Teca tematica

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Teca tematica
Parola di donna, corpo di donna. Antologia di
scrittrici arabe contemporanee
Autore: a cura di Valentina Colombo
Editore: Mondadori, Milano
Tipo: Saggio
Anno: 2005
Data inserimento: 01/12/2006
Gruppo: Aggiornamenti 2006
Esistono scrittrici arabe? Si, esistono. E questo volume ne è la dimostrazione. Ci sono al mondo 140 milioni di
donne arabe. 140 milioni di corpi semplicemente da descrivere – quando sono al centro delle opere degli scrittori
maschi – o da occultare. Ma quando sono le donne stesse a impossessarsi della parola (e della penna), diventano
qualcosa di più di un oggetto. Diventano scrittrici, talvolta spregiudicate e disinibite, capaci di affrontare gli
argomenti più scottanti e disparati: il senso (senza alcun tabù) l’apostasia, la poligamia, la guerra, in Iraq … Temi
delicati trattati in maniera netta, decisiva, senza ricorrere a mezzi termini e senza nascondersi dietro uno
pseudonimo. Questa antologia – trentuno racconti, tradotti per la prima volta direttamente dall’arabo, tra cui alcuni
inediti negli stessi stati di provenienza – smentisce tanti nostri pregiudizi sulle donne arabe (un universo intero
sovente ridotto alla questione del velo e poco più) e dà finalmente voce diretta alle protagoniste (alcune delle quali
provenienti dalle “zone critiche” del Golfo e dell’Iraq): quell’”altra metà del cielo” imprescindibile per
comprendere la sfaccettata realtà del mondo arabo.
Valentina Colombo è attualmente docente di Lingua e Letteratura all’Università della Tuscia. È la traduttrice del
Premio Nobel per la letteratura Nagib Mahfuz e di tanti altri autori arabi sia dell’epoca classica sia contemporanea.
Ha scritto numerosi articoli sulla letteratura araba. Per Mondadori ha pubblicato L’altro Mediterraneo. Antologia di
scrittori arabi del Novecento (2004).
(dalla seconda e terza di copertina)
Ma le donne arabe scrivono? È una domanda che mi è stata spesso rivolta in occasione di incontri dedicati alla
letteratura araba. La mia risposta è sempre stata: «Eccome! C’è solo l’imbarazzo della scelta». Questa antologia
ne vuole essere la dimostrazione. Donne arabe dal Marocco all’Iraq, dalla Siria al l’Arabia saudita sino allo
Yemen, che impugnano la penna e mettono per iscritto, in prima persona, i loro pensieri, le loro idee, i loro
problemi e le loro fantasie. Trattano i temi più svariati: il sesso l’amore, il matrimonio, la scrittura al femminile, la
famiglia, i problemi della donna arabo-musulmana, l’apostasia, l’omosessualità e persino il terrorismo. il tutto con
disinvoltura, con uno stile accattivante e mai, dico mai, nascondendosi dietro uno pseudonimo, nemmeno quelle
che trattano i temi più azzardati. Sono donne che hanno perso la paura, che non sussurrano, ma parlano ad alta
voce. (da: Postfazione – Voci di donne arabe al di là degli stereotipi di Valentina Colombo, p. 264)
IL titolo di questa antologia trae spunto da quello del saggio dell’arabista Fedwa Malti-Douglas, Woman's Body,
Woman's Word. Gender and Discourse in Arabo-lslamic Writing.Con l’espressione “woman's body woman's
word” la Malti-Douglas si riferisce al fenomeno letterario in senso lato.
Nella letteratura araba vengono da lei distinti due periodi: il primo, del “corpo di donna”, ovvero della letteratura
scritta essenzialmente da uomini e dove la donna è soprattutto un corpo, un oggetto da descrivere, talvolta da
adorare, talvolta da maledire, ma pur sempre un mero oggetto; il secondo, della rivincita, della riscossa femminile,
della “parola di donna”. In altri termini, se la donna nel periodo classico della letteratura araba parla, attraverso un
megafono maschile e attraverso il proprio corpo, la donna del periodo moderno riesce a trasformare il corpo-realtà
in un’arma letteraria per impadronirsi del discorso. Nel caso del presente lavoro ho voluto invertire i termini dando
vita a Parola di donna, corpo di donna, perché ritengo che solo dal momento in cui le scrittrici prendono parola,
tramite romanzi, poesie e racconti brevi, possano finalmente usare la prima persona ed entrare in campo. È questo
il motivo per cui, per meglio comprendere la rivoluzione che stanno attuando le scrittrici arabe contemporanee
dando “corpo alla parola” e “parola al corpo”, sarà necessario tracciare, a grandi linee, l’evoluzione e la
trasformazione dell’immagine e della parola della donna nella letteratura araba nel corso dei secoli.(p. 280)
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