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DENTRO IL RACCONTO 4) Le cattive compagnie A conclusione del lavoro sull’appartenenza al gruppo, sviluppato nel file Un lavoro di gruppo (nella sezione Dentro il racconto), avviate una riflessione sulle “cattive compagnie” e sul mantenere la propria identità e la capacità di pensare con la propria testa anche quando si vuol far parte di un gruppo. Non pensate che questi siano riflessioni troppo difficili per bambini del primo biennio della scuola primaria: è proprio ora che si sta formando la loro personalità ed è importante che fin da subito imparino a esprimere un personale giudizio su ciò che fanno gli altri, senza accettarlo supinamente. Vi viene in aiuto anche il racconto, sia con la figura del piccolo Puzzolo, che si rifiuta di seguire alcuni comportamenti dei puzzovillani fino a ribellarsi e a “uscire” dal gruppo, sia il personaggio di Prima Vera, che con il suo esempio riesce a far cambiare anche gli altri abitanti della città. Pinocchio è un altro racconto dove viene ribadita l’importanza di non adeguarsi ai comportamenti delle cattive compagnie. Proponete ai vostri alunni di fare un gioco in palestra, che oltre a essere divertente può essere utile per rafforzare la capacità di credere in se stessi. Osservate attentamente durante il gioco l’atteggiamento dei singoli bambini, sia quando sono in gruppo, sia quando giocano come singoli individui, per coglierne spunti che permettano di interpretarne il carattere e la personalità. Il gioco prevede due tipi di giocatori: le “cattive compagnie” e le “persone libere”. Spiegate che nella realtà le “cattive compagnie” sono coloro che non solo fanno delle azioni sbagliate, per esempio non rispettano le regole della classe, ma vogliono fare in modo che anche gli altri si comportino in maniera sbagliata. Per uscire dal gruppo bisogna volerlo, ci si deve allontanare dal gruppo, magari con l’aiuto di chi invece rispetta le regole. Il gioco simula la situazione: fate in modo che sia chiaro che i bambini che impersoneranno le “cattive compagnie”, non sono veramente dei “cattivi compagni”, ma che fingono per gioco. Si gioca in palestra o in un cortile abbastanza ampio e senza ostacoli che possano creare pericoli. Il campo di gioco non deve essere eccessivamente grande, in modo che sia relativamente facile catturare una “persona libera”. Puzzolo e la discarica abusiva © Copyright 2010 RCS Libri, Fabbri Editori - Tutti i diritti riservati VIII - 1 DENTRO IL RACCONTO ① Un gruppo di quattro bambini impersonerà la “cattiva compagnia”: essi devono correre tenendosi sempre per mano in modo da formare una catena aperta. ② Quando trovano una “persona libera”, l’alunno a una delle estremità della catena lo deve toccare: a quel punto la “persona libera” si deve immobilizzare, mentre gli altri lo circondano chiudendo la catena e dando vita a un girotondo. ③ Il bambino catturato diventa parte della “cattiva compagnia”, e quando il girotondo si apre egli deve correre per mano con i compagni, disponendosi a una delle estremità della catena. Le “persone libere”camminano o corrono per il campo di gioco, cercando di non farsi prendere dalla “cattiva compagnia”. I bambini catturati possono farsi liberare se durante il gioco dichiarano a voce alta che vogliono uscire dalla “cattiva compagnia”: in questo caso, durante il girotondo, una “persona libera” deve riuscire a toccarlo sulla testa e, dicendo a voce alta il nome del bambino da liberare, annuncia “Io ti libero!”; questi può così uscire dalla compagnia. Il girotondo allora si apre per formare nuovamente la catena aperta e il gioco riprende. Se la catena diventa più lunga di 6 bambini, 4 di essi si staccano così da formare due catene. A questo punto nel campo di gioco scorrazzeranno due “cattive compagnie”. L’attività è importante per rafforzare negli alunni l’idea che è possibile slegarsi da gruppi dei quali non condividano le regole e i princìpi. Puzzolo e la discarica abusiva © Copyright 2010 RCS Libri, Fabbri Editori - Tutti i diritti riservati VIII - 2