[nazionale - i] lastampa/tuttoscienze/01 06/04/11

Transcript

[nazionale - i] lastampa/tuttoscienze/01 06/04/11
I
50 anni fa il primo uomo in orbita
TUTTOSCIENZE
Testimonianza
La Terra è bellissima,
azzurra e non ci sono
confini oppure frontiere.
La sensazione
di essere senza peso
è davvero insolita
Sembra di essere sospesi
ARRIGO LEVI
Ero a Mosca
tra euforia
e paura
uella giornata
del 12 aprile
1961 noi occidentali, a Mosca, la vivemmo con uno stato d’animo complesso. Da un lato, eravamo contagiati
dall’entusiasmo
della
grande città, che invitava
a scendere nelle piazze
per unirsi alle folle che si
godevano il trionfo dell’«
uomo sovietico», Yuri Gagarin, il nuovo Colombo
che aveva aperto all’umanità le vie del cosmo. Ma
non potevamo non cogliere nella grande impresa
anche una minaccia: l’impresa spaziale, disse Krusciov, «ci dà una colossale superiorità nella difesa
del nostro Paese. Coloro
che affilano i coltelli contro di noi sappiano che
Yuri è stato nello spazio,
ha visto tutto e sa tutto».
Q
Yuri Gagarin
durante il suo volo
del 12 aprile 1961
Come si visse l’evento
Titolo a tutta pagina per «La
Stampa» di giovedì 13 aprile 1961: si
celebra l’impresa di Yuri Gagarin,
primo uomo a orbitare intorno alla
Terra. I servizi si possono leggere sul
sito dell’archivio storico del quotidiano all’indirizzo http://www3.lastampa.it/archivio-storico/.
I
Noi occidentali
vivevamo
uno stato d’animo
contraddittorio
Ma guardando indietro, chi ha vissuto quel
giorno (solo sopravvissuto dell’esigua colonia giornalistica italiana d’allora), essendo stato per decenni cronista di una
Guerra Fredda che tanto
fredda non era, non può
non pensare che il mondo
è pur migliorato. Non abbiamo più vissuto momenti come la sfida di Cuba. Ricordo bene come
New York tratteneva il
fiato, nelle giornate di fine ottobre del 1962, in attesa di sapere se Krusciov avrebbe ceduto all’ultimatum di Kennedy e
richiamato le navi coi
missili, o se sarebbe incominciata la terza guerra
mondiale, e nucleare.
E’ giusto dire che se
allora non ci fu guerra, e
se non abbiamo mai più
corso un simile rischio,
lo si dovette anche a
Krusciov, che era un personaggio complesso. Nel
discorso «segreto» al
XX Congresso del Pcus
aveva rivelato all’Unione Sovietica e al mondo i
massacri di Stalin (di
cui era stato complice),
e aveva concesso ai giovani poeti della Piazza
Majakovski una certa libertà di parola.
CONTINUA A PAGINA IV
TUTTOSCIENZE
NUMERO 1463
A CURA DI:
GABRIELE BECCARIA
REDAZIONE:
GIORDANO STABILE
[email protected]
www.lastampa.it/tuttoscienze/
“Vi parla Gagarin
dallo spazio”
no aveva visto prima di lui. Le sue prime parole furono: «La Terra è blu, è bellissima, è incredibile!».
Un tuono di stupore, di meraviglia,
di ammirazione percorse il mondo, lasciando però interdetta e spaventata
l'America di Eisenhower, che subì quello straordinario successo come uno
schiaffo di sfida lanciatole da Kruscev
nel pieno della Guerra Fredda. Molti europei apparivano in bilico tra la diffidenza politica e l’entusiasmo poetico.
Guido Piovene, senza badare al risvolto
politico dell’evento, lo salutò, nelle pagine de «La Stampa», come un taglio e un
balzo di valore supremo nella storia dell’umanità: una mutazione delle ali di
penne e cera di Icaro in una capsula
prometeica che, volando verso le stelle,
di gravità. La sorte dell’animale, desti- rendeva l'impossibile alfine possibile.
nato a diventare il cane più famoso del
Al tempo stesso due ex direttori de
mondo, celebrato nei francobolli e nelle «La Stampa», Alberto Ronchey e Arricanzoni popolari, era però segnata fin go Levi, allora presenti come giornalidall’inizio: il programma non prevede- sti a Mosca, procedevano dalla loro ottiva il rientro della capsula spaziale. Or- ca locale più cauti e più attenti all’insiemai è accertato che Laika morì, dopo me storico e anche economico della sicirca sette ore dal decollo, a causa dei tuazione. I russi, scriveva Ronchey, aveviolenti sbalzi di temperatura provoca- vano assorbito e profittato molto del
ti da un guasto all’impianto di aerazio- know-how degli Stati Uniti; ma, regine. Il satellite rientrò nell’atmosfera strava poi con distacco, per mandare in
cinque mesi più tardi e, come previsto, orbita Sputnik e Vostok ci vogliono cosi autodistrusse dopo aver compiuto noscenze comunque avanzate di astro2570 giri intorno alla
fisica, disponibilità di
Terra.
L’ICONA propellente chimico,
Il trionfale succesper la struAl figlio del falegname tecnologie
so planetario della comentazione di bordo.
e della contadina «Si aveva la sensaziosmonautica sovietila fama diede alla testa ne che gli americani
ca, che fu anche un
successo d’immagifossero imballati. I
ne della maturità
LA TRAGEDIA russi avevano Vostok
scientifica e potenza
Gagarin, gli ameriLa sua morte nel 1968 ecani
militare di Mosca nei
continuavano ad
segnò la fine della gara allungare le loro autoconfronti dell’Ameridecennale con la Nasa mobili».
ca ritardataria, doveva avverarsi il 12 apriPerò né Ronchey
le 1961 con lo spettacolare volo orbitale né Levi, nella giornata di maggior glodel primo essere umano nello spazio: il ria dell’astrofisica sovietica, potevano
giovane maggiore d’aeronautica Yuri tacere le contraddizioni che avevano
Alekseevic Gagarin che all’epoca aveva sotto gli occhi. S’erano trovati insieme
27 anni. Dopo aver girato intorno al glo- sulla Piazza Rossa, davanti ai magazzibo per 88 minuti con la navicella Vo- ni Gum, quando dagli altoparlanti sentistok 1, Gagarin, che s’era dato il sopran- rono sgorgare a fiotti una voce eccitata
nome «cedro» per i contatti radio con e remota.
la base, vide da lassù cose, colori, arcobaleni, arabeschi orografici che nessuCONTINUA A PAGINA IV
Il volo segnò il trionfo scientifico e militare dell’Urss
Era il 12 aprile, quel giorno nei mercati mancavano le patate
ENZO BETTIZA
S
embra ieri, per chi ha conosciuto l’Urss di Gagarin, di Titov, della Tereškova, della cagnetta Laika. Eppure è passato mezzo secolo e più di mezzo, mettendo nel conto i satelliti spediti
senza equipaggio fra i segreti del cosmo. La progressione nella conquista
russa dell'etere extraterrestre fu graduale, talvolta rudimentale, comunque
molto costosa e non priva di fallimenti e
di vittime in gran parte rimaste ignote.
L’ambizioso progetto aveva avuto un
geniale precursore in Konstantin
Ciolkovskij, padre della teoria del volo
in orbita, e nella metà degi Anni 50 venne affidato a un’équipe di scienziati comandati dall’ingegnere progettista Sergej Korolëv: personaggio sulfureo, controverso, che godeva però dell’appoggio delle forze armate e della stima del
Politbjuro krusceviano.
Sotto la guida ostinata di Korolëv
venne mandato in orbita, il 4 ottobre
1957, il primo satellite artificiale Sputnik 1. Dopo pochi mesi, il 3 novembre, il
primo essere vivente che lo Sputnik 2
trasportò nello spazio non fu un uomo.
Fu una cagna di tre anni e di sei chilogrammi, la minuta bastardina Laika,
addestrata con severi metodi pavloviani, mirati a farla sopravvivere per tre
settimane consecutive in gabbie anguste e ad abituarla ai disagi dell’assenza
Domani l’attracco
La Soyuz con il suo nome
arriva sulla Stazione
È entrata in orbita la «Soyuz
Tma-21», la navicella russa intitolata
a Yuri Gagarin in occasione del 50˚ anniversario del suo volo: a bordo ci sono i cosmonauti russi Aleksandr Samokutiaiev e Andrei Borisenko insieme con il collega americano della
Nasa Ronald Garan. Domani raggiungeranno la Stazione spaziale internazionale, dove da dicembre si trovano
Paolo Nespoli, Dmitri Kondratiev e Catherine Coleman.
I