Sportelli didattici - Cavour``

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Sportelli didattici - Cavour``
2° CIRCOLO STATALE “CAVOUR”
Via Cavour, 6
91025
M A R S A L A (TP)
Tel. 0923-714421
Fax 0923-714733
http://www.dd2circolocavour.gov.it - http://www.scuolacavourmarsala.it
Cod. Fisc. 8200.656.081.5
P. E. C.: [email protected]
e-mail: [email protected]
Anno Scolastico
2013 / 2014
Redatto da
Ins. Conticelli V. (F.S. AREA 5 “Accoglienza e sostegno alunni”)
Ins. Scandaliato T.(Ins. sostegno)
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Premessa
Compito della scuola è quello di perseguire l’uguaglianza delle opportunità formative; la
scuola non è uguale per tutti, ma diversa per ciascuno.
La scuola deve essere capace di garantire a tutti il pieno esercizio del diritto allo studio,
creando i presupposti per il successo scolastico. In una scuola in cui non si persegue
esclusivamente la standardizzazione delle prestazioni attese, ma la personalizzazione dei
percorsi, il successo scolastico diventa la possibilità per ciascuno di ottenere il massimo
possibile, secondo le aspirazioni e le capacità individuali.
La scuola, quindi, persegue la valorizzazione delle differenze.
La scuola promuove non una semplice trasmissione di sapere, ma un processo di
coevoluzione educativa: gli alunni non imparano dagli insegnanti ma con gli insegnanti.
Gli alunni in difficoltà imparano dai compagni “bravi” non meno di quanto questi ultimi
apprendano dai compagni in difficoltà.
La scuola persegue l’inclusione di tutti gli alunni e con inclusione si intende il riconoscere e
il rispondere efficacemente al diritto di individualizzazione di tutti gli alunni, in particolare
quelli che hanno bisogni educativi speciali.
Il concetto di Bisogno Educativo Speciale è una macrocategoria che comprende dentro di
sé tutte le possibili difficoltà educative e apprenditive degli alunni: situazioni considerate
tradizionalmente come disabilità mentale, fisica, sensoriale, deficit clinicamente
significativi, disturbi specifici di apprendimento, disturbo da deficit attentivo con o senza
iperattività, altre situazioni di problematicità psicologica, comportamentale, relazionale,
apprenditiva, di contesto socio-culturale e linguistico.
Prima si progettava per creare le condizioni per un’adeguata integrazione del singolo nel
gruppo classe, oggi si pianifica per attuare la Didattica inclusiva all’interno e insieme a
tutto il gruppo classe.
Dall’ integrazione all’ inclusione
INTEGRAZIONE






È una situazione
Ha un approccio compensatorio
Si riferisce esclusivamente all’ambito educativo
Guarda al singolo
Interviene prima sul soggetto e poi sul contesto
Incrementa una risposta specialistica
INCLUSIONE
 E’ un processo
 Si riferisce alla globalità delle sfere, educativa e sociale
 Guarda a tutti gli alunni (indistintamente/differentemente) e a tutte le loro
potenzialità
 Interviene prima sul contesto, poi sul soggetto
 Trasforma la risposta specialistica in ordinaria
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L’educazione inclusiva
 ha una dimensione sociale: non prima “riabilitare”, poi “socializzare”, poi far
“apprendere”, ma integrarsi in un contesto scolastico ricco nel confronto con i
docenti e con i compagni
 fa riferimento ad un modello sociale della disabilità (interazione soggetto-contesto)
Percorsi di inclusione
 Prevenzione: identificazione precoce di possibili difficoltà che se ignorate possono
trasformarsi in veri e propri handicap.
 Insegnamento/Apprendimento che procede tenendo conto della pluralità dei
soggetti e non dell’unicità del docente.
 Valorizzazione della vita sociale: attenzione al progetto di vita, al conseguimento da
parte degli alunni delle competenze
 Ruolo dell’imitazione nei processi di apprendimento (Tecniche di apprendimento
cooperativo, lavori in coppie o in piccolo gruppo)
 Sostegno ampio e diffuso: capacità da parte della scuola di rispondere alle diversità
degli alunni, di cui il sostegno individuale è solo una parte.
Nella scuola “inclusiva” si passa dall’individualizzazione dei percorsi al processo di
personalizzazione (L.170/10).
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INDIVIDUALIZZAZIONE E PERSONALIZZAZIONE
L’azione formativa individualizzata pone obiettivi comuni per tutti i componenti del
gruppo-classe, ma è concepita adattando le metodologie in funzione delle
caratteristiche individuali dei discenti, con l’obiettivo di assicurare a tutti il
conseguimento delle competenze fondamentali del curricolo.
L’azione formativa personalizzata ha, in più, l’obiettivo di dare a ciascun alunno
l’opportunità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità e, quindi, può porsi
obiettivi diversi per ciascun discente, essendo strettamente legata a quella specifica
ed unica persona dello studente a cui ci rivolgiamo.
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Per realizzare la personalizzazione dei percorsi educativi bisogna prima individuare gli
alunni con BES e poi stabilire le linee prioritarie d’intervento in termini di strategie e
strumenti adeguati.
Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può, infatti, manifestare Bisogni
Educativi Speciali per motivi fisici, biologici, fisiologici o per motivi psicologici, sociali,
rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.
I Bisogni Educativi Speciali
L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla
presenza di deficit. Frequentemente in ogni classe ci sono alunni che presentano una
richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni.
I BES si possono suddividere in tre categorie:
 disabilità;
 disturbi evolutivi specifici tra cui disturbi specifici dell’apprendimento, deficit del
linguaggio, dell’attenzione e dell’iperattività, Bordeline cognitivo e altre tipologie di
deficit o disturbo, quali la sindrome di Asperger, non altrimenti certificate). Tutte
queste differenti problematiche non vengono certificate ai sensi della legge 104/92,
non dando conseguentemente diritto alle misure previste dalla stessa legge quadro
e, tra queste, all’insegnante di sostegno.
 svantaggio socio-economico, linguistico-culturale
 disagio comportamentale e relazionale
Criteri per la definizione degli alunni con BES
Il consiglio di classe o il team docenti può elaborare un piano didattico personalizzato per
alunni con bisogni educativi speciali, anche in assenza di diagnosi dando precise
motivazioni di natura pedagogica e didattica.
In particolare il PDP è rivolto a:
 alunni in attesa di diagnosi da parte della ASL
 alunni in attesa di certificazione DSA
 alunni con diagnosi redatta da medico specialista (psicologo, neuropsichiatra
infantile), anche privato, attestante ritardo nello sviluppo cognitivo in situazione di
non gravità, disturbi del comportamento (disturbo oppositivo-provocatorio,
iperattività, aggressività, ecc.), deficit funzionali specifici collegati ai processi di
apprendimento (deficit dell'attenzione, di memorizzazione, che non rientrano nelle
diagnosi DSA)
 alunni con persistenti e generalizzati problemi di apprendimento o di
comportamento, le cui famiglie non vogliono ricorrere ad un medico specialista.
 alunni seguiti dai servizi sociali per disagio socio – culturale, deprivazione affettiva
/relazionale
 alunni stranieri di recente immigrazione, in base alla conoscenza dalla lingua,
integrazione.
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Per la stesura del Piano didattico personalizzato occorre progettare
obiettivi disciplinari e competenze socio relazionali in ottica inclusiva
La scuola inclusiva ha il compito di
Promuovere la
consapevolezza
del proprio modo
di apprendere
Incoraggiare
l’apprendimento
collaborativo
Favorire
l’esplorazione e
la scoperta
Valorizzare
l’esperienza e le
conoscenze degli
alunni
Attuare interventi
adeguati nei
riguardi delle
diversità
In ottica inclusiva la definizione delle competenze non può limitarsi alle competenze
disciplinari e cognitive, ma deve costruire un curricolo delle competenze sociali,affettive,
emotive.
 Collaborare e partecipare
 Essere autonomi e responsabili
 Acquisire consapevolezza sul proprio percorso di
apprendimento
 Aiutare, condividere, saper ricevere aiuto
 Saper utilizzare diverse strategie comunicative e
modificarle in base al contesto, allo scopo e al ricevente
 Gestire emozioni e sentimenti
 Essere accoglienti
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Piano didattico personalizzato
Per la stesura di un adeguato PDP bisogna definire obiettivi in grado di produrre un
concreto cambiamento. Per prima cosa bisogna valutare tre aspetti del contesto
classe in cui si opera: priorità, fattibilità, costo o benefici.
Gli obiettivi da definire devono essere semplici e sintetici. Un modo semplice per
ricordare le caratteristiche di un buon obiettivo è l'acronimo "SMART".
S pecifico: deve essere chiaro, deve specificare cosa, dove, quando e
come la situazione verrà cambiata;
M isurabile: deve offrire la possibilità di monitorare e quantificare gli
esiti o i cambiamenti determinati dal progetto nonchè i benefici;
A ccessibile: deve essere raggiungibile per tutti ( si devono conoscere le
risorse e le capacità a disposizione della comunità);
R ealistico: deve essere concreto e realizzabile;
T empo: deve avere una scadenza temporale.
Obiettivi
1. Facilitare l'apprendimento disciplinare/multidisciplinare attraverso l'utilizzo di:
 Strumenti integrativi: testi o schede semplificati, riduzione personalizzata del
programma, riassunti, mappe.
 Strumenti dispensativi: tempi più lunghi per le verifiche, riduzione dei compiti a
casa, riduzione del numero degli items nelle singole prove.
2. Facilitare l'apprendimento sociale attraverso percorsi finalizzati a:
 migliorare l'immagine di sé, l'autostima e gli obiettivi per il proprio futuro
 far crescere le aspettative da parte dei docenti e del gruppo classe
 concordare regole, semplificarle, individuare mediatori e indicatori per facilitarne il
rispetto (manifesti, cartelloni, ecc.)
3. Facilitare la partecipazione alle attività attraverso:
 il rispetto dei tempi di attenzione e l'individuazione di attività alternative
 il rispetto delle capacità di memorizzazione (limitando le verifiche ad archi temporali
concordati)
 la modificazione ambientale (cambiando dove è necessario l’assetto dei banchi,
della cattedra, dell’arredo in genere o aggiungendo angoli dell’aula per attività
specifiche: lettura, giochi in piccolo gruppo, attività multimediali).
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Modello PDP
Sezione 1
a. Dati anagrafici dell'alunno e storia scolastica (scuole frequentate, esiti formativi, ecc.)
b. Certificazione specialistica attestante i bisogni educativi speciali o , in alternativa,
delibera del consiglio di classe/interclasse contenente le motivazioni pedagogiche e
didattiche attestanti lo stato di alunno con b.e.s.
c. Modello compilato di convocazione della famiglia e richiesta di visita specialistica
Sezione 2
In relazione all'area di bisogni educativi speciali
a. Obiettivi personalizzati trasversali e/o relativi alle singole aree di apprendimento.
b. Risultati attesi
c. Strategie didattiche (strumenti compensativi, integrativi, dispensativi)
d. Modalità di verifica e valutazione (correlate ai precedenti punti)
Sezione 3
a. Patto formativo con la famiglia e a seconda dei casi anche con l’alunno (incontri scuolafamiglia per attuare confronti e scambio di informazioni sulle strategie di intervento
programmate)
b. Verbali delle riunioni del team docenti, famiglia e/o esperti (neuropsichiatra, psicologo
dell’età evolutiva e, ove presenti, terapisti della riabilitazione).
c. Data di scadenza del PDP o data di aggiornamento.
Risorse/strumenti/strategie di intervento
Le scuole, in cui i Consigli di classe giungono alla determinazione della presenza di alunni
con BES, possono sfruttare le risorse presenti nel proprio gruppo-classe ed avvalersi degli
strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative
della Legge 170/2010, meglio descritte nelle Linee guida, ad essa allegate:
 Apprendimento cooperativo: sviluppa forme di cooperazione e di rispetto reciproco
fra gli allievi e veicola le conoscenze, le abilità e le competenze
 Tutoring (apprendimento fra pari: attività a coppie)
 Didattica laboratoriale (favorisce la centralità dell’alunno e realizza la sintesi fra
sapere e saper fare)
 Token economy: uso di gettoni come premio/incentivo, con la definizione di regole
essenziali e chiare (ad esempio l’insegnante può dare un gettone dopo aver rilevato
il comportamento positivo previsto nel PDP)
 Procedere in modo strutturato e sequenziale per facilitare l’alunno nell’esecuzione
delle consegne, nella memorizzazione e nell’ordinare l’esposizione dei contenuti o
le procedure.
 Porre attenzione al livello di motivazione verso le proposte didattiche
 Lavorare perché l’alunno possa accrescere la fiducia nelle proprie capacità
attraverso la gratificazione la programmazione di obiettivi raggiungibili
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 Per alunni “lenti”: predisporre verifiche brevi, su singoli obiettivi; semplificare gli
esercizi; consentire tempi più lunghi o ridurre il numero degli esercizi nello stesso
tempo (strategia da scegliere secondo la personalità e lo stile di apprendimento di
ciascuno).
 Per alunni che manifestano difficoltà di concentrazione: fornire schemi o mappe
prima della spiegazione, per aiutare nel selezionare, categorizzare, ricordare,
applicare quanto recepito durante la spiegazione; evidenziare concetti fondamentali
o parole-chiave sul libro o alla lavagna o ancora spiegare utilizzando immagini;
 Prevedere cambiamenti e conseguenti interventi specifici
 Utilizzare materiali strutturati e non (figure geometriche, regoli, flash cards);
 Fornire la procedura scandita per punti o fasi nell’assegnare il lavoro.
 Didattica multisensoriale: uso costante e simultaneo di più canali percettivi (visivo,
uditivo, tattile, cinestesico) per incrementare l’apprendimento
 Tecnologie multimediali (computer, notebook per utilizzare software specifici,
LIM, visualizzazione di filmati o immagini);
 interazione visiva di testi o esercizi (costruzione di testi collettivi);
 costruzione di unità di lavoro informatizzate con possibilità di personalizzarle per il
gruppo classe e utilizzandole in modo flessibile (eventuale consegna agli alunni
copia della lezione o delle attività proposte in formato cartaceo o digitale) utili per
favorire e promuovere l’interazione lasciando spazio alla creatività degli studenti
affinchè realizzino ricerche o unità di lavoro multimediali in modo autonomo,
singolarmente o in piccolo gruppo, favorendo apprendimento costruttivo ed
esplorativo;
 per gli alunni con difficoltà risulta essere uno strumento compensativo la
videoscrittura, la realizzazione di schemi, mappe concettuali e tabelle.
SITI UTILI E SOFTWARE DIDATTICI GRATUITI
 www.ivana.it sito con software didattici gratuiti per italiano, matematica, logica,
geografia…).
 http://www.rodaricentrostudiorvieto.org →esercizi di fantastica. Il progetto
“ESERCIZI DI FANTASTICA” prevede, oltre al materiale teorico di supporto e di
approfondimento, una serie di schede didattiche che fanno riferimento alla
Grammatica della fantasia e sono corredate da esempi tratti dalla produzione
creativa dello stesso Rodari; hanno lo scopo di offrire degli stimoli utili e concreti per
l’attività di animazione in classe. Ogni tecnica è accompagnata da una breve
introduzione teorica e dall’indicazione dei capitoli della Grammatica, cui far
riferimento.
 www.inclusione.it
 www.bo.istruzioneer.it/cts/dsa_sw.php sito con software didattici gratuiti per alunni
con DSA ma utilizzabili anche con alunni in difficoltà di apprendimento.
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 http://cdhs.racine.ra.it/esperienze/esperienze.htm, Materiali, Materiali per la
didattica.
 http://www.airipa.it sito dell’Associazione Italiana per la Ricerca e l'Intervento nella
Psicopatologia dell'Apprendimento (da visitare, in particolare la sezione Materiali,
Materiali utili, altri materiali suggeriti).
 http://www.aifa.it sito dell’Associazione Italiana Famiglie ADHD , Informazioni per gli
insegnanti (strategie che permettono di mantenere l’attenzione e l’attività del
bambino ADHD entro limiti accettabili).
 http://www.coolmath-games.com (inglese) giochi logico matematici, sezione con
giochi per lo studio della lingua inglese (reading e spelling), scienze e geografia.
 http://www.do2learn.com (inglese) sito specializzato su autismo; giochi per imparare
numeri, colori, lessico, con giochi divertenti.
 http://www.eslprintables.com (inglese) The website where English Language
teachers exchange resources: worksheets, lesson plans, activities, etc.
 http://www.onestopenglish.com/ (inglese) come il sito precedente
 http://www.bo.istruzioneer.it/ele/ Software free:
 Raccolta 1&2...reStart Raccolta contenente software per la scuola primaria –
classi 1^, 2^, 3^. Sezioni: per iniziare, italiano (esercitazioni, lettura e scrittura,
comprensione, giochi linguistici), matematica (aritmetica, logica, insiemistica,
problemi geometrici, strategia), storia e geografia, arte e immagine, lingua straniera.
 Raccolta Start3 Raccolta per le classi 4^ e 5^ della scuola primaria e per la
secondaria di I° grado. Sezioni: italiano (grammatica, lettura e scrittura,
comprensione, giochi linguistici), matematica (aritmetica, geometria proiettiva,
strategia, vari), storia e geografia (regioni italiane, Italia, Europa, Africa, Americhe,
Asia, sistema solare, ecc.).
 exelearning.it (per creare testi multimediali)
 cmap.ihmc.us/download ( per fare mappe)
 vozme (consente di leggere un testo in lingua italiana, inglese… e salvarlo in MP3)
 naturalreaders.com (sintesi vocale per lingue straniere)
 imtranslator.com ( traduttore on line, dizionario, sintesi vocale, tastiera virtuale,
correttore ortografico)
 openoffice.org (simile a Word: si sente ciò che si sta scrivendo) per focalizzare le
parole-chiave in un testo: Wordle, WordSift
 Dizionari on line: Wordia, Visuwords, Lexipedia
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Modello tabella per la rilevazione dei BES
Rilevazione dei BES presenti:
Numero
1. Disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)
- minorati vista
- minorati udito
- psicofisici
2. Disturbi evolutivi specifici
- DSA(dislessia, disgrafia, discalculia,…)
- ADHD
- Borderline cognitivo
- Esigenze educative speciali
3. Svantaggio
- Socio-economico
- Linguistico-culturale
- Disagio comportamentale/relazionale
- Problemi di salute
- Difficoltà/disturbo del linguaggio
Documentazione da produrre
 PEI redatti dai GLHO
 PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria
 PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria
Risorse professionali specifiche
Insegnanti di sostegno
 Attività individualizzate e in piccolo gruppo
 Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti,ecc.)
Assistenti alla comunicazione
 Attività individualizzate e in piccolo gruppo
 Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)
Funzioni strumentali per il coordinamento di progetti e laboratori di Didattica inclusiva
Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)
Psicologo dell’età evolutiva
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Coinvolgimento docenti curricolari - Coordinatori di classe o docenti con specifica
formazione
Coinvolgimento personale ATA
 Assistenza alunni disabili
 Progetti di inclusione / laboratori integrati
Coinvolgimento famiglie
 Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva
 Coinvolgimento in progetti di inclusione
Rapporti con A.S.P. TRAPANI - Dipartimento di Salute Mentale e con i Centri di
Riabilitazione C.E.P.A.I.D. E A.I.A.S.









Accordi di programma / protocolli d’ intesa formalizzati su disabilità e B.E.S.
Procedure condivise di intervento sulla disabilità
Procedure condivise di intervento su alunni B.E.S.
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati per la singola scuola
Partecipazione a GLIS e GLHO
Rapporti con le famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico-educativi con prevalente tematica inclusiva
Formazione docenti







Costruzione di spazi didattici
Didattica per l’ inclusione (nuove tecnologie e tecniche cooperative
Gestione della relazione educativa nel gruppo-classe
Progetti personalizzata: disabilità e BES
Didattica interculturale – L. italiana - L2
Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)
Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, disabilità Intellettive,
sensoriali, disturbi del linguaggio e della personalità, ecc)
Punti di forza e di criticità nell’attuazione della Didattica inclusiva
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
Possibilità di strutturare percorsi specifici sulla base di casi presenti nella scuola di
formazione e aggiornamento degli insegnanti
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Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive
Attenzione dedicata all’accoglienza e alla rilevazione delle difficoltà cui rispondere con
pratiche di didattica inclusiva
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Ruolo delle famiglie nella costruzione della storia dell’alunno con BES
Sviluppo di un curricolo attento alla promozione di percorsi formativi inclusivi
Valorizzazione delle risorse presenti nella scuola
Finalizzazione delle programmazioni didattiche di classe all’inclusione
Continuità tra i diversi ordini di scuola
Mancanza di fondi economici per attuare progetti di Didattica inclusiva
Mancanza di ore di compresenza o numero inadeguato di ore di compresenza da
utilizzare per l’inclusione
Poca flessibilità da parte di alcune famiglie nell’attuare procedure per l’individuazione e la
diagnosi dei Bes.
Poca motivazione verso le proposte di formazione sui temi dell’inclusione da parte di
insegnanti e genitori
Svantaggio socio-culturale e chiusura nell’affrontare temi che riguardano le difficoltà dei
propri figli, per timore di acquisire etichette sociali negative o di subire atteggiamenti
discriminanti.
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PIANO DI MIGLIORAMENTO
per l’ anno scolastico 2014-2015
PROGETTARE:
- un incontro per bimestre o quadrimestre con Neuropsichiatra del ASP Dip. Salute
Mentale di Marsala e con Specialisti CE.PA.ID. e A.I.A.S. per confrontarsi sui casi ed
individuare strategie comuni di gestione e intervento inclusivo;
- momenti di verifica e valutazione (durante la programmazione settimanale) per la
rilevazione di disagi, nuove dinamiche comportamentali/relazionali e difficoltà emerse
all’interno del gruppo classe, con particolare attenzione al dialogo con le famiglie.
- elaborazione del PDP in ottica inclusiva- Obiettivi SMART per l’ incremento dell’inclusività
- utilizzo di tecnologie e di strumenti specifici (tra cui strumenti dispensativi, compensativi)
nell’attuazione di interventi di inclusione didattica
- istituzione del GLI (gruppo di lavoro per l’inclusione): insegnanti con ruoli organizzativi di
sostegno all’inclusione (figure di riferimento: Dirigente, insegnanti, psicologo,
neuropsichiatra, collaboratori e assistenti – strutture/ambienti di riferiemento: palestra,
aula/spazio inclusivo, aula informatica, aula laboratoriale, in caso di progetti
extracurriculari locali che possono non far parte dell’edificio scolastico).
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
La scuola inclusiva pone costante attenzione a tutti gli alunni che manifestano qualunque
forma di disagio o difficoltà; tutti noi insegnanti abbiamo il dovere di collocare gli alunni con
BES, supportato da tutto il gruppo classe, al centro del progetto educativo, creando le
migliori condizioni per l’ inclusione, con l’ obiettivo centrale di garantire il massimo sviluppo
delle potenzialità che qualunque alunno/individuo possiede.
Fino allo scorso anno scolastico abbiamo attuato l’individualizzazione dei percorsi di
apprendimento, talvolta senza un’adeguata consapevolezza di Bes presenti nel nostro
contesto scuola/classe e senza prestare la giusta attenzione a strumenti, strategie e
risorse disponibili.
La scuola inclusiva ha il dovere di attuare la personalizzazione, intervenendo prima sul
contesto, poi sul singolo alunno con BES e sfruttando tutte le risorse a disposizione, tra cui
per prima “risorsa” gli alunni.
Dopo aver valutato attentamente le risorse presenti e le reali difficoltà, attraverso il
supporto dello Psicologo dell’età evolutiva, del Neuropsichiatra di riferimento e, dove
necessario, degli specialisti dei centri riabilitativi presenti nel Territorio; ciascun team di
insegnanti potrà progettare percorsi personalizzati e utilizzare strategie specifiche, tra cui
misure dispensative e/o compensative, strumenti tecnologici e consultazione siti con
software appropriati, in grado di motivare l’impegno scolastico di tutti e creare nuove forme
di apprendimento e LIM per attuare una didattica interattiva.
Attori del gruppo GLI (gruppo di lavoro per l’inclusione):
- funzione strumentale
- referente alunni stranieri
- GLH Operativo
- docenti curriculari con specifica formazione
- referente dei docenti curriculari coinvolti
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Compiti del referente alunni stranieri e della Funzione strumentale Area 5:
• protocollo accoglienza
• coinvolgimento delle famiglie;
• contatti, coordinamento e iniziative sul territorio
• progetti specifici di recupero e sostegno
• incontri con Enti Locali per confrontarsi su alcuni casi presi in carico
Compiti e funzioni del GLI
• Analisi della situazione complessiva (alunni e insegnanti)
• Monitoraggio dei vari gruppi di lavoro del Circolo
• Riunioni del gruppo H
• Contatti con i servizi
• Condivisione informazioni sulle normative vigenti
In questo anno scolastico verrà costituito il GLI (Gruppo di Lavoro per l'Inclusione)
composto da: funzione strumentale sull'inclusione, referente stranieri, un rappresentante
per ogni interclasse, un rappresentante per le scuole dell’infanzia, docenti di sostegno, un
rappresentante dei genitori, un rappresentante Asp e uno per ogni Ente Locale.
• rilevazione dei BES presenti nella scuola;
• eventuale somministrazione di screening per l’individuazione di DSA(psicopedagogista di
riferimento della scuola), in accordo con le famiglie interessate;
• raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi di inclusione;
• focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie e sulle scelte
metodologiche di gestione delle classi;
• rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola;
• raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi;
• elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività
• analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica, operati
nell’anno e formulazione di un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche,
istituzionali e non, per incrementare il livello di inclusività generale della scuola nell’anno
successivo.
Inoltre il Gruppo di lavoro per l’inclusione costituisce l’interfaccia della rete dei servizi
sociali e sanitari territoriali per l’implementazione di azioni di sistema (formazione,
tutoraggio, progetti di prevenzione, personalizzazione del percorso educativo
monitoraggio, ecc.).
Il GLI si riunirà tre volte l' anno e sarà coordinato dal Dirigente scolastico o da un suo
delegato. In corso d'anno si potranno strutturare percorsi specifici di formazione e
aggiornamento degli insegnanti. In collaborazione con le scuole della rete “Insieme per
aiutarli” con lo scopo di sensibilizzare gli insegnanti nei confronti di questo tema,
individuare le difficoltà legate ai DSA, fin dalle prime fasi di apprendimento e i Bes in
generale, in modo da monitorare il fenomeno e progettare percorsi di continuità verticale
tra tutte le scuole, coinvolgendo Enti, istituzioni e famiglie, con informazioni ed
orientamenti.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
- Interventi individuali per alunni che necessitano di strategie d’intervento specifiche
(CAA, metodi e programmi specifici, programma TEACCH, ecc)
- Interventi frontali per gli alunni con gravi disturbi dell’ attenzione
- Lavoro strutturato in piccolo gruppo, anche per classi aperte
- Progetti extracurriculari di ippoterapia, arte terapia, ecc.
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Ruolo delle famiglie
La partecipazione delle famiglie alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività
educative avviene attraverso la figura del rappresentante di classe e dei genitori coinvolti.
I genitori possono partecipare ad iniziative di formazione relative ai DSA e alle varie forme
di disagio o difficoltà.
La scuola valuta in base a quattro criteri fondamentali:
 progresso (utilizzando il riferimento a situazioni precedenti dell’alunno),
 confronto (con l’andamento della classe o di gruppi più estesi),
 padronanza (utilizzando il riferimento a un livello prefissato di abilità);
 svantaggi (svantaggi sociali e/o familiari dell’alunno).
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi
inclusivi
Si procederà con un’attenta valutazione degli alunni con BES e con la strutturazione della
programmazione curricolare alla luce dei dati emersi, per attuare una concreta didattica
inclusiva.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei
progetti di inclusione
Le risorse aggiuntive provengono in genere dagli enti locali (Comune, Provincia, Regione)
a seguito di specifica progettazione della scuola: Progetto Stranieri, Fasce Deboli,
Assistenza Educativa, etc.
Le risorse sono distribuite in relazione alle esigenze emerse in sede di verifica e
valutazione.
Norme di riferimento




DPR.275/99
DPR.170/10
Linee Guida D.M.12/07/11
Direttiva Ministeriale 27/12/12.
DPR.275/99
Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi
dell'art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59
DPR.170/10
LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 – Nuove norme in materia di disturbi specifici di
apprendimento in ambito scolastico
DIRETTIVA MINISTERIALE DEL 27/12/12
Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale
per l’inclusione scolastica.
1. Fornisce le indicazioni alle scuole per la presa in carico di alunni con Bisogni Educativi
Speciali (BES).
2. Definisce le modalità di organizzazione, le funzioni e la composizione del personale dei
Centri Territoriali di Supporto (CTS).
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