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R OMA Società Editrice Universo s.r.l Via G.B. Morgagni, 1 00161 Roma Tel. 06.4402053/4, 06.44231171 Fax. 06.4402033 e-mail: [email protected] Sito Web: http://www.seu-roma.it Autori: K. Guilliland, S. Pairman Titolo: The Midwifery Partnership (Un modello per la professione ostetrica) data di pubblicazione: Maggio 2012 rilegatura: brossura interno: due colori pagine: 88 isbn: 978-88-65150-65-8 prezzo di copertina: € 21,00 Edizione italiana a cura di A. Nespoli e E. Pellegrini Indice generale Presentazione (M. Guana) Prefazione alla Prima Edizione Prefazione alla Seconda Edizione Prima Parte: Lo sviluppo di una Partnership Introduzione Midwifery e Società della Nuova Zelanda Il contesto storico della Midwifery nella Nuova Zelanda Professionalizzazione della Midwifery Midwifery, Donne e Maternità Donne e Maternità Ostetriche Midwifery e Movimento femminile Midwifery e Nursing Parte Seconda: Il modello di Midwifery come Partnership Introduzione Strutture filosofiche Gravidanza e parto sono eventi normali della vita Il ruolo della Ostetrica Continuità di assistenza/Continuità delle cure ostetriche Midwifery è woman-centred Principi intrinseci alla Partnership Negoziazione individuale Uguaglianza, responsabilità condivisa e empowerment Conclusioni Parte Terza: Il Modello di Midwifery Partnership: 15 anni dopo Introduzione Rivisitazione dello scopo del Modello Il contesto del Modello di Partnership nel 1994 L’evoluzione della Partnership dal 1994 al 2010 Rivisitazione del Modello Midwifery e Partnership Credere nella nascita normale Uguaglianza Reciprocità Scelta informata Partnership nel contesto ospedaliero Conclusioni Bibliografia Parte prima e seconda Parte terza Presentazione alla Prima Edizione Italiana “Midwifery Partnership: un modello per la pratica” è un modello teorico-concettuale appartenente alla disciplina ostetrica elaborato dalle colleghe neozelandesi Karen Guilliland e Sally Pairman, pubblicato per la prima volta nel 1995 dall’Ordine delle Ostetriche della Nuova Zelanda ed aggiornato dopo quindici anni dalle stesse autrici; è il risultato di una feconda attività di ricerca di settore. Il modello di cure ostetriche proposto è stato sostenuto da una cornice di eventi di carattere socio-politico che hanno determinato sia la sua affermazione nel contesto neozelandese, ma pure hanno contribuito alla valorizzazione della figura dell’ostetrica ed al riconoscimento delle sue competenze da parte delle donne. Gli avvenimenti favorevoli sono stati: la particolare sensibilità del governo laburista negli anni ’80 e ’90 verso le questioni femminili e la tutela dei diritti delle donne e della loro salute; i movimenti di opinione contro la medicalizzazione della gravidanza e del parto ed indirizzati al ri-conoscimento della nascita come evento normale dell’esistenza in cui la donna deve assumere il controllo sull’esperienza, sul proprio corpo, sul proprio figlio; la costituzione di un’organizzazione di consumatori definita ‘Save the Midwives’ che riconosceva l’ostetrica come specialista della nascita ed esperta della fisiologia in un momento storico in cui la Midwifery stava per essere assimilata nel nursing perdendo pertanto la sua autonomia disciplinare, processo sostenuto nel 1986 anche dei medici ginecologici che erano a favore delle nurse-midwives; la “Direct-Entry Midwifery Task force” creata appositamente per ristabilire un accesso specifico alla formazione professionale come modalità per creare forza lavoro per le ostetriche; l’istituzione del’associazione delle ostetriche nel 1988; l’emendamento del 1990 che autorizzava le donne a scegliere sia il medico o l’ostetrica o entrambi in quanto professionisti autorevoli nel garantire cure di qualità; la convinzione delle donne nelle capacità della Midwfery nel tutelare le loro scelte ed i loro diritti. Tutti questi avvenimenti, di diversa matrice, in particolare l’alleanza tra le donne e le ostetriche, consentirono la nascita e l’affermazione del Modello di Midwifery Partnership in Nuova Zelanda ed l’attuale riconoscimento sociale delle ostetriche neozelandesi. L’autorevolezza, l’approvazione sociale di una professione non avviene quindi per caso. La cornice di eventi di carattere socio-politico che hanno determinato l’affermazione del modello di midwifery neozelandese ed il riconoscimento delle ostetriche in tale contesto, ne sono una prova inconfutabile. Tutto ciò deve costituire uno stimolante esempio di percorso da imitare per le ostetriche italiane per una migliore affermazione e autorevolezza sociale, in particolare da parte delle donne che individuano, ancora oggi nel nostro paese, il ginecologo l’unica figura di riferimento nella tutela e nella promozione della loro salute. L’alleanza con le donne è quindi da ritenersi un obiettivo irrinunciabile . Le strutture filosofiche descritte nel “Midwifery Partnershi Model” traggono spunto dal documento “The Vision”, dell’Associazione delle Ostetriche Radicali (UK) del 1986 e dai contributi significativi di diverse autrici ostetriche che hanno indicato i principi, i valori e lo scopo della midwifery, come ad esempio Gaskin (1980), Davis (1981), Houd (1993), Inch (1989), Robinson (1989), Thompson (1991), Page (1988; 1993), e Flint (1986; 1993). Nel testo si esaltano una serie di valori filosofici ed etici, caratterizzanti il modello, quali: la continuità delle cure da parte dell’ostetrica, la centralità della donna, la negoziazione individuale, la gravidanza ed il parto quali eventi normali della vita, l’uguaglianza, la responsabilità condivisa, l’empowerment, la scelta informata ed il consenso. Il sistema valoriale indicato è certamente in armonia con i principi etici declinati nel nostro Codice Deontologico, aggiornato nel 2010. Ringrazio sentitamente le colleghe Dr.ssa Antonella Nespoli ricercatrice in Scienze Ostetrico-Ginecologiche-Neonatali presso l’Università degli Studi Milano-Bicocca, la Dr.ssa Edda Pellegrini, Coordinatore del Corso di Laurea in Ostetricia, sezione di Bergamo - Università degli Studi Milano-Bicocca, per aver “intercettato” questo modello teorico appartenente alla Scienza Ostetrica attraverso un processo di revisione della letteratura internazionale, per aver posto la giusta attenzione ed riconosciuto il suo valore nella prassi, per aver avuto l’idea di diffonderlo nella nostra realtà nazionale, sia alle colleghe ed in particolar modo alle studenti, ed infine per aver provveduto personalmente alla traduzione del testo. Le ringrazio per avermi offerto l’opportunità di curare la presentazione di questa monografia quale possibile risposta al cambiamento che sta avvenendo nello sviluppo e nella comprensione delle strutture teoriche della midwifery practice. Se la teoria fornisce le basi per la prassi, allora ho l’onore di contribuire a mettere a disposizione uno splendido strumento, di grande utilità per le Ostetriche italiane che possono applicare nella loro attività professionale. Miriam Guana Professore Associato di Scienze Ostetrico-Ginecologico-Neonatali Professor Midwifery - Università degli Studi di Brescia Presidente - Federazione Nazionale Collegi Ostetriche