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Lo sport è per tutti
Tancréde Melet 32 anni .
Il Francese Volante
Tancréde Melet, 32 anni, il
campione che con la squadra dei
Flying Frenchies ha dato una
dimensione artistica agli sport
estremi, è morto ieri mentre
provava uno spettacolo a Aurel,
nelle Prealpi francesi.
Melet lascia la compagna con
una neonata di 6 mesi.
Assieme ad altri quattro membri
dei Fleying Frenchies l’acrobata
era legato a una mongolfiera al
suolo che improvvisamente si è
alzata.Gli altri sono riusciti a
staccarsi, lui no.
Si è schiantato al suolo da un
altezza di 20 metri, ed è morto
poco dopo le ferite.
Melet cercava i record
divertendo se stesso e il
pubblico, tra adrenalina e humor.
Adriano A.
PENNETTA: “Ok è finita il
tennis mi mancherà”
PAROLE E LECRIME la Pennetta ammette che in campo stava per mettersi a
piangere anche se odia i drammi. E dire che le sarebbe bastato vincere solo un
set con la numero 4 per passare alle semifinali del Masters Masha e si sarebbe
qualificata numero 1 nel girone. Ma stavolta a pronunciare la parola “biscotto” non
furono le due campionesse scese in campo, bensì i malignetti .
Dopo il 4-2 Shapova ha incominciato a giocare in modo stellare persino per i suoi
livelli. Flavia sostiene di non averla mai vista giocare e servire così bene. Nel
secondo set era perfetta, le riusciva tutto. Una semifinale da maestra sarebbe
stata una degna conclusione della su carriera.
La Pennetta dichiara che giocare la sua ultima partita contro un campionessa
come Maria è un gran bel modo per dire addio al tennis. Ha detto anche che le
mancheranno le altre giocatrici che in un certo senso sono state la sua famiglia e
che le mancherà la competizione. Secondo lei l’ emozione di scendere in campo
è veramente speciale e non crede che proverà mai più una sensazione del
genere. Arianna M.
LOMU
L’ uomo che cambiò
uno sport
L’ultima <haka > di Lomu .Il rugby
piange il suo mito
Si è spenta una leggenda del rugby.
Colui che cambiò la storia del rugby,
colui che fece passare da antico a
moderno lo sport della palla rotonda.
Successe tutto quel 18 giugno del
1995 ,quando nella semi finale in
Nuova Zelanda l’allora ragazzino fece
quattro mete.
Quando era al college il Wesley
College come prima cosa gli diedero il
soprannome di Jonah e poi gli diedero
gli scarpini e un pallone ,lui iniziò a
correre . Da lì iniziò la sua carriera
esordì a 19 anni con la maglia degli All
Blacks . Persero ma per la prima volta
si vide il ragazzo portento che era in
lui. Il famoso 18 giugno 1995 a Città
del Capo, Nuova Zelanda contro l’
Inghilterra, partita che sulla carta era
equilibrata ma durò poco più di venti
minuti dopo i quali nulla era più come
prima.
Iniziò tutto
quando Bachop fece un lancio lungo e
Lomu, allora solo ventenne , prese la
palla e iniziò a correre.
Aggirò Underwood, ruppe il placcaggio
di Carling, calpestò Catt e schiacciò in
meta. Da allora il rugby iniziò una
nuova vita.
Tra la notte di martedì
17 e mercoledì 18 si è spento nella
casa ad Auckland .E’ morto per un
arresto cardiaco a soli quarant’ anni.
Lomu dovette abbandonare il rugby
nel 2010 dopo dei problemi ai reni
riscontrati nel 2003. Provò a tornare
sul campo varie volte ma poi si dovette
ritirare definitivamente.
Filippo D.S.
Viviani la stakanovista vuole vincere nel deserto
Nel Dubai Tour successo e testa della classifica per il ciclista che si divide su strada e pista
Elia Viviani ha due fidanzate che ama nello stesso modo: la pista e la strada.
Viviani da isola della scala (Verona) ,27 anni dopodomani, è un ciclista che non centellina le
gara.Ieri all’uscita del tunnel che da Dubai sbuca nei’isolotto a 24 carati di Palm Jumeirah i
favoriti Cavendish e Kittel si sono fatti tagliare la strada da una caduta.
Elia, scartato da tre corazzieri Sky ( Golas , Fenn e Swift ) ha scelto il lato opposto della
carreggiata per lanciare la volata. Viviani farà gli straordinari dalla pista (Mondiali a Londra in
Marzo),all’accoppiata Tirreno-Sanremo , alle classiche belghe al Giro d’Italia , dove cerca il
titolo di re dello sprint.
A
separarlo dalla vittoria al Dubai Tour oggi c’è la salita finale di Hatta:un muro di 500.Il
pericolo è soprattutto Philippe Gilbert,Viviani parte con 15”di vantaggio. Potrebbero bastare.
Adriano A.
SPORT
Lo sport è per tutti
Il Parsitaglia dice che “La consegna dello stadio dovrà avvenire entro l’8 Aprile per permettere di
fare l’ultimo check della documentazione prima della consegna al comune.” Con questa e-mail
indirizzata a tutti i progettisti che stanno lavorando alle parti. Si chiude il cerchio intorno al progetto
dello stadio della Roma di Tor di Valle, lavori che vanno avanti dal dicembre 2016. Firmata la
Convenzione Urbanistica potranno iniziare i primi lavori di demolizione del vecchio ippodromo.
Mauro Baldissoni, direttore generale della A.S.ROMA, e Italo Zanzi sono volati a Boston, per una
serie di riunioni proprio sul tema stadio che dovrebbero tenere il duo Zanzi e Baldissoni negli Stati
Uniti con l’obbiettivo di rientrare in tempo a Roma per poter assistere al derby con la Lazio. Ad
aprire il fuoco è stato l’ex sindaco di Roma ,Marino, a sparato ad alzo zero contro il premier, Matteo
Renzi, e il governatore del Lazio,Nicola Zingaretti. Dice Marino:”La costruzione dello stadio della
Roma è importante non solo non solo per i tifosi , ma per la ricaduta economica. Il governo e il
presidente della regione Lazio hanno rallentato la costruzione e forse vogliono fermarla. Il governo
Renzi ha voluto interrompere questo processo. Nessuno ha preso una decisione netta da una parte
o dall’altra. Io mi auguro che prevalga l’interesse della città. Il futuro sindaco spero possa portare a
termine tutto”. A Marino risponde per le rime Zingaretti : “Io non ho letto il libro. Ho letto dello stadio
della Roma e voglio chiarire che la regione è ancora in attesa del progetto dello stadio”. Questo ha
aggiunto il governatore:”Perché lo stesso Comune inviando i documenti con i pareri sui progetti
depositati scrisse esplicitamente che anche l’assenza di un parere positivo avrebbe compromesso
l’interesse pubblico dello stato. Caterina D.
Calcio e Isis: cartellino nero per la squadra della morte
Durante una partita una squadra di calcio decide di imbracciare dei fucili
convertendo il campo di calcio in un campo da battaglia. Numerosi sono stati i
calciatori che hanno lasciato la propria carriera per arruolarsi nell'isis .
La notizia dell'anno scorso che ha ricevuto più scalpore fu quella dei cinque
calciatori portoghesi che puntavano a diventare dei calciatori professionisti, ma
che alla fine decisero di seguire lo stato islamico.
Secondo i media britannici i giocatori si sarebbero convertiti all'islam più
radicale proprio in Inghilterra, insieme alle decisioni di partire per la Siria.
Tra i cinque calciatori c'era anche Mujaheddin di Abu che, a causa della sua
carriera andata in fumo, partì per la Turchia per portare aiuti umanitari, ma
apparì in un video islamico munito di fucile per portare avanti la Jihad.
Nel 2012 il 19enne Yann Nsaku fu arrestato perchè accusato di far parte di
una cellula terroristica.
Alla vigilia del suo trasferimento si ruppe il ginocchio e dovette abbandonare la
carriera; a causa dell'incidentesi arruolò nell'isis con il nome di Idriss.
Kleine Brogel rovinò la propria carriera a causa dell'abuso di alcool e, dato che
non aveva di meglio da fare si arruolò nell'isis come kamikaze per un attentato
che però fu sventato.
Nel 1986 il portiere dell’ Iraq Fatah Mussayef decise di combattere gli
americani schierandosi con l’ islam nella guerra del golfo. Arianna M.
“Abolire placcaggi e mischie” ma il Rugby si ribella
Settanta medici, educatori ed insegnanti inglesi hanno lanciato una petizione per chiedere al
Parlamento l’ abolizione del placcaggio e della mischia nel Rugby scolastico.
Se teniamo alla salute dei nostri figli, cambiamo le regole, cancellando le fasi più pericolose.
Le reazioni sono state immediate e anche i rugbisti hanno detto la loro.
George Ford, il mediano d’ apertura è il più piccolo giocatore della nazionale inglese con il suo metro e
77, ha spiegato che non ha mai avuto problemi a confrontarsi con ragazzi e poi uomini molto più grani
di lui. Meno diplomatico Cian Holey, pilone irlandese, che ha espresso il suo parere su Twitter “ è
terribilmente pericoloso prendere un autobus da soli per andare a scuola. E uno zaino pesante può
fare più danni di mille placcaggi e di mille mischie”.
Il mio parere è che si tolgono le mischie e placcaggi dal rugby on sarà più lo stesso sport , no si potrà
più provare l’adrenalina di sfidarsi con un’ altra persona.
E comunque il rugby è uno sport pulito, tutti i giocatori non portano rancore e poi ala fine della partita si
stringono la mano. Adriano A.