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notiziario dell’Associazione ONLUS ALCLI “Giorgio e Silvia” per la lotta contro le leucemie e neoplasie ematologiche e solide dell’infanzia e dell’adulto
Anno IV - N 17 gennaio - marzo 2009 - trimestrale - Reg. Tribunale di Rieti N. 11/04 dell’11/01/05
1709
Trimestrale di informazione socio
culturale a distribuzione totalmente
gratuita
“Pasqua: un morire per donare la vita”
COME DESTINARE IL 5X1000 ALL’ASSOCIAZIONE ONLUS ALCLI “ GIORGIO E SILVIA”?
Sul modello di dichiarazione dei redditi 2009 per l’anno 2008 (CUD, 730 e Unico) firma nell’apposito
spazio e indica il nostro CODICE FISCALE
90028400571
RICORDIAMO CHE ...
- è consentita una sola scelta di destinazione;
- l’indicazione del codice fiscale è fondamentale;
- il 5x1000 non sostituisce l’8x1000, le due scelte non sono alternative.
GRAZIE PER IL VOSTRO CONTRIBUTO.
ALCLI
di Lucio Boldrin
PASQUA: UN MORIRE PER DONARE LA VITA
Nel tourbillon di notizie di morte che i mass media ci buttano in faccia, quelle
più edificanti sembrano passare sempre più di nascosto. Eppure notizie
“positive” o che almeno ci fanno riflettere su cosa significa vivere i veri valori
dell’esistenza esistono. Proprio una di questa ha attirato la mia attenzione in
questi mesi. La notizia rilanciata sulle agenzie è scarna: P. B., in provincia di
Treviso, 38 anni, è morta ieri di un cancro che le era stato diagnosticato
diciannove mesi fa. Ma lei, incinta, prossima al sesto mese, aveva deciso di
non fare la chemioterapia per non danneggiare il bambino. Il figlio è nato,
sano. Si chiama Nicola, oggi ha 17 mesi. La donna lascia lui, un’altra figlia e
il marito […].
La storia di Treviso è rara nelle cronache, ma non unica. Accade qualche volta
che una donna incinta alla notizia di una malattia mortale scelga, fra sé e il
figlio, la vita del figlio. È una scelta che oggi a molti appare incomprensibile.
Addirittura provocatoria e inopportuno il parlarne, quasi che in tempo di “diritto
alla salute” rinunciare a curarsi per una gravidanza fosse roba da integralisti, o
da matti. In tempi in cui un esame dubbio basta a consigliare l’aborto, sfidare
un cancro per un figlio appare un pericoloso estremismo.
Ma proviamo a guardare a questa storia senza ideologia. C’è una donna
che aspetta un bambino. Ne ha già avuta una, dunque sa cos’è un figlio. Ne
ha già anche perso uno in grembo, aggiunge fuggevolmente la cronaca,
e dunque sa cos’è aspettare, chiamare per nome un bambino che poi non
arriva. Con queste due memorie addosso, al sesto mese si sente dire: hai
un cancro, curati o morirai. Deve essere stata una notte lunghissima, le notti,
davanti a certe scelte, sono eterne. Con il ricordo di quella figlia già avuta:
bella, ridente. Con il lutto ancora tagliente dell’altro, che non era arrivato. E
sentendosi addosso, ora riconoscibile, un nemico mortale. Quanto vantaggio
aveva il cancro?
Certo, tre mesi persi gli avrebbero assicurato la vittoria. Ma, la memoria del
parto, della bambina, dei suoi occhi, infine decidono. Non può rinunciare
a uno che avrà quegli occhi, a nessun costo. Farà solo le cure che non
nocciono a lui. Lui, quel figlio, la morte e la malattia non lo devono toccare.
Lui, sua madre vuole metterlo in salvo. Il buio che la insegue, non lo prenderà.
Fino al parto, che lunghi giorni in quel piccolo paese del Trevigiano. La vita
che prosegue quieta con le parole di sempre, attorno: e lei, con la morte e
la vita addosso, insieme. La vita che nel ventre già scalcia. La morte che si
annuncia coi suoi sordi avvertimenti (temeva a tratti, la madre, che la morte
potesse essere più veloce?).
Poi, è nato. «Tre chili!» le avranno detto sorridendole. L’avrà preso fra le braccia,
in una tacita premurosa verifica: la morte, bambino, proprio non ti ha toccato.
Poi, di corsa, alla sua guerra. Un’estenuante guerra durata 17 mesi. Sperando
di farcela ancora. Combattendo di più, per quegli occhi fiduciosi addosso.
Poi, la nemica ha vinto. Terrea, è arrivata. E forse lei lo sapeva, dall’inizio, che
così sarebbe andata. Ma aveva scelto. Il bambino, non sarebbe stato preso.
Morire così, senza che in molti, in questi tempi di anime arrese, capiscano.
Morire non del tutto, lasciandosi indietro un figlio coi tuoi occhi e il tuo sorriso.
Pasqua è anche in queste storie di oggi, dove la morte non è l’ultima parola
di Dio ma l’inizio di una nuova vita. Auguri di cuore a tutti e che il valore della
vita prevalga sempre sull’ombra di morte che spesso ci circonda e ci ridoni il
sorriso del sole luminoso della pasqua del Risorto.
P.S.: In seguito ad alcuni fraintendimenti nati, causa di un refuso di stampa, sul numero 15/08 della nostra rivista “Un
fiore per la vita”, desidero chiarire che la mia posizione per quanto riguarda l’aborto e l’eutanasia è pienamente
in accordo con quanto insegna la dottrina della Chiesa che esclude la soppressione della vita in ogni caso, pur
stando vicino a chi vive questi drammi e questi momenti di sofferenza. Mi scuso con quanti possano essersi sentiti
offesi o feriti dalle frasi malamente riportate.
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Editoriale
PASQUA: UN MORIRE PER DONARE LA VITA
di Lucio Boldrin
ALCLI
LA CERTEZZA È…
di Santina Proietti
ALCLI
5X1000…VOLTE GRAZIE
di Emilio Garofani
Medicina e scienza
APPARATO DIGERENTE: ...
di Catuscia Rosati
Medicina e scienza
IN CAMMINO AL FIANCO DEL PAZIENTE
redazione ALCLI
Medicina e scienza
PORT-A-CATH
di Catuscia Rosati
Medicina e scienza
1 Testimonianze
9
7 GENNAIO 2009
3 Testimonianze
10
IL MIO INCONTRO CON L’ALCLI
di Elisabetta
4 Volontariato
11
LA CARTA DEL VOLONTARIATO (III° parte)
di Fabrizio Pacifici
5 Volontariato
12
INTERVISTA AD UN REATINO D’HOC...
redazione ALCLI
6 Volontariato
13
SAN VALENTINO: LA FESTA DELL’AMORE
redazone ALCLI
7 Normative
14
LEGGE 104/1992
di Federico Fiocco
8 Manifestazioni
15
Appuntamenti
16
LA SALUTE VIEN MANGIANDO
redazione ALCLI
N 17 - anno IV
gennaio - marzo
direttore responsabile
Lucio Boldrin
capo redattore
Emilio Garofani
redazione
Fabrizio Pacifici
Francesca Ulizio
Giusy Orsolillo
Luca Evangelista
Catiuscia Rosati
Stefano Martellucci
Serena Micantonio
segreteria
Via Ticino, 22
tel e fax 0746.271672 - 252056
www.alcli.it
[email protected]
foto di copertina: Paolo Evangelista
chiuso il tipografia il 31 Marzo 2009
Agiamo secondo il nostro cuore
e nessuna forza soprannaturale potrà mai
fermarci...
Il consiglio direttivo dell’ALCLI:
presidente
Santina Proietti
vice presidente
Emilio Garofani
consiglieri
Don Fabrizio Borrello
Stella Cornacchiola
Patrizia Imperatori
Fabrizio Pacifici
Carla Petrangeli
Luciana Principi
Francesco Puglielli
presidente onorario dell’ALCLI
P. Lucio Boldrin
finché siamo noi stessi, siamo immortali,
quando non sappiamo più chi siamo,
siamo polvere.
ALCLI
di Santina Proietti
LA CERTEZZA È… CHE ABBIAMO BISOGNO DI TE…
Corso di formazione in cure Palliative
Lavorare insieme, confrontarsi ogni giorno con altre associazioni di malati
oncologici presenti sul territorio regionale e nazionale ci ha aiutato, oltre che
a sviluppare una nuova cultura della solidarietà, a creare una rete di sostegno
rivolta al malato e alla sua famiglia. All’interno di questa rete vi è l’assistenza
domiciliare gratuita ai malati oncologici in fase avanzata, che grazie ad
un’equipe di medici, infermieri e volontari che si occupano delle cure palliative
ha assistito fino ad oggi circa 300 malati. In realtà però la cultura sulle cure
palliative è poco sviluppata. Spesso a questo termine non è attribuito il giusto
significato, anzi si considera “ palliativo” ciò che non ha peso terapeutico. In
realtà la medicina palliativa assiste in modo totale i malati terminali.
“Curare quando non si può guarire” è lo slogan che contraddistingue la
medicina palliativa, la quale interviene quando la medicina ripartiva,
chemioterapica o radioterapica che sia, risulta non essere più efficace.
Per la persona malata però c’è ancora tanto da fare, l’obiettivo predominante
diventa il controllo del dolore, degli altri sintomi fisici e psichici, dei problemi
emotivi, spirituali e sociali che sono di fondamentale importanza.
Lo scopo delle cure palliative è il raggiungimento della migliore qualità di
vita per i pazienti e per le loro famiglie. Il medico l’infermiere, il volontario
sono tutti chiamati ad esser parte attiva delle cure palliative mediante un
lavoro di èquipe che deve essere attuato da ciascuno con i mezzi che ha
a disposizione, umani e professionali. Nel trattamento ed assistenza di un
paziente oncologico in fase avanzata, bisogna tener conto che i malati sono
differenti tanto quanto le malattie, ognuno può trovarsi in uno stadio diverso
dall’altro e ognuno reagisce in modo differente.
E’ necessario quindi valutare singolarmente le esigenze di ogni malato ed
offrire cure e sostegno idonei, informazioni utili e ridurre lo stress sia del malato
sia della famiglia. Difficile quindi il compito di chi assiste a domicilio il paziente
oncologico poiché incontra persone depresse e ansiose. La disponibilità e la
motivazione non bastano per accompagnare malati così difficili e sofferenti.
Per questo l’ALCLI ha la necessità di formare continuamente i propri volontari
e ha sempre bisogno di nuove forze.
L’ALCLI ha bisogno anche di te.
L’ALCLI, riconosciuta Associazione istituzionalmente accreditata quale provider
formativo ministeriale, ha investito risorse economiche e umane nello sforzo
di realizzare un training organico di addestramento al fine di acquisire le
necessarie competenze che permettano agli operatori coinvolti di poter
esprimere un’elevata professionalità d’intervento. Il corso, totalmente gratuito,
è accreditato presso il ministero della salute secondo il piano
Nazionale ECM per le figure sanitarie. È riservato esclusivamente a chi vuole
interagire volontariamente con l’associazione vincolandosi alla stipulazione
di una carta d’intenti condivisi e, per il personale sanitario coinvolto, di un
protocollo operativo.
Il corso, che si svolge presso il reparto di radioterapia dell’Ospedale Provinciale
S. Camillo De Lellis di Rieti, ha avuto inizio il 10 gennaio scorso
e prevede dieci lezioni secondo il calendario che riportiamo
nella terza di copertina.
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ALCLI
di Emilio Garofani
5X1000…VOLTE GRAZIE
Chi mai poteva immaginare che una serie di provvedimenti di legge, di articoli, di
commi, riassunti nel più semplice termine del 5x1000, poteva significare molto e avere
una portata così importante, anche per un’associazione come la nostra.
Sto parlando dei contenuti della Finanziaria del 2006 che ha istituito, per i contribuenti
italiani, la possibilità di devolvere il cinque per mille dell’imposta sul proprio reddito a
sostegno delle organizzazioni non profit.
Il 5x1000 è un dispositivo di legge, confermato anche per l’anno 2008, che permette la
destinazione di una piccola parte del proprio contributo IRPEF (Imposta sul Reddito delle
Persone Fisiche), a sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale.
Sono coinvolti, quali destinatari, i soggetti operanti nel campo del volontariato (come
noi), della ricerca scientifica e dell’università, della ricerca sanitaria e le associazioni
sportive dilettantistiche riconosciute. Il 5x1000 non è un’imposta aggiuntiva, non è una
tassazione ulteriore del proprio reddito ma rappresenta la concreta possibilità di gestire
direttamente una parte delle proprie imposte che in ogni caso si verserebbero allo
Stato: lo Stato, alla presenza di una scelta dichiarata, rinuncia alla quota del 5x1000 per
destinarla alla finalità da noi indicata, mentre in caso di mancata scelta percepirà esso
stesso tale quota.
Il 5x1000 non è in alcun modo alternativo alla destinazione dell’8x1000: destinare
il 5x1000 a un ente non incide minimamente sulla possibilità di donare l’8x1000 alla
Chiesa Cattolica o a un altro culto riconosciuto.
Lo scopo di tale provvedimento non è assolutamente da sottovalutare.
È un passo, timido ma importante, nella direzione di una reale sussidiarietà. Il contribuente
può decidere personalmente chi aiutare con una parte delle proprie tasse, in un’ottica di
cooperazione tra Stato e privato. Attraverso questo mezzo numerose realtà, soprattutto
caritatevoli, hanno visto aumentare le proprie possibilità d’intervento grazie all’adesione
di simpatizzanti, amici o estimatori.
Donare il 5x1000 è un gesto molto semplice a noi affidato, che non comporta alcun
maggiore onere per chi lo compie ma che ha un grande valore per chi lo riceve.
Così è stato anche per noi grazie a Voi. Con piacere condividiamo con Voi le informazioni
pervenuteci dall’agenzia delle entrate relativamente al 5x1000, da poter verificare sul
sito dell’agenzia (www.agenziaentrate.it): nel 2006 ben 2561 persone, hanno indicato
l’ALCLI come beneficiaria del 5x1000, per un totale di 64.521,78 euro.
Vi ringraziamo di cuore per la generosità, per la vicinanza, per il sostegno e
perché ci consentite, anche a nome Vostro, di prestare un servizio a tante
persone che vivono il disagio e il dramma della malattia!
Grazie anche in nome dei volontari e di tutti coloro che “usufruiscono” di
quanto l’ALCLI può mettere a disposizione.
Grazie perché ci consentite di essere “ambiziosi” nel nostro progettare e
servire, una sana ambizione che non cerca il”farsi grande” di fronte agli altri
ma il fare “cose grandi” per chi ne ha bisogno.
Grazie perché dimostrate di aver compreso lo spirito che anima la nostra
associazione! In nome di questo spirito di condivisione vi chiediamo di
continuare a sostenerci!
Anche quest’anno nella prossima dichiarazione dei redditi non esitate
a porre la vostra firma per il 5X1000 e
indicare il codice fiscale 90028400571
dell’ALCLI nell’apposito spazio del
CUD, del Modello 730 o dell’Unico,
consigliandolo anche ai vostri amici
e parenti.
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medicina e scienza
di Catiuscia Rosati
APPARATO DIGERENTE:
VIAGGIO ATTRAVERSO LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DEL PAZIENTE
Insieme al Dott. Sandro BOSCHETTO, Dirigente Gastroenterologo I livello Ospedale S. Camillo
De Lellis, conosciamo le nuove conquiste della tecnologia che consentono un approccio
ultraprecoce alle patologie neoplastiche dell’apparato digerente.
Nel cancro al colon, la maggior parte dei tumori maligni deriva dalla sequenza polipo
- carcinoma, che in base agli studi epidemiologici più accreditati, avviene in un arco
variabile di 5 – 10 anni. Quanto prima si diagnostica e si asporta il polipo tanto maggiore
sarà quindi la possibilità di aver evitato una progressione verso la malignità.
Anche nelle patologie dell’apparato digerente, molto importante è la diagnosi precoce.
Qual è stato in questi anni, il contributo della tecnologia nell’approccio diagnostico?
Nelle patologie dell’apparato digerente sia “alto” (esofago stomaco e duodeno) sia “basso”
(retto, colon e ileo terminale), la tecnologia ha rivoluzionato tutto l’approccio diagnostico e
quindi anche terapeutico. Negli anni ‘80, la video endoscopia ha consentito di diagnosticare
e affrontare alterazioni della mucosa sempre più piccole, che potrebbero sfuggire anche
all’occhio più esperto. Al fine di superare il rischio di mancato riconoscimento precoce di
lesioni potenzialmente evolutive e per andare oltre rispetto a ciò che il solo occhio umano
può visualizzare, si è compresa la necessità di associare metodiche complementari
all’endoscopia. Negli anni ’90 hanno avuto grande risalto le colorazioni della mucosa
(cromoendoscopia) da attuare durante l’esame endoscopico, con coloranti tali da
evidenziare da una parte micro polipi, dall’altra isole di mucosa diverse da quelle abituali
per il tratto in studio.
Il mancato successo applicativo delle metodiche di colorazione è da attribuire ai tempi
di esecuzione troppo lunghi con ovvie ricadute sui costi e la compliance del paziente.
Comunque, sia per il tumore al colon che all’esofago, i controlli endoscopici e le biopsie
nelle zone a rischio sono di fondamentale importanza per la diagnosi precoce e la prognosi.
Consigliamo una colonscopia di screening nei soggetti che abbiano raggiunto i quaranta
anni, con familiari di I grado in cui sia stato diagnosticato un tumore maligno del colonretto. Altrimenti seguendo le linee guida dell’American College of Gastroenterology è buona
norma sottoporsi a colonscopia dopo i cinquantacinque anni.
Ci può parlare delle nuove tecnologie di miglioramento dell’immagine, introdotte dalle
principali case produttrici di endoscopi, entrambe Giapponesi?
Una prima tecnologia si affida all’alta definizione (HD), con possibilità di
ingrandire lesioni minime non evidenziabili a occhio nudo, l’altra all’uso di
un particolare spettro di luce (NBI narrow banding imaging) limitato alle
sole lunghezze d’onda che sono assorbite selettivamente dall’emoglobina
contenuta nel sangue circolante. Con questa tecnica è possibile rendere
visibile un’immagine di aspetto pari a quanto si otteneva dopo colorazione
in vivo (cromoendoscopia virtuale). In entrambi i casi, si ha la possibilità
di avere un dettaglio della mucosa “in vivo” nel momento stesso in cui
la stiamo osservando con la semplice attivazione di un tasto associato
all’endoscopio; ne consegue che le biopsie sono orientate nell’esatto
punto evidenziato come anomalo e il polipo, dove evidenziato, è
asportato in fase precocissima e in tempo reale.
Le attuali applicazioni tecnologiche sono in grado di fornire allo Specialista Gastroenterologo
criteri endoscopici in grado di differenziare già all’osservazione diretta le differenti forme di
patologie potenzialmente invasive.
Queste tecniche all’avanguardia, appena uscite sul mercato, tra quanto tempo
potranno essere utilizzate presso l’Ospedale di Rieti?
E’ difficile prevedere i tempi. Possiamo solo augurarci che ci sia una rapida diffusione di
queste moderne applicazioni e che al più presto anche i reatini possano usufruirne. Per noi
al centro di tutto c’è il paziente e a lui rivolgiamo il nostro impegno, le nostre professionalità
e il massimo della tecnologia.
Ringraziamo il Dott. Boschetto per la disponibilità.
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medicina e scienza
di Catiuscia Rosati
IN CAMMINO AL FIANCO DEL PAZIENTE...
GICO: Gruppi Interdisciplinari Cure Oncologiche
L’AUSL sta iniziando un nuovo progetto a favore del paziente, di cosa si tratta?
Dott.ssa Morandi ( Responsabile del progetto):
“Da qualche mese l’Ospedale ha attivato un nuovo percorso organizzativo denominato GICO (
Gruppi Interdisciplinari Cure Oncologiche), con l’obiettivo di accompagnare il paziente in tutto
il suo cammino di cura. Il progetto è attualmente operativo per il tumore alla mammella e al
colon-retto, visto la maggior incidenza di queste patologie.
Il paziente, sarà affidato ad un’infermiera specializzata, denominata Casemanager, che si
occuperà di tutte le pratiche burocratiche, le visite, gli approfondimenti, evitando al paziente
non solo il disagio e il disorientamento nel percorso di cura, ma anche le stressanti file al cup, i
lunghi tempi di attesa per gli esami diagnostici.
Dalla prima visita, il paziente sarà sottoposto alla consulenza di un’equipe di medici, senza
lungaggini e senza costi per il paziente. Un percorso che ha ottimizzato e razionalizzato tutte
quelle procedure che comunque già erano effettuate presso l’ospedale De Lellis. Un progetto
che ha migliorato non solo i tempi di attesa e di intervento ma anche la qualità della vita del
paziente”.
Quale è il valore aggiunto di questo progetto?
Dott.Vincenzo Capparella: “Questo tipo di approccio, multidisciplinare e “personalizzato”, crea
anche un rapporto umano e diretto, che aiuta il paziente e la sua famiglia nel momento più
difficile della malattia e che spesso va oltre l’erogazione delle prestazioni mediche. Il paziente,
nel momento più delicato non può essere angosciato dalla burocrazia. Questo progetto
rappresenta una significativa crescita culturale nel mondo sanitario. Evolve il rapporto pazientemedico.
Il paziente accompagnato scrupolosamente nel suo cammino di malattia, rafforza il legame
di fiducia verso il medico, e il medico, lavorando in equipe, acquista maggiore tranquillità e
serenità di giudizio, potendo condividere la propria valutazione con i colleghi che mettono a
disposizione la propria professionalità verso un obiettivo comune. Il progetto GICO, impegna
dunque molti medici che, fuori del proprio orario di lavoro, ogni giorno ottimizzano tutte le
procedure, attivando un circuito virtuoso che favorisce un’emancipazione anche della
struttura”
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medicina e scienza
redazione ALCLI
PORT-A-CATH
Abbiamo incontrato il Dott. Edmondo Cardi dell’Ospedale S. Camillo de Lellis, per conoscere
meglio il dispositivo port-a-cath.
A cosa serve il dispositivo port-a-cath?
Questo dispositivo è applicato attraverso un piccolo intervento chirurgico
e riduce notevolmente i danni che i farmaci possono provocare
al paziente. Favorisce un migliore assorbimento dei cicli di terapia
antiblastica, eliminando problemi all’apparato vascolare.
Quali altri vantaggi ci sono in questo sistema totalmente impiantabile?
Sicuramente il Porth cath garantisce una comodità di gestione perché
non interferisce minimamente con le attività quotidiane e inoltre
consente di praticare il nuoto e di fare il bagno.
A chi è rivolto questo dispositivo?
Il dispositivo è indicato esclusivamente per i pazienti oncologici.
Questi, come noto, sono pazienti che si trovano in una delicatissima situazione psicologica
ed emotiva dominati da sentimenti di ansia, irritabilità, rabbia per cui ogni intervento
deve essere improntato alla massima disponibilità degli operatori sanitari e alla massima
capacità organizzativa. Ogni procedura medica o chirurgica deve fluire al meglio senza
creare ulteriori stati di ansia e/o depressione.
I Pazienti come accolgono quest’opportunità per la somministrazione della terapia?
Il paziente, dopo le informazioni necessarie, percepisce come benefico questo sistema e
si predispone positivamente. Questo dispositivo e la procedura relativa sono stati approntati
esclusivamente per favorire il paziente nel delicato percorso di cura.
E’ stata stilata in dettaglio la procedura da seguire. Ci spieghi i vantaggi.
È necessario che la procedura sia chiara e rigida. Il paziente deve essere preso per mano
e accompagnato in tutte le fasi del percorso. Dobbiamo, noi medici, ognuno rispetto alle
proprie competenze, togliere elementi di ansia e irritabilità al paziente. Al centro delle nostre
attività ci sono proprio la salute e il benessere del paziente che per noi è un essere umano
bisognoso non solo di cure appropriate, ma anche di un ambiente sereno e familiare.
È a disposizione dei pazienti, presso l’Unità Operativa del nosocomio reatino, un attento
protocollo condiviso al fine di evitare colpevoli errori organizzativi.
Il Direttore del Dipartimento di Chirurgia
II DIRETTORE Sanitario di Presidio
II Direttore U.O.C. Anestesia e di Terapia antalgica
II Direttore dell’U.O.C, di Diagnostica per Immagini
II responsabile dell’U.O.S.D. di Day Surgery e Pre-Ospedalizzazione
La Coordinatrice del Blocco Operatorio
Ringraziamo per la disponibilità il Dott. Edmondo Cardi (incaricato dal Dipartimento per
seguire le attività di Day Surgery.)
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medicina e scienza
di Catiuscia Rosati
LA SALUTE VIEN MANGIANDO...
Siamo veramente ciò che mangiamo?
Da quasi trent’anni l’oncologia mondiale studia con impegno il rapporto tra
cibo e cancro e, la valutazione che attribuisce a una “buona dieta” la possibilità
di evitare complessivamente il 30-40% di tutti i tumori, è quella che ottiene il
maggior numero di consensi.
Il numero dei casi di malattia che la dieta può risparmiare è altissimo: in 3
casi (colon e retto, stomaco e esofago) tutti gli studi arrivano alla conclusione
che un’alimentazione più “naturale” eviterebbe una percentuale di malattia
superiore al 50% e in altri due casi (mammella e cavo orale) una riduzione del
50% è ipotizzata dalle indagini più ottimistiche.
Ecco le raccomandazioni dettate dalla World Cancer Research Found e dall’American Institute
for Cancer per uno stile nutrizionale che favorisca la prevenzione del cancro e di altre malattie
croniche, con particolare riferimento alla cultura italiana e mediterranea.
1. Scegliete prevalentemente alimenti di origine vegetale, con un’ampia varietà di verdure e di
frutta, di legumi e di alimenti amidacei non o poco raffinati.
2. Mantenete il peso-forma e non appesantitevi troppo nell’età adulta (non più di 5 chili).
3. Mantenetevi fisicamente attivi per tutta la vita.
4. Mangiate almeno 4 porzioni al giorno (pari a 600-800 grammi) di verdure o di frutta nel corso
di tutto l’anno. Basate l’alimentazione quotidiana su cereali e legumi. Preferite prodotti che non
abbiano subito importanti trattamenti industriali. Evitate il più possibile, invece, farine e zuccheri
raffinati.
6. Le bevande alcoliche sono sconsigliate. Per chi ne fa uso abituale, si raccomanda di non
superare due bicchieri al giorno per gli uomini e uno per le donne.
7. L’uso abituale di carne rossa è sconsigliato. E’ preferibile consumare pesce e, qualche volta,
carni bianche o di animali selvatici.
8. Limitate il consumo di grassi, soprattutto di origine animale. Vanno bene, invece, piccole
quantità di oli vegetali.
9. Evitate il consumo di cibi conservati sotto sale e limitate l’uso del sale per cucinare o per
condire. Privilegiate invece le erbe aromatiche.
10. Non lasciate a lungo cibi deteriorabili a temperatura ambiente ma conservateli in
frigorifero.
11. Certi additivi alimentari possono essere pericolosi, così come i residui di diserbanti e
insetticidi.
12. Evitate il consumo abituale di carni o pesci cotti a elevate temperature, alla griglia o
affumicati.
Il nostro modo di mangiare è sempre più ricco di calorie, di zuccheri semplici e di proteine ma
in realtà povero di alimenti naturalmente completi. Questa dieta ha contribuito grandemente
allo sviluppo delle malattie “da civiltà”: obesità, diabete, ipertensione, arteriosclerosi, infarto
cardiaco, osteoporosi, stitichezza, ipertrofia prostatica e molti tipi di tumori tra cui quello
dell’intestino, della mammella e della prostata.
Il cibo è un piacere, è cultura di un territorio, ma è anche un prezioso alleato della nostra
salute.
(Fonte: World Cancer Research Found e dall’American Institute for Cancer Research.)
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testimonianze
7 GENNAIO 2009...
È proprio questa la data d’inizio del “nostro servizio civile” presso l’Associazione ALCLI “Giorgio e Silvia”. I
protagonisti di questo viaggio sono, abbattendo la concezione comune che vede l’uomo migliore e più
idoneo ad alcuni ruoli rispetto alla donna, quattro giovani ed energiche ragazze. Ognuna di noi ha compiuto
un personale percorso di studio riguardante l’ambito umanistico:
- Francesca (28 anni) la over del gruppo, è una psicologa;
- Elisa (23 anni), è un’educatrice così come Melissa (25 anni);
- Silvia (22 anni) la under, è laureanda in psicologia.
Ora vi chiederete che cosa ci ha spinte a intraprendere quest’avventura della durata di dodici mesi che, ci
auguriamo, continuerà ad arricchirci a livello umano e professionale.
Il motivo scatenante è la voglia di essere, nel nostro piccolo, di aiuto alle persone in difficoltà che, a
malincuore, abbiamo visto essere realmente numerose all’interno della comunità reatina e non.
Aiuto: che si esplica sia con l’ascolto dei racconti di vita che delle problematiche del paziente, sia con
l’ascolto del suo silenzio e quindi la nostra tacita presenza.
Aiuto: che consiste nel trasporto delle persone bisognose dal proprio domicilio all’OGP di Rieti o ovunque le
loro cure necessitino di essere effettuate.
Aiuto: nell’accoglienza dei soggetti in trattamento che giornalmente accedono ai servizi di radioterapia
seguendo il “progetto di umanizzazione” del reparto stesso.
Aiuto: nel fornire e garantire, tramite lo sportello informativo “RETE K”, informazioni, oncologiche e non,
aggiornate e dettagliate a tutti coloro che le richiedano.
Aiuto: nella gestione dell’attività di segreteria presso la sede dell’Associazione.
Per i prossimi mesi ci auguriamo di implementare e migliorare il nostro background culturale e relazionale,
nonché di soddisfare i bisogni dei nostri assistiti e di coloro che si rivolgeranno a noi, donandogli un
sorriso...!
ARRIVEDERCI A TUTTI
Elisa, Francesca, Melissa, Silvia.
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testimonianze
di Elisabetta
IL MIO INCONTRO CON L’ALCLI
Ho conosciuto l’associazione ALCLI “Giorgio e Silvia” in un periodo particolare della
mia vita, sia per un problema riguardante la salute che per quello affettivo.
Mi sono trovata subito a mio agio per merito di tutti i volontari che operano in essa,
dal più piccolo collaboratore a colei che guida il tutto. Ognuno di loro riesce a
trasmettere la propria esperienza e l’instancabile forza di volontà necessaria per
andare avanti. Quell’incoraggiamento morale, affettivo e materiale di cui hanno
tanto bisogno le persone meno fortunate nella vita.
Aver incontrato queste persone è opera della Divina Provvidenza, a loro va un
doveroso “GRAZIE” di esistere.
Le convivenze, le gite, i vari incontri sono una bella esperienza da non perdere,
sia per me sia per il mio bambino, perché rafforzano la fede spesso indebolita
o, a volte, dimenticata. Ci uniscono fraternamente in una grande famiglia e per
qualche ora dimentichiamo i nostri problemi.
Il mio desiderio sarebbe di essere come una di loro per donare ad altri quello che
ho ricevuto ma, credo, in questo momento, di non avere ancora la forza e il tempo
necessari.
Sono una persona di carattere chiusa e piuttosto riservata, il mio modesto lessico
non permette di esprimermi come vorrei, sono certa, però, che ogni qualvolta mi
si presenterà l’occasione farò del tutto per coinvolgere altre persone a far parte di
questa grande famiglia.
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volontariato
di Fabrizio Pacifici
LA CARTA DEL VOLONTARIATO
(parte terza)
Continua il vademecum della carta del volontario, dove si evincono i
doveri e gli obblighi dei volontari:
1. I volontari sono chiamati a vivere la propria esperienza in modo
coerente con i valori e i principi che fondano l’agire volontario. La
dimensione dell’essere e per il volontario ancora più importante di
quella del fare.
2. I volontari nell’esercitare il diritto-dovere di cittadinanza costituiscono
un patrimonio da promuovere e da valorizzare, sia da parte delle
istituzioni che dalle organizzazioni che li impegnano. Pertanto esse
devono rispettare lo spirito, le modalità operative, l’autonomia
organizzativa e la creatività.
3. I volontari sono tenuti a conoscere fini, obiettivi, struttura e programmi
dell’organismo in cui operano e partecipano, secondo le loro
possibilità, alla vita e alla gestione di questo nel pieno delle regole
stabilite e delle responsabilità.
4. I volontari svolgono i loro compiti con competenza, responsabilità, valorizzazione del lavoro di equipe
e accettazione della verifica costante del proprio operato. Essi garantiscono, nei limiti della propria
disponibilità, continuità di impegno e portano a compimento le azioni intraprese.
5. I volontari si impegnano a formarsi con costanza e serietà, consapevoli delle responsabilità che si
assumono soprattutto nei confronti dei destinatari diretti dei loro interventi. Essi ricevono dall’organizzazione,
in cui operano, il sostegno e la loro formazione necessari per la loro crescita e per l’attuazione dei
compiti di cui sono responsabili.
6. I volontari riconoscono, rispettano e difendono la dignità delle persone che incontrano e si impegnano
a mantenere una totale riservatezza rispetto alle informazioni ed alle situazioni di cui vengono a
conoscenza. Nelle relazioni di aiuto essi attuano un accompagnamento riservato e discreto, non
impositivo, reciprocamente arricchente, disponibile ad affiancare l’altro senza volerlo condizionare o
sostituirvisi. I volontari valorizzano la capacità di ciascuno essere attivo e responsabile protagonista della
propria storia.
7. I volontari impegnati nei servizi pubblici e in organizzazioni di terzo settore, costituiscono una presenza
preziosa se testimoniano un “camminare insieme” con altre competenze e profili professionali in
un rapporto di complementarità e di mutua collaborazione. Essi costituiscono una risorsa valoriale
nella misura in cui rafforzano le motivazioni ideali, le capacità relazionali e il legame al territorio
dell’organizzazione in cui operano.
8. I volontari ricevono dall’organismo di appartenenza o dall’Ente in cui prestano servizio copertura
assicurativa per i danni che subiscono e per quelli economici e morali che potrebbero causare a
terzi nello svolgimento della loro attività di volontariato. Per il principio della gratuità i volontari possono
richiedere e ottenere esclusivamente il rimborso delle spese realmente sostenute per l’attività di
volontariato svolta.
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volontariato
redazione ALCLI
INTERVISTA AD UN REATINO D’HOC, SANDRO GIOVANNELLI
72 anni Direttore del Meeting Internazionale di atletica leggera di Rieti, dirigente
della IAAF (la federazione mondiale di atletica), con l’incarico di Direttore dei
Meeting di un giorno (one day meeting, questo il termine tecnico) e della Finale
Modiale (WAF) che si svolge ogni anno, in forma itinerante, Consigliere Anziano del
Presidente della IAAF.
Che cosa pensi del volontariato?
È una forza grandissima senza la quale tante attività non potrebbero essere svolte,
sia dalle Amm.ni pubbliche sia dai privati. Anche perché, non per essere venale, i
costi per realizzarle sarebbero elevatissimi. Il volontariato è fondamentale, la spinta
interiore dei singoli associati permette, pur con evidenti difficoltà, che si riescano a superare
grandi ostacoli e ottenere dei risultati. Senza il volontariato le difficoltà che sono già grandi,
diventerebbero insormontabili. Dal punto di vista personale, nella mia posizione di Direttore
del Grand Prix IAAF di Rieti, posso dire di ritenermi fortunato che, parte dei volontari del Meeting
provenga da un’Associazione qualificata come la vostra; è un’opportunità eccezionale
per trasferire la vostra esperienza nel sociale all’evento sportivo fiore all’occhiello del nostro
territorio.
Conosci l’ALCLI “Giorgio e Silvia”?
Non profondamente. Io vivo e lavoro all’estero per la maggior parte dell’anno, ma
conoscendo alcuni elementi che ne fanno parte, sono sicuro dell’ottimo spirito che regna
nella vostra associazione e condivido gli alti valori che essa rappresenta. Non può non
essere composta che da gente che crede in qualcosa di profondo e che operi per la sua
realizzazione.
Una delle iniziative dell’ALCLI è la costruzione di una casa di accoglienza per i malati
oncologici e loro familiari, che risiedono fuori provincia di Rieti. Cosa ti senti di dire in
proposito?
È un gesto che mi tocca moltissimo; sapere che l’Associazione, pur conscia di poter
contare che su piccolissimi mezzi, abbia non solo pensato ma deciso di impegnarsi per la
realizzazione di un progetto così impegnativo, sotto ogni punto di vista, mi affascina e mi
commuove.
La determinazione degli associati è un segnale importante per giovani e meno giovani e
lascerà un servizio incommensurabile al nostro territorio, non solo alle
persone duramente colpite da un male.
Pensi di poter diventare un sostenitore della nostra associazione?
Sicuramente si; se così non fosse, avrei solo detto parole. Potrà anche
servire per conoscervi meglio. Per cominciare spero di poter essere con
voi in occasione di una delle tante vostre attività o riunioni.
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volontariato
di Catiuscia Rosati
SAN VALENTINO, LA FESTA DELL’AMORE
l 14 febbraio del 273 d.C. muore S. Valentino, il Santo dell’amore, ucciso per
aver sostituito con un sacramento cristiano, l’antico rito pagano dei Lupercalia.
Un sacramento con il quale ha suggellato l’amore tra due giovani innamorati,
un legionario romano di nome Sabino e una schiava cristiana Serapìa.
La leggenda narra che S. Valentino coltivava un rigoglioso giardino nel quale
permetteva che giocassero liberamente tanti bambini.
Egli si affacciava ogni tanto dalla sua cappella per sorvegliarli e bearsi della
loro vivacità chiassosa. Aveva i medesimi gusti di Gesù, il quale diceva:
“Sinite parvulos venire ad me”. Quando si avvicinava la sera, egli scendeva in
giardino e tutti quegli uccellini di Dio gli cinguettavano attorno saltellando.
Allora egli li benediceva tutti. Poi dava a ciascun bambino un fiore con raccomandazione
di portarlo alla mamma, ottenendo così che tornassero a casa presto e alimentassero
l’amore e il rispetto per i genitori. Siamo sicuri dunque che S. Valentino sia solo la festa
degli innamorati?
No! Il 14 febbraio è la festa dell’amore.
Una festa che unisce tante persone, una festa che ci ricorda un Santo che ha amato a
tal punto da essere ucciso. A distanza di 17 secoli, quel Santo ci ricorda che nell’amore
è racchiuso tutto quanto ci rende migliori. Senza amore, ognuno di noi diventerebbe
egoista, rabbioso, invidioso. Soprattutto diventiamo aridi dentro.
In momenti non facili come quelli che stiamo vivendo nella società attuale, è importante
riscoprire il valore della famiglia, dell’amicizia, della solidarietà, l’importanza di avere
qualcuno con cui condividere anche i momenti più drammatici. Madre Teresa ci
ricordava che “l’amore comincia a casa” ed io aggiungerei nel nostro posto di lavoro,
in un luogo pubblico, dove incontriamo tante persone che forse hanno bisogno di un
nostro piccolo atto di gentilezza, di premura, di cortesia.
Nella nostra quotidianità abbiamo davvero tante opportunità di fare piccole cose con
amore. Chiedere a un amico se ha bisogno di aiuto, ascoltare il nonno che ha voglia
di raccontarti la sua vita, offrire a un genitore un momento sereno, guardarsi intorno,
guardare gli altri negli occhi e non rimanere indifferenti se ravvisiamo un disagio. Capire
un bambino che ha un mondo in sé da svelare. Certamente sarebbe più semplice
fregarsene di tutti, pensare a sé, lasciarsi andare alla collera.
Amare non è facile, ma è l’unica cosa che rende la vita degna di essere vissuta. Non
c’è solo un giorno per amare gli altri, ma ogni giorno possiamo avvicinarci all’altro che
alla fine non è così diverso da noi, ha le nostre stesse paure, i nostri limiti, il nostro stesso
bisogno di sentirsi apprezzato e amato.
Che il vostro cuore sia sempre colmo d’amore.
Una vita senza amore è come un giardino
senza sole e coi fiori appassiti
La coscienza di amare ed essere amati regala
tale calore e ricchezza alla vita che nient’altro
può portare.
(Oscar Wilde)
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normative
di Federico Fiocco
LEGGE 104/1992
Agevolazioni fiscali per il settore auto (parte III)
Esenzione permanente al pagamento del bollo auto
Questa esenzione è possibile per le stesse categorie di veicoli citati nel
precedente articolo riguardante l’applicazione dell’aliquota IVA agevolata
e con gli stessi limiti di cilindrata (2000 cm cubici per le auto con motore a
benzina e 2800 cm cubici per quelle diesel):
• motocarrozzette
• autoveicoli o motoveicoli per uso promiscuo, o per trasporto specifico del
disabile
• autocaravan
Anche in questo caso spetta sia se l’auto è intestata al disabile, sia se è
intestata a un familiare cui il disabile stesso è a carico fiscalmente.
L’ufficio competente per le nuove pratiche di esenzione bollo cui l’interessato
può rivolgersi, è l’ufficio tributi dell’ente Regione e, ove tali uffici non fossero
stati istituiti nella propria Regione di appartenenza, ci si può rivolgere all’ufficio
locale dell’Agenzia delle Entrate. Alcune Regioni inoltre, tra queste il Lazio, si
avvalgono dell’Aci per gestire queste pratiche. Ovviamente, nel caso in cui
il disabile possieda più di un veicolo, l’esenzione può valere per uno solo di
questi a scelta.
Per il primo anno, affinché possa beneficiare dell’esenzione, il disabile deve
presentare o spedire attraverso raccomandata A/R all’ufficio competente
la documentazione attestante lo stato di handicap grave (ai sensi del c. 3
dell’art. 3 della legge 104/1992) e deve farlo entro 30 giorni dalla scadenza
del termine per il pagamento non effettuato a titolo di esenzione. Gli uffici
sono tenuti a dare notizia sia dell’accoglimento sia del rifiuto dell’istanza. Una
volta che si è fruito dell’esenzione bollo per il primo anno non è più necessario
presentare l’istanza negli anni successivi: solo nel caso in cui vengano meno le
condizioni, come ad esempio in caso di vendita del mezzo, allora l’interessato
dovrà comunicarlo all’ufficio cui era stata fatta la richiesta inizialmente.
Non è obbligatorio altresì esporre sul parabrezza dell’auto nulla circa il diritto
acquisito per l’esenzione del bollo.
Inoltre è prevista l’esenzione per il pagamento dell’imposta di trascrizione al
P.R.A. (Pubblico Registro Automobilistico), sia nel caso di prima iscrizione di
un’auto nuova, sia in caso di trascrizione di un “passaggio” di proprietà di
un’auto usata.
La richiesta deve essere rivolta esclusivamente al PRA competente per
territorio.
14
manifestazioni
13 Dicembre 2008
LOTTERIA DI BENEFICENZA
Grande sensibilità dimostrata da tutti i militari
e dipendenti della scuola NBC Verdirosi. La
tradizionale cena degli auguri di Natale della
scuola NBC, svoltasi il 13 Dicembre, questa
volta si è trasformata in una privilegiata
occasione di solidarietà a favore dei
malati oncologici del territorio. I militari e
i dipendenti della scuola, dimostrando
una grande generosità d’animo, hanno
acquistato mille biglietti della lotteria di
beneficenza che si è svolta all’interno
delle antiche mura del XIII secolo, nella
prestigiosa caserma Verdirosi. Il ricavato di
3000,00 euro di questa speciale lotteria,
è stato donato dal comandante della
scuola, il gen. Giuseppe Adami, a Santina
Proietti, presidente dell’ALCLI “ Giorgio e
Silvia”.
6 Gennaio 2009
BEFANA
Presso Fonte Colombo, insieme ai frati del Santuario, i
volontari dell’ALCLI, hanno festeggiato la Befana con tutti i
bambini dell’Associazione e le loro famiglie.
Accompagnata dai canti dei frati, la Befana, accanto a
Babbo Natale, dopo tanti giochi e indovinelli, ha regalato
calze e dolcetti a tutti i presenti.
La Befana dell’ALCLI, dopo aver lasciato l’oasi di pace, si è
recata il 6 Gennaio, come ogni anno, dai bambini ricoverati
presso l’Ospedale de Lellis di Rieti. La novità di quest’anno
è stata che la befana, oltre che dai bimbi, è andata anche
negli altri reparti portando un sorriso e sollievo ai degenti.
Anche gli adulti hanno bisogno di un sorriso e di sentire
l’affetto degli altri.
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appuntamenti
Pasqua 2009 - Tornano le Uova di Pasqua.
È partita l’iniziativa pasquale promossa dall’ALCLI, Associazione di volontariato che, da ventuno anni, sostiene
i malati oncologici del territorio ed è proprio per loro che vuole realizzare la casa di accoglienza, per poterli
ospitare gratuitamente insieme con i loro familiari. Il tutto potrà essere reso possibile anche grazie a tutti
coloro che acquisteranno “l’Uovo della speranza”, infatti, il ricavato della distribuzione sarà accantonato
interamente per tale progetto.
8/9/10/11 Aprile 2009 - Memorial Manlio Scopigno
17 ° Torneo Internazionale di calcio Cat. ALLIEVI “ CITTA’ di RIETI “, Memorial MANLIO SCOPIGNO, che si svolgerà
nei giorni 08/09/10/11 Aprile 2009 a Rieti, presso lo stadio Centro Italia “ MANLIO SCOPIGNO “ e vedrà la
partecipazione delle migliori squadre professionistiche Europee e Mondiali tra le quali LIVERPOOL (Inghilterra),
MONACO 1860 (Germania), F.C. COPENAGHEN (Danimarca), S.S. LAZIO, CAGLIARI
CALCIO, ASCOLI CALCIO, TERNANA CALCIO, RAPPRESENTATIVA F.I.G.C. LAZIO, e
F.C. RIETI. L’evento, nelle scorse edizioni, ha visto la partecipazione delle migliori
squadre a livello professionistico nonché la presenza di personaggi famosi del
mondo dello sport e dello spettacolo, a testimonianza dell’importanza che
tale manifestazione riveste nel panorama calcistico Europeo e Mondiale. Alla
manifestazione è abbinato il PREMIO MANLIO SCOPIGNO, che ogni anno è
assegnato da una giuria di giornalisti a carattere nazionale al miglior Allenatore di
serie A e di serie B. L’incasso della Finale sarà devoluto interamente in beneficenza
a favore dell’ALCLI “Giorgio e Silvia”.
13 Aprile 2009 - Sport e Solidarietà
Il 13 Aprile, presso il campo sportivo “Vecchiarelli” di Villa Reatina, si svolgerà un torneo calcistico cui
prenderanno squadre di bambini di Rieti e provincia. L’evento è stato organizzato dalla società sportiva Alba
S. Francesco. Eventuali offerte saranno devolute all’ALCLI.
28 Aprile 2009 - Assemblea dei soci
Martedì 28 Aprile, presso i locali degli ex Stimmatini, via del Terminillo 62/a, si svolgerà alle ore 17:00 l’annuale
assemblea dei soci ALCLI per l’approvazione del bilancio e varie ed eventuali.
1-2 Maggio 2009 - Festa dell’olio
Il Comune e la Proloco di Poggio Catino, in collaborazione con la Comunità Montana della Valtellina e
l’Accademia del Pizzocchero di Telio (Sondrio), nel contesto del 25° Anniversario del gemellaggio, organizzano
la chiusura della festa dell’olio, con degustazione di prodotti tipici. Il ricavato dell’iniziativa sarà devoluto
all’ALCLI.
17 Maggio 2009 - 5° Memorial “Silvano Grillo”
Domenica 17 maggio 2009 l’A.S.D. Nuova Olimpia Rieti 2007 organizzerà un evento sportivo in ricordo dell’amico
Silvano Grillo, il ricavato dell’iniziativa sarà devoluto alla Croce Rossa Italiana sezione di Rieti e all’associazione
ALCLI “Giorgio e Silvia”.
30 Maggio 2009 - Planet Capoeira
L’Associazione Culturale e Sportiva “Planet
Capoeira” di Rieti ha organizzato sabato 30
Maggio presso la discoteca Enjoy in Via F.lli
Sebastiani a Rieti grande serata di gala con
esibizioni delle Migliri scuole di Salsa di rieti e con
la partecipazione del Gruppo Internazionale di
Capoeira Topazio con oltre 40 maestri dal Brasile
e da tutta europa. L’iniziativa è a scopo benefico
e parte del ricavato sarà devoluto all’ALCLI.
per ulteriori info: www.capoeirarieti.it
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Azienda Unita’ Sanitaria Locale
Rieti
CORSO DI FORMAZIONE IN
CURE PALLIATIVE
10 Gennaio 23 Gennaio 13 Febbraio 27 Febbraio 13 Marzo 27 Marzo
3 Aprile 17 Aprile 8 Maggio 29 Maggio 2009
REPARTO DI RADIOTERAPIA
Ospedale Generale Provinciale S. Camillo dè Lellis – Rieti – Blocco E - Viola Piano Seminterrato
CALENDARIO DEL CORSO
Sabato 10 gennaio 2009
Convegno Dibattito aperto al pubblico:
L’ASSISTENZA AL MALATO DI FINE VITA
NELLA PROVINCIA DI RIETI
08.30
09.00
09.15
09.30
09.45
10.15
10.45
11.15
11.45
12.15
12.45
Apertura dei lavori e consegna dei questionari di
autoapprendimento per i Discenti
Quale la strada da percorrere
G. Bellini
Un sistema assistenziale che non funziona:
i percorsi da tracciare
C.M. Mancini
Saluto del Presidente dell’Ordine dei Medici
D. Chiriacò
La fine della vita nel Paziente oncologico.
High tech o low tech?
M. Santarelli
Percorsi ospedale–territorio per il malato terminale
V. Capparella
Saper fare, poter fare, dover fare.
O. Patacchiola
Le funzioni sociali del volontariato: dall’anticipazione
sperimentale al momento della denuncia.
G. Caroselli
Cure palliative ai malati fine vita: esperienze
dell’Associazione ONLUS ALCLI “Giorgio e Silvia”
P. Santilli
L’ Associazione ONLUS ALCLI “Giorgio e Silvia” a
sostegno del paziente oncologico
S. Proietti
Chiusura dei lavori e ritiro dei questionari.
Venerdì 3 Aprile 2009
Venerdì 23 Gennaio 2009
“Definizione di malato oncologico e di fine vita”
“La TENS: supporto fisico al sollievo dal dolore - come si usa, come si
Docenti: A. Caroselli - P. Santilli
gestisce, come si educa all’utilizzo il paziente ed i suoi familiari ”
16.00
Somministrazione questionario di autoapprendimento
Docenti: C. Bianchini - A. Caroselli
16.30
Tavoli di lavoro di gruppo su caso clinico
16.00
Somministrazione questionario di autoapprendimento
17.30
Discussione plenaria
16.30
Filmato e addestramento di performance
18.30
Lezione integrata
18.30
Lezione integrata
19.30
Le pillole: Normativa - Parte prima
19.30
Le pillole: La legislazione - Parte terza
20.00
Ritiro dei questionari.
20.00
Ritiro dei questionari.
Venerdì 13 Febbraio 2009
Venerdì 17 Aprile 2009
“La valutazione multiassiale del Paziente di fine vita, i criteri per l’assisten“La gestione a domicilio dei sintomi nel Paziente di fine vita”
za a domicilio, la valutazione multidimensionale del nucleo familiare”
Docenti: P. Santilli - A. Caroselli
Docenti: P. Santilli - A. Caroselli
16.00
Somministrazione questionario di autoapprendimento
16.00
Somministrazione questionario di autoapprendimento
16.30
Tavoli di lavoro di gruppo su caso clinico
16.30
Tavoli di lavoro di gruppo su caso clinico
17.30
Discussione plenaria
17.30
Discussione plenaria
18.30
Lezione integrata
18.30
Lezione integrata
19.30
Le pillole: L’organizzazione dei servizi parte prima
19.30
Le pillole: Normativa - Parte seconda
20.00
Ritiro dei questionari.
20.00
Ritiro dei questionari.
Venerdì 8 Maggio 2009
Venerdì 27 Febbraio 2009
“Le piaghe da decubito: la prevenzione e una corretta gestione domiciliare”
Docenti: P. Santilli - G.Tolu - O. Ibba - A.Caroselli
“Il dolore: esplorazione del sintomo nella sua globalità”
16.00
Somministrazione questionario di autoapprendimento
Docenti: C. Bianchini - P. Santilli
16.30
Tavoli di lavoro di gruppo su caso clinico
16.00
Somministrazione questionario di autoapprendimento
17.30
Filmato e addestramento di performance
16.30
Tavoli di lavoro di gruppo su caso clinico
18.30
Lezione integrata
17.30
Discussione plenaria
19.30
Le pillole: L’organizzazione dei servizi parte seconda
18.30
Lezione integrata
20.00
Ritiro dei questionari.
19.30
Le pillole: Normativa parte terza
Venerdì 29 Maggio 2009
20.00
Ritiro dei questionari.
Venerdì 13 Marzo 2009
“Antropologia e sociologia della morte: il counselling-strumenti comunica“Il dolore: corretto uso dei farmaci analgesici”
tivi e relazionali dell’accompagnatore”
Docenti: C. Bianchini - A. Caroselli
Docenti: G.Caroselli - L. Sollazzo - A. Caroselli - D. Frandelli
16.00
Somministrazione questionario di autoapprendimento
16.00
Somministrazione questionario di autoapprendimento
16.30
Tavoli di lavoro di gruppo su caso clinico
16.30
Role playng e video - Verifica plenaria
17.30
Discussione plenaria
18.30
Interventi frontali con lezione integrata.
18.30
Lezione integrata
20.00
Ritiro dei questionari e chiusura del corso.
19.30
Le pillole: Legislazione parte prima
20.00
Ritiro dei questionari
Venerdì 27 Marzo 2009
“La gestione a domicilio del Port a cath e dei sistemi di infusione sottocutanei”
Docenti: C. Bianchini - G.Tolu - O. Ibba
INFORMAZIONI SUL CORSO
16.00
Somministrazione questionario di autoapprendimento
Il corso, totalmente gratuito, è accreditato presso il ministero della salute secondo il
16.30
Filmato e addestramento di performance
Piano Nazionale ECM per le figure sanitarie.
18.30
Lezione integrata
Il corso, attraverso il rilascio dell’attestato di partecipazione, è altresì spendibile quale
19.30
Le pillole: Legislazione parte seconda
titolo professionalizzante ai fini curriculari, per le altre figure coinvolte.
20.00
Ritiro dei questionari.
DIRETTORE DEL CORSO
Antonio Caroselli
INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI
Associazione ONLUS ALCLI “Giorgio e Silvia”
0746.271672 - [email protected]
Antonio Caroselli
338.5630744 - [email protected]
Patrizia Santilli
338.5940923 - [email protected]
grafica:serenamicantonio
Il corso è riservato esclusivamente a coloro che vogliano interagire volontariamente
con l’associazione vincolandosi alla stipula di una carta d’intenti condivisi e, per il
personale sanitario coinvolto, di un protocollo operativo.
Il numero dei partecipanti è fissato in 50 unità così ripartite:
5 Medici addetti all’assistenza;
2 Medici dei servizi;
3 Medici specialisti Ospedalieri;
8 Infermieri;
22 accompagnatori volontari;
5 Operatori socio-assistenziali;
3 Psicologi;
2 Fisioterapisti.
In caso di richieste di partecipazione superiore al numero massimo di Partecipanti
per ogni ruolo, sarà una apposita commissione preposta a scegliere i Candidati
sulla base delle iscrizioni pervenute in ordine di arrivo, ai quali verrà data tempestiva
notizia di accettazione. Il corso di formazione si terrà presso il reparto di radioterapia
dell’OGP di Rieti secondo il calendario riportato.
Per i fini ECM è obbligatoria la partecipazione almeno per l’ottanta per cento del corso.
Sarà pertanto permessa una sola assenza non giustificata ed eventualmente una seconda assenza, previa motivata , formale e valida giustificazione.