Jacopo da Empoli, in una mostra l`omaggio della città

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Jacopo da Empoli, in una mostra l`omaggio della città
www.comune.empoli.fi.it
cultura
Chiesa di Santo Stefano, Convento degli Agostiniani dal 21 marzo al 20 giugno 2004
Jacopo da Empoli, in una mostra l’omaggio della città
Uno dei maggiori protagonisti della pittura fiorentina tra Cinquecento e Seicento
Con la mostra dedicata a Jaco po di Chimenti da Empoli (Firenze 1551–1640) la Città di
Empoli - che fu il luogo di origine della famiglia del pittore rende omaggio ad uno dei maggiori protagonisti della pittura
fiorentina a cavallo tra Cinque
e Seicento, onorandone la
grande statura di artista con una cospicua antologia di suoi
capolavori e un contributo di
studi che propongono riflessioni aggiornate sulla sua poetica.
La mostra si terrà nella Chiesa
di Santo Stefano e nel Convento degli Agostiniani dal 21 marzo al 20 giugno.
La mostra intende infatti ripercorrere la lunga attività dell’Empoli, seguace fedele della
riforma di Santi di Tito, rispettoso delle regole artistiche
post-tridentine, legato profondamente ai grandi maestri del
primo Cinquecento (particolar mente ad Andrea del Sarto e al
conterraneo Pontormo), eppure sempre capace di rinnovarsi
e di sperimentare le novità pittoriche del secolo a venire. Ma
si propone anche di far largamente conoscere, soprattutto
attraverso i bellissimi studi
preparatori per i dipinti, l’opera di un fertilissimo e magistrale disegnatore, che per sicurezza e felicità di segno ha pochi confronti nel pur ricco panorama grafico contemporaneo. Movendo dal celebre Au -
toritratto degli Uffizi, all’interno della monumentale Chiesa di Santo Stefano e nelle
grandi sale dell’attiguo Convento degli Agostiniani, il
percorso espositivo si snoda
attraverso le opere più significative del pittore, pervenute
a Empoli da importanti istituti
museali italiani e stranieri e da
collezioni private, e articolate
in cinque sezioni tematiche.
Andrea del Sarto, Pontormo
Lo stretto legame
con la tradizione fiorentina
Alla formazione artistica di Jacopo è dedicata la prima sezione della mostra dal titolo La le zione dei maestri. Gli esordi.
Lo stretto legame con la tradizione pittorica fiorentina è illustrato attraverso le copie di
creazioni dei grandi maestri
del primo Cinquecento, particolarmente Andrea del Sarto e
Pontormo. Sono altresì documentati gli esordi dell’Empoli
nella bottega di Maso da San
Friano, il vivace pittore manierista che fu il suo primo e unico
maestro diretto, morto nel
1571, quando Jacopo era appena ventenne.
Nella seconda sezione, intitolata Pittore della Controrifor ma, sono esposte le grandi pale
d’altare, dipinte nei decenni a
cavallo tra i due secoli per le
Prestiti
da tutto il mondo
BERGAMO
Il Conventino
CASTELFIORENTINO
Museo d’Arte Sacra Santa
Verdiana
Chiesa di San Niccolò Oltrarno
Chiesa di San Remigio
Chiesa di Santa Felicita
Chiesa di Santa Trinita
Chiesa di Santo Stefano
Galleria d’Arte Moretti
Galleria Palatina
Museo degli Argenti
Museo Stibbert
Provincia Toscana dei Frati
Minori Cappuccini
Soprintendenza Speciale per il
Polo Museale Fiorentino
Uffizi
Venerabile Arciconfraternita
della Misericordia
FUCECCHIO
Monastero di San Salvatore
Museo Civico
Jacopo da Empoli, Annunciazione,
San Michele Arcangelo tra San.
Francesco e donatore con
fanciulla, post 1582, olio su
tavola, Sassetta di Vernio
Parrocchiale
CHIESINA MONTALESE
(PISTOIA)
HOUSTON
TEXAS (U.S.A.)
Mark Fehrs Haukhol and the
Haukhol Family Collection
IMPRUNETA (FIRENZE)
Museo della Basilica di Santa
Maria
chiese di Firenze e della Toscana, per le quali il pittore è
soprattutto famoso. Dall’ Inter cessione della Vergine di San
Remigio alla Predica del Bat tista di San Niccolò Oltrarno,
dal Miracolo di San Carlo Bor romeo per Pistoia al Sant’Eligio
degli Uffizi, fino al Sant’Ivo
della Galleria Palatina e alla
Madonna e Santi della Santissima Annunziata, l’Empoli mostra un accostamento sentito
alla riforma di Santi di Tito, ma
dà anche segno, trascorso il
primo decennio del Seicento,
di aver osservato attentamente
lo stile fiorito e ricco di risorse
pittoriche che gli allievi del Cigoli e di Gregorio Pagani, da
Cristofano Allori al Bilivert a
Matteo Rosselli, andavano codificando nella pittura fiorentina.
L’Allegoria della concezione
la Predica del Battista
e le opere “empolesi”
La sezione documenta anche
due delle opere di Jacopo eseguite per il territorio empolese. Vi è infatti esposta la gran-
de tavola di derivazione vasariana, raffigurante l’Allegoria
della Concezione, dipinta nel
1596 per l’oratorio annesso alla
chiesa di Santa Maria a Ripa, e
sottoposta a un accurato intervento di restauro in occasione
della mostra. La Presentazione
di Gesù al tempio, eseguita nel
1604 per l’altare della cappella
Zeffi proprio nella chiesa di
Santo Stefano e andata distrutta durante l’ultima guerra, è invece documentata dalla
replica autografa, datata 1606,
di collezione privata fiorentina.
La terza sezione, dedicata a
L’interpretazione dei maestri
nella pittura sacra dell’Otto cento, indaga l’ascendente esercitato dalla figurazione dell’Empoli, vibrante e a un tempo gentile, sulla pittura devozionale toscana del XIX secolo:
Bezzuoli, Sabatelli, Cianfanelli
e altri. Oltre ai lavori di soggetto religioso, il pittore ottenne anche incarichi per opere di
contenuto profano: di questi, a
partire dagli apparati celebrativi eseguiti per lo più in occasione di feste e ricorrenze del-
la famiglia Medici,
rende conto la quarta
sezione della mostra,
Le Scritture, il mito,
la corte, in cui figurano anche soggetti biblici e mitologici.
Con la quinta sezione,
I ritratti e le nature
morte, il percorso espositivo si conclude
considerando l’attività
dell’Empoli ritrattista
(il bellissimo Ritratto
di giovane vedova di
Chicago è il capolavoro di Jacopo in questo
genere) nonché pittore di celebri ‘nature
morte’. La mostra si
completa con la visita
alla Collegiata di Sant’Andrea, in cui un recente restauro ha confermato l’attribuzione
all’Empoli dell’affresco raffigurante San
Giuseppe su uno dei pi-
Jacopo da Empoli, Sant'Eligio orefice, 1614,
olio su tela, Firenze, Uffizi
La visita alla
Collegiata di Sant’Andrea
lastri d’ingresso alla Cappella
LA BIOGRAFIA
Una lunga vita dedicata alla pittura
presumibilmente, del
tutto circoscritta all’ambiente fiorentino. Secondo le notizie dei due biografi,
l’allievo
Virginio
Zaballi e Filippo
Baldinucci, il suo primo e unico maestro
diretto fu Maso da
San Friano, ma soprattutto
l’Empoli
perfezionò la propria
formazione copiando
le opere dei grandi
maestri del primo
Cinquecento:
Fra’
Bartolomeo, Andrea
del Sarto, Pontormo.
Già nelle opere databili al decennio
1570-1580, accanto
Jacopo da Empoli, Autoritratto, 1590-95 ca., alle prime esperienze
olio su tela, Firenze, Uffizi
fra Vasari e Maso da
Nato a Firenze il 30 aprile
San Friano, il pittore mostra
1551 nel popolo di San Lorenun accostamento sentito e
zo, da Chimenti di Girolamo
profondo alla riforma antimalinaiolo, Jacopo da Empoli – il
nieristica di Santi di Tito. Lo
cui cognome deriva dal luogo
studio del Bronzino deve essedi origine della famiglia – fu a
re stato accurato e puntuale
Firenze uno dei maggiori properché l’iniziale maniera deltagonisti di quella riforma pitl’Empoli diventa via via semtorica che portò al supera- pre più nitida nei volumi e
mento del manierismo.
nella lucida limpidezza del diLa sua educazione artistica fu, segno, nelle opere eseguite
allo scadere del Cinquecento
e durante il primo decennio
del nuovo secolo: la Susanna
al bagno (1600) del Kunsthistorisches Museum di Vienna,
l’Annunciazione (1603) in Santa Trinita, la Predica del Bat tista (1608) in San Niccolò
Oltrarno.
Trascorso il primo decennio
del Seicento, l’Empoli mostra
di aver osservato lo stile fiorito e ricco di risorse pittoriche degli allievi del Cigoli e
del Pagani. Così nel San Carlo
e la famiglia Rospigliosi
(1613), in San Domenico a Pistoia, nel Sant’Eligio orefice
(1614) degli Uffizi, nel Sant’I vo protettore degli orfani
(1616) della Galleria Palatina,
notiamo un ampliarsi della
forma, una maggiore ricchezza della pennellata, un più
ampio respiro nelle composizioni e nei tagli di scena.
Il pittore ottenne anche incarichi profani, come la tela con
Michelangelo che presenta a
Leone X i progetti per San Lo renzo (1617-1619) per Casa
Buonarroti, dove ebbe contatti con il caravaggismo toscano, Il giudizio di Mida (1624)
eseguito per il cardinal Carlo
MARTI (PISA)
REGGELLO
SAN MINIATO
Parrocchiale
Collezione privata
Abbazia di Vallombrosa
Collezione Cassa di Risparmio
di San Miniato S.p.A.
CHICAGO – ILLINOIS
(U.S.A.)
MONTESPERTOLI
RUFINA (FIRENZE)
Museo d’Arte Sacra
Collezione privata
Privatbesitz
CORTONA (AREZZO)
PARIS
Comune di Cortona
Santuario di Santa Margherita
Musée du Louvre
EMPOLI
PISA
Chiesa di Santa Maria a Ripa
FIRENZE
Arcispedale di Santa Maria
Nuova – A.U.S.L. 10
Biblioteca Marucelliana
Certosa del Galluzzo
Collezione privata
Comune di Firenze
Chiesa di San Felice in Piazza
Chiesa di San Marco
Jacopo da Empoli, Ritratto di un
mazziere fiorentino, primi
decenni del Seicento, Firenze,
Museo Stibbert
LONDON
Private Collection
MARANO DI CASTENASO
(BOLOGNA)
Collezione Molinari Pradelli
www.jacopodaempoli.it
ROMA
SAN QUIRICO – VERNIO
(PRATO)
Chiesa di San Michele a
Sasseta
Chiesa di San Francesco
PISTOIA
SIENA
Cattedrale di San Zeno
Convento di San Domenico
Comune di Siena
PONTASSIEVE
TAVARNELLE VAL DI PESA
(FIRENZE)
Pieve di San Giovanni Battista
a Remole
de’ Medici e ora conservato
nel Museo Civico di Pistoia, o
le celebri nature morte, alcune delle quali databili fra il
1621 e il 1626, che mostrano
stringenti affinità con i ‘bodegones’ di Alexandro de
Loarte.
Nell’ultimo periodo della sua
lunga vita l’Empoli rallentò alquanto la sua attività pittorica, senza tuttavia diradare
quella di fertilissimo e ottimo
disegnatore, che per sicurezza
e felicità di segno ha pochi
confronti nel pur ricco panorama grafico contemporaneo.
Fra i suoi numerosi fogli, conservati per la maggior parte
presso il Gabinetto Disegni e
Stampe degli Uffizi, giustamente famose sono alcune figure di giovani in abito contemporaneo, tracciate a matita o a penna, che sembrano
riallacciarsi alla tradizione
quattrocentesca dei disegni
dal modello di Maso Finiguerra.Jacopo di Chimenti detto
l’Empoli morì il 30 settembre
1640, all’età di 89 anni, e fu
sepolto nella chiesa di San
Lorenzo a Firenze.
Istituto Nazionale per la
Grafica
Patriarcale Basilica di Santa
Maria Maggiore
MÜNCHEN
The Art Institute of Chicago
della Concezione, e all’adiacente Museo della Collegiata
(dipinto con l’Incredulità di
San Tommaso, firmato e datato
“Iacopo Empoli 1602”).
Jacopo da Empoli,
Annunciazione,1609, olio su
tavola, Firenze, Chiesa di
Santa Trinità
Museo d’Arte Sacra
Jacopo da Empoli,
San Francesco riceve le
stimmate,1599 ca., Firenze,
Chiesa dei Cappuccini di
Montughi
VADA (LIVORNO)
Chiesa di San Leopoldo re
WIEN
Kunsthistorisches Museum
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