Relazione Cristina Martini

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Relazione Cristina Martini
Cristina Martini
Relazione Polonia Bielsko-Biala
3m
(Buon Giorno)
Siamo una classe appena formata dove due sezioni diverse si sono riunite
in una sola quindi questo viaggio è stato spettacolare ed è arrivato nel
momento più indicato perché ci siamo conosciuti e amalgamati bene.
Purtroppo non tutta la classe, sono partiti solo 16 di noi su 22.
Questo viaggio ha dato risultati molto positivi e tra tutti noi si è
instaurato uno stretto rapporto di amicizia e collaborazione.
Siamo partiti da Orio al Serio, accompagnati dalla professoressa
Borgonovo (insegnante di storia dell’arte) e dal professor Cadelli
(insegnante di tedesco).
Il viaggio in aereo è andato tutto bene e siamo arrivati in anticipo di 20
minuti all’aeroporto di Katowice (sud ovest della polonia).
Dall’aeroporto un MEGA pullman (è già tanto se ci siamo entrati tutti…
pensavamo che le valige sarebbero rimaste lì) ci ha portati a scuola.
Eravamo un po’ stretti ma comunque sia, siamo arrivati, cantando sigle di
cartoni e canzoni varie.
L’attesa, la curiosità e anche un po’ di timore era forte fra tutti quanti,
non conoscendo ancora chi ci avrebbe ospitato e cosa avessero
organizzato per quei giorni del nostro soggiorno.
Giusto il tempo di sentire un po’ il programma della settimana dalla
direttrice polacca e sono arrivati i corrispondenti, che ci hanno portato
con se a casa e così facendo ci siamo divisi tutti, anche dai nostri
professori.
Il mio corrispondente si chiama Rysard, mi sono trovata davvero bene con
lui e la sua famiglia, molto ospitale e carino anche nei modi, infatti a
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pagare ci pensava sempre lui in tutte le occasioni, perciò ho un annuncio
sconvolgente! UDITE UDITE ! A differenza di molti ragazzi italiani in
Polonia la galanteria esiste ancora! (sconvolti eh?). Anche la famiglia è
stata gentilissima ospitandomi a casa loro con le migliori attenzioni, e a
proposito di casa… che casa! La stanza dove dormivo era enorme con tanto
di salottino e bagno con la yacuzzi… figuriamoci poi se avrei voluto
tornare in Italia!
Comunque tralasciando il capitolo “casa fantastica”, l’affiatamento con i
polacchi è stato molto coinvolgente, al meno per quanto mi riguarda, non
c’è stato giorno in cui non mi sia divertita in loro compagnia.
Alla prima occasione in cui ci siamo ritrovati tutti quanti, ognuno ha
espresso le proprie opinioni e tutti quanti erano entusiasti, sia della
sistemazione che dell’intesa con il proprio corrispondente.
Il giorno dopo il nostro arrivo ci siamo svegliati con il paesaggio tutto
innevato. Poi ci hanno portati al biliardo e dopo siamo andati in un pub
dove ci siamo ritrovati anche con gli altri gruppetti della classe.
la giornata che più ci preoccupava era Domenica perché era il giorno con la
famiglia. Però è andato tutto liscio, ho provato delle specialità polacche
che per fortuna mi sono piaciute. Poi con Rysard siamo andati in un locale
orientale dove c’erano anche Alessandro, Claudio, Ilaria, Aglaia e i loro
ospiti. Noi eravamo sempre insieme perché i nostri corrispondenti erano
amici e quindi dove andava uno andavano tutti. Il posto era molto bello, ci
hanno fatto provare diversi the di vari gusti (cioccolato, nocciola, vaniglia,
fragola, limone ecc), inoltre ci dovevamo sedere per terra su cuscini senza
scarpe e incredibile a dirsi riuscivamo ancora a respirare senza svenire!
Eheh.
Di sera con tutta la classe siamo tornati nel pub.
Lunedì siamo andata a scuola dove abbiamo assistito a delle lezioni,
ovviamente in inglese, e abbiamo avuto a
nice english conversation
con i
studenti polacchi che c’interrogavano sull’Italia, poi nel pomeriggio siamo
andati ad Auschwitz (i polacchi non sono venuti con noi, infatti
sull’argomento non si sono molto aperti). Siamo andati un giorno in cui
faceva incredibilmente freddo, però purtroppo ho percepito più freddo
nel vedere ciò che resta, le foto e i documenti della barbarie dei nazisti,
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che all’esterno nel passare da un edificio all’altro. Auschwitz è oggi
visitabile perché rimanga per sempre un segno della crudeltà dimostrata
dall’uomo, alla quale non si dovrà mai più arrivare. Dentro di me non riesco
a comprendere come si possa essere così disumani da pensare a uno
sterminio di massa solo per la convinzione assurda che una razza sia
meglio di un’altra. L’unica cosa della visita che mi è dispiaciuta è che dopo
avere letto libri, visto film e ascoltato ai racconti dei testimoni, penso
che Auschwitz sia troppo “museizzato”. Anche se pur intense, le
impressioni provate non sono state tanto intense come mi aspettavo.
Martedì: sveglia presto per andare alle miniere di sale: davvero
impensabile come si nascondano spazi incredibilmente grandi e
meravigliosi sotto i nostri piedi! Mi hanno impressionato soprattutto la
bellissima chiesa con i lampadari, e le diverse statue, tutte di sale. Ma
quanti scalini per raggiungerli… meno male che per la salita c’era
l’ascensore! Dopo la mattinata in miniera al pomeriggio c’è stata la visita a
Cracovia o per meglio dire Krakow (in polacco). Si è dimostrata una
meravigliosa città, purtroppo un po’ rovinata dalla pioggia e dal freddo.
Mercoledì: siamo tornati a scuola, ci siamo divisi in gruppi e grazie a una
cooperazione con gli amici polacchi, abbiamo messo in luce i vari aspetti e
differenze tra la Polonia e l’Italia aiutandoci con dei cartelloni.
Nel pomeriggio siamo ritornati con tutta la classe nel locale orientale e
poi la sera siamo andati al bowling e poi pub (dove se no?).
Giovedì: siamo anche andati a fare un giro tra gli incredibili boschi
polacchi, ed essendo in autunno era spettacolare poter osservare i diversi
colori prodotti dalle foglie degli alberi. Praticamente sembrava un bosco
dorato davvero molto bello e suggestivo.
Da lì siamo saliti anche in montagna con una funivia doveva c’era un
meraviglioso panorama e si vedevano tutte le case piccoline e i boschi… o
almeno sarebbe stato bello vederli, invece abbiamo visto solo nebbia,
nebbia e ancora nebbia. Eheh…
La sera ci siamo ritrovati tutti, professori e ragazzi, in un ristorante
abbiamo cenato e poi ritornati al pub.
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L’unica pecca è stato proprio l’ultimo giorno. La sera avevamo la festa
d’addio in un bellissimo chalet-ristorante. Però i nostri corrispondenti
hanno deciso all’improvviso di andare (indovinate dove ma si.. esatto!!
Sempre lì) al Pub... così facendo ci siamo divisi dai prof e da alcuni nostri
compagni per divergenze varie ma nonostante tutto è stata una serata
divertentissima.
Venerdì: partenza
Mi è davvero dispiaciuto dover ritornare. La famiglia molto carina per la
mia partenza mi hanno anche fatto dei regali ed esilarante è stato il mio
discorso in polacco preparato con Rysard per ringraziarli.
E alla fine quando siamo saliti sul pulmino che ci portava a Katowice ci
sono state le mie tipiche lacrimucce.
In poche parole ci alternavamo ogni giorno con alzatacce nei mattini gelidi
per andare alle gite e seratine nei pub.
Poi varie volte siamo andati a mangiare in ristoranti, dove si pensa che,
essendo in un paese straniero, come minimo un piatto tradizionale sia
d’obbligo… e invece no “ allora per lui un piatto di pasta al pesto per lei
una pizza 4 stagioni e per me una pizza margherita grazie”.
Inoltre siamo andati anche al centro commerciale, mitico, “SFERA” dove
c’era anche un locale con biliardi e pista da bowling.
Come ho detto inizialmente questo è stato un viaggio davvero incredibile,
a livello di classe ci siamo uniti sempre di più e grazie ai consigli della Zia
Lella e alle battute di Alessandro il viaggio è stato meraviglioso dall’inizio
alla fine, anche nonostante il freddo. Pensate che non si poteva uscire
senza maglioni, sciarpa cappello e guanti, mentre i ragazzi polacchi
uscivano in maglietta e giacca o solamente con la felpa.
La città Bielsko-Biala non è tanto grande ma è abbastanza carina, almeno
per quello che abbiamo potuto osservare.
Oltre tutto abbiamo arricchito il nostro lessico di parole in polacco… ok,
forse è meglio non dirle proprio tutte... in fondo abbiamo frequentato
degli adolescenti con il loro linguaggio e i loro intercalari!
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Spero che ci siamo altri viaggi d’istruzione come questo e devo
ammettere che la Polonia mi sia rimasta nel cuore e spero di
tornarci presto.
Però prima ancora di pensare al prossimo viaggio dobbiamo
concentrarci sull’arrivo dei nostri corrispondenti in Italia ad
Aprile e che dovremo assolutamente accogliere nel miglior modo
come, d’altra parte, hanno fatto loro con noi.