Comunicato stampa

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Comunicato stampa
Torino, 12 luglio 2012
Comunicato stampa
La Spending Review sugli enti di ricerca
Anche per la Metrologia futuro incerto in Italia
Le misure previste dal Governo mettono a rischio un istituto del quale il paese non può
fare a meno
Il Governo taglia i fondi anche all’INRIM, l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica, che dalla sua
sede di Torino diffonde il segnale dell’ora esatta a tutta l’Italia. Ma l’Istituto potrebbe essere
ancora più penalizzato da un eventuale accorpamento al Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR),
che condurrebbe a un’ulteriore riduzione delle risorse e del personale.
Le decisioni del Governo minacciano di bloccare il turn-over dei prossimi anni. I giovani ricercatori
precari rischiano di perdere il loro posto di lavoro. Un danno anche per l’Istituto che ha investito
tempo e denaro nella loro formazione e che sarà privato delle sue nuove leve.
In quanto istituto metrologico primario l’INRIM svolge una funzione indispensabile: custodisce e
sviluppa i campioni nazionali delle unità di misura – chilogrammo, metro, secondo, ampere… assicurando all’Italia un riferimento condiviso con gli altri paesi del mondo. Ma non solo: l’Istituto
svolge ricerca di base in alcuni dei settori più innovativi della fisica e trasferisce i risultati acquisiti
all’industria, contribuendo all’innovazione tecnologica e alla crescita del prodotto interno lordo.
Il calo delle risorse e la conseguente contrazione del personale mettono ora a repentaglio il
mantenimento di questo livello di eccellenza, con ripercussioni per il tessuto produttivo italiano.
“I tagli previsti (2 milioni in tre anni)– afferma Alberto Silvestri, Direttore Generale dell’INRIM –
potranno assicurare solo un risparmio temporaneo, che si trasformerà in perdita per l’Italia già nel
prossimo futuro. Sotto ogni punto di vista: economico, scientifico, di prestigio”.
Istituito nel 2004 e operativo dal 2006, l’INRIM ha però alle spalle una lunga e solida tradizione.
Nasce infatti dalla fusione di due storici enti di ricerca: l’Istituto Elettrotecnico Nazionale Galileo
Ferraris (IEN), fondato negli anni trenta del secolo scorso, e l’Istituto di Metrologia Gustavo
Colonnetti (IMGC), di circa due decenni più recente.
Questa fusione, che assegnava all’Italia un unico ente metrologico, è stata subito accolta con
favore nel panorama metrologico internazionale. Anche perché l’Istituto non ha tardato a
distinguersi: oggi costituisce infatti il quarto istituto per dimensioni e risultati a livello europeo.
Rappresenta l’Italia in tutti gli organismi metrologici internazionali di coordinamento e controllo e
partecipa a svariati progetti di ricerca commissionati dall’Unione Europea.
Se con i tagli ai finanziamenti il futuro dell’ente non è roseo, ancora più grave appare la
prospettiva di un ingresso nel CNR. Spiega Alberto Silvestri: “L’istituto Gustavo Colonnetti, uno dei
‘genitori’ dell’INRIM, faceva parte del CNR. Fu staccato e unito al Galileo Ferraris per dotare l’Italia
di un unico ente metrologico, sull’esempio di paesi come gli Stati Uniti, la Germania, il Regno Unito.
Un ente che, data la peculiarità dei suoi compiti istituzionali, rispondesse direttamente al suo
Ministero vigilante (il MIUR). Perché adesso si vuole tornare indietro?”
“Si pensi inoltre che dal 2004, in ossequio alle prescrizioni ministeriali, si sono susseguiti ben due
statuti e due regolamenti del personale e di amministrazione. E ora si deve ricominciare tutto da
capo? Anche questi continui riassetti hanno un costo, senza contare che distolgono dal regolare
svolgimento delle attività.”
“Perché poi togliere l’autonomia a un ente ‘virtuoso’, che non ha mai ricevuto biasimi
amministrativi? - prosegue il Direttore INRIM - Forse per tagliare la spesa degli stipendi dei
dirigenti amministrativi? Lavoro inutile perché non ce ne sono. La dotazione organica ne
contempla uno solo e il ruolo è vacante. Il che rende vano anche parlare di tagli del 20% su questa
categoria di personale… Quanto al Consiglio di Amministrazione INRIM, è gia ridotto ai minimi
termini! È composto infatti da tre soli membri, sotto i quali non ha senso parlare di organo
collegiale”.
Togliere all’INRIM la propria autonomia significa anche sottrarre a Torino e al Piemonte un pezzo
della loro storia. “Mi riferisco alla storia della metrologia – precisa l’ing. Silvestri - che muove i suoi
primi passi in questa parte del Nord Italia con lo sviluppo industriale della seconda metà
dell’Ottocento”.
Oggi lavorano all’INRIM 292 persone (206 dipendenti a tempo indeterminato, 18 dipendenti a
tempo determinato, 68 tra collaboratori, consulenti, assegnisti e borsisti): 176 destinate all'attività
di ricerca, 88 tecnici e 28 amministrativi.
Nel 2011 sono state prodotte 600 pubblicazioni, tra articoli scientifici su riviste con impact factor (i
cui valori più elevati oscillano tra 4 e 7 e giungono perfino a 18), atti di congresso, comunicazioni
nazionali e internazionali, rapporti tecnici.
I 50 laboratori principali, articolati complessivamente in più di 170 locali attrezzati, si avvalgono di
strumenti e apparecchiature del valore di 48 milioni di euro.
L’INRIM vanta più di 30 protocolli di intesa con istituti e università, di cui 12 internazionali. Tra i
suoi 100 progetti di ricerca in corso nel 2011, 65 sono in collaborazione con partner stranieri.
Il bilancio 2011 è stato di 27 milioni di euro, il fatturato dell’attività commerciale (prove, tarature e
accreditamento di laboratori) e la collaborazione con l’Unione Europea nel campo della ricerca
hanno superato i 6,3 milioni, con una percentuale di autofinanziamento che, nello stesso anno, ha
superato il 23% delle entrate complessive.
Contatti:
Elisabetta Melli, Silvia Cavallero
Ufficio Relazioni esterne INRIM
Cell. 349-692 63 93
Tel. 011-3919 524/3
e-mail [email protected], [email protected]

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