debutta fra i fiori il primo temporary shop
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debutta fra i fiori il primo temporary shop
Periodico della Camera di commercio di Bologna Novembre 2009 commercio Debutta fra i fiori il primo temporary shop Sotto le Due Torri è arrivato il primo temporary shop. Nonostante l’altisonante definizione inglese, il temporary shop non è che un negozio a tempo. Un negozio di cui si sa già che vivrà poco, da qualche settimana a qualche mese. Poi scomparirà. Per la storia, il temporary shop nasce a Londra nel 2003. E da lì si diffonde in tutta Europa. A Milano, ad esempio, questa modalità commerciale si è diffusa rapidamente assumendo molte forme, spesso con marchi importanti che così testano i mercato. Qualcuno infatti ha detto che il temporary shop è più economico di una campagna pubblicitaria e meno costoso di un negozio tradizionale. Si tratta quindi di un canale di vendita alternativo, che punta a suscitare un effetto sorpresa, una nuova curiosità nel pubblico e a concentrare le vendite in un periodo ben definito. D’altra parte, in un contesto generale di crisi economica, questa formula commerciale può costituire un modo innovativo per presentare nuovi prodotti e ser vizi in grado di intercettare il consumatore e contrastare il calo significativo delle vendite. Va anche sottolineato che in città, in particolare in centro storico, sono molti i negozi vuoti e quindi un temporary shop può essere l’occasione per tenere aperti locali commerciali in attesa di un inse- diamento più stabile. E poiché sappiamo bene che qualche serranda abbassata in qualsiasi strada la impoverisce ed apre la via al degrado, non si può che vedere con favore il diffondersi di questo nuovo trend commerciale. Il primo locale con le caratteristiche del temporary shop è aperto da fine ottobre in via Farini 32 ed è il ‘Romanò temporary shop’ che resterà aperto fino alle Marco Piana Feste. Molto noto a Bologna, il titolare Marco Piana spiega che il problema principale per l’avvio di un negozio di questo tipo è la normativa amministrativa esistente. <Leggi che permettono il temporary shop ci sono solo nel Lazio e in Lombardia, da noi non ci sono ancora>. Come ha deciso di fare questo ‘esperimento’? <E’ stata una scelta mia perché ho trovato una posizione che mi interessava per un periodo breve>. E il problema dei permessi? <E’ la difficoltà principale. Devi chiedere tutti i permessi, sia che tu apra per tre mesi che per, ad esempio, dieci anni. Quello che stiamo chiedendo alle autorità è avere una normativa più agevolata che permetta ai commercianti di trovare lo spazio e aprire immediatamente>. Ora come funziona? <Oggi devi aspettare trenta giorni prima di aprire una attività. Così anch’io ho dovuto attendere e un mese se ne va così. Bisogna lavorare per trovare un’alternativa più rapida perché può essere un’opportunità per gli operatori commerciali. Se uno vuol fare un sondaggio su una zona commerciale della città, su un quartiere, trova uno spazio e fa una prova per tre mesi. Su questo vorremmo trovare una soluzione che possa agevolare il commercio>. E dopo Natale che farà? <Ho dovuto lasciare il locale sotto il Pavaglione e sto cercando un negozio con determinate caratteristiche. Ma visto che non l’ho ancora trovato, ho deciso di fare da ‘testa di ponte’ per l’Ascom aprendo un temporary shop. E non sono pentito>. • 13