tecnologia rivoluzione industriale

SINTESI RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
RIV.INDUSTRIALE RAPPRESENTA UNA SVOLTA NEL CAMMINO DELLA STORIA
DELL’UOMO: LA MACCHINA CAMBIA IL MODO DI ORGANIZZARE E VIVERE IL
LAVORO.
1. LA PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE AVVIENIE NEL CORSO DEL 1700 IN
INGHILTERRA.
.
2. L’ELEMENTO TECNICO CHE HA FAVORITO L’AFFERMAZIONE DELLA 1 RIV. INDUSTR. E’
LA MESSA A PUNTO DELLA MACCHINA A VAPORE.
LE PRIME MACCHINE A VAPORE SI APPLICANO IN CAMPO MINERARIO, POI IN
CAMPO TESSILE, SUI TELAI E SUCCESSIVAMENTE NEI TRASPORTI E NEI DIVERSI
SETTORI PRODUTTIVI.
3. L’ACCIAIO E’ IL MATERIALE CHE PERMETTE LA COSTRUZIONE DELLA MACCHINA A
VAPORE.
4. L’ACCIAIO E’ UNA LEGA METALLICA (FERRO+CARBONIO) E DERIVA DA UN’ALTRA
LEGA FERRO-CARBONIO, LA GHISA .
5. DURANTE IL XIX SECOLO SI ASSISTE A UN GRANDE PROGRESSO DELLA SCIENZA E
DELLA TECNOLOGIA, CHE PORTA ALLA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE.
6. LA SCOPERTA TECNICA DELLA 2 RIV. INDUSTR. E’ IL MOTORE A SCOPPIO.
UNA NUOVA FORMA DI ENERGIA CARATTERIZZA LA SECONDA RIV.INDUSTR.: L’
ENERGIA ELETTRICA.
INVENZIONI INNOVATIVE LEGATE ALL’USO DELLA CORRENTE ELEtTRICA SONO LA
PILA. LA DINAMO, LA LAMPADINA AD INCANDESCENZA.
7. L’AUTOMOBILE FORD MODELLO T RAPPRESENTA L’OGGETTO SIMBOLO DELLO
SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO DERIVATO DALLA 2 RIV.INDUSTRIALE.
8. L’AUTO FORD MODELLO T ERA ASSEMBLATA IN 93 minuti, GRAZIE AL METODO DELLA
CATENA DI MONTAGGIO.
9. LA CATENA DI MONTAGGIO E’ UN PROCESSO DI ASSEMBLAGGIO DI OGGETTI
INDUSTRIALI (APPLICATO PER LA PRIMA VOLTA NEL 1908 NELL’ INDUSTRIA
AMERICANA FORD) TESO AD OTTIMIZZARE IL LACORO DEGLI OPERAI E RIDURRE I
TEMPI DI PRODUZIONE.
10. LA ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO NELLA 2 RIV.INDUSTRIALE SI BASA SULLE IDEE
TEORICHE DI TAYLOR .
11. UN FATTORE SOCIALE
L’URBANESIMO.
DERIVATO
DALLA
RIVOLUZIONE
INDUSTRIALE
E’
12. LE CITTA’ INTERESSATE DALLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE VEDONO IN POCHI ANNI
AUMENTARE ENORMEMENTE IL NUMERO DEGLI ABITANTI, SENZA OFFRIRE ADEGUATE
SISTEMAZIONI.
13. SI TRASFORMANO I NUCLEI URBANI ANTICHII FRAZIONANDO LE ABITAZIONI ESISTENTI
IN PARTI MALSANE, SENZA AREAZIONE, CON SCARSO IGIENE: “CASE CANTINA”,
“CASE ALLOGGIO”, “CASE RICOVERO”, OPPURE
14. IN PERIFERIA SI EDIFICANO QUARTIERI CON SCARSA CURA EDILIZIA CON TIPOLOGIE
ABITATIVE TIPO “BACK TO BACK”.
15. L’EDIFICAZIONE DEI VILLAGGI INDUSTRIALI E’ VOLUTA DAGLI STESSI IMPRENDITORI
LEGATI ALLE IDEE DEL “SOCIALISMO UTOPISTICO”.
IL VILLAGGIO INDUSTRIALE
ESPRIME UNA ARTFICIOSITA’, UNA STRUTTURA
GERARCHICA FRA LE TIPOLOGIE ABITATIVE, HA SEMPRE COME PUNTO DI MAGGIOR
INTERESSE EDILIZIO E TECNOLOGICO LA FABBRICA E I SUOI IMPIANTI, ESPRIME NELLA
SUA ORGANIZZAZIONE LA GESTIONE DELLA VITA E LA STRATIFICAZIONE SOCIALE DEI
SUOI RESIDENTI DALLA NASCITA ALLA MORTE.
I VILLAGGI INDUSTRIALI ITALIANI PIU’ SIGNIFICATIVI SONO “CRESPI D’ADDA” VICINO
A BERGAMO, “VILLAGGIO LEUMANN” A TORINO, “LANEROSSI” A VICENZA.
CARTINA DI CRESPI D’ADDA

CASE OPERAI

SERVIZI: chiesa, negozi,
centrale elettr.,chiesa


FABBRICA
CIMITERO
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CASA FAMIGLIA CRESPI
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FIUME ADDA

CASE DIRIGENTI