Progetto di una Unità di Apprendimento flipped

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Progetto di una Unità di Apprendimento flipped
Progetto di una Unità di Apprendimento flipped
Dati dell’Unità di Apprendimento
Titolo: Le proprietà magiche della luce
Scuola: Scuola secondaria di primo grado
Materia: Scienze
Classe : Seconda
Argomento curricolare:
(indicare l’argomento curricolare che si vuole affrontare con approccio flipped classroom, esempi: la struttura
particellare della materia, , il Congresso di Vienna, le equazioni lineari, ecc.)
La propagazione della luce. Il fenomeno della rifrazione.
La Sfida. Come si attiva l’interesse e la motivazione degli allievi:
(indicare come si intende stimolare l’interesse, la curiosità e coinvolgere gli allievi in modo da renderli parte attiva
nella costruzione delle conoscenze indicate. Tipicamente ciò avviene lanciando una sfida che può consistere nel
porre una domanda a cui rispondere, un problema da risolvere, una ricerca da effettuare, un caso da analizzare in
modo coinvolgente e motivante.)
Agli studenti viene proposto un video caricato in piattaforma: https://www.youtube.com/watch?v=G303o8pJzls
Dopo la visione del video gli viene chiesto di provare a rispondere a questa domanda:
Perché la freccia cambia direzione una volta che aggiungo l’acqua nel bicchiere?
Lancio della Sfida. Quali attività si svolgono prima o in apertura della lezione:
(indicare se l’azione didattica proposta prevede attività preparatorie da svolgere prima della lezione d’aula. Ed
esempio fruizione di risorse didattiche che costituiscano un quadro di riferimento, richiamino preconoscenze,
attivino la curiosità oppure attività di verifica delle conoscenze già affrontate per mettere meglio a punto l’azione
in classe. Indicare le risorse digitali eventualmente utilizzate quali LMS, video, presentazioni multimediali, testi...)
L’insegnante raccoglie i contributi dei ragazzi.
Nella piattaforma invita i ragazzi a riflettere se gli viene in mente qualche altro esempio di fenomeni simili
all’apparenza “magici” ed eventualmente di portare a scuola gli strumenti da utilizzare per mostrarlo.
Inoltre affida come compito a casa di costruire una camera oscura.
Vengono fornite tutte le indicazioni sui materiali da utilizzare e su come costruire correttamente la scatola.
A lavoro ultimato gli studenti devono scattare una foto e rispondere alle domande:
1) Vedi qualcosa sulla parete di carta oleata?
2) Com’è la figura?
3) Prova a fornire alcune ipotesi.
Condurre la sfida. Quali attività si svolgono per rispondere alla sfida:
(indicare le metodologie didattiche che si intendono utilizzare in classe: lezione dialogata, lavoro di gruppo,
apprendimento fra pari, studio individuale per consentire agli allievi di rispondere alla sfida proposta e costruire
attivamente le conoscenze richieste, indicando anche diverse metodologie e più fasi successive.)
Lezione 1
L’insegnante intavola una conversazione clinica con i ragazzi dalla quale emerge, grazie al lavoro sulla camera oscura,
che la luce si propaga in linea retta. I ragazzi costruiranno a casa una relazione aggiungendo al lavoro iniziato
precedentemente le conclusioni corrette e il disegno.
L’insegnante affida per la lezione successiva una ricerca da svolgere a casa (tramite web o libro di scienze) riguardante
gli esperimenti effettuati in passato per misurare la velocità della luce, partendo da Galileo Galilei (1635).
Lezione 2:
L’insegnante divide gli alunni in gruppi e lascia 30 minuti di brainstorming durante i quali i ragazzi si confrontano sui
risultati trovati. Ogni gruppo costruisce una “linea del tempo” dove si visualizzano i contributi più significativi degli
scienziati fino ad arrivare alla teoria della relatività di A. Einstein e quindi alla dimostrazione della velocità della luce.
Al termine un componente per gruppo espone alla classe uno degli esperimenti.
Lezione 3:
A questo punto l’insegnante introduce i fenomeni luminosi, presentando alla classe le ipotesi raccolte in piattaforma
sul video dato a casa e chiedendo se qualcuno ha da mostrare qualche altro esempio. Il docent ne mostra alcuni
semplici e quotidiani (cannuccia dentro a bicchiere di acqua appare spezzato oppure monetina adagiata sul fondo di
una bacinella che una volta riempita d’acqua appare in una posizione più alta rispetto a quella effettiva).
Si attua una conversazione clinica nella quale il docente svolge il ruolo di facilitatore aiutando a formalizzare quanto
viene detto. A questo punto sia la formulazione del fenomeno della rifrazione sia le rispettive leggi emergono dalle
considerazioni degli studenti stessi.
Lezione 4:
L’insegnante comincia la lezione chiedendo “di che colore è la luce?” e “perché si forma l’arcobaleno?”. Raccoglie le
loro osservazioni alla lavagna.
Successivamente divide gli alunni in gruppi e affida loro degli strumenti (un cartone, dei colori a tempera, un
bastoncino di legno e un paio di forbici) con i quali costruiscono il disco di Newton (un disco di cartone di diametro 10
cm diviso in 7 settori che coloreranno con i 7 colori dello spettro solare: rosso, arancione, giallo, verde, azzurro,
indaco, violetto). Dopo aver praticato un foro al centro del disco, lo fanno ruotare velocemente osservando che la
luce, costituita da sette colori, risulta bianca.
Successivamente l’insegnante parla dell’arcobaleno e quindi del fenomeno della dispersione (scomposizione dei colori
dello spettro solare) dovuto alla rifrazione.
Per consolidare quest’ ultimo concetto l’insegnante affida per casa lo svolgimento di un esperimento e la
preparazione di una relazione seguendo lo schema.
Strumenti da utilizzare:
Due bicchieri trasparenti, due cartoncini, acqua, un paio di forbici.
Procedimento:
Su un tavolino di colore chiaro, esposto ai raggi del sole, posiziona due bicchieri trasparenti di cui uno vuoto e l’altro pieno d’acqua; poi prendi i cartoncini e, dopo
aver praticato una fessura al centro, avvicinali ai due bicchieri dalla parte illuminata dal sole.
Cosa noti?................................................................................................................
Riesci a distinguere i sette colori?.............................................................................
Quali sono?.................................................................................................................
Perché lo spettro si forma solo in un dei due bicchieri?.............................................
Puoi concludere che…………………………………………………………
Infine il docente propone agli alunni di filmare l’esperimento e poi i video verranno mostrati alla classe nella lezione
successiva.
Chiusura della sfida. Quali attività di verifica degli apprendimenti concludono l’attività didattica:
(indicare quali attività di sistematizzazione degli apprendimenti concludono l’attività, e quali metodologie e
strumenti di valutazione formativa e sommativa si ritiene di dover attuare per verificare e consolidare gli
apprendimenti e promuovere lo sviluppo di competenze. Tipicamente ciò avviene tramite metodi di valutazione
autentica. Esplicitare le tipologie di prova.)
Durante tutto il lavoro l’insegnante attua un processo valutativo (valutazione formativa): valuta le ipotesi effettuate in
piattaforma e in classe, il modo di lavorare in gruppo, la pertinenza delle osservazioni, le relazioni consegnate.
Per quanto riguarda la valutazione sommativa l’insegnante nei giorni successivi somministrerà agli alunni una verifica
comprensiva di V/F, completamenti, corrispondenze, scelta multipla e domanda aperta.
Riflessione finale. In che modo l’approccio proposto differisce dal suo approccio tradizionale:
(indicare i vantaggi dell’approccio scelto rispetto all’approccio tradizionale e mettere in luce le differenze con
particolare riferimento all’argomento curricolare scelto.)
Ho scelto questo argomento perché quest’anno (2015) si celebra “l’anno internazionale della luce”.
Reputo che questo approccio sia interessante e innovativo perché, puntando sulla loro curiosità e quindi sulla loro
mossa personale nel provare a capire ed entrare nell’argomento, li mette in azione e li rende protagonisti. Questo a
lungo andare segna i ragazzi sia perché si insinua in loro questo metodo dell’intraprendenza come modo per imparare
cose nuove sia perché difficilmente si scorderanno ciò che conquistano e ciò su cui riflettono cosi.
Questo a mio avviso è totalmente un ribaltamento rispetto all’approccio tradizionale perché l’efficacia è maggiore e
sviluppa passione sia in chi lo propone sia in chi accetta la sfida.