boschi pure funzionale all’assoluto controllo del partito per far fuori la minoranza, una mossa del genere da Maria Elena non se la sarebbe mai aspettata. E così l’ex rottamatore, anche se continua a dire che lui in tv ci va poco, sta affilando le armi della comunicazione, decidendo di affidarsi a Jim Messina, chiare origini italiane ma su quercia americana, dove è stato spin doctor di Obama per la campagna del 2012 L’OMICIDIO DEL RICERCATORE ITALIANO A IL CAIRO È DIVENTATO UN GINEPRAIO Caso Regeni, nuova piroetta egiziana Oggi intanto i familiari del giovane friulano incontreranno la stampa due mesi dall’omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore friulano trovato morto a Il Cairo, il caso diventa un ginepraio, con l’Egitto che cambia versione praticamente ogni 24 ore e l’Italia incapace di farsi sentire, come sempre assente – vedi il caso Marò – sul piano internazionale. Dopo aver spacciato come vera la notizia degli assassini di Regeni individuati e uccisi in circostanze poco chiare, adesso il ministro dell’Interno egiziano, il generale Abu Bakr Abdel Ka- A rim, attraverso il suo portavoce intervenuto ad una trasmissione televisiva, ha detto che “non c’è stato alcun cambiamento dopo le pressioni del governo italiano”. Pressioni in verità assai flebili, affidate alle solite frasi di circostanza di Renzi e a un tweet della Boldrini. Intanto, proprio riguardo l’ultima ‘verità’, la procura egiziana fa sapere che la pista di una banda di criminali dietro l’omicidio di Giulio Regeni non è l’unica seguita, come dichiarato dal procuratore generale della Repubblica Araba di Egitto, Nabil Sadeq, al procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, nel corso di una telefonata. In effetti, l’ultima versione arrivata da Il Cairo fa acqua da tutte le parti, a cominciare dalle prove mostrate e che sarebbero state trovate nello zainetto di Regeni. Il passaporto, un paio di carte di credito, altrettante tessere universitarie ma anche altri effetti che con il giovane italiano non avrebbero niente a che fare. Compreso un portafogli, un paio di occhiali da sole e perfino un pezzetto di hashish Tra una settimana, esattamente martedì prossimo 5 aprile, gli investigatori egiziani sono attesi a Roma, proprio per incontrare Pignatone e il pm Colaiocco, E chissà che almeno in quella occasione non riescano a fornire elementi meno vaghi. Intanto oggi Paola e Claudio Regeni, i genitori del giovane ricercatore, parteciperanno a una conferenza stampa convocata dal senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione per i diritti umani, alle 14 di nella sala Nassyria del Senato, alla presenza anche degli avvocati Alessandra Ballerini e Gianluca Vitale e del portavoce di Amnesty international Italia, Riccardo Noury. Via Giovanni Paisiello n.40 00198 Roma Tel. 06 85357599 - 06 84082003 Fax 06 85357556 email: [email protected] Direttore responsabile PRESENTATO A BOLOGNA, SI TRATTA DI UN PEZZO INEDITO SULLA POESIA SCRITTO NEL 1942 Francesco Storace Amministratore Il primo Pasolini sul Bollettino Littorio i intitola "Nota sull'odierna poesia", è un articolo che venne pubblicato nell'aprile del 1942 su "Gioventù Italiana del Littorio. Bollettino del Comando federale di Bologna" ed è firmato Pier Paolo Pasolini. A quanto pare potrebbe trattarsi del primo scritto pasoliniano, riscoperto grazie al progetto "Pasolini '42" dell'Istituzione Biblioteche di Bologna. È il pezzo forte - perché inedito e perché suscita una certa curiosità - della mostra Officina Pasolini, promossa dalla Cineteca di Bologna al Mambo "Più moderno di ogni moderno. S Pasolini a Bologna", realizzato per commemorare i quarant'anni dalla morte di Pasolini. È stato presentato in occasione della visita guidata condotta dai curatori Gian Luca Farinelli (direttore della Cineteca di Bologna) e Marco Antonio Bazzocchi (docente dell'università bolognese). All'epoca Pasolini non aveva ancora vent'anni. A quanto riferisce l'Ansa, "è una decisa difesa dei poeti contemporanei che ritrova i 'valori intimi e veri della poesia nella lirica, per esempio, di un Ungaretti o di Montale: od anche di qualche poeta più giovane, come Betocchi o Penna'". Il lavoro sulla figura di Pasolini - la cui formazione intellettuale avviene proprio a Bologna tra la fine degli anni Trenta e l'inizio degli anni Quaranta - si deve alla Biblioteca dell'Archiginnasio , che ha messo in rete la rivista "Il Setaccio", di cui uno dei fondatori è proprio Pasolini: una banca dati in cui si può trovare la riproduzione digitale di tutti gli scritti del poeta e regista bolognese pubblicati tra il 1942 e il 1943 sulle riviste locali della Gioventù Italiana del Littorio e del Gruppo Universitario Fascista, insieme a "Poesie a Casarsa", primo libro di poesie risalente al '42. Materiale in molti casi raro. Tra i passi più intensi dell'articolo appena presentato al pubblico, leggiamo: " […] più che di poesia è meglio parlare di cultura [...] Vorrei insomma rivendicare la presenza di un valore culturale dell’odierna poesia [… ] I giovanissimi potranno così ritrovare i valori intimi e veri della poesia [… ]nella lirica, per esempio, di un Ungaretti o di Montale”. Nello stesso numero della rivista Pasolini pubblica anche due suoi disegni. E.M. Roberto Buonasorte Capo Redattore Igor Traboni Società editrice Amici del Giornale d’Italia Sito web www.ilgiornaleditalia.org Per la pubblicità Responsabile Marketing Daniele Belli tel. 335 6466624 - 06 37517187 mail: [email protected] -----------------Autorizzazione del Tribunale di Roma n° 286 del 19-10-2012 3 Martedì 29 marzo 2016 ATTUALITA’ DOPODOMANI SCADE IL TERMINE FISSATO DALLE LEGGE DI STABILITÀ PER IL VARO DEI DECRETI Salva banche, ennesimo rinvio: è un’agonia La trattativa tra l’esecutivo e la Commissione Ue per ampliare i rimborsi a tutti aumentando il Fondo di solidarietà procede a rilento e i tempi rischiano di allungarsi a dismisura di Marco Zappa n’agonia. In questo s’è trasformata la vicenda del salva-banche, con i risparmiatori beffati dal discusso decreto varato dal governo lo scorso 22 novembre che ancora aspettano di essere rimborsati. E così rischia di slittare anche il termine del 31 marzo (dopodomani) fissato dalla Legge di Stabilità per il varo dei decreti ministeriali con cui dare avvio agli indennizzi del Fondo di solidarietà da 100 milioni, forse destinato ad aumentare per ripagare tutti e senza alcun arbitrato, con il vecchio meccanismo, che prevedeva un intervento parziale e limitato ai risparmiatori più deboli. Per via di una trattativa con l’Unione Europea che ancora non ha prodotto la tanto attesa fumata bianca. Con la Commissione Ue che ha sì aperto le porte all’ipotesi di ampliare i rimborsi agli obbligazionisti intrappolati nel crack di Banca Etruria, Banca Marche, Cari Ferrara e Cari Chieti, ma l’accordo è lontano dalla conclusione. E’ certamente da escludere quanto previsto inizialmente dalla Legge di Stabilità. Non ci sarà nessun arbitrato ad personam nell’ambito del quale si dovrebbero prima accertare le eventuali responsabilità delle banche che hanno venduto titoli sospetti alla clientela e poi procedere con la restituzione del maltolto. Perché così facendo, per Bruxelles, l’Italia rischia di rimanere impigliata nella ragnatela degli aiuti di Stato. La deadline si avvicina, ma il governo prende U ancora tempo. E così il Codacons, stanco di una situazione che non accenna a finire, ha deciso di presentare le prime 20 cause pilota nei tribunali civili, volte a far ottenere ai risparmiatori il rimborso integrale delle obbligazioni, completamente azzerato dal salva-banche. Procedimenti che potrebbero essere illustrati già questa mattina, in attesa della decisione del Tar del Lazio sul ricorso promosso dall’associazione contro la legge del bail in, meccanismo che prevede prelievi forzosi da parte degli istituti di credito che rischiano il tracollo sui conti correnti superiori ai 100mila euro, prevista per il prossimo 18 aprile. Ancora dito puntato contro il premier Renzi, che più volte ha garantito che entro marzo sarebbero stati chiariti i criteri relativi ai rimborsi per i risparmiatori. Ma dall’esecutivo arrivano solo promesse non rispettate che non fanno altro che alimentare la rabbia degli ex correntisti, rimandando alle calende greche una decisione finale sugli indennizzi non più rinviabile. Tra nuovi slittamenti e cause risarcitorie, continua a far discutere la vicenda che ha mandato praticamente in rovina migliaia e migliaia di risparmiatori, privati dei risparmi di una vita e non ancora rimborsati. Se non a chiacchiere. IL 2 APRILE MOBILITAZIONE UNITARIA DEI SINDACATI CHE TORNANO A CHIEDERE LA CORREZIONE DELLA LEGGE FORNERO E NON SOLO Riforma pensioni e lavoro ai giovani, scatta la protesta L’invito al governo (sordo) per risolvere le questioni riguardanti gli esodati, i precoci e gli usuranti - Da Venezia a Roma passando per Napoli, in migliaia in piazza utto pronto per la mobilitazione nazionale dei sindacati nazionali (CGIL, CISL e UIL) che il 2 aprile scenderanno in piazza a Venezia, Roma e Napoli in una manifestazione accompagnata da uno slogan che non lascia spazio a repliche: “Cambiare le pensioni e dare lavoro ai giovani”. T In migliaia si apprestano a chiedere la correzione della disastrosa Legge Fornero, più posti di lavoro per i ragazzi oltre che il rafforzamento della previdenza complementare. Con gli esponenti che inviteranno il governo a risolvere anche le questioni riguardanti gli esodati, i precoci, gli usuranti e la flessibilità pensionistica. Temi scottanti che secondo i sindacati vanno di pari passo e sono importanti sia per i lavoratori che per le “nuove leve”. Perché per i primi significherebbe andare in pensione prima (a 63 anni) pur perdendo qualcosa sull’assegno mentre per i secondi sarebbe l’inizio della vita lavorativa e di un futuro da poter costruire. Ma per le pensioni in anticipo - così come per il resto - bisognerà fare i conti con l’esecutivo che a quanto pare sembra orientato ad optare - su suggerimento del presidente dell’INPS Tito Boeri per una penalità del 3% sugli assegni per chi vorrà smettere di lavorare presto mentre i sindacati chiedono prepensionamenti a rischio 0. Sul tavolo anche la faccenda legata alle pensioni “dignitose” per i giovani, i lavoratori precari e discontinui, oltre che il riconoscimento del lavoro di cura e la diversità delle occupazioni. E presto potrebbe esserci un incontro con il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, che nelle scorse settimane aveva aperto a questa possibilità. Per confrontarsi pure sulla questione relativa ai servizi pubblici rivolti all’infanzia, per i sindacati “ridotti al collasso”. Con asili nido e scuole a rischio mentre avanza “la privatizzazione - senza garanzia alcuna - sulla qualità dei servizi offerti”. C’è chi chiede dunque una riforma del servizio pensionistico ma anche chi ipotizza di utilizzare l’8 per mille per gonfiare di più le buste paga e le pensioni dei cittadini. Tante, le questioni al vaglio. Ma occorrerà sempre fare i calcoli con le scarse risorse a disposizione e l’investimento pubblico nel settore scolastico-educativo pressoché nullo. M.Z. FORMAZIONE OBBLIGATORIA E A NUMERO CHIUSO PER GLI ASPIRANTI LEGALI, QUASI ALLONTANATI DALLA PROFESSIONE Praticanti avvocati, quante ingiustizie Esame di ingresso e prova finale, il tutto a carico dei partecipanti. Un insuccesso targato Orlando F ormazione obbligatoria di minimo 160 ore ma a numero chiuso per i praticanti avvocati anche in base ai meriti universitari. E ancora: un esame di ingresso e uno finale, oltre a tre prove durante i corsi. Il tutto, naturalmente, a pagamento. La bozza di regolamento sulla disciplina dei corsi di formazione per la formazione forense è ormai ultimata e il Ministero della Giustizia l’ha da poco trasmessa al Cnf (Consiglio nazionale forense) per il relativo e scontato parere. E la chiamano “abilitazione”. Sembra di stare ancora all’università, con i criteri di selezione praticamente identici a quelli previsti per le scuole di specializzazione. Pratica sul campo nulla ma solo davanti ai banchi. E non in tribunale o all’interno di studi legali. Sacrificati per via di riforme davvero insensate. Volte solo a far perdere un sacco di tempo. Con nuove prove in itinere con tanto di simulazione dell’esame della prova di Stato. Tutto a carico dei partecipanti, con l’obiettivo di “sfoltire” il numero degli avvocati in Italia attraverso la revisione della formazione postlaurea. Rendendo l’accesso alla professione notevolmente costoso e quindi non per tutti. Altro che giustizia. Siamo alle prese con una vera e propria ingiustizia, perché il vero obiettivo dei corsi di formazione dovrebbe essere quello di colmare le lacune a livello pratico degli aspiranti avvocati, vero punto debole dei nostri atenei. E anziché anticipare, magari di un anno, il tirocinio forense, il dicastero di via Arenula guidato da Orlando ha pensato di allungare ancora i tempi. Rendendo il percorso sempre più tor- tuoso a chi sogna di diventare legale. Verrà dunque privilegiata la strada della selezione, non solo all’entrata ma anche all’uscita. Con una specie di esame di Stato anticipato che non servirà a nulla se non ad aumentare lo stress dei praticanti che dovranno svolgere mesi di “formazione” in concomitanza con la pratica forense. Con migliaia di ragazzi costretti a sottrarre tempo im- portantissimo alla professione, avendo così ancora meno possibilità di fare tirocinio in studi legali che pretendono una presenza praticamente fissa e il più delle volte nemmeno retribuita. Una vera e propria mannaia, l’ennesima, sulla testa dei neolaureati. Con il ministero della Giustizia che sembra avere l’obiettivo di allontanare e non avvicinare i futuri avvocati dalla professione. M.Z. 4 Martedì 29 marzo 2016 ATTUALITA’ SONO LA BCE: SEMPRE “L’ITALIA DI PIÙ SFOREREBBE GLI ADOLESCENTI IL DEFICITITALIANI ANCHE SENELLA DECIDESSIMO MORSA DI DEL ACCORDARLE GIOCO: IL 42% MAGGIORE TRA IFLESSIBILITÀ” 15 E I 19 ANNI Ecco la generazione d’azzardo Scommesse sportive tra i maschi, gratta e vinci tra le femmine. Anche quattro volte a settimana IL VIZIO HA I SUOI COSTI, SEMPRE PIÙ ALTI La ‘paghetta’ va in fumo, i soldi poi non bastano mai di Igor Traboni iochi online e con le carte, scommesse sportive e poker texano, fino ai gratta e vinci: anche gli adolescenti italiani, come i grandi, sono entrati nella morsa del gioco d’azzardo, una vera e propria febbre sempre più alta, tanto che oramai gli studenti giocatori sono già 1 milione, in aumento di circa 60 mila unità rispetto all’anno precedente (il raffronto è tra 2015 e 2014). Dati di estrema preoccupazione, raccolti dallo studio Espad (European School Project on alchool and other Drugs ) del Cnr di Pisa “Sono circa un milione gli studenti che riferiscono di aver giocato somme di denaro almeno una volta negli ultimi dodici mesi. Dal 2014 al 2015 la percentuale G è cresciuta dal 39 al 42%, con un 7% che riferisce di giocare 4 o più volte alla settimana – afferma Sabrina Molinaro, ricercatrice dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa e responsabile di questa ricerca – L’aumento è generalizzato per tutte le fasce d’età, in quasi tutte le aree geografiche e per entrambi i sessi: anche se la percentuale più alta resta quella fra i ragazzi, 51% contro 32 delle femmine, l’incremento maggiore è quello di quattro punti registrato fra le ragazze 16-17enni, dal 27% al 31%. Anche il 38% dei minori scolarizzati (15-17 anni), circa 550.000 studenti, riferisce di aver giocato d’azzardo nel 2015 (erano il 35% nel 2014)”. Lo studio ha eseguito una indagine sui comportamenti a rischio tra gli adolescenti, con un campione rappresentativo di circa 30.000 studenti italiani tra i 15 ed i 19 anni in tutta Italia. Ma ‘cosa’ giocano i nostri giovani? Se è diminuita di poco la percentuale di quelli che preferiscono lotto e superenalotto, più giocate si sono avute perfino per i vecchi Totocalcio e totogol (dal 10 al 29%), Gratta e vinci (dal 63 al 69%) e nel genere classificato come ‘altre scommesse’ (dal 6 al 15%.). I ragazzi preferiscono soprattutto le scommesse sportive (67%), seguite da Gratta e vinci (63%) e Totocalcio/totogol (40%); le ragazze vanno matte per il Gratta e vinci (79%), seguito da Bingo/tombola (43%) e altri giochi con le carte (24%). Tra i giocatori on line, i ragazzi sono attratti soprattutto da sommesse sportive/Totocalcio (65%) e poker texano (36%), le ragazze da Gratta e vinci/Lotto istantaneo (34%) e scommesse sportive/Totocalcio (30%). er giocare, i giovani oramai disdegnano bar e tabaccherie, mentre affollano le sale scommesse e l’online: ad aver giocato così da casa nel 2015 sono stati circa l’8% degli studenti, con una forte differenza di genere (14% dei maschi e 3% delle femmine) e una prevalenza crescente con l’età, dal 6% dei 15enni all’11% dei 19enni. Il 48% dei giocatori virtuali usa il pc, il 35 lo smartphone, il 15 il tablet o accede tramite internet point. I ragazzi definiti potenzialmente a rischio sono l’11% di coloro che hanno giocato del denaro nell’ultimo anno mentre gli adolescenti già problematici per P l’azzardo sono circa l’8% dei giocatori. A proposito di soldi, l’8% degli studenti giocatori dichiara di aver speso oltre 50 euro nell’ultimo mese, il 17% tra i 10 ed i 50 euro, mentre il 75% meno di 10 euro. Cifre che possono apparire piccole, ma che invece non sono da non buttare via, perché spia di qualcosa che non va: in genere si comincia da quello che comunque uno ha in tasca (la classica paghetta) per poi aumentare il denaro giocato con l’aumento di disponibilità economica. Oppure i soldi si vanno comunque a cercare, perché per il vizio di giocare davvero non bastano mai. LA RETE DIVENTA NECESSARIA ANCHE PER TROVARE GLI ARTIGIANI, SOPRATTUTTO NELLE GRANDI CITTÀ Gli idraulici i più richiesti. Pure sul web Ma c’è fame anche di falegnami e - sorpresa - di certificatori energetici e dei vecchi fabbri I l mondo del lavoro si evolve, le città sono ogni giorno più grandi e confuse ed in un’epoca in cui il tempo è per tutti risorsa scarsa, sempre più italiani si rivolgono al web anche per trovare gli artigiani per i lavori di casa, ma quali sono i professionisti più richiesti? Secondo l’Osservatorio di ProntoPro.it (www.prontopro.it), il portale che fa incontrare domanda e offerta di lavoro professionale e artigianale, al primo posto spiccano gli idraulici che raccolgono da soli il 17% delle richieste rivolte al mondo dei lavori in casa, focalizzate principalmente su riparazioni e manutenzioni. A vincere la medaglia d’argento un altro mestiere quasi in via di estinzione: quello dei falegnami cercati, principalmente per mobili su misura o ristrutturazioni, dal 9,66% di chi ha richiesto online un preventivo per i lavori di casa fra dicembre 2015 e febbraio 2016. «La difficoltà di conoscere personalmente un artigiano o di imbattersi per caso nel suo laboratorio mentre si passeggia in città è uno dei motivi del successo della ri- cerca di questi professionisti sul web» - ha dichiarato Marco Ogliengo, amministratore delegato di ProntoPro.it - Dall’altro lato, per l’artigiano, usare il web è un modo efficace per raggiungere molti clienti con costi bassi, vantaggio che si può tradurre sia in sconti sia in più tempo per seguire e curare la relazione col cliente». Terzi, nella curiosa classifica redatta dal portale, i professionisti di uno dei mestieri più importanti nel settore della costruzione: i muratori, con il 7,33% di richieste. Quando si decide di ristrutturare casa, indipendentemente dal tipo di lavoro da eseguire, la cosa più comune da fare è rivolgersi ad un muratore, ma soprattutto nelle grandi città diventa difficile individuare quello più adatto al lavoro di cui si ha bisogno. Tra i professionisti più cercati online, a sorpresa, si trovano anche i certificatori energetici con il 7% di richieste. Questi tecnici abilitati, fino a poco tempo fa sconosciuti a molti, oggi sono diventati indispensabili se si considera che la prestazione energetica dell’abitazione è ormai determinante per l’acquisto, la vendita o locazione di un immobile. Continuando a scorrere le professioni della classifica si trovano gli installatori di infissi e serramenti (6%) e quelli di impianti di condizionamento (5,80%). I primi sono sempre più richiesti perché serramenti e infissi oggi non hanno più semplice funzione di isolamento e sicurezza casalinga, ma vanno a rappresentare veri oggetti di design per i quali gli Italiani non intendono risparmiare; i secondi sono diventati indispensabili da anni poiché gli impianti di condizionamento, complici le estati sempre più calde, sono un benefit casalingo irrinunciabile. Anche un mestiere apparentemente in via d’estinzione come quello dei fabbri, ha in realtà una percentuale di richieste alta e sono settimi con il 5,23%. Questi artigiani, con la loro capacità di forgiare il ferro, sono alla stregua di veri e propri artisti, ricercatissimi da tanti per lavori di costruzione e riparazione di qualsiasi tipo di oggetti in metallo, ma anche di vere e proprie sculture decorative. Nella top ten stagionale si trovano anche elettricisti (3,33%), imbianchini (2,50%) e giardinieri (2,10%) che con l’arrivo delle belle giornate iniziano a ricevere un numero sempre maggiore di richieste di lavoro. 5 Martedì 29 marzo 2016 ESTERI LA STRAGE BOLOGNA NEL PARCO – DOPO GIOCHI LA POLEMICA, IN PAKISTANLACONDANNATA SCIOCCANTEDALLA PROPOSTA COMUNITÀ DI DONINTERNAZIONALE PRODI Pasqua di sangue contro i cristiani Proclamati tre giorni di lutto. La rivendicazione dei talebani: il nostro obiettivo erano i cattolici di Robert Vignola akistan in lutto per tre giorni, all’indomani del terribile attentato che ha insaguinato la Pasqua dei cristiani a Lahore. Il bilancio è di 72 morti, dei quali oltre 30 bambini. L’obiettivo dei talebani, che hanno rivendicato l’attentato, è stato un parco giochi gremito di famiglie che celebravano il giorno di festa. L’esplosione, di forte entità, è avvenuta vicino a un ingresso del Gulshan-iIqbal Park situato nell’area di Iqbal Town, un popolare ritrovo domenicale e particolarmente affollato oggi in occasione della festività cristiana. Il kamikaze si è fatto esplodere vicino a altalene in mezzo alla folla. È stata una carneficina con oltre 300 feriti, rivendicata dai talebani del gruppo Jamatul Ahrar, già legato al principale gruppo talebano pachistano Tehreke-Taliban Pakistan (Ttp). Il governo di Islamabad ha dispiegato alcuni reparti dell’esercito per facilitare le operazioni di soccorso. La polizia ha confermato la presenza di un kamikaze e anche l’uso di sfere metalliche nell’esplosivo per aumentarne l’effetto letale. È emerso che non c’era alcun servizio d’ordine a protezione dei numerosi ingressi del P parco pubblico, che è uno dei più grandi di Lahore. La polizia pachistana ha arrestato nelle ultime ore 15 persone. Fra gli arrestati, si è appreso, vi sono anche tre fratelli del giovane kamikaze che si è fatto esplodere fra le famiglie che trascorrevano la Pasqua nel Gulshan-e-Iqbal Park della città. L’attentatore suicida è stato identificato come Yousuf, 28 anni, figlio di Ghulam Farid e residente nel distretto di Muz- zafargarh. La rivendicazione da parte del movimento Jamatul Ahrar, scissosi dal Tehrek-e-Taliban Pakistan , è avvenuta attraverso telefonate del suo portavoce, Ihsanullah Ihsan, a vari gior- GIAPPONE BRUXELLES: S’AGGRAVA IL BILANCIO DELLE STRAGI. LA POLIZIA CERCA ALTRI FUGGITIVI La caccia all’uomo continua inchiesta infinita sulla cellula jihadista protagonista degli attentati in Belgio (e prima ancora in Francia) ha ancora dei ricercati da assicurare alla giustizia. La Polizia belga sta ancora dando la caccia all’uomo con il cappello, il terzo sospetto terrorista che compare nelle foto degli attentatori di Zaventem. Gli inquirenti hanno postato un video chiedendo a tutti di informare nel caso in cui venga riconosciuto. Nei giorni scorsi, i media avevano identificato l’uomo con il giornalista freelance Fayçal Cheffou, tra gli arrestati giovedì scorso. La procura belga ha confermato gli arresti per altri tre terroristi. Si tratta di Yassine L’ A., Mohamed B. e Aboubaker O., arrestati nei raid di giovedì scorso a Bruxelles e ad Anversa. Resta da comprendere il loro reale ruolo. Nel comunicato si fanno i nomi evocando un’operazione giudiziaria antiterrorista, ma non si fa cenno agli attentati del 22 marzo a Bruxelles. Le perquisizioni si erano concentrate nella regione di Bruxelles e nella provincia di Anversa, portando al fermo di 9 persone in tutte (sei le hanno rilasciate dopo l’interrogatorio). La procura federale non ha voluto dare altri dettagli per non compromettere l’esito delle indagini. Intanto però il bilancio degli attacchi di una settimana fa sale drammaticamente. Altri quattro pazienti sono morti negli ospedali di Bruxelles, per cui il numero delle vittime degli attentati di martedì sale a 35. Di queste, 28 sono state identificate, mentre tre famiglie vivono ancora l’angoscia per i loro cari, in attesa dell’analisi del Dna. Il bilancio aggiornato non tiene conto dei tre attentatori suicidi. Al momento, si contano 15 morti all’aeroporto di Zaventem e 13 nella metro di Maelbeek. Per quanto riguarda il primo gruppo, sei sono belgi e nove di altri Paesi (americani, olandesi, svedesi, tedeschi, francesi e cinesi). Per quanto riguarda le vittime nella metro, 10 belgi, una italiana (Patricia Rizzo), una svedese e una inglese. R. V. nalisti pachistani. In essa Ihsan ha affermato che “obiettivo dell’attentatore suicida è stata la comunità cristiana nella roccaforte della Lega musulmana pachistana-Nawaz al governo”. Secondo Xavier P. William, responsabile dell’organizzazione non governativa (ong) Life for All Pakistan, che si occupa di diritti delle minoranze religiose, almeno 51 vittime e 157 feriti appartengono alla comunità cristiana. I sopravvissuti hanno detto di aver visto i corpi smembrati dalla deflagrazione riversi in pozze di sangue. Per trasportare i numerosi feriti negli ospedali sono stati usati i taxi e gli autorisciò che erano parcheggiati all’uscita del parco. Un atto barbaro che è stato duramente condannato dalla comunità internazionale, dal Papa e anche dalla premio Nobel pakistana Malala. In alcune zone del paese, da oltre 10 anni estremisti musulmani attaccano regolarmente le forze di sicurezza e le minoranze religiose. Il 15 marzo dello scorso anno due kamikaze sempre del Ttp-Jamatul Ahrar, si erano fatti esplodere all’ingresso di due chiese di Lahore vicine fra loro, la cattolica St.John’s Church e la cristiana Christ Church causando 17 morti. Adolescente sfugge al suo aguzzino n’adolescente giapponese di 15 anni è improvvisamente ricomparsa domenica a Tokyo, due anni dopo essere stata rapita e rinchiusa da uno studente oggi 23enne. La ragazzina era scomparsa nel marzo del 2014 ad Asaka City, poco fuori Tokyo, mentre stava andando a scuola. Era stata vista per l’ultima volta parlare con un U giovane uomo. Pochi giorni dopo i genitori avevano trovato un messaggio nella sua calligrafia che diceva di non cercarla, in poche righe li informava che sarebbe stata lontana da casa per un po’. Domenica l’inaspettata chiamata: dopo essere riuscita a fuggire dall’appartamento in cui era tenuta prigioniera, la vittima ha chiamato la mamma e poi la polizia dal telefono pubblico di una stazione. Di lì all’arresto del 23enne Kabu Terauchi è passata qualche ora. Secondo una prima ricostruzione, l’appassionato di informatica e d’aviazione, diplomato all’Università di Chiba (banlieue di Tokyo), si era infatti dimenticato di chiudere la porta a chiave, stando a quanto testimoniato dalla stessa giovane. A quanto sembra, giaceva riverso in una pozza di sangue, probabilmente in seguito a un tentativo di suicidio. Ora l’uomo si trova in cura all’ospedale, piantonato. Poche informazioni sono state date sulle condizioni in cui la 15enne avrebbe vissuto in questi due anni. Il suo rapitore si è apparentemente fatto passare per un avvocato incaricato di occuparsi di lei durante la pratica di divorzio dei genitori. Una storia di pura invenzione. R. V. ALLE PRESIDENZIALI USA TRA ALASKA, WASHINGTON E HAWAI IL CANDIDATO DEMOCRATICO CALA IL TRIS Bernie Sanders ottiene il Triplete n vento socialista aleggia sugli Stati Uniti d’America. Il senatore del Vermont Bernie Sanders fa bottino pieno in Alaska, a Washington e nelle Hawaii lasciando la concorrente Hillary Clinton a mani vuote e virando con fermezza in direzione dello Stato di New York (291 delegati) dove si voterà il 19 aprile. La Clinton si è dovuta arrendere dinanzi il triplete messo a segno da Sanders il quale è riuscito ad ottenere percentuali bulgare: 80,7% in Alaska, 72,3% a Washington, e 70,6% alle Hawaii. Per fortuna della Clinton i 142 delegati in ballo sono stati distribuiti su base proporzionale e non del Winner U – Take- All (il vincitore prende tutto). Dopo l’esito delle primarie, Sanders si è goduto la platea di sostenitori esprimendo il suo orgoglio nell’affermare che “nessuno può negare che la nostra campagna stia vivendo un momento favorevole. Vediamo un’enorme affluenza e la vittoria è anche portare la gente nel processo politico”. E ancora, “non permettete a nessuno di dirvi che non possiamo vincere la nomination o le elezioni politiche. Otterremo entrambi. Non vi fate convincere che la Clinton sia l’unico candidato democratico capace di battere i repubblicani, non è vero”. L’ex segretario di Stato rimane in vetta alla classifica con 1,223 (esclusi i super delegati) ma Sanders riesce a ridurre la differenza numerica arrivando a 920 delegati. La vittoria nei tre Stati dell’ovest non sono sufficienti per sfoltire drasticamente il gap tra i due candidati ma il senatore rinnova il suo ottimismo e si ritiene convinto di essere “in cammino verso la vittoria”. Il successo nello Stato di Washington è rappresentativo della sorprendente campagna elettorale condotta da Sanders, caratterizzata dalla lotta contro i privilegi e il cinismo dell’establishment e i poteri dell’alta finanza di Wall Street. La sconfitta di Washington – culla della casta politica - potrebbe rivelarsi psicologicamente dannosa per la Clinton ed il suo team. Nei prossimi appuntamenti elettorali Sanders dovrà tentare di vincere con dei margini percentuali elevati poiché nella maggior parte degli Stati i delegati saranno distribuiti su base proporzionale. Lo scontro a fuoco ci sarà a New York. Il candidato che otterrà il maggior numero di delegati nello Stato della Grande Mela potrà avvicinarsi con determinazione verso la nomina. Bernie Sanders, il re del socialismo statunitense e colui che galvanizza le folle (15 mila sostenitori durante un comizio a Seattle) attraverso la diffusione di messaggi intrisi di ottimismo, opportunità e speranza, si sta dimostrando all’altezza della situazione. Il suo concetto di rivoluzione politica esercita un impatto notevole sui giovani americani che si sentono traditi dalla politica corrotta ed incompetente. La corsa alla nomination democratica si sta rivelando più ardua del previsto per la Clinton. Infatti, stando ad un sondaggio della CNN/ORC, Sanders avrebbe 20 punti di vantaggio sul candidato repubblicano Donald Trump in un eventuale testa a testa, mentre la Clinton ne avrebbe 12 rispetto all’uomo d’affari del Gop. La Clinton è avvisata. Dopo Washington, Sanders vuole New York. Claudio Pasquini Peruzzi 6 Martedì 29 marzo 2016 DA ROMA E DAL LAzIO A CENTOCELLE DICHIARATE INAGIBILI DUE PALAZZINE POPOLARI Perdita d’acqua causa una voragine Quattordici famiglie costrette in albergo, a spese del Comune, per l’incredibile guasto di Robert Vignola oma sprofonda, letteralmente. Ne sanno qualcosa le quattordici famiglie evacuate la sera di Pasqua dopo che nel quartiere Centocelle, periferia sud, una grossa perdita di acqua ha provocato una voragine di 3 metri di diametro e di circa 20 metri di profondità. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che, a seguito di un sopralluogo, hanno dichiarato inagibili due palazzine popolari, per un totale, appunto, di 14 famiglie evacuate. Nessuna persona è rimasta ferita. Le persone che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni sono assistite dai vigili urbani e della protezione civile e verranno ospitate in strutture alberghiere della città. All'origine della falla, spiega il comando provinciale dei vigili del fuoco, la rottura di una tubazione. Sul posto sono intervenuti anche Polizia municipale e Protezione civile, che hanno assistito le famiglie. Naturalmente la vicenda ha finito per svegliare la campagna elettorale. “Centocelle è la metafora dell'abbandono di Roma, una città che sprofonda per colpa della cattiva politica”, ha dichiarato Guido Bertolaso, mentre secondo Alfio Marchini “la voragine di Centocelle fotografa una situazione kafkiana: mentre i partiti R si interrogano su centrodestra e centrosinistra la città sprofonda. E come sempre, nessun responsabile. Anzi, tutti a cercare di resuscitare i due grandi responsabili del disastro di Roma. È tempo di andare oltre i vec- chi schemi”. Mentre Fratelli d'Italia ha effettuato un sopralluogo e denuncia: "Da giorni i cittadini, allarmati da una sospetta perdita d'acqua, sollecitavano l'intervento delle autorità competenti per evitare un disastro annunciato. Ma nessuno si è degnato di fare qualcosa e ora 14 famiglie sono per strada. E molte di queste sono costrette a dormire in macchina per la paura che la loro casa venga occu- pata abusivamente. Le periferie romane sono ormai terra di nessuno e quello di Centocelle non è né il primo né l'ultimo caso”, la nota rilasciata su Facebook dal presidente Giorgia Meloni. LA NOTA DI FRANCESCO STORACE DAVANTI AI TATTICISMI DA CAMPAGNA ELETTORALE “A centrodestra coltellate alle spalle” llo sbando, sempre di più. Non passa giorno che i candidati del centrodestra “tri-partito”, quelli partiti con zattere di salvataggio dopo l’affondamento del patto di Arcore, non dimostrino di essere a corto di idee concrete per vincere una sfida tutt’altro che impossibile, al cospetto dell’armata Brancaleone grillina e del centro-sinistra dall’immagine polverizzata dall’amministrazione Marino. Una situazione fotografata da Francesco Storace, il candidato di destra sceso in campo ormai da gennaio, con di- A ASSURDO A PRIMA PORTA Rubavano al cimitero fiori per rivenderli iciclavano i fiori della camera mortuaria. Che poi magari diventavano cadeaux per ignare mogli o fidanzate. L’incredibile storia arriva dal cimitero “Flaminio” di Roma, che era diventata la base per la singolare, un po’ macabra ma soprattutto indegna riconversione degli omaggi floreali per i defunti perpetrata da due stranieri. E per questo un cittadino egiziano di 57 anni, con precedenti, e una donna romena di 23 anni sono stati arrestati dai carabinieri. L'episodio è accaduto la mattina R di Pasqua, tra lo sgomento di quanti si erano recati, nel giorno festivo, a commemorare i propri cri estinti. I due sono stati sorpresi intorno alle 8.30 mentre prendevano i fiori lasciati per i defunti sotto la madonnina nell'area comune della camera mortuaria. Sono stati bloccati dai carabinieri della stazione Prima Porta. A quanto successivamente accertato, i due rivendevano i fiori ai chioschi all'esterno del cimitero e anche a banchetti di nozze. Una storia incredibile. R. V. sincantato realismo. “La presunzione dei candidati preferiti dal cosiddetto centrodestra lascia gli elettori attoniti. Giachetti e Raggi come potenziali candidati al ballottaggio sono la conseguenza di un atteggiamento folle e autodistruttivo”. Da ciò la sua rassicurazione: il progetto politico denominato #torneràpulita resta in campo e sarà un guanto di sfida lanciato a chi preferisce tatticismi e calcoli sulla pelle di una città ferita. “Noi concluderemo lunedì prossimo le operazioni di raccolta delle candi- dature per la lista Storace sindaco di Roma e terremo alta una bandiera di moralità di fronte ai comportamenti infantili di una coalizione che passa il tempo ad accoltellarsi alla schiena, comprese le candidature in zona Cesarini. In pochi giorni i sondaggi farlocchi saranno ribaltati, come dimostrano i tantissimi incoraggiamenti ad andare avanti da parte di chi è stufo del politichese. Loro pensano alle percentuali elettorali per l'Italicum, noi al futuro di Roma”, la conclusione di Francesco Storace. R. V. GIOVANE BULGARO SORPRESO IN VIA COLA DI RIENZO Truffa al bancomat, ancora un episodio A ncora una volta il contane elettronico, raccomandato tanto da essere considerato un qualcosa da rendere obbligatorio, si rivela quanto mai vulnerabile all’azione della malavita, probabilmente più dello stesso contante cartaceo tanto vituperato. Durante un’attività preventiva mirata, i Carabinieri della stazione di San Lorenzo in Lucina hanno notato che uno sportello bancomat in via Cola di Rienzo era stato manomesso, con l’applicazione di uno skimmer utilizzato per catturare i codici contenuti nella banda magnetica delle carte di pagamento e di una telecamera per registrare il pin. Le Forze dell’Ordine hanno attuato un dispositivo di osservazione a distanza e sono riusciti a bloccare lo straniero mentre recuperava l’attrezzatura elettronica e la perquisizione successiva della camera d’albergo del 18enne ha portato a ritrovare un personal computer e altro materiale necessario per il posizionamento e la rimozione delle apparecchiature. Dopo l’arresto il giovane, un cittadino bulgaro di 18 anni, senza fissa dimora, è stato condotto in caserma e trattenuto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa del rito direttissimo, men- tre il materiale rinvenuto è stato sequestrato. La clonazione di un Bancomat non è un fenomeno raro e sono sempre di più le vittime di questo triste raggiro. Come raccomandano le autorità, per evitarla è necessario stare attenti duranti il prelievo dagli sportelli, coprendo con una mano il codice e facendo attenzione anche alle persone intorno nel momento del prelievo. Necessario anche tenere sempre sotto controllo i pagamenti, in modo da accorgersi tempestivamente delle spese anomale e confrontarle con l’estratto conto. Nel caso in cui ci sia stata una clonazione, è necessario denunciare l’accaduto e bloccare immediatamente la carta, è possibile anche chiedere un risarcimento danni alla propria banca dimostrando il corretto utilizzo della carta e che le spese non siano state effettuate dal titolare. R. V. 7 Martedì 29 marzo 2016 STORIA QUEI SEDICI GIOVANI AMMAZZATI DAI PARTIGIANI: INTERVISTA ALLO STORICO LECCHESE GIUSEPPE ARNABOLDI Gisberto Dal Monte, eroe della Riconciliazione contro la Divisione “Ho letto il suo articolo sul Giornale d’Italia. Ha scritto una verità che ancora qualcuno non vuole ascoltare” di Alessandro Russo Monte come una figura eroica. E’ paradossale, certo, che in quel momento il vinto testimoni il valore più grande che proprio il vincitore in quel momento calpesta, ma è proprio nei momenti estremi che la storia travolge barriere ideologiche e capovolge le parti perché si veda e si comprenda la verità. ncontro lo storico lecchese Giuseppe Arnaboldi Riva nella splendida cornice che racchiude Pusiano e il suo lago. Pochi chilometri ci separano da Lecco e dal ricordo dei 16 Ufficiali della RSI fucilati dai partigiani nell’aprile ‘45. Riva è un uomo cordiale, padre di sette figli, ed è capace di un racconto avvolgente. “Ho letto il suo articolo sul Giornale d’Italia. Ha scritto una verità che ancora qualcuno non vuole ascoltare. Quegli uomini, i soldati della RSI fucilati, sono un vero e proprio capro espiatorio. Sono fatti oggetto di vendetta perché un’egemonia politica potesse prendere il sopravvento”. I Grazie alle lettere e alle testimonianze sono riuscito a scoprire degli uomini straordinari. Per esempio il Capitano Gisberto Dal Monte, promesso sposo della sua Giulietta. Dal Monte è un italiano vero, un’anima italiana meravigliosa. Ci pensi. Lecco, città manzoniana, città di quei promessi sposi, si macchia di un delitto atroce. Non solo fucila i soldati Repubblicani ma stronca la possibilità di una vita felice fra Gisberto e la sua Giulietta. Anche per questo Lecco dovrebbe scusarsi”. Passiamo alcuni minuti discutendo delle lettere scritte da Gisberto alla sua Giulietta, alla famiglia. Concordo con Riva che la morte del Capitano Dal Monte ha privato il mondo della cultura di un grande scrittore, di un vero poeta. Dopo aver ricevuto i documenti sui fatti accaduti a Lecco, nelle mie ricerche successive incontro il suo romanzo. Una piacevole sorpresa. Con quale spirito ha scritto il suo romanzo “Le braccia del padre”? E’ riassunto in una parola: Riconciliazione. In questo spirito ho cercato di far rivivere, attraverso la scrittura, l’evento tragico del 28 aprile 1945, perché proprio quel giorno, in quell’evento tragico, lo spirito della Riconciliazione si è evidenziato e ha trionfato in tutta la sua forza sullo spirito della Divisione. Per questo credo sia necessario tornare a quel giorno e a quell’evento, passaggio cardine fra un tempo e un altro della nostra storia: per raccogliere la testimonianza di un valore assolutamente vitale, fondativo di una vera civiltà, e ritrovare un itinerario di vera Unità della Nazione. Per questa stessa ragione il mio romanzo si presenta con una veste istituzionale, grazie alle prefazioni del Sindaco di Lecco Virginio Brivio e l’ex Assessore della Provincia di Lecco Marco Benedetti, che ringrazio per il sostegno offerto al mio lavoro. Quando parla del trionfo dello spirito della Riconciliazione si riferisce al ruolo e alla testimonianza del clero in quell’evento? La vittoria dello spirito della Riconcilia- zione la dobbiamo, quel giorno, innanzitutto al clero lecchese, e in particolare all’opera di don Luigi Brusa, Rettore del Santuario di Nostra Signora della Vittoria. Don Luigi è l’espressione del “lievito sacro” che permette la trasformazione di un evento carico di morte preordinato come divisivo, in un evento luminoso di unità, fecondo di vita nuova. La trasformazione radicale attuata quel giorno da don Luigi possiamo vederla concretamente nell’abbraccio offerto da lui, prete della Resistenza, ai condannati a morte. In questo abbraccio possiamo vedere l’opera di quel “lievito sacro” che trasforma persone presentate come espressione del male in testimoni di bene. In particolare lo vediamo nell’abbraccio di don Luigi al Capitano Gisberto Dal Monte, che, nel momento del supplizio più atroce, dopo quell’abbraccio, testimonia eroicamente il trionfo dello spirito della Riconciliazione sullo spirito della Divisione. La figura del Capitano Dal Monte Gisberto può essere dunque definita eroica? Dopo aver ricevuto da don Luigi il Sacramento della Riconciliazione, l’Eucarestia e il suo abbraccio paterno, Gisberto Dal Monte avanza fiero verso il Comandante del plotone di esecuzione Piero Losi, gli stringe la mano e pronuncia queste parole: “Noi e voi combattiamo per un’idea, Amor di Patria. Viva l’Italia!”, tornando poi ad allinearsi con gli altri, la camicia nera aperta, a mostrare il cuore come bersaglio, pronto a morire senza paura. Queste parole, espresse nel momento della massima separazione, presentano la persona del Capitano Dal Cosa ci ha insegnato il Capitano con quel gesto e quelle parole? Vorrei esortare a ripensare attentamente la frase che Gisberto Dal Monte ha pronunciato al Comandante partigiano Piero Losi - “Noi e voi combattiamo per un’idea, Amor di Patria”. Vorrei che il pensiero si fermasse sulla congiunzione “e” che unisce i due pronomi personali “NOI - VOI”, perché si comprenda bene la forza che quella congiunzione esprime. I due pronomi, NOI - VOI, rappresentano due mondi diversi, opposti, separati da una inimicizia condotta all’estremo. Questi due mondi, Gisberto Dal Monte li unisce proprio nel momento della morte con le sue parole e il suo gesto. Cerchiamo di vedere i due uomini, Dal Monte e Piero Losi, uno di fronte all’altro su quel campo di morte. Questi due uomini rappresentano due mondi separati dall’inimicizia e dall’odio. Dal Monte rappresenta il NOI, Losi rappresenta il VOI. Quei due mondi avrebbero dovuto rimanere separati fino all’annientamento dell’uno o dell’altro. Ma nel momento estremo della guerra civile il Comandante della RSI tende la mano e stringe quella del Comandante partigiano. Nella sua stretta di mano i due mondi non sono più separati. Non c’è più “NOI contro VOI”, ma “NOI e VOI”. L’avverbio avversativo viene sostituito dalla congiunzione. E’ questo il miracolo della conversione, operata dal “lievito sacro” portato da don Luigi nel momento estremo del conflitto sanguinoso che apre alla Riconciliazione. Per comprendere tutta la forza contenuta nella frase di Dal Monte occorre rimarcare che, mentre Gisberto riconosce Piero Losi come italiano patriota, Losi non può fare altrettanto. “DON LUIGI E LOSI RAPPRESENTANO DUE ANIME INCONCILIABILI DELLA RESISTENZA E ANCHE DUE CONCEZIONI OPPOSTE DELL’UOMO E DELLA VITA” “Noi e voi combattiamo per un’idea, Amor di Patria” I partigiani delle Fiamme Verdi ai Repubblicani: “Dovete essere fieri di aver avuto comandanti tanto valorosi! Sono morti da eroi!” Non le sembra che in quel momento il nuovo tempo si apra con una nuova frattura? E’ importantissimo fermarci a quest’attimo estremo. Gisberto con la stretta di mano riconosce il Comandante partigiano Piero Losi. È come se gli dicesse: “Ecco vedi: TU ed IO (NOI e VOI) siamo italiani, nutriamo il medesimo amore per la stessa Patria, eppure siamo stati condotti ad odiarci fino a desiderare di eliminarci. Ecco, vedi: tu stai per uccidermi, ma io sono unito a te dallo stesso amore per la Patria, VOI ci ammazzate, ma NOI siamo uniti a VOI dallo stesso amore per la Patria”. Piero Losi non può fare altrettanto. Ha presentato alla folla Gisberto Dal Monte come figura/espressione del male, e dunque deve annientarlo. Il Comandante partigiano Losi non può riconoscere in Dal Monte alcuna affinità con se stesso. Losi è condannato così a non cercare mai la via della Riconciliazione. Per Losi, Gilberto e gli altri condannati a morte devono essere visti sempre in una dimensione simbolica totalizzante come male. In quel momento Losi, Comandante partigiano, esprime uno spirito diametralmente opposto a quello di don Luigi, prete della Resistenza. Don Luigi e Losi rappresentano due anime inconciliabili della Resistenza e anche due concezioni opposte dell’uomo e della vita. Cercheremo di capire come i partigiani di Losi siano giunti a quel punto e si siano separati radicalmente e irreparabilmente dal prete della Resistenza. Per ora basti ricordare che il Comandante partigiano Losi dopo aver dato l’ordine di fuoco è svenuto sul campo, come morto, a dimostrazione che non ha retto alla divaricazione fra Riconciliazione offerta da don Luigi e Vendetta da lui stesso operata. Lei ha detto che la Riconciliazione è espressione della persona del Capitano Dal Monte, può chiarire questo pensiero? La frase pronunciata dal Comandante Dal Monte prima di essere ucciso non è semplicemente la dichiarazione ideale di un militare patriota coraggioso. Sgorga dal profondo del cuore dell’uomo. In quel momento Gisberto è costretto a separarsi anche dalla sua promessa sposa Giulietta Vantaggi. E tuttavia, proprio nell’abbraccio di don Luigi, sacerdote di Cristo Crocifisso, Gisberto vince la morte e si unisce misticamente, nella Luce di Dio, alla sua promessa sposa. In quel campo di morte Gisberto si unisce alla sua Giulietta grazie a don Luigi, che diventa così la vera espressione della città del Romanzo. Possono essere considerati eroi anche gli altri fucilati al campo sportivo? Occorre capire bene quanto sia importante l’intervento dei preti in quel terrificante contesto di morte. Come ho detto i preti di Lecco che irrompono nello scenario predisposto alla vendetta di massa da una fazione di partigiani, trasformano lo scenario di morte in un evento luminoso e i condannati a morte, esposti alla folla come simboli del male, in testimoni ed eroi. A definirli eroi, non sono rappresentanti della Repubblica Sociale, ma altri partigiani, diversi da quelli che hanno ordito lo spettacolo di vendetta. A definirli eroi sono partigiani che assistono a quello spettacolo macabro; partigiani delle Fiamme Verdi che, dopo aver assistito alla orrida rappresentazione, si sono sentiti in dovere di esternare questo sommo giudizio ai militari della RSI rinchiusi nelle scuole di via Ghislanzoni. “Dovete essere fieri di aver avuto comandanti tanto valorosi! Sono morti da eroi!” – hanno detto. E’ importante ricordare questo fatto e ribadire che sono partigiani quelli che riconoscono nei sottufficiali e ufficiali della RSI (fucilati da altri partigiani ) degli eroi, ovvero dei testimoni, dei martiri, in quanto tali dunque parte di loro stessi. 8 Martedì 29 marzo 2016 DALL’ITALIA LA BCE: “L’ITALIA SFOREREBBE AI DOMICILIARI IL DEFICIT ANCHE UN 37ENNE SE DECIDESSIMO DI SOMMA DI ACCORDARLE VESUVIANA MAGGIORE FLESSIBILITÀ” Omicidio stradale: arriva il primo arresto L’uomo, nonostante la patente gli fosse stata ritirata nel 2011 e la sua auto fosse senza revisione, viaggiava ad una velocità doppia rispetto a quella consentita. Il frontale è stato fatale per un 28enne lla guida malgrado la revoca della patente ha causato un incidente in cui è morto un uomo di 28 anni. Per questo motivo è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale e lesioni personali stradali Alessandro Pepe, un 37enne di Somma Vesuviana (Napoli). Si tratterebbe della prima misura cautelare adottata per il nuovo reato previsto dalla legge entrata in vigore da poco. L’incidente è avvenuto sabato scorso in via San Sossio, nell’area industriale di Somma Vesuviana, quando il 37enne alla guida di un’Opel Corsa ha avuto uno scontro frontale con un’altra auto, una Toyota Yaris. Ad avere la peggio Antonio Tufano, 28enne del luogo che lavorava in una concessionaria di automobili, che è de- A ceduto. Nel sinistro sono rimasti feriti anche due bambini di 10 e 12 anni, nipoti di Pepe, che viaggiavano con lui. Uno dei piccoli è ancora ricoverato in ospedale con prognosi riservata, ma non sarebbe in pericolo di vita. Anche il 37enne è stato ricoverato, con una serie fratture. Immediatamente ci sono stati i primi rilievi dei carabinieri, svolte alla luce dell’entrata in vigore della nuova legge in materia per accertare la dinamica dell’urto, con il sequestro delle auto. Le indagini hanno portato ad accertare che Pepe era alla guida dell’auto sebbene gli fosse stata revocata la patente nel 2011 con provvedimento della prefettura di Napoli, dopo aver riportato una condanna per stupefacenti. Ma non è finita: il mezzo condotto dal- LECCE l’arrestato era stato posto sotto sequestro nel novembre scorso, dal momento che l’uomo era stato già sorpreso alla guida privo della patente. Tra l’altro, secondo quanto emerso, il suo veicolo era privo di revisione, e al momento dell’impatto marciava a velocità doppia rispetto a quella consentita. È stato infatti appurato che viaggiava a circa 100 km/h nonostante vi fosse un limite di 40. Oltre ad aver superato di gran lunga il limite, Pepe aveva oltrepassato la linea di mezzeria, invadendo al momento dello scontro la parte di strada dove Tufano stava regolarmente procedendo con la propria autovettura. Pepe è ora sottoposto agli arresti domiciliari nell’ospedale dove è ricoverato. È accusato di omicidio stradale e anche di lesioni personali stradali, il pm di Napoli ha chiesto la convalida del provvedimento al gip presso il tribunale di Nola. La nuova legge infatti, approvata il 2 marzo scorso con il disco verde del Senato, introduce il reato di omicidio stradale inasprendo le pene, soprattutto se l’incidente avviene sotto l’effetto di droghe o alcol. Si rischia da 2 a sette anni se la morte è stata causata violando il codice della strada, mentre si può arrivare da 8 a 12 anni di carcere nei casi in cui il tasso alcolemico superi gli 1,5 grammi per litro. Le sanzioni vengono aumentate inoltre per chi si dà alla fuga dopo aver causato un incidente. Altre aggravanti sono previste se vi è la morte o lesioni di più persone oppure se si è alla guida, per l’appunto, senza patente o senza assicurazione. Barbara Fruch FOGGIA Si stacca carrello dal suv: morta bimba asquetta tragica in provincia di Foggia dove un carrello che si è staccato da un suv ha travolto una macchina che lo seguiva provocando la morte di una bambina di 10 anni, Melissa Stoduto, originaria del foggiano. Il drammatico sinistro è avvenuto sulla statale che collega Lesina a San Nicandro Garganico, al bivio per San Nazario. A bordo della vettura, una Fiat Punto, c’erano anche il padre della bimba, di 35 anni, e il fratellino di 8: entrambi sono stati feriti e si trovano ricoverati in gravi condizioni. Secondo la prima ricostruzione della dinamica, il Suv, una Jeep Cherokee su cui viaggiava una famiglia di Torino, sarebbe stato urtato da una Polo in fase di sorpasso e, uscendo fuori strada, avrebbe perso il carrello. Quest'ultimo è poi finito P UN CONVEGNO DI CONFEDERCONTRIBUENTI IN OCCASIONE DEL VENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA LEGGE Soldi falsi e lucciole: denunciato romeno oldi falsi e prostituzione nel Salento scoperti grazie ad un semplice controllo stradale. Tutto è iniziato infatti domenica mattina quando gli agenti della Questura di Lecce hanno fermato un’auto con targa rumena. Alla guida un 26enne che ha dapprima dichiarato di non avere con sé documenti e di trovarsi solo di passaggio nel capoluogo salentino, poi trovato, in seguito ad un controllo più approfondito, in possesso di oltre 4000 euro in banconote, di cui alcune da 20 euro palesemente false. A quel punto la versione dell’uomo è cambiata, rispondendo agli agenti che quel denaro gli serviva per l’acquisto di alcuni automezzi agricoli. Volendoci vedere chiaro gli agenti hanno portato in questura il 26enne. È in quel momento che, sono emersi, in seguito all’ispezione della vettura, alcuni annunci relativi ad S incontri con ragazze da tenersi presso appartamenti di Lecce, con una sorta di “listino prezzi” scritto a penna che variava da euro 100 a euro 200, in base al tipo di prestazione richiesta. In seguito a perquisizioni negli appartamenti sono state trovate due giovani donne di nazionalità rumena che hanno riferito alla polizia di esercitare l’attività di prostituzione e di essersi registrate su un sito per incontri di Lecce rispettivamente con il nickname “Chanel” e “Belen”. Contestualmente, nell’appartamento del 26enne, gli agenti trovato una terza ragazza di 20 anni. Rinvenuti inoltre preservativi e un abbigliamento intimo che hanno indotto gli agenti a ipotizzare che anche quest’ultima praticasse attività di prostituzione. Il rumeno è stato denunciato per sfruttamento della prostituzione e introduzione di monete falsificate. contro l’auto con a bordo la bimba, deceduta sul colpo. Oltre ai familiari della piccola, sono rimasti feriti in maniere lieve una donna e due bambini che erano sulla Jeep. Ferito lievemente anche il conducente dell’altra vettura coinvolta nell’incidente, un anziano. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia stradale, i vigili del fuoco e diverse ambulanze, oltre all’elisoccorso. I pompieri hanno lavorato a lungo per estrarre le persone dalle lamiere ma per la piccola purtroppo non c'è stato nulla da fare. I feriti sono stati ricoverati nell’ospedale Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo. Il tratto di strada è stato chiuso al traffico per i rilievi di rito e le auto deviate su percorsi alternativi. Sull’incidente indagano ora gli agenti della B.F. Polizia Stradale. Contro tutte le usure, oggi a Montecitorio Interventi sul tema e assegnazione del premio “Polizia Amica" alla presenza del Questore Cardona I n occasione del ventesimo anniversario dall’emanazione della legge anti usura ed anti racket, la Confedercontribuenti ha organizzato il convegno "Contro tutte le usure". L'appuntamento è per oggi 29 marzo alle ore 15 nella “Sala della Regina” presso la Camera dei Deputati in Montecitorio a Roma. Il convegno, sarà suddiviso in due parti: la prima parte sarà dedicata agli interventi sul tema dell’usura e del racket e dai saluti istituzionali, la seconda sarà dedicata alla assegnazione del premio “Polizia Amica” alla presenza del Questore di Catania dott. Marcello Cardona per i successi della Squadra Mobile della città Etnea con il conferimento delle targhe al Capo della Squadra Mobile di Catania dott. Antonio Salvago, all’Ispettore Capo della Squadra antiusura dott. Alessandro Scuderi e al Sovraintendente della Squadra antiracket Antonio Rocca. Un convegno nazionale che prevede il seguente programma: alle 15,00 Apertura dei lavori da Parte del Presidente di Confedercontribuenti Carmelo Finocchiaro; alle 15,15 Intervento di Franca Decandia su “Lotta all’usura e sostegno alle vittime”; alle 15,30 Intervento Avv. Monica Nassisi su “Usura a Roma e nostra costituzione di parte civile al processo Mafia Capitale”; alle 15,45 Intervento Avv. Giuseppe Baldassarre su “Quali norme sull’usura bancaria?”; alle 16,00 Intervento di Daniela Cirillo su “Il ruolo delle associazioni nella lotta al racket e all’usura”; alle 16,15 Intervento On.Le Luisa Albanella su “Iniziative parlamentari nella lotta all’usura”; alle 16,30 Intervento di Don Enrico Torta su “La lotta all’usura nel Veneto”; alle 16,45 Intervento Dottor Antonio Mazzella su “Beni confiscati e lotta all’usura e al racket”; alle 17,00 Intervento rappresentanze Forze parlamentari; alle 17,30 Intervento Vice Ministro all’Economia Enrico Morando; alle 17,45 Intervento Presidente Commissione Regionale Antimafia della Sicilia On.Le Nello Musumeci; alle 18,00 Assegnazione del Premio “Polizia Amica” ; alle 18,30 Conclusioni del Vice Ministro agli Interni Sen. Antonio Bubbico. Modera la Giornalista Francesca Capizzi del Giornale di Sicilia, impegnata nella lotta alle mafie trapanesi e di Castelvetrano. 9 Martedì 29 marzo 2016 DALL’ITALIA L’ALLARME LANCIATO DA AGRIGENTO: IN PERICOLO LA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE “Sotto tiro perché scomodi al Ncd” Due testate giornalistiche accusano: ci vogliono mettere a tacere per le inchieste sull’ex presidente della Provincia Vincenzo Fontana I l giornalismo d’inchiesta ad Agrigento costa caro. Chi indaga sul sistema di potere politico-affaristico, in piena libertà di stampa, rischia passare dei guai. Questo quanto meno quanto si evince dall’allarme lanciato dal giornale on line ‘Sicilia Cronaca’ e dal periodico cartaceo della stessa testata ‘Primo Piano News’ che sarebbe finito nel mirino dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Divisione Polizia Anticrimine della Questura, anzi in particolare del Questore di Agrigento in persona. Il tremendo “errore” commesso dai giornalisti ed editori? Avere toccato gli interessi politici dell’ex presidente della Provincia, l’alfaniano di ferro Vincenzo Fontana. Tutt’altro che casuale, dicono i diretti interessati, pare il fatto che la vicenda sia avvenuta proprio nella provincia del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, dove, per l’appunto, sono stati tirati in ballo, ricorda il sito finito nel mirino, “interessi politici o la gestione più o meno opaca dei beni, servizi e risorse del territorio agrigentino, da parte di imprenditori a lui vicini, si chiamino essi aree archeologiche, immigrati, beni confiscati, rifiuti e quant’altro”. Ad esempio il primo marzo di quest’anno era stato pubblicato un servizio riguardante gli imprenditori sotto inchiesta per mafia perché vicini al boss trapanese, Matteo Messina Denaro, dal titolo: ‘Processo all’imprenditore trapanese Funaro, tra i nomi dei deputati regionali rilevati dal suo pc spicca quello di Fontana’. Un servizio che è costato, a distanza di dieci giorni dalla pubblicazione, all’editore Giuseppe Deni un provvedimento di polizia: un avviso orale che si commina a soggetti ritenuti pericolosi per la sicurezza pubblica ed in cui si fa riferimento a delle vicende di natura fiscale, stranamente, assai datate che riguardano il Deni, risalenti addirittura anche a 40 anni fa. Il riferimento sarebbe ad una “quanto mai ipotetica e presunta diffamazione, violazione delle disposizioni sulla stampa, diffamazione con mezzo stampa, non meglio specificata”. Il tutto, riporta ancora la testata, sarebbe collegato per l’appunto proprio agli interessi politici di Vincenzo Fontana. Si tratterebbe della vicenda processuale scaturita dalla email, del luglio del 2014, in cui l’impresa Stancanello aveva sollecitato l’approvazione di un emendamento da votare all’Assemblea Regionale ed in cui si citavano i nomi dei deputati regionali, che, una volta contattati, lo hanno approvato e fatto inserire all’interno della legge Finanziaria. Notizie che erano emerse nell’udienza che ha riguardato la confisca dei beni a carico dell’imprenditore trapanese Pietro Funaro, ex presidente provinciale e regionale dell’Ance (associazione nazionale dei costruttori edili), quando erano stati ascoltati i consulenti della Procura antimafia di Palermo, incaricati di setacciare il pc sequestrato a Funaro. In quel contesto infatti era venuto alla luce il nome dell’onorevole agri- gentino Vincenzo Fontana, del Nuovo Centro Destra, il quale, secondo quanto riferito dai diretti interessati, ha confermato che tutto il suo gruppo parlamentare a cui appartiene ha votato l’emendamento caldeggiato dagli imprenditori, alcuni dei quali sotto inchiesta per mafia. Da quanto emerso successivamente “Funaro, nel suo pc, teneva anche la riproduzione dei pizzini di Matteo Messina Denaro, trovati nel covo di Bernardo Provenzano ed in quello dei Lo Piccolo. In quel pc c’era anche la memoria dei pm della Dda di Palermo sul processo a Giuseppe Grigoli, patron della DESPAR in Sicilia, il socio di Matteo Messina Denaro, e altri documenti delle inchieste che hanno riguardato il capo della mafia trapanese, i suoi affari nella grande distribuzione, i contrasti con le famiglie mafiose della provincia di Agrigento”. Una storia trapelata insomma dai due organi di informazione che rischia ora di penalizzare sia l’editore che i giornalisti i quali, ovviamente, chiedono che ad intervenire siano gli organi preposti a tutelare la libertà di stampa, sancita dall’art. 21 della Costituzione, ovvero l’Ordine dei Giornalisti e il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Se ciò non bastasse, si conclude da ‘Sicilia Cronache’, si farà appello anche alla Corte di Giustizia Europea od al Tribunale Internazionale dei Diritti dell’Uomo. Perché se la libertà di stampa non sfocia nella diffamazione, non può essere messa in discussione. 10 Martedì 29 marzo 2016 SPORT ALL’ALLIANZ ARENA LA GRANDE CLASSICA DEL CALCIO MONDIALE TRA RICORDI, RIVINCITE E IMPRESE Germania-Italia, altro che amichevole Conte cerca conferme in un test di lusso contro i campioni del mondo in carica e si affida al talento di Insigne e Bernardeschi in una partita che non sarà mai come le altre ermania-Italia non sarà e non potrà mai essere una partita come le altre. Ma la Partita. Per tutti questi motivi quella che si giocherà questa sera all’Allianz-Arena (Monaco di Baviera, ore 20:45) tra i campioni del mondo in carica di Loew e gli Azzurri di Conte è molto più che una amichevole in vista di Euro 2016. Da Rivera a Rossi passando per Grosso e Del Piero. Questa è da sempre una sfida speciale per storia e tradizione. E soprattutto, successi indimenticabili. Che ci hanno fatto sobbalzare dalle sedie, abbracciare forte e vincere. Da Città del Messico al mondiale di Spagna 1982 fino alle semifinali di Germania 2006 e Varsavia 2012. Partite infinite che hanno dimostrato che quando conta, contro i teutonici, vinciamo sempre noi. Nessun punto in palio, stavolta. Ma in campo prestigio ed emozioni incancellabili. Vive, ancora oggi, sulla pelle di tutti gli appassionati. Cercano la rivincita, Lahm e compagni. L’ennesima, contro una compagine, quella italiana, che da sempre ha regalato loro dispiaceri a dismisura. La Germania porta bene alla nostra Nazionale, ma all’Allianz i ricordi bruciano. Soprattutto per gli juventini, sbattuti fuori dagli ottavi di Champions dal Bayern Monaco di Guardiola, ad un passo dall’impresa. Dopo la Spagna, ecco un’altra big sul cammino degli Azzurri. In una grande classica del calcio mondiale, che si disputerà a pochi mesi dall’Europeo francese. Con le due formazioni chiamate a dare risposte importanti ai propri Ct, in un test di G lusso in cui l’Italia dovrà fornire altre conferme dopo la buona prova terminata in pareggio (1-1) - offerta contro le Furie rosse. Tedeschi sulla carta favoriti. I campioni del mondo in carica - usciti sconfitti dal test con l’Inghilterra (32) - possono contare su un gruppo che si conosce a memoria ma che appare comunque notevolmente rinnovato rispetto a Brasile 2014. Pieno di qualità, solidità e talento. Quello che non manca all’Italia, che ne ha certamente meno ma comunque abbastanza da offrire. Rispetto alla sfida con la Spagna, Conte cambierà molto. Si affiderà al “solito” 3-4-3 con Acerbi che dietro dovrebbe prendere il posto di Astori. Mentre sulla corsia destra offensiva Bernardeschi insidia Candreva e su quella sinistra Insigne si gioca una maglia da titolare con El Shaarawy ed Eder. Mentre Zaza cerca di scavalcare Pellè quale terminale offensivo. Un test decisivo, per tutti. Da Conte ai giocatori. Per l’ultima amichevole prima delle convocazioni ufficiali del Ct in vista della rassegna francese. C’è chi si gioca la maglia da titolare e chi la convocazione ad Euro 2016. In un match dalla posta in palio nulla ma sempre importantissima, che nessuna delle due compagini vuole perdere. Dai precedenti indimenticabili, con quello più “fresco” che risale al 2-1 azzurro di Varsavia. Con la banda Prandelli che grazie a una doppietta di Balotelli conquistò la finalissima di Euro 2012 salvo poi arrendersi con la Spagna. Tutto questo e molto altro, è Germania-Italia. La Partita, delle partite. Le probabili formazioni di Germania-Italia: Germania (4-2-3-1): Neuer; Ginter, Mustafi, Hummels, Hector; Kramer, Kroos; Muller, Draxler, Reus; Gotze. All. Loew. Italia (3-5-2): Buffon; Darmian, Bonucci, Acerbi; Giaccherini, Montolivo, Jorginho, Florenzi, Bernardeschi; Zaza, Insigne. All. Conte. TRAGEDIA NEL CICLISMO PER L’ENNESIMO INCIDENTE EVITABILE Demoitié è morto, l’Uci resta a guardare l ciclista Antoine Demoitié non ce l’ha fatta. E’ morto nell’ospedale a Lille, in Francia, dove era ricoverato dopo essere stato investito da una moto dell’organizzazione in seguito a una caduta durante la classica belga GandWelvegem. Nato a Liegi il 16 ottobre 1990, aveva solo 25 anni e tanto da dare ancora alla vita e allo sport. Nel 2014 aveva vinto il Tour du Finiste’re, settima prova della Coppa di Francia, ed era considerato da tutti gli addetti ai lavori come un competitor duro e leale. Una vera e propria tragedia su cui è chiamata a fare luce la Gendarmerie, competente perché l’incidente è accaduto in terra transalpina, a circa 80 chilometri dall’arrivo, in località Sainte Marie Cappel, nel I breve tratto di sconfinamento della corsa che si svolge nelle Fiandre. Un dramma scaturito ancora una volta dai mezzi al seguito dei corridori che rappresentano ormai un vero e proprio pericolo. E la vicenda che ha spezzato la vita a Demoitié altro non rappresenta che la punta di un iceberg di episodi assurdi di cui non si dovrebbe nemmeno stare a discutere. Troppi incidenti, assolutamente evitabili, che devono interrompersi al più presto. Con l’Uci (Unione Ciclistica Internazionale) chiamata a intervenire immediatamente per far sì che episodi del genere non si ripetano più. La prima cosa da capire è che prima dello spettacolo, delle riprese televisive, delle fotografie, viene l’integrità dei ciclisti. F.Co. 11 Martedì 29 marzo 2016 SOCIETA’ DA UN’IDEA ORIGINALE DI VALENTINA OLLA, IN SCENA MERCOLEDÌ 30 MARZO ALL’AMBRA DI GARBATELLA “Mammamiabella!”, l’esordio alla regia di Elena Sofia Ricci In prima nazionale “il colpo di scena più interessante della nostra vita”, e c’è anche la musica dal vivo di Emma Moriconi S critto da Sabrina Pellegrino, da un’idea originale di Valentina Olla, con le musiche di Stefano Pellegrino e la regia di Elena Sofia Ricci, ecco “Mammamiabella! Il colpo di scena più ‘interessante’ della nostra vita”. Va in scena in prima nazionale il 30 marzo all’Ambra di Garbatella e vede sul palcoscenico Valentina Olla, Federico Perrotta, Sabrina Pellegrino e tre musicisti, Marco Cascone alla fisarmonica, Vincenzo Meloccaro ai fiati, Gino Bichi alle percussioni. Musica dal vivo, dunque, insieme alla prosa: il che è sempre un bel connubio. Ecco la trama: Valentina, una comune trentasettenne in carriera fashion - addicted, è impegnata a far spazio nel suo armadio per la nuova vita che arriva. Il fondo della cabina armadio si apre e di volta in volta lascia entrare i personaggi con i quali la futura neo mamma si confronta nel meraviglioso, sconvolgente, “apocalittico” periodo di metamorfosi che è la gravidanza. Ecco quindi avvicendarsi in questa storia di nove mesi a suon di musica e parole i genitori di lei, la suocera, l’amico gay, la migliore amica, il/la/i ginecologi, l’impiegato addetto all’assegno di maternità e tanti altri improbabili quanto amorevoli dispen- satori di consigli in una materia nella quale è impossibile laurearsi perché si dice che quando nasce un bambino nasce anche una mamma! E il papà ? Ecco appunto per il papà sono “cavoli”, si innamora di una bomba sexy e in questi nove mesi si ritrova a dover soddisfare UNO STUDIO AMERICANO SFATA LO STEREOTIPO CHE VUOLE LE DONNE CHIARE DI CAPELLI PIÙ FRIVOLE O, PEGGIO, PIÙ STUPIDE RISPETTO ALLE ALTRE SALUTE L’ora legale fa venire il mal di schiena le improbabili voglie e intemperanze di una specie di otaria spiaggiata! Tacchi a spillo e tshirt alla moda verranno messi da parte per far spazio a body, pannolini e soprattutto ansie, paure, preghiere, e aspettative, di lei e di lui facendo trapelare un improbabile manuale d’a- more per la nuova vita. Le vicende, insomma, della vita di ciascuno di noi, raccontate con un pizzico di ironia che non guasta mai, su un tema essenziale della vita, su un momento importante della storia di ciascuno. Per Elena Sofia Ricci è la prima volta alla regia: “Vorrei che questo spettacolo fosse una girandola musicale su un tema più che ‘interessante’ dice-, dedicato a tutte le mamme e a tutti i papà, a quelli che lo diventeranno, a quelli che non ci sono riusciti e a tutti quelli che non ne hanno alcuna intenzione. Abbiamo provato a raccontare con ironia ciò che non si ha il coraggio di dire sulla sacralità della dolce attesa. Diciamocelo... siamo sempre un po’ inadeguati e spesso totalmente impreparati a questo straordinario evento.” L’iniziativa, poi, ha anche una valenza sociale: la UAO Produzioni, promotrice dello spettacolo, sostiene la Croce Rossa di Roma nell’attività di insegnamento delle manovre salvavita di disostruzione pediatrica. In teatro sarà presente un info-desk dove i volontari CRI daranno tutte le informazioni sui corsi e prenderanno i nominativi delle persone interessate. Lo spettacolo sarà in scena al teatro Ambra alla Garbatella di Roma fino al 2 aprile 2016, alle 21, mentre sabato 2 aprile è prevista una replica alle 17,30. Gli uomini preferiscono le bionde perché sono belle e più intelligenti Un QI di tutto rispetto, anche meglio di brune o rosse In più, hanno maggiori probabilità di essere dei geni li uomini preferiscono le bionde perché sono belle e … intelligenti. Tutto da sfatare lo stereotipo comune secondo il quale le donne con i capelli chiari siano tutto fisico e niente cervello. Questo antipatico clichè è stato completamente ribaltato da una ricerca internazionale che mostra come le bionde non solo sono intelligenti come e anche più delle brune e le rosse, ma che hanno anche più probabilità di essere dei geni. Dati alla mano, gli studiosi della Ohio State University hanno, infatti, coinvolto ben 10.878 donne, a cui è stato valutato il quoziente intellettivo. I risultati hanno mostrato come le donne che hanno dichiarato che il biondo era il loro colore naturale di capelli, avessero ottenuto un punteggio di QI in media di 3 punti superiore alle donne con colore naturale di capelli castano, nero o rosso. Il prof. Jay Zagorsky, autore della ricerca, ha spiegato come le battute sulle bionde, seppur innocue, possano avere in qualche modo implicazioni sulla vita di tutti i giorni. “La ricerca mostra che gli stereotipi spesso hanno un impatto sulle assunzioni di lavoro, sulle promozioni e altre esperienze sociali. Questo studio fornisce prove convincenti che non ci dovrebbe essere alcuna discrimi- G l passaggio all’ora legale può portare effetti negativi al nostro benessere psicofisico: dormiamo un’ora di meno e anche se poi beneficiamo di un numero maggiore di ore di luce, a seconda della sensibilità di ognuno di noi il tempo di adattamento potrebbe drasticamente cambiare. Tra gli effetti negativi del passaggio all’ora legale e di un’ora in meno di sonno potrebbe esserci anche il mal di schiena, come afferma Alessandro Napoli, medico specialista in Scienze radiologiche e docente presso l’Università Sapienza di Roma. L’aumento dei nostri malesseri collegato all’ora legale è giustificato dalla mancanza di sonno provocata dall’ora in meno di riposo che tende a far aggravare il mal di schiena. I Il riposo, infatti, comporta una riparazione dei tessuti e permette anche di avere soglie maggiori di sopportazione del dolore, tra cui quello provocato dal mal di schiena. Secondo l’esperto l’affaticamento dei muscoli della schiena influenza negativamente la colonna vertebrale con conseguente cattiva postura. Quando la colonna vertebrale non è in allineamento corretto, i muscoli, i dischi e le articolazioni della colonna vertebrale sono sottoposte a maggior stress. I muscoli di una schiena affaticata sono più facilmente contratti. Ma esistono dei rimedi per tale malessere: una dieta ricca di antiossidanti e tanta attività fisica, considerando che l’ora legale è il preludio della bella stagione, sarà più semplice allenarsi all’aria aperta. Ch.Ca. nazione nei confronti delle bionde riguardo alla loro intelligenza”. Gli studiosi, tendono a chiarire come i risultati ottenuti misurando il QI delle bionde, rispetto alle altre, non sono statisticamente significativi, ma anche se “non credo che si possa dire con certezza che le bionde sono più intelligenti delle altre, si può sicuramente dire che non sono affatto stupide”, spiega Zagorsky. Stessa cosa per i maschi. Lo studio, pubblicato su Economics Bulletin, ha infatti evidenziato come non vi fossero differenze di sorta nel quoziente intellettivo maschile a seconda del colore dei capelli. Dal numero importante dei dati raccolti dal prof. Jay Zagorsky e il suo team risulta che le donne di razza bianca e bionde di capelli avevano un QI medio di 103,2, rispetto a 102,7 di quelle con i capelli castani; 101,2 di quelle con i capelli rossi e 100,5 di quelle con i capelli neri. Le donne con i capelli chiari avevano poi di poco più probabilità di trovarsi nella più alta categoria di QI rispetto a quelle con altri colori dei capelli e, di contro, un po’ meno probabilità di trovarsi nella categoria con QI più basso. I ricercatori sostengono che non è possibile stabilire una correlazione genetica tra il colore dei capelli e l’intelligenza. Però, da notare come Zagorsky abbia scoperto che le bionde erano in genere cresciute in famiglie dove si leggeva di più, rispetto a quelle con altri colori di capelli. “Se le bionde hanno un leggero vantaggio, può essere semplicemente che erano più propense a crescere in case con una stimolazione più intellettuale”, ha commentato Zagorsky. Quale che sia il motivo, secondo l’autore dello studio, il fatto certo è che le bionde possono reggere tranquillamente il confronto intellettuale con quelle di qualsiasi altro colore di capelli. Ci mancherebbe! Chantal Capasso 12 Martedì 29 marzo 2016 ELEZIONI ROMA LA LISTA COMPLETA ECCO TUTTI I COMITATI PER FORZA VERDE AURELIO portavoce: FABRIZIO BRACCONIERI - mail [email protected] NOI PER ROMA CON STORACE SINDACO portavoce: ROBERTA OLGA PETRONE - mail [email protected] CAMBIA ROMA CON STORACE SINDACO portavoce: SILVIA AMICI - mail [email protected] IMPEGNO PER ROMA portavoce: PAOLO PICCININI - mail [email protected] LAVORATORI C.R.I. PER STORACE SINDACO portavoce: DANILO ZDRILICH - mail [email protected] TORNERÀPULITA CON STORACE SINDACO portavoce: MAURIZIO LUPINI - mail [email protected] LIBERIAMO ROMA PER STORACE SINDACO portavoce: PAOLO PIZZONIA - mail [email protected] COMITATO IV MUNICIPIO portavoce: MARCELLO SPINA - mail [email protected] COMITATO ACEA portavoce: PAOLO DERIU - mail [email protected] COMITATO ROMA BOCCEA XIII portavoce: LUIGI TOZZI - mail [email protected] COMITATO PIANA DEL SOLE portavoce: ANTONIO SABATO FUSCO - mail [email protected] COMITATO BAGLIONI 32 portavoce: EMANUELE CAROCCI - mail [email protected] COMITATO ROMA EX INCIS portavoce: GIORGIA GNOCCHI - mail [email protected] COMITATO PER STORACE SINDACO portavoce: LUCA PEZZI - mail [email protected] COMITATO PER STORACE SINDACO portavoce: DANIELE LUPELLI - mail [email protected] COMITATO STORACE SINDACO MUNICIPIO XIV portavoce: MASSIMILIANO PIRANDOLA - mail [email protected] COMITATO PER STORACE SINDACO portavoce: ANTONELLA BERNARDOTTO - mail [email protected] COMITATO STORACE SINDACO TORREVECCHIA CAMBIA portavoce: STEFANIA STRIVIERI - mail [email protected] COMITATO STORACE SINDACO MUNICIPIO XIII portavoce: ELEONORA LAURENTI - mail [email protected] COMITATO M. MAGRO-VILLA GLORI portavoce: ANDREA STRAZIONTA - mail [email protected] COMITATO COLLI ALBANI portavoce: FABRIZIO CORSO - mail [email protected] COMITATO QUARTIERE AFRICANO portavoce: GIANLUCA GIOIA - mail [email protected] COMITATO STORACE SINDACO GIANICOLENSE portavoce: ROBERTO D’AMBROGIO - mail [email protected] COMITATO ITALO BALBO PER STORACE SINDACO portavoce: GIANFRANCO SCALABRINI - mail [email protected] I DIPENDENTI DELL’IFO PER STORACE SINDACO portavoce: CINZIA QUONDAMCARLO - mail [email protected] IL SETTIMO MUNICIPIO PER STORACE SINDACO portavoce: MONICA NASSISI - mail [email protected] COMITATO VILLA ARMONIA portavoce: ANTONIO VICARI - mail [email protected] COMITATO ROMA CENTRO I MUNICIPIO portavoce: MAURIZIO FORLITI - mail [email protected] COMITATO STORACE SINDACO MILITANZA E TERRITORIO portavoce: E.M. GUARNERI - mail [email protected] COMITATO TERZO MUNICIPIO PER STORACE SINDACO portavoce: PIERGIORGIO BRUNI - mail [email protected] COMITATO TRIESTE SALARIO PER STORACE SINDACO portavoce: ROBERTA PERTICARÀ - mail [email protected] COMITATO LE TORRI VI MUNICIPIO portavoce: ANGELA PRIAMO - mail [email protected] COMITATO LA FORZA DELLE DONNE portavoce: JESSICA FARETRA LENTI - mail [email protected] COMITATO TIBURTINO portavoce: MARIO CODOGNI - mail [email protected] COMITATO DIPENDENTI RAI portavoce: ANTONIO VENTURINI COMITATO COMITATO ER SINDACO portavoce: FRANCESCO CURTI - mail [email protected] X MUNICIPIO PER STORACE SINDACO portavoce: GIANCARLO GRIMALDI - mail [email protected] COMITATO PER STORACE SINDACO XI MUNICIPIO portavoce: GIULIANO CAMERA - mail [email protected] COMITATO STORACE SINDACO REGIONE LAZIO CAPITAN BAVASTRO portavoce: ANDREA FUMI - mail [email protected] COMITATO CONCA D’ORO portavoce: FRANCESCO BORSATO - mail [email protected] COMITATO C.R.I. EMERGENZE PER STORACE SINDACO portavoce: GIOVANNI SAUTA - mail [email protected] COMITATO STORACE SINDACO portavoce: ROBERTO LUPINI - mail [email protected] COMITATO ITALIA VIVA AZIONE NAZIONALE portavoce: SAVERIO UVA - mail [email protected] GRUPPO AG. IMM. CASARE ACILIA MALAFEDE MUN. X E MUN. IX portavoce: MARISA SUMMA - mail [email protected] COMITATO TERZO MUNICIPIO PER STORACE portavoce: PIERGIORGIO BRUNI - mail [email protected] COMITATO FELICE BORSATO portavoce: PIERA BORSATO COMITATO PER STORACE SINDACO PISANA portavoce: MIRKO BARRUI STORACE SINDACO COMITATO GIOVANI E INNOVAZIONE portavoce: ALESSANDRO CURCI COMITATO VOCE ALLE PARTITE IVA portavoce: SIMONE CORDESCHI COMITATO GIOVANI EMERGENTI portavoce: CRISTIANO DELLA VALLE COMITATO VI portavoce: GIOVANNI PIACENTINI COMITATO ROMA 3 portavoce: MARIO LUIGINI COMITATO MURATELLA XI MUNICIPIO portavoce: TIZIANO FOSCHETTI EUR TORRINO portavoce: BARBARA BARBUSCIA - mail [email protected] AZIONE NAZIONALE X MUNICIPIO portavoce: GIORGIA MITRANO - mail [email protected] MONTEVERDE XII portavoce: VALERIO LILLI AUTOFERROTRANVIERI portavoce: EMILIANO DE BELLIS - mail [email protected] LAURENTINA - EUR IX MUNICIPIO portavoce: SABINA MARIANO - mail [email protected] BALDUINA TRIONFALE portavoce: GIULIA CIAPPARONI - mail [email protected] TRIONFALE portavoce: STEFANO PRINCIPE - mail [email protected] MONTESACRO portavoce: ANNA DONATI STATUARIO portavoce: MARCO LEVA CASALE CALETTO portavoce: PAOLA LA GRAVA PRENESTINO portavoce: MAURIZIO FRANZESE TIBURTINO portavoce: MARIO CODOGNI - mail [email protected] VI MUNICIPIO portavoce: RITA DE ANGELIS - mail [email protected] EUR portavoce: CATERINA GRILLONE - mail [email protected] II MUNICIPIO portavoce: GLORIA PASQUALI - mail [email protected] AURELIO portavoce: MARCO PELAGATTI - mail [email protected] MONTEVERDE portavoce: SARAH VERGATO - mail [email protected] ROTTA FUTURA FLAMINIO portavoce: MARCO LOMBARDI - mail [email protected] OSTIA portavoce: GIORGIA MITRANO - mail [email protected] COLLI ALBANI portavoce: STEFANO SCHIAFFINO - mail [email protected] PRENESTINO portavoce: ANTONELLO PASSIU - mail [email protected] VALENTE MONTEVERDE portavoce: MARCO VALENTE - mail [email protected] INPS DIREZIONE GENERALE portavoce: CAMILLO LUZZI CONTI - mail [email protected] CIOCIARI A ROMA portavoce: DANIELE BELLI - mail: daniele.belli@hotmail:.it GIARDINETTI portavoce: ARMANDO QUAGLIERI - mail: [email protected] GIORGIO ALMIRANTE - INFERNETTO portavoce: FRANCESCO GRIMALDI - mail: [email protected] CULTURA ARTE E SPETTACOLO portavoce: CLAUDIO MONTEREALI - mail: [email protected] PARIOLI portavoce: LUISA REGIMENTI - mail: [email protected] AMOROMA PER STORACE SINDACO portavoce: FLAVIA ALESSANDRA BELLUCCI - mail: [email protected] ROMA OSTIENSE PER STORACE SINDACO portavoce: ALESSANDRA LACCETTI - mail: [email protected] LIBERIAMOROMA portavoce: ELEONORA BIANCHINI - mail: [email protected] CASAL PALOCCO portavoce: SIMONE BARBIERI - mail: [email protected] LITORALE ROMANO portavoce: MASSIMILIANO CATINI - mail: [email protected] MUNICIPIO XII portavoce:VALERIO LILLI - tel.: 320 2235325 PENSIONATI DIPENDENTI PROVINCIA DI ROMA portavoce: MARIA GIOVANNA TUCCI - mail:[email protected] ORTISTI STORICI ROMA NORD PER STORACE SINDACO portavoce: QUINTO PIRANDOLA - mail: [email protected] ASSOCIAZIONE GENTES PER STORACE SINDACO portavoce: MARZIA MIGLIORATI - mail: [email protected] MUNICIPIO XV PER STORACE portavoce: MARCO ATTILIO MIGLIORATI - mail: [email protected] PRATI portavoce: SAVERIO UVA - mail [email protected] COMITATO PRATO FIORITO PER STORACE SINDACO portavoce: ANDREA REGINI - mail [email protected] COMITATO PER CAMBIARE ROMA portavoce: ENRICO CHIALASTRI COMITATO FUNZIONALITÀ NELLA LEGALITÀ PER ROMA portavoce: STEFANO PRÀ COMITATO ONESTÀ E TRASPARENZA PER ROMA portavoce: FRANCO MEI COMITATO PIAZZA VISCONTI portavoce: ALESSANDRO MARINELLI - mail [email protected] COMITATO TRASTEVERE portavoce: CLAUDIA CIMINI - mail [email protected] COMITATO OSTIA PER STORACE portavoce: GIOVANBATTISTA ESPOSITO - mail [email protected] COMITATO COLLI PORTUENSI PER STORACE portavoce: MARCO DI CAMILLO - mail [email protected] COMITATO AMATRICIANI A ROMA portavoce: ELSA PICCIONETTI - mail [email protected] COMITATO REGIONE LAZIO portavoce: CATIUSCIA GIORDANI - mail [email protected] COMITATO XV MUNICIPIO portavoce: MARINA BEVILACQUA - mail [email protected] COMITATO OPERATORI SANITARI SAN GIOVANNI portavoce: IVO CAMICIOLI - mail [email protected] COMITATO INPS DIREZIONE GENERALE portavoce: CAMILLO LUZZI CONTI - mail [email protected] COMITATO DIPENDENTI MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO (MISE) portavoce: Carlo Marini - mail [email protected]