+ voce: elena gentile l`energia delle donne

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+ voce: elena gentile l`energia delle donne
+ VOCE: ELENA GENTILE L’ENERGIA DELLE DONNE
Scritto da Dalila Bellacicco
Sabato 21 Aprile 2012 07:36
La donna in qualunque con
testo operi e si impegni è espressione di pura “energia” e questo incontro ne è riprova. Ben due
donne, Antonella Campagna e Serenella Molendini, assenti per motivi di natura familiare e
politica, vengono sostituite con un preavviso minimo da altre due donne:
Lucia Rizzi
e
Adalisa Campanelli
, pronte a dare il proprio contributo con generosità.
Energia, solidarietà, condivisione, praticità… , non a caso termini declinati al femminile, il
17 aprile nella Sala De Deo hanno dato vita ad un confronto interessantissimo
, protagoniste quattro donne:
Elena Gentile
, assessore regionale alle Pari Opportunità ed al Welfare,
Adalisa Campanelli
, dirigente provinciale del Partito Democratico,
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Scritto da Dalila Bellacicco
Sabato 21 Aprile 2012 07:36
Piera De Giorgi
e
Vanna Magistro
, candidate del PD.
Lucia Rizzi con brevi ed efficaci domande ha consentito alle relatrici di raccontarsi ed
“elettrizzare” non solo le donne presenti in sala, ma l’intero uditorio.
Il video in apertura ha mostrato un’inedita Elena Gentile ai microfoni di “Dal Sud con le donne
per ricostruire l’Italia
”
: grinta, gran voce e pathos nelle sue dichiarazioni non so
lo d’intenti.
Che le leggi da lei proposte siano destinate a cambiar la storia, è confermato dai fatti… Ultima
eroica “impresa” la proposta di modifica dell’attuale legge elettorale pugliese
con un emendamento “rivoluzionario”: in ogni gruppo di liste
nessuno dei due sessi potrà essere rappresentato in misura superiore al 50%,
prevista anche l’introduzione della
doppia preferenza
(una per candidata e una per candidato della stessa lista). Un emendamento che ha trovato
consensi politici trasversali ed il plauso del mondo civile ed associativo.
Se entro luglio si raccoglieranno 15mila firme, questa proposta potrebbe divenire realtà
.
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“Sono contraria alle quote rosa - afferma Elena Gentile - né questa legge le sancisce, anche
se abbiamo impugnato al Tar delibere
di insediamenti di giunte che non le rispettavano
e affermato tale principio con lo strumento che meno si affeziona alla politica: la carta
bollata
… Abbiamo fatto di necessità virtù!
Sono per il principio della democrazia paritaria, un voto al 50% è un principio di sana e
opportuna democrazia
, non sarà la migliore delle soluzioni, ma è un modello blindato per non rischiare in Corte
Costituzionale.
Su 70 consiglieri
regionali si cont
ano solo tre donne. E’ difficile per una donna raggiungere i voti necessari, è difficile perché
sono le donne a non votare le donne
”.
“Il nostro è un Welfare di spessore, non contempla alcuna discriminazione per l’accesso ai
servizi. In tre anni sono stati creati 50mila posti di lavoro di cui 30mila occupati da donne,
capitale per anni sotto costo e poco valorizzato.
Ora
ci sono 2mila asili nido, 7mila posti per bimbi
e tutto
ciò ha consentito a 2mila donne di costruire un progetto di vita
. Le politiche per le donne passano attraverso la legge per le Pari Opportunità. Pochi
sostengono il principio della declinazione della democrazia paritaria, abbiamo incontrato
straordinarie difficoltà nel far passare l’idea che
“più donna” significa più qualità
”.
Il 97% delle istituzioni relega le donne alle politiche sociali e se va bene alla cultura, non
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assegna quasi mai responsabilità legate ad interessi forti. “
E quando una donna ripensa ai modelli del territorio, i risultati non si fanno attendere”, è
il caso di Angela Barbanente
.
“L’idea di sviluppo incardinata su nuove costruzioni - continua l’assessore Gentile - non regge.
Una città ch
e si espande, che si allontana dal centro condanna quell’amministrazione, quel bilancio, a
ll’impossibilità di gestire i costi successivi, le pulizie delle strade, il decoro, i costi del
trasporto
… e non è solo una scelta virtuosa e politica per rendere compatibile il bilancio del comune.
L’idea di una città che si espande non regge più
!
Occorre riqualificare il patrimonio esistente, recuperare le periferie
. Con questo
non è che si voglia criminalizzare quel segmento di impresa.
Lo abbiamo dimostrato con i
piani integrati
adottati per il
recupero delle periferie
, creando nuovi luoghi di socializzazione, strade, piazze, costruendo modelli di partecipazione
democratica, strumenti di integrazione e non di separazione.”
“Nel 2006 alla legge 19 per la prima volta fu dato un nome, in esso il seme del cambiamento. L’
opposizione era ben decisa a non scompaginare il Welfare
, per tre giorni restammo bloccati da pile di emendamenti.
Per Salvatore Tatarella la mia era una “deleguccia di complemento”
a peso specifico irrilevante
, invece ha segnato un forte cambiamento: non più compassione e carità ma progresso
economico e civile. Abbiamo scompaginato molti assetti,
abbiamo investito 200 milioni di euro in quell’idea di Welfare
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, di società portatrice di sviluppo. Un investimento che ha assicurato infrastrutture di qualità,
ospitali, moderne, accoglienti, nelle quali prevedere e formare le competenze.
Non esistevano operatori socio sanitari
, oggi siamo alla vigilia di un nuovo bando ed è il mercato che li richiede.
Di quei 30mila posti di lavoro, molti sono nel settore del servizio alla persona
”.
“Le politiche sociali non sono autosufficienti, i fondi di fatto azzerati… noi sulle famiglie abbiamo
costruito altro, sono luogo di affetti, non di “riparazione” dei servizi. Non è giusto che si
continui a chiedere alla donna di sacrificarsi se in famiglia c’è un disabile
… Il valore aggiunto sta nel percorso che abbiamo intrapreso insieme,
ogni sfumatura di questa legge è stata condivisa con chiesa, sistema di impresa,
volontariato,
famiglie
, un puzzle frutto di
sintesi delle tante culture che hanno scritto la storia di Puglia
. A chi mi ha chiesto il perché di tanto impegno, ho risposto che ognuna di noi deve lasciare un
segno. Ai miei figli
Enrica
e
Giorgio
ho sottratto tanto tempo,
sono in debito verso di loro
. Ma sono sicura che con la consapevolezza di quanto ho fatto, mi perdoneranno”.
La commozione vela lo sguardo di Elena, i ricordi sono tanti e non sempre felici.
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Nel 1985, in un pomeriggio uggioso di febbraio, riceve una visita nell’ospedale in cui lavora
come pediatra.
Il segretario della sezione
comunista
(che diverrà suo
marito)
cui Elena
si è iscritta il giorno in cui è morto Enrico Berlinguer,
le propone di candidarsi alle comunali
. Inizialmente le reticenz
e sono tante, è all’inizio della sua carriera professionale, infine cede al corteggiamento non solo
“politico” e, suo malgrado, stravolge la storia consolidata della militanza. Riveste l’incarico
di vicesindaco, di assessore ai Servizi sociali e al Bilancio, poi nel luglio del ’91, a 38 anni, viene
eletta sindaco della sua città, Cerignola, ma viene “accompagnata” alle dimissioni dopo solo
nove mesi…
“Ragionavo con la mia testa e questo dava fastidio… Non ero portatrice degli stessi
interessi di chi governava con me
,
gli assessori disertavano le riunioni in giunta,
alla fine fui costretta a dimettermi
e questo ancora oggi mi addolora…
Una donna deve esser capace di dire “sì” se
convinta,
consapevole di rappresentare interessi diffusi e di dire “no” quando gli ste
ssi vengono mortificati
, anche a prezzo di duri sacrifici. Vado dal parrucchiere tre volte l’anno, gli abiti li compro al
volo… non ho tempo da dedicare a me stessa, alla mia famiglia. Ricordo che da assessore ai
Servizi sociali riuscii a far costruire a Cerignola una struttura per lavoratori immigrati nel ’91,
avevo tutti contro, anche il partito
, nessuno era contento di vedersi intorno tanti stra
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nieri
la
mia
Enrica
aveva
due
anni
estate…
ed
era
con
me,
in
prefabbricato
assolato
in
piena
fu
il
seme
ditrasmette
una
contaminazione
culturale
poi
èconsentano
diventato
un
modello
alla
Regione…”.
che
Adalisa
Campanelli
impegnarsi
dimostrare
ilin
suo
prima
impegno
linea.
non
ha
La
eproposto
dubbi:
politica
è
ad
costruita
orari
delle
incompatibili
sul
donne
modello
con
maschile,
la
vita
energia,
familiare.
la
donna
deve
non
semplice
“Mio
mense
figlio
nelle
ha
scuole
12
anni,
medie,
èsono
tornato
da
noi
daènelle
un
ancora
viaggio
utopia…
all’estero
profondamente
stupito
dall’esistenza
di
Laun
donna
èconcreti
la ma
seconda
opzione,
sono
solo
due
presidenti
donna
regioni
d’Italia.
stessa
politica
è
costruita
su
modelli
maschili
,ci
per
una
donna
non
ci
sconti,
deve
sempre
dimostrare
dipiena
essere
all’altezza.
La
resistenza
va
vinta
con
l’impegno
ed
investendo
in
aiuti
alla
famiglia
che
alla
donna
diadattarsi
esprimere
le
proprie
capacità
in
libertà”.
Piera
De
Giorgi,
capolis
docente
di
lingua
el’energia
letteratura
straniera
presso
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Liceo
scientifico
R.èsempre
Canudo,
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per
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poi
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laMaster
sua
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ben
stata
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una
fortunatamente
sofferta.
sia
E’
ilpolitica…
nel
marito
partito
che
da
figli
tre
anni,
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“Cresce
grandi
l’autostima,
soprattutto
quando
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poter
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non
La
scelta
di
restare
Valuti
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partito
quello
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non
che
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dicono
lescelta
primarie
efamiglia,
non
dicono,
una
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scelta
il iEuropea
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di
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Giovanna
mi
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politica
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sintonia
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stando
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le
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Magistro
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una
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quando
Enzo
Cuscito
riveste
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ruolo
di
segretario
Con
determinazione
e
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leinsediarmi,
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senza
lasciarsi
,afferma
non
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“tirar
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Povia
comunale
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PD
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maternità
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criticare
un
aspramente
“virus”.
quando
nel suo
consiglio
“Ci
vogliono
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più
in
politica
eilnelle
istituzioni
-imprese
dichiara
Giovanna
-attendere
anche
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di
rosa
può
sembrare
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merito.
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Non
votanti
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media
recuperare
si
affacciano
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conosciuta,
17mila
e
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candidati
hai
sono
241…”.
né
appoggi.
Dei
23mila
Melina
Procino
interviene
a“panchina”.
fine
incontro,
suo
è
l’unico
intervento.
nel
assessore
Comune,
provinciale,
prima
degli
eletti
alla
Provincia,
prima
donna
gioiese
Primo
a dovuto
rivestire
assessore
il ruolo
donna
di
“…
anno
precedeva,
ma
per
tanti
sarei
“primati”
rimasta
pur
-né
confessa
essendo
innel
con
la
amarezza
più
votata…
-Longo,
non
se
non
sono
fosse
sufficienti.
andato
Ho
Parlamento
chise
miun
Nella
tornata
elettorale
succ
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essiva
ero
pronta
a scendere
campo,
più,
forte
dell’esperienza
vissuta
sapevo
didi
poter
dare
non
me
lo
ha
consentito
ma
il nel
veto
di
Povia
(candidato
Provincia)
”. cocente
immeritata…
Melina
ha
accolto
questa
emarginazione
“dovere”
e subito
sconfitta
ecrederci
Le
donne
possono
dar
tanto
in
politica,
ma
gioco,
scendere
se
poi
in
campo?
vengono
frenate
nell’entusiasmo
eMelina
percorso,
inuna
poche
ha
senso
decidono
“invitarle”
mettersi
a di
in
“La
vera
emancipazione
nascein
dentro
-per
afferma
–collaborazione)
e
dobbiamo
continuare
a
”.alla
(Foto
aarrenderci!
cura
di
Angela
Tamborrino
che
si
ringrazia
per
la
non
8/8